L'abolizione delle Province adesso è legge:
Pubblicate sulla Gazzetta ufficiale le nuove norme che prevedono l'istituzione dei liberi Consorzi comunali. Sbloccato anche un finanziamento da 166 mila euro per il porto di Mazara del Vallo.
29 marzo 2013
OUYA sarà acquistabile anche su Amazon.it
OUYA sarà acquistabile anche su Amazon.it:
La notizia non giungerà certo come una grande sorpresa, dato che Amazon è tra i partner ufficiali di OUYA, ma volevamo farvi sapere che dopo il pre-ordine americano sembra in procinto di partire anche quello sullo store nel nostro paese.
Con una semplice ricerca di OUYA su Amazon.it, troviamo infatti ad accoglierci il seguente messaggio:
Ouya è un nuovo tipo di console che porta giochi innovativi sulla televisione di casa in un modo completamente nuovo.
› Qui trovi: Console e Controller dedicato
Iscriviti e verrai informato non appena l’articolo sarà disponibile.
La console non è al momento ancora prenotabile, ma se siete iscritti ad Amazon è possibile impostare una notifica per essere avvertiti non appena l’articolo sarà disponibile. Noi l’abbiamo fatto, e ovviamente ci faremo sapere qualora ci fossero novità.
Grasso a Palermo: "Senza governo non si va avanti" Crocetta: "Revoca definitiva per il Muos"
Grasso a Palermo: "Senza governo non si va avanti" Crocetta: "Revoca definitiva per il Muos":
Conferenza stampa del presidente del Senato, Pietro Grasso, a Palermo, con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo l'uscita dell'ormai ex assessore Battiato sulle "troie in Parlamento". In primo piano i temi nazionali: Grasso ha chiarito come sia impossibile andare avanti senza un governo. L'ex procuratore della Dna ha risposto anche a una domanda sulla polemica con Travaglio: "Su di lui non dirò più nulla". Alla fine della conferenza stampa, annuncio di Crocetta: "Definitiva la revoca al Muos".
Conferenza stampa del presidente del Senato, Pietro Grasso, a Palermo, con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo l'uscita dell'ormai ex assessore Battiato sulle "troie in Parlamento". In primo piano i temi nazionali: Grasso ha chiarito come sia impossibile andare avanti senza un governo. L'ex procuratore della Dna ha risposto anche a una domanda sulla polemica con Travaglio: "Su di lui non dirò più nulla". Alla fine della conferenza stampa, annuncio di Crocetta: "Definitiva la revoca al Muos".
Lao Tse e l'IRAP
Lao Tse e l'IRAP:
Le PMI per vivere devono misurarsi con i concorrenti europei per livello di burocrazia, di fiscalità, di servizi, di leggi a supporto dell'imprenditoria (ad esempio dell'inasprimento per il falso in bilancio e l'introduzione di efficaci norme anticorruzione). Oggi le PMI sono senza armi. Il baratro dove stanno sprofondando lo hanno creato i partiti, quelli che ora si stracciano le vesti. La ricostruzione delle PMI deve iniziare subito per evitare il fallimento del Paese. Un primo passo è l'abolizione dell'IRAP che ammonta a circa 20 miliardi l'anno di tasse sulle imprese, anche se in perdita. Perdono e pagano le tasse sulla perdita, lo Stato si comporta come chi davanti a uno che affoga gli lega un masso al collo. "Seeeeeeeeeee! E i soldi dove si trovano?", questa è l'obiezione tipica per non fare nulla.
L'IRAP coincide grosso modo ai maggiori costi della politica in Italia comparati con i maggiori Paesi europei. Sarebbe sufficiente tagliare questi costi per eliminare l'IRAP e dare ossigeno alle imprese. Se si misura la spesa per la politica in funzione della popolazione, l'extra costo italiano rispetto ai Paesi con dimensione equivalente è circa un punto di PIL, pari a 16 miliardi, un terzo del deficit. Dal 1990 vi è stato un raddoppio dei costi della politica di circa 20 miliardi, dovuto in massima parte alle amministrazioni centrali. Alcuni esempi. Il costo del Parlamento italiano è il doppio di quello francese (confrontabile per numero di parlamentari: 920 > 945) e inglese: 1,6 miliardi contro lo 0,9 di Francia e 0,6 di Gran Bretagna. Il Quirinale ha un bilancio di previsione per il 2013 di 349 milioni mentre l'Eliseo costa 112 milioni. Il finanziamento pubblico ai partiti vale 100 milioni di euro all'anno, somma rinunciabile con una semplice lettera, come ha fatto il M5S per i 42 milioni che gli erano assegnati. Il taglio delle province farebbe risparmiare 2 miliardi annui. Vi sono poi i risparmi per le auto blu, circa 7.000, e delle 52.000 "auto grigie" senza autista e con minore cilindrata, con 19.000 addetti complessivi di cui 10.000 autisti per un risparmio di 800 milioni e altri minori. "Un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo", Lao Tse
Dati: I costi della politica in Italia
Le PMI per vivere devono misurarsi con i concorrenti europei per livello di burocrazia, di fiscalità, di servizi, di leggi a supporto dell'imprenditoria (ad esempio dell'inasprimento per il falso in bilancio e l'introduzione di efficaci norme anticorruzione). Oggi le PMI sono senza armi. Il baratro dove stanno sprofondando lo hanno creato i partiti, quelli che ora si stracciano le vesti. La ricostruzione delle PMI deve iniziare subito per evitare il fallimento del Paese. Un primo passo è l'abolizione dell'IRAP che ammonta a circa 20 miliardi l'anno di tasse sulle imprese, anche se in perdita. Perdono e pagano le tasse sulla perdita, lo Stato si comporta come chi davanti a uno che affoga gli lega un masso al collo. "Seeeeeeeeeee! E i soldi dove si trovano?", questa è l'obiezione tipica per non fare nulla.
L'IRAP coincide grosso modo ai maggiori costi della politica in Italia comparati con i maggiori Paesi europei. Sarebbe sufficiente tagliare questi costi per eliminare l'IRAP e dare ossigeno alle imprese. Se si misura la spesa per la politica in funzione della popolazione, l'extra costo italiano rispetto ai Paesi con dimensione equivalente è circa un punto di PIL, pari a 16 miliardi, un terzo del deficit. Dal 1990 vi è stato un raddoppio dei costi della politica di circa 20 miliardi, dovuto in massima parte alle amministrazioni centrali. Alcuni esempi. Il costo del Parlamento italiano è il doppio di quello francese (confrontabile per numero di parlamentari: 920 > 945) e inglese: 1,6 miliardi contro lo 0,9 di Francia e 0,6 di Gran Bretagna. Il Quirinale ha un bilancio di previsione per il 2013 di 349 milioni mentre l'Eliseo costa 112 milioni. Il finanziamento pubblico ai partiti vale 100 milioni di euro all'anno, somma rinunciabile con una semplice lettera, come ha fatto il M5S per i 42 milioni che gli erano assegnati. Il taglio delle province farebbe risparmiare 2 miliardi annui. Vi sono poi i risparmi per le auto blu, circa 7.000, e delle 52.000 "auto grigie" senza autista e con minore cilindrata, con 19.000 addetti complessivi di cui 10.000 autisti per un risparmio di 800 milioni e altri minori. "Un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo", Lao Tse
Dati: I costi della politica in Italia
Android Ouya è pronta, con dentro Nintendo, Sega e Atari
Android Ouya è pronta, con dentro Nintendo, Sega e Atari: I responsabili di Ouya hanno annunciato l'avvio della distribuzione della celebre console Android. Nel frattempo uno sviluppatore Android ha confermato che renderà disponibili più di dieci emulatori per console Sega, Nintendo, Atari e Neogeo.
ouya software
ouya software
Google Open Patent: “brevetti in licenza gratuita, ma voi però non ci citerete per altri motivi”
Google Open Patent: “brevetti in licenza gratuita, ma voi però non ci citerete per altri motivi”:
Vi sarete ormai tutti abituati a sentire parlare di brevetti, di quando in quando, anche sulle pagine di un sito di tecnologia come il nostro. A volte si tratta di svelare qualche futura funzionalità di smartphone e tablet e Co., altre volte abbiamo invece a che fare con cause giudiziarie che hanno in Apple e Samsung i principali protagonisti, ma che nel corso del tempo non hanno certo disdegnato (e non disdegnano tutt’oggi) la partecipazione di ogni altra azienda di spicco (e non) coinvolta nel panorama Android (e non). Per questo siamo particolarmente incuriositi dal così detto “Open Patent Non-Assertion Pledge“ di Google, anche se per la verità non siamo del tutto sicuri dove voglia andare a parare.
Per farla breve, BigG promette di concedere liberamente l’uso di certo portfolio di brevetti (al momento solo 10, quindi non certo molto significativo) a chiunque voglia farne uso per realizzare progetti free o open-source, promettendo che non saranno mai chiamati in giudizio per questo, a patto che non siano loro per primi ad attaccare Google. In pratica una certa azienda potrebbe utilizzare questi brevetti col beneplacito di BigG, che però si riserva di interrompere tale permesso se la compagnia coinvolta dovesse citare Google per qualsiasi ragione, anche indipendente dall’uso di questi brevetti.
È una proposta sottile ma anche insidiosa: generosa da una parte (soprattutto con la crescita dei brevetti coinvolti, che al momento sono davvero troppo pochi per essere presi in seria considerazione) ma potenzialmente infida dall’altra, perché se un giorno dovesse essere Google a copiare qualcosa, l’azienda coinvolta non potrebbe farci nulla se non rischiando di perdere il lavoro fatto in precedenza.
Certo non è detto che le cose vadano viste per forza in chiave così diffidente: ora come ora si tratta di un portfolio brevetti diretto non certo a grandi copetitor, ma solo a piccole (per non dire piccolissime) realtà, che non avrebbero altro che da guadagnare dalla cosa e che difficilmente rappresenterebbero una minaccia per Google o comunque dei potenziali avversari con i quali “litigare”.
Per capire insomma come si evolverà questa vicenda non ci resta altro che aspettare: potrebbe essere solo una bolla di sapone se i brevetti rimanessero pochi e limitati, potrebbe essere una panacea per piccole aziende in cerca di sviluppo, o potrebbe essere il prossimo livello delle patent war. Voi cosa ne pensate?
Vi spiego come e perché ho fregato BeppeGrillo.it
Vi spiego come e perché ho fregato BeppeGrillo.it: Abbiamo intervistato Andrea Guerrieri, lo sviluppatore di NoCensura. La sua applicazione consente di leggere i commenti censurati dal sito BeppeGrillo.it. Il giovane sviluppatore non è contro il Movimento 5 Stelle ma crede che la trasparenza non possa essere partigiana.
The final OUYA retail console is ready, we go hands-on
The final OUYA retail console is ready, we go hands-on:
It's been a long time coming, and now the Android-powered, Kickstarter-funded OUYA video game console is finally heading to backers. Sure, the final retail units for non-backers won't be available until June, but around 50,000 lucky folks who pledged over $99 to OUYA's massively successful campaign will be receiving their units in the coming days. We've already heard what developers have to say about it, but this week we got our first hands-on with the miniature, Tegra 3-powered game console we've been hearing so much about since last summer.
Is it the "best Tegra 3 device on the market," as OUYA's claimed? Let's find out!
Filed under: Gaming, Software, HD
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It's been a long time coming, and now the Android-powered, Kickstarter-funded OUYA video game console is finally heading to backers. Sure, the final retail units for non-backers won't be available until June, but around 50,000 lucky folks who pledged over $99 to OUYA's massively successful campaign will be receiving their units in the coming days. We've already heard what developers have to say about it, but this week we got our first hands-on with the miniature, Tegra 3-powered game console we've been hearing so much about since last summer.
Is it the "best Tegra 3 device on the market," as OUYA's claimed? Let's find out!
Filed under: Gaming, Software, HD
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28 marzo 2013
Le Balle Quotidiane / 9
Le Balle Quotidiane / 9:
L'Unità è in rosso per circa 3,5 milioni di euro. Ha subito una perdita di 4,3 milioni del 2011. Lo stesso anno ha ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici, 5,267 milioni di euro per l'anno 2010. Ha un debito che a fine 2011 era di 21,22 milioni di euro: dei quali più di 8 nei confronti dei fornitori. Stiamo mantenendo con i soldi di tutti i contribuenti un progetto editoriale di propaganda. La prima pagina de L'Unità di oggi lo testimonia e in rete è stata inizialmente scambiata per un fotomontaggio: "Patto Grillo - Berlusconi: fermare il cambiamento".
L'Unità è in rosso per circa 3,5 milioni di euro. Ha subito una perdita di 4,3 milioni del 2011. Lo stesso anno ha ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici, 5,267 milioni di euro per l'anno 2010. Ha un debito che a fine 2011 era di 21,22 milioni di euro: dei quali più di 8 nei confronti dei fornitori. Stiamo mantenendo con i soldi di tutti i contribuenti un progetto editoriale di propaganda. La prima pagina de L'Unità di oggi lo testimonia e in rete è stata inizialmente scambiata per un fotomontaggio: "Patto Grillo - Berlusconi: fermare il cambiamento".
Il Parlamento è sovrano #SiPuòFare
Il Parlamento è sovrano #SiPuòFare:
Il Parlamento è sovrano, o almeno dovrebbe esserlo. Da tempo è invece un luogo dove non vi sono rappresentanti del popolo, ma nominati dai partiti, e le leggi, sotto forma di decreti, sono emesse al suo posto dal Governo, e in seguito convertite sotto il ricatto del voto di fiducia. In Parlamento vi è un esercito di soldatini di piombo senza voce, con l'eccezione dei parlamentari a 5 Stelle. C'è stato un sovvertimento silenzioso delle Istituzioni contro lo stesso spirito della Costituzione: "art. 76. L'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti, art.77. il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.". Se l'Italia è senza governo (in realtà è in carica il governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese. Non è necessario un governo per una nuova legge elettorale o per avviare misure urgenti per le pmi o per i tagli delle Province. Il Parlamento le può discutere e approvare se solo volesse sin da domani. Si fa passare l'idea che senza Governo il Paese è immobile, congelato, in balia dello spread, delle agenzie, ma si tace sul fatto che le leggi per le riforme possono essere discusse e approvate senza la necessità di un governo in carica. Anzi, si rallenta qualunque processo decisionale e operativo spostando sine die la istituzione delle Commissioni senza alcun motivo se non quello di attribuire in seguito i posti di presidenza ai trombati da cariche governative. Si sottolinea in questi giorni che un mancato accordo con il pdmenoelle, il miglior amico di Berlusconi, impedirebbe la rimozione di quest'ultimo dalla scena politica. Se così è invito la cosiddetta opposizione a votare in aula l'ineleggibilità di Berlusconi, l'approvazione di una legge sul conflitto di interessi della cui assenza si gloriò Violante alla Camera, l'abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze nazionali generosamente concesse a Berlusconi da D'Alema nel 1999. SI PUO' FARE! (ma voi non lo farete mai). Il Parlamento deve riprendere la sua centralità nella vita della Repubblica.
Il discorso di Violante alla Camera nel 2003
(01:03)
(01:03)
Il Parlamento è sovrano, o almeno dovrebbe esserlo. Da tempo è invece un luogo dove non vi sono rappresentanti del popolo, ma nominati dai partiti, e le leggi, sotto forma di decreti, sono emesse al suo posto dal Governo, e in seguito convertite sotto il ricatto del voto di fiducia. In Parlamento vi è un esercito di soldatini di piombo senza voce, con l'eccezione dei parlamentari a 5 Stelle. C'è stato un sovvertimento silenzioso delle Istituzioni contro lo stesso spirito della Costituzione: "art. 76. L'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti, art.77. il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.". Se l'Italia è senza governo (in realtà è in carica il governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese. Non è necessario un governo per una nuova legge elettorale o per avviare misure urgenti per le pmi o per i tagli delle Province. Il Parlamento le può discutere e approvare se solo volesse sin da domani. Si fa passare l'idea che senza Governo il Paese è immobile, congelato, in balia dello spread, delle agenzie, ma si tace sul fatto che le leggi per le riforme possono essere discusse e approvate senza la necessità di un governo in carica. Anzi, si rallenta qualunque processo decisionale e operativo spostando sine die la istituzione delle Commissioni senza alcun motivo se non quello di attribuire in seguito i posti di presidenza ai trombati da cariche governative. Si sottolinea in questi giorni che un mancato accordo con il pdmenoelle, il miglior amico di Berlusconi, impedirebbe la rimozione di quest'ultimo dalla scena politica. Se così è invito la cosiddetta opposizione a votare in aula l'ineleggibilità di Berlusconi, l'approvazione di una legge sul conflitto di interessi della cui assenza si gloriò Violante alla Camera, l'abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze nazionali generosamente concesse a Berlusconi da D'Alema nel 1999. SI PUO' FARE! (ma voi non lo farete mai). Il Parlamento deve riprendere la sua centralità nella vita della Repubblica.
27 marzo 2013
La telecamera: una metafora totalitaria
La telecamera: una metafora totalitaria:
La farsa è andata in onda alle dieci della mattina. Il mezzo candidato Premier Pier Luigi Bersani seduto da una parte del tavolo, i due capigruppo del M5S, un signore ed una signora scelti direttamente da Beppe Grillo, dall’altro. L’unica cosa sensata (inconsapevolmente sensata) dell’inedito streaming della consultazione più importante fra quelle per la formazione del nuovo Governo l’ha detta – sembra incredibile data la statura del personaggio – Roberta Lombardi riferendosi a Bersani con queste parole:
Ognuno di noi evidentemente ha i riferimenti che si merita ma, nel caso specifico, l’incontro andato in onda non sembrava, era effettivamente Ballarò, una finzione, una versione più triste e meno scenografica del talk show di Giovanni Floris. Senza le luci, senza le claque dei tifosi al seguito a ravvivare le discussioni sul nulla, in attesa che un qualsiasi bisticcio o un teatrale “si fotta” porti a casa la serata dell’audience.
Lo scampolo triste di televisione verità di oggi, dove Bersani finge di raccontare un progetto, dove i due grillini fingono di ascoltare per poi balbettare la risposta che tutti già conoscono, è stata una messa in scena ad uso e consumo dei media. Un piccolo ulteriore passo verso abisso in un Paese nel quale ogni singola minchiata dovrà prima o poi essere ricondotta ad un formato televisivo.
Il tema della trasparenza utilizzata per fini propagandistici non è una novità per Beppe Grillo ed i suoi accoliti, è invece un esordio quasi assoluto per il PD di Bersani, all’eterna rincorsa di qualsiasi comportamento che possa raggranellare consensi. Dietro alla sceneggiata dello streaming c’è la stessa goffaggine che negli anni ha trasformato i comunicatori di sinistra in cloni del Berlusconi pianista. Non contenti dei bei successi ottenuti misurandosi nei salotti di Bruno Vespa, ora sembra essere di gran moda sposare l’estetica populista del comico genovese.
Scriveva anni fa Stefano Rodotà (che forse Bersani avrebbe anche potuto ogni tanto consultare) che l’uomo di di vetro è una metafora totalitaria. Lo riscrivo: l’uomo di vetro – l’idea stessa che il cittadino che non ha nulla da nascondere debba poter essere interamente esplorato – è una metafora totalitaria. Vale per l’ultimo di noi ma vale, almeno in parte, anche per i nostri rappresentati in Parlamento. E non è un caso che Beppe Grillo inneggi ad una sua personalissima idea di trasparenza a corrente alternata, dove l’unanimità dei parlamentari grillini è ottenuta in segreto e diventa comunicazione fiduciaria (perché come ha sostenuto la povera Lombardi oggi senza nemmeno accorgersi delle enormità che le uscivano di bocca loro sono credibili) mentre il punto di vista di chiunque altro (tutti gli altri sono invece per definizione gli “incredibili”) resta il risultato di un commercio sottobanco fino a prova contraria. E la prova contraria, l’ingenua prova contraria nella mente dei semplici è la presenza della telecamera.
La farsa è andata in onda alle dieci della mattina. Il mezzo candidato Premier Pier Luigi Bersani seduto da una parte del tavolo, i due capigruppo del M5S, un signore ed una signora scelti direttamente da Beppe Grillo, dall’altro. L’unica cosa sensata (inconsapevolmente sensata) dell’inedito streaming della consultazione più importante fra quelle per la formazione del nuovo Governo l’ha detta – sembra incredibile data la statura del personaggio – Roberta Lombardi riferendosi a Bersani con queste parole:
” Ascoltandola mi è sembrato di essere di fronte a una puntata di Ballarò, dato che sono ormai vent’anni che sentiamo sempre le stesse cose”
Ognuno di noi evidentemente ha i riferimenti che si merita ma, nel caso specifico, l’incontro andato in onda non sembrava, era effettivamente Ballarò, una finzione, una versione più triste e meno scenografica del talk show di Giovanni Floris. Senza le luci, senza le claque dei tifosi al seguito a ravvivare le discussioni sul nulla, in attesa che un qualsiasi bisticcio o un teatrale “si fotta” porti a casa la serata dell’audience.
Lo scampolo triste di televisione verità di oggi, dove Bersani finge di raccontare un progetto, dove i due grillini fingono di ascoltare per poi balbettare la risposta che tutti già conoscono, è stata una messa in scena ad uso e consumo dei media. Un piccolo ulteriore passo verso abisso in un Paese nel quale ogni singola minchiata dovrà prima o poi essere ricondotta ad un formato televisivo.
Il tema della trasparenza utilizzata per fini propagandistici non è una novità per Beppe Grillo ed i suoi accoliti, è invece un esordio quasi assoluto per il PD di Bersani, all’eterna rincorsa di qualsiasi comportamento che possa raggranellare consensi. Dietro alla sceneggiata dello streaming c’è la stessa goffaggine che negli anni ha trasformato i comunicatori di sinistra in cloni del Berlusconi pianista. Non contenti dei bei successi ottenuti misurandosi nei salotti di Bruno Vespa, ora sembra essere di gran moda sposare l’estetica populista del comico genovese.
Scriveva anni fa Stefano Rodotà (che forse Bersani avrebbe anche potuto ogni tanto consultare) che l’uomo di di vetro è una metafora totalitaria. Lo riscrivo: l’uomo di vetro – l’idea stessa che il cittadino che non ha nulla da nascondere debba poter essere interamente esplorato – è una metafora totalitaria. Vale per l’ultimo di noi ma vale, almeno in parte, anche per i nostri rappresentati in Parlamento. E non è un caso che Beppe Grillo inneggi ad una sua personalissima idea di trasparenza a corrente alternata, dove l’unanimità dei parlamentari grillini è ottenuta in segreto e diventa comunicazione fiduciaria (perché come ha sostenuto la povera Lombardi oggi senza nemmeno accorgersi delle enormità che le uscivano di bocca loro sono credibili) mentre il punto di vista di chiunque altro (tutti gli altri sono invece per definizione gli “incredibili”) resta il risultato di un commercio sottobanco fino a prova contraria. E la prova contraria, l’ingenua prova contraria nella mente dei semplici è la presenza della telecamera.
me lo vorrei vedere questo film :-)
copiato dalla pagina fb https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi
Leggo da alcune agenzie e da alcune testate online che avrei subordinato la trattativa per la formazione di un nuovo Governo all'esclusione di Bersani. Preciso che l'affermazione "Se Napolitano fa un altro nome è tutta un'altra storia" è stata estrapolata dopo la consueta raffica di domande a cascata dei giornalisti, e si deve intendere nel senso di "tutto un altro percorso istituzionale". Se il Presidente Napolitano non dovesse infatti assegnare a Bersani l'incarico di formare un nuovo Governo, il percorso delle consultazioni riprenderebbe il suo iter, nel quale - come già puntualizzato - il Movimento Cinque Stelle si assumerà la sua responsabilità politica, proponendosi direttamente per l'incarico di formare una squadra composta da nominativi nuovi, in grado di avere il sostegno della maggioranza e dunque la possibilità e l'onore di proporsi per la guida del Paese.
Vito Crimi https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi
Leggo da alcune agenzie e da alcune testate online che avrei subordinato la trattativa per la formazione di un nuovo Governo all'esclusione di Bersani. Preciso che l'affermazione "Se Napolitano fa un altro nome è tutta un'altra storia" è stata estrapolata dopo la consueta raffica di domande a cascata dei giornalisti, e si deve intendere nel senso di "tutto un altro percorso istituzionale". Se il Presidente Napolitano non dovesse infatti assegnare a Bersani l'incarico di formare un nuovo Governo, il percorso delle consultazioni riprenderebbe il suo iter, nel quale - come già puntualizzato - il Movimento Cinque Stelle si assumerà la sua responsabilità politica, proponendosi direttamente per l'incarico di formare una squadra composta da nominativi nuovi, in grado di avere il sostegno della maggioranza e dunque la possibilità e l'onore di proporsi per la guida del Paese.
Vito Crimi https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi
...e vogliamo qui elencare alcune delle ragioni:
copiato dalla pagina fb https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi
Il Movimento 5 Stelle ricorda che la procedura di conferimento del voto di fiducia nasce con il preciso scopo di far nascere un Governo creando una stabile maggioranza politica. Le votazioni sono nominali, a scrutinio palese, perché i parlamentari, se favorevoli, possano assumersi la responsabilità politica personale di sostenere un Governo, e di farlo in modo stabile.
Un impegno così oneroso non può essere sostenuto dal Movimento 5 stelle a favore del Partito Democratico e del suo attuale leader Bersani, e vogliamo qui elencare alcune delle ragioni.
Perché di reddito di cittadinanza non ha mai parlato finché non l’ha tirato fuori il M5S;
Perché non ha mai fatto una serie legge anticorruzione;
Perché non ha mai abolito il finanziamento pubblico ai giornali;
Perché ha approvato l’IMU;
Perché non ha mai abolito le provincie;
Perché ci ha regalato la tassa da 4 miliardi servita a pagare i conti di Monte dei Paschi di Siena;
Perché non ha mai fatto la legge sul conflitto di interessi ;
Perché ha ratificato trattati come il Fiscal Compact e il Mes;
Perché si sono accorti solo dopo venti anni che una legge del 1957 rende Berlusconi ineleggibile;
Perchè è quello di: “I rimborsi elettorali ci vogliono, se no non sopravviviamo”;
Perché la Tav e’ il progresso;
Perché copia le Parlamentarie del M5S ma poi riserva i posti chiave per i soliti noti (Bindi & Co.);
Perché è quello di "abbiamo una banca";
Perché è quello di Prodi che ci ha portato nell'Euro;
Perché è quello del golpe morbido di Giorgio Napolitano;
Perché "il Lodo Alfano non è un nostro problema, non è la priorità";
Perché è quello dell'indulto;
Perché non ha mai cancellato le leggi “ad personam”;
Perché ha contribuito al finanziamento delle missioni di “guerra”;
Perché i bombardieri F35 servono per le missioni di pace;.
Perché asseriva candidamente in aula che Berlusconi sapeva che non sarebbero state toccate le sue televisioni;
Perché ha fatto da stampella a Berlusconi in tutto questi anni
Perché 32 parlamentari del PD erano assenti quando si votava la fiducia per lo scudo fiscale, e ne sarebbero bastati 20;
Perché non ha mai cambiato la legge elettorale né reintrodotto le preferenze;
Perché ha avallato le politiche “a-sociali” del governo Monti;
Perché ha detto sì alle pensioni a 67 anni;
Perché Bersani si scagliò contro l’ordine dei medici dell’Emilia, rei di aver chiesto una moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori;
Perché ha sostenuto la gestione privata dell' acqua, dei rifiuti e del trasporto pubblico a favore di investitori privati e a discapito dei cittadini;
Perché ha collaborato alla sottrazione di risorse alla scuola pubblica, mantenendo i finanziamenti alla scuola privata;
E anche, soprattutto, perché “non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo” [A.Einstein]
Vito Crimi https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi
Il Movimento 5 Stelle ricorda che la procedura di conferimento del voto di fiducia nasce con il preciso scopo di far nascere un Governo creando una stabile maggioranza politica. Le votazioni sono nominali, a scrutinio palese, perché i parlamentari, se favorevoli, possano assumersi la responsabilità politica personale di sostenere un Governo, e di farlo in modo stabile.
Un impegno così oneroso non può essere sostenuto dal Movimento 5 stelle a favore del Partito Democratico e del suo attuale leader Bersani, e vogliamo qui elencare alcune delle ragioni.
Perché di reddito di cittadinanza non ha mai parlato finché non l’ha tirato fuori il M5S;
Perché non ha mai fatto una serie legge anticorruzione;
Perché non ha mai abolito il finanziamento pubblico ai giornali;
Perché ha approvato l’IMU;
Perché non ha mai abolito le provincie;
Perché ci ha regalato la tassa da 4 miliardi servita a pagare i conti di Monte dei Paschi di Siena;
Perché non ha mai fatto la legge sul conflitto di interessi ;
Perché ha ratificato trattati come il Fiscal Compact e il Mes;
Perché si sono accorti solo dopo venti anni che una legge del 1957 rende Berlusconi ineleggibile;
Perchè è quello di: “I rimborsi elettorali ci vogliono, se no non sopravviviamo”;
Perché la Tav e’ il progresso;
Perché copia le Parlamentarie del M5S ma poi riserva i posti chiave per i soliti noti (Bindi & Co.);
Perché è quello di "abbiamo una banca";
Perché è quello di Prodi che ci ha portato nell'Euro;
Perché è quello del golpe morbido di Giorgio Napolitano;
Perché "il Lodo Alfano non è un nostro problema, non è la priorità";
Perché è quello dell'indulto;
Perché non ha mai cancellato le leggi “ad personam”;
Perché ha contribuito al finanziamento delle missioni di “guerra”;
Perché i bombardieri F35 servono per le missioni di pace;.
Perché asseriva candidamente in aula che Berlusconi sapeva che non sarebbero state toccate le sue televisioni;
Perché ha fatto da stampella a Berlusconi in tutto questi anni
Perché 32 parlamentari del PD erano assenti quando si votava la fiducia per lo scudo fiscale, e ne sarebbero bastati 20;
Perché non ha mai cambiato la legge elettorale né reintrodotto le preferenze;
Perché ha avallato le politiche “a-sociali” del governo Monti;
Perché ha detto sì alle pensioni a 67 anni;
Perché Bersani si scagliò contro l’ordine dei medici dell’Emilia, rei di aver chiesto una moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori;
Perché ha sostenuto la gestione privata dell' acqua, dei rifiuti e del trasporto pubblico a favore di investitori privati e a discapito dei cittadini;
Perché ha collaborato alla sottrazione di risorse alla scuola pubblica, mantenendo i finanziamenti alla scuola privata;
E anche, soprattutto, perché “non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo” [A.Einstein]
Vito Crimi https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi
Configurare NTP per l’aggiornamento della data e dell’ora su Raspberry Pi
Configurare NTP per l’aggiornamento della data e dell’ora su Raspberry Pi: Per ragioni di costi il Raspberry Pi non ha un circuito RTC interno per poter mantenere la data e l’orario dopo lo spegnimento. Per ovviare a questo problema è necessario configurare un demone NTP che sincronizzi l’orario con un timeserver remoto al momento dell’avvio.
La grande cacciata Crocetta allontana Battiato e Zichichi
La grande cacciata Crocetta allontana Battiato e Zichichi:
Crocetta ha certamente una grande capacità politica: quella di capire dove tira il vento. E di anticipare, anche si di poco, le mosse dei nemici e degli amici. Politici ovviamente. Dopo il bailamme che ieri hanno provocato le dichiarazioni di Franco Battiato sulla presenza delle “troie in Parlamento”, Crocetta ha capito che nella sua maggioranza la replica di questa mattina in cui censurava le parole del cantautore non era bastata a placare gli animi. E si è preparato al colpo che uno dei suoi principali alleati, l’Udc del segretario regioale Gianpiero D’Alia era pronto a sferrare nel corso del vertice di maggioranza di questo pomeriggio.
E così ha anticipato i tempi e anestetizzato le immancabili polemiche: in un colpo solo ha revocato l’incarico di assessori ai più blasonati esponenti della sua giunta. A Franco Battiato, l’assessore più turistico perché sempre in viaggio e al fantascientifico assessore ai beni culturali, Antonio Zichichi. In un comunicato, Crocetta usa la forma sterilizzata da commenti: “Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha preso atto della disponibilità degli assessori Battiato e Zichichi di rinunciare al loro mandato presso il governo della Regione siciliana e ha revocato, a partire dalla data odierna, l’incarico assessoriale ai medesimi”.
Su Zichichi, poi, Crocetta si è espresso con parole durissime:”Di Zichichi non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto”. Adesso si apre la corsa per il rimpasto nella giunta e la cacciata dei due “assessori” tecnici potrebbe rimescolare le carte all’interno della giunta spostando, forse, gli equilibri fra le forze che rappresentano la maggioranza che sostiene il governatore. Il quale ha certamente alcune promesse da mantenere, espresse durante la campagna elettorale per le politiche.
Crocetta ha certamente una grande capacità politica: quella di capire dove tira il vento. E di anticipare, anche si di poco, le mosse dei nemici e degli amici. Politici ovviamente. Dopo il bailamme che ieri hanno provocato le dichiarazioni di Franco Battiato sulla presenza delle “troie in Parlamento”, Crocetta ha capito che nella sua maggioranza la replica di questa mattina in cui censurava le parole del cantautore non era bastata a placare gli animi. E si è preparato al colpo che uno dei suoi principali alleati, l’Udc del segretario regioale Gianpiero D’Alia era pronto a sferrare nel corso del vertice di maggioranza di questo pomeriggio.
E così ha anticipato i tempi e anestetizzato le immancabili polemiche: in un colpo solo ha revocato l’incarico di assessori ai più blasonati esponenti della sua giunta. A Franco Battiato, l’assessore più turistico perché sempre in viaggio e al fantascientifico assessore ai beni culturali, Antonio Zichichi. In un comunicato, Crocetta usa la forma sterilizzata da commenti: “Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha preso atto della disponibilità degli assessori Battiato e Zichichi di rinunciare al loro mandato presso il governo della Regione siciliana e ha revocato, a partire dalla data odierna, l’incarico assessoriale ai medesimi”.
Su Zichichi, poi, Crocetta si è espresso con parole durissime:”Di Zichichi non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto”. Adesso si apre la corsa per il rimpasto nella giunta e la cacciata dei due “assessori” tecnici potrebbe rimescolare le carte all’interno della giunta spostando, forse, gli equilibri fra le forze che rappresentano la maggioranza che sostiene il governatore. Il quale ha certamente alcune promesse da mantenere, espresse durante la campagna elettorale per le politiche.
Chi vuole ancora l'inceneritore di Parma?
Chi vuole ancora l'inceneritore di Parma?:
"Una lettera di F2i (Fondi Italiani per le Infrastrutture) potrebbe far saltare il progetto per il contestato inceneritore di Parma. Il documento “strettamente riservato e confidenziale” è indirizzato a Iren Spa, la multiutility di Parma, ed è firmato da Vito Gamberale amministratore delegato di F2i, fondo controllato da Cassa e Depositi e Prestiti. Lo stesso fondo che sarebbe pronto ad acquisire il 49% di Iren Ambiente per circa 80 milioni di euro. Un’acquisizione condizionata dalle vicende dell’inceneritore di Parma e del PAI (Polo Ambientale Integrato). Senza Parma rischia di non concretizzarsi l’accordo Iren Ambiente e F2i e con esso il previsto “abbattimento” dei debiti di Iren, che seguirebbe all’assegno milionario promesso da fondo per le infrastrutture. Alla luce dei contenuti della lettera, la partenza effettiva dell’inceneritore potrebbe essere un clamoroso pesce d’Aprile: ancora una volta a nudo i gravi problemi finanziari della municipalizzata Iren e un modello di business - quello degli inceneritori - che avrebbe non poche ombre dal punto di vista economico. Il 25 febbraio il Comune di Parma ha chiuso il bando per la realizzazione di una “Fabbrica dei Materiali“, un progetto che prevederebbe un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti. La “fabbrica” sarebbe un’alternativa all’inceneritore e seguirebbe un modello di trattamento “tedesco”, con costi a carico dei cittadini attorno ai 60 Euro/tonnellata, contro i 160 euro dell'inceneritore.L’Unione Europea sembra orientata a vietare l’incenerimento di rifiuti compostabili e riciclabili entro il 2020. Un motivo in più per decidere a favore di un trattamento più sostenibile dei rifiuti. Anche dal punto di vista economico." Tratto da il Fatto Quotidiano
"Una lettera di F2i (Fondi Italiani per le Infrastrutture) potrebbe far saltare il progetto per il contestato inceneritore di Parma. Il documento “strettamente riservato e confidenziale” è indirizzato a Iren Spa, la multiutility di Parma, ed è firmato da Vito Gamberale amministratore delegato di F2i, fondo controllato da Cassa e Depositi e Prestiti. Lo stesso fondo che sarebbe pronto ad acquisire il 49% di Iren Ambiente per circa 80 milioni di euro. Un’acquisizione condizionata dalle vicende dell’inceneritore di Parma e del PAI (Polo Ambientale Integrato). Senza Parma rischia di non concretizzarsi l’accordo Iren Ambiente e F2i e con esso il previsto “abbattimento” dei debiti di Iren, che seguirebbe all’assegno milionario promesso da fondo per le infrastrutture. Alla luce dei contenuti della lettera, la partenza effettiva dell’inceneritore potrebbe essere un clamoroso pesce d’Aprile: ancora una volta a nudo i gravi problemi finanziari della municipalizzata Iren e un modello di business - quello degli inceneritori - che avrebbe non poche ombre dal punto di vista economico. Il 25 febbraio il Comune di Parma ha chiuso il bando per la realizzazione di una “Fabbrica dei Materiali“, un progetto che prevederebbe un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti. La “fabbrica” sarebbe un’alternativa all’inceneritore e seguirebbe un modello di trattamento “tedesco”, con costi a carico dei cittadini attorno ai 60 Euro/tonnellata, contro i 160 euro dell'inceneritore.L’Unione Europea sembra orientata a vietare l’incenerimento di rifiuti compostabili e riciclabili entro il 2020. Un motivo in più per decidere a favore di un trattamento più sostenibile dei rifiuti. Anche dal punto di vista economico." Tratto da il Fatto Quotidiano
I figli di NN
I figli di NN:
Immagine: Particolare di Saturno che divora i suoi figli, di Francisco Goya
Le nuove generazioni sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino "Nomen nescio : nome non conosco". Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce "figlio di" risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E' opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all'improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent'anni. Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D'Alema, i Berlusconi, i Cicchiito, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent'anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l'innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell'Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio. Vent'anni senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent'anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo...) per cambiarla. I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell'altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi.
Immagine: Particolare di Saturno che divora i suoi figli, di Francisco Goya
Le nuove generazioni sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino "Nomen nescio : nome non conosco". Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce "figlio di" risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E' opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all'improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent'anni. Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D'Alema, i Berlusconi, i Cicchiito, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent'anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l'innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell'Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio. Vent'anni senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent'anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo...) per cambiarla. I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell'altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi.
5 tra le migliori app per… rimpiazzare Google Reader
5 tra le migliori app per… rimpiazzare Google Reader:
Abbiamo avuto tempo per assorbire lo shock e ora è finalmente tempo di cercare delle buone alternative a Google Reader, pronto a chiudere i battenti il primo luglio lasciandoci senza il nostro raccoglitore di feed di fiducia. Abbiamo girato i meandri del Play Store per trovare qualcosa che fosse altrettanto soddisfacente e magari munito di controparte desktop e il risultato sono 5 app per riampiazzare il servizio di Google.
(Continua...)
Leggi il resto di 5 tra le migliori app per… rimpiazzare Google Reader
Abbiamo avuto tempo per assorbire lo shock e ora è finalmente tempo di cercare delle buone alternative a Google Reader, pronto a chiudere i battenti il primo luglio lasciandoci senza il nostro raccoglitore di feed di fiducia. Abbiamo girato i meandri del Play Store per trovare qualcosa che fosse altrettanto soddisfacente e magari munito di controparte desktop e il risultato sono 5 app per riampiazzare il servizio di Google.
(Continua...)
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La Scuola italiana dice addio ai libri tradizionali di carta
La Scuola italiana dice addio ai libri tradizionali di carta: Il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ieri ha firmato il decreto ministeriale che introduce l'obbligo dei libri digitali o nel formato misto. Dal 2014/2015 si partirà con le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado.
Internet ad alta velocità parla italiano
Internet ad alta velocità parla italiano:
La ricerca di punta italiana conquista un grande successo nel settore ICT. Internet sarà presto velocissima con grandi benefici per l'utenza.
Il record mondiale di velocità di trasmissione dati su Internet parla italiano. In Australia i ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa hanno condotto una serie di studi e prove conseguendo l'incredibile risultato.
La ricerca di punta italiana conquista un grande successo nel settore ICT. Internet sarà presto velocissima con grandi benefici per l'utenza.
Il record mondiale di velocità di trasmissione dati su Internet parla italiano. In Australia i ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa hanno condotto una serie di studi e prove conseguendo l'incredibile risultato.
La “suora-fantasma” sul campanile a Palermo
La “suora-fantasma” sul campanile a Palermo: Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “gpanzica” e alle segnalazioni di @andrea_massaro, @giorgio79 e @r73lio
A Palermo, sul campanile della chiesa di Santa Maria della Mercede, è stata vista ripetutamente la figura spettrale di una suora che si affaccia in gesto di preghiera (foto qui accanto). Il fenomeno si ripete verso sera da circa tre settimane e ha attirato molti curiosi e fedeli e naturalmente l'attenzione della stampa locale (SiciliaInformazioni).
Se ne occupa anche LiveSicilia, con ben nove minuti di video che riescono a evitare la considerazione più semplice: ma non si può puntare sul campanile un buon teleobiettivo e vedere meglio cos'è questa presunta figura? Magari inquadrandola da angolazioni differenti? E viste le dimensioni della cella campanaria, non è un po' troppo gigante quella suora-fantasma?
Finalmente arriva Roberto Villino, che in un minuto e quarantatré secondi smonta tutta la faccenda.
I credenti non s'offendano. Qui non si tratta di essere credenti, ma di essere creduli: a mio avviso, venerando un banale gioco di luci sminuiscono la propria fede.
A Palermo, sul campanile della chiesa di Santa Maria della Mercede, è stata vista ripetutamente la figura spettrale di una suora che si affaccia in gesto di preghiera (foto qui accanto). Il fenomeno si ripete verso sera da circa tre settimane e ha attirato molti curiosi e fedeli e naturalmente l'attenzione della stampa locale (SiciliaInformazioni).
Se ne occupa anche LiveSicilia, con ben nove minuti di video che riescono a evitare la considerazione più semplice: ma non si può puntare sul campanile un buon teleobiettivo e vedere meglio cos'è questa presunta figura? Magari inquadrandola da angolazioni differenti? E viste le dimensioni della cella campanaria, non è un po' troppo gigante quella suora-fantasma?
Finalmente arriva Roberto Villino, che in un minuto e quarantatré secondi smonta tutta la faccenda.
I credenti non s'offendano. Qui non si tratta di essere credenti, ma di essere creduli: a mio avviso, venerando un banale gioco di luci sminuiscono la propria fede.
26 marzo 2013
La porcata di fine legislatura
La porcata di fine legislatura:
Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla Camera, ieri sera alle 20, ha presentato una video-relazione della giornata trascorsa nei palazzi tra riunioni e incontri, in cui smaschera la porcata di fine legislatura. Di seguito l'estratto del suo intervento.
"Ieri alle 17 si è tenuta la riunione dei capigruppo con tre atti da approvare in tempi brevi per scadenze di legge o per urgenza. Visto che le commissioni non partono per problemi di poltrone, si deve istituire una Commissione speciale. L'atto più importante è la relazione al Parlamento del Governo sull'allentamento del vincolo di bilancio e la revisione (in negativo) dei saldi di finanza pubblica, per un futuro decreto legge che stanzi i soldi creati con nuovo debito pubblico, per i pagamenti dei crediti delle imprese verso la PA.
Si tratta di 40 miliardi: 20 miliardi per il 2013 e 20 per il 2014. Bisogna allentare il Patto di stabilità per un decreto legge visto che la materia è urgente. Fermo restando che siamo assolutamente a favore del pagamento dei crediti alle PMI, non ci hanno convinto due punti della relazione di Grilli.
Il primo: "una parte dei pagamenti alle imprese confluirà immediatamente al sistema creditizio [..] se da un lato questo aspetto diminuisce l'impatto sul sistema economico, dall'altro contribuisce a ridurre le tensioni all interno del sistema creditizio. [...] si attende una riduzione dei tassi d interesse alla clientela e un'attenuazione delle tensioni sull'offerta di credito.". Ossia: i cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane. L'esperienza di questi anni ci ha reso cauti sugli effetti nell'economia reale dei finanziamenti alle banche.
L'altro punto: "gli interventi programmati prevedono il pagamento di una quota dei debiti relativi alle spese di investimento nell'ordine dello 0,5 punti percentuali di PIL, per cui il livello programmatico dell'indebitamento netto per l'anno 2013 si dovrebbe attestare al 2,9% del PIL, rispettando in tal modo i vincoli di bilancio imposti a livello europeo". Il 2,9% del PIL, come indebitamento netto, è sotto il famoso 3% del rapporto deficit/PIL. Ossia con questo decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, presentato in una Commissione speciale che avrà 3 - 4 giorni per curarne la fase istruttoria, presentarlo in aula e votarlo velocemente, ci stiamo giocando tutto l'indebitamento che possiamo stanziare per la crescita per il 2013 e per il 2014. Un decreto fatto in fretta e furia nelle segrete stanze come è solita fare la politica per una porcata di fine legislatura.
Noi ci siamo opposti. Questa questione deve venire in aula e seguire un iter normale. Chiediamo alla presidente Boldrini di istituire le Commissioni permanenti e permettere il dibattito in aula in sedute pubbliche, di modo che tutti possano capire cosa sta succedendo con i soldi dei cittadini." Roberta Lombardi, capogruppo portavoce del M5S alla Camera
Relazione attività del Gruppo MoVimento 5 Stelle alla Camera
(11:23)
(11:23)
Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla Camera, ieri sera alle 20, ha presentato una video-relazione della giornata trascorsa nei palazzi tra riunioni e incontri, in cui smaschera la porcata di fine legislatura. Di seguito l'estratto del suo intervento.
"Ieri alle 17 si è tenuta la riunione dei capigruppo con tre atti da approvare in tempi brevi per scadenze di legge o per urgenza. Visto che le commissioni non partono per problemi di poltrone, si deve istituire una Commissione speciale. L'atto più importante è la relazione al Parlamento del Governo sull'allentamento del vincolo di bilancio e la revisione (in negativo) dei saldi di finanza pubblica, per un futuro decreto legge che stanzi i soldi creati con nuovo debito pubblico, per i pagamenti dei crediti delle imprese verso la PA.
Si tratta di 40 miliardi: 20 miliardi per il 2013 e 20 per il 2014. Bisogna allentare il Patto di stabilità per un decreto legge visto che la materia è urgente. Fermo restando che siamo assolutamente a favore del pagamento dei crediti alle PMI, non ci hanno convinto due punti della relazione di Grilli.
Il primo: "una parte dei pagamenti alle imprese confluirà immediatamente al sistema creditizio [..] se da un lato questo aspetto diminuisce l'impatto sul sistema economico, dall'altro contribuisce a ridurre le tensioni all interno del sistema creditizio. [...] si attende una riduzione dei tassi d interesse alla clientela e un'attenuazione delle tensioni sull'offerta di credito.". Ossia: i cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane. L'esperienza di questi anni ci ha reso cauti sugli effetti nell'economia reale dei finanziamenti alle banche.
L'altro punto: "gli interventi programmati prevedono il pagamento di una quota dei debiti relativi alle spese di investimento nell'ordine dello 0,5 punti percentuali di PIL, per cui il livello programmatico dell'indebitamento netto per l'anno 2013 si dovrebbe attestare al 2,9% del PIL, rispettando in tal modo i vincoli di bilancio imposti a livello europeo". Il 2,9% del PIL, come indebitamento netto, è sotto il famoso 3% del rapporto deficit/PIL. Ossia con questo decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, presentato in una Commissione speciale che avrà 3 - 4 giorni per curarne la fase istruttoria, presentarlo in aula e votarlo velocemente, ci stiamo giocando tutto l'indebitamento che possiamo stanziare per la crescita per il 2013 e per il 2014. Un decreto fatto in fretta e furia nelle segrete stanze come è solita fare la politica per una porcata di fine legislatura.
Noi ci siamo opposti. Questa questione deve venire in aula e seguire un iter normale. Chiediamo alla presidente Boldrini di istituire le Commissioni permanenti e permettere il dibattito in aula in sedute pubbliche, di modo che tutti possano capire cosa sta succedendo con i soldi dei cittadini." Roberta Lombardi, capogruppo portavoce del M5S alla Camera
Spybot 2: guida all'installazione e all'uso
Spybot 2: guida all'installazione e all'uso: Spybot arriva finalmente alla sua seconda versione. Il popolare software per proteggersi dal malware offre la stessa protezione di sempre, con nuove funzioni e diversi aggiornamenti. Ecco una piccola guida a quest'applicazione gratuita.
25 marzo 2013
Rosy Bindi non ha visto niente!
Rosy Bindi non ha visto niente!:
"L'utilità di una forza fuori del sistema in Parlamento si è palesata sin dalla prima settimana di insediamento. Il MoVimento 5 stelle ha rivelato l'esistenza di una delibera parlamentare, secondo la quale è obbligatorio da parte dei nuovi gruppi parlamentari,assumere personale che già ha prestato servizio per i partiti. Laura Castelli del M5s ha rivelato che i gruppi parlamentari devono destinare il 55% del budget, a loro destinato per l'assunzione di collaboratori, alla scelta di persone contenute in due elenchi nei quali vi è l'indicazione solo del nome e cognome, mancando, molte volte anche indicazione del loro curriculum vitae. La Castelli rivela che "si tratta di ex dipendenti di partito, che qualcuno vuole che ritornino in Parlamento". La delibera è stata adottata dalla Camera lo scorso Dicembre e obbliga i gruppi parlamentari ad assumere queste persone senza concorso. Martina Proietti ha realizzato una inchiesta per la trasmissione "L'ultima parola" intervistando Rosy Bindi (Pd), che all'epoca era all'ufficio della Presidenza della Camera. "Non ho visto mai nulla, chieda ai questori" - risponde irritata il deputato Pd - "Se uno non vuol parlare, non parla perché le ho già risposto. Io non ho mai visto questa delibera, frutto dell'opera dei questori. A noi non è mai arrivato niente!" Segnalazione da net1news
"L'utilità di una forza fuori del sistema in Parlamento si è palesata sin dalla prima settimana di insediamento. Il MoVimento 5 stelle ha rivelato l'esistenza di una delibera parlamentare, secondo la quale è obbligatorio da parte dei nuovi gruppi parlamentari,assumere personale che già ha prestato servizio per i partiti. Laura Castelli del M5s ha rivelato che i gruppi parlamentari devono destinare il 55% del budget, a loro destinato per l'assunzione di collaboratori, alla scelta di persone contenute in due elenchi nei quali vi è l'indicazione solo del nome e cognome, mancando, molte volte anche indicazione del loro curriculum vitae. La Castelli rivela che "si tratta di ex dipendenti di partito, che qualcuno vuole che ritornino in Parlamento". La delibera è stata adottata dalla Camera lo scorso Dicembre e obbliga i gruppi parlamentari ad assumere queste persone senza concorso. Martina Proietti ha realizzato una inchiesta per la trasmissione "L'ultima parola" intervistando Rosy Bindi (Pd), che all'epoca era all'ufficio della Presidenza della Camera. "Non ho visto mai nulla, chieda ai questori" - risponde irritata il deputato Pd - "Se uno non vuol parlare, non parla perché le ho già risposto. Io non ho mai visto questa delibera, frutto dell'opera dei questori. A noi non è mai arrivato niente!" Segnalazione da net1news
Disponibile una dock per mini PC Android
Disponibile una dock per mini PC Android:
Probabilmente il 2013 sarà l’anno in cui i Mini Pc spopoleranno, o forse no, forse sarà quello in cui queste piccole scatolette cinesi non verranno più prodotte perchè ci sono già gli smartphone, a fare da Mini Pc… ad ogni modo, se siete possessori di un RK3066 o di un MK802, o forse di un MK808, sappiate che è finalmente disponibile una dock station, con tanto di porte usb e alimentazione, per i mini PC Android.
L’accessorio costa circa 12€ (15.50 dollari) ed è stato progettato per il Measy U2C. Quest’ultimo infatti ha una fotocamera integrata che può trasferire il segnare tramite l’HDMI dell’accessorio. Chiaramente il dock è in grado di operare su tutti i modelli; ha due cavi, USB o micro USB, da collegare al Mini PC, dopodiché il dispositivo avrà praticamente tre porte USB in più, una micro USB, una HDMI ed il lettore microSD. L’alimentazione è esterna ed il pulsante on/off permette di accendere e spegnere il dispositivo.
Per chi volesse acquistare l’accessorio, può farlo su AliExpress a questo indirizzo.
Probabilmente il 2013 sarà l’anno in cui i Mini Pc spopoleranno, o forse no, forse sarà quello in cui queste piccole scatolette cinesi non verranno più prodotte perchè ci sono già gli smartphone, a fare da Mini Pc… ad ogni modo, se siete possessori di un RK3066 o di un MK802, o forse di un MK808, sappiate che è finalmente disponibile una dock station, con tanto di porte usb e alimentazione, per i mini PC Android.
L’accessorio costa circa 12€ (15.50 dollari) ed è stato progettato per il Measy U2C. Quest’ultimo infatti ha una fotocamera integrata che può trasferire il segnare tramite l’HDMI dell’accessorio. Chiaramente il dock è in grado di operare su tutti i modelli; ha due cavi, USB o micro USB, da collegare al Mini PC, dopodiché il dispositivo avrà praticamente tre porte USB in più, una micro USB, una HDMI ed il lettore microSD. L’alimentazione è esterna ed il pulsante on/off permette di accendere e spegnere il dispositivo.
Per chi volesse acquistare l’accessorio, può farlo su AliExpress a questo indirizzo.
Il modello Sicilia siamo noi!
Il modello Sicilia siamo noi!:
"In Sicilia ero sicuro che la coabitazione con il Movimento 5 Stelle avrebbe funzionato e infatti sta andando benissimo". Queste sono le parole dell'assessore siciliano Franco Battiato. Le persone come Battiato sono convinte che il M5S stia "coabitando" con loro, niente di più falso, niente di più inesatto. Il "modello Sicilia" non esiste o meglio il "modello Sicilia" siamo noi, quelli del M5S, i deputati, gli attivisti, i cittadini che ogni giorno si sbracciano per portare avanti punti di buon senso, buone idee. Se domani mattina Battiato, Crocetta e compagnia varia proponessero idee non buone, non in linea con il bene dei cittadini, il M5S li manderebbe a casa in un secondo. Non sono loro a fare la storia di questo paese, la storia la stiamo facendo noi, costringendoli alle scelte.
Da soli non avrebbero cambiato nulla. Non facciamoci fregare. Senza di noi sarebbe stata l'ennesima Sicilia degli ennesimi politici. Invece oggi è la Sicilia dei cittadini, quella che abolisce la classe politica delle province con un risparmio di 50 milioni di euro all'anno, quella con i deputati che restituiscono il 70% dello stipendio ogni mese per fare il microcredito alle microimprese fatto dal governo e non da un partito, quella che si appresta a varare il reddito minimo di dignità (Crocetta lo chiami come vuole, ma sempre quello è).
Noi non abbiamo paura di cambiare il nostro paese, anzi siamo così convinti che li stiamo costringendo a farlo!" Giancarlo Cancelleri, capogruppo portavoce del M5S Sicilia
"In Sicilia ero sicuro che la coabitazione con il Movimento 5 Stelle avrebbe funzionato e infatti sta andando benissimo". Queste sono le parole dell'assessore siciliano Franco Battiato. Le persone come Battiato sono convinte che il M5S stia "coabitando" con loro, niente di più falso, niente di più inesatto. Il "modello Sicilia" non esiste o meglio il "modello Sicilia" siamo noi, quelli del M5S, i deputati, gli attivisti, i cittadini che ogni giorno si sbracciano per portare avanti punti di buon senso, buone idee. Se domani mattina Battiato, Crocetta e compagnia varia proponessero idee non buone, non in linea con il bene dei cittadini, il M5S li manderebbe a casa in un secondo. Non sono loro a fare la storia di questo paese, la storia la stiamo facendo noi, costringendoli alle scelte.
Da soli non avrebbero cambiato nulla. Non facciamoci fregare. Senza di noi sarebbe stata l'ennesima Sicilia degli ennesimi politici. Invece oggi è la Sicilia dei cittadini, quella che abolisce la classe politica delle province con un risparmio di 50 milioni di euro all'anno, quella con i deputati che restituiscono il 70% dello stipendio ogni mese per fare il microcredito alle microimprese fatto dal governo e non da un partito, quella che si appresta a varare il reddito minimo di dignità (Crocetta lo chiami come vuole, ma sempre quello è).
Noi non abbiamo paura di cambiare il nostro paese, anzi siamo così convinti che li stiamo costringendo a farlo!" Giancarlo Cancelleri, capogruppo portavoce del M5S Sicilia
24 marzo 2013
Come pubblicare app sullo store di Amazon [Guida]
Come pubblicare app sullo store di Amazon [Guida]:
Abbiamo parlato diverse volte della Developer Console del Play Storie di Google e della contrapposizione di Amazon con il suo App Shop, ma non ci siamo mai introdotti nei meandri di quest’ultimo negozio virtuale e delle sue procedure. Ci siamo quindi domandati come possa funzionare la vendita di applicazioni su questo store e ci siamo accorti che la procedura, per quanto possibile, si differenzia moltissimo da quella prevista da Google.
(Continua...)
Leggi il resto di Come pubblicare app sullo store di Amazon [Guida]
Abbiamo parlato diverse volte della Developer Console del Play Storie di Google e della contrapposizione di Amazon con il suo App Shop, ma non ci siamo mai introdotti nei meandri di quest’ultimo negozio virtuale e delle sue procedure. Ci siamo quindi domandati come possa funzionare la vendita di applicazioni su questo store e ci siamo accorti che la procedura, per quanto possibile, si differenzia moltissimo da quella prevista da Google.
(Continua...)
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La coerenza di Floris
La coerenza di Floris:
"23 marzo 2013.
A "Che tempo che fa", Giovanni Floris attacca pesantemente il MoVimento 5 Stelle. Dichiara che il M5S vuole un "adeguamento della società alla sofferenza", mentre non ricorda che per primi vogliamo il reddito di cittadinanza proprio per cancellare questa sofferenza. Dichiara inoltre che la risposta non é quella di "mettere in Parlamento un trentenne fuori corso", mentre siamo i primi in parlamento come percentuale di laureati (88%). Infine sostiene che "la risposta non é abbassare gli stipendi, ma alzare il livello dei parlamentari.", non considerando che, a parte l'88% dei laureati, siamo stati gli unici a scegliere i collaboratori dei Cittadini parlamentari mediante raccolta pubblica di Curriculum Vitae, scegliendo la qualità e le competenze invece che le convenienze, come invece hanno fatto i vecchi partiti, assumento amici trombati, e fidanzate, e amanti, e mogli. Giovanni Floris parla molto bene, sorride sempre ed é sempre chiaro nelle sue parole.
Fortunatamente non abbocchiamo al suo charme, e riusciamo a leggere bene tra le righe di quello che dice. Floris, i nostri complimenti, però, alla tua coerenza. Verso il PD, si intende." ThElMan
"23 marzo 2013.
A "Che tempo che fa", Giovanni Floris attacca pesantemente il MoVimento 5 Stelle. Dichiara che il M5S vuole un "adeguamento della società alla sofferenza", mentre non ricorda che per primi vogliamo il reddito di cittadinanza proprio per cancellare questa sofferenza. Dichiara inoltre che la risposta non é quella di "mettere in Parlamento un trentenne fuori corso", mentre siamo i primi in parlamento come percentuale di laureati (88%). Infine sostiene che "la risposta non é abbassare gli stipendi, ma alzare il livello dei parlamentari.", non considerando che, a parte l'88% dei laureati, siamo stati gli unici a scegliere i collaboratori dei Cittadini parlamentari mediante raccolta pubblica di Curriculum Vitae, scegliendo la qualità e le competenze invece che le convenienze, come invece hanno fatto i vecchi partiti, assumento amici trombati, e fidanzate, e amanti, e mogli. Giovanni Floris parla molto bene, sorride sempre ed é sempre chiaro nelle sue parole.
Fortunatamente non abbocchiamo al suo charme, e riusciamo a leggere bene tra le righe di quello che dice. Floris, i nostri complimenti, però, alla tua coerenza. Verso il PD, si intende." ThElMan
22 marzo 2013
AGCOM: basta con i costi di recesso dei contratti
AGCOM: basta con i costi di recesso dei contratti: Il Garante delle Comunicazioni ha pubblicato le proposte di modifica per i contratti nel settore TLC. L'obiettivo è ottenere maggiore trasparenza e una corretta interpretazione della Legge Bersani.
ndr: chistu si ca e' parrari :-)
ndr: chistu si ca e' parrari :-)
Il Gossip dei 57esimi
Il Gossip dei 57esimi:
"Esiste ancora la deontologia professionale da parte dei giornalisti? Vito Crimi, cittadino portavoce al Senato per il Movimento 5 Stelle si ferma a chiaccherare per strada con due universitari che non si palesano come inviati della radio universitaria online Radio Luiss e registrano a sua insaputa una conversazione. Che si tratti di una conversazione privata dove confidenzialmente si sfoga per un tipo d’informazione più fatto di gossip e retroscena che fatti concreti. Che si tratti di una conversazione privata, diffusa poi pubblicamente e spacciata da intervista (!!!) si capisce benissimo basta ascoltarla. Vito Crimi ha espresso un giudizio che da giornalista che viene dalla cronaca locale condivido. Lasciamo da parte le espressioni colorite, che in una conversazione privata ci stanno e per le quali si è già scusato. Andiamo alla sostanza. La cronaca parlamentare e nazionale, si occupa più di gossip che di fatti concreti della vita politica. Quali sono i fatti del Parlamento ? Leggi, interrogazioni, mozioni, atti ispettivi. Avete mai sentito parlare di questo nei resoconti dal Parlamento su quotidiani o telegiornali nazionali ? Spazi irrisori e pochissimi approfondimenti. Nelle redazioni nazionali impazzano i “retroscenisti”. Eppure la vera politica, quella con la P maiuscola, è solo ed esclusivamente quella fatta di proposte di legge, interrogazioni, mozioni, decreti legislativi, iniziative di democrazia diretta, leggi popolari, atti ispettivi, discussioni su temi concreti. Il resto sono inutili chiacchere da bar. Nell’interesse dei cittadini e della crescita culturale dell’Italia si chiede una informazione che parli di fatti concreti. Di quello che il Parlamento fa e non fa, con legittime critiche su questi aspetti per tutti. Non una pseudo informazione fatta di gossip da cronaca rosa o “Grande Fratello” televisivo. Informazione sui fatti che nel giornalismo locale spesso si trova, ne sono testimone diretto, nella cronaca nazionale è invece merce rara. Il risultato si vede. L'Italia è al 57° posto al Mondo per libertà d'informazione. Non ci si può lamentare poi, se da parte di cittadini come Vito Crimi e tanti altri, c'è diffidenza verso i giornalisti della cronaca nazionale e parlamentare romana. Basta vedere come un "fuori onda" palese di due studenti universitari, sia stato rilanciato come una intervista, ripreso e trasmesso dalla trasmissione "La Zanzara" di Radio24, emittente legata al Sole 24 Ore che percepisce pubblico denaro. E' serietà professionale questa? Fatti e critiche su questi? Sì grazie. Gossip? No grazie." Matteo Incerti
"Esiste ancora la deontologia professionale da parte dei giornalisti? Vito Crimi, cittadino portavoce al Senato per il Movimento 5 Stelle si ferma a chiaccherare per strada con due universitari che non si palesano come inviati della radio universitaria online Radio Luiss e registrano a sua insaputa una conversazione. Che si tratti di una conversazione privata dove confidenzialmente si sfoga per un tipo d’informazione più fatto di gossip e retroscena che fatti concreti. Che si tratti di una conversazione privata, diffusa poi pubblicamente e spacciata da intervista (!!!) si capisce benissimo basta ascoltarla. Vito Crimi ha espresso un giudizio che da giornalista che viene dalla cronaca locale condivido. Lasciamo da parte le espressioni colorite, che in una conversazione privata ci stanno e per le quali si è già scusato. Andiamo alla sostanza. La cronaca parlamentare e nazionale, si occupa più di gossip che di fatti concreti della vita politica. Quali sono i fatti del Parlamento ? Leggi, interrogazioni, mozioni, atti ispettivi. Avete mai sentito parlare di questo nei resoconti dal Parlamento su quotidiani o telegiornali nazionali ? Spazi irrisori e pochissimi approfondimenti. Nelle redazioni nazionali impazzano i “retroscenisti”. Eppure la vera politica, quella con la P maiuscola, è solo ed esclusivamente quella fatta di proposte di legge, interrogazioni, mozioni, decreti legislativi, iniziative di democrazia diretta, leggi popolari, atti ispettivi, discussioni su temi concreti. Il resto sono inutili chiacchere da bar. Nell’interesse dei cittadini e della crescita culturale dell’Italia si chiede una informazione che parli di fatti concreti. Di quello che il Parlamento fa e non fa, con legittime critiche su questi aspetti per tutti. Non una pseudo informazione fatta di gossip da cronaca rosa o “Grande Fratello” televisivo. Informazione sui fatti che nel giornalismo locale spesso si trova, ne sono testimone diretto, nella cronaca nazionale è invece merce rara. Il risultato si vede. L'Italia è al 57° posto al Mondo per libertà d'informazione. Non ci si può lamentare poi, se da parte di cittadini come Vito Crimi e tanti altri, c'è diffidenza verso i giornalisti della cronaca nazionale e parlamentare romana. Basta vedere come un "fuori onda" palese di due studenti universitari, sia stato rilanciato come una intervista, ripreso e trasmesso dalla trasmissione "La Zanzara" di Radio24, emittente legata al Sole 24 Ore che percepisce pubblico denaro. E' serietà professionale questa? Fatti e critiche su questi? Sì grazie. Gossip? No grazie." Matteo Incerti
Il M5S e l'abolizione delle province in Sicilia
Il M5S e l'abolizione delle province in Sicilia:
"Gli articoli di giornale dimostrano chiaramente che questo Governo e questo Parlamento Siciliano non volevano fare una seria abolizione delle province ma volevano semplicemente riformare gli enti provinciali non tagliando i costi della politica, l’intervento del M5S è stato invece fermo e netto: aboliamo le province! Facciamo questa scelta coraggiosa perché è questo il momento giusto per farlo. Abbiamo tenuto la barra del timone dritta e riportato sui binari giusti la discussione. Ieri sera, finalmente la votazione, a fronte di una lunga discussione dove abbiamo approvato questo disegno di legge che riduce le province semplicemente a liberi consorzi di comuni senza più le elezioni. Vorremmo investire il risparmio, che si otterrebbe dall’eliminazione della casta politica, nella piccola e media impresa coerentemente col nostro programma e coerentemente con le attività che già svolgiamo e con i soldi che già versiamo nel microcredito per le microimprese. Siamo convinti che solo da questo, il motore della Sicilia, può ripartire l’economia e la dignità del Popolo Siciliano. Voglio anche puntualizzare che da questa operazione non verrà licenziato nessuno, tutti i dipendenti verranno inseriti nei consorzi dei comuni in base alle competenze e all’esperienze che hanno maturato. La parte che verrà eliminata è la Casta politica che fin’ora ha solamente mangiato e marciato su questa situazione. Noi l’avevamo come punto del programma, e possiamo dire che abbiamo ottenuto una bella vittoria non tradendo la fiducia dei nostri elettori." Giancarlo Cancelleri, Capogruppo M5S all'ARS
"Gli articoli di giornale dimostrano chiaramente che questo Governo e questo Parlamento Siciliano non volevano fare una seria abolizione delle province ma volevano semplicemente riformare gli enti provinciali non tagliando i costi della politica, l’intervento del M5S è stato invece fermo e netto: aboliamo le province! Facciamo questa scelta coraggiosa perché è questo il momento giusto per farlo. Abbiamo tenuto la barra del timone dritta e riportato sui binari giusti la discussione. Ieri sera, finalmente la votazione, a fronte di una lunga discussione dove abbiamo approvato questo disegno di legge che riduce le province semplicemente a liberi consorzi di comuni senza più le elezioni. Vorremmo investire il risparmio, che si otterrebbe dall’eliminazione della casta politica, nella piccola e media impresa coerentemente col nostro programma e coerentemente con le attività che già svolgiamo e con i soldi che già versiamo nel microcredito per le microimprese. Siamo convinti che solo da questo, il motore della Sicilia, può ripartire l’economia e la dignità del Popolo Siciliano. Voglio anche puntualizzare che da questa operazione non verrà licenziato nessuno, tutti i dipendenti verranno inseriti nei consorzi dei comuni in base alle competenze e all’esperienze che hanno maturato. La parte che verrà eliminata è la Casta politica che fin’ora ha solamente mangiato e marciato su questa situazione. Noi l’avevamo come punto del programma, e possiamo dire che abbiamo ottenuto una bella vittoria non tradendo la fiducia dei nostri elettori." Giancarlo Cancelleri, Capogruppo M5S all'ARS
Numerazione canali TV: ennesimo rifrullo ma è l'ultimo
Numerazione canali TV: ennesimo rifrullo ma è l'ultimo: Il Consiglio AGCOM ha approvato il nuovo piano per la numerazione automatica dei canali (LCN) del digitale terrestre. Confermate La7, MTV e Deejay TV per i canali 7, 8 e 9. Tutto il resto invece cambia fino al 999.
Ars, in streaming i lavori della commissione Bilancio
Ars, in streaming i lavori della commissione Bilancio:
Accolta all'unanimità la richiesta del deputato 5 stelle Giorgio Ciaccio (nella foto). "Si tratta di una rivoluzione", commenta con soddisfazione il parlamentare.
Accolta all'unanimità la richiesta del deputato 5 stelle Giorgio Ciaccio (nella foto). "Si tratta di una rivoluzione", commenta con soddisfazione il parlamentare.
Cancelleri detta la linea a Crocetta: "Macché legge elettorale, ora l'Ars parli di lavoro"
Cancelleri detta la linea a Crocetta: "Macché legge elettorale, ora l'Ars parli di lavoro":
Intervista a tutto campo al portavoce del Movimento 5 Stelle: "Se Crocetta vuole i nostri voti adesso dobbiamo fare leggi per creare occupazione sostenere le imprese. Noi organici alla maggioranza? Tutt'altro: se il centrodestra presenta buone proposte le appoggeremo". E a Caputo e Cracolici dice...
Intervista a tutto campo al portavoce del Movimento 5 Stelle: "Se Crocetta vuole i nostri voti adesso dobbiamo fare leggi per creare occupazione sostenere le imprese. Noi organici alla maggioranza? Tutt'altro: se il centrodestra presenta buone proposte le appoggeremo". E a Caputo e Cracolici dice...
21 marzo 2013
L'elettronica di consumo è programmata per durare poco
L'elettronica di consumo è programmata per durare poco: Uno studio commissionato dal Partito Verde tedesco conferma il principio di obsolescenza programmata ampiamente diffuso nel settore dell'elettronica di consumo. Tutto viene realizzato per durare poco e quindi stimolare l'acquisto del nuovo.
In memoria di Antonio Manganelli
In memoria di Antonio Manganelli:
Manganelli è stato uno dei pochissimi a rispondere, per ben due volte, al blog. Sapevo, come molti, che era malato da tempo, ma speravo in una sua ripresa, avrei voluto incontrarlo di persona e discutere su una nuova relazione tra Polizia e cittadini, con incontri dibattito da tenersi in varie città. Un'idea che voglio riprendere in futuro. Mi dispiace per la sua scomparsa e porgo le mie condoglianze ai suoi familiari.
La prima lettera aperta a Manganelli e la sua risposta.
La seconda lettera aperta a Manganelli e la sua risposta.
Manganelli è stato uno dei pochissimi a rispondere, per ben due volte, al blog. Sapevo, come molti, che era malato da tempo, ma speravo in una sua ripresa, avrei voluto incontrarlo di persona e discutere su una nuova relazione tra Polizia e cittadini, con incontri dibattito da tenersi in varie città. Un'idea che voglio riprendere in futuro. Mi dispiace per la sua scomparsa e porgo le mie condoglianze ai suoi familiari.
La prima lettera aperta a Manganelli e la sua risposta.
La seconda lettera aperta a Manganelli e la sua risposta.
Il M5S al Quirinale
Il M5S al Quirinale:
Questa mattina mi sono recato al Quirinale con i capigruppo alla Camera e al Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, per incontrare il presidente della Repubblica e riferire la posizione del MoVimento 5 Stelle.
Il M5S è stato il primo per numero di voti alle ultime elezioni. Per questo chiede ufficialmente un incarico di governo per realizzare il suo programma, in particolare per realizzare le misure per il rilancio delle piccole e medie imprese, il reddito di cittadinanza e i tagli agli sprechi della politica. Finora, nonostante le dimensioni del successo elettorale, non è stata data alcuna rappresentanza istituzionale al M5S, non la presidenza della Camera, non la presidenza del Senato, che sono stati oggetto di contrattazione e mercanteggiamento tra i partiti e non espressione del riconoscimento del consenso elettorale. Il M5S chiede quindi un mandato pieno dal presidente della Repubblica per potersi presentare in Parlamento, esporre il suo programma di Governo, per chiedere il voto di fiducia. Nel caso il presidente della Repubblica accordi l'incarico. il M5S presenterà un suo candidato alla presidenza del Consiglio. Il M5S attribuisce a questa richiesta un atto di estrema responsabilità verso il Paese. Se questa richiesta non venisse accolta, il MoVimento 5 Stelle, come forza di opposizione, chiederà la presidenza delle Commissioni del Copasir e della Vigilanza RAI. Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l'ausilio delle ormai familiari "foglie di fico" come Grasso. Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma.
Ps. Scarica il comunicato del MoVimento 5 Stelle.
Beppe Grillo da Napolitano. Il MoVimento 5 Stelle al Quirinale.
(3:06)
(3:06)
Questa mattina mi sono recato al Quirinale con i capigruppo alla Camera e al Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, per incontrare il presidente della Repubblica e riferire la posizione del MoVimento 5 Stelle.
Il M5S è stato il primo per numero di voti alle ultime elezioni. Per questo chiede ufficialmente un incarico di governo per realizzare il suo programma, in particolare per realizzare le misure per il rilancio delle piccole e medie imprese, il reddito di cittadinanza e i tagli agli sprechi della politica. Finora, nonostante le dimensioni del successo elettorale, non è stata data alcuna rappresentanza istituzionale al M5S, non la presidenza della Camera, non la presidenza del Senato, che sono stati oggetto di contrattazione e mercanteggiamento tra i partiti e non espressione del riconoscimento del consenso elettorale. Il M5S chiede quindi un mandato pieno dal presidente della Repubblica per potersi presentare in Parlamento, esporre il suo programma di Governo, per chiedere il voto di fiducia. Nel caso il presidente della Repubblica accordi l'incarico. il M5S presenterà un suo candidato alla presidenza del Consiglio. Il M5S attribuisce a questa richiesta un atto di estrema responsabilità verso il Paese. Se questa richiesta non venisse accolta, il MoVimento 5 Stelle, come forza di opposizione, chiederà la presidenza delle Commissioni del Copasir e della Vigilanza RAI. Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l'ausilio delle ormai familiari "foglie di fico" come Grasso. Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma.
Ps. Scarica il comunicato del MoVimento 5 Stelle.
Amazon nega la produzione di un Kindle Fire HD da 99 dollari
Amazon nega la produzione di un Kindle Fire HD da 99 dollari:
Proprio ieri vi avevamo parlato della possibilità che Amazon producesse un nuovo tablet, in particolare un Kindle Fire HD da 99 dollari. La notizia era stata pubblicata da TechCrunch che aveva ricevuto una soffiata anonima dall’interno dell’azienda. Dopo poche ore Amazon ha ufficialmente negato la produzione del nuovo dispositivo.
(...)
Continua a leggere Amazon nega la produzione di un Kindle Fire HD da 99 dollari su Androidiani.Com
Proprio ieri vi avevamo parlato della possibilità che Amazon producesse un nuovo tablet, in particolare un Kindle Fire HD da 99 dollari. La notizia era stata pubblicata da TechCrunch che aveva ricevuto una soffiata anonima dall’interno dell’azienda. Dopo poche ore Amazon ha ufficialmente negato la produzione del nuovo dispositivo.
(...)
Continua a leggere Amazon nega la produzione di un Kindle Fire HD da 99 dollari su Androidiani.Com
Canon unveils 100D/Rebel SL1 world's smallest and lightest APS-C DSLR
Canon unveils 100D/Rebel SL1 world's smallest and lightest APS-C DSLR:
Canon has announced the EOS 100D/Rebel SL1, the world's smallest, lightest DSLR. It shares the 18MP resolution, DIGIC 5 processor, 3" touchscreen and 1080p30 video capability of the mirrorless EOS M. The camera does introduce much wider scene coverage of Canon's Hybrid AF system and shoots at up to 4 fps. The 100D has a recommended price of $799.99/£799 with the co-announced EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM kit lens.
Canon has announced the EOS 100D/Rebel SL1, the world's smallest, lightest DSLR. It shares the 18MP resolution, DIGIC 5 processor, 3" touchscreen and 1080p30 video capability of the mirrorless EOS M. The camera does introduce much wider scene coverage of Canon's Hybrid AF system and shoots at up to 4 fps. The 100D has a recommended price of $799.99/£799 with the co-announced EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM kit lens.
20 marzo 2013
Google Keep ufficiale: la nostra anteprima del nuovo servizio di note di Google
Google Keep ufficiale: la nostra anteprima del nuovo servizio di note di Google:
Era ormai dato per certo dopo le anticipazioni degli scorsi giorni, e ora finalmente possiamo definirlo ufficiale: Google Keep è il nuovo servizio Google per gestire le proprie note, che vuole essere un vero e proprio taccuino per i nostri pensieri, in cui potremo immagazzinare immagini, note, ToDo, registrazioni vocali.
Il servizio è disponibile anche da web (è una parte di Google Drive, e potete trovarlo qui), ma è abbastanza evidente come il cuore di Keep risieda nell’applicazione per smartphone Android, che presenta un’interfaccia piacevole e curata, che come potete vedere nell’immagine affiancata, imita i classici Post-It.
Il testo viene ridimensionato automaticamente all’interno della nota, che si dispongono su una o due colonne a seconda delle nostre scelte: tenendo premuto sulle note invece possiamo disporle a nostro piacimento, in modo da far comparire in alto gli appunti più importanti. Come potete dedurre, la sincronizzazione tra PC, smartphone e tablet è uno dei punti forti dell’applicazione.
Sarà sempre presente il campo per l’inserimento di testo in alto, in modo da poter sempre aggiungere una nuova nota; sotto di esso troviamo una barra costituita da quattro pulsanti: il primo porta ad una schermata che ci consente di creare una nota con tanto di titolo e testo sottostante, il secondo di impostare una nuova lista di ToDo, il terzo per registrare dell’audio in un nuovo appunto, e l’ultimo di scattare una foto per poi aggiungere una nuova note contenente appunto il nostro scatto. Sono presenti inoltre due widget, uno per l’inserimento rapido e uno per mostrare i contenuti, più un ulteriore espandibile per la lockscreen (solo per Android 4.2)
Google Keep compete con molte applicazioni, dalle più famose app per i ToDo ad applicazioni più complesse come Evernote, ma il neonato servizio di Google non rinuncia alla propria personalità: semplicità, colori (oltre al bianco ce ne sono sette) e poche opzioni sembrano essere i pilastri che reggono il servizio, in pieno stile Google.
Esiste poi un archivio, dopo possiamo mettere le note al posto di eliminarle; similmente a ciò che accade già con Gmail, potremo con uno swype dalla nota verso l’esterno archiviarle (ma in questo caso non potrete decidere se il risultato della vostra gesture sarà l’archiviazione o l’eliminazione, come in Gmail). Per eliminarle sarà necessaria una pressione prolungata, dopo la quale appariranno alcune opzioni tra cui la condivisione (ovviamente le note archiviate possono essere recuperate, mentre quelle eliminate no).
L’interfaccia web ricorda invece il recente aggiornamento della grafica nel profilo personale di Google+ nella versione desktop, segno ancora una volta di come Google punti sempre di più verso una uniformità grafica.
Uno stile grafico piacevole per un’app molto funzionale e semplice da utilizzare, e che non ci stupiremmo di vedere in futuro installata sui dispositivi Nexus, a cui è stata spesso rimproverata la mancanza di una simile applicazioni. L’unica pecca forse è la compatibilità con Android 4.0+, escludendo la grande percentuale di utenti ancora a Gingerbread; a seguire il badge per il download, una galleria di immagini dell’app e il video di presentazione del servizio.
(Continua...)
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Era ormai dato per certo dopo le anticipazioni degli scorsi giorni, e ora finalmente possiamo definirlo ufficiale: Google Keep è il nuovo servizio Google per gestire le proprie note, che vuole essere un vero e proprio taccuino per i nostri pensieri, in cui potremo immagazzinare immagini, note, ToDo, registrazioni vocali.
Il servizio è disponibile anche da web (è una parte di Google Drive, e potete trovarlo qui), ma è abbastanza evidente come il cuore di Keep risieda nell’applicazione per smartphone Android, che presenta un’interfaccia piacevole e curata, che come potete vedere nell’immagine affiancata, imita i classici Post-It.
Il testo viene ridimensionato automaticamente all’interno della nota, che si dispongono su una o due colonne a seconda delle nostre scelte: tenendo premuto sulle note invece possiamo disporle a nostro piacimento, in modo da far comparire in alto gli appunti più importanti. Come potete dedurre, la sincronizzazione tra PC, smartphone e tablet è uno dei punti forti dell’applicazione.
Sarà sempre presente il campo per l’inserimento di testo in alto, in modo da poter sempre aggiungere una nuova nota; sotto di esso troviamo una barra costituita da quattro pulsanti: il primo porta ad una schermata che ci consente di creare una nota con tanto di titolo e testo sottostante, il secondo di impostare una nuova lista di ToDo, il terzo per registrare dell’audio in un nuovo appunto, e l’ultimo di scattare una foto per poi aggiungere una nuova note contenente appunto il nostro scatto. Sono presenti inoltre due widget, uno per l’inserimento rapido e uno per mostrare i contenuti, più un ulteriore espandibile per la lockscreen (solo per Android 4.2)
Google Keep compete con molte applicazioni, dalle più famose app per i ToDo ad applicazioni più complesse come Evernote, ma il neonato servizio di Google non rinuncia alla propria personalità: semplicità, colori (oltre al bianco ce ne sono sette) e poche opzioni sembrano essere i pilastri che reggono il servizio, in pieno stile Google.
Esiste poi un archivio, dopo possiamo mettere le note al posto di eliminarle; similmente a ciò che accade già con Gmail, potremo con uno swype dalla nota verso l’esterno archiviarle (ma in questo caso non potrete decidere se il risultato della vostra gesture sarà l’archiviazione o l’eliminazione, come in Gmail). Per eliminarle sarà necessaria una pressione prolungata, dopo la quale appariranno alcune opzioni tra cui la condivisione (ovviamente le note archiviate possono essere recuperate, mentre quelle eliminate no).
L’interfaccia web ricorda invece il recente aggiornamento della grafica nel profilo personale di Google+ nella versione desktop, segno ancora una volta di come Google punti sempre di più verso una uniformità grafica.
Uno stile grafico piacevole per un’app molto funzionale e semplice da utilizzare, e che non ci stupiremmo di vedere in futuro installata sui dispositivi Nexus, a cui è stata spesso rimproverata la mancanza di una simile applicazioni. L’unica pecca forse è la compatibilità con Android 4.0+, escludendo la grande percentuale di utenti ancora a Gingerbread; a seguire il badge per il download, una galleria di immagini dell’app e il video di presentazione del servizio.
(Continua...)
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Amazon, in arrivo un Kindle Fire HD da 99 dollari?
Amazon, in arrivo un Kindle Fire HD da 99 dollari?:
Amazon sembra voler proporre strategie sempre più aggressive nel settore tablet: secondo le ultime indiscrezioni, l’azienda di Jeff Bezos starebbe infatti lavorando su una nuova versione del suo Kindle Fire HD, che taglierebbe della metà l’attuale prezzo di vendita, arrivando sul mercato a soli 99 dollari.(...)
Continua a leggere Amazon, in arrivo un Kindle Fire HD da 99 dollari? su Androidiani.Com
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Lite fra Crocetta e Cancelleri chi ha abrogato le Province?
Lite fra Crocetta e Cancelleri chi ha abrogato le Province?:
“Nel voto per l’abolizione delle Province anche senza l’appoggio del M5S avremmo avuto la maggioranza di due voti ma abbiamo voluto comunque creare una coalizione ampia. E’ una vittoria comune, non ci prendiamo il merito, cerchiamo invece di lavorare tutti insieme”.
A dirlo è il Presidente della Regione Rosario Crocetta che lancia, così, la corsa finalizzata a rivendicare il merito di una legge che dovrebbe cassare le Province o almeno le elezioni democratiche dei rappresentati provinciali.
Una precisazione che ai 5 stelle, però, non è piaciuta affatto. A rispondere al Presidente della Regione è il capogruppo all’ars Giancarlo Cancelleri: “L’abolizione delle Province è merito soprattutto nostro, che abbiamo riportato il dibattito sulla giusta strada, quando il governo sembrava optare per una riforma differente, che anziché abolire l’ente lo rinforzava. E sul voto, a differenza di quanto dice Crocetta, siamo stati determinanti”.
Ma la vicenda Province sembra tutt’altro che chiusa. A prescindere dal voto finale e dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale con i relativi tempi, l’Unione delle province è pronta a dare battaglia da un punto di vista costituzionale e già domani i 9 presidenti delle Province siciliane presenteranno i loro motivi di opposizione. Una scelta pienamente condivisa dall’Upi, l’Unione nazionale delle province: “In Sicilia si sta facendo un’operazione di trasformismo, una legge bandiera che non affronta i veri nodi e che non fa che aggiungere nuova burocrazia – si legge in una dura nota del presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Antonio Saitta-, cosi’ si rischia di passare dalle 9 Province attuali a 33 Consorzi e 3 Citta’ metropolitane”.
”Sarebbe questa la semplificazione? L’unico risultato della Legge Crocetta – incalza Saitta – è il Commissariamento delle Province, ovvero la sostituzione della democrazia con il sottogoverno”. Il presidente dell’Upi si chiede quindi ”perché non si sia affrontato seriamente il tema dei costi della politica e dell’amministrazione della Regione Siciliana.
Ma l’affondo è ben più consistente e sposta l’attenzione dalle Province alle spese regionali: “Se si partisse dai dati del Ministero dell’Economia, e non da inutili slogan, sarebbe chiarissimo a tutti dove intervenire per ridurre la spesa pubblica regionale”. La spesa della Regione Siciliana nel 2012 – evidenzia l’Upi – è stata di oltre 9 miliardi di euro, quella dei Comuni di 4,5 miliardi e quella delle Province di 600 milioni. Il personale politico della Regione costa a ciascun cittadino siciliano quasi 33 euro l’anno, quello delle 9 Province insieme 3 euro. In regione sono assunti oltre 17 mila dipendenti e l’11% sono dirigenti. Nelle Province lavorano 5.600 dipendenti, e i dirigenti sono l’1,8% del totale. Il personale delle Province costa 39 euro a ciascun cittadino siciliano, quello della Regione più di 320 euro e quello dei Comuni quasi 300 euro.
”E’ evidente che se si deciderà di spostare il personale delle Province nella Regione o sui Comuni – afferma il presidente Upi – la spesa pubblica aumenterà vertiginosamente.
La Regione siciliana, poi, secondo il censimento operato dal Dipartimento Sviluppo del Ministero del Tesoro, ha 206 enti strumentali, che nel 2012 sono costati oltre 28 milioni di euro. Una spesa destinata per quasi il 90% al pagamento dei costi dei consigli di amministrazione, delle sedi, del personale”. A fronte di ciò è evidente, conclude Saitta, ”che qualunque riforma che abbia come obiettivo quello di affrontare la riqualificazione della spesa deve partire da qui, altrimenti, come classe dirigente del Paese, non siamo credibili”.
“Nel voto per l’abolizione delle Province anche senza l’appoggio del M5S avremmo avuto la maggioranza di due voti ma abbiamo voluto comunque creare una coalizione ampia. E’ una vittoria comune, non ci prendiamo il merito, cerchiamo invece di lavorare tutti insieme”.
A dirlo è il Presidente della Regione Rosario Crocetta che lancia, così, la corsa finalizzata a rivendicare il merito di una legge che dovrebbe cassare le Province o almeno le elezioni democratiche dei rappresentati provinciali.
Una precisazione che ai 5 stelle, però, non è piaciuta affatto. A rispondere al Presidente della Regione è il capogruppo all’ars Giancarlo Cancelleri: “L’abolizione delle Province è merito soprattutto nostro, che abbiamo riportato il dibattito sulla giusta strada, quando il governo sembrava optare per una riforma differente, che anziché abolire l’ente lo rinforzava. E sul voto, a differenza di quanto dice Crocetta, siamo stati determinanti”.
Ma la vicenda Province sembra tutt’altro che chiusa. A prescindere dal voto finale e dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale con i relativi tempi, l’Unione delle province è pronta a dare battaglia da un punto di vista costituzionale e già domani i 9 presidenti delle Province siciliane presenteranno i loro motivi di opposizione. Una scelta pienamente condivisa dall’Upi, l’Unione nazionale delle province: “In Sicilia si sta facendo un’operazione di trasformismo, una legge bandiera che non affronta i veri nodi e che non fa che aggiungere nuova burocrazia – si legge in una dura nota del presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Antonio Saitta-, cosi’ si rischia di passare dalle 9 Province attuali a 33 Consorzi e 3 Citta’ metropolitane”.
”Sarebbe questa la semplificazione? L’unico risultato della Legge Crocetta – incalza Saitta – è il Commissariamento delle Province, ovvero la sostituzione della democrazia con il sottogoverno”. Il presidente dell’Upi si chiede quindi ”perché non si sia affrontato seriamente il tema dei costi della politica e dell’amministrazione della Regione Siciliana.
Ma l’affondo è ben più consistente e sposta l’attenzione dalle Province alle spese regionali: “Se si partisse dai dati del Ministero dell’Economia, e non da inutili slogan, sarebbe chiarissimo a tutti dove intervenire per ridurre la spesa pubblica regionale”. La spesa della Regione Siciliana nel 2012 – evidenzia l’Upi – è stata di oltre 9 miliardi di euro, quella dei Comuni di 4,5 miliardi e quella delle Province di 600 milioni. Il personale politico della Regione costa a ciascun cittadino siciliano quasi 33 euro l’anno, quello delle 9 Province insieme 3 euro. In regione sono assunti oltre 17 mila dipendenti e l’11% sono dirigenti. Nelle Province lavorano 5.600 dipendenti, e i dirigenti sono l’1,8% del totale. Il personale delle Province costa 39 euro a ciascun cittadino siciliano, quello della Regione più di 320 euro e quello dei Comuni quasi 300 euro.
”E’ evidente che se si deciderà di spostare il personale delle Province nella Regione o sui Comuni – afferma il presidente Upi – la spesa pubblica aumenterà vertiginosamente.
La Regione siciliana, poi, secondo il censimento operato dal Dipartimento Sviluppo del Ministero del Tesoro, ha 206 enti strumentali, che nel 2012 sono costati oltre 28 milioni di euro. Una spesa destinata per quasi il 90% al pagamento dei costi dei consigli di amministrazione, delle sedi, del personale”. A fronte di ciò è evidente, conclude Saitta, ”che qualunque riforma che abbia come obiettivo quello di affrontare la riqualificazione della spesa deve partire da qui, altrimenti, come classe dirigente del Paese, non siamo credibili”.
Boldrini e Grasso, #FateloVoi
Boldrini e Grasso, #FateloVoi:
"Boldrini e Grasso si riducono stipendio del 30%" titola Repubblica. Bene, ma quale stipendio? Si tratta di quello da parlamentare o dell'indennità aggiuntiva per i presidenti di Camera e Senato? Non è spiegato, ma è un dettaglio importante che i cittadini devono conoscere. Il M5S rifiuta in toto le indennità di carica: Antonio Venturino, 5 stelle eletto in Sicilia, ha rinunciato ai 3.244,22 euro al mese e all'auto blu che gli sarebbero spettati in quanto vice presidente dell Assemblea Regionale Siciliana. Boldrini e Grasso possono rinunciare all'indennità di carica e dimezzarsi l'indennità da parlamentare, come dei veri cittadini a 5 Stelle, ed essere d'esempio a tutti i parlamentari. Nella nota congiunta rilasciata dai due presidenti dopo un incontro si legge: "Nell'incontro si è convenuto di proporre misure riguardanti il trattamento economico complessivo dei parlamentari, che saranno in concreto definite una volta costituito l'Ufficio di Presidenza, con l'obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa.". Una proposta c'è già ed è molto semplice: 5 mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi, rinuncia all'assegno di solidarietà e obbligo di giustificare, rendicontare e pubblicare ogni spesa rimborsata. I cittadini portavoce del M5S in Parlamento l'hanno già fatto. Se Boldrini e Grasso proponessero questa misura il risparmio annuale sarebbe di circa 70 milioni.
Grasso ieri ha detto di “non essere una foglia di fico, ma una quercia che si è già messa al lavoro”. Può dimostrarlo: chieda a tutti i partiti, insieme alla presidente Boldrini, di rinunciare ai rimborsi elettorali previsti per questa legislatura. Un atto di giustizia nei confronti del popolo italiano che si sentirebbe finalmente rappresentato da due delle istituzioni massime della Repubblica. I partiti non possono farlo, ma voi siete stati scelti in quanto vi dichiarate estranei al sistema. "Fatelo voi!", come ha urlato Dario Fo dal palco dello Tsunami Tour ai 100.000 di Milano. Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali. #FateloVoi!
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"Boldrini e Grasso si riducono stipendio del 30%" titola Repubblica. Bene, ma quale stipendio? Si tratta di quello da parlamentare o dell'indennità aggiuntiva per i presidenti di Camera e Senato? Non è spiegato, ma è un dettaglio importante che i cittadini devono conoscere. Il M5S rifiuta in toto le indennità di carica: Antonio Venturino, 5 stelle eletto in Sicilia, ha rinunciato ai 3.244,22 euro al mese e all'auto blu che gli sarebbero spettati in quanto vice presidente dell Assemblea Regionale Siciliana. Boldrini e Grasso possono rinunciare all'indennità di carica e dimezzarsi l'indennità da parlamentare, come dei veri cittadini a 5 Stelle, ed essere d'esempio a tutti i parlamentari. Nella nota congiunta rilasciata dai due presidenti dopo un incontro si legge: "Nell'incontro si è convenuto di proporre misure riguardanti il trattamento economico complessivo dei parlamentari, che saranno in concreto definite una volta costituito l'Ufficio di Presidenza, con l'obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa.". Una proposta c'è già ed è molto semplice: 5 mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi, rinuncia all'assegno di solidarietà e obbligo di giustificare, rendicontare e pubblicare ogni spesa rimborsata. I cittadini portavoce del M5S in Parlamento l'hanno già fatto. Se Boldrini e Grasso proponessero questa misura il risparmio annuale sarebbe di circa 70 milioni.
Grasso ieri ha detto di “non essere una foglia di fico, ma una quercia che si è già messa al lavoro”. Può dimostrarlo: chieda a tutti i partiti, insieme alla presidente Boldrini, di rinunciare ai rimborsi elettorali previsti per questa legislatura. Un atto di giustizia nei confronti del popolo italiano che si sentirebbe finalmente rappresentato da due delle istituzioni massime della Repubblica. I partiti non possono farlo, ma voi siete stati scelti in quanto vi dichiarate estranei al sistema. "Fatelo voi!", come ha urlato Dario Fo dal palco dello Tsunami Tour ai 100.000 di Milano. Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali. #FateloVoi!
Tim, Vodafone e altri contro il diritto a cambiare operatore
Tim, Vodafone e altri contro il diritto a cambiare operatore: Gli operatori di telefonia vogliono che il garante per la comunicazione limiti la portabilità dei numeri di telefono. Niente passaggi agevolati per chi non paga, e comunque dovremmo tenerci la stessa SIM almeno per trenta giorni.
M5S Sicilia: abolite le province
M5S Sicilia: abolite le province:
"Manca la formalità del voto finale, ma i deputati del Movimento 5 Stelle ottengono un altro grande successo, dopo lo stop al MUOS: le Province appartengono già al passato. “Siamo un modello per l’Italia”, commenta a caldo il capogruppo, Giancarlo Cancelleri. “La Sicilia è la prima regione che cancella le province. Siamo passati da ultimi della classe a pionieri nella lotta contro gli sprechi e agli enti inutili”. Giorgio Ciaccio sottolinea un altro aspetto positivo della bocciatura delle Province: “E’ la prima vera applicazione dello Statuto siciliano nella sua forma più pura”. Francesco Cappello: “Se questo è il massimo che il partito delle Province e degli sprechi può mostrare, attraverso l’ostruzionismo in Aula siciliani possono dormire sonni tranquilli”. Salvatore Siragusa: “Questo risultato è l’ennesima dimostrazione che il Movimento 5 Stelle è tutt’altro che protesta, ma proposta concreta e serissima”." Gruppo parlamentare M5S Sicilia all'ARS
"Manca la formalità del voto finale, ma i deputati del Movimento 5 Stelle ottengono un altro grande successo, dopo lo stop al MUOS: le Province appartengono già al passato. “Siamo un modello per l’Italia”, commenta a caldo il capogruppo, Giancarlo Cancelleri. “La Sicilia è la prima regione che cancella le province. Siamo passati da ultimi della classe a pionieri nella lotta contro gli sprechi e agli enti inutili”. Giorgio Ciaccio sottolinea un altro aspetto positivo della bocciatura delle Province: “E’ la prima vera applicazione dello Statuto siciliano nella sua forma più pura”. Francesco Cappello: “Se questo è il massimo che il partito delle Province e degli sprechi può mostrare, attraverso l’ostruzionismo in Aula siciliani possono dormire sonni tranquilli”. Salvatore Siragusa: “Questo risultato è l’ennesima dimostrazione che il Movimento 5 Stelle è tutt’altro che protesta, ma proposta concreta e serissima”." Gruppo parlamentare M5S Sicilia all'ARS
Intelligent Ringer regola automaticamente il volume del telefono in base all’ambiente circostante
Intelligent Ringer regola automaticamente il volume del telefono in base all’ambiente circostante:
Se vi è mai capitato di attirare sguardi indiscreti per aver dimenticato a tutto volume la vostra suoneria di Capitan Harlock, Intelligent Ringer è l’app che fa per voi. Sfruttando il microfono presente nel telefono, è infatti in grado di regolare il volume dello stesso in base a quello dell’ambiente circostante, abbassando quindi la suoneria in una silenziosa biblioteca e alzandolo in un locale affollato. Grazie al sensore di prossimità, l’app è inoltre in grado di capire quanto il nostro smartphone è in tasca o in borsa, regolandosi di conseguenza.
Come potete vedere dall’immagine, è possibile impostare la sensibilità, il volume minimo (ma anche quello massimo) e il “peso” da dare al fatto che il telefono sia in tasca o meno. A scanso di equivoci chiariamo che se metterete il telefono in modalità silenziosa manualmente, Intellingent Ringer non la cambierà in alcun modo; inoltre lo sviluppatore ci tiene a specificare che le impostazioni interne dell’app variano a seconda del dispositivo, in modo da adattarsi al meglio all’hardware utilizzato.
Non siamo in grado di dirvi se e come l’uso frequente del microfono si ripercuota sull’autonomia, ma l’app è gratuita e sembra molto promettente: una prova di qualche giorno gliela possiamo concedere, non pensate?
Campanella chiede scusa a Vendola: “Mi sarei imbestialito anch’io”
Campanella chiede scusa a Vendola: “Mi sarei imbestialito anch’io”:
E alla fine il senatore siciliano dei grillini Francesco Campanella si è scusato con il leader di Sell Nichi Vendola. Lo ha fatto ieri sera dalla sua pagia Facebook la stessa dalla quale l’aveva accusato di aver cercato di “comprarlo”. Si trattava però di uno scherzo radiofonico della trasmissione La Zanzara di Cruciani e Parenzo su Radio 24.
Su un post sul social network, ieri sera ha scritto: “Ho un debito. Alla fine di tutta la questione telecomunicativa con i sosia radiofonici dell’Onorevole Vendola, io ho fatto un po (?) la figura del Calandrino di turno, ma chi ci ha perso senza averne alcuna colpa è proprio l’onorevole Vendola, che si è trovato oggetto di un attacco tanto virulento quanto inatteso ed ingiustificato. Non c’era ombra di malafede nel mio comportamento, ma l’accusa era tale che se l’avessero fatta a me, mi sarei imbestialito. So cosa vuol dire essere oggetto di attacchi immotivati e so che lasciano un sapore amaro. Gli devo le mie scuse”. Pace fatta dunque con Nichi Vendola.
E alla fine il senatore siciliano dei grillini Francesco Campanella si è scusato con il leader di Sell Nichi Vendola. Lo ha fatto ieri sera dalla sua pagia Facebook la stessa dalla quale l’aveva accusato di aver cercato di “comprarlo”. Si trattava però di uno scherzo radiofonico della trasmissione La Zanzara di Cruciani e Parenzo su Radio 24.
Su un post sul social network, ieri sera ha scritto: “Ho un debito. Alla fine di tutta la questione telecomunicativa con i sosia radiofonici dell’Onorevole Vendola, io ho fatto un po (?) la figura del Calandrino di turno, ma chi ci ha perso senza averne alcuna colpa è proprio l’onorevole Vendola, che si è trovato oggetto di un attacco tanto virulento quanto inatteso ed ingiustificato. Non c’era ombra di malafede nel mio comportamento, ma l’accusa era tale che se l’avessero fatta a me, mi sarei imbestialito. So cosa vuol dire essere oggetto di attacchi immotivati e so che lasciano un sapore amaro. Gli devo le mie scuse”. Pace fatta dunque con Nichi Vendola.
19 marzo 2013
Telefonata di Vendola a Campanella? Uno scherzo della ‘Zanzara’ al grillino
Telefonata di Vendola a Campanella? Uno scherzo della ‘Zanzara’ al grillino:
Svelato l’arcano sulla telefonata di Nichi Vendola, leader di Sel al senatore siciliano de Movimento 5 Stelle, Francesco Campanella. E’ stata ‘La Zanzara’, programma radiofonico trasmesso su Radio 24, a confezionare lo scherzo al parlamentare grillino che, insieme ad altri 11 suoi colleghi ha votato per Pietro Grasso alla presidenza del Senato.
Sul sito de ‘La Zanzara’ si legge che il finto Vendola era l’imitatore Andro Merku. Il fasullo presidente della Regione Puglia “Voterete la fiducia a un governo Bersani?”. Risposta: “No, non credo proprio”. Poi l’offerta del finto Vendola, rifiutata, di passare a Sel nel caso di espulsione dal Movimento 5 Stelle. Di seguito il testo della telefonata pubblicato sul sito del programma.
Ecco la trascrizione dello scherzo telefonico:
Finto Vendola: “Pronto?”
Campanella: “Buonasera”
Finto Vendola: “Ciao Campanella, buonasera, sono Vendola.
Posso chiamarti Francesco?”
Campanella: “Si’”
Finto Vendola: “Ti chiamo in via del tutto personale per ringraziarti innanzitutto del contributo che hai saputo dare per l’elezione di Grasso. Vorrei pero’ che la nostra telefonata restasse assolutamente riservata, se possibile”.
Campanella: “Ho qualche difficoltà, tra noi non abbiamo elementi in quest’ambito…”
Finto Vendola: “Senti, scusami una cosa, tu immagini cosa sarebbe accaduto se avesse vinto Schifani? Una barbarie, una cosa indecorosa, insopportabile…sarai d’accordo su questo…”.
Campanella: “Sì, certo.
Finto Vendola: “Senti, ma Grillo ha preso qualche decisione, ci potrebbero essere delle espulsioni, ci avete parlato, ne avete discusso?”
Campanella: “…credo proprio, no, no, non ne abbiamo discusso. Non credo proprio ci saranno problemi di questo genere”.
Finto Vendola: “Dunque tu credi…parliamoci chiaramente, non
ti cacciano…”
Campanella: “No, no…”
Finto Vendola: “Senti, ma e’ confermato che la fiducia a un governo Bersani magari con nomi nuovi non la darete mai, c’è qualche possibilità concreta?”
Campanella: “No, francamente non credo”
Finto Vendola: “Comunque senti, Campanella, se dovesse succedere qualcosa noi abbiamo le porte aperte per te. Sappilo.
Siamo a disposizione. Possiamo parlarne, se tu hai piacere”.
Campanella: “Io ti ringrazio, non credo proprio. Diciamo che ho un impegno fortissimo sia con i miei colleghi sia con i miei elettori”
Finto Vendola: “Senti, che aria tira in questo momento? Siamo tutti in attesa. E’ importante quello che fara’ Grillo…”
Campanella: “Aspettiamo uno sblocco della situazione tra di voi…oppure laddove lo riteneste…”
Finto Vendola: “Cosa intendi tra di voi…”
Campanella: “Non lo so…credo sia Bersani che debba fare una proposta, ci aspettiamo un governo che inizia a lavorare”.
Finto Vendola: “Però le vostre aspettative devono essere un po’ più chiare, dovremmo parlarne. Già il fatto che siamo arrivati all’elezione di Grasso è una cosa importante, l’elezione di Schifani sarebbe stata una barbarie. Sarai d’accordo, no, Campanella?”
Campanella: “Sì…infatti ho dichiarato di averlo votato quando il nostro non era piu’ in lizza. Era una cosa di carattere istituzionale anche per la qualità della persona e dell’altra persona”
Finto Vendola: “Comunque tu ti senti tranquillo, non ci sono novità all’orizzonte”
Campanella: “No, no, almeno dal mio gruppo”
Finto Vendola: “Comunque se ci sono delle novita’ sappi che c’è sempre una porta aperta. Ti ringrazio. Ci riaggiorniamo se avrai piacere”
Campanella: “Per carità…”
Finto Vendola: “Ciao”
Campanella: “Ciao, ciao…”
clap
Svelato l’arcano sulla telefonata di Nichi Vendola, leader di Sel al senatore siciliano de Movimento 5 Stelle, Francesco Campanella. E’ stata ‘La Zanzara’, programma radiofonico trasmesso su Radio 24, a confezionare lo scherzo al parlamentare grillino che, insieme ad altri 11 suoi colleghi ha votato per Pietro Grasso alla presidenza del Senato.
Sul sito de ‘La Zanzara’ si legge che il finto Vendola era l’imitatore Andro Merku. Il fasullo presidente della Regione Puglia “Voterete la fiducia a un governo Bersani?”. Risposta: “No, non credo proprio”. Poi l’offerta del finto Vendola, rifiutata, di passare a Sel nel caso di espulsione dal Movimento 5 Stelle. Di seguito il testo della telefonata pubblicato sul sito del programma.
Ecco la trascrizione dello scherzo telefonico:
Finto Vendola: “Pronto?”
Campanella: “Buonasera”
Finto Vendola: “Ciao Campanella, buonasera, sono Vendola.
Posso chiamarti Francesco?”
Campanella: “Si’”
Finto Vendola: “Ti chiamo in via del tutto personale per ringraziarti innanzitutto del contributo che hai saputo dare per l’elezione di Grasso. Vorrei pero’ che la nostra telefonata restasse assolutamente riservata, se possibile”.
Campanella: “Ho qualche difficoltà, tra noi non abbiamo elementi in quest’ambito…”
Finto Vendola: “Senti, scusami una cosa, tu immagini cosa sarebbe accaduto se avesse vinto Schifani? Una barbarie, una cosa indecorosa, insopportabile…sarai d’accordo su questo…”.
Campanella: “Sì, certo.
Finto Vendola: “Senti, ma Grillo ha preso qualche decisione, ci potrebbero essere delle espulsioni, ci avete parlato, ne avete discusso?”
Campanella: “…credo proprio, no, no, non ne abbiamo discusso. Non credo proprio ci saranno problemi di questo genere”.
Finto Vendola: “Dunque tu credi…parliamoci chiaramente, non
ti cacciano…”
Campanella: “No, no…”
Finto Vendola: “Senti, ma e’ confermato che la fiducia a un governo Bersani magari con nomi nuovi non la darete mai, c’è qualche possibilità concreta?”
Campanella: “No, francamente non credo”
Finto Vendola: “Comunque senti, Campanella, se dovesse succedere qualcosa noi abbiamo le porte aperte per te. Sappilo.
Siamo a disposizione. Possiamo parlarne, se tu hai piacere”.
Campanella: “Io ti ringrazio, non credo proprio. Diciamo che ho un impegno fortissimo sia con i miei colleghi sia con i miei elettori”
Finto Vendola: “Senti, che aria tira in questo momento? Siamo tutti in attesa. E’ importante quello che fara’ Grillo…”
Campanella: “Aspettiamo uno sblocco della situazione tra di voi…oppure laddove lo riteneste…”
Finto Vendola: “Cosa intendi tra di voi…”
Campanella: “Non lo so…credo sia Bersani che debba fare una proposta, ci aspettiamo un governo che inizia a lavorare”.
Finto Vendola: “Però le vostre aspettative devono essere un po’ più chiare, dovremmo parlarne. Già il fatto che siamo arrivati all’elezione di Grasso è una cosa importante, l’elezione di Schifani sarebbe stata una barbarie. Sarai d’accordo, no, Campanella?”
Campanella: “Sì…infatti ho dichiarato di averlo votato quando il nostro non era piu’ in lizza. Era una cosa di carattere istituzionale anche per la qualità della persona e dell’altra persona”
Finto Vendola: “Comunque tu ti senti tranquillo, non ci sono novità all’orizzonte”
Campanella: “No, no, almeno dal mio gruppo”
Finto Vendola: “Comunque se ci sono delle novita’ sappi che c’è sempre una porta aperta. Ti ringrazio. Ci riaggiorniamo se avrai piacere”
Campanella: “Per carità…”
Finto Vendola: “Ciao”
Campanella: “Ciao, ciao…”
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Ars abolisce le Province: ora è ufficiale
Ars abolisce le Province: ora è ufficiale:
abolite le ProvinceAbolite le Province regionali in Sicilia. L’Ars ha appena approvato un maxi-emendamento della maggioranza che sospende le elezioni previste a fine maggio; manca solo il voto finale al ddl.
Gli enti saranno commissariati ed entro l’anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni.
Il maxi-emendamento a firma dei capigruppo di Pd, Udc e lista Crocetta, è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto. Il gruppo 5stelle ha votato in linea con la maggioranza. Seduto nei banchi del governo, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha accolto la votazione con un applauso. Per i consorzi dei comuni sono previste elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri. Il voto finale, che sarà anticipato dalle dichiarazioni di voto, è stato rinviato a domani, alle 16, dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.
Prima dell’inizio della seduta, il presidente Ardizzone aveva detto: “Questo è il momento della chiarezza per capire chi vuole e chi non vuole la riforma delle province. Ho appreso dalla stampa che ci sono molti emendamenti che non hanno a che fare con la materia ed ovviamente non avranno accesso all’Aula. Mi affido alle dichiarazioni dei singoli gruppi parlamentari, che sostengono tutti di volere la riforma. Se si andasse al voto saremmo l’unica regione d’Italia a mantenere inalterato un sistema che nessuno vuole e non ci possiamo permettere il lusso di elezioni provinciali. È finito il tempo della melina, adesso vediamo chi vuole la riforma e chi non la vuole”.
Approvato in aula maxi-emendamento maggioranza che sospende le elezioni previste a fine maggio. Gli enti saranno commissariati e sostituiti entro la fine 2013
abolite le Province
Gli enti saranno commissariati ed entro l’anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni.
Il maxi-emendamento a firma dei capigruppo di Pd, Udc e lista Crocetta, è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto. Il gruppo 5stelle ha votato in linea con la maggioranza. Seduto nei banchi del governo, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha accolto la votazione con un applauso. Per i consorzi dei comuni sono previste elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri. Il voto finale, che sarà anticipato dalle dichiarazioni di voto, è stato rinviato a domani, alle 16, dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.
Prima dell’inizio della seduta, il presidente Ardizzone aveva detto: “Questo è il momento della chiarezza per capire chi vuole e chi non vuole la riforma delle province. Ho appreso dalla stampa che ci sono molti emendamenti che non hanno a che fare con la materia ed ovviamente non avranno accesso all’Aula. Mi affido alle dichiarazioni dei singoli gruppi parlamentari, che sostengono tutti di volere la riforma. Se si andasse al voto saremmo l’unica regione d’Italia a mantenere inalterato un sistema che nessuno vuole e non ci possiamo permettere il lusso di elezioni provinciali. È finito il tempo della melina, adesso vediamo chi vuole la riforma e chi non la vuole”.
Franco Kernel per Nexus 7: la nostra prova (con guida all’installazione)
Franco Kernel per Nexus 7: la nostra prova (con guida all’installazione):
Android, lo sappiamo, è un OS progettato per girare su dispositivi diversi, per questo è stato concepito con un grande livello di “astrazione” dall’hardware. Questa caratteristica lo pone su un piano differente rispetto ad altri sistemi progettati per girare su un numero limitato di dispositivi omogenei per natura e caratteristiche, come ad esempio iOS.
Anche per questo motivo l’ottimizzazione del sistema per un dato dispositivo Android non è sempre portata al massimo. Il time to market poi fa il resto e la conseguenza per l’utente è che non sempre una data versione di Android, declinata su un dato dispositivo, lo fa rendere al massimo delle sue possibilità.
Il primo (e più importante) componente – che non sempre è ottimizzato a dovere – è il Kernel. Il Kernel è il nucleo del sistema operativo (di Android in questo caso) e a questo sono delegate tutte le funzioni chiave. Si tratta di un software, che ha il compito di fornire ai processi in esecuzione un accesso sicuro (e controllato) all’hardware. Il Kernel ha, tra le altre cose, il compito di assegnare e controllare il tempo-macchina (scheduling) e l’accesso all’hardware per ciascun programma (multitasking). Insomma è una componente davvero fondamentale del sistema operativo.
E veniamo, dopo questa breve introduzione, al punto dell’articolo: l’ottimizzazione del Nexus 7 tramite installazione del Franco Kernel.
(Continua...)
Leggi il resto di Franco Kernel per Nexus 7: la nostra prova (con guida all’installazione)
Leggi il resto di Franco Kernel per Nexus 7: la nostra prova (con guida all’installazione)
Pizzarotti e i dipendenti del comune di Parma
Pizzarotti e i dipendenti del comune di Parma:
"Nel dicembre 2012 è scaduta la normativa nazionale che regolamentava l’erogazione delle indennità accessorie ai dipendenti pubblici. La direzione intrapresa è considerata efficace e adeguata anche dall’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, da sempre a tutela dei dipendenti delle PA. Questo si evince dalla presa di posizione dell’ente, uscita in un recente articolo del periodico “Personale News” - rivista di aggiornamento e formazione professionale in materia di pubblico impiego - di cui pubblichiamo un estratto: “Anche l’ANCI conviene sulla inefficacia totale dei contratti decentrati stipulati anteriormente al 15 novembre 2009 e lo ha fatto prima tramite il servizio ANCI Risponde ed, ora, pubblicamente tramite il documento del 27 febbraio 2013. È assolutamente necessario che le amministrazioni, che non sono ancora pervenute alla stipula di un nuovo accordo decentrato, incalzino i sindacati, e che, nel frattempo, cessino l’erogazione di trattamenti accessori previsti dai contratti stipulati prima dell’entrata in vigore del d.lgs. 150/2009 e non adeguati. Quanto all’utilizzo dell’atto unilaterale riteniamo che, al di là dei vincoli normativi, visti i potenziali effetti dirompenti sui rapporti con le forze sindacali, sia da utilizzare solo in via residuale e non prima di avere fatto il possibile per raggiungere un’intesa”. Non è stato tagliato nessun stipendio, le indennità sono un‘integrazione per chi svolge determinate attività o che si impegna a implementare ulteriori attività lavorative. L’accordo che verrà siglato con i sindacati è retroattivo, dunque quanto negoziato verrà recuperato in busta paga dal mese di Gennaio. Per raggiungere l’accordo con le sigle sindacali state avanzate tre proposte, tutte quante respinte. Non è seguita una controproposta dei sindacati, se non il sostenere che dovesse essere prorogato l’accordo l’esistente, cosa non fattibile dal punto di vista normativo. Non c’è nessuna volontà di “tagliare” le indennità, ma di rivederle alla luce della normativa e sulla base delle possibilità del comune. Incontrerò direttamente i gruppi dei lavoratori interessati dalle modifiche normative. Parlando direttamente ai dipendenti si possono eliminare alcune lacune evidenti dovute all’intermediazione e stabilire un clima di fiducia reciproca. Spero che al prossimo Tavolo di confronto si possa arrivare all’accordo. Chi strumentalizza, o parla senza conoscere, dovrebbe prima informarsi dell’operato e delle norme.
I giornali e i media non hanno aiutato a far capire ai cittadini le problematiche reali." Federico Pizzarotti, sindaco di Parma
"Nel dicembre 2012 è scaduta la normativa nazionale che regolamentava l’erogazione delle indennità accessorie ai dipendenti pubblici. La direzione intrapresa è considerata efficace e adeguata anche dall’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, da sempre a tutela dei dipendenti delle PA. Questo si evince dalla presa di posizione dell’ente, uscita in un recente articolo del periodico “Personale News” - rivista di aggiornamento e formazione professionale in materia di pubblico impiego - di cui pubblichiamo un estratto: “Anche l’ANCI conviene sulla inefficacia totale dei contratti decentrati stipulati anteriormente al 15 novembre 2009 e lo ha fatto prima tramite il servizio ANCI Risponde ed, ora, pubblicamente tramite il documento del 27 febbraio 2013. È assolutamente necessario che le amministrazioni, che non sono ancora pervenute alla stipula di un nuovo accordo decentrato, incalzino i sindacati, e che, nel frattempo, cessino l’erogazione di trattamenti accessori previsti dai contratti stipulati prima dell’entrata in vigore del d.lgs. 150/2009 e non adeguati. Quanto all’utilizzo dell’atto unilaterale riteniamo che, al di là dei vincoli normativi, visti i potenziali effetti dirompenti sui rapporti con le forze sindacali, sia da utilizzare solo in via residuale e non prima di avere fatto il possibile per raggiungere un’intesa”. Non è stato tagliato nessun stipendio, le indennità sono un‘integrazione per chi svolge determinate attività o che si impegna a implementare ulteriori attività lavorative. L’accordo che verrà siglato con i sindacati è retroattivo, dunque quanto negoziato verrà recuperato in busta paga dal mese di Gennaio. Per raggiungere l’accordo con le sigle sindacali state avanzate tre proposte, tutte quante respinte. Non è seguita una controproposta dei sindacati, se non il sostenere che dovesse essere prorogato l’accordo l’esistente, cosa non fattibile dal punto di vista normativo. Non c’è nessuna volontà di “tagliare” le indennità, ma di rivederle alla luce della normativa e sulla base delle possibilità del comune. Incontrerò direttamente i gruppi dei lavoratori interessati dalle modifiche normative. Parlando direttamente ai dipendenti si possono eliminare alcune lacune evidenti dovute all’intermediazione e stabilire un clima di fiducia reciproca. Spero che al prossimo Tavolo di confronto si possa arrivare all’accordo. Chi strumentalizza, o parla senza conoscere, dovrebbe prima informarsi dell’operato e delle norme.
I giornali e i media non hanno aiutato a far capire ai cittadini le problematiche reali." Federico Pizzarotti, sindaco di Parma
MAME4ALL for Pi by Squid
MAME4ALL for Pi by Squid
INTRODUCTIONThis is a MAME Raspberry Pi port based on Franxis MAME4ALL which is itself based on the MAME 0.37b5 emulator by Nicola Salmoria. To see MAME license see the end of this document (chapter 18). It emulates all arcade games supported by original MAME 0.37b5 plus some additional games from newer MAME versions.
This version emulates 2270 different romsets.
Although this is an old version of MAME it plays much faster than the newer versions and as the Pi is rather CPU underpowered it was chosen to get as many games working at full speed as possible (full speed means 100% with no frame skip). It also plays most of the games I'm interested in playing!
This is a highly optimised version for the Raspberry Pi, using dispmanx for graphics, ALSA for sound and SDL for input.
Download it from the official Raspberry Pi Store App: http://store.raspberrypi.com/
Web page for news, source, additional information: http://code.google.com/p/mame4all-pi/
Scalfari e il segreto dell'Universo
Scalfari e il segreto dell'Universo:
"Scalfari nell'articolo "E Casaleggio distrugge l'Universo" colleziona una serie di panzane degne dell'avanspettacolo. Mi descrive come un autistico che passa il tempo a giocare ai videogiochi a pranzo su un modernissimo telefonino. Non rivela la fonte, da vero giornalista di inchiesta. Devo precisare che non amo i videogiochi, non ho un modernissimo telefonino, ma un ormai antiquato apparecchio iPhone 3G di qualche anno fa e rispetto i miei interlocutori." Gianroberto Casaleggio
ndr: Scalfari, riposati
"Scalfari nell'articolo "E Casaleggio distrugge l'Universo" colleziona una serie di panzane degne dell'avanspettacolo. Mi descrive come un autistico che passa il tempo a giocare ai videogiochi a pranzo su un modernissimo telefonino. Non rivela la fonte, da vero giornalista di inchiesta. Devo precisare che non amo i videogiochi, non ho un modernissimo telefonino, ma un ormai antiquato apparecchio iPhone 3G di qualche anno fa e rispetto i miei interlocutori." Gianroberto Casaleggio
ndr: Scalfari, riposati
Mentre la Fiat chiude a Termini Marchionne incassa 8 mln in premi
Mentre la Fiat chiude a Termini Marchionne incassa 8 mln in premi:
Mentre la Fiat chiude a Termini Imerese e mette in cassa integrazione centinaia di dipendenti degli altri stabilimenti, Sergio Marchionne ha ricevuto 7, 4 milioni di euro di compensi per i suoi incarichi. Gli operai, intanto attendono l’incontro fissato per giovedì, convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, per parlare delle nuove ipotesi di reindustrializzazione dell’area.
Intanto il manager italo-canadese, che è amministratore delegato di Fiat e presidente di Fiat Industrial, ha ricevuto, nello specifico, 2,5 milioni di euro come compenso annuo fisso a i quali si aggiungono altri 2 milioni di premio variabile.
L’uomo di vertice della casa automobilistica torinese riceve 1,3 milioni di stipendio fisso in Fiat Industrial e 1,6 di variabile, mentre non ha avuto compensi per la sua attività di amministratore delegato di Chrysler.
clap
ndr: se faceva le uova d'ora veniva pagato di meno
Mentre la Fiat chiude a Termini Imerese e mette in cassa integrazione centinaia di dipendenti degli altri stabilimenti, Sergio Marchionne ha ricevuto 7, 4 milioni di euro di compensi per i suoi incarichi. Gli operai, intanto attendono l’incontro fissato per giovedì, convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, per parlare delle nuove ipotesi di reindustrializzazione dell’area.
Intanto il manager italo-canadese, che è amministratore delegato di Fiat e presidente di Fiat Industrial, ha ricevuto, nello specifico, 2,5 milioni di euro come compenso annuo fisso a i quali si aggiungono altri 2 milioni di premio variabile.
L’uomo di vertice della casa automobilistica torinese riceve 1,3 milioni di stipendio fisso in Fiat Industrial e 1,6 di variabile, mentre non ha avuto compensi per la sua attività di amministratore delegato di Chrysler.
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ndr: se faceva le uova d'ora veniva pagato di meno
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