27 giugno 2013

La fine dei guardrail ghigliottina

La fine dei guardrail ghigliottina:
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"Erano 10 anni che aspettavamo questo provvedimento. Il MoVimento 5 Stelle è entrato in Parlamento e in 3 mesi lo ha fatto approvare". Voci di motociclisti su Facebook. Voci di paura e di esasperazione per uno dei più pericolosi killer di chi va a due ruote, il guardrail ghigliottina che miete vittime da anni su tutte le strade. Siamo stati i primi a segnalarlo ben tre anni fa, in questo video. I motociclisti sono arrivati persino ai cortei in piazza, restando finora inascoltati. Ora la risoluzione del MoVimento 5 Stelle è stata approvata, e il governo dovrà ottemperare, installando le barriere di protezione sui guardrail. I soldi ci sono, il M5S ha anche segnalato dove reperire i fondi. Una piccola cosa, per molti. Una grandissima conquista, per altri. Ma in fin dei conti, ogni grande libro è stato scritto una parola alla volta." M5SCamera

Esco da Facebook. Ecco come si fa

Esco da Facebook. Ecco come si fa: Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “liuk970” ed è stato ampiamente aggiornato con i suggerimenti dei lettori.



Lascio Facebook per una lunga serie di ragioni: la fondamentale è che il rapporto segnale/rumore era già fastidioso in passato e ora ha superato la mia soglia personale di tolleranza, che ultimamente s'è ridotta a causa dei problemi di salute che ho avuto nei giorni scorsi – ancora non ci vedo bene come prima e lavorare al computer mi affatica.



Ne ho abbastanza di perdere tempo a dis-iscrivermi a gruppi Facebook ai quali sono stato iscritto senza che me ne venisse chiesto il permesso; a ricevere e cancellare notifiche irrilevanti, nonostante un eroico sforzo di selezione degli amici; a respingere o selezionare richieste di amicizia di perfetti sconosciuti; a essere taggato nelle foto in cui non ci sono perché così chi mi ha taggato attira la mia attenzione sulla sua conversazione; a ricevere messaggi di chi mi scrive via Facebook invece di mandarmi più semplicemente e privatamente una mail. E comunque non ho tempo di perdermi in mille rivoli di conversazione; niente di personale, per carità, ma semplicemente ho poco tempo e devo scegliere con attenzione come spenderlo. Per cui oggi chiudo il mio account pubblico (Paolo Sgomberonte); manterrò quelli segreti che uso per i test.



Non interpretate questa mia uscita da Facebook come una chiamata all'esodo o come un modello da seguire; è una mia scelta personale basata su criteri assolutamente personali. In ogni caso, ecco come ho proceduto, caso mai voleste fare altrettanto.



Dato che l'eliminazione di un account non è istantanea ma richiede fino a due settimane, e dato che qualunque mio rientro o accesso a Facebook verrà interpretato come una rinuncia all'eliminazione, devo assicurarmi di non rientrare in
Facebook in nessun modo per 14 giorni. La cosa non è semplice come
potrebbe sembrare:



  • devo rimuovere la password di Facebook dalle password immesse automaticamente dal mio browser sui miei vari computer;
  • devo disattivare tutti i widget e tutte le app che hanno il permesso
    di postare su Facebook a nome mio (per esempio Twitter, che risolvo
    andando nelle impostazioni del mio account Twitter);
  • devo andare nel mio account Facebook e disabilitare le eventuali app che ho autorizzato;
  • devo disinstallare dai tablet e dai telefonini le app di Facebook;
    se non sono disinstallabili, devo cambiare la password mettendone una
    fasulla, in modo che non possano accedere al mio account Facebook e
    quindi essere scambiate da Facebook per una rinuncia a uscire dal social
    network.


Un trucco, suggerito dai lettori, è cambiare la password di Facebook appena prima di eliminare l'account: in questo modo le app e i salvapassword non sapranno qual è la password aggiornata e quindi non riusciranno a fare login.



Sono poi andato alla pagina di richiesta di cancellazione permanente e ho cliccato su Elimina il mio account.





Ho immesso la mia password e risolto il captcha:



Facebook mi ha avvisato che il mio account verrà eliminato permanentemente entro 14 giorni, a meno che io vi rientri.



Ho accettato cliccando su OK e sono stato buttato fuori automaticamente dal mio account:





Tutto qui. Il 12 luglio, passati i 14 giorni, farò il punto della situazione.

25 giugno 2013

Taci, il giornalista ti ascolta!

Taci, il giornalista ti ascolta!:
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"Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato" Dal Vangelo secondo Giovanni


Il Parlamento è il luogo più sacro, di una sacralità profana, della Repubblica Italiana, ma è sconsacrato ogni secondo, ogni minuto, frequentato impunemente, spesso senza segni di riconoscimento, da folle di gossipari e pennivendoli dei quotidiani alla ricerca della parola sbagliata, del titolo scandalistico, del sussurro captato dietro a una porta chiusa. Qualche deputato li scambia talvolta per colleghi e parla, parla per ritrovare sul giornale quella che credeva una conversazione privata. Mercanti di parole rubate. Taci, il giornalista ti ascolta! Si nascondono ovunque. L'unica difesa è il silenzio, il linguaggio dei segni. I giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento. Vanno disciplinati in spazi appositi, esterni al Palazzo. Per un'intervista chiedano un appuntamento, come si usa tra persone civili, non bracchino i parlamentari per le scale o al cesso. All'ingresso di Montecitorio e di Palazzo Madama va posto un cartello "No gossip. Il Parlamento non è un bordello."

Sapessi com'è strano

fare il deputato

nel Parlamento romano.

All'ingresso o in ascensore,

anche all'urinatoio

con il microfono nel taschino

c'è sempre un giornalista

senza tesserino.

Senza fiori senza verde, senza cielo, senza niente,

senza controlli, tra la gente, tanta gente.

Sapessi com'è strano darsi appuntamento alla buvette

con qualcuno che ti ascolta

nascosto tra la gente

per scrivere del niente.

Eppure, in questo posto impossibile

io gli ho detto 'fanculo

tu gli hai detto 'fanculo

tra la gente.

L'acqua dei petrolieri

L'acqua dei petrolieri:
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"Il MoVimento 5 Stelle inizia un percorso partecipato per una legge speciale a tutela delle risorse idriche e contro l'inquinamento di acqua, aria e terra. I petrolieri e i loro amici politici perforano fino a 7 km di profondità. Usano sostanze chimiche, spappolano la roccia di scisto e con essa la serenità di intere comunità. Perforano senza alcun limite e controllo, vicino a ospedali, corsi d’acqua, aree di ricarica dei bacini idrici e sorgenti, centri abitati, lungo le faglie sismiche o nelle aree coltivate. Sceglie Scaroni, decide Passera, permette Clini, promulga Romani, conferma Zanonato e il cittadino subisce senza essere ascoltato o risarcito. È tempo di una legge speciale che abolisca le royalties in ambito petrolifero (sono l'obolo di distrazione di massa), e che fermi gli effetti che l'attività estrattiva provoca su aria, suolo, sottosuolo. Il cammino verso questa proposta di legge partecipata vedrà insieme esperti, Comitati di cittadini e portavoce nelle Istituzioni. Si inizia mercoledì 26 giugno alle 9.30 alla Sala Tatarella della Camera dei Deputati. Si confronteranno i portavoce M5S Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi, la professoressa Maria Rita d' Orsogna (California State University), il professor Franco Ortolani (Università di Napoli), il professor Massimo Civita (Politecnico di Torino), la professoressa Albina Collella (Università della Basilicata), il professor Enzo di Salvatore (Università di Teramo), Luca Pardi presidente di ASPO-Italia, Felice Santarcangelo e Giuseppe Macellaro dei Comitati No Scorie Trisaia e No Triv e Giulio Melegari e Gianni Franzoni, tecnici del petrolio ed ex dipendenti Eni." M5S Camera e Senato

Ouya è ufficialmente in vendita da oggi per 100$

Ouya è ufficialmente in vendita da oggi per 100$:
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Il giorno tanto atteso dagli amanti del gaming Android “da salotto” è finalmente arrivato: nello store ufficiale, nonché su Best Buy e Target, chiunque potrà comprare OUYA a soli 99,99$.
La console fa il suo ingresso anche su Amazon CanadaAmazon UK e GAME con una politica di prezzo da mela morsicata e cioè stessi numeri, ma valuta differente: in soldoni 99,99 dollari canadesi in Canada e 99,99 sterline in Inghilterra.
Da parte nostra attendiamo che la console sia disponibile anche in Italia, dove molto probabilmente verrà venduta al prezzo di 99,99€, potete ingannare l’attesa dando una rispolverata alla nostra recensione.

23 giugno 2013

Povero Mario

Povero Mario:
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"Mario lavora come impiegato in una ditta. inizia alle 8 e torna a casa per le 19 stanchissimo. Non può arrivare tardi né mancare al lavoro e deve sempre produrre dei buoni risultati, altrimenti rischia il licenziamento. Ma nonostante lavori tanto, lui e la sua famiglia devono privarsi di tante cose dato che il suo stipendio netto è di solo 1.200 euro al mese e per poter finalmente cominciare a riposare dovra’ aspettare a completare 40 anni di contributi o arrivare all’età di 67 anni... e non riceve aiuto da nessuno. Anzi è lui che è forzato ad aiutare gli altri: Infatti la sua busta paga e cosi’ bassa perché il 40% se ne va in tasse, destinate al fondo contributi statali per i giornalisti, finanziamento pubblico dei partiti, i vitalizi dei parlamentari e dei loro parenti (dopo solo due anni in parlamento, senza obbligo di presenza continua e a partire da soli 60 anni e anche meno), per aiutare a viaggiare comodamente i politici nelle auto blu e per permettergli di mangiare bene grazie ai loro rimborsi spese, per il sussidio per il cinema (non è importante qualità dei film), per i mega stipendi dei dipendenti, mega contratti e altri sprecchi della tv di stato RAI (anche qui, la qualità del lavoro conta poco), per i mega stipendi dei politici (qui idem) a volte per doppi incarichi e le loro pensioni d’oro (anche qui doppie, e a volte addirittura per condannati, vedi Fiorito), per aiutare i falsi ciechi e altri falsi disabili, per i contributi per le scuole private, per pagare gli stipendi dei burocrati che si fanno timbrare il cartellino, per opere pubbliche non finite, ecc. Per aiutare Mario, devi contattarlo. Per trovare il suo numero apri le pagine bianche e scegli un numero a caso. Ma forse il modo migliore di aiutarlo sarebbe abolire tutti i suddetti privilegi. Forse così potra’ permettersi di avere una vita migliore." Sidney Jahnsen

Corriere della Sera - Intervista a Casaleggio

Intervista a Casaleggio

21 giugno 2013

L’Unesco incorona l’Etna: è patrimonio dell’umanità

L’Unesco incorona l’Etna: è patrimonio dell’umanità:
Da oggi  l’Etna è patrimonio mondiale dell’umanità.  Il comitato dell’Unesco si è riunito nella sua sessione annuale a Phnom Penh in Cambogia, definendo il ‘Mongibello’ come uno dei vulcani “più emblematici e attivi del mondo”.
Lo scorso 3 maggio il ministero dell’Ambiente aveva annunciato la volontà dell’Unesco di iscrivere l’Etna nella Worl Heritage List: “E’ un traguardo significativo per l’Italia – aveva commenta il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando – .Il riconoscimento Unesco, come è già avvenuto recentemente con le Dolomiti, è un’opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell’ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere”.
foto di Antonio Parrinello

Dire, fare, baciare, lettera, testamento

Dire, fare, baciare, lettera, testamento:
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Chi da bambino non ha giocato a "Dire, fare, baciare, lettera, testamento"? Finiva sempre che si doveva dire di essere un carciofo, un pirla, un piciu, un mona (dipendeva dalle regioni) a voce alta, che si era costretti a qualcosa di innominabile come baciare un cane bavoso sulla bocca (mai la compagna di classe più carina!), farsi scrivere dai compagni con vigore da carpentiere una lettera e il proprio testamento sulla schiena. Peggio c'era solo lo schiaffo del soldato dove a turno i cosiddetti amici si esercitavano a chi dava lo schiaffo più forte sulla mano del malcapitato di turno. Il Nipote di suo Zio, Capitan Findus Letta sicuramente conosce la tiritera. Lo si capisce da come la applica passo dopo passo. Nel primo mese c'è stata la fase del Dire, del salvataggio del Paese, del senso di responsabilità, delle priorità irrinunciabili del lavoro, dell'occupazione, dei conti pubblici. Una fase in cui il Nipote ha dato il meglio di sé con l'annuncio della fine del finanziamento pubblico ai partiti mai avvenuto. E' arrivata quindi la fase del Fare, quella delle frasi che lasciano il segno e che rendono giustizia a un governo operoso: "Il tema lavoro è in rampa di lancio" e occorre "solo concretezza" (da parte di chi se è lecito sapere?), oppure "Siamo un paese serio, non siamo più osservati speciali, abbiamo i numeri a posto", (quali numeri, quelli della disoccupazione giovanile? del debito pubblico? delle aziende che chiudono una al minuto? di che numeri parla? dei numeri del lotto?). Per il Nipote dopo due mesi del governo del Dolce Far Nulla ci siamo già meritati una riconquistata reputazione. Capitan Findus assomiglia a un annunciatrice televisiva, solo che dopo l'annuncio non c'è il programma, ma l'intervallo. A furia di Dire e Fare, con l'IVA che forse aumenta e forse no e la presa per il culo del rinvio dll'IMU che dovremo pagare se non troveranno altre risorse (leggesi altre tasse dirette e indirette) e discussioni sui massimi sistemi, Capitan Findus sta arrivando alla fase del Baciare. Una prova che supererà senza sforzo, si tratta solo di baciare il culo di Berlusconi per sopravvivere il più a lungo possibile, un bacio che per un pidimenoellino è consuetudine decennale. La fase della Lettera arriverà in autunno o al più tardi a primavera, la scriveranno sulla schiena di Letta&Alfano milioni di taliani, i cassintegrati senza più cassa integrazione, i precari, i licenziati, gli sfrattati. Una lettera di licenziamento in tronco. A Letta, il più insignificante presidente del Consiglio del dopoguerra, rimarrà solo la fase del Testamento. Ci lascerà un'Italia impoverita e rabbiosa. Dopo aver tirato a campare, il pdmenoelle tirerà le cuoia. Requiescat in pace.

Google Play Store: ecco come proteggere con password il download delle app

Google Play Store: ecco come proteggere con password il download delle app:
Come molti di voi sapranno, di default, per scaricare le applicazioni gratuite dal Play Store non è richiesto alcun inserimento di password; ciò porta naturalmente ad una maggiore rapidità nello scaricamento, ma soprattutto al non dover inserire la propria chiave ogni volta. Se da un lato abbiamo una maggiore facilità, dall’altro troviamo il rischio che vengano installate applicazioni indesiderate, o comunque senza il nostro permesso.(...)
Continua a leggere Google Play Store: ecco come proteggere con password il download delle app su Androidiani.Com

Una chiara operazione politica

Una chiara operazione politica:
L'operazione politica di Bersani e Civati
di Paolo Becchi
Scissioni, divisioni interne al M5S? Bisogna stare sui fatti, ordinarli, seguirli con attenzione. Per la stampa italiana non ci sono mai fatti, ma soltanto “casi”, scoop, scandali, chiacchiere. Perfino «profezie», come quella di Giovanni Favia («Il problema è su, ai vertici. E quindi, o Grillo e Casaleggio si levano dai coglioni oppure il movimento a loro gli esploderà in mano»).
C’è, in realtà, un’operazione politica chiara in corso, che deve essere compresa e analizzata. La formazione del Governo Letta è stata resa possibile non tanto da una crisi interna al Pd, quanto dal conflitto tra Bersani e Napolitano. È da quest’ultimo che Bersani è stato sfiduciato (non dal Parlamento, di fronte al quale non si è neppure potuto presentare). Ed è Napolitano il vero artefice dell’alleanza Pd – Pdl, il vero artefice della «pacificazione nazionale».  Una pace terrificante. È Napolitano il vero sovrano, colui che ha deciso sullo stato di eccezione, imponendo un ordine preciso: Pd – Pdl da una parte, M5S dall’altra. È Napolitano che ha imposto la linea delle larghe intese e la trasformazione del sistema democratico parlamentare in una Terza Repubblica del Presidente.
Tutto è avvenuto in continuità con l’esperienza di Monti, perché è da essa che data la costruzione di una nuova Repubblica presidenziale, che è passata per la farsa della rielezione del Capo dello Stato. Il vero oppositore a questo progetto è stato Bersani. Il quale, nonostante lo “scacco” subìto, non ha mai rinunziato al suo obiettivo politico. Bersani non ha mai rinunziato all’idea di governare da solo, eliminando una volta per tutte Berlusconi dalla scena politica. Ciò che sta accadendo in questi giorni – dietro la cortina di fumo  dello “scandalo” del caso Gambaro –  è una manovra interna al Pd, per far cadere il Governo Letta, la “grande alleanza”, mediante un passaggio di senatori del M5S nelle fila dei bersaniani.
Strategia ottusa, cieca. Berlusconi non lo si sconfigge con manovre di palazzo. Bersani dovrebbe imparare la lezione impartita dalla Banca Centrale Europea: Berlusconi “salta” a colpi di spread, salta attaccando le sue imprese, strozzando la sua rete di interessi economici e finanziari. E non è affatto da escludere che sia proprio Berlusconi a tentare di far saltare il banco dopo aver perso la partita del legittimo impedimento. Berlusconi e Bersani dimenticano però che non siamo più nella Seconda Repubblica, ma nella Terza. Non in un Governo del premier, ma del Presidente. Dimenticano, cioè, che non è Letta, ma Napolitano a condurre i giochi. E le condizioni di Napolitano sono note: se cade Letta, non ci sarà nessun nuovo incarico, ma le dimissioni del Capo dello Stato, ed una crisi che Bersani non sarebbe in grado di gestire. Gargamella non può competere con il Grande Vecchio, il vero ed unico erede della strategia del compromesso storico.
Bersani dovrebbe inventarsi qualcosa di meglio dei goffi tentativi di cui si sente parlare in questi giorni, popolati da personaggi come Sonia Alfano – prima vicina al M5S e, poi, passata a più miti consigli, europarlamentare dell’Italia dei Valori –, Ingroia (il cui “balletto” con il CSM è ormai giunto al ridicolo), Pippo Civati. Tutte queste manovre indeboliranno il M5S? No, in alcun modo: se ci sono dei nemici interni, il MoVimento sarà più forte senza di loro. E’ poi possibile che a causa di qualche “liberato” che preferisce la “bistecca” si metta a repentaglio un progetto, per la verità l’unico progetto, che aveva dato una nuova speranza al nostro Paese? No!
Dallo scouting di Bersani siamo ormai passati allo stillicidio continuo, goccia a goccia. Matrix ci sta succhiando il sangue dall’interno. A bordo della nave della rivoluzione sono saliti in troppi e alcuni evidentemente poco o nulla con quella rivoluzione avevano a che fare. Dobbiamo prenderne atto. È meglio restare ora con una pattuglia un po’ ridotta, ma formata da abili e coraggiosi combattenti che credono fermamente in quello per cui combattono. Il MoVimento li sosterrà sempre.

L'Unità fa schifo

L'Unità fa schifo:
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L'Unità fa schifo perché oggi apre con un titolo che è spudoratamente falso

L'Unità fa schifo perché non racconta che il M5S ha donato già un acconto di 350.000 euro risparmiati della campagna elettorale al Comune di Mirandola colpito dal terremoto

L'Unità fa schifo perché Rigor Montis l'anno scorso ha deliberato 5.267.860,38 di euro (per l'anno 2010) di finanziamenti in suo favore. Alla faccia della crisi, compagni.

L'Unità fa schifo perché i suoi finanziamenti pubblici era meglio darli ai terremotati

L'Unità fa schifo perché i suoi finanziamenti pubblici era meglio darli alle imprese in crisi

L'Unità fa schifo perché più che un giornale è un foglio di propaganda

L'Unità fa schifo perché ogni giorno getta fango sui cittadini M5S in Parlamento e sui 9 milioni che li hanno votati

L'Unità fa schifo perché non dice agli aquilani e agli emiliani che il governo non vuole dargli i soldi per finanziare gli f35 e la Tav

L'Unità fa schifo perchè non dice che solo il M5S si è opposto

L'Unità fa schifo perché solo il M5S ha votato per la sospensione dell'IMU ai terremotati

L'Unità fa schifo. E quando chiuderà non mancherà a nessuno.


PS: Questo è il bonifico che attesta l'avvenuta transazione di 350.000 euro in favore del Comune di Mirandola per la costruzione della palestra di Quarantoli. Clicca sull'immagine per scaricarlo:

bonifico a Mirandola

Samsung NX, 20 megapixel con Android e connessione LTE

Samsung NX, 20 megapixel con Android e connessione LTE: La Samsung NX è una mirrorles che unisce macchina fotografica e smartphone.

Petrolio, nuovi progetti Eni in Sicilia. Greenpeace: “E’ un assedio” - Il Fatto Quotidiano

Petrolio, nuovi progetti Eni in Sicilia. Greenpeace: “E’ un assedio” - Il Fatto Quotidiano
  
Si attende anche la valutazione di impatto ambientale per un pozzo esplorativo a largo di Licata e lo scorso mese sono stati presentati due progetti di ricerca vicino al petrolchimico di Gela. E nel ragusano starebbe per arrivare la nuova installazione che il cane a sei zampe gestirà insieme alla Edison

Grillo-D'Alema, scintille a distanza - Corriere.it

Grillo-D'Alema, scintille a distanza - Corriere.it

20 giugno 2013

Parola di Letta! #SalviamoIlParlamento

Parola di Letta! #SalviamoIlParlamento:
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"Il Governo pone la fiducia sul Decreto Legge "emergenze". Stamattina stavamo salvando il Parlamento, ma pur di non far passare le nostre proposte di pulizia del Decreto, preferiscono porre la fiducia e far saltare tutti i tavoli. D'ora in poi nulla sarà più come prima. Se si pensa che la Camera dei Deputati debba diventare un ente notificatore di Decreti "omnibus", dovranno prendersi le loro responsabilità. Quali? Enrico Letta: "Non userò la leva della fiducia per far passare i provvedimenti". È bastato un mese." Luigi Di Maio, M5S Camera

OUYA: la versione da 16 GB a 129.99$

OUYA: la versione da 16 GB a 129.99$:
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Pochi giorni fa, proprio su queste pagine ci mostravano l’unboxing di questa console Android ed eccoci nuovamente qui a parlare di OUYA: un utente del forum ufficiale ha infatti evidenziato come sia ora possibile pre-ordinare la versione da 16 GB della console, direttamente dal sito ufficiale al prezzo di 129.99$.
Ora che anche la versione da 16 GB è stata svelata, quanto di voi punteranno su OUYA? Quanti invece sceglieranno un’alternativa più mobile e salata come, ad esempio, NVIDIA SHIELD?
Se siete dalla parete della console nata da Kickstarter e volete ordinarne subito un’esemplare, fate un salto sul sito ufficiale a questo link.

Days–, l’app per non perdere un evento

Days–, l’app per non perdere un evento:
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Avete una data che non potete dimenticare e volete assolutamente sapere quanto vi separa dal momento tanto atteso? Ecco qui l’idea di fondo di Days– che, tramite una grafica in pieno stile Google Now, ci permette di aggiungere tutte le voci che vogliamo, distinguendole per colore (possiamo scegliere tra le 5 tonalità offerte dalle linee guida di Google).
Le opzioni a nostra disposizione sono davvero ridotte all’essenziale: per ognuna delle voci potremo infatti scegliere: il colore, il titolo, la data e una breve descrizione; ad ogni apertura dell’applicazione, potremo vedere subito quanti giorni mancano (o quanti ne sono passati) da ogni evento.
L’applicazione è inoltre provvista di un widget ridimensionabile che, una volta scelta la sorgente del dato tra gli eventi che abbiamo precedentemente creato, ci permette anche di modificare il titolo che apparirà sul nostro launcher (solamente la label del widget stesso, il dato da cui ha origine rimane invariato); è da segnalare però la mancanza di un’estensione per DashClock e di un widget per la schermata di sblocco.
Comunque, l’applicazione è gratuita e senza alcun tipo di pubblicità, per cui vi consigliamo di provarla (potete scaricarla dal badge qui sotto) e dirci cosa ne pensate nei commenti. Se invece volete solamente dare uno sguardo a quello che può fare questo software, oltre il salto troverete gli screenshot relativi alla nostra prova.
Google Play Badge
(Continua...)
Leggi il resto di Days–, l’app per non perdere un evento

I partiti non mollano i soldi

I partiti non mollano i soldi:
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"Il M5S ha chiesto al governo di sospendere la rata di luglio dei rimborsi elettorali. Il ministero dell'Economia ha già stanziato 91 milioni 354 mila 339 euro per i partiti entro il 31 luglio. Il calendario della Commissione alla Camera prevede che il testo della riforma non sia licenziato per l'Aula prima del 18 luglio. Ciò significa che i finanziamenti pubblici del 2013 possono già considerarsi accreditati sui conti correnti dei partiti, anche di quelli scomparsi. Il Governo e i partiti continuano a ignorare l'esito del referendum del 1993, nel quale milioni di elettori italiani hanno detto no al finanziamento pubblico, raggirando l'esito tramite un artificio lessicale che ha trasformato in finti rimborsi un finanziamento vero e proprio. Solo la proposta di legge del M5S prevede l'interruzione immediata del finanziamento pubblico, mentre quella del governo la lascia intatta per il 2013. I partiti, dopo aver gestito fiumi di denaro, possono certamente attendere qualche mese in più per prendere per intero anche la tranche del 2013." M5S Camera

Il sistema Giacchetto svelato nei dettagli Al vaglio altri documenti sequestrati ieri

Il sistema Giacchetto svelato nei dettagli Al vaglio altri documenti sequestrati ieri:
Una mole enorme di fatture prese in esame per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro in meno di due anni. Fatture emesse da sei società, cinque della quali risultano fra gli indagati. E’ il materiale che la Polizia Tributaria della Guardai di Finanza ha dovuto prendere in esame per scoprire il “sistema Giacchetto”, il complesso meccanismo di scatole cinesi attraverso il quale venivano costituiti i fondi neri, facendoli gravare sul bilancio dell’ente di formazione Ciapi, necessari, poi, per pagare mazzette, viaggi, regali, escort e vari benefit a politici e burocrati che garantivano al ras della comunicazione regionale di vincere le grandi gare d’appalto.
Per ricostruire tutto questo materiale e richiedere al Gip le ordinanze di custodia cautelare emesse ieri è stato necessario un lavoro certosino ricostruito in 676 pagine di ordinanza. La Finanza ha intercettato le telefonate fra Giacchetto ed i suoi referenti, fra la sua segretaria Stefania Scaduto ed i funzionari disponibili, fra la moglie Concetta Argento ed i politici avvicinati.
Ma a garantire chiarezza sono state soprattutto le mail intercettate. Un lavoro informatico importante che ha permesso di ricostruire il sistema. In pratica Giacchetto usava il Ciapi come una sorta di bancomat. L’esempio è quello delle tessere Vip per lo stadio richieste alla Palermo Calcio ed ottenute attraverso Rinaldo Sagramola allora amministratore delegato del Palermo calcio oggi indagato a piede libero. Per risarcire di quelle tessere regalate agli “amici” Giacchetto metteva in pagamento al Ciapi le fatture per pubblicità inesistenti.
Una operazione fatta anche con le campagne elettorali di alcuni amici politici. Manifesti e volantini i cui conti della tipografia arrivavano al Ciapi. Stessa storia per assunzioni a contratto. Circa 200 le persone nel libro paga del Ciapi che non avrebbero mai lavorato. Ma il giro era ancora più ampio. Beni e servizi venivano sovrastimati e pagati molto più del proprio valore per coprire altre spese.
Quando non bastava la truffa si operava con false compravendite immobiliari. Un acquirente compiacente firmava un preliminare di acquisto, pagava una caparra poi rinunciava all’acquisto perdendo la caparra. In questo modo il denaro transitava apparentemente in modo legittimo senza che vi fosse un passaggio di beni in contraccambio
In questo modo Giacchetto, secondo l’accusa, pagava con denaro pubblico e fondi comunitari il prezzo dell’amicizia di funzionari e politici. Agli stessi chiedeva, poi, in cambio di garantirgli di vincere le grandi gare d’appalto. Sarebbe avvenuto almeno in 4 circostanze. I mondiali di scherma, gli open femminili di golf, gli eventi ciclistici del 2010 e il Taormina fashion del 2011. Ma per gli inquirenti il sistema andava avanti da molto prima. L’inizio è da far risalire alla Carovana per l’orientamento Job Village e risale al 2008. Nonostante l’inchiesta in corso episodi di corruzione e di finanziamento illecito sarebbero stati registrati fino ai primi mesi del 2013, l’anno in corso. Alcuni degli indagati, nonostante sapessero di essere nel mirino degli investigatori, non avrebbero dismesso la propria attività pur evitando di partecipare ad ulteriori gare forse anche per il blocco di tutte le attività.
Politici e funzionari coinvolti, adesso, verranno tutti ascoltati in procura. Ieri è toccato ai primi. Francesco Cascio è arrivato in procura nel primo pomeriggio ed è quello che si è trattenuto di più, mentre altri 3 si sono avvalsi della facoltà do non rispondere.
Uscendo Cascio si è detto sereno “Sono convinto di aver chiarito tutto e, anzi, di aver dato un contributo alle indagini. Non rinnego la mia antica amicizia con fausto Giacchetto ma non c’entra nulla con le contestazioni”. Cascio, in realtà, sembrava sollevato soprattutto dal fatto che la contestazione nei suoi confronti sia soltanto di finanziamento illecito di una campagna elettorale. una accusa che ritiene chiarita ma “nessuna escort”.
Ma per il prosieguo dell’inchiesta gli inquirenti contano su 5 scatoloni di materiale da vagliare fra cui ci sono libri contabili, pacchi di ulteriori fatture, appunti e documentazioni varie, che sono stati sequestrati nel corso delle 50 perquisizioni effettuate all’alba di ieri. Riscontri si cercano anche negli uffici pubblici. Materiale è stato acquisito negli uffici della Regione e dell’assemblea Regionale siciliana. L’inchiesta promette un terzo filone e sono in tanti a tremare nel mondo della comunicazione siciliana.

Alcune riflessioni sul latte

Alcune riflessioni sul latte:
Dicono che il latte “fa bene alle ossa”. Ma chi lo dice dovrebbe informarsi meglio… Il latte è un usuraio della peggior specie, quegli usurai che vi fanno un prestito ma poi, se non gli ridate tutto con gli interessi impossibili, vi mandano picchiatori a spaccarvi le ossa. Il latte contiene calcio, utile alle ossa, [...]

Dolphin Browser si aggiorna con una nuova interfaccia e molto altro

Dolphin Browser si aggiorna con una nuova interfaccia e molto altro:
dolphin
Mentre Chrome è migliorato passo dopo passo negli ultimi mesi è trascorso molto tempo dall’ultimo aggiornamento di Dolphin, uno dei browser più popolari tra i molti disponibili di terze parti. Fortunatamente l’attesa non è stata vana e oggi è arrivato su Google Play l’update alla versione 10.0.0.
Le novità non mancano e le elenchiamo subito:
  • Nuova interfaccia
  • Web App Store: aggiungi facilmente le più famose web app alla tua homescreen.
  • Tasto Dolphin: accesso con una swipe alla lista delle tab, al menù del browser e a Gesture/Sonar.
  • Cerca direttamente in Amazon, Facebook, Twitter, Wikipedia, Ebay, Youtube dalla barra dell’URL.
  • Il supporto al flash può essere riabilitato nelle impostazioni.
  • I temi e la versione notturna sono stati aggiornati per essere compatibili con questa versione.
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Sound Search finalmente compatibile con tutti (o quasi) i dispositivi

Sound Search finalmente compatibile con tutti (o quasi) i dispositivi:
sound search
Dopo aver fatto capolino in Italia poco più di un mese fa, Sound Search si è aggiornato questa stessa mattina, allargando finalmente la sua compatibilità con un maggior numero di dispositivi. Non abbiamo un elenco esatto di tutti i modelli per cui sia disponibile, ma se avete Android Ice Cream Sandwich o successivo, non dovreste incontrare alcun problema. Cliccate quindi sul badge sottostante e fateci sapere cosa ne pensate del widget di ricerca sonora di Google.
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19 giugno 2013

Salviamo il Parlamento!

Salviamo il Parlamento!:
Mezz'ora di fuoco a Montecitorio
(27:38)
ostruzionismo_5stelle.jpg

"Stiamo facendo opposizione per salvare il Parlamento, ormai privo di qualsiasi ruolo e significato. Il decreto legge cosiddetto “emergenze”, un’accozzaglia di norme e provvedimenti senza coerenza e connessione alcuna tra loro, è stato portato alla Camera 24 ore prima della votazione, senza dare a nessuno la possibilità di vagliarlo. Tutte le proposte di modifica portate dal M5S (oltre cento emendamenti sono stati dichiarati inammissibili oppure bocciati in commissione, tra questi spostare gli stanziamenti per la Tav alla ricostruzione dell'Abruzzo e destinare i fondi per un F35 al microcredito per le imprese) sono state bocciate perchè tutto “va approvato entro pochi giorni”. Il M5S fa opposizione per bloccare i lavori di questo decreto che sancisce lo svuotamento della sovranità parlamentare garantita dalla Costituzione. Il M5S fa opposizione durissima perchè il Parlamento non legifera più, ma ratifica il volere del governo. Il M5S fa opposizione durissima e ostinata perchè i partiti dicono sempre no a qualsiasi proposta dei cittadini, le uniche che contano sono quelle imposte dal governo.

L’Italia non è più una repubblica parlamentare, l’Italia è una dittatura governativa. Da che parte state?" M5S Camera

Inciucio alla ragusana? #IoVotoFederico

Inciucio alla ragusana? #IoVotoFederico:
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"A Ragusa, per il ballottaggio, dentro la coalizione del candidato del centrosinistra Giovanni Cosentini è finito di tutto: democristiani doc, ex sostenitori di Berlusconi, seguaci di Totò Cuffaro, ex comunisti di provincia e luogotenenti affezionati di Rosario Crocetta. Tutti insieme, appassionatamente alleati dopo aver cambiato più volte casacca, per vincere facile e scacciare definitivamente l’incubo 5 Stelle dalla Sicilia. Ragusa è la città, unica in Sicilia, dove siamo riusciti ad arrivare al secondo turno. Il nostro candidato è Federico Piccitto, ingegnere.

Il candidato del Pd-Udc-Megafono Cosentini ha un passato da vice sindaco Udc nella giunta di centro destra che ha amministrato Ragusa fino all’estate scorsa. Il primo cittadino era Nello Dipasquale, per molto tempo leader e fondatore di Forza Italia, oggi deputato regionale e luogotenente di Crocetta a Ragusa. Alla vigilia delle elezioni regionali Dipasquale è stato “fulminato” sulla via di Crocetta, lasciando il centro destra e trasferendo sull’altra sponda voti, sigle e soprattutto amicizie. I vertici locali del Pd non la presero bene, alzarono la voce e minacciarono dimissioni in massa: potevano loro allearsi con Dipasquale dopo averlo osteggiato per anni? Ovvio che no. E infatti poco dopo si sono adeguati accogliendo gli ex nemici capeggiati da Dipasquale, passati da Berlusconi a Crocetta senza battere ciglio.

Il primo accordo per il ballottaggio Cosentini l’ha stretto con uno degli avversari già sconfitti al primo turno: Ciccio Barone, appoggiato da due liste civiche e proveniente dal PID, partitino fondato da Totò Cuffaro. Ma non è finita. Il Pdl ha subito annunciato di voler appoggiare Cosentini creando una coalizione sterminata che va da Berlusconi, passa dal Pd e giunge a Crocetta. Larghe, larghissime intese, come a Roma insomma.

La città mormora, si lamenta dell’ “Inciucio alla ragusana”, non digerisce, non l’ha presa bene. Beppe verrà domani a Ragusa per sostenerci E voi ce la date una mano? Abbiamo lanciato una Campagna Donazioni: sostienici!

E lunedì sera, forse, Todo Cambia e cambierà anche Ragusa! " M5S Ragusa

Supposte per bambini falsificate Ai domiciliari tre manager della Geymonat - Corriere Roma

Supposte per bambini falsificate Ai domiciliari tre manager della Geymonat - Corriere Roma

Il servo di Berlusconi insulta la cittadina

Il servo di Berlusconi insulta la cittadina:
vittorio_romano_rete4.jpg

"Il "giornalista" Vittorio Romano, inviato di "Quinta Colonna" (programma di rete4 condotto da Del Debbio terzo posto al Microfono di legno 2013, ndr), intervista Laura Castelli all'uscita del Parlamento e invece di farle domande relative all'attività parlamentare, aproffitta della diretta e la prende in giro, deridendola. La Castelli lo guarda sprezzante e se ne va. C'è da chiedersi se il signor Romano sia regolarmente iscritto all'albo dei giornalisti, e quali siano i principi che lo spingano a fare questo tipo di "informazione"." Segnalazione da TzeTze

Huawei: vogliamo Nokia, ma senza Windows Phone

Huawei: vogliamo Nokia, ma senza Windows Phone: News - L'azienda cinese è interessata ad acquisire la rivale, per poi convertirla ad Android.

Sicilia, viaggi ed escort con i soldi destinati ai disoccupati: 17 arresti - Il Fatto Quotidiano

Sicilia, viaggi ed escort con i soldi destinati ai disoccupati: 17 arresti - Il Fatto Quotidiano

I servizi segreti italiani assumono hacker

I servizi segreti italiani assumono hacker: News - Dal primo luglio si potrà inviare il proprio curriculum e candidarsi per lavorare alla sicurezza nazionale informatica.

Pd e pdl uniti nell'IMU

Pd e pdl uniti nell'IMU:
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"Li stiamo guardando negli occhi mentre respingono il nostro emendamento(*) per rimandare il pagamento dell'IMU per le strutture turistico alberghiere, per la quale avevamo anche trovato copertura. Non esprimono nessuna emozione, nessun pentimento, nessuna remora. E quando chiediamo "Perché votate no? Come fate a non condividere?" rispondono alzando le spalle "ma si l'emendamento sarebbe anche condivisibile, ma la visione globale...". Ma che visione globale, commercianti e albergatori chiudono a decine, sono queste le categorie che dobbiamo aiutare, che sono la vera forza del nostro paese. Ma a questi non frega, l'importante è avere la poltrona sotto il sedere. " Matteo Mantero, M5S Camera


(*)il Parlamento, tranne il M5S, voterà anche contro l’abolizione dell’IMU sulla prima casa persino ai terremotati con le case inagibili, ai commercianti con i negozi vuoti, agli artigiani e alle imprese in crisi, ndr

Maxi-retata alla Regione: diciassette arresti In manette ex assessori e burocrati, coinvolti politici

Maxi-retata alla Regione: diciassette arresti In manette ex assessori e burocrati, coinvolti politici:
DI RICCARDO LO VERSO Truffa. Scattano gli arresti. E' bufera alla Regione. In manette ex assessori e burocrati. Che cos'era il "sistema Giacchetto".

ADUC - Avvertenze - Comunicato - Bolletta del gas: zero consumi al prezzo di 31 euro

ADUC - Avvertenze - Comunicato - Bolletta del gas: zero consumi al prezzo di 31 euro

18 giugno 2013

Windows 8: come creare un disco di ripristino

Windows 8: come creare un disco di ripristino: Per quanto Windows sia sempre più stabile, dotarsi di un backup e di un'unità di ripristino è sempre una buona idea. Questo sistema operativo offre strumenti facili per farlo, ma non tutti li conoscono. Nelle prossime pagine c'è tutto quello che serve.

Ministri allo sbaraglio/2 - Andrea Orlando

Ministri allo sbaraglio/2 - Andrea Orlando:
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Andrea Orlando iniziò la sua carriera nel 1990 nel consiglio comunale di La Spezia con il PCI. Da allora, forte del suo diploma, si è occupato di tutto, ma mai di ambiente. Per compensare alla carenza Capitan Findus Letta l'ha nominato ministro dell'Ambiente (d'altronde è uomo fidato parte del network di Vedrò, la fondazione di Letta). Ieri ha dato prova della sua competenza e ha dichiarato che "la svolta" per la gestione dei rifiuti in Campania è costruire due nuovi inceneritori per "evitare le sanzioni europee". Dichiarazioni assurde come fanno notare i senatori M5S Andrea Cioffi e Paola Nugnes:

"Con il voto del Parlamento Europeo del 20 aprile 2012 si prevede il divieto d'incenerimento entro il 2020 di qualsiasi materiale riciclabile e compostabile. Le gare d'appalto per la realizzazione degli inceneritori di Napoli e Salerno sono andate deserte più volte perché gli impianti costano troppo. Creano danni immani alla salute. Anziché sostenere la lobby dell'incenerimento Orlando promuova la riduzione dei rifiuti, la raccolta porta a porta (abolendo la Tares come chiesto dal M5S con proposte parlamentari), costruzioni di centri riciclo e compostaggio, sistemi alternativi all'incenerimento e alla discarica, in linea con l'Europa! Chiederemo conto di quanto affermato dal ministro in Parlamento."

L'hacker di iPhone boccia iOS 7: meglio passare ad Android

L'hacker di iPhone boccia iOS 7: meglio passare ad Android: Pod2g, uno dei creatori dei jailbreak iOS, critica aspramente la nuova release del sistema operativo mobile di Apple.

2.041 miliardi di debito pubblico

2.041 miliardi di debito pubblico:
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"Svetonio diceva che "Il buon pastore deve tosare le proprie pecore, non scorticarle". Anche gli usurai, forti delle loro tragiche esperienze, sanno che lo strozzato va incalzato, spolpato, depauperato giorno per giorno con meticolosa precisione ma senza mai costringerlo a morire. Voi classe dirigente, politici, tecnici, con i vostri servi e con i vostri complici, voi che da 20 anni occupate le Istituzioni, non solo non prendete esempio da Svetonio ma neppure riuscite ad emulare gli strozzini! Voi responsabili del debito pubblico, artefici della più spaventosa rapina del secolo, voi che vi riempite la bocca di frasi roboanti e le tasche del denaro appartenente al popolo. Voi classe dirigente casta oppressiva che giurate di osservare la Costituzione e di difendere gli interessi del popolo italiano. Il debito pubblico, che voi avete creato, aumentato, ingigantito e gestito lo avete portato, secondo gli ultimissimi dati della Banca d’Italia a 2.041 miliardi di euro. 2.041 miliardi di euro! L’Italia muore!" Carla Ruocco, M5S Camera

17 giugno 2013

iCamSpy: un’app per tenere sotto controllo casa e ufficio con Android

iCamSpy: un’app per tenere sotto controllo casa e ufficio con Android:
La video sorveglianza di casa, ufficio e molto altro ancora non è mai stato così facile con Android e tutto grazie ad una semplice applicazione, iCamSpy. Certamente non è la prima applicazione che permette la video sorveglianza anche sul nostro amato robottino verde ma è certamente una delle app più funzionali e supportate dagli utenti, come dimostrano le ottime recensioni sul Google Play Store.
(...)
Continua a leggere iCamSpy: un’app per tenere sotto controllo casa e ufficio con Android su Androidiani.Com

Province siciliane abolite, ricorso al Tar di Catania: “Legge incostituzionale”

Province siciliane abolite, ricorso al Tar di Catania: “Legge incostituzionale”:
Non se vogliono andare e promettono battaglia. La legge che cancella le nove Province siciliane è stata impugnata al Tar di Catania su iniziativa dell’Upi (Unione province italiane), di un paio di consiglieri provinciali di Catania, Giacomo Porrovecchio (Idv) e Carmelo Milazzo (Pdl), e dell’Urps (Unione regionale province siciliane).
I ricorsi sono stati redatti dai costituzionalisti Felice Giuffré e Ida Nicotra, una dei 35 saggi chiamati a modificare la Carta fondamentale. L’impugnativa fa leva su una  presunta incostituzionalità della legge regionale 7 del 27 marzo 2013 che ha abolito i nove enti intermedi nell’Isola e istituito i Liberi Consorzi dei Comuni.
Il cuore del ricorso fa riferimento ai richiami della Corte Costituzionale che equipara le 9 province siciliane, in quanto enti territoriali di area vasta ed elettivi, a quelle del resto del Paese, come recita l’articolo 114 della Carta costituzionale. Che espressamente dice: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Provincie, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione”.
Di fatto, il governo regionale ha affidato la gestione della Province, enti ancora elettivi, a dei commissari straordinari fin quando non sarà approvata la legge che attui l’articolo 15 dello Statuto speciale siciliano di cui è da verificare l’attuale compatibilità con la Carta costituzionale.
La levata di scudi contro il governo Crocetta non finisce qui. Gli inquilini di palazzo Minoriti sono intenzionati a resistere e si sono autoconvocati per domani alle 10. Lo si apprende da una nota dell’Ufficio stampa della Provincia. La decisione è stata presa nel corso della seduta del 14 giugno scorso, quella in cui per l’ultima volta è risuonata appunto la campanella.
Dai numerosi interventi, tanto dei consiglieri di destra quanto di quelli di sinistra, è emersa la richiesta unanime che prima di ogni cosa il governo Crocetta deve emanare un decreto di scioglimento e di nomina delle figure commissariali che avranno il compito di dirigere l’ente in questa fase intermedia.
“Con la cessazione dei consigli provinciali – si legge nella nota di palazzo Minoriti – si chiude il sipario su un pezzo di storia della Provincia e si affaccia una nuova era, in attesa di indicazioni che facciano capire quale sarà la trasformazione dell’Ente a seguito delle disposizioni della legge regionale n.278 “Norme transitorie per l’istituzione dei Consorzi di Comuni”, varata dalla Regione Siciliana nello scorso mese di marzo. La maggior parte dei consiglieri non ha gradito l’essere stati “licenziati” da una semplice nota a firma dell’assessore regionali agli Enti locali. Per questo rivendicano, quale atto formale amministrativo, la notifica all’Ente del decreto di scioglimento”.
“La durata in carica del Consiglio provinciale – prosegue la nota – è stabilita in cinque anni. A riguardo si sottolinea come, pur mancando nell’ordinamento regionale degli enti locali una espressa disposizione che stabilisca il dies a quo della decorrenza del quinquennio, la soluzione del quesito non possa che essere desunta facendo riferimento alla data delle elezioni. Nella nota si chiarisce, inoltre, che sul punto, autorevole giurisprudenza amministrativa (cfr ex multis Consiglio di Stato, sez. V, 23.1.2012, n.273) ha affermato che “Il dies a quo per la decorrenza del mandato, ossia del periodo di durata di una carica è determinato dall’atto di nomina o da quella di elezione, indipendentemente dalla data in cui le funzioni siano effettivamente assunte mediante l’insediamento”.
“Nel corso della seduta di venerdì 14 giugno, ricca di interventi – si legge ancora – il presidente Leonardi ha voluto riassumere quanto prodotto dai lavori di aula attraverso una Relazione di fine mandato dell’attività consiliare, allegata agli atti. Trecentotrentotto Consigli ordinari, quarantotto Consigli straordinari (per un totale di 386 sedute); cinquecentosessantasei interrogazioni e centoventinove interpellanze, quattrocentotrentanove le deliberazioni adottate. Infine, come atto conclusivo della seduta, in diversi hanno deciso di auto riconvocarsi (senza percepire il gettone di presenza), martedì 18 giugno alle ore 10.00 a Palazzo Minoriti”.

M5S, voto per l’espulsione della senatrice Gambaro. Ipotesi diretta streaming - Il Fatto Quotidiano

M5S, voto per l’espulsione della senatrice Gambaro. Ipotesi diretta streaming - Il Fatto Quotidiano

Wifi libero bis? - Guido Scorza - Il Fatto Quotidiano

Wifi libero bis? - Guido Scorza - Il Fatto Quotidiano

Revochiamo da remoto l’acceso al nostro account su Android, senza installare alcuna app

Revochiamo da remoto l’acceso al nostro account su Android, senza installare alcuna app:
loginNon vi proponiamo una tecnica esoterica o di difficile attuazione, ma un semplice procedimento che magari molti di voi avranno già utilizzato, ma che è bene ribadire, perché in caso di furto/smarrimento del proprio smartphone, impedire l’accesso a Gmail e Play Store è senz’altro una delle prime cose da fare.
La cosa è in realtà molto semplice: vi basterà andare a questo link autenticandovi con l’account che usate sul vostro Android (se non dovesse funzionare andare prima qui e cliccate su “verifica autorizzazioni”), e revocare tutti gli accessi ad Android Login Service. Nel giro di pochi minuti sul vostro Android comparirà un avviso tra le notifiche, chiedendovi di effettuare nuovamente il login, altrimenti non potrete accedere al vostro account.
Non vi ridarà insomma indietro il vostro telefono, ma nessuno, senza conoscere la password, potrà accedere alla vostra mail (quelle già sincronizzate sul dispositivo saranno però ancora accessibili, ma non potranno arrivarne di nuove, né sarà possibile inviare mail a vostro nome) o prosciugarvi il credito sul Play Store, e tutto in pochi semplici passaggi che non richiedono di avere alcuna particolare app installata.

I soldi del pd

I soldi del pd:
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"Il bilancio del Pd: in rosso di 7 milioni, anche se prende 29 milioni di finanziamento pubblico. La direzione nazionale del Partito Democratico ha approvato la relazione del Tesoriere Misiani sul rendiconto di bilancio chiuso al 31 dicembre 2012. Ad una prima occhiata saltano subito all'occhio le voci in entrata che arrivano alla cifra di 37.509.616 euro, così suddivise: 7.833.300 come contributo per il rimborso delle spese elettorali della Camera; 8.551.382 rimborso spese elettorali del Senato; 6.835.358 rimborso spese del Parlamento Europeo; 6.014.018 rimborso spese Consigli regionali; 4.836.518 contributi da parlamentari; 3.420.040 contributi da persone fisiche. Per quanto concerne le spese, la cifra totale è di poco superiore ai 45 milioni di euro, con voci in uscita significative per: spese elettorali, di propaganda e comunicazione politica (circa 9 milioni di euro); consulenze e collaboratori (2 milioni di euro); viaggi e trasferte (1,5 milioni); costi per il personale dipendente (12 milioni di euro); sostegno a strutture ed associazioni (oltre 10 milioni di euro). Tra le spese spiccano anche i quasi 2 milioni di spese postali e gli oltre 700mila euro di utenze, mentre per gli "incassi" delle primarie si rimanda alla coalizione "Italia Bene Comune" e si segnalano in appositi paragrafi le attività svolte durante la Festa Nazionale del Pd ed i "rapporti" con le società di cui il partito è azionista al 100%" Segnalazione da FanPage

L'Italia ripudia la guerra, e i partiti?

L'Italia ripudia la guerra, e i partiti?:
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"Evitare la partecipazione dell'Italia al programma F35 è uno degli obiettivi annunciati del M5S. Da quando siamo entranti in Parlamento fino ad oggi i nostri sforzi si sono concentrati nel tradurre in atti legislativi le proposte costruite assieme ai cittadini. Il 30 maggio 2013 abbiamo presentato una mozione che impegni il governo a non acquistare i 90 cacciabombardieri che costerebbero ai cittadini italiani 12,9 miliardi di euro (costo destinato a salire). La suddetta mozione è stata sottoscritta dai 109 deputati del M5S, da Sel e da soli 13 parlamentari del pdmenoelle. Inizialmente gli "onorevoli" del pdmenoelle erano favorevoli alla mozione ma una volta firmato l'inciucio con il pdl molti hanno cambiato idea, alcuni hanno addirittura ritirato la firma già depositata e nessuno di loro si è presentato in conferenza stampa. L'Italia vive una crisi senza precedenti e neanche 15 giorni fa il governo del Partito Unico ha respinto una mozione del M5S che voleva il ripristino dei fondi a scuola, università, ricerca e cultura. In quell'occasione non avete accolto la nostra richiesta per mancanza di copertura finanziaria, vedremo se riuscirete a trovarla per l'acquisto di queste armi da guerra che vanno contro l'art. 11 della Costituzione." M5S Camera

Sanità, lo scandalo dei prezzi di protesi e ausili. Quando lo Stato paga più del privato - Il Fatto Quotidiano

Sanità, lo scandalo dei prezzi di protesi e ausili. Quando lo Stato paga più del privato - Il Fatto Quotidiano

Il Tartufo Superiore

Il Tartufo Superiore:
Marco Travaglio difende Antonio Ingroia. Ecco un suo editoriale pubblicato domenica da "Il Fatto".

Il Decreto del fare sblocca il Wi-Fi e l'Agenda Digitale

Il Decreto del fare sblocca il Wi-Fi e l'Agenda Digitale: Sabato il Consiglio dei ministri, con l'approvazione del Decreto "del fare", ha deciso di intervenire su alcuni fronti del digitale. Il Wi-Fi viene finalmente liberalizzato. L'Agenda Digitale avrà una cabina di regia che risponde a Letta.

Consiglio dei Ministri n.9 del 15 giugno 2013

link

15 giugno 2013

Onion Pi — Make a Raspberry Pi Into a Anonymizing Tor Proxy

Onion Pi — Make a Raspberry Pi Into a Anonymizing Tor Proxy: coop0030 writes "Feel like someone is snooping on you? Browse anonymously anywhere you go with the Onion Pi Tor proxy. This is fun weekend project from Adafruit that uses a Raspberry Pi, a USB WiFi adapter and Ethernet cable to create a small, low-power and portable privacy Pi."

Pomezia, Città a 5 Stelle

Pomezia, Città a 5 Stelle:
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"Grazie a tutti! Pomezia è uscita dal buio. Al ballottaggio un risultato netto ha assegnato al nostro candidato sindaco Fabio Fucci la guida della Città. La proclamazione del sindaco è avvenuta l’11 giugno e già il 13 Giugno è stata nominata la Giunta Comunale. Gli assessori sono Elisabetta Serra (vicesindaco), Emanuela Avesani, Giovanni Mattias, Veronica Filippone e Lorenzo Sbizzera. Mantenendo fede agli impegni assunti in campagna elettorale, il sindaco e la Giunta hanno già deliberato il loro primo atto di contenimento della spesa. Le indennità di posizione dei dirigenti comunali sono state riportate nei limiti stabiliti del CCNL con il recupero di oltre 200.000 euro per il 2013 e oltre 500.000 euro a partire dal 2014. Buon lavoro a tutti noi." M5S Pomezia

M5S, Nuti: “Compravendita deputati” Giarrusso: “Denunci o sia espulso”

M5S, Nuti: “Compravendita deputati” Giarrusso: “Denunci o sia espulso”:
Il clima è incandescente tra il parlamentari del Movimento 5 Stelle. I protagonisti sono tutti siciliani: il neo capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, ieri ha scritto su Faceboook che sarebbe in atto un progetto di acquisizione “morale e politica dei nostri parlamentari”. Poco dopo è arrivata la replica dei senatori Francesco Campanella e Mario Michele Giarrusso che lo hanno invitato a denunciare tutto alla Procura, se ne ha le prove, oppure ne chiederanno l’espulsione.
Le nuove polemiche si intrecciano con il caso sollevato dalla senatrice Adele Gambaro che lunedì verrà deferita al giudizio dei collegi per aver criticato l’operato del leader del Movimento. Nel mirino dei vertici dei Cinquestelle ci sono sia i “mandanti” dell’operazione di compravendita, “personaggi – assicura Nuti – che nutrono rancore per il M5S e per Beppe”. Sia le possibili “prede”: quelli che “con la scusa della ‘libertà di critica’, già indagano su quanti soldi pubblici gli spetterebbero”, se formassero un nuovo gruppo.
Se Nuti ha notizia di una compravendita è suo dovere andare in Procura. Altrimenti sono fatti inventati e mi troverei costretto a chiedere la sua espulsione perché sta diffamando il movimento”, dice il senatore M5S, Mario Michele Giarrusso.
Anche il senatore Francesco Campanella invita Nuti a fare i nomi dei coinvolti: “Riccardo Nuti ha denunciato un tentativo di compravendita di parlamentari del Movimento 5 Stelle. A quanto pare ci sono notizie certe. Vorremmo conoscere i nomi. O dimostrano che non è vero oppure non ci rappresentano. Abbiamo speso tempo e sudore per fare politica senza soldi”.
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La bancarotta della giustizia italiana

La bancarotta della giustizia italiana:
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"L’ultima scoperta dal governo Letta è il sovraffollamento delle carceri - che dura almeno da un decennio – tanto da dedicarci un decreto. E come Letta e il Governo delle “larghe intese” risolvono il problema? Semplice, per superare l’emergenza basta buttare fuori un bel po’ di reclusi. Punto. E' sufficiente leggere le indiscrezioni sul testo di legge che verrà presentato dal Consiglio dei Ministri: la detenzione domiciliare potrà applicarsi anche a condannati a pene fino a 6 anni.
Corruzione, frode fiscale, falso in bilancio, truffe, abuso d’ufficio, inquinamento, frodi comunitarie, hanno pene massime tra i 3 e i 6 anni (ma nella pratica, nessuno si becca più di 3 anni). Inoltre, che c’entra con l’affollamento delle carceri la sospensione della pena per chi è agli arresti domiciliari e deve scontare una pena residua di 4 anni? E perché, oltre alle detrazioni della buona condotta, per coloro che devono espiare la pena per altri 3 anni si prevede uno sconto di pena ovvero la liberazione anticipata? E la famosa certezza della pena? Eppure basterebbe un po’ di impegno. Ad esempio una razionalizzazione degli spazi degli istituti penitenziari, per trovare un posto dignitoso per tutti invece di costruire nuove imponenti carceri, con la soddisfazione dei soliti palazzinari. Predisporre interventi ordinari e straordinari per gli istituti esistenti con l'apertura di ali chiuse in quanto fatiscenti. Basterebbe rivedere i capolavori normativi di tre dei principali artefici del sovraffollamento carcerario: Bossi, Fini e Giovanardi. Basterebbe predisporre seri programmi di lavoro dentro il carcere perché – è noto da tutte le statistiche – nessun recluso ha il piacere di tornare in galera se ha qualcosa di lecito da fare fuori. E se non ce l’ha, torna a delinquere. Ed è questo ciò che il MoVimento 5 Stelle propone in Parlamento, denunciando il mercimonio sulla pelle dei detenuti. Una autentica bancarotta della giustizia.


Ps:: Fra coloro che possono essere condannati a 6 anni di reclusione ci sono anche gli accusati di associazione mafiosa: ai domiciliari è molto più semplice seguire i business." Commissione Giustizia M5S Camera

Il fango mediatico di Sky

Il fango mediatico di Sky:
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"Ore 17.00 circa, SKY, La giornalista Saluzzi, e tanti altri in studio. Per parlare del Movimento 5 Stelle,hanno invitato Mastrangeli (Gruppo misto), espulso dal M5S! che si presenta con il distintivo M5S sul bavero della giacca, e tuona contro il M5S, come se ne facesse ancora parte. Dice che 30, o 40 del movimento, GIUSTAMENTE dialogheranno e collaboreranno (forse passeranno anche con il PD! Ci da a tutti dei talebani a cui tagliare la barba e la gola! RISATE GENERALI E FRIZZI SUL M5S da parte di tutti! E il Mastrangeli continua a farneticare, con Polverini, Malagutti (Espresso), e tale onorevole del PD che continuano a offendere in tutti i modi il M5S! La Saluzzi si diverte, tutti ridono di noi, il Mastrangeli, rappresentandoci "ufficialmente", continua a offenderci tutti e a farneticare! Fine della trasmissione su SKY! Io chiedo UFFICIALMENTE a BEPPE GRILLO e CASALEGGIO, di difendere il MoVimento legalmente da tanto fango! Non possiamo farci denigrare e offendere pubblicamente così! SERVE UNA VERA AZIONE LEGALE A TUTELA DEL M5S!" marco beato

Addio alle 9 Province siciliane Commissari in attesa dei Consorzi

Addio alle 9 Province siciliane Commissari in attesa dei Consorzi:
Nove province abolite, 335 consiglieri decaduti, 50 milioni di risparmio previsto, 5.600 dipendenti pubblici da ricollocare, 292 milioni di debiti, 57 milioni di finanziamenti distribuiti dalla Regione ai nove enti provinciali. Sono questi i numeri delle vecchie Province in Sicilia che da oggi non esistono più. Ieri gli ultimi consigli provinciali e alla mezzanotte si è concluso ufficialmente il lavoro di presidenti, assessori e consiglieri.
Da oggi gli enti sono quindi in una fase di transizione che dovrebbe approdare, non appena l’Assemblea siciliana approverà il disegno di legge ancora in fase di definizione da parte del governo Crocetta, alla nascita dei “liberi Consorzi” tra comuni, in base a quanto stabilisce lo statuto speciale della Regione. Non ci saranno più elezioni e saranno gli amministratori dei Comuni a fare parte dei Consorzi, il cui numero e le cui funzioni sono ancora da definire.
Il governo Crocetta si appresta a nominare i commissari prefettizi (a Catania, Ragusa, Trapani e Caltanissetta sono già insediati) che gestiranno gli enti fino alla creazione dei ‘liberi Consorzi’, che, in base alla norma di scioglimento delle Province, dovranno essere istituiti entro il 31 dicembre di quest’anno.
Però il passaggio non sarà semplice. Il problema principale riguarda, il personale degli enti. Secondo l’Unione delle Province regionali (Urps), sarebbero a rischio gli stipendi, a partire da luglio. Nelle casse delle Province mancherebbero circa 80 milioni di euro, a causa dei tagli nei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. Il governo regionale sta definendo una manovra di assestamento del bilancio, tenendo invariato comunque i saldi. Della questione, il governatore Rosario Crocetta ne ha discusso l’altro ieri con il premier Enrico Letta. “Il personale stia tranquillo, non si perderà un solo posto di lavoro”, assicura il presidente della Regione. Un comitato dei saggi sta intanto lavorando al nuovo testo di legge per la creazione dei liberi Consorzi. “Spero sia pronto al più presto e l’Assemblea lo approvi entro i termini che ci siamo dati”, aggiunge Crocetta.
La carenza di fondi potrebbe avere ripercussioni anche su alcune attività gestite dagli enti, a cominciare dalle scuole. Una boccata d’ossigeno è arrivata in extremis con la firma dell’accordo tra Regione e Province sul patto di stabilità verticale. La Regione ha ceduto spazi finanziari alle Province per 57 milioni di euro, distribuiti ai nove enti.
A Palermo vanno 13 milioni, seguono Catania con 11,8 milioni, Messina con 6,1 milioni, Siracusa con 5,6 milioni, Ragusa con 5,2 milioni, Trapani con 4,4 mln, Enna con 3,3 milioni e Caltanissetta con 2,8 milioni.
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La Gambaro si rimetta alla Rete

La Gambaro si rimetta alla Rete:
di Anna e Paolo Becchi
Nei prossimi giorni i giornali grideranno allo scandalo per il “caso” della Senatrice Gambaro. Dopo la comunicazione annunciata da Crimi e Morra della prossima riunione del gruppo parlamentare del M5S per valutare la «proposta di cessazione dell’appartenenza al gruppo parlamentare» si tornerà – su stampa e televisioni – ad accusare il M5S di assenza di democrazia interna, e Grillo di essere un “dittatore” che non ammette, all’interno del “suo” movimento, né opposizioni né dissensi.  Ma cosa c’entra la democrazia interna al MoVimento con il “caso” Gambaro? Non c’entra nulla. Ripercorriamo brevemente i fatti.
La Senatrice, eletta nelle fila del M5S, rilascia un’intervista in televisione nel corso della quale dichiara che «il problema del Movimento è Beppe Grillo» ed aggiunge: «stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto».  Si tratta di dichiarazioni politicamente molto decise, di una presa di posizione chiara e radicale contro Beppe Grillo, che è e resta il capo politico del MoVimento.
La domanda, allora, non è se nel M5S vi sia spazio per il dissenso, la dialettica interna, la critica, quanto piuttosto il chiarire una volta per tutte la questione fondamentale del rapporto tra capo politico, MoVimento e gruppi parlamentari. La Senatrice non ha espresso dissenso verso questioni politiche discusse dal gruppo, ma ha indicato in Grillo la causa della perdita di consensi del MoVimento nell’ultima tornata elettorale. Ora, la Senatrice avrebbe potuto esprimere chiaramente la sua critica all’interno del gruppo e invece ha deciso di farlo pubblicamente in un’intervista televisiva concordata, proprio quando il giorno prima in una lunga riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato si era sottolineata l’importanza di evitare di dare in pasto opinioni di dissenso ai giornalisti, sempre pronti a contribuire al gioco del massacro. La Senatrice, insomma, è andata contro un principio etico valido per qualsiasi forza politica, il quale impone la lealtà verso i propri compagni e il rispetto delle decisioni prese insieme.
Ma vi è un aspetto ulteriore e decisivo per il M5S: una portavoce non può parlare a titolo personale. La differenza sostanziale tra il MoVimento e i partiti politici tradizionali consiste nel fatto che deputati e senatori sono infatti solo i portavoce del MoVimento nel Parlamento. La questione cruciale allora è anche se con quello che la Senatrice ha detto abbia espresso la voce del MoVimento. Lei non ha violato in modo esplicito regole del Codice di comportamento, ma ci sono regole più alte di quelle scritte nei codici: ha violato la fiducia che il MoVimento aveva riposto in lei.
Alla decisione di indire una riunione dei parlamentari 5 Stelle per decidere della proposta di espulsione si è giunti dopo che Grillo aveva invitato la Senatrice a uscire dal M5S e Adele Gambaro, dopo aver detto di voler valutare se andare al Gruppo Misto, aveva dichiarato: «Non ho assolutamente intenzione di passare al Gruppo Misto. Io sono ancora nel M5S e ci rimango finche’ non dovessero decidere di espellermi».  Questo muro contro muro non ha alcun senso, se non quello di danneggiare ulteriormente l’immagine del MoVimento. Se un membro del gruppo parlamentare del M5S non condivide più le scelte del suo capo, con cui il MoVimento continua a identificarsi, non si capisce la ragione per la quale non dovrebbe spontaneamente dimettersi. La stessa Senatrice Gambaro, del resto, aveva qualche mese fa dichiarato: “Penso ad un Parlamentare che nel caso non fosse più in sintonia con il M5S, grazie al quale è stato eletto, la sua base, i suoi principi, semplicemente si debba dimettere”. E ora si presenta in televisione, da sola, attaccando il capo del MoVimento e dichiarando che non se ne andrà.
È sotto gli occhi di tutti che le dichiarazioni della Senatrice hanno leso non solo Beppe Grillo ma    l’immagine del Movimento 5S in quanto tale. Ed è dunque il MoVimento che deve decidere sulla espulsione della senatrice. Se in qualsiasi modo i gruppi parlamentari impedissero o bloccassero  questo rinvio al MoVimento, si esporrebbero ad un fatto gravissimo che metterebbe in questione un principio fondante: il MoVimento è “tutto” e loro sono solo i “portavoce”.
Si vorrebbe sempre evitare un’espulsione, una decisione in ogni caso difficile e sofferta, ultima ratio a cui ricorrere. Eppure è la Senatrice Gambaro ad avere imposto questa scelta, e hanno ragione Crimi e Morra a rammaricarsi del fatto che «invitare alla coerenza e al rispetto del patto elettorale sul quale si fonda ogni responsabilità politica nei confronti dei cittadini, sia per alcuni così impegnativo da rispettare».  Qui non c’entra la democrazia interna, ma il fatto che la Senatrice, per usare le sue parole, non è più «in sintonia con il M5S.»

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Da oggi la Sicilia dice addio alle province

Da oggi la Sicilia dice addio alle province:
La Sicilia di Rosario Crocetta saluta, in data odierna, le province che saranno sostituite da consorzi tra comuni. Sono 335 i dipendenti provinciali che dovranno immediatamente abbandonare il loro mandato. Crocetta: “Tranquilli, non si perderà un solo posto di lavoro” Ultimo giorno di vita per le province siciliane ed ultimo giorno di lavoro per presidenti, [...]
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StopVivisection Day!

StopVivisection Day!:
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Oggi è lo StopVivisection Day! Sono necessarie un milione di firme. Attivati!


"L’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea stabilisce che "l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti". Questo riconoscimento ufficiale porta in sé l'obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall'Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario. Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o vivisezione) è senza alcun dubbio una pratica inaccettabile, in quanto impone illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa.

Alle ragioni dell’etica (condivise, nel sondaggio della Commissione Ue del 2006, dall’86% dei cittadini europei), si aggiunge l’appello sempre più stringente del mondo della scienza che afferma che il "modello animale", non predittivo per l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica che ne dimostri l'efficienza e l’affidabilità." Altre informazioni su StopVivisection

Favia non molla la poltrona

Favia non molla la poltrona:
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"Certe persone non meriterebbero alcuna attenzione, ma purtroppo questo personaggio (spalleggiato da alcuni presentatori e giornalisti che continuano a dargli spazio) è instancabile nel suo tentativo di denigrare Beppe Grillo, le persone che credono in lui e il M5S in generale. Questo ci costringe nostro malgrado a farvi capire meglio la totale incoerenza che accompagna il suo livore e le sue finte battaglie. Favia, dopo essere stato messo come capolista da Ingroia in 3 circoscrizioni (ma come? e la democrazia diretta?), aveva promesso che a maggio 2013 si sarebbe dimesso da consigliere regionale. Oggi siamo a metà giugno e Favia ancora non molla la poltrona." Max Bugani, consigliere comunale M5S Bologna

Indesit e la delocalizzazione selvaggia

Indesit e la delocalizzazione selvaggia:
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In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale”. Questa frase è di Aristide Merloni, un imprenditore che Enzo Biagi, in occasione del centenario della sua nascita, paragonò a Enzo Ferrari ed Enrico Mattei: “Uomini che hanno avuto la forza di credere in quello che facevano, rimanendo attaccati alla loro terra”.

E' il 1930, Merloni inizia la produzione di bilance industriali nelle Marche che offrivano solo emigrazione. Nel 1958 crea lo storico marchio Ariston che viene apposto su fornelli e cucine. Nascono nell’area marchigiana, con una disposizione che ricorda la costellazione dell’orsa maggiore, sette stabilimenti che rappresentano un nuovo modello di sviluppo industriale che non cerca il successo dove le condizioni sono più favorevoli. Per Merloni la fabbrica è un luogo destinato alla produzione e allo sviluppo del benessere locale. Una terra con prospettive precarie diventa un bacino ricco di industrie e di indotto produttivo. Merloni capisce che l’economia di scala dei grandi insediamenti è superata e che i rapporti umani nelle fabbriche valgono più delle dimensioni. Un modello di solidarietà che garantisce a tutti un ruolo importante.
Nell’area del fabrianese nasce una nuova figura: il metalmezzadro. Gli operai usciti dagli stabilimenti si riversano nelle campagne a curare i propri terreni evitando che si realizzi l’incubo prospettato dall’onorevole Palazzolo che nel 1964 durante la discussione dei contratti agrari disse: “Distruggete l’agricoltura per industrializzare e così distruggerete l’Italia”.

Questa storia di un'industria fatta di rapporti sani tra impresa, lavoratore e ambiente non ha un lieto fine. La settimana scorsa la nuova dirigenza subentrata alla famiglia Merloni nel mese di maggio ha annunciato un piano di riassetto che prevede 1.425 esuberi per gli stabilimenti di Fabriano, Comunanza e Caserta. Per il territorio fabrianese è l’ennesimo colpo di mannaia. Come MoVimento 5 Stelle abbiamo più volte denunciato anche a livello locale con i consiglieri comunali la strada che si stava intraprendendo raccogliendo indifferenza e scherno dalle forze politiche che governano il territorio compreso il presidente della Regione Marche Spacca.

La nuova dirigenza ha deciso che produrre in Italia non è conveniente e quindi le produzioni saranno spostate in Polonia e in Turchia dove da diversi anni lavoratori italiani altamente specializzati sono mandati a trasmettere le proprie conoscenze ai lavoratori locali. Da tempo i segnali erano chiari e le responsabilità evidenti. Nel 2007 la dirigenza annunciò un investimento di 80 milioni di euro per realizzare due nuovi stabilimenti in Polonia, e risalgono agli anni a cavallo del 2000 e al 2011 i finanziamenti che le Regioni Marche e Piemonte riversarono a pioggia sull’azienda per favorire quella che allora venne chiamata “internazionalizzazione” e che oggi appare come vera e propria delocalizzazione. Come si potrebbe definire altrimenti il progetto di un'azienda che va a produrre in Turchia prevedendo che l’80% del prodotto verrà esportato da quel Paese? L’obiettivo è far rimanere il lavoro in Italia. Non è un caso che le quotazioni dei titoli in borsa dall’agosto 2012 hanno triplicato il loro valore. Bisogna parlare di risarcimento. Se vogliono andarsene che se ne vadano ma lasciando qui in Italia sedi, capannoni, mezzi di produzione, macchine, progetti perché non è roba loro, ma frutto del lavoro e dell’intelligenza collettiva e alla collettività deve rimanere. Introducendo il concetto di "danno alla comunità". Possiamo gestire noi le fabbriche, senza le esigenze e le ingordigie dei consigli di amministrazione si può produrre nel rispetto dei lavoratori e dell’ambiente garantendo a tutti un lavoro e un reddito dignitoso, tutto ciò si chiama “redistribuzione”.
Ci sentiamo ripetere ogni giorno che non siamo più competitivi. Secondo noi per uscire da questa situazione basta far rispettare i principi inseriti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella Costituzione italiana dove viene dettata chiaramente una scala gerarchica dei valori: prima i diritti fondamentali e inviolabili presenti negli articoli 2, 3 e 4 in cui si legge che “E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” E ancora che: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.” Negli articoli 41 e 42 questi valori vengono rafforzati mettendo dei limiti alla libertà dell'iniziativa economica privata che “non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” e infatti “la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”, e alla proprietà privata che deve avere una funzione sociale.
Anche l’Europa si è espressa attraverso il codice di condotta delle imprese europee: “L'Unione Europea considera importante il ruolo che le imprese possono svolgere per lo sviluppo economico globale, ma sottolinea che nessuna impresa dovrebbe fare profitti da vantaggi competitivi che risultino dal mancato rispetto dei diritti del lavoro e dei requisiti ambientali e sociali”.

Invece assistiamo a un mercato in cui i Paesi in cui vengono offerte meno garanzie sono quelli che attraggono più capitale, lo Stato italiano attiva gli ammortizzatori sociali e le aziende investono il loro nuovo margine altrove. Crediamo che in questi casi debba essere applicato il principio della direttiva europea numero 35 del 2004: “Chi inquina paga” tradotto in “Chi danneggia la collettività risarcisce”. Patrizia Terzoni. M5S Camera

CPU-Z sbarca su Android

CPU-Z sbarca su Android:
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Dopo diversi anni di gloriosa appartenenza all’ambiente desktop, CPU-Z arriva anche su Android, al momento in versione beta.
Come Quadrant, AnTuTu ed altri strumenti di questa natura, CPU-Z visualizza un elenco dettagliato di informazioni relative al dispositivo. Troveremo quindi il nome del SoC, l’architettura, la velocità (di ogni core) e, come info supplementari, anche dettagli sulla batteria, sulla sua salute e sulla temperatura in esercizio, nonchè i dati ricavabili da tutti i sensori presenti sullo smartphone (barometro, accelerometro, oscilloscopio, sensore di prossimità etc). A questo si aggiungano le informazioni dettagliate sul sistema quali il kernel, la RAM totale e quella disponibile, lo storage, la risoluzione del display e altro.
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CPU-Z è scaricabile gratuitamente dal Google Play Store ed è al momento compatibile con Android 3.0 o superiori. Fateci sapere le vostre impressioni



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