I sorgenti di Android 4.4 sono già nell’AOSP:
Android 4.4 KitKat è stato annunciato poco meno di 3 ore fa e i sorgenti di questa versione sono stati già inseriti nell’Android Open Source Project, come ci fa notare il team del custom firmware CyanogenMod.
Oltre a darci però una lieta novella, ci informano che non si getteranno a capofitto su questa nuova release, ma continueranno a lavorare sulla Milestone 1 della versione 10.2 della loro rom, almeno finché non avranno completato il lavoro.
Anche se comunque il team si occuperà di vagliare i cambiamenti apportati con l’appena rilasciata, veniamo tutti quanti invitati a non sommergerli di richieste circa l’uscita delle nightly con a bordo Android 4.4: come ormai sappiamo, arriveranno quando arriveranno.
Il post si chiude con una nota amara (che davamo comunque per scontata): le migliore inerenti i dispositivi con soli 512 MB di RAM non si tramuteranno in una resurrezione dei terminali non più supportati: esattamente come accadde per Android 4.0, servono determinate fondamenta per poter costruire un sistema solido e performante.
31 ottobre 2013
Google presenta Android 4.4 KitKat: ecco le novità
Google presenta Android 4.4 KitKat: ecco le novità:
Come vi abbiamo annunciato, Google ha finalmente presentato il Nexus 5 e, di conseguenza, Android 4.4 KitKat. Ma cosa è realmente cambiato? Quali sono le novità? Scopriamole insieme.
(...)
Continua a leggere Google presenta Android 4.4 KitKat: ecco le novità su Androidiani.Com
Come vi abbiamo annunciato, Google ha finalmente presentato il Nexus 5 e, di conseguenza, Android 4.4 KitKat. Ma cosa è realmente cambiato? Quali sono le novità? Scopriamole insieme.
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Android 4.4 KitKat ufficiale: ottimizzato per dispositivi con 512 MB di RAM, ma non sarà aggiornato il Galaxy Nexus
Android 4.4 KitKat ufficiale: ottimizzato per dispositivi con 512 MB di RAM, ma non sarà aggiornato il Galaxy Nexus:
In molti si sono al lungo interrogati circa la sua veridicità o meno, eppure Android 4.4 KitKat, in barba a qualsiasi previsione risalente a prime dell’annuncio di Sundar Pichai. Ma cosa ha portato di davvero nuovo questa attesissima versione di Android?
- Nuovo launcher: la NavBar e la status bar sono trasparenti, in modo da poter sfruttare tutto lo spazio a disposizione su schermo; l’app drawer è privo della scheda widget, che ora si inseriscono con una schermata simile a quella presente in passato, ma richiamata tramite pressione prolungata sulla home.
- Hangouts diventa il client ufficiale per gli SMS (ed MMS)
- Nuovo dialer, che consente di cercare non solo tra i contatti ma anche tra i numeri dei posti vicini a noi o anche negli account Google Apps
- Dovrebbe arrivare lo screen recording, ovvero la possibilità di catturare video di ciò che avviene sul nostro smartphone
- Ottimizzazione per dispositivi con meno memoria (512 MB)
- Comandi vocali sempre attivi (su Nexus 5)
- Android 4.4, KitKat sarà disponibile nelle prossime settimane su Nexus 4, 7 (si suppone sia 2012 che 2013), 10, e su Samsung Galaxy S4 e HTC One Google Play edition. Google ha già esplicitamente detto che Galaxy Nexus non sarà aggiornato, perché cade al di fuori dei 18 mesi di aggiornamenti garantiti.
LG Nexus 5 ufficiale: ordinabile già adesso, spedito il 4 novembre
LG Nexus 5 ufficiale: ordinabile già adesso, spedito il 4 novembre:
Sono stati due lunghi mesi quelli che hanno preceduto il lancio ufficiale del Nexus 5: tutto è iniziato con l’usuale video che da sempre segue l’arrivo di ogni nuova statua di Android al Googleplex. Il mondo era già incuriosito da quel bugdroid a forma di KitKat, ma uno dei tanti impiegati di Google presenti ha guadagnato subito involontaria notorietà, grazie al telefono che stringeva in mano: il Nexus 5, ovviamente.
Da lì in poi è stato un susseguirsi di infinite voci più o meno confermate, a volte in accordo, altre in antitesi: così tante che dovremmo dedicare loro un articolo a parte per ripercorrerle tutte (la maggior parte le potete comunque trovare cliccando qui); ma non è per questo che siamo qui adesso.
Signore e signori, diamo quindi il benvenuto al Nexus 5, il secondo smartphone nato dalla partnership di Google con LG:
Sono stati due lunghi mesi quelli che hanno preceduto il lancio ufficiale del Nexus 5: tutto è iniziato con l’usuale video che da sempre segue l’arrivo di ogni nuova statua di Android al Googleplex. Il mondo era già incuriosito da quel bugdroid a forma di KitKat, ma uno dei tanti impiegati di Google presenti ha guadagnato subito involontaria notorietà, grazie al telefono che stringeva in mano: il Nexus 5, ovviamente.
Da lì in poi è stato un susseguirsi di infinite voci più o meno confermate, a volte in accordo, altre in antitesi: così tante che dovremmo dedicare loro un articolo a parte per ripercorrerle tutte (la maggior parte le potete comunque trovare cliccando qui); ma non è per questo che siamo qui adesso.
Signore e signori, diamo quindi il benvenuto al Nexus 5, il secondo smartphone nato dalla partnership di Google con LG:
- Display: 4,95” full HD
- CPU: Snapdragon 800 a 2,3 GHz
- RAM: 2 GB
- Memoria interna: 16 / 32 GB non espandibile
- Fotocamera posteriore: 8 megapixel con stabilizzatore ottico d’immagine (OIS)
- Fotocamera anteriore: 1,2 megapixel
- Batteria: 2.300 mAh
- OS: Android 4.4 KitKat
Android KitKat | Android Developers
Android KitKat | Android Developers
Welcome to Android 4.4 KitKat!
Android KitKat brings all of Android's most innovative, most beautiful, and most useful features to more devices everywhere.
This document provides a glimpse of what's new for developers.
Welcome to Android 4.4 KitKat!
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Come è umana la Cancellieri!
Come è umana la Cancellieri!:
"Su 63.000 e rotti detenuti su chi si è posato l'occhio benevolo della ministra Cancellieri? Giulia Ligresti, un nome, anzi un cognome, a caso, che è uscita dal carcere dopo l'interessamento della Cancellieri. Un "intervento umanitario" il suo, dice la ministra, e sicuramente poco conta che suo figlio, Piergiorgio Peluso, dopo un anno di lavoro alla Fondiaria Sai di Salvatore Ligresti, sempre un cognome a caso, abbia ricevuto una buonuscita di 3,6 milioni di euro. Un "intervento umanitario" previsto per contratto: in caso di cambio di controllo o di demansionamento, il figlio della ministra poteva dimettersi e avere diritto a tre annualità di stipendi come buonuscita. I deputati M5S della commissione Giustizia hanno chiesto al ministro di smentire le presunte pressioni esercitate per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Altrimenti deve dimettersi. Immediatamente." M5S Camera
"Su 63.000 e rotti detenuti su chi si è posato l'occhio benevolo della ministra Cancellieri? Giulia Ligresti, un nome, anzi un cognome, a caso, che è uscita dal carcere dopo l'interessamento della Cancellieri. Un "intervento umanitario" il suo, dice la ministra, e sicuramente poco conta che suo figlio, Piergiorgio Peluso, dopo un anno di lavoro alla Fondiaria Sai di Salvatore Ligresti, sempre un cognome a caso, abbia ricevuto una buonuscita di 3,6 milioni di euro. Un "intervento umanitario" previsto per contratto: in caso di cambio di controllo o di demansionamento, il figlio della ministra poteva dimettersi e avere diritto a tre annualità di stipendi come buonuscita. I deputati M5S della commissione Giustizia hanno chiesto al ministro di smentire le presunte pressioni esercitate per la scarcerazione di Giulia Ligresti. Altrimenti deve dimettersi. Immediatamente." M5S Camera
SlowDroid 0.85 rilasciata sul Google Play Store!
SlowDroid 0.85 rilasciata sul Google Play Store!:
Vi informiamo che e’ stata rilasciata sul Play Store di Google la versione 0.85 di SlowDroid, uno strumento per testare la robustezza delle reti in grado di effettuare attacchi di tipo Denial of Service (DoS) da dispositivi mobili.
Le caratteristiche di quest’app sono: – multi-protocollo (HTTP, FTP, email, SSH, condivisione file, …) – pochissima banda utilizzata – pochissimo consumo di cpu e ram – configurabile (completamente nella versione pro, per info visitare il sito http://security.ge.cnr.it ) – completamente trasparente ai log durante l’attacco; compaiono tracce solo alla fine – funziona molto meglio di alternative come LOIC o Slowloris.
Istruzioni dettagliate sul funzionamento dell’attacco e sui sistemi di protezione sono disponibili al seguente indirizzo: http://security.ge.cnr.it/ projects/slowdroid/ Per una versione pro dell’applicazione o per un servizio di protezione personalizzato contattateci al seguente indirizzo: http://www.netsec.ieiit.cnr.it SlowDroid e’ un lavoro del gruppo NetSec del CNR-IEIIT di Genova.
Vi informiamo che e’ stata rilasciata sul Play Store di Google la versione 0.85 di SlowDroid, uno strumento per testare la robustezza delle reti in grado di effettuare attacchi di tipo Denial of Service (DoS) da dispositivi mobili.
Le caratteristiche di quest’app sono: – multi-protocollo (HTTP, FTP, email, SSH, condivisione file, …) – pochissima banda utilizzata – pochissimo consumo di cpu e ram – configurabile (completamente nella versione pro, per info visitare il sito http://security.ge.cnr.it ) – completamente trasparente ai log durante l’attacco; compaiono tracce solo alla fine – funziona molto meglio di alternative come LOIC o Slowloris.
Istruzioni dettagliate sul funzionamento dell’attacco e sui sistemi di protezione sono disponibili al seguente indirizzo: http://security.ge.cnr.it/
Il M5S lancia il nuovo tour siciliano: “Obiettivo zero”
Il M5S lancia il nuovo tour siciliano: “Obiettivo zero”:
Dall’8 al 10 novembre i portavoce all’ARS, alla Camera e al Senato del M5S incontreranno i cittadini in Agorà nei comuni di Alcamo, Marsala, Mazara del Vallo, Partanna e Trapani.
Saranno con la gente e tra la gente circa 25 portavoce nazionali e 5 regionali, tra i quali la capogruppo del M5S al Senato Paola Taverna ed all’ARS Giancarlo Cancelleri, gli ex capigruppo Riccardo Nuti e Vito Crimi, e i padroni di casa Maurizio Santangelo, portavoce al senato, Sergio Tancredi e Valentina Palmeri, portavoci all’ARS.
Con Obiettivo Zero il M5S intende rilanciare l’economia rivalutando la cultura del territorio trapanese puntando all’utilizzo di sistemi di produzione a impatto zero ed ecosostenibili. I portavoce incontreranno le categorie dei vari settori al fine di avere un confronto aperto e collaborativo.
Obiettivo Zero sarà anche un’occasione per invitare i cittadini ad adottare uno stile di vita a impatto zero, puntando l’accento sui comportamenti virtuosi contro la logica del consumo a tutti i costi. In occasione del Tour i portavoce del M5S avranno, inoltre, l’occasione di scoprire insieme ai cittadini le bellezze ma anche gli scempi del nostro territorio nell’ottica della sua rivalutazione.
Calendario eventi
• Venerdì 8 Novembre
Dall’8 al 10 novembre i portavoce all’ARS, alla Camera e al Senato del M5S incontreranno i cittadini in Agorà nei comuni di Alcamo, Marsala, Mazara del Vallo, Partanna e Trapani.
Saranno con la gente e tra la gente circa 25 portavoce nazionali e 5 regionali, tra i quali la capogruppo del M5S al Senato Paola Taverna ed all’ARS Giancarlo Cancelleri, gli ex capigruppo Riccardo Nuti e Vito Crimi, e i padroni di casa Maurizio Santangelo, portavoce al senato, Sergio Tancredi e Valentina Palmeri, portavoci all’ARS.
Con Obiettivo Zero il M5S intende rilanciare l’economia rivalutando la cultura del territorio trapanese puntando all’utilizzo di sistemi di produzione a impatto zero ed ecosostenibili. I portavoce incontreranno le categorie dei vari settori al fine di avere un confronto aperto e collaborativo.
Obiettivo Zero sarà anche un’occasione per invitare i cittadini ad adottare uno stile di vita a impatto zero, puntando l’accento sui comportamenti virtuosi contro la logica del consumo a tutti i costi. In occasione del Tour i portavoce del M5S avranno, inoltre, l’occasione di scoprire insieme ai cittadini le bellezze ma anche gli scempi del nostro territorio nell’ottica della sua rivalutazione.
Calendario eventi
• Venerdì 8 Novembre
- ore 18,00, Marsala Agorà in Piazza della Repubblica
- ore 10,00, Alcamo Convegno “TERRITORIO ZERO”
- ore 12:00, Alcamo Agorà Piazza Ciullo. o ore 18:00, Trapani Agorà Piazza Mercato del Pesce.
- ore 10:00, Mazara del Vallo Agorà Piazza Mokarta
- ore 13:00, Partanna Incontro con i cittadini e degustazione di prodotti a km Zero presso il Castello Medievale
Per la RAI il M5S non esiste #fuoriipartitidallaRAI
Per la RAI il M5S non esiste #fuoriipartitidallaRAI:
La RAI non è servizio pubblico, è un finanziamento pubblico ai partiti. Fuori la politica e le lobby dalla RAI!
"Il contratto di servizio pubblico radiotelevisivo in vigore prevede una tv che rispetti i principi costituzionali, produca un'informazione rispettosa del pluralismo, equilibrata, imparziale. Tutto ciò è completamente disatteso. Il MoVimento 5 Stelle, dai dati dell'Osservatorio di Pavia (Istituto di ricerca e rilevamento tv), è assente o quasi dai Tg e dalle rubriche d'informazione politica. Il M5S ha una presenza sui Tg Rai pari a circa il 3,3%, di contro il pd (menoelle, ndr) sta al 18% e il pdl al 13%. Siamo a pari con Scelta Civica (che anzi in alcune tabelle ci supera pure), meno del 10% di elettori valgono più di oltre il 25% del M5S. Dove è una informazione pluralista, equilibrata, imparziale come prevede il contratto Rai?" M5S Vigilanza RAI
PS: Scarica e diffondi i dati sull'imparzialità dei tg RAI
La RAI non è servizio pubblico, è un finanziamento pubblico ai partiti. Fuori la politica e le lobby dalla RAI!
"Il contratto di servizio pubblico radiotelevisivo in vigore prevede una tv che rispetti i principi costituzionali, produca un'informazione rispettosa del pluralismo, equilibrata, imparziale. Tutto ciò è completamente disatteso. Il MoVimento 5 Stelle, dai dati dell'Osservatorio di Pavia (Istituto di ricerca e rilevamento tv), è assente o quasi dai Tg e dalle rubriche d'informazione politica. Il M5S ha una presenza sui Tg Rai pari a circa il 3,3%, di contro il pd (menoelle, ndr) sta al 18% e il pdl al 13%. Siamo a pari con Scelta Civica (che anzi in alcune tabelle ci supera pure), meno del 10% di elettori valgono più di oltre il 25% del M5S. Dove è una informazione pluralista, equilibrata, imparziale come prevede il contratto Rai?" M5S Vigilanza RAI
PS: Scarica e diffondi i dati sull'imparzialità dei tg RAI
Tablet: la crescita di Android fa sfigurare gli iPad
Tablet: la crescita di Android fa sfigurare gli iPad: Nel terzo trimestre i tablet Android sono cresciuti più degli iPad.
AGCOM misura la banda larga mobile
AGCOM misura la banda larga mobile: News - Operatori e città a confronto: così si naviga in Italia da smartphone, chiavetta o tablet.
Snapseed - App Android su Google Play
Snapseed - App Android su Google Play
Snapseed: l’unica applicazione fotografica che vorrete sempre utilizzare! Rende straordinarie le foto divertendosi a realizzare immagini di qualità elevata.Ognuno di noi può migliorare, modificare e condividere con facilità le proprie fotografie utilizzando le funzionalità incredibilmente avanzate del miglior software per fotografie digitali. Le funzionalità integrate di Google+ lo rendono ancora più potente per la condivisione delle immagini con amici e familiari.
Snapseed: l’unica applicazione fotografica che vorrete sempre utilizzare! Rende straordinarie le foto divertendosi a realizzare immagini di qualità elevata.Ognuno di noi può migliorare, modificare e condividere con facilità le proprie fotografie utilizzando le funzionalità incredibilmente avanzate del miglior software per fotografie digitali. Le funzionalità integrate di Google+ lo rendono ancora più potente per la condivisione delle immagini con amici e familiari.
Ecco la mozione che i giornali fingono di avere scordato
Ecco la mozione che i giornali fingono di avere scordato:
Poi uno dice che i giornali fanno solo il loro mestiere e che non bisogna lamentarsi. Così ti sforzi di crederci, ma quando poi succedono cose come quella del voto palese, ti cadono le braccia e ti chiedi se ci sono o ci fanno (ci fanno, ci fanno).
La questione, in breve, si riferisce alla decadenza di Silvio Berlusconi. Un Governo appeso a un filo in un Paese a sua volta appeso a un filo. Se Berlusconi decade, zac! Tuttavia, purtroppo, abbiamo illustri precedenti. E con le larghe intese che corrono, qualche tempo fa inizia a girare la voce che lo salveranno i franchi tiratori, come fecero con Craxi. Così, astuti volponi vintage come Giovanardi, per pararsi le onorevoli chiappe iniziano a diffondere la voce che i traditori si annideranno proprio all’interno del Movimento 5 Stelle. Tanto, con il voto segreto, come si fa a beccare il colpevole?
Accade così che il M5S giochi d’anticipo, e chieda una modifica nel regolamento del Senato per togliere di mezzo il voto segreto. Chi ci sta, bene, chi non ci sta firma la sua condanna. Era il 17 settembre 2013. Illustri costituzionalisti che non muovono un sopracciglio se gli scassinano l’articolo 138 sotto al naso, come Michele Ainis, gridano allo scandalo per un tentativo di modifica a un regolamento interno (vedi: “necrofili e mummie imbalsamate“). Da lì in poi è tutta una battaglia, che si conclude oggi con una determinazione della Giunta per il Regolamento: con 7 voti favorevoli e 6 contrari, la Giunta stabilisce che per i casi relativi alla Legge Severino, dove sostanzialmente il voto non è relativo alla persona ma è una mera questione di regolarità della composizione dell’assemblea, il voto debba essere palese. Sempre. Dunque, quando il DecaDance-day verrà calendarizzato e la Giunta per le elezioni presenterà la sua relazione (favorevole alla decadenza), se la relazione verrà accettata senza fiatare allora Berlusconi sarà dichiarato decaduto, mentre se almeno una ventina di senatori dovessero chiedere, con la presentazione di un documento firmato, la discussione in aula, dopo la stessa si procederà al voto. Che sarà palese, come appunto ha stabilito la Giunta per il Regolamento oggi. Se non è una vittoria per il M5S questa, allora Napoleone era solo una marca di tonno.
Dunque, dicevamo, clicchi a caso sulle prima pagine dei quotidiani online, e ti aspetti di vedere almeno impresse nel titolo le lettere M5S. Ma ecco come ha aperto il Corriere:
Niente. I Cinque Stelle non sono nominati neppure di striscio. Allora guardiamo che dice La Stampa:
Niente. I Cinque Stelle non sono nominati neppure di striscio manco qui. Repubblica?
Repubblica fa un piccolo riferimento in fondo, derubricando però la vittoria ad una mera dichiarazione di parte. L’Unità si supera:
Scritto piccolo piccolo, in fondo in fondo, a guardare con la lente compare il nome di Grillo, ma non per riferire di un successo a cinque stelle (come dovrebbe fare chiunque volesse fare informazione senza perdere la faccia), quanto per asserire l’esatto contrario della verità: sarebbe cioè lui ad auto-elogiarsi. Fenomenale. L’inversione polare del giornalismo.
Libero, Il Giornale, Il Mattino, Il Messaggero e una infinita lista di altri: non pervenuti, mentre il Fatto Quotidiano titola così:
Anche qui in fondo in fondo, piccino picciò, compare una semplice dichiarazione attribuita al Movimento 5 Stelle, quotata con tanto di virgolette come una qualunque fonte non verificata. Nel mentre, campeggia a pieno titolo lo scuppone secondo il quale per Grillo l’impeachment a Napolitano sarebbe una finzione.
Eppure, non ci voleva tanto a far due domande normali, diverse dal solito retro-oscenismo dissident-chic che fa tanto illusione di vendere più copie. Così, tanto per verificare i fatti, eh? Non per altro. Ci si sarebbe accorti che il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione il 17 settembre 2013, per fugare ogni dubbio, proponendo la modifica del regolamento del Senato e dando inizio alla battaglia culminata nella vittoria politica di oggi.
La mozione è qui: http://www.senato.it/…/715844.pdf (qui la sezione dedicata nel sito del Senato).
Poi uno dice che i giornali fanno solo il loro mestiere e che non bisogna lamentarsi. Così ti sforzi di crederci, ma quando poi succedono cose come quella del voto palese, ti cadono le braccia e ti chiedi se ci sono o ci fanno (ci fanno, ci fanno).
La questione, in breve, si riferisce alla decadenza di Silvio Berlusconi. Un Governo appeso a un filo in un Paese a sua volta appeso a un filo. Se Berlusconi decade, zac! Tuttavia, purtroppo, abbiamo illustri precedenti. E con le larghe intese che corrono, qualche tempo fa inizia a girare la voce che lo salveranno i franchi tiratori, come fecero con Craxi. Così, astuti volponi vintage come Giovanardi, per pararsi le onorevoli chiappe iniziano a diffondere la voce che i traditori si annideranno proprio all’interno del Movimento 5 Stelle. Tanto, con il voto segreto, come si fa a beccare il colpevole?
Accade così che il M5S giochi d’anticipo, e chieda una modifica nel regolamento del Senato per togliere di mezzo il voto segreto. Chi ci sta, bene, chi non ci sta firma la sua condanna. Era il 17 settembre 2013. Illustri costituzionalisti che non muovono un sopracciglio se gli scassinano l’articolo 138 sotto al naso, come Michele Ainis, gridano allo scandalo per un tentativo di modifica a un regolamento interno (vedi: “necrofili e mummie imbalsamate“). Da lì in poi è tutta una battaglia, che si conclude oggi con una determinazione della Giunta per il Regolamento: con 7 voti favorevoli e 6 contrari, la Giunta stabilisce che per i casi relativi alla Legge Severino, dove sostanzialmente il voto non è relativo alla persona ma è una mera questione di regolarità della composizione dell’assemblea, il voto debba essere palese. Sempre. Dunque, quando il DecaDance-day verrà calendarizzato e la Giunta per le elezioni presenterà la sua relazione (favorevole alla decadenza), se la relazione verrà accettata senza fiatare allora Berlusconi sarà dichiarato decaduto, mentre se almeno una ventina di senatori dovessero chiedere, con la presentazione di un documento firmato, la discussione in aula, dopo la stessa si procederà al voto. Che sarà palese, come appunto ha stabilito la Giunta per il Regolamento oggi. Se non è una vittoria per il M5S questa, allora Napoleone era solo una marca di tonno.
Dunque, dicevamo, clicchi a caso sulle prima pagine dei quotidiani online, e ti aspetti di vedere almeno impresse nel titolo le lettere M5S. Ma ecco come ha aperto il Corriere:
Niente. I Cinque Stelle non sono nominati neppure di striscio. Allora guardiamo che dice La Stampa:
Niente. I Cinque Stelle non sono nominati neppure di striscio manco qui. Repubblica?
Repubblica fa un piccolo riferimento in fondo, derubricando però la vittoria ad una mera dichiarazione di parte. L’Unità si supera:
Scritto piccolo piccolo, in fondo in fondo, a guardare con la lente compare il nome di Grillo, ma non per riferire di un successo a cinque stelle (come dovrebbe fare chiunque volesse fare informazione senza perdere la faccia), quanto per asserire l’esatto contrario della verità: sarebbe cioè lui ad auto-elogiarsi. Fenomenale. L’inversione polare del giornalismo.
Libero, Il Giornale, Il Mattino, Il Messaggero e una infinita lista di altri: non pervenuti, mentre il Fatto Quotidiano titola così:
Anche qui in fondo in fondo, piccino picciò, compare una semplice dichiarazione attribuita al Movimento 5 Stelle, quotata con tanto di virgolette come una qualunque fonte non verificata. Nel mentre, campeggia a pieno titolo lo scuppone secondo il quale per Grillo l’impeachment a Napolitano sarebbe una finzione.
Eppure, non ci voleva tanto a far due domande normali, diverse dal solito retro-oscenismo dissident-chic che fa tanto illusione di vendere più copie. Così, tanto per verificare i fatti, eh? Non per altro. Ci si sarebbe accorti che il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione il 17 settembre 2013, per fugare ogni dubbio, proponendo la modifica del regolamento del Senato e dando inizio alla battaglia culminata nella vittoria politica di oggi.
La mozione è qui: http://www.senato.it/…/715844.pdf (qui la sezione dedicata nel sito del Senato).
Android 4.4 KitKat: dall’ottimizzazione per i dispositivi con poca RAM, ai 100 GB su Drive, al nuovo widget di Roman Nurik
Android 4.4 KitKat: dall’ottimizzazione per i dispositivi con poca RAM, ai 100 GB su Drive, al nuovo widget di Roman Nurik:
Sarà la fine della frammentazione? Per nulla. Come abbiamo già avuto modo di dire, il lavoro di Google e di Android può spingersi solo fino ad un certo punto; produttori e operatori dovranno comunque fare la loro parte e, come non l’hanno sempre fatta in passato, altrettanto potranno non-fare in futuro.
Leggi anche: Editoriale: Google e il “controllo” di Android tramite il Play Store: passi in avanti, fork ed illusioni
Leggi anche: Gem, lo smartwatch di Google, avrà grande affinità con Google Now e altre novità
Roman Nurik, già autore del popolare DashClock, sarebbe al lavoro su un nuovo widget, questa volta per le chiamate rapide. D’altronde il nome del pacchetto net.nurik.roman.quickdialwidget e i suoi permessi (leggere contatti ed effettuare chiamate) sono piuttosto auto-esplicativi, e a quanto pare sarà anche ridimensionabile. Tenete conto che questo potrebbe solo essere un pacchetto che Roman ha passato internamente e non è detto che debutti per forza sul Play Store; negli scorsi mesi abbiamo infatti già visto che Nurik aveva iniziato a lavorare sul widget per un calendario, ma poi ne ha solo pubblicato i sorgenti (che noi abbiamo compilato per voi), senza renderlo disponibile su Google Play.
Secondo un report dell’ultima ora, basato su dei presunti documenti ufficiali di Google che illustrano le peculiarità di Android 4.4 KitKat, la prossima versione del robottino sarà dedicata ai dispositivi con scarsa memoria, a quelli indossabili e alle TV, oltre ad avere novità in merito al supporto NFC e a nuovi tipi di sensori. Ma andiamo con ordine, perché abbiamo anche ulteriori considerazioni da fare in materia)
Una straordinaria esperienza d’uso di Android per tutti
La frase che campeggia nella pagina dedicata a KitKat sul sito Android.com aveva fatto pensare a molti alle passate voci circa un’ottimizzazione di Android 4.4 per i dispositivi di fascia bassa, e in effetti sembra sarà in parte così. KitKat “ottimizzerà l’uso della memoria in ogni componente principale” e fornirà “strumenti per aiutare gli sviluppatori a creare applicazioni efficienti dal punto di vista della memoria, per dispositivi di tipo entry-level”, come ad esempio quelli con 512 MB di RAM.Sarà la fine della frammentazione? Per nulla. Come abbiamo già avuto modo di dire, il lavoro di Google e di Android può spingersi solo fino ad un certo punto; produttori e operatori dovranno comunque fare la loro parte e, come non l’hanno sempre fatta in passato, altrettanto potranno non-fare in futuro.
Leggi anche: Editoriale: Google e il “controllo” di Android tramite il Play Store: passi in avanti, fork ed illusioni
I wearable device
Come facilmente prevedibile, Google si sta preparando all’ascesa dei dispositivi indossabili, e proprio per questo Android 4.4 supporterà 3 nuovi tipi di sensore: vettore di rotazione geomagnetica, rilevatore e contatore di passi. Nel mirino ci sarebbero quindi i Glass e anche l’ipotetico smartwatch dell’azienda, oltre ai dispositivi di terze parti e tutte le app dedicata a fitness e affini.Leggi anche: Gem, lo smartwatch di Google, avrà grande affinità con Google Now e altre novità
Il telecomando
Google vorrebbe trasformare i nostri dispositivi in dei remote control, che si interfacci con TV, stereo, e anche interruttori o tutti quei dispositivi a cui è possibile inviare segnali infrarossi. HTC One e Galaxy S4 sono ad esempio provvisti di tale sensore, ma ricorrono a soluzioni di terze parti per poterlo sfruttare; in futuro non sarà necessario, perché supporto e integrazione saranno già presenti in Android.Everything is better with Bluetooth
L’uso del Bluetooth continua a rimanere un punto focale per Google e Android: verrà esteso il supporto Bluetooth HID over GATT, ovvero per l’uso di joystick, tastiere, monitor cardiaci, autoradio e altri “human interface device (HID)”; il supporto al Bluetooth Message Access Profile dovrebbe inoltre rendere Android in grado di comunicare con i dispositivi più disparati: dalle auto, alle cornici digitali, senza dimenticare gli onnipresenti wearable device.I pagamenti via NFC non sono morti
NFC fu introdotto come sistema per i pagamenti mobili, ma ad oggi è usato più come profile-switcher via appositi tag, tanto per fare un esempio. KitKat metterà invece in grado gli sviluppatori interessati alla parte relativa ai pagamenti, di creare dei servizi che emulino la presenza di una carta di credito fisica, processando pagamenti, guadagnando punti fedeltà, oppure regolando l’accesso a luoghi riservati, come i mezzi di trasporto pubblico ad esempio. L’idea sembra insomma quella di incoraggiare lo sviluppo di simili applicazioni, anche se, come sempre, tutto sta nel vedere quanto la cosa sarà adottata e portata avanti: Google dà gli ingredienti, ma starà ai vari “cuochi” saperli mescolare sapientemente assieme, per non parlare poi delle infrastrutture necessarie a sfruttarli, che di certo da noi non sono molto diffuse.Le voci della strada
Il report in questione si chiude qui, ma questo non vuol dire che il discorso KitKat sia esaurito. Su Reddit, ad esempio, un utente afferma di essere in possesso di un Nexus 5, e ha pubblicato alcune interessanti considerazioni al riguardo, tutte ovviamente da prendere con grande scetticismo, al contrario di quanto riportato finora, che proviene da una fonte assai più affidabile:- Soluzione di backup completa integrata, dati e impostazioni di ciascuna app inclusi (sue parole esatte, e Dio solo sa quanto vorremmo credergli)
- Fotocamera: meglio del Nexus 4, ma “non aspettatevi qualcosa come iPhone 5S” (sigh!)
- Aggiornato ad Android 4.4.1 subito dopo l’avvio, e al reboot è comparsa un’offerta per avere 100 GB di spazio Drive (avvalorando la tesi sul backup)
- Autonomia: 17 ore in chiamata, 8 ore di navigazione web, 6 ore riproduzione video (nulla di eccezionale insomma, come da programma)
- Display: ottimo in base al prezzo (al 99% 349$) ma in giro c’è di meglio (es. suo: HTC One)
Il log del Nexus 5
Vi ricordate del log del Nexus 5 in nostro possesso? Ci sono diverse cose di esso che non vi abbiamo detto, principalmente per l’impossibilità di poterle verificare, ma dato che ormai manca davvero poco, qualcosa lo vogliamo aggiungere.Roman Nurik, già autore del popolare DashClock, sarebbe al lavoro su un nuovo widget, questa volta per le chiamate rapide. D’altronde il nome del pacchetto net.nurik.roman.quickdialwidget e i suoi permessi (leggere contatti ed effettuare chiamate) sono piuttosto auto-esplicativi, e a quanto pare sarà anche ridimensionabile. Tenete conto che questo potrebbe solo essere un pacchetto che Roman ha passato internamente e non è detto che debutti per forza sul Play Store; negli scorsi mesi abbiamo infatti già visto che Nurik aveva iniziato a lavorare sul widget per un calendario, ma poi ne ha solo pubblicato i sorgenti (che noi abbiamo compilato per voi), senza renderlo disponibile su Google Play.
Altre cose includono tanti riferimenti a GoogleHome, l’ipotetico nuovo launcher, che sembra legato a doppio filo a Google Search; e uno “strano” pacchetto, com.google.android.apps.gmm, che sembra in qualche modo riferirsi alla navigazione (forse collegato proprio ai nuovi sensori di cui parlavamo a inizio articolo, chissà…). Non ci lanceremo comunque in troppe speculazioni adesso, perché non avrebbe molto senso, anche perché diverse cose le avevamo già dette a suo tempo.
Se tutto andrà bene, oggi in giornata si alzerà finalmente il velo su Nexus 5 e Android 4.4, e allora avremo davvero tutte le agognate risposte. Appuntamento a questo pomeriggio (in teoria) tra le 16 e le 19 circa (se non succede nulla entro questo arco di tempo, probabilmente non succederà niente neanche in serata).
Nexus 5, ecco l’immagine in 3D!
Nexus 5, ecco l’immagine in 3D!:
I colleghi di AndroidHeadlines sono riusciti a mettere le mani su una gif che mostra il Nexus 5 in 3D!
Eccovi la foto, che a quanto pare proviene dal sito della Spring:
Ricordiamo che l’arrivo del Nexus 5 dovrebbe essere imminente, addirittura previsto per domani, e che dovrebbe avere questa configurazione: display da 4.95 pollici con risoluzione 1080p, processore Snapdragon 800, 2GB di RAM, 16GB di memoria interna, fotocamera da 8 Mpx con OIS e batteria da 2300mAh.
[Via]
I colleghi di AndroidHeadlines sono riusciti a mettere le mani su una gif che mostra il Nexus 5 in 3D!
Eccovi la foto, che a quanto pare proviene dal sito della Spring:
Ricordiamo che l’arrivo del Nexus 5 dovrebbe essere imminente, addirittura previsto per domani, e che dovrebbe avere questa configurazione: display da 4.95 pollici con risoluzione 1080p, processore Snapdragon 800, 2GB di RAM, 16GB di memoria interna, fotocamera da 8 Mpx con OIS e batteria da 2300mAh.
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iPhone con schermo impreciso? Non è un bug, è una feature
iPhone con schermo impreciso? Non è un bug, è una feature: Lo schermo dell'iPhone è meno preciso rispetto al Samsung Galaxy S3, ma forse Apple ha voluto così.
30 ottobre 2013
LG Nexus 5: annuncio domani e una foto dall’Irlanda
LG Nexus 5: annuncio domani e una foto dall’Irlanda:
Non che ci fosse bisogno di aumentare ancora l’hype relativo a LG Nexus 5, prodotto di cui ormai sappiamo tutto, ma che ancora si nasconde dietro un flebile velo di dubbio, visto l’assenza di un annuncio ufficiale, che contrasta molto con una data di spedizione (sembra) fissata per il prossimo venerdì e i magazzini con già le scorte piene.
10.000 Nexus 5 pronti ad essere spediti
Frugando fra i vari rumor che stanno riempiendo la rete in queste ore ci siamo soffermati su di un tweet di un ragazzo irlandese che si riprende con un Nexus 5 in mano. Nei commenti dichiara che lo smartphone verrà presentato domani e le spedizioni inizieranno, come da previsione venerdì. La stessa informazione arriva anche da Phonearena (che dichiara provenire a sua volta da Shangai). La foto è oltretutto uno screenshot che sembra provenire proprio da Android 4.4 (o da un firmware modificato, per quanto può valere questa informazione)
https://twitter.com/Gavinphelan12/status/395588469520875520/photo/1
La vera notizia è però che a quanto pare qualche Nexus 5 è arrivato, con certezza anche nel nostro continente, pronto per le prime consegne e, poiché nelle scorse mandate nessun paese che avesse il Play Devices aperto è stato escluso, perché dovrebbe accadere questa volta?
P.S. Tra le altre cose Gavin si è dimenticato di disattivare la localizzazione del tweet, se vi trovate in Irlanda potete provare ad andare a bussare alla sua porta. Chissà.
Non che ci fosse bisogno di aumentare ancora l’hype relativo a LG Nexus 5, prodotto di cui ormai sappiamo tutto, ma che ancora si nasconde dietro un flebile velo di dubbio, visto l’assenza di un annuncio ufficiale, che contrasta molto con una data di spedizione (sembra) fissata per il prossimo venerdì e i magazzini con già le scorte piene.
10.000 Nexus 5 pronti ad essere spediti
Frugando fra i vari rumor che stanno riempiendo la rete in queste ore ci siamo soffermati su di un tweet di un ragazzo irlandese che si riprende con un Nexus 5 in mano. Nei commenti dichiara che lo smartphone verrà presentato domani e le spedizioni inizieranno, come da previsione venerdì. La stessa informazione arriva anche da Phonearena (che dichiara provenire a sua volta da Shangai). La foto è oltretutto uno screenshot che sembra provenire proprio da Android 4.4 (o da un firmware modificato, per quanto può valere questa informazione)
https://twitter.com/Gavinphelan12/status/395588469520875520/photo/1
La vera notizia è però che a quanto pare qualche Nexus 5 è arrivato, con certezza anche nel nostro continente, pronto per le prime consegne e, poiché nelle scorse mandate nessun paese che avesse il Play Devices aperto è stato escluso, perché dovrebbe accadere questa volta?
P.S. Tra le altre cose Gavin si è dimenticato di disattivare la localizzazione del tweet, se vi trovate in Irlanda potete provare ad andare a bussare alla sua porta. Chissà.
Samsung Galaxy Note 3 review
Samsung Galaxy Note 3 review:
The Samsung Galaxy Note 3 is the newest phone in the massive (and massively popular) Note lineup, a runaway hit that many doubted would gain any traction in the market. With the huge display comes the S Pen, an active and accurate stylus with some awesome software features. Looking at Samsung’s track record, we know this will be a solid device. But will it be good enough to warrant an upgrade from the Note II? Let’s find out!
On the front, you’ll see the familiar gray brushed metal look under the glass, though it’s darker this time around. There are the classic earpiece, sensors and front facing camera up top, while the bottom houses the soft menu and back buttons and a new, extra clicky home button. These buttons can now be pressed with the S Pen!
At the top, you’ll find an earphone jack, a microphone, and an IR blaster. On the left, there is a volume rocker. On the right, a power button. A standard affair for all modern Samsung devices.
The bottom houses the new micro USB 3.0 port, which is almost twice as wide as its older counterpart. There’s also a new downward-firing speaker, moved from the rear in the previous iteration. This speaker is not so great; I found it to be tinny and weak. The main microphone and S Pen also reside on the bottom.
On the back, you’ll find the new leather-like panel. Gone is the slippery plastic, replaced by a faux leather textured, grippy back and fake stitching around the edge. It’s subject to opinion, but after a few weeks with it, I love it. It’s easy to grip, lacks the slimy texture of the previous devices and looks great.
The S Pen has been completely redesigned, now sporting a more square look with a symmetrical end. This means it can be inserted into the body of the phone in two ways instead of one. Also, the tip has been changed. It is a little tougher to depress than previous S Pens, and while it took a while to get used to (I kept pressing it too lightly), it ended up being a far better and more accurate design.
On top of that, you get a 5.7-inch full HD 1080p Super AMOLED display, and let me just say, it’s stunning. I have never seen a display this beautiful, and I’ve played with almost all modern high-end smartphones. It far outclasses the S 4 and Note II in my opinion. It just looks beautiful. Despite its large size and PenTile matrix, you can’t see a single pixel thanks to that 1080p resolution.
Other specs include a 13MP rear camera, 2MP front facing camera, 32GB of memory with a microD slot and a 3,200 mAh battery. It’s a high-end phone in every regard and won’t disappoint a spec fiend.
The Note 3 is the first in the Android world to feature a USB 3.0 port at the bottom. USB 3.0 offers many advantages over the older USB 2.0 standard. Your files will transfer between your computer and phone much faster, and charging from a USB port will be quicker, as USB 3.0 ports put out a lot more power. However, charging from the wall will be the same. Also, the port may be bigger, but older micro USB 2.0 cables will fit in there and work just fine.
In terms of benchmarks, you get none! I don’t believe in benchmarks, because they are very software oriented and never demonstrate real world experience. Plus, Samsung has some benchmark enhancing software in their phones, so benchmarks don’t even provide real numbers. What a shame, but benchmarks and specs don’t say anything about how fast a phone really is.
Saying that, I can assure you that this is the fastest phone I’ve ever used. The Note II is still crazy fast, but it’s not always perfectly smooth. The Note 3 is, almost never showing a single stutter. Everything from scrolling through the homescreens to browsing the web in Chome is as smooth as can be. Opening apps is speedy, and that 3GB of RAM lends itself to some amazing multitasking. The only thing hampering multitasking is the short wait from holding the home button to open the task switcher, which is a significant annoyance after Nexus-style on screen buttons.
For the most part, the device feels incredibly solid. It doesn’t creak, the bezel doesn’t feel at all cheap or bendy, and the back cover is no longer slimy. The fake leather adds a lot to perceived build quality too, as the slimy plastic made even the S 4 feel a little cheap when it was a solidly built device.
However, the device is still made out of plastic. Those who love their all-metal devices like the HTC One may not be swayed, but most others will be pleasantly surprised by how good this device feels in the hand. And though the leather-like back might feel tacky to some, its added grip makes it a fantastic material for the back panel and looks pretty nice once you get used to it.
Build quality is not a problem with the Note 3, and even though it isn’t super premium, it definitely earns some points in my book.
Yes, TouchWiz on the Galaxy S 4 wasn’t the best of experiences. It was a bit laggy at all times, betraying the hardware inside. This was definitely an optimization issue, as those with the 4.3 update say it is much smoother. Well the Galaxy Note 3 is as smooth as can be; it seems Samsung optimized TouchWiz quite well.
There are so many features built in that it’s hard to get it all into a review. There is a Flipboard-like news section you can check out by swiping up from the bottom of the TouchWiz launcher, which is surprising useful (think BlinkFeed without the intrusion of taking up a homescreen). Samsung also included a new type of lockscreen, turning the photo into watercolor smudges when you touch it. Multi window is as great as ever, but you can now make actions that throw up two apps at once instead of manually selecting two apps. Motions, Air Gesture and Air View remain unchanged, but Air View now works with either the S Pen or your finger.
An awesome new feature is Air Command. It is launched by holding the S Pen close to the display and pressing the button, which pops up a radial menu above your app. From there you can open Action Memo, Scrap Booker, Screen Write, S Finder and Pen Window.
Air Command can also be used in other ways. Hovering over a photo in the gallery, pressing the button on the S Pen will pop up context sensitive options, like edit, share, and more. Pressing the button while hovering over the attach button in the Messaging app will show the last few photos you took and allow you to attach them without entering the gallery. It’s really useful, even if uses are currently limited to a few apps.
Action Memo is a new memo app that allows you to free write addresses, names, numbers and emails. From there you can perform actions such as calling, adding to contacts and more. It’s a new way of quickly writing down info without having to manually transfer it to your contacts.
Previously, if you wanted to handwrite text in apps like Messaging, you needed to use the Samsung keyboard. There was a nifty little root app for the Note II that would switch keyboards to Samsung’s when the S Pen was removed, so you would be able to write. This requirement is no more, as direct pen input now just requires you to hover the S Pen over a text box and press the icon that comes up. It’s an incredibly improved system and allows the use of any keyboard you like without sacrificing anything.
Pen Window is an awesome little feature. It’s a take on floating apps, allowing you to draw the window size you want to make and open a select number of apps in that small window. It becomes a fully usable app in a moveable, resizable window. You can also minimize it into a small orb, like Chat Heads.
One Handed Operation allows you to use the phone much more easily with one hand–not by optimizing specific apps to have controls closer to your finger, but by compressing the entire display into the corner. Swiping in from a bezel then back out will shrink the display and add menu, home, back and volume buttons to the bottom. This display is movable, resizable and customizable. For those times when you just need to use your phone easily with one hand, it’s an excellent feature. And it’s compatible with pretty much any app (except games).
There are a ton of other apps included. There is an improved S Note (with support for Wolfram Alpha and graph creation), Sketchbook comes pre-loaded, Samsung included a bunch of somewhat useless S-Apps, and of course there is a ton of AT&T bloat. Many of the features are familiar to those who know about the Galaxy S 4, but much has been improved in useability.
And of course, there are a few annoyances. First of all, plugging in headphones enables a notification that recommends apps to you for the use of headphones. I haven’t figured out a way to turn it off. Also, since this is the AT&T version, it always shows a “WiFi is connected” notification. Due to all this, the notification bar gets full fast.
The camera has been awesome overall, but for me, it has had some setbacks. Most of the time, it’s an absolutely fantastic camera. But sometimes, it shoots photos lacking detail and sharpness. I don’t know what’s causing this, but I’ve made some comparisons to show you what I’m trying to say.
The Note 3 has the same 13MP camera sensor as the S 4, but they do not shoot similar photos at times. In daylight, occasional photos from the Note 3 look soft, lacking sharpness. And they also look a bit like a watercolor painting, something which the Galaxy S 4 never exhibited in bright conditions. I have yet to find the cause, as some photos come out great, but others do not. Luckily, this has been a pretty rare occurrence.
The rest of the time, the Note 3 shoots great photos. At 13MP, they’re nice and large, with the ability to crop and see more details. Most photos look great for a phone, but like all mobile cameras, it won’t be replacing your dedicated camera.
HDR photos from the Note 3 often come out fantastic, with a great exposure and sharp details. Panoramas are as flawless as ever, as Samsung has probably made the best panorama software in all of the mobile space. Surround Shot, Samsung’s version of Photosphere, is pretty terrible and makes for some really bad stitching.
In somewhat low light, where light is ample for the human eye but low for a camera, is where older Samsung devices have always been hit or miss. Many other devices took far sharper photos, even if they were soft or full of noise. Samsung devices like the Note II and older just ended up blurring everything. But this is no more, as the Note 3 tends to produce surprisingly sharp and well lit photos even when light is lacking.
In low light, the Note 3 actually shoots better photos than the S 4. Yes, they look like watercolors, but it has a good amount of detail and brightness. This is where the watercolor look becomes acceptable, when it replaces blur and a lot of noise in low light. It also shoots better than the Note II and the iPhone 5, as you can see in this comparison.
One of my favorite things about the Note 3′s camera is in the software. It completely lacks a night mode, and instead uses Smart Stabilization to integrate it into the Auto mode. Previous Samsung devices had night modes, which you had to select to get a photo better than pure blackness in low light. The Note 3 automatically shoots a normal or low light photo depending on the environment, which makes the camera far more user friendly. No more fiddling with modes; just open the camera app and shoot.
I also gave animated photos a try. After shooting 20 shots in burst mode, the Gallery allowed me to make them into a GIF, even selecting the area that should be animated. It works very well.
Strangely enough, camera performance has improved as time has gone on. The first few photos came out strange, but lately, photos have been coming out very well. I have no idea why, honestly. And if anything, Samsung can release a software update to fix some of that “watercolor” look in bright light situations, as it’s obviously not the sensor itself.
Video is great from this smartphone. It’s surprisingly stable for not having optical image stabilization (I guess Samsung did something right with Smart Stabilization), it’s clear, and audio is pretty good.
At 3,200 mAh, the battery is by no means small. However, it’s only a 100 mAh bump from its predecessor. And with a 2.3GHz quad core and a massive, full HD display to run, I was a bit worried about its longevity. Rest assured, there is absolutely nothing to be worried about.
Ever since getting the device, I’ve been putting it through a lot of use. I have not had it die on me after a hard day’s work so far. Even after four hours of screen on time, nonstop Reddit browsing and hours of Google Maps navigation, the phone keeps going. With regular use, it could last you 1.5 days, maybe two. But for power users, it’ll still last a full day, which is all I could ever ask from a smartphone.
I do remember the Note II having slightly better battery life when it launched, but the difference is negligible. Also, with Google Maps pre-installed, the Note 3 dies a lot quicker than it should. From my experience, disabling Google Maps (a built-in app) on most devices could extend your battery life by over 50%, but I have not done so for review purposes. I’m sure, with Maps disabled, this phone could go three days without a charge.
The Samsung Galaxy Note 3 retails for $299.99 on-contract on AT&T and Verizon. The device is $249.99 on Sprint and $199.99 up front at T-Mobile with $21 a month payments. It’s not a cheap device, but it’ll drop in price soon and the experience easily makes up for the high price tag.
Of course, with such devices, size is always an issue. Can you handle a 5.7-inch device? Go to your local store and use one for a while. I was a big fan of small devices until I used a Galaxy Note II. I fell in love. Same goes for my father and a friend of mine, both of whom own iPhones and hate large phones. They used the Galaxy Note 3, and immediately started falling for it. Give it a try, you might be surprised.
The Samsung Galaxy Note 3 is the newest phone in the massive (and massively popular) Note lineup, a runaway hit that many doubted would gain any traction in the market. With the huge display comes the S Pen, an active and accurate stylus with some awesome software features. Looking at Samsung’s track record, we know this will be a solid device. But will it be good enough to warrant an upgrade from the Note II? Let’s find out!
Hardware
The Galaxy Note 3 follows the path of the Galaxy S 4, expanding the display while keeping the rest of the device the same size. The Note 3 is slightly taller than the Note II, but makes up for it by being narrower and much thinner. Even with a 5.7-inch display, the device is only 0.2 inches bigger than before. An impressive feat, it allows more screen real estate in a phone that’s actually easier to handle.On the front, you’ll see the familiar gray brushed metal look under the glass, though it’s darker this time around. There are the classic earpiece, sensors and front facing camera up top, while the bottom houses the soft menu and back buttons and a new, extra clicky home button. These buttons can now be pressed with the S Pen!
At the top, you’ll find an earphone jack, a microphone, and an IR blaster. On the left, there is a volume rocker. On the right, a power button. A standard affair for all modern Samsung devices.
The bottom houses the new micro USB 3.0 port, which is almost twice as wide as its older counterpart. There’s also a new downward-firing speaker, moved from the rear in the previous iteration. This speaker is not so great; I found it to be tinny and weak. The main microphone and S Pen also reside on the bottom.
On the back, you’ll find the new leather-like panel. Gone is the slippery plastic, replaced by a faux leather textured, grippy back and fake stitching around the edge. It’s subject to opinion, but after a few weeks with it, I love it. It’s easy to grip, lacks the slimy texture of the previous devices and looks great.
The S Pen has been completely redesigned, now sporting a more square look with a symmetrical end. This means it can be inserted into the body of the phone in two ways instead of one. Also, the tip has been changed. It is a little tougher to depress than previous S Pens, and while it took a while to get used to (I kept pressing it too lightly), it ended up being a far better and more accurate design.
Specs and performance
This device packs the latest processor, the 2.3GHz Snapdragon 800 quad core. If you’ve never used a Snapdragon 800 powered device, you’re missing out. I never liked Snapdragon processors, including the Snapdragon 600, but the 800 managed to sway me. Everything you do is fast and buttery smooth, an experience the Snapdragon 600 can’t quite provide. It also features 3GB of RAM, something most other phones don’t have.On top of that, you get a 5.7-inch full HD 1080p Super AMOLED display, and let me just say, it’s stunning. I have never seen a display this beautiful, and I’ve played with almost all modern high-end smartphones. It far outclasses the S 4 and Note II in my opinion. It just looks beautiful. Despite its large size and PenTile matrix, you can’t see a single pixel thanks to that 1080p resolution.
Other specs include a 13MP rear camera, 2MP front facing camera, 32GB of memory with a microD slot and a 3,200 mAh battery. It’s a high-end phone in every regard and won’t disappoint a spec fiend.
The Note 3 is the first in the Android world to feature a USB 3.0 port at the bottom. USB 3.0 offers many advantages over the older USB 2.0 standard. Your files will transfer between your computer and phone much faster, and charging from a USB port will be quicker, as USB 3.0 ports put out a lot more power. However, charging from the wall will be the same. Also, the port may be bigger, but older micro USB 2.0 cables will fit in there and work just fine.
In terms of benchmarks, you get none! I don’t believe in benchmarks, because they are very software oriented and never demonstrate real world experience. Plus, Samsung has some benchmark enhancing software in their phones, so benchmarks don’t even provide real numbers. What a shame, but benchmarks and specs don’t say anything about how fast a phone really is.
Saying that, I can assure you that this is the fastest phone I’ve ever used. The Note II is still crazy fast, but it’s not always perfectly smooth. The Note 3 is, almost never showing a single stutter. Everything from scrolling through the homescreens to browsing the web in Chome is as smooth as can be. Opening apps is speedy, and that 3GB of RAM lends itself to some amazing multitasking. The only thing hampering multitasking is the short wait from holding the home button to open the task switcher, which is a significant annoyance after Nexus-style on screen buttons.
Build quality
The Galaxy Note 3 departs from Samsung’s previous style of building phones. They have traditionally been all plastic, but have slowly improved in quality over the years. The Galaxy S III and Note II had some significant creaking over time, while the Galaxy S 4 is far more solid. The plastic construction hasn’t gone away on the Note 3, but it’s been disguised and improved significantly.For the most part, the device feels incredibly solid. It doesn’t creak, the bezel doesn’t feel at all cheap or bendy, and the back cover is no longer slimy. The fake leather adds a lot to perceived build quality too, as the slimy plastic made even the S 4 feel a little cheap when it was a solidly built device.
However, the device is still made out of plastic. Those who love their all-metal devices like the HTC One may not be swayed, but most others will be pleasantly surprised by how good this device feels in the hand. And though the leather-like back might feel tacky to some, its added grip makes it a fantastic material for the back panel and looks pretty nice once you get used to it.
Build quality is not a problem with the Note 3, and even though it isn’t super premium, it definitely earns some points in my book.
Software
If you are expecting something other than TouchWiz, you’ll be sorely disappointed. This phone is running Android 4.3 with Samsung’s UI over it, and it is filled to the brim with features and options. As expected, it shows off its Super AMOLED panel with colorful icons and UI elements. It’s everything you expect from TouchWiz, but surprisingly smoother and faster.Yes, TouchWiz on the Galaxy S 4 wasn’t the best of experiences. It was a bit laggy at all times, betraying the hardware inside. This was definitely an optimization issue, as those with the 4.3 update say it is much smoother. Well the Galaxy Note 3 is as smooth as can be; it seems Samsung optimized TouchWiz quite well.
There are so many features built in that it’s hard to get it all into a review. There is a Flipboard-like news section you can check out by swiping up from the bottom of the TouchWiz launcher, which is surprising useful (think BlinkFeed without the intrusion of taking up a homescreen). Samsung also included a new type of lockscreen, turning the photo into watercolor smudges when you touch it. Multi window is as great as ever, but you can now make actions that throw up two apps at once instead of manually selecting two apps. Motions, Air Gesture and Air View remain unchanged, but Air View now works with either the S Pen or your finger.
An awesome new feature is Air Command. It is launched by holding the S Pen close to the display and pressing the button, which pops up a radial menu above your app. From there you can open Action Memo, Scrap Booker, Screen Write, S Finder and Pen Window.
Air Command can also be used in other ways. Hovering over a photo in the gallery, pressing the button on the S Pen will pop up context sensitive options, like edit, share, and more. Pressing the button while hovering over the attach button in the Messaging app will show the last few photos you took and allow you to attach them without entering the gallery. It’s really useful, even if uses are currently limited to a few apps.
Action Memo is a new memo app that allows you to free write addresses, names, numbers and emails. From there you can perform actions such as calling, adding to contacts and more. It’s a new way of quickly writing down info without having to manually transfer it to your contacts.
Previously, if you wanted to handwrite text in apps like Messaging, you needed to use the Samsung keyboard. There was a nifty little root app for the Note II that would switch keyboards to Samsung’s when the S Pen was removed, so you would be able to write. This requirement is no more, as direct pen input now just requires you to hover the S Pen over a text box and press the icon that comes up. It’s an incredibly improved system and allows the use of any keyboard you like without sacrificing anything.
Pen Window is an awesome little feature. It’s a take on floating apps, allowing you to draw the window size you want to make and open a select number of apps in that small window. It becomes a fully usable app in a moveable, resizable window. You can also minimize it into a small orb, like Chat Heads.
One Handed Operation allows you to use the phone much more easily with one hand–not by optimizing specific apps to have controls closer to your finger, but by compressing the entire display into the corner. Swiping in from a bezel then back out will shrink the display and add menu, home, back and volume buttons to the bottom. This display is movable, resizable and customizable. For those times when you just need to use your phone easily with one hand, it’s an excellent feature. And it’s compatible with pretty much any app (except games).
There are a ton of other apps included. There is an improved S Note (with support for Wolfram Alpha and graph creation), Sketchbook comes pre-loaded, Samsung included a bunch of somewhat useless S-Apps, and of course there is a ton of AT&T bloat. Many of the features are familiar to those who know about the Galaxy S 4, but much has been improved in useability.
And of course, there are a few annoyances. First of all, plugging in headphones enables a notification that recommends apps to you for the use of headphones. I haven’t figured out a way to turn it off. Also, since this is the AT&T version, it always shows a “WiFi is connected” notification. Due to all this, the notification bar gets full fast.
Camera
The camera has been awesome overall, but for me, it has had some setbacks. Most of the time, it’s an absolutely fantastic camera. But sometimes, it shoots photos lacking detail and sharpness. I don’t know what’s causing this, but I’ve made some comparisons to show you what I’m trying to say.
The Note 3 has the same 13MP camera sensor as the S 4, but they do not shoot similar photos at times. In daylight, occasional photos from the Note 3 look soft, lacking sharpness. And they also look a bit like a watercolor painting, something which the Galaxy S 4 never exhibited in bright conditions. I have yet to find the cause, as some photos come out great, but others do not. Luckily, this has been a pretty rare occurrence.
The rest of the time, the Note 3 shoots great photos. At 13MP, they’re nice and large, with the ability to crop and see more details. Most photos look great for a phone, but like all mobile cameras, it won’t be replacing your dedicated camera.
HDR photos from the Note 3 often come out fantastic, with a great exposure and sharp details. Panoramas are as flawless as ever, as Samsung has probably made the best panorama software in all of the mobile space. Surround Shot, Samsung’s version of Photosphere, is pretty terrible and makes for some really bad stitching.
In somewhat low light, where light is ample for the human eye but low for a camera, is where older Samsung devices have always been hit or miss. Many other devices took far sharper photos, even if they were soft or full of noise. Samsung devices like the Note II and older just ended up blurring everything. But this is no more, as the Note 3 tends to produce surprisingly sharp and well lit photos even when light is lacking.
In low light, the Note 3 actually shoots better photos than the S 4. Yes, they look like watercolors, but it has a good amount of detail and brightness. This is where the watercolor look becomes acceptable, when it replaces blur and a lot of noise in low light. It also shoots better than the Note II and the iPhone 5, as you can see in this comparison.
One of my favorite things about the Note 3′s camera is in the software. It completely lacks a night mode, and instead uses Smart Stabilization to integrate it into the Auto mode. Previous Samsung devices had night modes, which you had to select to get a photo better than pure blackness in low light. The Note 3 automatically shoots a normal or low light photo depending on the environment, which makes the camera far more user friendly. No more fiddling with modes; just open the camera app and shoot.
I also gave animated photos a try. After shooting 20 shots in burst mode, the Gallery allowed me to make them into a GIF, even selecting the area that should be animated. It works very well.
Strangely enough, camera performance has improved as time has gone on. The first few photos came out strange, but lately, photos have been coming out very well. I have no idea why, honestly. And if anything, Samsung can release a software update to fix some of that “watercolor” look in bright light situations, as it’s obviously not the sensor itself.
Video is great from this smartphone. It’s surprisingly stable for not having optical image stabilization (I guess Samsung did something right with Smart Stabilization), it’s clear, and audio is pretty good.
Gallery
Battery
At 3,200 mAh, the battery is by no means small. However, it’s only a 100 mAh bump from its predecessor. And with a 2.3GHz quad core and a massive, full HD display to run, I was a bit worried about its longevity. Rest assured, there is absolutely nothing to be worried about.
Ever since getting the device, I’ve been putting it through a lot of use. I have not had it die on me after a hard day’s work so far. Even after four hours of screen on time, nonstop Reddit browsing and hours of Google Maps navigation, the phone keeps going. With regular use, it could last you 1.5 days, maybe two. But for power users, it’ll still last a full day, which is all I could ever ask from a smartphone.
I do remember the Note II having slightly better battery life when it launched, but the difference is negligible. Also, with Google Maps pre-installed, the Note 3 dies a lot quicker than it should. From my experience, disabling Google Maps (a built-in app) on most devices could extend your battery life by over 50%, but I have not done so for review purposes. I’m sure, with Maps disabled, this phone could go three days without a charge.
Samsung Galaxy Note 39.5 / 10
The Samsung Galaxy Note 3 is an improvement over its predecessor in every single way. Not only that, but it’s quite a large improvement if you ask me. With top-of-the-line hardware that should last for ages, a redesigned S Pen, amazing software to go along with it and a blazing fast user experience, I have to say that this phone is as close to perfect as any phone has ever come before it. The faults of previous Samsung devices are diminished, while the strong points only get stronger.The Samsung Galaxy Note 3 retails for $299.99 on-contract on AT&T and Verizon. The device is $249.99 on Sprint and $199.99 up front at T-Mobile with $21 a month payments. It’s not a cheap device, but it’ll drop in price soon and the experience easily makes up for the high price tag.
Of course, with such devices, size is always an issue. Can you handle a 5.7-inch device? Go to your local store and use one for a while. I was a big fan of small devices until I used a Galaxy Note II. I fell in love. Same goes for my father and a friend of mine, both of whom own iPhones and hate large phones. They used the Galaxy Note 3, and immediately started falling for it. Give it a try, you might be surprised.
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