28 settembre 2012

Nello Musumeci in fuga: +6% su Crocetta

Nello Musumeci in fuga: +6% su Crocetta:

Il candidato de La Destra, Pdl e Cantiere Popolare al 31,8% contro il 25,3% dello sfidante di Pd, Udc, Api e Socialisti. Alle loro spalle è staccato Micciché (18,8%); poi l’escluso Fava (11,6%) e il grillino Cancelleri (8,2%)


il sondaggio pubblicato da Livesicilia
Nello Musumeci nettamente in testa, Crocetta a oltre sei punti di distacco. Poi, già distanziati, Gianfranco Micciché, Claudio Fava e Giancarlo Cancelleri, seguiti da altri due candidati oltre l’1%: Cateno De Luca e Gaspare Sturzo.
Ecco i risultati del sondaggio condotto da LiveSicilia e Termometro politico: nella rilevazione sono state analizzate 7.200 preferenze, con un margine d’errore del 2,5%.
Il sondaggio, basato sulla metodologia CAWI, ha registrato una percentuali di indecisi o astenuti dichiarati pari al 10% del campione ed è stato condotto dal 19 al 25 settembre, e quindi non tiene conto dell’ormai certa e praticamente ufficiale esclusione di Fava, che verrà sostituito da Giovanna Marano.
Musumeci si attesta oltre il 30%. Il suo 31,8 per cento matura da ottimi risultati a Catania (la percentuale di preferenze raccolte nella sua città sfiora il 40%), a Messina e Trapani. Rosario Crocetta, che su base regionale si ferma invece al 25,3%, è il preferito degli elettori che risiedono a Caltanissetta e a Enna. A Siracusa, invece, c’è un testa a testa: Crocetta è in lieve vantaggio, ma Musumeci lo insegue a una distanza minima.
Palermo, invece, – si legge sempre su Livesicilia – fa storia a sé. Crocetta, Musumeci e Gianfranco Micciché sono raccolti in meno di due punti percentuali, con consensi che vanno dal 23 al 25 per cento. La lotta nella città più popolosa dell’Isola, quindi, è particolarmente serrata: “Qui – afferma Gianluca Borrelli, direttore editoriale di Termometro Politico – la differenza, probabilmente più che altrove, sarà affidata alle liste dei deputati, che potrebbero produrre un effetto-traino sul candidato presidente a loro collegato”. Palermo, del resto, è una città-chiave sia per Micciché che per Fava.
Il candidato di Grande Sud, Partito dei Siciliani-Mpa, Fli ed Mps supera il 20% solo nel capoluogo e fa molto bene anche a Messina, mentre si tiene intorno alla media regionale, il 18,8%, in tutte le province ad eccezione di Catania, dove l’ex sottosegretario registra invece un picco negativo. A Palermo va molto bene anche Claudio Fava, che però potrebbe essere escluso dalla competizione per un problema legato alla residenza: se riuscisse a candidarsi, il coordinatore nazionale della segreteria di Sel alzerebbe la media, che complessivamente si attesta all’11,6%, soprattutto a Palermo (14%) e nella sua Catania (14,5%), mentre nel resto dell’Isola si fermerebbe intorno al 10%.
Degna di un’analisi a parte la distribuzione del voto di Cancelleri. Il candidato del Movimento 5 Stelle, che complessivamente si attesta all’8,2%, ha un picco positivo a Siracusa, ma registra buoni risultati anche a Caltanissetta e Palermo (in entrambi i casi oltre il 10%) e a Trapani. Molto negativo, invece, il dato di Messina (dove l’esponente grillino raccoglie meno del 5%) e quelli di Ragusa e Agrigento.

Particolarmente interessanti i dati divisi per partito.
Gli elettori dell’Udc, o meglio coloro che avevano votato per i centristi nel 2008, tendono a preferire il candidato dello schieramento avverso: il 40% degli elettori dell’Udc, infatti, opterebbe per Nello Musumeci, che pesca anche nell’elettorato potenziale di Micciché, e in particolare fra gli ex elettori del Movimento per l’autonomia.
“I dati – osserva però Borrelli – potrebbero subire l’effetto ‘voto utile’. Nell’ultima settimana prima del voto, infatti, potrebbe verificarsi il cosiddetto ‘effetto bandwagon’, cioè un travaso di voti dai candidati meno forti a quelli privilegiati dai sondaggi”. Per scoprirlo c’è ancora un altro mese. Con una variabile non da poco: un candidato in bilico.

Nessun commento:

Posta un commento