“Reddito minimo di dignità in Sicilia” La nuova sfida del Movimento 5 Stelle:
In Belgio è chiamato “Minimax”, in Lussemburgo “Revenue minimum guaranti”, in Austria “Sozialhilfe”. E ancora. In Norvegia c’è lo “Stønad til livsopphold”, in Olanda si chiama “Beinstand”, mentre in Germania esiste l’”Arbeitslosengeld II”. Insomma, gran parte dei paesi europei hanno seguito le orme della Gran Bretagna, precursore per quel che riguarda il sostegno al reddito, dove sono garantiti diversi interventi che consentono ai meno abbienti di avere un tenore di vita con meno stenti e qualche certezza in più. Non pervenuti: Grecia e Italia.
La Sicilia potrebbe essere la prima regione italiana a erogare questa forma di sussidio a chi non ha mai trovato un lavoro oppure l’ha perso e, più in generale, ai più bisognosi. Il Movimento Cinque Stelle si accinge infatti a presentare all’Ars un disegno di legge denominato “Reddito minino di dignità”, così come annunciato ieri sera nella sua Caltanissetta dal portavoce Giancarlo Cancelleri durante il comizio di Beppe Grillo.
In linea di massima, la proposta prevede un assegno mensile per disoccupati e meno abbienti. L’importo erogato (tra i 400 e i 600 euro) è legato alle somme che saranno reperite. Sarà creato un fondo regionale. Parte delle risorse, ipotizzano i grillini, potrebbero arrivare da ‘prelievi’ (anche in questo caso ci sarà da stabilire l’entità) dalle pensioni superiori ai 4 mila euro mensili.
La stesura dell’atto parlamentare sarà condivisa, così come vuole la liturgia grillina, con i cittadini. In questo caso, però, lo strumento utilizzato non sarà il web, ma piazza Castelnuovo di Palermo, dove stasera si chiude il breve tour elettorale di Beppe Grillo nell’Isola. “Scriveremo il ddl dal vivo insieme ai palermitani”, ha anticipato Cancelleri.
Alla vigilia del suo esordio a palazzo dei Normanni il deputato M5S aveva affermato: “Agirò come un padre di famiglia”. Fino a oggi, “le nostre promesse sono state mantenute” ha aggiunto Cancelleri. La rinuncia del rimborso elettorale e la restituzione del 70 per cento dell’indennità da deputato regionale, le due più eclatanti. Per la terza i grillini sono pronti alla nuova sfida.
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