Ecco la mozione che i giornali fingono di avere scordato:
Poi uno dice che i giornali fanno solo il loro mestiere e che non bisogna lamentarsi. Così ti sforzi di crederci, ma quando poi succedono cose come quella del voto palese, ti cadono le braccia e ti chiedi se ci sono o ci fanno (ci fanno, ci fanno).
La questione, in breve, si riferisce alla decadenza di Silvio Berlusconi. Un Governo appeso a un filo in un Paese a sua volta appeso a un filo. Se Berlusconi decade, zac! Tuttavia, purtroppo, abbiamo illustri precedenti. E con le larghe intese che corrono, qualche tempo fa inizia a girare la voce che lo salveranno i franchi tiratori, come fecero con Craxi. Così, astuti volponi vintage come Giovanardi, per pararsi le onorevoli chiappe iniziano a diffondere la voce che i traditori si annideranno proprio all’interno del Movimento 5 Stelle. Tanto, con il voto segreto, come si fa a beccare il colpevole?
Accade così che il M5S giochi d’anticipo, e chieda una modifica nel regolamento del Senato per togliere di mezzo il voto segreto. Chi ci sta, bene, chi non ci sta firma la sua condanna. Era il 17 settembre 2013. Illustri costituzionalisti che non muovono un sopracciglio se gli scassinano l’articolo 138 sotto al naso, come Michele Ainis, gridano allo scandalo per un tentativo di modifica a un regolamento interno (vedi: “necrofili e mummie imbalsamate“). Da lì in poi è tutta una battaglia, che si conclude oggi con una determinazione della Giunta per il Regolamento: con 7 voti favorevoli e 6 contrari, la Giunta stabilisce che per i casi relativi alla Legge Severino, dove sostanzialmente il voto non è relativo alla persona ma è una mera questione di regolarità della composizione dell’assemblea, il voto debba essere palese. Sempre. Dunque, quando il DecaDance-day verrà calendarizzato e la Giunta per le elezioni presenterà la sua relazione (favorevole alla decadenza), se la relazione verrà accettata senza fiatare allora Berlusconi sarà dichiarato decaduto, mentre se almeno una ventina di senatori dovessero chiedere, con la presentazione di un documento firmato, la discussione in aula, dopo la stessa si procederà al voto. Che sarà palese, come appunto ha stabilito la Giunta per il Regolamento oggi. Se non è una vittoria per il M5S questa, allora Napoleone era solo una marca di tonno.
Dunque, dicevamo, clicchi a caso sulle prima pagine dei quotidiani online, e ti aspetti di vedere almeno impresse nel titolo le lettere M5S. Ma ecco come ha aperto il Corriere:
Niente. I Cinque Stelle non sono nominati neppure di striscio. Allora guardiamo che dice La Stampa:
Niente. I Cinque Stelle non sono nominati neppure di striscio manco qui. Repubblica?
Repubblica fa un piccolo riferimento in fondo, derubricando però la vittoria ad una mera dichiarazione di parte. L’Unità si supera:
Scritto piccolo piccolo, in fondo in fondo, a guardare con la lente compare il nome di Grillo, ma non per riferire di un successo a cinque stelle (come dovrebbe fare chiunque volesse fare informazione senza perdere la faccia), quanto per asserire l’esatto contrario della verità: sarebbe cioè lui ad auto-elogiarsi. Fenomenale. L’inversione polare del giornalismo.
Libero, Il Giornale, Il Mattino, Il Messaggero e una infinita lista di altri: non pervenuti, mentre il Fatto Quotidiano titola così:
Anche qui in fondo in fondo, piccino picciò, compare una semplice dichiarazione attribuita al Movimento 5 Stelle, quotata con tanto di virgolette come una qualunque fonte non verificata. Nel mentre, campeggia a pieno titolo lo scuppone secondo il quale per Grillo l’impeachment a Napolitano sarebbe una finzione.
Eppure, non ci voleva tanto a far due domande normali, diverse dal solito retro-oscenismo dissident-chic che fa tanto illusione di vendere più copie. Così, tanto per verificare i fatti, eh? Non per altro. Ci si sarebbe accorti che il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione il 17 settembre 2013, per fugare ogni dubbio, proponendo la modifica del regolamento del Senato e dando inizio alla battaglia culminata nella vittoria politica di oggi.
La mozione è qui: http://www.senato.it/…/715844.pdf (qui la sezione dedicata nel sito del Senato).
Nessun commento:
Posta un commento