Il monito di Cancelleri al governatore Crocetta: “I franchi tiratori sono nella sua maggioranza”:
Giancarlo Cancelleri non ha dubbi: “Il modello Sicilia non è mai esistito. Noi votiamo solo i provvedimenti che ci convincono. Nessuna alleanza strutturata” dice a BlogSicilia mentre risuonano ancora le parole di condanna consegnate alle agenzie di stampa dai deputati del Movimento 5 Stelle dopo i primi giorni di lavoro in commissione bilancio dove si esamina – questa mattina altra riunione in attesa della seduta d’aula del pomeriggio a sala d’Ercole per incardinare la trattazione dei testi – il bilancio di previsione 2013 e la legge di stabilità del governo.
“Quello che sta accadendo nell’ultimo periodo all’Assemblea regionale siciliana, anche sulla partita del bilancio e della finanziaria, dimostra che a prevalere ha vinto la logica dell’inciucio, che ha anche come obiettivo quello di estromettere da ogni scelta il Movimento cinque stelle. Altro che rivoluzione di Crocetta” hanno tuonato i deputati. Ma a sentir bene le parole del portavoce regionale del m5S, Giancarlo Cancelleri, la condanna voleva essere un segnale mandato direttamente al governatore Crocetta.
“Ribadisco – dice a BlogSicilia – il modello Sicilia evocato dai media e dallo stesso governatore non esiste. Non c’è alcuna alleanza e non facciamo parte della maggioranza. Certo Crocetta con noi si trova bene perché può star sicuro dei nostri comportamenti: facciamo quel che diciamo. E se un provvedimento trova il nostro apprezzamento lo approviamo in aula”.
Ma l’andamento dei lavori della commissione presieduta da Nino Dina, la seconda, non è per nulla piaciuto ai grillini: “Tomi interi di nostri emendamenti bocciati per partito preso. Chiediamo di sapere perché nel merito, però. E’ per questo che abbiamo parlato di deriva inciucista perché il governatore non può accettare che questo accada come se nulla fosse”.
Sul lavoro di riscrittura della finanziaria regionale operato dai “suoi” deputati, Cancelleri entra nel merito: “Alcuni erano emendamenti migliorativi a nostro avviso. Abbiamo proposto la creazione di nuovi fondi per il microcredito e per il reddito di cittadinanza spostandoli da capitoli che secondo noi andavano tagliati ulteriormente. E poi c’era l’intera materia delle royalties: i cittadini forse non sanno che in Sicilia si sfrutta ai fini commerciali l’acqua delle nostre sorgenti. Acqua acquistata a un euro a metro cubo e su cui le multinazionali dell’acqua ci guadagnano almeno 150 euro. Proponevamo semplicemente l’allineamento alle tariffe nazionali. Cassato anche questo emendamento. Scherziamo?”.
Ecco perché la linea dura nei confronti del governatore: “A Crocetta volevamo e vogliamo dire ‘presta attenzione a quello che sta accadendo’. Non è possibile che dei nostri 440 emendamenti non ne sia passato nemmeno uno. Agli altri partiti dico invece: se l’andazzo è questo è evidente che non c’è alcuna voglia di dialogare col movimento 5 Stelle. Fatevi il bilancio da soli e chiamateci quando si andrà a votare”.
Quindi nel giorno in cui bilancio e finanziaria arrivano in aula, Cancelleri lancia un altro monito al governatore: “Sulla carta, Crocetta anche con l’apposto dei Democratici riformisti ha la maggioranza in aula ma stia attendo in aula si gioca la variante non indifferente dei franchi tiratori. Che non siamo noi che votiamo sempre compatti e e senza atteggiamenti differenti da quelli che annunciamo pubblicamente. Stia attento ai suoi”.
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