Annuncio a sorpresa, sì di Roma “Le tasse siciliane restino nell’isola”:
“Da oggi le imprese che operano in Sicilia pagheranno le tasse in Sicilia. Uno dei sogni dei padri dello Statuto siciliano e degli autonomisti trova attuazione su proposta della regione siciliana”.
Lo annunciano in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi.
Dopo 68 anni e dopo una lunga serie di sentenze avverse da parte della Corte Costituzionale, dunque, crocetta annuncia che il governo nazionale rinuncerebbe alle tasse che riscuote in Sicilia e che ha sempre difeso con le unghia e con i denti.
“Il Governo nazionale – spiega il Presidente della Regione – ha approvato all’unanimità il provvedimento sulla base delle buone prassi di bilancio che il governo siciliano ha avviato, attraverso le azioni di spending review, i tagli delle province, delle partecipate, la revisione di spesa per gli assessorati, il taglio del salario accessorio, la chiarezza dei conti, quindi, sulla base dell’azione di buon governo che la Sicilia sta portando avanti”.
Nessuna traccia, però, del concordato necessario per l’attuazione dell’art. 37 dello Statuto. proprio questa norma, infatti, doveva passare attraverso un accordo pattizzio fra Stato e Regione al quale la nota di Palazzo d’Orleans non fa cenno. Si tratta, dunque, di un atto di devoluzione pure e semplice da parte dello stato nei confronti della Regione.
“Il governo siciliano e i siciliani tutti– afferma il governatore –, ringraziano il governo nazionale per il riconoscimento di un diritto. Utilizzeremo – prosegue – nel miglior modo possibile la fiducia che ci viene data, portando avanti con giustizia le politiche di rigore senza massacro sociale, sostenendo le imprese e i poveri”.
“Da oggi inizia una pagina nuova per la Sicilia, la sfida di cominciare a farcela da soli, con l’orgoglio di essere siciliani, mettendo a posto i conti e sviluppando l’economia. La Sicilia – continua Crocetta – non vuole vivere di assistenzialismo e parassitismo, vuole vivere con le proprie risorse e questo cambia la prospettiva totale e inverte la tendenza politica di oltre 50 anni. Siamo orgogliosi, felici, insieme a tutti i siciliani, di festeggiare una rivoluzione che continua e che è in corso in Sicilia. Questo è merito di tutti i siciliani”.
E il Presidente della Regione non perde occasione per tornare ad intestarsi quel modello sicilia che i grillini definiscono essere di loro esclusiva pertinenza “Il modello Sicilia è siciliano, è fatto dai siciliani e – afferma il Presidente – ce la faremo a fare divenire la nostra regione, una delle più sviluppate d’Europa, ma anche una regione che diventa un simbolo sul piano dei diritti civili, della lotta alla mafia, della trasparenza, dando impulso a una rivoluzione culturale che mette al centro anche i soggetti deboli”.
poi una lunga serie di ringraziamenti agli autori della devoluzione: “Un grazie sentito al Presidente del Consiglio e a tutti i Ministri ed in particolare al Ministro Grilli ed al dirigente Fabrizia La Pecorella. Grazie al Ministro Barca per il decreto sui fondi Fas, approvato nella seduta di Governo di oggi”.
Ma per conoscere la sostanza del provvedimento e la sua attuazione bisognerà aspettare fino a lunedì’
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