Addio alle 9 Province siciliane Commissari in attesa dei Consorzi:
Nove province abolite, 335 consiglieri decaduti, 50 milioni di risparmio previsto, 5.600 dipendenti pubblici da ricollocare, 292 milioni di debiti, 57 milioni di finanziamenti distribuiti dalla Regione ai nove enti provinciali. Sono questi i numeri delle vecchie Province in Sicilia che da oggi non esistono più. Ieri gli ultimi consigli provinciali e alla mezzanotte si è concluso ufficialmente il lavoro di presidenti, assessori e consiglieri.
Da oggi gli enti sono quindi in una fase di transizione che dovrebbe approdare, non appena l’Assemblea siciliana approverà il disegno di legge ancora in fase di definizione da parte del governo Crocetta, alla nascita dei “liberi Consorzi” tra comuni, in base a quanto stabilisce lo statuto speciale della Regione. Non ci saranno più elezioni e saranno gli amministratori dei Comuni a fare parte dei Consorzi, il cui numero e le cui funzioni sono ancora da definire.
Il governo Crocetta si appresta a nominare i commissari prefettizi (a Catania, Ragusa, Trapani e Caltanissetta sono già insediati) che gestiranno gli enti fino alla creazione dei ‘liberi Consorzi’, che, in base alla norma di scioglimento delle Province, dovranno essere istituiti entro il 31 dicembre di quest’anno.
Però il passaggio non sarà semplice. Il problema principale riguarda, il personale degli enti. Secondo l’Unione delle Province regionali (Urps), sarebbero a rischio gli stipendi, a partire da luglio. Nelle casse delle Province mancherebbero circa 80 milioni di euro, a causa dei tagli nei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. Il governo regionale sta definendo una manovra di assestamento del bilancio, tenendo invariato comunque i saldi. Della questione, il governatore Rosario Crocetta ne ha discusso l’altro ieri con il premier Enrico Letta. “Il personale stia tranquillo, non si perderà un solo posto di lavoro”, assicura il presidente della Regione. Un comitato dei saggi sta intanto lavorando al nuovo testo di legge per la creazione dei liberi Consorzi. “Spero sia pronto al più presto e l’Assemblea lo approvi entro i termini che ci siamo dati”, aggiunge Crocetta.
La carenza di fondi potrebbe avere ripercussioni anche su alcune attività gestite dagli enti, a cominciare dalle scuole. Una boccata d’ossigeno è arrivata in extremis con la firma dell’accordo tra Regione e Province sul patto di stabilità verticale. La Regione ha ceduto spazi finanziari alle Province per 57 milioni di euro, distribuiti ai nove enti.
A Palermo vanno 13 milioni, seguono Catania con 11,8 milioni, Messina con 6,1 milioni, Siracusa con 5,6 milioni, Ragusa con 5,2 milioni, Trapani con 4,4 mln, Enna con 3,3 milioni e Caltanissetta con 2,8 milioni.
clap
Nessun commento:
Posta un commento