18 marzo 2013

Giarrusso (M5S): “Ho votato Grasso ma Grillo non ha chiesto dimissioni”

Giarrusso (M5S): “Ho votato Grasso ma Grillo non ha chiesto dimissioni”:
Abbiamo votato per Grasso ma Grillo non ha mai chiesto le nostre dimissioni. Si riferiva a soggetti che hanno dato il proprio voto nel segreto. Ma non è andata così. Grillo non c’era, era a Genova e non ha partecipato a quei momenti concitati prima del voto. Penso proprio che ci sia stato un fraintendimento“. Così il senatore grillino catanese, Mario Michele Giarrusso, parlando con BlogSicilia, stempera le tensioni interne alla pattuglia M5S a palazzo Madama.
“Il nostro gruppo al Senato al quinto turno di votazione,  in cui si profilava un ballottaggio tra Grasso e Schifani, – spiega Giarrusso - è andato libero in aula. Quattro di noi non ci s0no proprio entrati, alcuni hanno annullato la scheda scrivendo Orellana, una parte ha votato scheda bianca e un’altra parte ha votato Grasso. Non c’è stata una linea univoca”.
Giarrusso ritiene che “così come è noto a tutti che io insieme a Campanella ho manifestato l’opportunità di votare Grasso alla presidenza del Senato è altrettanto noto che  tutti i senatori che hanno votato l’ex procuratore Antimafia lo hanno manifestato prima e durante l’assemblea ai colleghi. Non c’è stato nessun voto segreto a sorpresa”.
Ma Grillo sul suo blog scrive: “Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola data per una questione di coerenza e di rispetto verso gli elettori”.
Grillo sul voto di alcuni senatori M5S a Pietro Grasso, torna ad appellarsi al ‘Codice di comportamento degli eletti Movimento 5 Stelle in Parlamento’ sottoscritto liberamente da tutti i candidati “al punto Trasparenza prevede: votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S”.
Lo statuto del Movimento 5 Stelle, che si trova on line, riguardo la procedura per l’espulsione di un parlamentare prevede che “i parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch’essa a maggioranza”.
La fronda siciliana del Movimento 5 Stelle a palazzo Madama non però è la sola componente grillina ad aver votato Pietro Grasso alla presidenza del Senato, contribuendo alla sua elezione: lo testimonia il ‘coming out’ su Facebook della laziale Elena Fattori che ha ammesso di aver votato per Grasso. Ma ce ne sono altri che non l’hanno ancora ammesso.
Il senatore Giarrusso, comunque, a testimonianza del fatto che non ha mai pensato alle dimissioni, guarda già avanti e pensa al prossimo passo da compiere in Parlamento. “Adesso speriamo di mandare a casa Berlusconi. Dopo l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, iniziano le giunte e le commissioni parlamentari e c’è una giunta molto interessante che ha come oggetto una cosa che la politica ha messo da parte per molti anni e che noi però non abbiamo intenzione di mettere da parte: la questione dell’ineleggibilità. Abbiamo idee molto precise e, in questo caso, le posso garantire che non ci saranno schede bianche, astensioni o questioni di coscienza. Servirà a chiarire una volta e per tutte chi ha diritto di sedere legittimamente in questo Parlamento e chi se ne deve andare non a casa ma nelle aule dei tribunali a rispondere ai giudici delle proprie malefatte”.

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