Sondaggio Demopolis: Bersani in testa ma il Pdl si avvicina, boom M5S:
A poco più di due settimane dalle elezioni resta molto alto il numero degli indecisi e dei potenziali astensionisti: oltre 7 milioni di elettori non hanno ancora compiuto una scelta. E circa 11 milioni e mezzo di italiani, il 24% degli aventi diritto, potrebbero restare a casa. Sono alcuni dei dati che emergono dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis, per il programma Otto e Mezzo, prima del black out previsto dalla legge elettorale.
Gli indecisi, ma anche Grillo e Monti, le principali forze in grado di attingere in modo trasversale ai bacini dei due principali schieramenti, si riveleranno determinanti per l’esito della competizione elettorale. “A 16 giorni dal voto – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – il distacco tra Centro Sinistra e Centro Destra è di poco più di 5 punti percentuali: circa un milione e 800 mila voti separano oggi le due coalizioni”.
Principale argine alla rimonta del Centro Destra è il Movimento 5 Stelle che – secondo il Barometro Politico Demopolis – otterrebbe oggi il 18,1%, con un consenso in crescita di circa tre punti nelle ultime due settimane.
L’esito delle prossime elezioni si giocherà anche sul numero dei seggi attribuiti al Senato nelle due regioni maggiormente in bilico, Lombardia e Sicilia: potrebbero essere poche migliaia di voti a determinare la maggioranza a Palazzo Madama.
TASSO DI ASTENSIONISMO SEMPRE ALTO – Sia pur ridimensionato rispetto alle settimane scorse, il tasso di astensionismo e di indecisione resta piuttosto alto. Se ci recasse oggi alle urne, circa 11 milioni e mezzo di italiani, il 24% degli aventi diritto, potrebbero restare a casa. Sul voto del 24 e 25 febbraio pesa anche il numero degli indecisi: oltre 7 milioni di elettori non hanno ancora compiuto una scelta. È uno dei dati che emerge dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis, per il programma Otto e Mezzo, prima del black out previsto dalla legge elettorale.
“A dare il segno dell’instabilità del mercato elettorale, in presenza di un’offerta politica non più bipolare come nel 2006 e nel 2008, è anche – sostiene il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – il numero di quanti ammettono che nei prossimi giorni potrebbero cambiare idea: oltre un quinto degli elettori ammette di prendere oggi in considerazione più di una lista. A rendere più evanescente il consenso contribuisce anche il Porcellum, la legge elettorale in vigore con le liste bloccate: il 47% dei cittadini orienterà la sua scelta prevalentemente sul candidato Premier o leader della coalizione; poco più di un terzo sceglierà il partito, meno di un elettore su cinque – conclude Pietro Vento – deciderà il suo voto in base ai candidati in lista per la Camera o il Senato a livello locale”.
L’istituto Demopolis ha analizzato il consenso attuale e potenziale alle 2 principali coalizioni: a 16 giorni dal voto, il Centro Sinistra si attesterebbe al 33,6%, il Centro Destra al 28,5%. Molto significativo appare anche il bacino potenziale dei due schieramenti, che raggiunge il 40% per la coalizione di Bersani ed il 34% per quella di Berlusconi.
“Nell’analisi dei flussi elettorali, principale argine alla rimonta del Centro Destra è il Movimento 5 Stelle che – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – otterrebbe oggi il 18,1%, con un consenso in crescita di circa tre punti nelle ultime due settimane. Grillo appare in grado di intercettare l’insofferenza di buona parte degli elettori che sembrano voler premiare l’assoluta contrapposizione agli schemi tradizionali della politica”. In lievissima flessione, la coalizione di Mario Monti, attestata oggi al 13,6%, e Rivoluzione Civile di Ingroia al 4,1%. All’1,4% la lista di Oscar Giannino.
L’attuale vantaggio garantirebbe a Bersani la maggioranza alla Camera. Secondo la simulazione effettuata dal Barometro Politico Demopolis per il programma de LA7 condotto da Lilli Gruber, il Centro Sinistra conquisterebbe oggi 340 seggi. 128 deputati andrebbero al Centro Destra, 80 al Movimento 5 Stelle, 64 all’area dell’attuale Premier. 18 seggi infine a Rivoluzione Civile: un dato ovviamente vincolato al superamento della soglia del 4%.
L’esito delle prossime elezioni si giocherà anche sul numero dei seggi attribuiti al Senato in base ai premi di maggioranza regionali. Se si votasse oggi, la coalizione PD-SEL vincerebbe nella maggior parte delle regioni, il Centro Destra conquisterebbe i 14 seggi del Veneto. Se vincesse in Lombardia ed in Sicilia, il Centro Sinistra avrebbe la maggioranza a Senato con 169 seggi; se perdesse invece in entrambe le regioni, si fermerebbe a 145 seggi, lontano dalla soglia necessaria di 158 senatori. Vincendo in Sicilia, ma non in Lombardia, il Centro Sinistra si fermerebbe a circa 154 seggi.
La vera partita si giocherà dunque in Lombardia ed in Sicilia, le due regioni maggiormente incerte nelle quali l’Istituto Demopolis registra una situazione di sostanziale parità: circa un punto di vantaggio per Bersani su Berlusconi in Sicilia, con il Movimento 5 Stelle di Grillo non molto distante. Appena 1 punto di margine per l’asse Lega-PDL sul Centro Sinistra in Lombardia. Potrebbero essere poche migliaia di voti a determinare il risultato a Palazzo Madama.
eur/com
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