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29 settembre 2012
Il mega stipendio
Il mega stipendio:
"Intervenendo a un convegno, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha sottolineato che le remunerazioni dei top manager bancari non sembrano "coerenti con l'attuale fase congiunturale". Sante parole.
Compenso del governatore della Banca d' Italia: 682.000 euro
Stipendio di Ben Bernanke, chairman della Fed: 154.000 euro (200.000 dollari)." LaVoce
"Intervenendo a un convegno, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha sottolineato che le remunerazioni dei top manager bancari non sembrano "coerenti con l'attuale fase congiunturale". Sante parole.
Compenso del governatore della Banca d' Italia: 682.000 euro
Stipendio di Ben Bernanke, chairman della Fed: 154.000 euro (200.000 dollari)." LaVoce
28 settembre 2012
Nello Musumeci in fuga: +6% su Crocetta
Nello Musumeci in fuga: +6% su Crocetta:
il sondaggio pubblicato da LivesiciliaNello Musumeci nettamente in testa, Crocetta a oltre sei punti di distacco. Poi, già distanziati, Gianfranco Micciché, Claudio Fava e Giancarlo Cancelleri, seguiti da altri due candidati oltre l’1%: Cateno De Luca e Gaspare Sturzo.
Ecco i risultati del sondaggio condotto da LiveSicilia e Termometro politico: nella rilevazione sono state analizzate 7.200 preferenze, con un margine d’errore del 2,5%.
Il sondaggio, basato sulla metodologia CAWI, ha registrato una percentuali di indecisi o astenuti dichiarati pari al 10% del campione ed è stato condotto dal 19 al 25 settembre, e quindi non tiene conto dell’ormai certa e praticamente ufficiale esclusione di Fava, che verrà sostituito da Giovanna Marano.
Musumeci si attesta oltre il 30%. Il suo 31,8 per cento matura da ottimi risultati a Catania (la percentuale di preferenze raccolte nella sua città sfiora il 40%), a Messina e Trapani. Rosario Crocetta, che su base regionale si ferma invece al 25,3%, è il preferito degli elettori che risiedono a Caltanissetta e a Enna. A Siracusa, invece, c’è un testa a testa: Crocetta è in lieve vantaggio, ma Musumeci lo insegue a una distanza minima.
Palermo, invece, – si legge sempre su Livesicilia – fa storia a sé. Crocetta, Musumeci e Gianfranco Micciché sono raccolti in meno di due punti percentuali, con consensi che vanno dal 23 al 25 per cento. La lotta nella città più popolosa dell’Isola, quindi, è particolarmente serrata: “Qui – afferma Gianluca Borrelli, direttore editoriale di Termometro Politico – la differenza, probabilmente più che altrove, sarà affidata alle liste dei deputati, che potrebbero produrre un effetto-traino sul candidato presidente a loro collegato”. Palermo, del resto, è una città-chiave sia per Micciché che per Fava.
Il candidato di Grande Sud, Partito dei Siciliani-Mpa, Fli ed Mps supera il 20% solo nel capoluogo e fa molto bene anche a Messina, mentre si tiene intorno alla media regionale, il 18,8%, in tutte le province ad eccezione di Catania, dove l’ex sottosegretario registra invece un picco negativo. A Palermo va molto bene anche Claudio Fava, che però potrebbe essere escluso dalla competizione per un problema legato alla residenza: se riuscisse a candidarsi, il coordinatore nazionale della segreteria di Sel alzerebbe la media, che complessivamente si attesta all’11,6%, soprattutto a Palermo (14%) e nella sua Catania (14,5%), mentre nel resto dell’Isola si fermerebbe intorno al 10%.
Degna di un’analisi a parte la distribuzione del voto di Cancelleri. Il candidato del Movimento 5 Stelle, che complessivamente si attesta all’8,2%, ha un picco positivo a Siracusa, ma registra buoni risultati anche a Caltanissetta e Palermo (in entrambi i casi oltre il 10%) e a Trapani. Molto negativo, invece, il dato di Messina (dove l’esponente grillino raccoglie meno del 5%) e quelli di Ragusa e Agrigento.
Particolarmente interessanti i dati divisi per partito.
Gli elettori dell’Udc, o meglio coloro che avevano votato per i centristi nel 2008, tendono a preferire il candidato dello schieramento avverso: il 40% degli elettori dell’Udc, infatti, opterebbe per Nello Musumeci, che pesca anche nell’elettorato potenziale di Micciché, e in particolare fra gli ex elettori del Movimento per l’autonomia.
“I dati – osserva però Borrelli – potrebbero subire l’effetto ‘voto utile’. Nell’ultima settimana prima del voto, infatti, potrebbe verificarsi il cosiddetto ‘effetto bandwagon’, cioè un travaso di voti dai candidati meno forti a quelli privilegiati dai sondaggi”. Per scoprirlo c’è ancora un altro mese. Con una variabile non da poco: un candidato in bilico.
Il candidato de La Destra, Pdl e Cantiere Popolare al 31,8% contro il 25,3% dello sfidante di Pd, Udc, Api e Socialisti. Alle loro spalle è staccato Micciché (18,8%); poi l’escluso Fava (11,6%) e il grillino Cancelleri (8,2%)
il sondaggio pubblicato da Livesicilia
Ecco i risultati del sondaggio condotto da LiveSicilia e Termometro politico: nella rilevazione sono state analizzate 7.200 preferenze, con un margine d’errore del 2,5%.
Il sondaggio, basato sulla metodologia CAWI, ha registrato una percentuali di indecisi o astenuti dichiarati pari al 10% del campione ed è stato condotto dal 19 al 25 settembre, e quindi non tiene conto dell’ormai certa e praticamente ufficiale esclusione di Fava, che verrà sostituito da Giovanna Marano.
Musumeci si attesta oltre il 30%. Il suo 31,8 per cento matura da ottimi risultati a Catania (la percentuale di preferenze raccolte nella sua città sfiora il 40%), a Messina e Trapani. Rosario Crocetta, che su base regionale si ferma invece al 25,3%, è il preferito degli elettori che risiedono a Caltanissetta e a Enna. A Siracusa, invece, c’è un testa a testa: Crocetta è in lieve vantaggio, ma Musumeci lo insegue a una distanza minima.
Palermo, invece, – si legge sempre su Livesicilia – fa storia a sé. Crocetta, Musumeci e Gianfranco Micciché sono raccolti in meno di due punti percentuali, con consensi che vanno dal 23 al 25 per cento. La lotta nella città più popolosa dell’Isola, quindi, è particolarmente serrata: “Qui – afferma Gianluca Borrelli, direttore editoriale di Termometro Politico – la differenza, probabilmente più che altrove, sarà affidata alle liste dei deputati, che potrebbero produrre un effetto-traino sul candidato presidente a loro collegato”. Palermo, del resto, è una città-chiave sia per Micciché che per Fava.
Il candidato di Grande Sud, Partito dei Siciliani-Mpa, Fli ed Mps supera il 20% solo nel capoluogo e fa molto bene anche a Messina, mentre si tiene intorno alla media regionale, il 18,8%, in tutte le province ad eccezione di Catania, dove l’ex sottosegretario registra invece un picco negativo. A Palermo va molto bene anche Claudio Fava, che però potrebbe essere escluso dalla competizione per un problema legato alla residenza: se riuscisse a candidarsi, il coordinatore nazionale della segreteria di Sel alzerebbe la media, che complessivamente si attesta all’11,6%, soprattutto a Palermo (14%) e nella sua Catania (14,5%), mentre nel resto dell’Isola si fermerebbe intorno al 10%.
Degna di un’analisi a parte la distribuzione del voto di Cancelleri. Il candidato del Movimento 5 Stelle, che complessivamente si attesta all’8,2%, ha un picco positivo a Siracusa, ma registra buoni risultati anche a Caltanissetta e Palermo (in entrambi i casi oltre il 10%) e a Trapani. Molto negativo, invece, il dato di Messina (dove l’esponente grillino raccoglie meno del 5%) e quelli di Ragusa e Agrigento.
Particolarmente interessanti i dati divisi per partito.
Gli elettori dell’Udc, o meglio coloro che avevano votato per i centristi nel 2008, tendono a preferire il candidato dello schieramento avverso: il 40% degli elettori dell’Udc, infatti, opterebbe per Nello Musumeci, che pesca anche nell’elettorato potenziale di Micciché, e in particolare fra gli ex elettori del Movimento per l’autonomia.
“I dati – osserva però Borrelli – potrebbero subire l’effetto ‘voto utile’. Nell’ultima settimana prima del voto, infatti, potrebbe verificarsi il cosiddetto ‘effetto bandwagon’, cioè un travaso di voti dai candidati meno forti a quelli privilegiati dai sondaggi”. Per scoprirlo c’è ancora un altro mese. Con una variabile non da poco: un candidato in bilico.
Regione Lazio: in pensione dopo 2 anni!!
Regione Lazio: in pensione dopo 2 anni!!:
Renata PolveriniEccola l’ennesima vergogna di una sequenza infinita di privilegi in barba alla crisi e alla povera gente che non arriva alla fine del mese. Parliamo ancora della Regione Lazio e dei consiglieri, quelli che al primo mandato, circa una quarantina, attendono un responso.
Con soli due anni e mezzo di legislatura potranno, infatti, godersi un sostanzioso vitalizio di 3800 euro mensili. Basta che integrino volontariamente la restante parte dei contributi fino a fine legislatura e il gioco è fatto. Facendo un rapido calcolo: 1600 euro di contributi mensili fissati per legge, moltiplicati per i 25 mesi che restano, fanno circa 40 mila euro. E gli conviene, ecco perché…
Sciolti i dubbi di quanti fino a ieri sospettavano che il tergiversare di Renata Polverini prima di presentare la lettera di dimissioni fosse proprio per consentire a quel consiglio “indegno”, come lei stessa lo ha definito, di godere di una rendita a vita. In realtà bastavano sei mesi e un giorno per accedere alla clausola dei contributi volontari.
Ma procediamo con ordine: all’articolo 8 della legge regionale 19 del 1995, è previsto che possono accedere all’assegno vitalizio mensile “i consiglieri che abbiano compiuto 55 anni e abbiano corrisposto i contributi per un periodo di almeno 5 anni di mandato”. E allora, si vorrà obiettare, dopo appena due anni e mezzo di legislatura come è possibile che possano accedere a quell’assegno?
E’ possibile perché volendo dare un’interpretazione estensiva all’articolo 10 di quella stessa legge, si scopre che è possibile godere dei contributi versati fino a quel momento se si integra la restante parte dei versamenti in maniera volontaria. Che, abbiamo fatto i calcoli, fanno circa 40 mila euro. Così già a 55 anni tutti, ma proprio tutti, potrebbero cominciare a ricevere il vitalizio. Anche a 50 se rinunciano al 25% dell’assegno.
Ora, considerando che da 50 anni in su l’aspettativa di vita è di almeno altri 20 anni, quelli che un comune mortale trascorre ancora a lavorare, quei 40 mila euro sono un prezzo più che vantaggioso per avere 3800 euro a vita. Perché, se la matematica non è un’opinione, dopo vent’anni di euro ne avranno incassati circa 100 mila. E poi per coprire buona parte della contribuzione volontaria potranno sempre avvalersi del trattamento di fine rapporto: una liquidazione pari a circa 30 mila euro.
E con tutti, ma proprio tutti, si intende anche Franco Fiorito, che a 50 anni (ovvero tra soli 9 anni, lui ne ha 41) potrà godersi un assegno di 5 mila euro al mese, avendo sulle spalle già una legislatura (Marrazzo) e mezza (Polverini).
In tutto questo, non si è detto che a quei 71 consiglieri andranno pagati gli stipendi per almeno altri 3 mesi, fino al giorno della chiamata alle urne. Che fanno altri 3 milioni di euro a spese dei cittadini. E la Regione Lazio sta già pagando i vitalizi a 180 ex consiglieri per una cifra totale di 16 milioni e 200 mila euro.
Ora il nodo da sciogliere è ancora uno: prima di andarsene Renata Polverini aveva disposto il passaggio dal sistema retributivo, l’attuale, a quello contributivo per i vitalizi dal 2015 in poi. Ma per diventare operativa la riforma necessita ancora di alcuni passaggi amministrativi. Se il consiglio non si sbriga a compierli entro 3 o sei mesi, quanti sono quelli che restano prima del voto, anche i nuovi eletti alla Pisana andranno in pensione con le vecchie regole.
I consiglieri regionali del Lazio potranno “godersi” con soli due anni e mezzo di legislatura un vitalizio di 3800 euro mensili. L’ennesima vergogna italiana
Renata Polverini
Con soli due anni e mezzo di legislatura potranno, infatti, godersi un sostanzioso vitalizio di 3800 euro mensili. Basta che integrino volontariamente la restante parte dei contributi fino a fine legislatura e il gioco è fatto. Facendo un rapido calcolo: 1600 euro di contributi mensili fissati per legge, moltiplicati per i 25 mesi che restano, fanno circa 40 mila euro. E gli conviene, ecco perché…
Sciolti i dubbi di quanti fino a ieri sospettavano che il tergiversare di Renata Polverini prima di presentare la lettera di dimissioni fosse proprio per consentire a quel consiglio “indegno”, come lei stessa lo ha definito, di godere di una rendita a vita. In realtà bastavano sei mesi e un giorno per accedere alla clausola dei contributi volontari.
Ma procediamo con ordine: all’articolo 8 della legge regionale 19 del 1995, è previsto che possono accedere all’assegno vitalizio mensile “i consiglieri che abbiano compiuto 55 anni e abbiano corrisposto i contributi per un periodo di almeno 5 anni di mandato”. E allora, si vorrà obiettare, dopo appena due anni e mezzo di legislatura come è possibile che possano accedere a quell’assegno?
E’ possibile perché volendo dare un’interpretazione estensiva all’articolo 10 di quella stessa legge, si scopre che è possibile godere dei contributi versati fino a quel momento se si integra la restante parte dei versamenti in maniera volontaria. Che, abbiamo fatto i calcoli, fanno circa 40 mila euro. Così già a 55 anni tutti, ma proprio tutti, potrebbero cominciare a ricevere il vitalizio. Anche a 50 se rinunciano al 25% dell’assegno.
Ora, considerando che da 50 anni in su l’aspettativa di vita è di almeno altri 20 anni, quelli che un comune mortale trascorre ancora a lavorare, quei 40 mila euro sono un prezzo più che vantaggioso per avere 3800 euro a vita. Perché, se la matematica non è un’opinione, dopo vent’anni di euro ne avranno incassati circa 100 mila. E poi per coprire buona parte della contribuzione volontaria potranno sempre avvalersi del trattamento di fine rapporto: una liquidazione pari a circa 30 mila euro.
E con tutti, ma proprio tutti, si intende anche Franco Fiorito, che a 50 anni (ovvero tra soli 9 anni, lui ne ha 41) potrà godersi un assegno di 5 mila euro al mese, avendo sulle spalle già una legislatura (Marrazzo) e mezza (Polverini).
In tutto questo, non si è detto che a quei 71 consiglieri andranno pagati gli stipendi per almeno altri 3 mesi, fino al giorno della chiamata alle urne. Che fanno altri 3 milioni di euro a spese dei cittadini. E la Regione Lazio sta già pagando i vitalizi a 180 ex consiglieri per una cifra totale di 16 milioni e 200 mila euro.
Ora il nodo da sciogliere è ancora uno: prima di andarsene Renata Polverini aveva disposto il passaggio dal sistema retributivo, l’attuale, a quello contributivo per i vitalizi dal 2015 in poi. Ma per diventare operativa la riforma necessita ancora di alcuni passaggi amministrativi. Se il consiglio non si sbriga a compierli entro 3 o sei mesi, quanti sono quelli che restano prima del voto, anche i nuovi eletti alla Pisana andranno in pensione con le vecchie regole.
Display a confronto: iPhone 5 vs Lumia 920 Si giocano il titolo di “Più Avanzato”!
Display a confronto: iPhone 5 vs Lumia 920 Si giocano il titolo di “Più Avanzato”!:
via GSMArena
Che Apple sia maestra indiscussa nella pubblicità è cosa nota e durante i suoi Keynote, come quello appena passato, ha dimostrato ancora una volta come si possano proporre con l’effetto “wow” features già presenti negli altri device. Veniamo ora alle percentuali, mostrate sempre in gran quantità durante i keynote Apple: a confronto con altri device potrebbero riservare sorprese!
Mi sono limitato a tradurre l’iconografia proposta da Nikola Balov su Twitter la quale evidenzia come non sia la prima volta che Apple si appropri di titoli senza fare i conti con la concorrenza. Ricorderete il recente caso dello “Smartphone più sottile al mondo” di cui abbiamo discusso qui.
via GSMArena
27 settembre 2012
Burger: il gioco supera oltre 1 milione di download sul Google Play Store
Burger: il gioco supera oltre 1 milione di download sul Google Play Store:
Burger è un gioco sviluppato da Magma Mobile che, nonostante sia uscito nel Play Store a fine agosto, ha già raggiunto più di un milione di download complice anche il fatto che lo si può scaricare gratuitamente oltre ad essere davvero un gioco divertentissimo e dal quale difficilmente riuscirete a staccarvi!
Burger è un gioco sviluppato da Magma Mobile che, nonostante sia uscito nel Play Store a fine agosto, ha già raggiunto più di un milione di download complice anche il fatto che lo si può scaricare gratuitamente oltre ad essere davvero un gioco divertentissimo e dal quale difficilmente riuscirete a staccarvi!
Farina confessa e salva Sallusti
Farina confessa e salva Sallusti:
Renato FarinaRenato Farina “confessa” in Aula alla Camera: è lui Dreyfus, l’autore dell’articolo per il quale il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, è stato condannato a 14 mesi di prigione per diffamazione aggravata.
Per questo – come riporta Blitz Quotidiano – il deputato del Pdl chiede la grazia per il giornalista o la revisione del processo a suo carico. Impensabile continuare a nascondersi dopo che Vittorio Feltri, sbottando in diretta a Porta a Porta, aveva rivelato l’identità del responsabile.
”Intervengo per un obbligo di coscienza e per ragione di giustizia – spiega in Aula Farina – Se Sallusti conferma la sua intenzione di rendere esecutiva la sentenza accadrà un duplice abominio: sarebbe sancito con il carcere l’esercizio del diritto di opinione e Sallusti finirebbe in prigione per errore giudiziario conclamato”.
“Quel testo a firma ‘Dreyfus’ – dice – l’ho scritto io e me ne assumo la piena responsabilità morale e giuridica. Chiedo umilmente scusa al magistrato Cocilovo: le notizie su cui si basa quel mio commento sono sbagliate. Egli non aveva invitato nessuna ragazza ad abortire: l’ha autorizzata, ma non è la stessa cosa. Chiedo umilmente per Sallusti la grazia al Capo dello Stato o che si dia spazio alla revisione del processo. Se qualcuno deve pagare per quell’articolo, quel qualcuno sono io”, ha concluso.
Renato Farina per anni ha firmato con uno pseudonimo anche perché è stato radiato dall’Ordine in seguito all’inchiesta Abu Omar, in quanto è risultato essere uno dei giornalisti che ricevevano soldi dal dirigente dei servizi segreti Pio Pompa.
La Procura di Milano, ricordiamo, ha sospeso per 30 giorni l’esecuzione della pena nei confronti del direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, condannato oggi in via definitiva dalla Cassazione.
Una sospensione automatica, prevista in casi come quello del giornalista che non ha cumuli di pena nè recidive: il tempo necessario perché Sallusti possa presentare domanda per la concessione di misure alternative al carcere. Lo ha spiegato il procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati.
Il direttore de “Il Giornale” ha comunicato alla redazione del quotidiano le sue dimissioni: “Mi dimetto. Non ho alcuna intenzione di chiedere misure alternative alla galera”, si legge sul sito del quotidiano. Il ministro della Giustizia Paola Severino, appresa la notizia della conferma in via definitiva della condanna del direttore de Il Giornale ha dichiarato che la norma va cambiata.
Il deputato Pdl alla Camera: “sono io l’anonimo Dreyfus che ha scritto quell’articolo sul Giornale. Adesso chiedo la grazia per il direttore Sallusti. Salvatelo dal carcere”
Renato Farina
Per questo – come riporta Blitz Quotidiano – il deputato del Pdl chiede la grazia per il giornalista o la revisione del processo a suo carico. Impensabile continuare a nascondersi dopo che Vittorio Feltri, sbottando in diretta a Porta a Porta, aveva rivelato l’identità del responsabile.
”Intervengo per un obbligo di coscienza e per ragione di giustizia – spiega in Aula Farina – Se Sallusti conferma la sua intenzione di rendere esecutiva la sentenza accadrà un duplice abominio: sarebbe sancito con il carcere l’esercizio del diritto di opinione e Sallusti finirebbe in prigione per errore giudiziario conclamato”.
“Quel testo a firma ‘Dreyfus’ – dice – l’ho scritto io e me ne assumo la piena responsabilità morale e giuridica. Chiedo umilmente scusa al magistrato Cocilovo: le notizie su cui si basa quel mio commento sono sbagliate. Egli non aveva invitato nessuna ragazza ad abortire: l’ha autorizzata, ma non è la stessa cosa. Chiedo umilmente per Sallusti la grazia al Capo dello Stato o che si dia spazio alla revisione del processo. Se qualcuno deve pagare per quell’articolo, quel qualcuno sono io”, ha concluso.
Renato Farina per anni ha firmato con uno pseudonimo anche perché è stato radiato dall’Ordine in seguito all’inchiesta Abu Omar, in quanto è risultato essere uno dei giornalisti che ricevevano soldi dal dirigente dei servizi segreti Pio Pompa.
La Procura di Milano, ricordiamo, ha sospeso per 30 giorni l’esecuzione della pena nei confronti del direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, condannato oggi in via definitiva dalla Cassazione.
Una sospensione automatica, prevista in casi come quello del giornalista che non ha cumuli di pena nè recidive: il tempo necessario perché Sallusti possa presentare domanda per la concessione di misure alternative al carcere. Lo ha spiegato il procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati.
Il direttore de “Il Giornale” ha comunicato alla redazione del quotidiano le sue dimissioni: “Mi dimetto. Non ho alcuna intenzione di chiedere misure alternative alla galera”, si legge sul sito del quotidiano. Il ministro della Giustizia Paola Severino, appresa la notizia della conferma in via definitiva della condanna del direttore de Il Giornale ha dichiarato che la norma va cambiata.
Primo ministro Nuova Zelanda chiede scusa a Kim Dotcom
Primo ministro Nuova Zelanda chiede scusa a Kim Dotcom: News - Il governo si scusa per le intercettazioni illegali e Dotcom chiede in cambio un'inchiesta indipendente.
Hackberry A10 è l'alternativa potenziata del Raspberry Pi
Hackberry A10 è l'alternativa potenziata del Raspberry Pi: Si può acquistare da oggi l'Hackberry A10, un concorrente del Raspberry Pi che costa 65 dollari ma offre una CPU a 1.2 GHz, 4 GB di spazio di archiviazione integrato e fino a 1 GB di memoria.
Le Regioni dei maiali
Le Regioni dei maiali:
L'articolo 114 della Costituzione Italiana recita: "le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione".
L'articolo 117 puntualizza i poteri dello Stato: "Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, immigrazione; rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie;organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali;ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale;cittadinanza, stato civile e anagrafi;giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; norme generali sull'istruzione; previdenza sociale; legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali."
Le Regioni sono enti per nulla autonomi dai poteri limitati quasi esclusivamente alla Sanità a cui viene destinata la quasi totalità delle spese di bilancio, il resto va in strutture, stipendi, missioni, promozione, feste in costume, rimborsi spese. A capo di questi enti c'è il Governatore che taglia nastri di ospedali inutili ed ha come unico potere quello di indebitare la Regione. I debiti delle Regioni e delle Province autonome ammontavano al primo gennaio a più di 17 miliardi di euro (*), al primo posto il Lazio, seguito da Piemonte, Lombardia, Sicilia, Campania e Sardegna. Fatta l'Italia, sono stati fatti debiti degli italiani. Chi controlla le spese delle Regioni? La Corte dei Conti, i solerti giornalisti delle notizie post datate come è avvenuto nel Lazio, il Governo? Chi? L'Italia delle Regioni è la caricatura di uno Stato federale, la cui architettura è il parto di uno Stato ferocemente centralista. Una voce di spesa, un modo eccellente per finanziare i partiti allargando i portafogli di spesa a livello locale. Le Regioni nascono dalle profonde differenze tra i popoli della nostra Penisola. Sono a tutti gli effetti inutili. Vanno ripensate completamente con un reale trasferimento di poteri da Roma alle amministrazioni locali con un controllo della spesa da parte dei cittadini o eliminate.Tertium non datur. Il Lazio è solo l'inizio dell'apertura del vaso di Pandora e del recinto dei maiali.
Partecipate al sondaggio sulle Regioni. Sarà chiuso alle 14.00 di domani 28 Settembre.
(*) dati primo gennaio 2011
L'articolo 114 della Costituzione Italiana recita: "le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione".
L'articolo 117 puntualizza i poteri dello Stato: "Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, immigrazione; rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie;organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali;ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale;cittadinanza, stato civile e anagrafi;giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; norme generali sull'istruzione; previdenza sociale; legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali."
Le Regioni sono enti per nulla autonomi dai poteri limitati quasi esclusivamente alla Sanità a cui viene destinata la quasi totalità delle spese di bilancio, il resto va in strutture, stipendi, missioni, promozione, feste in costume, rimborsi spese. A capo di questi enti c'è il Governatore che taglia nastri di ospedali inutili ed ha come unico potere quello di indebitare la Regione. I debiti delle Regioni e delle Province autonome ammontavano al primo gennaio a più di 17 miliardi di euro (*), al primo posto il Lazio, seguito da Piemonte, Lombardia, Sicilia, Campania e Sardegna. Fatta l'Italia, sono stati fatti debiti degli italiani. Chi controlla le spese delle Regioni? La Corte dei Conti, i solerti giornalisti delle notizie post datate come è avvenuto nel Lazio, il Governo? Chi? L'Italia delle Regioni è la caricatura di uno Stato federale, la cui architettura è il parto di uno Stato ferocemente centralista. Una voce di spesa, un modo eccellente per finanziare i partiti allargando i portafogli di spesa a livello locale. Le Regioni nascono dalle profonde differenze tra i popoli della nostra Penisola. Sono a tutti gli effetti inutili. Vanno ripensate completamente con un reale trasferimento di poteri da Roma alle amministrazioni locali con un controllo della spesa da parte dei cittadini o eliminate.Tertium non datur. Il Lazio è solo l'inizio dell'apertura del vaso di Pandora e del recinto dei maiali.
Partecipate al sondaggio sulle Regioni. Sarà chiuso alle 14.00 di domani 28 Settembre.
(*) dati primo gennaio 2011
Amazon Kindle Fire HD, il nostro unboxing
Amazon Kindle Fire HD, il nostro unboxing:
Amazon Kindle Fire HD (nella versione da 7 pollici) arriverà in Italia solo alla fine del prossimo mese ma noi ne abbiamo in mano già un esemplare. Lo stiamo provando per voi e lo recensiremo in modo più approfondito nei prossimi giorni.
(Continua...)
Leggi il resto di Amazon Kindle Fire HD, il nostro unboxing
Amazon Kindle Fire HD (nella versione da 7 pollici) arriverà in Italia solo alla fine del prossimo mese ma noi ne abbiamo in mano già un esemplare. Lo stiamo provando per voi e lo recensiremo in modo più approfondito nei prossimi giorni.
(Continua...)
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26 settembre 2012
PCB CAD gratis e a pagamento: la guida definitiva
PCB CAD gratis e a pagamento: la guida definitiva: La progettazione di un circuito stampato (PCB) è un processo creativo molto complesso che deve tener conto di tanti parametri, non soltanto tecnologici ma anche commerciali. Questa fase può essere piuttosto lunga e dispendiosa, in termini di tempo e di calcoli da fare. Ecco perché avere un buon ausilio in termini di software in uso, che automatizzino almeno parte di questi processi, è, per il progettista, sicuramente una possibilità notevole.
Cos'è il MES - Claudio Messora
Cos'è il MES - Claudio Messora:
Video intervento di Claudio Messora, blogger
"Buongiorno, un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo e ben trovati.
Oggi sono qui per parlarvi di MES, cos’è il MES? Probabilmente molti di voi non lo conosceranno e è un fatto, come direbbe Di Pietro, di una gravità inaudita, perché è un meccanismo, il MES è un trattato, che istituisce un’organizzazione finanziaria che influisce pesantemente sulle nostre sorti economiche, ma andiamo con ordine.
Circa un anno e mezzo fa, quando la crisi in Italia doveva ancora esplodere nella sua fase più purulenta, qualcuno in Europa decise che era ora di fornire l’Europa di un ennesimo strumento finanziario, atto a proteggere l’architettura dell’Unione Europea da una possibile crisi del debito sovrano e si pensò di, all’epoca c’era l’Fsf di aumentare lo scudo di sicurezza, si chiamava Fondo salva stati con una nuova organizzazione, un’istituzione finanziaria che si chiamava Mes, MES sta in italiano per meccanismo europeo di stabilità, altrimenti conosciuto nel resto d’Europa come Esm (European stablity meccanism), uno dice: un fondo, qualcosa a cui chiedere aiuto in caso di necessità, innanzitutto bisogna intendersi su una cosa, cosa significa chiedere aiuto per l’Unione Europea? Non certo attingere a un fondo di solidarietà tale e quale potrebbe accadere se uno istituisce una mensa per i poveri che non possono pagare, no.
La quota di contribuzione(espandi | comprimi)
Chiedere aiuto per l’Unione Europea significa un programma di pesanti condizionalità e di espropri, non solo, significa anche un programma di indebitamento ulteriore, perché il circuito economico - finanziario che si è venuto creando da questo Keynes, che poi lo vedremo è stato messo fuori legge è che per risolvere una questione finanziariamente compromessa, ci si compromette ulteriormente, all’infinito. Le pesanti condizionalità, abbiamo l’esempio della Grecia, non sono mica una passeggiata. Pensate che in Grecia il FMI, esiste un allegato da tutti consultabile, ha imposto la privatizzazione e quindi la cessione al mercato, di tutti i più grandi asset del paese, per esempio gli aeroporti, le poste, etc., autostrade, si potrebbe andare avanti ma avete già capito. Quindi bisognerebbe chiedersi innanzitutto se aiuto non faccia rima con conquista che è conquista di guerra, un bottino, che è l’assonanza che più facilmente, l’immagine che più facilmente mi viene in testa, però loro sono convinti, istituiscono il Mes, quindi cosa dice questo Mes? Il MES parte con un capitale che adesso è di circa 700 miliardi di Euro e che suddivide questo capitale in quote tra i vari paesi membri che vi aderiscono, al momento i paesi membri che vi aderiscono sono quelli della zona Euro, sono 17 paesi, tra i quali anche noi. La quota di contribuzione a questi 700 miliardi di Euro italiana è del 17,9% e questo, facendo i conti, implica un esborso di 125 miliardi di Euro. Di questi 125 miliardi di Euro bisogna corrispondere inizialmente solo una parte, questa parte corrisponde al 20%, il 20% di 125 fa più o meno 15, sono 2,8 quasi 3 miliardi all’anno per 5 anni. Innanzitutto bisognerebbe chiedersi da dove arrivano questi 125 miliardi e inizialmente questi 15 perché è chiaro che in un paese pesantemente colpito dalla disoccupazione, dalla carenza endemica di risorse liquide nella tesoreria, tanto che non abbiamo neanche i soldi per pagare i danni del terremoto in Emilia Romagna, si chiedevano 2 miliardi, non sono saltati fuori, però abbiamo i soldi per pagare il fallimento delle banche come Monte dei Paschi di Siena, in un paese del genere dove si prendono i soldi? Semplice, ci si indebita ulteriormente sul mercato, sta proprio scritto nel Disegno di Legge N. 3240 Comunicato alla Presidenza il 3 aprile 2012, quindi questi soldi se si prendono sul mercato si prendono a debito, ma se si prendono a debito, si prendono corrispondendo degli interessi. Quindi cominciamo il nostro processo di salvataggio indebitandoci ulteriormente e pagando interessi elevati, ma uno dice: va beh, conferiamo questi 15 miliardi e poi quando succede che abbiamo bisogno, magari ci tornano indietro, come tornano indietro questi soldi? Nel caso in cui un paese membro abbia necessità di essere salvato e quindi ne faccia esplicita richiesta, dopo un’attenta valutazione che implica il coinvolgimento della Commissione europea, della BCE e del FMI, i quali tutti e tre letti insieme si chiamano Troica e dopo l’approvazione di un piano di condizionalità, altrimenti detto memorandum di intesa e noi abbiamo l’esempio dei memorandum di intesa, come dicevo prima c’è quello della Grecia, a questo punto si decide che i soldi possono venire prestati, voi pagate un’assicurazione perché poi la polizza nel caso in cui avvenga un sinistro si copre dalla necessità di un maggiore esborso, in questo caso voi pagate una polizza per poter chiedere dei prestiti, dico: se questi soldi me li dovete poi prestare in un certo senso facciamo prima che quando ne ho veramente di bisogno te li chiedo, non c’è bisogno che mi indebito da subito per 125 miliardi, soltanto per avere la possibilità e il permesso di poterteli chiedere in prestito dopo, quando ce li prestano, ce li prestano a debito ovviamente, a debito con interesse.
Chi di voi ha mai condotto una famiglia? Visto che in Parlamento usano spesso questa metafora della buona famiglia, chi ha mai condotto una famiglia sa benissimo che per far fronte ai debiti pregressi non funziona il discorso di indebitarsi ulteriormente, perché così oltre pagare quelli vecchi, devi pagare quelli nuovi, semmai bisogna procedere a un piano di dilazionamenti in cui si concorda una certa tempistica e nel frattempo ci si fa un mazzo così a lavorare e a cercare di tirare su i soldi, questa è l’unica maniera di uscire da una crisi sana, altrimenti diventa strozzinaggio, altrimenti diventano estorsori, gente che ti spacca le gambe, in questa direzione ci stiamo avviando un po’ con l’Unione Europea, un piano di strozzinaggio progressivo che indebita pesantemente gli stati e questo indebitamento progressivo degli stati, come si traduce poi? L’estorsione, l’attività di strozzinaggio come si esplica in questa metafora applicata agli stati? Se sei un privato cittadino ti spezzo le gambe, se sei uno Stato ti costringo a cedere parti della tua sovranità, questo non rappresenta un problema per un uomo che ha sempre pensato, come il Presidente del Consiglio Mario Monti che la cessione di parte della sovranità fosse non soltanto ammissibile, c’è un suo celebre discorso dove lui dice che i popoli sono pronti a affrontare cessioni di parti della sovranità, soltanto quando c’è una crisi, una crisi conclamata in atto, per cui il non cedere parte di sovranità avrebbe conseguenze peggiori rispetto che non cederle e nel momento in cui c’è questa crisi si cedono parte di sovranità per conferirle in un’unica entità centrale, perché se cedi delle parti di sovranità qualcuno le prende e questo qualcuno è l’Europa unita che nell’idea di Mario Monti e nell’idea del suo curriculum che ha sempre mirato a questo obiettivo, se voi andate a vedere la carica principale della Commissione trilaterale, qual è il suo obiettivo, vedete che è convinto devotamente dedicato alla costruzione dell’integrazione totale politica, economica europea, in questo discorso dice che le crisi servono a questo e che dopo che passa la crisi, comunque non è reversibile perché tu hai messo in atto, in esercizio delle nuove leggi, delle nuove parti di Costituzione per cui il processo non si può riavvolgere semplicemente perché la crisi è passata, ormai le hai cedute e te le tieni e del resto in un celebre discorso al Parlamento lui ha espressamente sottolineato come la nostra Costituzione sia fondata sulla cessione di parti di sovranità, io pensavo che la nostra Costituzione fosse fondata sul lavoro come dice l’Art. 1, invece secondo Monti è fondata sulla cessione della sovranità.
Attenzione, c’è un articolo della Costituzione che dice che l’Italia può cedere parti di sovranità ma purché queste parti di sovranità siano cedute in maniera paritetica con gli altri stati che partecipano a questa cessione, quindi non siamo soltanto noi a cedere parti di sovranità ma devono cedere anche gli altri nella stessa misura, poi vedremo se questo sta accadendo oppure no.
Le cessioni di sovranità(espandi | comprimi)
Il MES chiede in cambio cessioni di parti della sovranità, in cosa consistono? Consistono nella firma di pesanti condizionalità, di memorandum di intesa a opera della Troica (Commissione Europea, BCE e FMI)
Il MES chiede in cambio cessioni di parti della sovranità, in cosa consistono? Consistono nella firma di pesanti condizionalità, di memorandum di intesa a opera della Troica (Commissione Europea, BCE e FMI) e nel controllo stretto delle politiche economiche del paese, di quello che fa il Parlamento, per cui nel momento in cui si accede a questi prestiti non si è più liberi di affrontare le politiche economiche che si ritengono necessarie per il benessere dei cittadini, guardate che il concetto di benessere dei popoli non è un concetto così peregrino, certe se parlate con uno che ha a cuore solo e soltanto il libero mercato vi guarderà strabuzzando un po’ gli occhi, però in realtà il concetto, anche stesso di felicità è stato messo in opera direttamente anche nella costruzione degli Stati Uniti d’Europa, loro parlavano proprio di diritto alla felicità e del resto esiste una sentenza della società delle nazioni che è una specie di antesignana dell’O.N.U. voluta dal Presidente Wilson subito dopo la Prima Guerra Mondiale per evitare il degrado della situazione politica internazionale che avrebbe potuto condurre a nuove guerre.
Poi c’è questa sentenza che sancì nel 1938 il diritto per un popolo, nel momento in cui il ripianamento dei suoi debiti avrebbe significato un’eccessiva perdita di benessere che il benessere si traduce proprio nella possibilità di mangiare, di poter vivere decentemente, decorosamente, con dignità, avrebbe potuto rappresentare l’infelicità estrema di un popolo, bene questo popolo aveva il diritto morale di non ripianare quel debito, perché prima ancora dei soldi, il primato che si sanciva con quella sentenza è quello, conta alla fine, conta il popolo, non vogliamo usare il concetto di popolo , il concetto di nazione, richiamano cose che danno fastidio, conta la gente, contiamo noi!
Se si deve affamare, assetare, dissanguare un intero paese, un’intera nazione, uno Stato, chiamatelo come volete questo non è possibile oltre un certo livello non è possibile! Questo non significa che l’Europa non sia una cosa buona e giusta, significa semplicemente che gli strumenti che sono messi in campo per ottenerla in questo momento, sono strumento abbastanza ricattatori, non esiste la ricerca del consenso popolare, non esiste una cosa chiamata popolo europeo, esistono tanti popoli, tante lingue, tante differenze che si sono sempre espressi contro qualsiasi richiesta che contemplasse l’istituzione della costituzione europea, mi viene in mente l’esempio dei francesi che l’hanno respinto per poi ritrovarselo di nuovo nella finestra grazie al trattato di Lisbona, mi vengono in mente gli esempi dell’Irlanda che hanno dovuto ripetere il referendum fino a quando poi non hanno detto di sì, mi viene in mente l’esempio olandese, come dice Nigel Farage del resto in Europa i referendum sono solo due risposte possibili: sì e sì per favore! Fino a che non si ottiene una di queste due risposte i referendum si ripetono.
Ma torniamo al Mes, oltre ai 125 miliardi di indebitamento, oltre all’indebitamento ulteriore che accadrebbe nel caso in cui uno stato membro si trovasse nelle condizioni di dover chiedere l’aiuto c’è un altro aspetto fortemente inquietante, ovvero il MES è strutturato come? Ci sono 17 supergovernatori, questi 17 supergovernatori sono costituiti idealmente dai Ministri delle economie di ogni singolo stato membro che aderisce, quindi per l’Italia fino a poco tempo fa si sarebbe parlato di Mario Monti che possono a loro volta nominare un loro vice che li rappresenta, questi 17 supergovernatori, perché si chiamano super? Principalmente perché hanno dei poteri illimitati, innanzitutto possono cambiare il trattato a loro piacimento, tu ratifichi un trattato, come paese, gli dai mandato a un organismo, un’istituzione esterna al paese a porti delle condizionalità, a agire indebitandoti o influendo comunque sulle tue politiche economiche e questo trattato una volta che gliel’hai dato, può essere modificato a piacere, per cui tra due anni, i 17 si mettono d’accordo con maggioranza qualificata e cambiano il trattato e tu hai ratificato un mostro che si evolve nel tempo e non sai bene dove andrà a finire .
Le esigenze di capitale(espandi | comprimi)
Una delle cose per esempio che si possono cambiare a piacimento è la capitalizzazione, adesso ci sono 700 miliardi dentro questo fondo e sappiamo che ogni stato membro deve contribuire per quanto la sua quota di partecipazione gli indica e noi abbiamo visto che siamo il 17,9, ma un domani e attenzione che questo lavoro di riqualificazione può essere effettuato comunque e sempre e comunque almeno una volta ogni 5 anni, un domani che ci fosse l’esigenza di dovere modificare questa quota parte per riadattarla alle mutate esigenze, il Consiglio dei 17 supergovernatori potrà decidere di cambiare le esigenze di capitale all’interno del fondo e quindi passare da 700 miliardi a 1400? A 2100? E cosa succede? Succede che nel momento in cui il MES impone una ricapitalizzazione, chi è che deve metterci questi soldi? Gli stati me H�" �� �E��4 .@�z 9N .M3G^�PS���� �c��
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Hos, è come consegnare a un aguzzino un libretto di assegni virtualmente infinito, che non finiscono mai, tutti in bianco e firmati.
Attenzione perché questi soldi che dovessero essere decisi dal board dirigenziale del Mes, questi soldi aggiuntivi, dovranno essere corrisposti irrevocabilmente e incondizionatamente, attenzione a queste due parole “irrevocabilmente” e “incondizionatamente” non si può dire di no, non solo bisogna darli, ma bisogna darli esattamente come te li chiedono, nei tempi e nei modi in cui il MES deciderà, attenzione perché tra l’altro è interessante notare come il Mes, dice: dove li prendono questi soldi? Dagli stati membri, non solo perché all’Art. 17 si dice che il MES sarà abilitato a contrarre prestiti sui mercati finanziari, da banche, istituzioni o altre persone o istituzioni, quindi significa che virtualmente vogliamo indebitarci con la Cina? Benissimo, vogliamo indebitarci con Goldman Sachs? Benissimo, sappiate che a quel punto Goldman Sachs, la Cina e quant’altro saranno osservatori e interlocutori privilegiati nel processo di definizione del memorandum delle famose condizionalità che saranno imposte al paese che chiede i prestiti, se questo vi sembra corretto, cioè che le politiche monetarie di un paese che pur sta chiedendo un aiuto, un aiuto per non scegliere strade diverse come le famose politiche keynesiane che il Premier David Cameron ha stabilito che sono state vietate per legge addirittura, se uno chiede un aiuto con questo meccanismo un po’ perverso, si ritrova poi Goldman Sachs per dirne una, quindi queste cessioni di sovranità poi non si fanno soltanto nei confronti di un’unità centrale europea, ma più che altro nei confronti delle istituzioni finanziarie più accreditate, ma persino persone, persone individuali come sta scritto qui nell’Art. 17, altre cose che è interessante notare è che tutte le operazioni di questa istituzione finanziaria che dovrebbe essere un’istituzione, siccome i 17 supergovernatori sono i Ministri dell’economia dei vari paesi, un’istituzione in fondo abilitata democraticamente, dovrebbe afferire in ultima analisi, al bene dei cittadini al controllo dei cittadini, bene ma questi 17 supergovernatori saranno completamente non soltanto immuni da qualsiasi procedimento giudiziario, nel caso in cui si scopre che magari abbiano attinto a fondi che non erano puliti, con operazioni internazionali che magari si configurano come riciclaggio che questi soldi poi quando arrivano anche dai privati… Quindi nel soltanto saranno completamente immuni e non si potranno quindi citare in giudizio per il loro operato mai, ma le sedi, i documenti, i verbali, le minute, qualsiasi documento prodotto dal MES all’interno del MES e che abbia una relazione con il Mes, sarà completamente inviolabile, per cui questi governatori che adesso si comincia a capire perché si chiamano super, godranno di una totale, sostanziale impunità e della totale inviolabilità dei loro documenti, per cui non si potrà più andare dal Ministro dell’economia e dire: scusi mi faccia vedere il personal computer, magari scoppia uno scandalo nazionale perché lui dirà, qua dentro ci sono delle cose che afferiscono al Mes, tra l’altro il MES avrà sede nei vari paesi in un luogo che sarà in tutto e per tutto simile a un’ambasciata perché non sarà soggetto a nessun tipo di autorizzazione, nessuna autorità, forze dell’ ordine o autorità giudiziarie, nessuno potrà entrare in queste "premises" come si dice in Inglese, non potranno essere soggette a perquisizione, non potranno essere soggetti a licenze o a qualsiasi altro tipo di regolamentazione che sia necessaria sui vari territori, non dovranno pagare le tasse, pagare nessun di contributi, sono come uno Stato, come un Vaticano, un’ambasciata americana quindi avete capito bene, non si possono controllare, non si possono chiamare in giudizio, non si può fare niente, però bontà loro, loro dicono che avranno un Collegio di revisori esterni e lo dicono all’Art. 29, dicono: i conti del MES sono oggetto di revisione da parte di revisori esterni, indipendenti, però poi aggiungono: approvati dal Consiglio dei governatori, quindi li devo far controllare da qualcuno che però devo approvare io, ma non è finita, lo chiamavano Fondo Salva stati e uno si immagina che servano a salvare gli stati, ma a un certo punto nella primavera di quest’anno insomma cominciano a riflettere, ragionare se non sia il caso di salvarci anche le banche, con il fondo salva stati, pagato dagli stati e così dopo una riunione dell’Ecofin, la riunione dei Ministri dell’economia, si comincia a discutere sull’opportunità di salvare le banche che non soltanto sono state ricapitalizzate con i mille miliardi dell’operazione famosa definita dalla BCE, mille miliardi che hanno incamerato, potevano restituire all’1%, non tutti mille miliardi per le banche italiane, per tutte le banche, ma con i quali hanno acquistato titoli di Stato, i titoli di Stato all’epoca in Italia avevano rendimenti, siccome lo spread era alto, elevatissimi, certamente non dell’1%, parliamo del 5/6/7%, hanno acquistato titoli perlopiù a 3 anni, loro dicono per salvare l’Italia e se volevano salvare l’Italia prendevano i soldi all’1% della BCE e acquistavano titoli di Stato all’1%, invece li hanno acquistati al tasso di strozzinaggio che allora i mercati stavano imponendo al nostro paese, non mi sembra un buon modo per salvare il nostro paese, la realtà è che dovevano ricapitalizzarsi dopo le decisioni nefaste assunte dell’Eba , la European banking authority cioè l’autorità centrale bancaria europea che ha sede a Londra e che, quando si era ancora all’epoca dei famosi risolini tra la Merkel e Sarcozy aveva deciso che le banche valevano tanto quanto valevano i loro titoli di Stato sul valore che avevano sul mercato secondario in quel preciso momento.
Le banche del Sud europa(espandi | comprimi)
Ma siccome in quel momento i titoli dei paesi del sud Europa: Spagna, Italia, Grecia avevano un tasso di interesse elevatissimo sul mercato secondario e quindi valevano di meno, era evidente che le banche dei singoli paesi, le banche spagnole, le banche italiane che avevano prevalentemente in pancia i propri titoli del proprio Stato, avevano improvvisamente un ammanco di bilancio enorme perché valevano improvvisamente di meno senza avere fatto niente, anche se quei titoli sarebbero stati rimborsati al valore prestabilito quando erano stati acquistati, quindi comunque quei soldi virtualmente c’erano, ma improvvisamente questa decisione della Eba faceva sì che le banche italiane non valessero più una mazza e avessero bisogno di ricapitalizzarsi e così c’era questo grande problema, una crisi bancaria, nata dalla crisi delle banche d’America, trasferita in Europa e che continuava a essere una crisi bancaria, una crisi bancaria pagata dai cittadini e siccome non si voleva far capire che comunque queste benedette banche avremmo dovuto pagarcele da soli, cosa si inventano? La BCE dà questi mille miliardi a un tasso privilegiato dell’1 %, uno dice: questi mille miliardi li devi restituire tra tre anni pagandoci l’1 % di interessi, non mi fate fare il conto di quanto è l’1% di mille miliardi, non voglio saperlo, però è insufficiente perché alla fine sono poche decine di milioni di Euro, allora cosa si inventano? Dicono bene: noi con questi mille miliardi compriamo i titoli di Stato, i titoli di Stato in questo momento hanno un tasso di interesse elevatissimo, tra tre anni li rivendiamo o anche prima come vedremo tra poco e ci facciamo un bel po’ di soldi che serviranno a ricapitalizzarci, ma questi soldi per ricapitalizzare le banche, chi li ha messi alla fine? Li ha messi la BCE? No, perché la BCE poi se li riprende li abbiamo messi noi, non solo, ma adesso Mario Draghi se ne esce con la pensata di aiutare gli stati comprando i titoli di Stato sul mercato secondario e quali titoli di Stato vuole comprare? Vuole comprare quelli fino a 3 anni, uno dice: se vuoi aiutare lo spread ti compri quelli a 10 anni perché quelli a 10 anni sono quelli che determinano lo spread, la differenza dei suoi rendimenti tra i titoli italiani e i titoli equivalenti su 10 anni tedeschi.
No, si compra quelli a 3 anni perché così la scusa ufficiale è: influiranno un po’ a cascata sui rendimenti dei titoli decennali, peccato che i titoli a 3 anni erano proprio quelli che in gran parte le banche, parliamo di quelle italiane, avevano acquistato con i famosi miliardi presi all’1% dalla BCE, quindi le banche hanno preso soldi dalla BCE, hanno comprato i titoli di stato italiani, che noi dovremo ripagare con le nostre tasse, quindi sono soldi nostri e questi soldi che dovrebbero aspettare che ne so, 3 anni per avere, glieli restituisce Draghi immediatamente facendo questa operazione su un mercato secondario e così abbiamo ricapitalizzato le banche, chi paga? Paga Pantalone tra 3 anni, non contenti come abbiamo visto decidono che il MES avrà anche finalità di salvataggio delle banche, degli istituti finanziari e questi soldi per salvare le banche e gli istituti finanziari chi li deve mettere? Pantalone, sempre noi perché il MES lo paghiamo noi con 125 miliardi iniziali che una quota di indebitamento progressiva.
Ma sentite cosa ha il coraggio di dire Mario Draghi in una conferenza stampa tenutasi alla BCE più o meno intorno al 6 giugno di quest’anno, a una giornalista che gli chiede circa questa ipotesi di utilizzare il MES per pagare la crisi delle banche, lui risponde che lì la Sm consentirebbe la ricapitalizzazione delle banche senza aumentare il debito degli stati, come se il debito degli stati non avesse nessuna parte nelle quote che il MES utilizza per salvare le banche, ma abbiamo visto che il MES parte proprio con la dotazione di 125 miliardi italiani e che probabilmente questi 125 miliardi, una volta ratificato potranno diventare 300/500/1000, questi sono i soldi del Mes!
Balle su balle(espandi | comprimi)
Balle su balle ma non c’è nessuno che glielo fa notare. Ma la cosa ancora più buffa è che noi abbiamo visto come il MES in sostanza significhi “cessione di sovranità nazionale” perché nel momento in cui tu chiedi un aiuto e devi sottostare a delle condizionalità e al controllo in Parlamento delle politiche economiche perché siano attinenti a queste condizionalità, rispettoso delle condizionalità, è ovvio che tu, la tua sovranità che per definizione è proprio quella di decidere autonomamente, soprattutto in Parlamento le leggi, quelle poi in materia economica sono le più importanti, è ovvio che tu questa sovranità la perdi.
E siccome questo stesso principio, qualcuno ha osato proporlo anche per il salvataggio delle banche, quando si è detto: usiamo il MES per salvare le banche è stato detto: sì va bene, però a questo punto ci vogliono anche delle condizionalità e quali sono le condizionalità per le banche? Ah beh, certo mica puoi entrare nei consigli di amministrazione e decidere le politiche che devono fare, questo non ci sogneremo mai, ma sono avere delle quote, diventare azionisti di quelle banche, una specie di semieuropeizzazione, qua cosa per Draghi è un grave problema perché si lancia in una giusta riflessione, dice: ma allora la questione diventa vogliamo davvero un MES che diventi azionista delle banche che ricapitalizza? Subito dopo specifica: abbiamo disegnato il trattato con l’obiettivo di diventare un’azionista delle banche dell’Unione Europea? Quindi per Draghi il MES che avrebbe nei confronti delle banche la stessa finalità che ha nei confronti degli Stati, quella del salvataggio, se chiede in cambio del salvataggio delle stati, una quota delle azioni di quello Stato sottoforma di cessione di sovranità, non c’è nessun problema, se però chiede delle azioni delle banche che intende salvare, allora ragazzi si impone una pesante riflessione collettiva, è davvero quello che vogliamo? Però se i cittadini dicono: scusate ma è davvero quello che vogliamo che il MES possa salvarci ma acquisendo quote della nostra sovranità? Allora tu sei un antieueuropeista, sei un euroscettico, vuoi pilotare questa nazione sugli scogli della crisi, sei un populista, è meglio se ti fai da parte e fai fare a noi e mentre nel silenzio generale degli intellettuali, dei giornalisti, degli opinionisti, dei media l’Italia si avvia verso l’approvazione del MES seguendo il Disegno di Legge di Mario Monti, in altri paesi il dibattito comincia a esplodere, perché se ne accorgono anche loro, perché a maggio arriva una lettera di alcune personalità austriache, professioni e docenti a tutte le istituzioni di Vienna, ve ne voglio leggere soltanto un pezzettino “in qualità di cittadini responsabili i sottoscritti hanno letto la bozza del MES con la necessaria diligenza e accuratezza, abbiamo pervenuti alla conclusione che questa bozza non deve essere accettata, coloro che la firmeranno, devono essere giudicati avendo agito con dolo eventuale se le prevedibili conseguenze si manifestano, non solo l’accordo contraddice le più elementari convenzioni dell’Unione Europea, che costituiscono le basi per l’ingresso e per la permanenza dell’Europa unita in qualità di membri, ma viola anche la costituzione federale austriaca, poiché trasferisce le prerogative del diritto di ogni democrazia, per esempio la sovranità finanziaria a un’istituzione al di fuori del suo controllo, se questo trattato sarà ratificato, tutti gli stati membri dell’Unione Europea saranno diretti da un’oligarchia finanziaria anonima, priva di legittimazione democratica, per dirla con schiettezza è una delega a instaurare una schiavitù anonima e finanziaria sotto al pretesto della solidarietà, in particolare l’impegno a obbligarsi in favore del settore finanziario, sovraccaricherà le capacità delle economie nazionali e la disponibilità dei cittadini a subire ulteriori sacrifici finanziari. L’obbligazione incondizionata e irrevocabile al pagamento iniziale e a quelli aggiuntivi, testimoniano di questa riduzione in catene a favore dei grandi possessori di capitali, attraverso l’obbligazione a agire in accordo con il FMI si stabilisce l’influenza indiretta degli USA, ovvero la compartecipazione decisionale di quelli che hanno prodotto e che ancora mettono in scena la crisi finanziaria. I privilegi e le immunità richieste assicurano agli attori che spendano i europei con illimitate tasse di solidarietà, illimitate, possono formare un superstato che di fatto non può essere controllato, citato e perseguito legalmente.
L’Art. 17 regola le operazioni di prestito del Mes, avendo il MES diritto di fare ricorso contro tutti gli stati membri, ecco che diventano possibili orge debitorie senza alcun controllo parlamentare e per gli attori dei mercati di capitali, grossi profitti sui crediti, senza che questo comporti per loro alcun rischio! Noi riteniamo che se per qualsiasi motivo i governi volessero aumentare la massa monetaria, dovrebbero invece affidare la creazione della moneta direttamente alla BCE, piuttosto che ottenerla attraverso una doppia intermediazione creditizia a costi più elevati.
Sentite qua: l’indifferenza rispetto alle preoccupazioni e ai problemi dei cittadini e la tesa inflizione dell’Austerity minacciano di portare a una resistenza pubblica, all’abbattimento dei governi e perfino a guerre civili. Quando i cittadini si sveglieranno e si renderanno conto che grossi attori finanziari che chiedono sempre maggiori sacrifici economici a tutti gli altri, non corrispondono di contro a un’adeguata contribuzione, si ribelleranno, ci permettiamo di aggiungere che abbiamo avvisato tutti i politici per tempo, ma siamo stati liquidati come profeti di sventura e altre cose che vi invito a leggere.
L'assenza del dibattito politico(espandi | comprimi)
Così in attesa di ratificare il Mes, la prima cosa che si fa è quella di approvare il pareggio di bilancio, la regola del pareggio di bilancio deve essere introdotta in Costituzione, per introdurre delle modifiche alla Costituzione solitamente è necessario innanzitutto un ampio dibattito politico – nazionale, non si modifica la Costituzione che è il nostro Dna così, l’unico che lo fa notare da noi è un professore dell’università di Genova, di filosofia del diritto che si chiama Paolo Becchi, sentite cosa scrive “con ultima e definitiva deliberazione del 17 aprile 2012 il Parlamento ha infatti modificato gli articoli 81, 97, 117, 119 della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio nella Carta Costituzionale italiana. La raggiunta maggioranza di 2/3 ha peraltro escluso la possibilità di procedere al referendum di revisione costituzionale, previsto e disciplinato dall’Art. 138, dice: non è la prima volta che la Costituzione subisce modifiche senza il ricorso allo strumento referendario, per semplice “colpo” della maggioranza, nel caso in questione hanno votato a favore il Pdl, PD e terzo polo, nonché personalmente il Senatore Monti, è però la prima volta che alcuni articoli della Costituzione vengono cambiati in un’atmosfera tanto silenziosa, senza alcun coinvolgimento dell’opinione pubblica e senza una reale discussione politica.
Qualcosa che non preoccupa nessuno, Becchi conclude molto ironicamente così “in un romanzo di Brecht, alla fine il capo dei gangster comanda ai suoi seguaci “mi raccomando il lavoro deve essere legale”” che tragiche fine ha fatto la legalità, finisce come parola d’ordine di un gangster, questo per sottolineare che tutto quello che è avvenuto dall’insegnamento del governo Monti fino a oggi è avvenuto in maniera legale!
Tra legale e legittimo c’è una differenza che deve essere colmata e di solito si colma con il dibattito e con l’informazione. E che l’informazione latiti ce ne si accorge facilmente anche dopo l’approvazione del Fiscal compact che segue alla modifica costituzionale per il pareggio di bilancio, il Fiscal compact obbliga i paesi a raggiungere in 20 anni un rapporto debito / Pil del 60%, ora siccome in Italia il rapporto debito – Pil si aggira intorno al 120%, questo significa che in 20 anni dobbiamo risparmiare, non avere un deficit del 3% annuo, il che significa imporre qualcosa come 50 miliardi di Euro all’anno di tassa e tagli per 20 anni, in un paese già martoriato dalla crisi e privo di crescita una situazione come quella imposta dal Fiscal compact è una situazione di una gravità incredibile che si presuppone dovrebbe occupare anche qui le pagine dei giornali.
Allora visto che dovrebbe occupare le pagine dei giornali mi sono permesso all’indomani dell’approvazione del fiscal compact di andare a vedere queste pagine dei giornali di cosa si occupassero e prima di trovare la notizia relativa all’approvazione del Fiscal Compact e del MES devo arrivare a pag. 7 e non soltanto a pag. 7, ma in un piccolo trafiletto in fondo a pag. 7 e scrivo così sul mio blog 5 righe e mezzo, sembra incredibile ma tanto ha dedicato Il Corriere della Sera nell’edizione di oggi all’approvazione del Fiscal Compact e del Mes, 5 righe e mezzo all’interno di un articoletto di fondo a pag. 7, riuscendo perfino a non nominarli né nel titolo che era “sì alle regole di bilancio UE e al fondo salva stati, assalto alla spending review ” né tanto meno nel sottotitolo dove addirittura i due trattati vengono relegati allo stesso rango di migliaia di altri interventi, perché il sottotitolo era “al Senato 1800 emendamenti al taglia spese” e così arriviamo al 12 settembre.
Perché il 12 settembre? Perché non tutti i popoli dei paesi che hanno aderito al MES sono coglioni come noi, abbiamo già visto che alcune eminenti personalità austriache hanno indirizzato delle lettere, ma questa volta tocca ai tedeschi addirittura opporsi a questo trattato inoltrando qualcosa come 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe che doveva esprimersi sulla costituzionalità o meno del Mes, la sentenza sarebbe dovuta arrivare il 12 settembre e così è successo.
La sentenza aveva una certa rilevanza perché nel caso in cui la Corte Costituzionale avesse dichiarato che il MES non era costituzionale, ovviamente il trattato sarebbe decaduto e decadendo il trattato, gli speculatori si sarebbero molto agitati sui mercati, sapendo di non poter più contare su un indebitamento progressivo e garantivo degli stati membri e così gli spread sarebbero saliti e così i mercati perché oggi i mercati decidono, avrebbero determinato la disgregazione dell’Unione Europea e questo non poteva essere concesso.
Una sentenza spartiacque(espandi | comprimi)
Così questa sentenza è diventata un po’ uno spartiacque, il 12 settembre questa sentenza della Corte Costituzionale è arrivata e i maggiori quotidiani nazionali si sono affrettati a dire che la Corte Costituzionale tedesca aveva dato il via libera al MES e quindi che avremmo avuto finalmente il nostro fondo salva stati che nessuno si azzarda mai a chiamare con il suo secondo e forse vero nome, cioè fondo salva banche, peccato però che quella della Corte Costituzionale tedesca non sia esattamente una sentenza che dà il via libera, ma una sentenza che riporta pesantemente nell’alveo del solco costituzionale, una sentenza che limita, il MES perché? Vi ricordate che noi abbiamo il 17,9% che per noi questo rappresenta una quota capitale all’interno del MES di 125 miliardi, bene allo stesso modo la Germania ha una quota del, mi pare, 27% o qualcosa del genere e si traduce fisicamente in soldoni in 190 miliardi di Euro, come vi ho spiegato prima il MES una volta ratificato, così per come è stato scritto comporta che una volta che i 17 supergovernatori determinino nuovi aumenti di capitali, ad libitum, all’infinito a seconda di quello che ritengono opportuno, gli stati devono adeguarsi e conferire le loro quote parti, la Corte Costituzionale tedesca ha stabilito che per la Germania questo non sarà possibile, la Germania è autorizzata a contribuire con i suoi 190 miliardi, ma non di più, se una contribuzione maggiore dovesse essere richiesta questa dovrà passare dal voto esplicito del Parlamento tedesco, quindi la Germania ha rivendicato il fatto che è incostituzionale firmare un assegno in bianco dove si autorizza con cambiali illimitate e infinite il prelievo dai nostri conti correnti di una qualunque somma di denaro a piacere e ci voleva la Corte Costituzionale tedesca per stabilire questo principio che non mi sembra un principio così da poco, perché il MES basava la sua potenza di fuoco proprio sul fatto che poteva, come un usuraio, un aguzzino qualsiasi richiedere fonti illimitatamente agli stati membri e questo garantiva agli speculatori che avrebbero potuto fare dei guadagni e dei ricavi all’infinito garantiti, garantiti dallo Stato che poi vengono a dire che Keynes non va bene, ma questa è la stessa cosa, si stampa moneta anziché darla ai popoli li diamo agli speculatori per i loro accumuli e i loro interessi privati.
Ma la Corte costituzionale tedesca ha sancito un principio che se vogliamo è ancora superiore e più importante a quello che vi ho appena detto, ovvero che in una democrazia la trasparenza è il principio più importante e che quindi la parte del trattato del MES che riguarda l’opacità totale di tutte le operazioni organizzative interne, di raccolta fondi, di deposito, di concessione, prestiti, tutte le organizzazioni finanziarie interne al MES che secondo il trattato deve avvenire in maniera assolutamente inviolabile, questo è incostituzionale, tutte le operazioni del MES devono avvenire a cielo aperto, tra l’altro in un momento in cui si discute per la BCE dell’opportunità di pubblicare tutte le minute delle riunioni dell’assemblea del Consiglio, per la Fed e per la Bank of England è un’operazione di ordinaria amministrazione perché non dimentichiamoci mai che queste istituzioni dai nomi altisonanti in ultima analisi anche se non sono direttamente elette dai cittadini, in qualche maniera rappresentano il popolo e devono e sono tenute a rispondere al popolo e conseguentemente è necessario che il popolo abbia gli strumenti per valutare se il loro operato è positivo, è orientato al benessere ancora una volta dei popoli oppure no e quindi la segretezza in una democrazia compiuta non è una qualità discutibile, non si può mettere in gioco, bene da noi questi principi non sono stati rivendicati da nessuno, il MES che comporta che non soltanto quel governo che aderisce non può tirarsi indietro, ma che nessun governo, neanche successivo può tirarsi indietro da questo trattato, perché questi trattati così come l’adesione all’Euro non comportano dei meccanismi di uscita, non vengono appositamente contemplati, cosa succede se noi non paghiamo una rata? E non abbiamo i soldi per pagarla? Ci invadono? Non so, per esempio questa è una domanda a cui bisognerebbe rispondere, i nostri parlamentari non lo sanno, ma non sanno neanche cos’è il Mes! Sappiate che una volta ratificato questo trattato e l’autorizzazione è già stata concessa dal Parlamento in luglio, non potremo più recedere dallo stesso, se non probabilmente con i carri armati, da noi questa cambiale in bianco di contribuzione infinita e questo problema di legittimità dovuto all’opacità con cui questi signori vorranno operare da qui all’infinito, non è stato minimamente messo in discussione, in Germania hanno fatto 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca e tra l’altro il Presidente della Corte Costituzionale, in apertura di conferenza stampa si è lasciato anche sfuggire che questi ricorsi erano fondati, è vero che da noi vige una normativa, una regolamentazione diversa per cui non i singoli cittadini possono fare ricorso alla Corte Costituzionale, come magari avvi1ene in Germania, da noi possono farlo però i politici, i partiti politici, bene sappiate non c’è stato un solo partito politico che nonostante una grande movimentazione di alcune persone che hanno cercato di fare del loro meglio per fare un battage e spiegare alle persone cos’era il MES e perché lo stavamo firmando, a cosa saremo andati incontro, tra questi io con il mio blog, ma vorrei citare anche ?Lidia Undiemi? che si è fatta promotrice addirittura di un volantino, non c’è stato un solo movimento politico, sappiatelo che ha accettato non dico di rifiutare la firma del MES che avrebbe potuto portare conseguenze nell’immediato, magari indesiderabili dal punto di vista politico, ma perlomeno che abbia accettato di accogliere questi ricorsi e di manifestare la volontà di cambiare alcuni punti.
Conclusioni(espandi | comprimi)
In Germania che è il paese dell’austerità, del rigore, nella Merkel che recentemente si è accorta, viva Dio, in una recente conferenza ha dichiarato che i mercati sono contro al popolo, va beh, meglio tardi che mai! In Germania l’approvazione di questo trattato ha dato vita a un dibattito pubblico e politico estremo anche molto intenso che ha portato a 37 mila ricorsi, da noi ha originato unicamente 5, 4, 5 righe di nuovo a pag. 7, a pag. 11 dei più importanti e referenziati quotidiani nazionali e non c’è stato uno straccio di politico che abbia sollevato una questione o abbia pensato di informare utilizzando i media di massa, certamente non delle piccole conferenze a uso e consumo degli invitati, che abbia pensato di informare sulle tragiche conseguenze dell’approvazione di un trattato che ci sottrarrà la sovranità popolare senza consentirci più in alcun modo di recuperarla! Tutto quello per cui io personalmente mi batto, guardate, non è tanto l’approvazione di questo o di quel trattato o la sua mancata approvazione, quanto l’esigenza di tornare a informare i cittadini in maniera che autonomamente possano esprimersi sulla questione del trattato e sulla questione dell’Unione Europea e guardate, non è ancora troppo tardi per informarsi, è possibile, specialmente dopo questa sentenza della Corte Costituzionale tedesca ancora fare qualcosa, se ci si mobilita insieme e soprattutto se ci si abitua a informarsi anche in luoghi come questi, grazie al blog, grazie a tutti!"
Claudio Messora, blogger
Il meccanismo europeo di stabilità - Claudio Messora
(46:30)
(46:30)
Video intervento di Claudio Messora, blogger
"Buongiorno, un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo e ben trovati.
Oggi sono qui per parlarvi di MES, cos’è il MES? Probabilmente molti di voi non lo conosceranno e è un fatto, come direbbe Di Pietro, di una gravità inaudita, perché è un meccanismo, il MES è un trattato, che istituisce un’organizzazione finanziaria che influisce pesantemente sulle nostre sorti economiche, ma andiamo con ordine.
Circa un anno e mezzo fa, quando la crisi in Italia doveva ancora esplodere nella sua fase più purulenta, qualcuno in Europa decise che era ora di fornire l’Europa di un ennesimo strumento finanziario, atto a proteggere l’architettura dell’Unione Europea da una possibile crisi del debito sovrano e si pensò di, all’epoca c’era l’Fsf di aumentare lo scudo di sicurezza, si chiamava Fondo salva stati con una nuova organizzazione, un’istituzione finanziaria che si chiamava Mes, MES sta in italiano per meccanismo europeo di stabilità, altrimenti conosciuto nel resto d’Europa come Esm (European stablity meccanism), uno dice: un fondo, qualcosa a cui chiedere aiuto in caso di necessità, innanzitutto bisogna intendersi su una cosa, cosa significa chiedere aiuto per l’Unione Europea? Non certo attingere a un fondo di solidarietà tale e quale potrebbe accadere se uno istituisce una mensa per i poveri che non possono pagare, no.
La quota di contribuzione(espandi | comprimi)
Chiedere aiuto per l’Unione Europea significa un programma di pesanti condizionalità e di espropri, non solo, significa anche un programma di indebitamento ulteriore, perché il circuito economico - finanziario che si è venuto creando da questo Keynes, che poi lo vedremo è stato messo fuori legge è che per risolvere una questione finanziariamente compromessa, ci si compromette ulteriormente, all’infinito. Le pesanti condizionalità, abbiamo l’esempio della Grecia, non sono mica una passeggiata. Pensate che in Grecia il FMI, esiste un allegato da tutti consultabile, ha imposto la privatizzazione e quindi la cessione al mercato, di tutti i più grandi asset del paese, per esempio gli aeroporti, le poste, etc., autostrade, si potrebbe andare avanti ma avete già capito. Quindi bisognerebbe chiedersi innanzitutto se aiuto non faccia rima con conquista che è conquista di guerra, un bottino, che è l’assonanza che più facilmente, l’immagine che più facilmente mi viene in testa, però loro sono convinti, istituiscono il Mes, quindi cosa dice questo Mes? Il MES parte con un capitale che adesso è di circa 700 miliardi di Euro e che suddivide questo capitale in quote tra i vari paesi membri che vi aderiscono, al momento i paesi membri che vi aderiscono sono quelli della zona Euro, sono 17 paesi, tra i quali anche noi. La quota di contribuzione a questi 700 miliardi di Euro italiana è del 17,9% e questo, facendo i conti, implica un esborso di 125 miliardi di Euro. Di questi 125 miliardi di Euro bisogna corrispondere inizialmente solo una parte, questa parte corrisponde al 20%, il 20% di 125 fa più o meno 15, sono 2,8 quasi 3 miliardi all’anno per 5 anni. Innanzitutto bisognerebbe chiedersi da dove arrivano questi 125 miliardi e inizialmente questi 15 perché è chiaro che in un paese pesantemente colpito dalla disoccupazione, dalla carenza endemica di risorse liquide nella tesoreria, tanto che non abbiamo neanche i soldi per pagare i danni del terremoto in Emilia Romagna, si chiedevano 2 miliardi, non sono saltati fuori, però abbiamo i soldi per pagare il fallimento delle banche come Monte dei Paschi di Siena, in un paese del genere dove si prendono i soldi? Semplice, ci si indebita ulteriormente sul mercato, sta proprio scritto nel Disegno di Legge N. 3240 Comunicato alla Presidenza il 3 aprile 2012, quindi questi soldi se si prendono sul mercato si prendono a debito, ma se si prendono a debito, si prendono corrispondendo degli interessi. Quindi cominciamo il nostro processo di salvataggio indebitandoci ulteriormente e pagando interessi elevati, ma uno dice: va beh, conferiamo questi 15 miliardi e poi quando succede che abbiamo bisogno, magari ci tornano indietro, come tornano indietro questi soldi? Nel caso in cui un paese membro abbia necessità di essere salvato e quindi ne faccia esplicita richiesta, dopo un’attenta valutazione che implica il coinvolgimento della Commissione europea, della BCE e del FMI, i quali tutti e tre letti insieme si chiamano Troica e dopo l’approvazione di un piano di condizionalità, altrimenti detto memorandum di intesa e noi abbiamo l’esempio dei memorandum di intesa, come dicevo prima c’è quello della Grecia, a questo punto si decide che i soldi possono venire prestati, voi pagate un’assicurazione perché poi la polizza nel caso in cui avvenga un sinistro si copre dalla necessità di un maggiore esborso, in questo caso voi pagate una polizza per poter chiedere dei prestiti, dico: se questi soldi me li dovete poi prestare in un certo senso facciamo prima che quando ne ho veramente di bisogno te li chiedo, non c’è bisogno che mi indebito da subito per 125 miliardi, soltanto per avere la possibilità e il permesso di poterteli chiedere in prestito dopo, quando ce li prestano, ce li prestano a debito ovviamente, a debito con interesse.
Chi di voi ha mai condotto una famiglia? Visto che in Parlamento usano spesso questa metafora della buona famiglia, chi ha mai condotto una famiglia sa benissimo che per far fronte ai debiti pregressi non funziona il discorso di indebitarsi ulteriormente, perché così oltre pagare quelli vecchi, devi pagare quelli nuovi, semmai bisogna procedere a un piano di dilazionamenti in cui si concorda una certa tempistica e nel frattempo ci si fa un mazzo così a lavorare e a cercare di tirare su i soldi, questa è l’unica maniera di uscire da una crisi sana, altrimenti diventa strozzinaggio, altrimenti diventano estorsori, gente che ti spacca le gambe, in questa direzione ci stiamo avviando un po’ con l’Unione Europea, un piano di strozzinaggio progressivo che indebita pesantemente gli stati e questo indebitamento progressivo degli stati, come si traduce poi? L’estorsione, l’attività di strozzinaggio come si esplica in questa metafora applicata agli stati? Se sei un privato cittadino ti spezzo le gambe, se sei uno Stato ti costringo a cedere parti della tua sovranità, questo non rappresenta un problema per un uomo che ha sempre pensato, come il Presidente del Consiglio Mario Monti che la cessione di parte della sovranità fosse non soltanto ammissibile, c’è un suo celebre discorso dove lui dice che i popoli sono pronti a affrontare cessioni di parti della sovranità, soltanto quando c’è una crisi, una crisi conclamata in atto, per cui il non cedere parte di sovranità avrebbe conseguenze peggiori rispetto che non cederle e nel momento in cui c’è questa crisi si cedono parte di sovranità per conferirle in un’unica entità centrale, perché se cedi delle parti di sovranità qualcuno le prende e questo qualcuno è l’Europa unita che nell’idea di Mario Monti e nell’idea del suo curriculum che ha sempre mirato a questo obiettivo, se voi andate a vedere la carica principale della Commissione trilaterale, qual è il suo obiettivo, vedete che è convinto devotamente dedicato alla costruzione dell’integrazione totale politica, economica europea, in questo discorso dice che le crisi servono a questo e che dopo che passa la crisi, comunque non è reversibile perché tu hai messo in atto, in esercizio delle nuove leggi, delle nuove parti di Costituzione per cui il processo non si può riavvolgere semplicemente perché la crisi è passata, ormai le hai cedute e te le tieni e del resto in un celebre discorso al Parlamento lui ha espressamente sottolineato come la nostra Costituzione sia fondata sulla cessione di parti di sovranità, io pensavo che la nostra Costituzione fosse fondata sul lavoro come dice l’Art. 1, invece secondo Monti è fondata sulla cessione della sovranità.
Attenzione, c’è un articolo della Costituzione che dice che l’Italia può cedere parti di sovranità ma purché queste parti di sovranità siano cedute in maniera paritetica con gli altri stati che partecipano a questa cessione, quindi non siamo soltanto noi a cedere parti di sovranità ma devono cedere anche gli altri nella stessa misura, poi vedremo se questo sta accadendo oppure no.
Le cessioni di sovranità(espandi | comprimi)
Il MES chiede in cambio cessioni di parti della sovranità, in cosa consistono? Consistono nella firma di pesanti condizionalità, di memorandum di intesa a opera della Troica (Commissione Europea, BCE e FMI)
Il MES chiede in cambio cessioni di parti della sovranità, in cosa consistono? Consistono nella firma di pesanti condizionalità, di memorandum di intesa a opera della Troica (Commissione Europea, BCE e FMI) e nel controllo stretto delle politiche economiche del paese, di quello che fa il Parlamento, per cui nel momento in cui si accede a questi prestiti non si è più liberi di affrontare le politiche economiche che si ritengono necessarie per il benessere dei cittadini, guardate che il concetto di benessere dei popoli non è un concetto così peregrino, certe se parlate con uno che ha a cuore solo e soltanto il libero mercato vi guarderà strabuzzando un po’ gli occhi, però in realtà il concetto, anche stesso di felicità è stato messo in opera direttamente anche nella costruzione degli Stati Uniti d’Europa, loro parlavano proprio di diritto alla felicità e del resto esiste una sentenza della società delle nazioni che è una specie di antesignana dell’O.N.U. voluta dal Presidente Wilson subito dopo la Prima Guerra Mondiale per evitare il degrado della situazione politica internazionale che avrebbe potuto condurre a nuove guerre.
Poi c’è questa sentenza che sancì nel 1938 il diritto per un popolo, nel momento in cui il ripianamento dei suoi debiti avrebbe significato un’eccessiva perdita di benessere che il benessere si traduce proprio nella possibilità di mangiare, di poter vivere decentemente, decorosamente, con dignità, avrebbe potuto rappresentare l’infelicità estrema di un popolo, bene questo popolo aveva il diritto morale di non ripianare quel debito, perché prima ancora dei soldi, il primato che si sanciva con quella sentenza è quello, conta alla fine, conta il popolo, non vogliamo usare il concetto di popolo , il concetto di nazione, richiamano cose che danno fastidio, conta la gente, contiamo noi!
Se si deve affamare, assetare, dissanguare un intero paese, un’intera nazione, uno Stato, chiamatelo come volete questo non è possibile oltre un certo livello non è possibile! Questo non significa che l’Europa non sia una cosa buona e giusta, significa semplicemente che gli strumenti che sono messi in campo per ottenerla in questo momento, sono strumento abbastanza ricattatori, non esiste la ricerca del consenso popolare, non esiste una cosa chiamata popolo europeo, esistono tanti popoli, tante lingue, tante differenze che si sono sempre espressi contro qualsiasi richiesta che contemplasse l’istituzione della costituzione europea, mi viene in mente l’esempio dei francesi che l’hanno respinto per poi ritrovarselo di nuovo nella finestra grazie al trattato di Lisbona, mi vengono in mente gli esempi dell’Irlanda che hanno dovuto ripetere il referendum fino a quando poi non hanno detto di sì, mi viene in mente l’esempio olandese, come dice Nigel Farage del resto in Europa i referendum sono solo due risposte possibili: sì e sì per favore! Fino a che non si ottiene una di queste due risposte i referendum si ripetono.
Ma torniamo al Mes, oltre ai 125 miliardi di indebitamento, oltre all’indebitamento ulteriore che accadrebbe nel caso in cui uno stato membro si trovasse nelle condizioni di dover chiedere l’aiuto c’è un altro aspetto fortemente inquietante, ovvero il MES è strutturato come? Ci sono 17 supergovernatori, questi 17 supergovernatori sono costituiti idealmente dai Ministri delle economie di ogni singolo stato membro che aderisce, quindi per l’Italia fino a poco tempo fa si sarebbe parlato di Mario Monti che possono a loro volta nominare un loro vice che li rappresenta, questi 17 supergovernatori, perché si chiamano super? Principalmente perché hanno dei poteri illimitati, innanzitutto possono cambiare il trattato a loro piacimento, tu ratifichi un trattato, come paese, gli dai mandato a un organismo, un’istituzione esterna al paese a porti delle condizionalità, a agire indebitandoti o influendo comunque sulle tue politiche economiche e questo trattato una volta che gliel’hai dato, può essere modificato a piacere, per cui tra due anni, i 17 si mettono d’accordo con maggioranza qualificata e cambiano il trattato e tu hai ratificato un mostro che si evolve nel tempo e non sai bene dove andrà a finire .
Le esigenze di capitale(espandi | comprimi)
Una delle cose per esempio che si possono cambiare a piacimento è la capitalizzazione, adesso ci sono 700 miliardi dentro questo fondo e sappiamo che ogni stato membro deve contribuire per quanto la sua quota di partecipazione gli indica e noi abbiamo visto che siamo il 17,9, ma un domani e attenzione che questo lavoro di riqualificazione può essere effettuato comunque e sempre e comunque almeno una volta ogni 5 anni, un domani che ci fosse l’esigenza di dovere modificare questa quota parte per riadattarla alle mutate esigenze, il Consiglio dei 17 supergovernatori potrà decidere di cambiare le esigenze di capitale all’interno del fondo e quindi passare da 700 miliardi a 1400? A 2100? E cosa succede? Succede che nel momento in cui il MES impone una ricapitalizzazione, chi è che deve metterci questi soldi? Gli stati me H�" �� �E��4 .@�z 9N .M3G^�PS���� �c��
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Hos, è come consegnare a un aguzzino un libretto di assegni virtualmente infinito, che non finiscono mai, tutti in bianco e firmati.
Attenzione perché questi soldi che dovessero essere decisi dal board dirigenziale del Mes, questi soldi aggiuntivi, dovranno essere corrisposti irrevocabilmente e incondizionatamente, attenzione a queste due parole “irrevocabilmente” e “incondizionatamente” non si può dire di no, non solo bisogna darli, ma bisogna darli esattamente come te li chiedono, nei tempi e nei modi in cui il MES deciderà, attenzione perché tra l’altro è interessante notare come il Mes, dice: dove li prendono questi soldi? Dagli stati membri, non solo perché all’Art. 17 si dice che il MES sarà abilitato a contrarre prestiti sui mercati finanziari, da banche, istituzioni o altre persone o istituzioni, quindi significa che virtualmente vogliamo indebitarci con la Cina? Benissimo, vogliamo indebitarci con Goldman Sachs? Benissimo, sappiate che a quel punto Goldman Sachs, la Cina e quant’altro saranno osservatori e interlocutori privilegiati nel processo di definizione del memorandum delle famose condizionalità che saranno imposte al paese che chiede i prestiti, se questo vi sembra corretto, cioè che le politiche monetarie di un paese che pur sta chiedendo un aiuto, un aiuto per non scegliere strade diverse come le famose politiche keynesiane che il Premier David Cameron ha stabilito che sono state vietate per legge addirittura, se uno chiede un aiuto con questo meccanismo un po’ perverso, si ritrova poi Goldman Sachs per dirne una, quindi queste cessioni di sovranità poi non si fanno soltanto nei confronti di un’unità centrale europea, ma più che altro nei confronti delle istituzioni finanziarie più accreditate, ma persino persone, persone individuali come sta scritto qui nell’Art. 17, altre cose che è interessante notare è che tutte le operazioni di questa istituzione finanziaria che dovrebbe essere un’istituzione, siccome i 17 supergovernatori sono i Ministri dell’economia dei vari paesi, un’istituzione in fondo abilitata democraticamente, dovrebbe afferire in ultima analisi, al bene dei cittadini al controllo dei cittadini, bene ma questi 17 supergovernatori saranno completamente non soltanto immuni da qualsiasi procedimento giudiziario, nel caso in cui si scopre che magari abbiano attinto a fondi che non erano puliti, con operazioni internazionali che magari si configurano come riciclaggio che questi soldi poi quando arrivano anche dai privati… Quindi nel soltanto saranno completamente immuni e non si potranno quindi citare in giudizio per il loro operato mai, ma le sedi, i documenti, i verbali, le minute, qualsiasi documento prodotto dal MES all’interno del MES e che abbia una relazione con il Mes, sarà completamente inviolabile, per cui questi governatori che adesso si comincia a capire perché si chiamano super, godranno di una totale, sostanziale impunità e della totale inviolabilità dei loro documenti, per cui non si potrà più andare dal Ministro dell’economia e dire: scusi mi faccia vedere il personal computer, magari scoppia uno scandalo nazionale perché lui dirà, qua dentro ci sono delle cose che afferiscono al Mes, tra l’altro il MES avrà sede nei vari paesi in un luogo che sarà in tutto e per tutto simile a un’ambasciata perché non sarà soggetto a nessun tipo di autorizzazione, nessuna autorità, forze dell’ ordine o autorità giudiziarie, nessuno potrà entrare in queste "premises" come si dice in Inglese, non potranno essere soggette a perquisizione, non potranno essere soggetti a licenze o a qualsiasi altro tipo di regolamentazione che sia necessaria sui vari territori, non dovranno pagare le tasse, pagare nessun di contributi, sono come uno Stato, come un Vaticano, un’ambasciata americana quindi avete capito bene, non si possono controllare, non si possono chiamare in giudizio, non si può fare niente, però bontà loro, loro dicono che avranno un Collegio di revisori esterni e lo dicono all’Art. 29, dicono: i conti del MES sono oggetto di revisione da parte di revisori esterni, indipendenti, però poi aggiungono: approvati dal Consiglio dei governatori, quindi li devo far controllare da qualcuno che però devo approvare io, ma non è finita, lo chiamavano Fondo Salva stati e uno si immagina che servano a salvare gli stati, ma a un certo punto nella primavera di quest’anno insomma cominciano a riflettere, ragionare se non sia il caso di salvarci anche le banche, con il fondo salva stati, pagato dagli stati e così dopo una riunione dell’Ecofin, la riunione dei Ministri dell’economia, si comincia a discutere sull’opportunità di salvare le banche che non soltanto sono state ricapitalizzate con i mille miliardi dell’operazione famosa definita dalla BCE, mille miliardi che hanno incamerato, potevano restituire all’1%, non tutti mille miliardi per le banche italiane, per tutte le banche, ma con i quali hanno acquistato titoli di Stato, i titoli di Stato all’epoca in Italia avevano rendimenti, siccome lo spread era alto, elevatissimi, certamente non dell’1%, parliamo del 5/6/7%, hanno acquistato titoli perlopiù a 3 anni, loro dicono per salvare l’Italia e se volevano salvare l’Italia prendevano i soldi all’1% della BCE e acquistavano titoli di Stato all’1%, invece li hanno acquistati al tasso di strozzinaggio che allora i mercati stavano imponendo al nostro paese, non mi sembra un buon modo per salvare il nostro paese, la realtà è che dovevano ricapitalizzarsi dopo le decisioni nefaste assunte dell’Eba , la European banking authority cioè l’autorità centrale bancaria europea che ha sede a Londra e che, quando si era ancora all’epoca dei famosi risolini tra la Merkel e Sarcozy aveva deciso che le banche valevano tanto quanto valevano i loro titoli di Stato sul valore che avevano sul mercato secondario in quel preciso momento.
Le banche del Sud europa(espandi | comprimi)
Ma siccome in quel momento i titoli dei paesi del sud Europa: Spagna, Italia, Grecia avevano un tasso di interesse elevatissimo sul mercato secondario e quindi valevano di meno, era evidente che le banche dei singoli paesi, le banche spagnole, le banche italiane che avevano prevalentemente in pancia i propri titoli del proprio Stato, avevano improvvisamente un ammanco di bilancio enorme perché valevano improvvisamente di meno senza avere fatto niente, anche se quei titoli sarebbero stati rimborsati al valore prestabilito quando erano stati acquistati, quindi comunque quei soldi virtualmente c’erano, ma improvvisamente questa decisione della Eba faceva sì che le banche italiane non valessero più una mazza e avessero bisogno di ricapitalizzarsi e così c’era questo grande problema, una crisi bancaria, nata dalla crisi delle banche d’America, trasferita in Europa e che continuava a essere una crisi bancaria, una crisi bancaria pagata dai cittadini e siccome non si voleva far capire che comunque queste benedette banche avremmo dovuto pagarcele da soli, cosa si inventano? La BCE dà questi mille miliardi a un tasso privilegiato dell’1 %, uno dice: questi mille miliardi li devi restituire tra tre anni pagandoci l’1 % di interessi, non mi fate fare il conto di quanto è l’1% di mille miliardi, non voglio saperlo, però è insufficiente perché alla fine sono poche decine di milioni di Euro, allora cosa si inventano? Dicono bene: noi con questi mille miliardi compriamo i titoli di Stato, i titoli di Stato in questo momento hanno un tasso di interesse elevatissimo, tra tre anni li rivendiamo o anche prima come vedremo tra poco e ci facciamo un bel po’ di soldi che serviranno a ricapitalizzarci, ma questi soldi per ricapitalizzare le banche, chi li ha messi alla fine? Li ha messi la BCE? No, perché la BCE poi se li riprende li abbiamo messi noi, non solo, ma adesso Mario Draghi se ne esce con la pensata di aiutare gli stati comprando i titoli di Stato sul mercato secondario e quali titoli di Stato vuole comprare? Vuole comprare quelli fino a 3 anni, uno dice: se vuoi aiutare lo spread ti compri quelli a 10 anni perché quelli a 10 anni sono quelli che determinano lo spread, la differenza dei suoi rendimenti tra i titoli italiani e i titoli equivalenti su 10 anni tedeschi.
No, si compra quelli a 3 anni perché così la scusa ufficiale è: influiranno un po’ a cascata sui rendimenti dei titoli decennali, peccato che i titoli a 3 anni erano proprio quelli che in gran parte le banche, parliamo di quelle italiane, avevano acquistato con i famosi miliardi presi all’1% dalla BCE, quindi le banche hanno preso soldi dalla BCE, hanno comprato i titoli di stato italiani, che noi dovremo ripagare con le nostre tasse, quindi sono soldi nostri e questi soldi che dovrebbero aspettare che ne so, 3 anni per avere, glieli restituisce Draghi immediatamente facendo questa operazione su un mercato secondario e così abbiamo ricapitalizzato le banche, chi paga? Paga Pantalone tra 3 anni, non contenti come abbiamo visto decidono che il MES avrà anche finalità di salvataggio delle banche, degli istituti finanziari e questi soldi per salvare le banche e gli istituti finanziari chi li deve mettere? Pantalone, sempre noi perché il MES lo paghiamo noi con 125 miliardi iniziali che una quota di indebitamento progressiva.
Ma sentite cosa ha il coraggio di dire Mario Draghi in una conferenza stampa tenutasi alla BCE più o meno intorno al 6 giugno di quest’anno, a una giornalista che gli chiede circa questa ipotesi di utilizzare il MES per pagare la crisi delle banche, lui risponde che lì la Sm consentirebbe la ricapitalizzazione delle banche senza aumentare il debito degli stati, come se il debito degli stati non avesse nessuna parte nelle quote che il MES utilizza per salvare le banche, ma abbiamo visto che il MES parte proprio con la dotazione di 125 miliardi italiani e che probabilmente questi 125 miliardi, una volta ratificato potranno diventare 300/500/1000, questi sono i soldi del Mes!
Balle su balle(espandi | comprimi)
Balle su balle ma non c’è nessuno che glielo fa notare. Ma la cosa ancora più buffa è che noi abbiamo visto come il MES in sostanza significhi “cessione di sovranità nazionale” perché nel momento in cui tu chiedi un aiuto e devi sottostare a delle condizionalità e al controllo in Parlamento delle politiche economiche perché siano attinenti a queste condizionalità, rispettoso delle condizionalità, è ovvio che tu, la tua sovranità che per definizione è proprio quella di decidere autonomamente, soprattutto in Parlamento le leggi, quelle poi in materia economica sono le più importanti, è ovvio che tu questa sovranità la perdi.
E siccome questo stesso principio, qualcuno ha osato proporlo anche per il salvataggio delle banche, quando si è detto: usiamo il MES per salvare le banche è stato detto: sì va bene, però a questo punto ci vogliono anche delle condizionalità e quali sono le condizionalità per le banche? Ah beh, certo mica puoi entrare nei consigli di amministrazione e decidere le politiche che devono fare, questo non ci sogneremo mai, ma sono avere delle quote, diventare azionisti di quelle banche, una specie di semieuropeizzazione, qua cosa per Draghi è un grave problema perché si lancia in una giusta riflessione, dice: ma allora la questione diventa vogliamo davvero un MES che diventi azionista delle banche che ricapitalizza? Subito dopo specifica: abbiamo disegnato il trattato con l’obiettivo di diventare un’azionista delle banche dell’Unione Europea? Quindi per Draghi il MES che avrebbe nei confronti delle banche la stessa finalità che ha nei confronti degli Stati, quella del salvataggio, se chiede in cambio del salvataggio delle stati, una quota delle azioni di quello Stato sottoforma di cessione di sovranità, non c’è nessun problema, se però chiede delle azioni delle banche che intende salvare, allora ragazzi si impone una pesante riflessione collettiva, è davvero quello che vogliamo? Però se i cittadini dicono: scusate ma è davvero quello che vogliamo che il MES possa salvarci ma acquisendo quote della nostra sovranità? Allora tu sei un antieueuropeista, sei un euroscettico, vuoi pilotare questa nazione sugli scogli della crisi, sei un populista, è meglio se ti fai da parte e fai fare a noi e mentre nel silenzio generale degli intellettuali, dei giornalisti, degli opinionisti, dei media l’Italia si avvia verso l’approvazione del MES seguendo il Disegno di Legge di Mario Monti, in altri paesi il dibattito comincia a esplodere, perché se ne accorgono anche loro, perché a maggio arriva una lettera di alcune personalità austriache, professioni e docenti a tutte le istituzioni di Vienna, ve ne voglio leggere soltanto un pezzettino “in qualità di cittadini responsabili i sottoscritti hanno letto la bozza del MES con la necessaria diligenza e accuratezza, abbiamo pervenuti alla conclusione che questa bozza non deve essere accettata, coloro che la firmeranno, devono essere giudicati avendo agito con dolo eventuale se le prevedibili conseguenze si manifestano, non solo l’accordo contraddice le più elementari convenzioni dell’Unione Europea, che costituiscono le basi per l’ingresso e per la permanenza dell’Europa unita in qualità di membri, ma viola anche la costituzione federale austriaca, poiché trasferisce le prerogative del diritto di ogni democrazia, per esempio la sovranità finanziaria a un’istituzione al di fuori del suo controllo, se questo trattato sarà ratificato, tutti gli stati membri dell’Unione Europea saranno diretti da un’oligarchia finanziaria anonima, priva di legittimazione democratica, per dirla con schiettezza è una delega a instaurare una schiavitù anonima e finanziaria sotto al pretesto della solidarietà, in particolare l’impegno a obbligarsi in favore del settore finanziario, sovraccaricherà le capacità delle economie nazionali e la disponibilità dei cittadini a subire ulteriori sacrifici finanziari. L’obbligazione incondizionata e irrevocabile al pagamento iniziale e a quelli aggiuntivi, testimoniano di questa riduzione in catene a favore dei grandi possessori di capitali, attraverso l’obbligazione a agire in accordo con il FMI si stabilisce l’influenza indiretta degli USA, ovvero la compartecipazione decisionale di quelli che hanno prodotto e che ancora mettono in scena la crisi finanziaria. I privilegi e le immunità richieste assicurano agli attori che spendano i europei con illimitate tasse di solidarietà, illimitate, possono formare un superstato che di fatto non può essere controllato, citato e perseguito legalmente.
L’Art. 17 regola le operazioni di prestito del Mes, avendo il MES diritto di fare ricorso contro tutti gli stati membri, ecco che diventano possibili orge debitorie senza alcun controllo parlamentare e per gli attori dei mercati di capitali, grossi profitti sui crediti, senza che questo comporti per loro alcun rischio! Noi riteniamo che se per qualsiasi motivo i governi volessero aumentare la massa monetaria, dovrebbero invece affidare la creazione della moneta direttamente alla BCE, piuttosto che ottenerla attraverso una doppia intermediazione creditizia a costi più elevati.
Sentite qua: l’indifferenza rispetto alle preoccupazioni e ai problemi dei cittadini e la tesa inflizione dell’Austerity minacciano di portare a una resistenza pubblica, all’abbattimento dei governi e perfino a guerre civili. Quando i cittadini si sveglieranno e si renderanno conto che grossi attori finanziari che chiedono sempre maggiori sacrifici economici a tutti gli altri, non corrispondono di contro a un’adeguata contribuzione, si ribelleranno, ci permettiamo di aggiungere che abbiamo avvisato tutti i politici per tempo, ma siamo stati liquidati come profeti di sventura e altre cose che vi invito a leggere.
L'assenza del dibattito politico(espandi | comprimi)
Così in attesa di ratificare il Mes, la prima cosa che si fa è quella di approvare il pareggio di bilancio, la regola del pareggio di bilancio deve essere introdotta in Costituzione, per introdurre delle modifiche alla Costituzione solitamente è necessario innanzitutto un ampio dibattito politico – nazionale, non si modifica la Costituzione che è il nostro Dna così, l’unico che lo fa notare da noi è un professore dell’università di Genova, di filosofia del diritto che si chiama Paolo Becchi, sentite cosa scrive “con ultima e definitiva deliberazione del 17 aprile 2012 il Parlamento ha infatti modificato gli articoli 81, 97, 117, 119 della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio nella Carta Costituzionale italiana. La raggiunta maggioranza di 2/3 ha peraltro escluso la possibilità di procedere al referendum di revisione costituzionale, previsto e disciplinato dall’Art. 138, dice: non è la prima volta che la Costituzione subisce modifiche senza il ricorso allo strumento referendario, per semplice “colpo” della maggioranza, nel caso in questione hanno votato a favore il Pdl, PD e terzo polo, nonché personalmente il Senatore Monti, è però la prima volta che alcuni articoli della Costituzione vengono cambiati in un’atmosfera tanto silenziosa, senza alcun coinvolgimento dell’opinione pubblica e senza una reale discussione politica.
Qualcosa che non preoccupa nessuno, Becchi conclude molto ironicamente così “in un romanzo di Brecht, alla fine il capo dei gangster comanda ai suoi seguaci “mi raccomando il lavoro deve essere legale”” che tragiche fine ha fatto la legalità, finisce come parola d’ordine di un gangster, questo per sottolineare che tutto quello che è avvenuto dall’insegnamento del governo Monti fino a oggi è avvenuto in maniera legale!
Tra legale e legittimo c’è una differenza che deve essere colmata e di solito si colma con il dibattito e con l’informazione. E che l’informazione latiti ce ne si accorge facilmente anche dopo l’approvazione del Fiscal compact che segue alla modifica costituzionale per il pareggio di bilancio, il Fiscal compact obbliga i paesi a raggiungere in 20 anni un rapporto debito / Pil del 60%, ora siccome in Italia il rapporto debito – Pil si aggira intorno al 120%, questo significa che in 20 anni dobbiamo risparmiare, non avere un deficit del 3% annuo, il che significa imporre qualcosa come 50 miliardi di Euro all’anno di tassa e tagli per 20 anni, in un paese già martoriato dalla crisi e privo di crescita una situazione come quella imposta dal Fiscal compact è una situazione di una gravità incredibile che si presuppone dovrebbe occupare anche qui le pagine dei giornali.
Allora visto che dovrebbe occupare le pagine dei giornali mi sono permesso all’indomani dell’approvazione del fiscal compact di andare a vedere queste pagine dei giornali di cosa si occupassero e prima di trovare la notizia relativa all’approvazione del Fiscal Compact e del MES devo arrivare a pag. 7 e non soltanto a pag. 7, ma in un piccolo trafiletto in fondo a pag. 7 e scrivo così sul mio blog 5 righe e mezzo, sembra incredibile ma tanto ha dedicato Il Corriere della Sera nell’edizione di oggi all’approvazione del Fiscal Compact e del Mes, 5 righe e mezzo all’interno di un articoletto di fondo a pag. 7, riuscendo perfino a non nominarli né nel titolo che era “sì alle regole di bilancio UE e al fondo salva stati, assalto alla spending review ” né tanto meno nel sottotitolo dove addirittura i due trattati vengono relegati allo stesso rango di migliaia di altri interventi, perché il sottotitolo era “al Senato 1800 emendamenti al taglia spese” e così arriviamo al 12 settembre.
Perché il 12 settembre? Perché non tutti i popoli dei paesi che hanno aderito al MES sono coglioni come noi, abbiamo già visto che alcune eminenti personalità austriache hanno indirizzato delle lettere, ma questa volta tocca ai tedeschi addirittura opporsi a questo trattato inoltrando qualcosa come 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe che doveva esprimersi sulla costituzionalità o meno del Mes, la sentenza sarebbe dovuta arrivare il 12 settembre e così è successo.
La sentenza aveva una certa rilevanza perché nel caso in cui la Corte Costituzionale avesse dichiarato che il MES non era costituzionale, ovviamente il trattato sarebbe decaduto e decadendo il trattato, gli speculatori si sarebbero molto agitati sui mercati, sapendo di non poter più contare su un indebitamento progressivo e garantivo degli stati membri e così gli spread sarebbero saliti e così i mercati perché oggi i mercati decidono, avrebbero determinato la disgregazione dell’Unione Europea e questo non poteva essere concesso.
Una sentenza spartiacque(espandi | comprimi)
Così questa sentenza è diventata un po’ uno spartiacque, il 12 settembre questa sentenza della Corte Costituzionale è arrivata e i maggiori quotidiani nazionali si sono affrettati a dire che la Corte Costituzionale tedesca aveva dato il via libera al MES e quindi che avremmo avuto finalmente il nostro fondo salva stati che nessuno si azzarda mai a chiamare con il suo secondo e forse vero nome, cioè fondo salva banche, peccato però che quella della Corte Costituzionale tedesca non sia esattamente una sentenza che dà il via libera, ma una sentenza che riporta pesantemente nell’alveo del solco costituzionale, una sentenza che limita, il MES perché? Vi ricordate che noi abbiamo il 17,9% che per noi questo rappresenta una quota capitale all’interno del MES di 125 miliardi, bene allo stesso modo la Germania ha una quota del, mi pare, 27% o qualcosa del genere e si traduce fisicamente in soldoni in 190 miliardi di Euro, come vi ho spiegato prima il MES una volta ratificato, così per come è stato scritto comporta che una volta che i 17 supergovernatori determinino nuovi aumenti di capitali, ad libitum, all’infinito a seconda di quello che ritengono opportuno, gli stati devono adeguarsi e conferire le loro quote parti, la Corte Costituzionale tedesca ha stabilito che per la Germania questo non sarà possibile, la Germania è autorizzata a contribuire con i suoi 190 miliardi, ma non di più, se una contribuzione maggiore dovesse essere richiesta questa dovrà passare dal voto esplicito del Parlamento tedesco, quindi la Germania ha rivendicato il fatto che è incostituzionale firmare un assegno in bianco dove si autorizza con cambiali illimitate e infinite il prelievo dai nostri conti correnti di una qualunque somma di denaro a piacere e ci voleva la Corte Costituzionale tedesca per stabilire questo principio che non mi sembra un principio così da poco, perché il MES basava la sua potenza di fuoco proprio sul fatto che poteva, come un usuraio, un aguzzino qualsiasi richiedere fonti illimitatamente agli stati membri e questo garantiva agli speculatori che avrebbero potuto fare dei guadagni e dei ricavi all’infinito garantiti, garantiti dallo Stato che poi vengono a dire che Keynes non va bene, ma questa è la stessa cosa, si stampa moneta anziché darla ai popoli li diamo agli speculatori per i loro accumuli e i loro interessi privati.
Ma la Corte costituzionale tedesca ha sancito un principio che se vogliamo è ancora superiore e più importante a quello che vi ho appena detto, ovvero che in una democrazia la trasparenza è il principio più importante e che quindi la parte del trattato del MES che riguarda l’opacità totale di tutte le operazioni organizzative interne, di raccolta fondi, di deposito, di concessione, prestiti, tutte le organizzazioni finanziarie interne al MES che secondo il trattato deve avvenire in maniera assolutamente inviolabile, questo è incostituzionale, tutte le operazioni del MES devono avvenire a cielo aperto, tra l’altro in un momento in cui si discute per la BCE dell’opportunità di pubblicare tutte le minute delle riunioni dell’assemblea del Consiglio, per la Fed e per la Bank of England è un’operazione di ordinaria amministrazione perché non dimentichiamoci mai che queste istituzioni dai nomi altisonanti in ultima analisi anche se non sono direttamente elette dai cittadini, in qualche maniera rappresentano il popolo e devono e sono tenute a rispondere al popolo e conseguentemente è necessario che il popolo abbia gli strumenti per valutare se il loro operato è positivo, è orientato al benessere ancora una volta dei popoli oppure no e quindi la segretezza in una democrazia compiuta non è una qualità discutibile, non si può mettere in gioco, bene da noi questi principi non sono stati rivendicati da nessuno, il MES che comporta che non soltanto quel governo che aderisce non può tirarsi indietro, ma che nessun governo, neanche successivo può tirarsi indietro da questo trattato, perché questi trattati così come l’adesione all’Euro non comportano dei meccanismi di uscita, non vengono appositamente contemplati, cosa succede se noi non paghiamo una rata? E non abbiamo i soldi per pagarla? Ci invadono? Non so, per esempio questa è una domanda a cui bisognerebbe rispondere, i nostri parlamentari non lo sanno, ma non sanno neanche cos’è il Mes! Sappiate che una volta ratificato questo trattato e l’autorizzazione è già stata concessa dal Parlamento in luglio, non potremo più recedere dallo stesso, se non probabilmente con i carri armati, da noi questa cambiale in bianco di contribuzione infinita e questo problema di legittimità dovuto all’opacità con cui questi signori vorranno operare da qui all’infinito, non è stato minimamente messo in discussione, in Germania hanno fatto 37 mila ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca e tra l’altro il Presidente della Corte Costituzionale, in apertura di conferenza stampa si è lasciato anche sfuggire che questi ricorsi erano fondati, è vero che da noi vige una normativa, una regolamentazione diversa per cui non i singoli cittadini possono fare ricorso alla Corte Costituzionale, come magari avvi1ene in Germania, da noi possono farlo però i politici, i partiti politici, bene sappiate non c’è stato un solo partito politico che nonostante una grande movimentazione di alcune persone che hanno cercato di fare del loro meglio per fare un battage e spiegare alle persone cos’era il MES e perché lo stavamo firmando, a cosa saremo andati incontro, tra questi io con il mio blog, ma vorrei citare anche ?Lidia Undiemi? che si è fatta promotrice addirittura di un volantino, non c’è stato un solo movimento politico, sappiatelo che ha accettato non dico di rifiutare la firma del MES che avrebbe potuto portare conseguenze nell’immediato, magari indesiderabili dal punto di vista politico, ma perlomeno che abbia accettato di accogliere questi ricorsi e di manifestare la volontà di cambiare alcuni punti.
Conclusioni(espandi | comprimi)
In Germania che è il paese dell’austerità, del rigore, nella Merkel che recentemente si è accorta, viva Dio, in una recente conferenza ha dichiarato che i mercati sono contro al popolo, va beh, meglio tardi che mai! In Germania l’approvazione di questo trattato ha dato vita a un dibattito pubblico e politico estremo anche molto intenso che ha portato a 37 mila ricorsi, da noi ha originato unicamente 5, 4, 5 righe di nuovo a pag. 7, a pag. 11 dei più importanti e referenziati quotidiani nazionali e non c’è stato uno straccio di politico che abbia sollevato una questione o abbia pensato di informare utilizzando i media di massa, certamente non delle piccole conferenze a uso e consumo degli invitati, che abbia pensato di informare sulle tragiche conseguenze dell’approvazione di un trattato che ci sottrarrà la sovranità popolare senza consentirci più in alcun modo di recuperarla! Tutto quello per cui io personalmente mi batto, guardate, non è tanto l’approvazione di questo o di quel trattato o la sua mancata approvazione, quanto l’esigenza di tornare a informare i cittadini in maniera che autonomamente possano esprimersi sulla questione del trattato e sulla questione dell’Unione Europea e guardate, non è ancora troppo tardi per informarsi, è possibile, specialmente dopo questa sentenza della Corte Costituzionale tedesca ancora fare qualcosa, se ci si mobilita insieme e soprattutto se ci si abitua a informarsi anche in luoghi come questi, grazie al blog, grazie a tutti!"
Claudio Messora, blogger
25 settembre 2012
Nexus 7, l'analisi prestazionale
Nexus 7, l'analisi prestazionale: Completiamo l'analisi del tablet Nexus 7 con la suite completa di benchmark e le prove di autonomia operativa. Google e Asus propongono un tablet non perfetto ma molto interessante, grazie ad un opportuno connubio tra la piattaforma hardware Tegra 3 ed il nuovo sistema operativo Android 4.1 "Jelly Bean".
24 settembre 2012
GeeXboX 3.0: ora è possibile guardare e registrare spettacoli TV
GeeXboX 3.0: ora è possibile guardare e registrare spettacoli TV: La distribuzione che mira a trasformare il vostro hardware obsoleto in un sistema multimediale basato su Linux fa passi da gigante. La nuova major release promette un gran bene.
XBian's Koenkk Replies To the XBian/RaspBMC Flap
XBian's Koenkk Replies To the XBian/RaspBMC Flap: New submitter juenger1701 writes "Xbian's developer Koenkk has posted a reply to the code stealing accusations mentioned here Friday." In response, Sam Nazarko of Raspbmc has replaced his earlier complaint, "on the agreement that XBian participate with compliance of the GPL." Koenkk makes the case that his project has always complied with the GPL.
Qt5 & Raspberry Pi
Qt5 & Raspberry Pi: I received a Raspberry Pi this week (thanks Nokia & QtonPi!) and naturally baked Qt5 into it as the first thing. Started by just installing premade RPi Qt5 package, but as qmlscene is not yet included, went for building Qt5 following loosely these instructions. About 2 hours later, I had system setup with latest Raspbian image running Qt5 QML apps.
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MoVimento 5 Stelle: proposte, non proteste
MoVimento 5 Stelle: proposte, non proteste:
Il MoVimento 5 Stelle ha un programma. E' l'unico ad avere un programma. Inviate, stampate, distribuite il PROGRAMMA completo.
"DAL PROGRAMMA MOVIMENTO 5 STELLE:
- Abolizione delle province - Abolizione dei rimborsi elettorali - Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti - Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico - Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica - Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo - Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato - Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali - Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato) - Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati - Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web, come già avviene per Camera e Senato - Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action - Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum - Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa popolare - Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria - Leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i commenti dei cittadini.
Diffondiamo questo agli italiani. Prima di tutto c'è bisogno di una bella ripulita." Bob C., Rieti
Il MoVimento 5 Stelle ha un programma. E' l'unico ad avere un programma. Inviate, stampate, distribuite il PROGRAMMA completo.
"DAL PROGRAMMA MOVIMENTO 5 STELLE:
- Abolizione delle province - Abolizione dei rimborsi elettorali - Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti - Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico - Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica - Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo - Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato - Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali - Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato) - Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati - Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web, come già avviene per Camera e Senato - Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action - Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum - Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa popolare - Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria - Leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i commenti dei cittadini.
Diffondiamo questo agli italiani. Prima di tutto c'è bisogno di una bella ripulita." Bob C., Rieti
La piazza di Parma
La piazza di Parma:
Ieri a Parma per la giornata contro l’inceneritore non c’era (foto1) nessuno (foto2).
Ieri a Parma per la giornata contro l’inceneritore non c’era (foto1) nessuno (foto2).
L'importanza di essere Grillina
L'importanza di essere Grillina:
"Ciao a tutti, sono una cosiddetta grillina.
Per i giornali, sono una nullità che scompare all'ombra di Beppe Grillo.
Per gli scettici, sono una povera ingenua che lavora aggratisse per il riccone.
Per i partiti, sono eversiva, fasssista, populista, demagoga.
Per quelli che sanno tutto, sono già esistita ma tanto non è cambiato nulla.
Per i complottisti, sono involontariamente al servizio dell'instaurazione del Nuovo Ordine Globale.
Per i talebani di PDL e PD-L sono come loro e sto cercando il mio posto al sole.
Per Bersani, non ho il coraggio di dirgli in faccia che è un fallito e che ha inciuciato con i piduisti.
Per Renzi, se loro diventano grillini, allora noi passiamo dal 20% al 2% (e chi se ne frega? Vuol dire che iniziano a fare una buona volta gli interessi dei cittadini).
Per Zingaretti.... Zingaretti chi? Non pervenuto.
Per Alemanno, non nevico, non faccio pioggia, non porto siccità quindi non mi può usare come scusa.
Per Berlusconi, sono troppo vecchia per il bunga bunga.
Per la mia famiglia, sono una specie di aliena che invece di vivere la sua vita, dedica il suo tempo libero dietro ad una chimera.
Per il mio compagno, sono la sua idealista ma che sta iniziando a cambiare il mondo.
Per mio figlio di pochi mesi, spero di essere un esempio.
Per i miei concittadini in Movimento, ci sono sempre.
Per me stessa, sono una cittadina fiera."
Roberta Lombardi, M5S Roma
"Ciao a tutti, sono una cosiddetta grillina.
Per i giornali, sono una nullità che scompare all'ombra di Beppe Grillo.
Per gli scettici, sono una povera ingenua che lavora aggratisse per il riccone.
Per i partiti, sono eversiva, fasssista, populista, demagoga.
Per quelli che sanno tutto, sono già esistita ma tanto non è cambiato nulla.
Per i complottisti, sono involontariamente al servizio dell'instaurazione del Nuovo Ordine Globale.
Per i talebani di PDL e PD-L sono come loro e sto cercando il mio posto al sole.
Per Bersani, non ho il coraggio di dirgli in faccia che è un fallito e che ha inciuciato con i piduisti.
Per Renzi, se loro diventano grillini, allora noi passiamo dal 20% al 2% (e chi se ne frega? Vuol dire che iniziano a fare una buona volta gli interessi dei cittadini).
Per Zingaretti.... Zingaretti chi? Non pervenuto.
Per Alemanno, non nevico, non faccio pioggia, non porto siccità quindi non mi può usare come scusa.
Per Berlusconi, sono troppo vecchia per il bunga bunga.
Per la mia famiglia, sono una specie di aliena che invece di vivere la sua vita, dedica il suo tempo libero dietro ad una chimera.
Per il mio compagno, sono la sua idealista ma che sta iniziando a cambiare il mondo.
Per mio figlio di pochi mesi, spero di essere un esempio.
Per i miei concittadini in Movimento, ci sono sempre.
Per me stessa, sono una cittadina fiera."
Roberta Lombardi, M5S Roma
La macchina trasversale (e impunita) del fango
La macchina trasversale (e impunita) del fango:
In Italia la libertà di informazione si è trasformata in libertà di diffamazione.
Lettera di Enrico Sassoon (*)
"Caro direttore,
le vicende riguardanti Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle e Gianroberto Casaleggio sono state ampiamente riportate dai media nei mesi passati, con una forte accelerazione nelle scorse settimane fino a oggi. Questa attenzione, di norma scarsamente informata, quasi sempre maliziosa e ostile, mi ha toccato marginalmente, ma non lievemente, in quanto socio della Casaleggio Associati. Poiché da oggi lascio la società, ritengo utile chiarirne i motivi, per evitare ulteriori distorsioni dei fatti.
I motivi sono due. Il primo riguarda la mia presenza, come socio di minoranza, nella Casaleggio Associati. I media hanno speculato in merito interpretando il mio ruolo come rappresentante di più o meno precisati «poteri forti» intenzionati a infiltrare, tramite la Casaleggio Associati, il blog di Beppe Grillo e, tramite Gianroberto Casaleggio, il movimento politico. In breve, non rappresento alcun potere forte, né in generale né nello specifico, né ritengo che alcun potere forte si senta rappresentato da me. La prova del contrario la lascio ai maliziosi interpreti che si sono finora beati nel richiamare fantasiose teorie complottistiche degne di romanzi d'appendice più che di una stampa seria e informata.Non conosco Beppe Grillo, non ci siamo mai incontrati né scambiati telefonate, mail o sms. Non ho partecipato alla gestione del suo blog in seno alla Casaleggio Associati, dove non ho mai ricoperto cariche operative; non ho mai avuto a che fare con il Movimento 5 Stelle, con il quale intrattiene relazioni il solo Casaleggio nelle forme e nei modi da lui stesso ripetutamente chiariti anche su questo giornale. Lascio la società perché i miei interessi personali e professionali sono altrove, ma anche per spezzare il filo delle speculazioni interessate. Mi auguro che serva.
Il secondo motivo è ben più grave e si sostanzia in una valanga apparentemente inarrestabile di diffamazioni e calunnie di violenta intensità, basate su ancor più farneticanti teorie del complotto, che sono apparse e continuano ad apparire in blog e siti di diversa connotazione: da quelli di ispirazione esplicitamente nazi-fascista a quelli di tendenza diametralmente opposta (come i Meet Up di supporto a Grillo) passando per una varietà di blog e siti di varia natura che vanno dai circoli vegetariani a club politici o territoriali delle più diverse tendenze. In questi luoghi la teoria assume i toni foschi del complotto pluto-giudaico-massonico di memoria zarista e hitleriana. L'attribuzione di rappresentante dei poteri forti origina da qui, per assumere contorni decisamente deliranti e razzisti.
Dal mio cognome ebraico si è risaliti a una famiglia con lo stesso nome che operava 250 anni fa nella Compagnia delle Indie che commerciava in droghe e spezie con Cina e India: tanto basta per vedermi associato, un quarto di millennio dopo, a una «potente dinastia di narcotrafficanti». E non si parla di un pazzo isolato: sono decine i siti che riportano queste piacevolezze, associandomi volta a volta a Bilderberg, Massoneria, Mossad, Illuminati, Lobby delle multinazionali, circoli esoterici e altre amenità di questo tipo da far impallidire Dan Brown o l'Umberto Eco del «Cimitero di Praga».
La cosa è seria e va avanti da anni senza che alcuno di questi luoghi di indecenza ne sia mai stato chiamato a rispondere, sotto il profilo della controinformazione e della legge. La questione che va qui sollevata, al di là di quella strettamente personale, è quella della Rete. Luogo democratico per eccellenza, al quale chiunque può accedere per dare voce alle proprie opinioni, può diventare arena di violenza incontenibile, diffamazione incontrastabile, vera e propria delinquenza mediatica.
Il primo punto è dunque come fare in modo che si salvaguardi la libertà di opinione ed espressione con la necessaria tutela di chi, per un motivo o per l'altro, venga preso di mira con intenti diffamatori e, nel caso in specie, anche razzisti. Ma i fatti non si fermano qui, perché la teoria del complotto dei poteri forti, che va avanti in Rete da almeno quattro anni, da un paio d'anni a questa parte è stata acriticamente assunta anche dai media «ufficiali», ossia radio, televisione e carta stampata. Avevo erroneamente giudicato tutto sommato sgradevoli ma innocui quei siti e blog, prevedendone un progressivo declino in funzione della palese idiozia dei riferimenti e argomentazioni.
Mi sono dovuto ricredere quando due anni fa, nel numero 5/2010 di «MicroMega» è stato pubblicato un articolo di una ventina di pagine che riprendeva le elucubrazioni reperibili in Rete, rielaborandole in modo apparentemente neutrale e dando loro un crisma di credibilità. Da lì a filtrare nella stampa «ufficiale» il passo è stato breve. Il teorema dei poteri forti è stato da allora ossessivamente riproposto, sempre in totale assenza di verifica alla fonte, spesso senza nemmeno modificare espressioni e terminologia di altri articoli e servizi, in un trionfo di «copia e incolla». Di recente, ad esempio, ho avuto il dubbio privilegio di sentirmi associato su La7 dal direttore di Rai4 Carlo Freccero ai poteri forti e al Bilderberg, per la felicità degli ospiti presenti. Altri, come l'ex politico Gianni De Michelis, hanno dichiarato a Radio24 che certamente dietro al successo di Grillo si ritrova la «destra americana». Decine di articoli e servizi televisivi hanno sostenuto e sostengono ogni giorno il teorema dei poteri forti dediti a infiltrare il Movimento, non si sa bene se per legittimarlo o delegittimarlo. Un'informazione distorta e malata, che impone una seria riflessione." Enrico Sassoon
(*) lettera pubblicata dal Corriere della Sera il 23/9/2012
Siete voi il cancro!
(05:42)
(05:42)
In Italia la libertà di informazione si è trasformata in libertà di diffamazione.
Lettera di Enrico Sassoon (*)
"Caro direttore,
le vicende riguardanti Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle e Gianroberto Casaleggio sono state ampiamente riportate dai media nei mesi passati, con una forte accelerazione nelle scorse settimane fino a oggi. Questa attenzione, di norma scarsamente informata, quasi sempre maliziosa e ostile, mi ha toccato marginalmente, ma non lievemente, in quanto socio della Casaleggio Associati. Poiché da oggi lascio la società, ritengo utile chiarirne i motivi, per evitare ulteriori distorsioni dei fatti.
I motivi sono due. Il primo riguarda la mia presenza, come socio di minoranza, nella Casaleggio Associati. I media hanno speculato in merito interpretando il mio ruolo come rappresentante di più o meno precisati «poteri forti» intenzionati a infiltrare, tramite la Casaleggio Associati, il blog di Beppe Grillo e, tramite Gianroberto Casaleggio, il movimento politico. In breve, non rappresento alcun potere forte, né in generale né nello specifico, né ritengo che alcun potere forte si senta rappresentato da me. La prova del contrario la lascio ai maliziosi interpreti che si sono finora beati nel richiamare fantasiose teorie complottistiche degne di romanzi d'appendice più che di una stampa seria e informata.Non conosco Beppe Grillo, non ci siamo mai incontrati né scambiati telefonate, mail o sms. Non ho partecipato alla gestione del suo blog in seno alla Casaleggio Associati, dove non ho mai ricoperto cariche operative; non ho mai avuto a che fare con il Movimento 5 Stelle, con il quale intrattiene relazioni il solo Casaleggio nelle forme e nei modi da lui stesso ripetutamente chiariti anche su questo giornale. Lascio la società perché i miei interessi personali e professionali sono altrove, ma anche per spezzare il filo delle speculazioni interessate. Mi auguro che serva.
Il secondo motivo è ben più grave e si sostanzia in una valanga apparentemente inarrestabile di diffamazioni e calunnie di violenta intensità, basate su ancor più farneticanti teorie del complotto, che sono apparse e continuano ad apparire in blog e siti di diversa connotazione: da quelli di ispirazione esplicitamente nazi-fascista a quelli di tendenza diametralmente opposta (come i Meet Up di supporto a Grillo) passando per una varietà di blog e siti di varia natura che vanno dai circoli vegetariani a club politici o territoriali delle più diverse tendenze. In questi luoghi la teoria assume i toni foschi del complotto pluto-giudaico-massonico di memoria zarista e hitleriana. L'attribuzione di rappresentante dei poteri forti origina da qui, per assumere contorni decisamente deliranti e razzisti.
Dal mio cognome ebraico si è risaliti a una famiglia con lo stesso nome che operava 250 anni fa nella Compagnia delle Indie che commerciava in droghe e spezie con Cina e India: tanto basta per vedermi associato, un quarto di millennio dopo, a una «potente dinastia di narcotrafficanti». E non si parla di un pazzo isolato: sono decine i siti che riportano queste piacevolezze, associandomi volta a volta a Bilderberg, Massoneria, Mossad, Illuminati, Lobby delle multinazionali, circoli esoterici e altre amenità di questo tipo da far impallidire Dan Brown o l'Umberto Eco del «Cimitero di Praga».
La cosa è seria e va avanti da anni senza che alcuno di questi luoghi di indecenza ne sia mai stato chiamato a rispondere, sotto il profilo della controinformazione e della legge. La questione che va qui sollevata, al di là di quella strettamente personale, è quella della Rete. Luogo democratico per eccellenza, al quale chiunque può accedere per dare voce alle proprie opinioni, può diventare arena di violenza incontenibile, diffamazione incontrastabile, vera e propria delinquenza mediatica.
Il primo punto è dunque come fare in modo che si salvaguardi la libertà di opinione ed espressione con la necessaria tutela di chi, per un motivo o per l'altro, venga preso di mira con intenti diffamatori e, nel caso in specie, anche razzisti. Ma i fatti non si fermano qui, perché la teoria del complotto dei poteri forti, che va avanti in Rete da almeno quattro anni, da un paio d'anni a questa parte è stata acriticamente assunta anche dai media «ufficiali», ossia radio, televisione e carta stampata. Avevo erroneamente giudicato tutto sommato sgradevoli ma innocui quei siti e blog, prevedendone un progressivo declino in funzione della palese idiozia dei riferimenti e argomentazioni.
Mi sono dovuto ricredere quando due anni fa, nel numero 5/2010 di «MicroMega» è stato pubblicato un articolo di una ventina di pagine che riprendeva le elucubrazioni reperibili in Rete, rielaborandole in modo apparentemente neutrale e dando loro un crisma di credibilità. Da lì a filtrare nella stampa «ufficiale» il passo è stato breve. Il teorema dei poteri forti è stato da allora ossessivamente riproposto, sempre in totale assenza di verifica alla fonte, spesso senza nemmeno modificare espressioni e terminologia di altri articoli e servizi, in un trionfo di «copia e incolla». Di recente, ad esempio, ho avuto il dubbio privilegio di sentirmi associato su La7 dal direttore di Rai4 Carlo Freccero ai poteri forti e al Bilderberg, per la felicità degli ospiti presenti. Altri, come l'ex politico Gianni De Michelis, hanno dichiarato a Radio24 che certamente dietro al successo di Grillo si ritrova la «destra americana». Decine di articoli e servizi televisivi hanno sostenuto e sostengono ogni giorno il teorema dei poteri forti dediti a infiltrare il Movimento, non si sa bene se per legittimarlo o delegittimarlo. Un'informazione distorta e malata, che impone una seria riflessione." Enrico Sassoon
(*) lettera pubblicata dal Corriere della Sera il 23/9/2012
[Android] iPasta Barilla – Videorecensione
[Android] iPasta Barilla – Videorecensione:
Videorecensione dedicata a iPasta Barilla: questa applicazione ci permetterà di avere sempre un’idea nuova per preparare primi piatti diversi ed appetitosi.
Buona visione21 settembre 2012
Camera, niente più buffet pagato per la casta
Camera, niente più buffet pagato per la casta:
il ristorante di Montecitorio chiudePranzare costerà più caro alla Casta. Almeno alla Camera, dove già mangiare al ristorante costa il doppio di prima, 20 euro pasto completo.
Ora però – come riporta Lettera 43 – ad ogni deputato spetta un’integrazione di altri 18 euro a carico di Montecitorio. Una spesa che i questori del Palazzo non riescono più a giustificare. «Non ce lo possiamo più permettere», hanno spiegato. Ma per veder pagare di tasca propria i «cari» deputati dobbiamo aspettare il 2014.
«Solo allora ci sarà un risparmio di 2,5 milioni di euro», si legge nella deliberazione del collegio dei questori del 12 settembre.
Il provvedimento ha avviato le procedure per l’affidamento in concessione del servizio di self service destinato a prendere il posto dell’attuale, costoso (non per gli onorevoli e i giornalisti che lo frequentano) ristorante. Ma la procedura è lunga.
«Il sistema di compartecipazione al prezzo del pasto sarà rivisto prevedendo in ogni caso, per i deputati, che il pagamento delle consumazioni presso il self service sia a totale carico degli stessi».
Ma è un avviso a futura memoria, visto che gli attuali parlamentari possono dormire (e mangiare) tranquilli almeno per altri 15 mesi.
Casta “a dieta”. Da questo momento Montecitorio darà 18 euro a pranzo a deputato. Risparmio di 2,5 milioni
il ristorante di Montecitorio chiude
Ora però – come riporta Lettera 43 – ad ogni deputato spetta un’integrazione di altri 18 euro a carico di Montecitorio. Una spesa che i questori del Palazzo non riescono più a giustificare. «Non ce lo possiamo più permettere», hanno spiegato. Ma per veder pagare di tasca propria i «cari» deputati dobbiamo aspettare il 2014.
«Solo allora ci sarà un risparmio di 2,5 milioni di euro», si legge nella deliberazione del collegio dei questori del 12 settembre.
Il provvedimento ha avviato le procedure per l’affidamento in concessione del servizio di self service destinato a prendere il posto dell’attuale, costoso (non per gli onorevoli e i giornalisti che lo frequentano) ristorante. Ma la procedura è lunga.
«Il sistema di compartecipazione al prezzo del pasto sarà rivisto prevedendo in ogni caso, per i deputati, che il pagamento delle consumazioni presso il self service sia a totale carico degli stessi».
Ma è un avviso a futura memoria, visto che gli attuali parlamentari possono dormire (e mangiare) tranquilli almeno per altri 15 mesi.
Assange o Zuckerberg?
Assange o Zuckerberg?: Sondaggi - La rete ha reso famosi due personaggi per certi versi simili anche se molto diversi: secondo te chi è il più grande?
Learn programming by visualizing code execution
Learn programming by visualizing code execution: "Online Python Tutor is a free educational tool that helps students overcome a fundamental barrier to learning programming: understanding what happens as the computer executes each line of a program's source code. Using this tool, a teacher or student can write a Python program directly in the web browser and visualize what the computer is doing step-by-step as it executes the program."
20 settembre 2012
L'assegno della vergogna
L'assegno della vergogna:
"E poi leggi la notizia: "Terremoto Emilia: 1.936 euro per il figlio morto. Padre rifiuta il risarcimento"
Ma perchè a questo punto non lo tolgono il rimborso? E' un insulto al dolore di una famiglia che ha perso ciò che più amava: "Io protesto, voglio restituire questo assegno vergognoso perché voglio che tutti gli operai sappiano che in Italia funziona così, che tu vai a lavorare tranquillo e pensi che se ti succede qualcosa i tuoi cari almeno avranno un rimborso, e invece no". Ma non si vergognano? Che schifo! Spazziamoli via!" Manuela M., Milano
"E poi leggi la notizia: "Terremoto Emilia: 1.936 euro per il figlio morto. Padre rifiuta il risarcimento"
Ma perchè a questo punto non lo tolgono il rimborso? E' un insulto al dolore di una famiglia che ha perso ciò che più amava: "Io protesto, voglio restituire questo assegno vergognoso perché voglio che tutti gli operai sappiano che in Italia funziona così, che tu vai a lavorare tranquillo e pensi che se ti succede qualcosa i tuoi cari almeno avranno un rimborso, e invece no". Ma non si vergognano? Che schifo! Spazziamoli via!" Manuela M., Milano
Raspberry Pi con overclock certificato a 1 GHz senza rischi
Raspberry Pi con overclock certificato a 1 GHz senza rischi: La Fondazione Raspberry ha pubblicato la procedura di overclock approvata ufficialmente: si può arrivare fino a 1 GHz senza correre rischi, con un aumento delle prestazioni del 50 percento.
No ai vitalizi!
No ai vitalizi!:
"Si è svolta nel pomeriggio presso la sede della Regione Emilia Romagna la seduta della consulta di garanzia statutaria con i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta dal Movimento 5 Stelle che chiede di abrogare, da questa legislatura, l'istituzione dell'assegno vitalizio e dell'indennità di fine mandato dei consiglieri regionali.
Il 20 febbraio 2012 sono state depositate in Regione le prime 380 firme per questa proposta di legge e, nonostante i tempi siano fissati per legge a 10+30 giorni, solo oggi 18 settembre siamo stati convocati dalla consulta di garanzia. A nulla sono valse né la lettera al Governatore Vasco Errani e al Presidente dell'Assemblea Legislativa Matteo Richetti né il ricorso presentato al Difensore Civico Regionale per far accelerare le tempistiche. Finalmente oggi siamo stati ricevuti dalla consulta, che entro 30 giorni esprimerà un parere sull'ammissibilità o meno della proposta di legge. In caso di parere favorevole, inizierà la raccolta firme che dovrà portare alla consegna di almeno 5000 firme entro tre mesi.
I vitalizi degli ex consiglieri regionali costano, ogni mese, alla Regione Emilia Romagna (e quindi ai cittadini) quasi 400.000 euro, per una spesa complessiva di poco meno di 5 milioni di euro ogni anno. In tempi di crisi economica come questi è giusto che ognuno faccia sacrifici, a partire proprio da quella politica che ogni giorno li chiede ai propri concittadini." Davide Valeriani, M5S Emilia Romagna
"Si è svolta nel pomeriggio presso la sede della Regione Emilia Romagna la seduta della consulta di garanzia statutaria con i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta dal Movimento 5 Stelle che chiede di abrogare, da questa legislatura, l'istituzione dell'assegno vitalizio e dell'indennità di fine mandato dei consiglieri regionali.
Il 20 febbraio 2012 sono state depositate in Regione le prime 380 firme per questa proposta di legge e, nonostante i tempi siano fissati per legge a 10+30 giorni, solo oggi 18 settembre siamo stati convocati dalla consulta di garanzia. A nulla sono valse né la lettera al Governatore Vasco Errani e al Presidente dell'Assemblea Legislativa Matteo Richetti né il ricorso presentato al Difensore Civico Regionale per far accelerare le tempistiche. Finalmente oggi siamo stati ricevuti dalla consulta, che entro 30 giorni esprimerà un parere sull'ammissibilità o meno della proposta di legge. In caso di parere favorevole, inizierà la raccolta firme che dovrà portare alla consegna di almeno 5000 firme entro tre mesi.
I vitalizi degli ex consiglieri regionali costano, ogni mese, alla Regione Emilia Romagna (e quindi ai cittadini) quasi 400.000 euro, per una spesa complessiva di poco meno di 5 milioni di euro ogni anno. In tempi di crisi economica come questi è giusto che ognuno faccia sacrifici, a partire proprio da quella politica che ogni giorno li chiede ai propri concittadini." Davide Valeriani, M5S Emilia Romagna
Chi vuol esser informato sia
http://trasparenza.emiliaromagna5stelle.it
http://www.movimentotorino.it/trasparenza
Trasparenza 5 stelle piemonte
Riconferma semestrale Mattia Calise
Marco Giustini, consigliere del Municipio Roma XVI
Lista Eletti 5 Strelle in Italia
su molte pagine e' presente la pagina Trasparenza
http://www.meetup.com/Movimento-5-Stelle-Sicilia/messages/boards/
Vademecum su come attivarsi
Il programma del Moviemnto 5 Stelle Sicilia
Parma 5 Stelle - Rimborsi fuori comune
http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/
http://www.grillinisseni.it
http://www.movimentotorino.it/trasparenza
Trasparenza 5 stelle piemonte
Riconferma semestrale Mattia Calise
Marco Giustini, consigliere del Municipio Roma XVI
Lista Eletti 5 Strelle in Italia
su molte pagine e' presente la pagina Trasparenza
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Vademecum su come attivarsi
Il programma del Moviemnto 5 Stelle Sicilia
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19 settembre 2012
Il gruppo Bilderberg e il Pd
Il gruppo Bilderberg e il Pd:
"Sono stufa di sentire questi che infamano Grillo accusandolo di essere un massone e un socio dei Bilderberg o dell'Aspen! Io vedo con molta chiarezza che quando il Bilderberg ha fatto uno dei suoi convegni annuali per decidere degli affari del mondo, non ha invitato né Casaleggio né tanto meno Grillo, ma ha invitato due persone in vista del Pd: Lilly Gruber, che è la candidata del Pd che ha preso il maggior numero di voti, ed Enrico Letta, il quale, fino a prova contraria, è il vicesegretario del Pd. Se volete fare insinuazioni sulla massoneria o sul Bilderberg o sull'Aspen provate a guardare nel Pd!" viviana vivarelli
"Sono stufa di sentire questi che infamano Grillo accusandolo di essere un massone e un socio dei Bilderberg o dell'Aspen! Io vedo con molta chiarezza che quando il Bilderberg ha fatto uno dei suoi convegni annuali per decidere degli affari del mondo, non ha invitato né Casaleggio né tanto meno Grillo, ma ha invitato due persone in vista del Pd: Lilly Gruber, che è la candidata del Pd che ha preso il maggior numero di voti, ed Enrico Letta, il quale, fino a prova contraria, è il vicesegretario del Pd. Se volete fare insinuazioni sulla massoneria o sul Bilderberg o sull'Aspen provate a guardare nel Pd!" viviana vivarelli
Primarie M5S, Raoul Chiesa risponde a Tolardo e ai lettori
Primarie M5S, Raoul Chiesa risponde a Tolardo e ai lettori: Pag2 - Un collegio di garanti per le elezioni on line di Grillo: risposta, posizione e commenti di Raoul Chiesa.
Ai partiti si portano i fiori
Ai partiti si portano i fiori:
"L'AGCOM ha diramato una nuova direttiva che anticipa i termini della par condicio, ma di fatto vìola gli stessi termini perchè dà indicazioni per invitare soltanto i candidati alla presidenza sostenuti da partiti che sono all'interno del parlamento regionale siciliano, del parlamento nazionale o del parlamento europeo. Il MoVimento 5 Stelle non è attualmente presente in nessuna delle tre strutture amministrative per cui rimaniamo fuori dal secondo confronto che si svolge al Teatro Abc di Catania e che poi verrrà trasmesso in televisione. Ma chi è l'AGCOM? E' l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed è presieduta da un consiglio di amministrazione composto da 5 persone che sono 5 uomini di partito e che sono nominati dai partiti politici. I partiti decidono le regole e decidono che possono partecipare solo loro ai confronti televisivi. Noi portiamo la nostra esperienza fuori parlando con la gente, non abbiamo bisogno della televisione: è la televisione che ha bisogno di noi. Per cui qual 'è la morale? La morale è che i partiti hanno paura di confrontarsi con i cittadini, hanno paura di confrontarsi con il m5s. I partiti sono tutti MORTI e ai morti si portano i fiori." Giancarlo Cancelleri
"L'AGCOM ha diramato una nuova direttiva che anticipa i termini della par condicio, ma di fatto vìola gli stessi termini perchè dà indicazioni per invitare soltanto i candidati alla presidenza sostenuti da partiti che sono all'interno del parlamento regionale siciliano, del parlamento nazionale o del parlamento europeo. Il MoVimento 5 Stelle non è attualmente presente in nessuna delle tre strutture amministrative per cui rimaniamo fuori dal secondo confronto che si svolge al Teatro Abc di Catania e che poi verrrà trasmesso in televisione. Ma chi è l'AGCOM? E' l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed è presieduta da un consiglio di amministrazione composto da 5 persone che sono 5 uomini di partito e che sono nominati dai partiti politici. I partiti decidono le regole e decidono che possono partecipare solo loro ai confronti televisivi. Noi portiamo la nostra esperienza fuori parlando con la gente, non abbiamo bisogno della televisione: è la televisione che ha bisogno di noi. Per cui qual 'è la morale? La morale è che i partiti hanno paura di confrontarsi con i cittadini, hanno paura di confrontarsi con il m5s. I partiti sono tutti MORTI e ai morti si portano i fiori." Giancarlo Cancelleri
Portale 5 Stelle
Portale 5 Stelle:
Questo video, estratto da un video caricato su Youtube a febbraio 2012 da Staff Grilli Romani, è testimonianza dell'incontro pubblico avvenuto a Roma in cui si è discusso delle questioni tecniche relative al portale on line. Già allora era stato confermato che il portale sarebbe stato pronto per fine anno.
M5S Roma: "Abbiamo raccolto queste domande su facebook e abbiamo cercato di dividerle in 5 argomenti. Il primo è il portale. Uno degli argomenti più votati è stato il portale perché ovviamente è lo strumento sentito come indispensabile per il MoVimento. Però allo stato attuale non soddisfa le aspettative
Gianroberto Casaleggio: "Per quanto riguarda il portale ci sono due temi. Uno l'abbiamo sviluppato parzialmente e l'altro non l'abbiamo ancora sviluppato. Quello relativo alle votazioni non l'abbiamo ancora sviluppato. Ma il sistema per le votazioni sarà però pronto per la fine di quest'anno e sarà soprattutto legato alla votazione per le politiche nazionali.
Per quanto riguarda l'organizzazione il discorso è semplice nel senso che non c'è organizzazione. La persona sul territorio è libera di fare le sue scelte autonomamente. Per quanto riguarda le liste a livello comunale, ognuna di queste liste fa esattamente ciò che gli pare senza organizzazione, senza riferimenti, senza chiedere permesso al referente regionale, senza chiedere permesso al referente nazionale. Queste cose sono la morte del possibile sviluppo del MoVimento. Perché poi alla fine c'è sempre un capopanza anche se magari lo fa in buona fede. Però è la massima libertà quella che fa circolare il sangue nel MoVimento e fa si che chiunque possa entrarci senza avere delle barriere. Chi è entrato tre anni fa non è né migliore né peggiore di chi ci entra domani. Ha accumulato più esperienza ma non può pretendere di avere una posizione organizzativa. Se cominciamo a farlo siamo nella china che ci porta alla creazione di un partito. E a questo punto tanto vale iscriversi a un altro partito: facciamo prima."
Questo video, estratto da un video caricato su Youtube a febbraio 2012 da Staff Grilli Romani, è testimonianza dell'incontro pubblico avvenuto a Roma in cui si è discusso delle questioni tecniche relative al portale on line. Già allora era stato confermato che il portale sarebbe stato pronto per fine anno.
M5S Roma: "Abbiamo raccolto queste domande su facebook e abbiamo cercato di dividerle in 5 argomenti. Il primo è il portale. Uno degli argomenti più votati è stato il portale perché ovviamente è lo strumento sentito come indispensabile per il MoVimento. Però allo stato attuale non soddisfa le aspettative
Gianroberto Casaleggio: "Per quanto riguarda il portale ci sono due temi. Uno l'abbiamo sviluppato parzialmente e l'altro non l'abbiamo ancora sviluppato. Quello relativo alle votazioni non l'abbiamo ancora sviluppato. Ma il sistema per le votazioni sarà però pronto per la fine di quest'anno e sarà soprattutto legato alla votazione per le politiche nazionali.
Per quanto riguarda l'organizzazione il discorso è semplice nel senso che non c'è organizzazione. La persona sul territorio è libera di fare le sue scelte autonomamente. Per quanto riguarda le liste a livello comunale, ognuna di queste liste fa esattamente ciò che gli pare senza organizzazione, senza riferimenti, senza chiedere permesso al referente regionale, senza chiedere permesso al referente nazionale. Queste cose sono la morte del possibile sviluppo del MoVimento. Perché poi alla fine c'è sempre un capopanza anche se magari lo fa in buona fede. Però è la massima libertà quella che fa circolare il sangue nel MoVimento e fa si che chiunque possa entrarci senza avere delle barriere. Chi è entrato tre anni fa non è né migliore né peggiore di chi ci entra domani. Ha accumulato più esperienza ma non può pretendere di avere una posizione organizzativa. Se cominciamo a farlo siamo nella china che ci porta alla creazione di un partito. E a questo punto tanto vale iscriversi a un altro partito: facciamo prima."
18 settembre 2012
Votazioni on line
Votazioni on line:
Molti iscritti al MoVimento 5 Stelle non hanno ancora completato la procedura di certificazione* con l'invio dei dati personali e di documenti di identità. Sono sollecitati a farlo al più presto in modo da poter partecipare alle votazioni on line e al completamento del programma.
*Procedura di certificazione: Per certificare la tua identità effettua il login qui e poi accedi a questa pagina per l'invio dei documenti. Il documento richiesto è una foto digitale, fronte e retro, della carta d'identità, del passaporto o della patente. Il modo più veloce per ottenerlo è scattare le foto alla carta d'identità con smartphone o fotocamera digitale. In alternativa una versione scannerizzata.
P.S. Chi non si è ancora iscritto, può farlo cliccando qui.
Molti iscritti al MoVimento 5 Stelle non hanno ancora completato la procedura di certificazione* con l'invio dei dati personali e di documenti di identità. Sono sollecitati a farlo al più presto in modo da poter partecipare alle votazioni on line e al completamento del programma.
*Procedura di certificazione: Per certificare la tua identità effettua il login qui e poi accedi a questa pagina per l'invio dei documenti. Il documento richiesto è una foto digitale, fronte e retro, della carta d'identità, del passaporto o della patente. Il modo più veloce per ottenerlo è scattare le foto alla carta d'identità con smartphone o fotocamera digitale. In alternativa una versione scannerizzata.
P.S. Chi non si è ancora iscritto, può farlo cliccando qui.
17 settembre 2012
Polverini: “mi vergogno a uscire di casa”
Polverini: “mi vergogno a uscire di casa”:
Renata PolveriniParole che risuonano come una sentenza: “Mi vergogno a uscire di casa, chiedo scusa a tutti, il Pdl è come la Concordia”. Renata Polverini è decisa a non fare sconti e sullo scandalo che ha colpito il Pdl laziale ci va giù dura, parlando in Aula al Consiglio Regionale. Dice parole chiare e di condanna, come che non riesce “ad uscire di casa per la vergogna” e che ”o superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo”. Un prologo che precede un aut aut chiaro: o si ripulisce tutto, o tutti a casa, lei compresa. Tuttp dipenderà se il Pdl nazionale deciderà di fare quadrato, come sembra, intorno al capogruppo Francesco Battistoni. La Polverini ha infatti a più riprese minacciato l’addio se non verranno rispettate le sue condizioni (tagli drastici ai contributi e decapitazione dei vertiti regionali del partito). Battistoni però potrebbe dimettersi dall’incarico entro 48 ore e scongiurare così le dimissioni della Polverini.
Ma la Polverini è chiara, non ammette deroghe: ”Non ho nessuna intenzione di fare un passo indietro – dice – Stasera, stanotte, domani, che la seduta duri quanto vogliano i consiglieri: o siamo convinti che abbiamo voltato pagina oppure da qui usciamo convinti che siamo ex rappresentanti della istituzione, io per prima. I tumori che stanno qua dentro come nella mia gola vanno estirpati, oggi. Non intendo nella maniera più assoluta mantenere questa Regione nello stress comunicativo che non permette di dire cosa faremo di buono”.
“Quello che è accaduto alla Regione Lazio – prosegue – è una catastrofe paragonabile all’alluvione di Firenze. Sono qui per dire basta. Sono qui per dire che, a prescindere dal momento storico, questo atteggiamento è considerato dai cittadini insopportabile e indecente. Il Lazio non è una regione qualsiasi ma è la regione dove c’è la Capitale, dove si è consumata la storia del nostro Paese, dove vive e lavora la classe dirigente dell’Italia. Credo che nel tentativo di spalare fango, con distinguo, ci siamo mostrati ancora più inadeguati di quanto le persone pensino. Noi dobbiamo non solo spalare fango ma fare di più. Come nel caso dell’inondazione di Firenze. Quanto è accaduto, è una catastrofe per la politica, per l’Italia e per le istituzioni. A Firenze si è spalato ma si è costruito anche un argine”.
”O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo – attacca ancora – La mia strada è questa: o va avanti o finisce. Se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male: o si supera o si va a casa oggi. Non accetto tentativi di rinvio, nessuno giocherà la propria partita politica personale sulla mia faccia. Non tutti abbiamo sbagliato allo stesso modo. Ma siamo disponibili a dare l’esempio. L’antipolitica siamo noi se non cambiamo. Non dobbiamo continuare a pensare che la battaglia e’ tra la giunta e il consiglio. L’istituzione è una, o c’è consapevolezza di questo, nel rispetto di maggioranza e opposizione, o non c’è n’è per nessuno”.
Quindi le scuse: ”Chiedo scusa a tutti – dice la Polverini – ai cittadini del Lazio, a tutta la politica onesta, alle istituzioni, alle altre regioni, alle famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, agli operai della Fiat, ai media e alla mia famiglia. Io non mi voglio vergognare di uscire di casa. Voglio guardare la gente in faccia. Nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole portare non ci sto. Se non c’è alternativa ce ne andiamo tutti a casa: facciamo durare questo consiglio fino a che serve, o usciremo da qui tutti da ex”.
“Voglio chiedere scusa alla mia famiglia, trascinata in gogne mediatiche perché ho messo a disposizione il mio impegno personale per la Regione. Chiedo scusa alla mia famiglia perchè ho dovuto farmi togliere due tumori alla tiroide…. Se c’è da andare a casa ce ne andiamo subito. Purtroppo ho appreso che non può essere immediatamente (riferendosi ai passaggi burocratici in caso di dimissioni, ndr), altrimenti sarei venuta qui in ciabatte e poi me ne sarei andata al mare”.
Duro attacco del presidente della Regione Lazio al Pdl, dopo il caso Fiorito: “ormai siete come la Concordia”
Renata Polverini
Ma la Polverini è chiara, non ammette deroghe: ”Non ho nessuna intenzione di fare un passo indietro – dice – Stasera, stanotte, domani, che la seduta duri quanto vogliano i consiglieri: o siamo convinti che abbiamo voltato pagina oppure da qui usciamo convinti che siamo ex rappresentanti della istituzione, io per prima. I tumori che stanno qua dentro come nella mia gola vanno estirpati, oggi. Non intendo nella maniera più assoluta mantenere questa Regione nello stress comunicativo che non permette di dire cosa faremo di buono”.
“Quello che è accaduto alla Regione Lazio – prosegue – è una catastrofe paragonabile all’alluvione di Firenze. Sono qui per dire basta. Sono qui per dire che, a prescindere dal momento storico, questo atteggiamento è considerato dai cittadini insopportabile e indecente. Il Lazio non è una regione qualsiasi ma è la regione dove c’è la Capitale, dove si è consumata la storia del nostro Paese, dove vive e lavora la classe dirigente dell’Italia. Credo che nel tentativo di spalare fango, con distinguo, ci siamo mostrati ancora più inadeguati di quanto le persone pensino. Noi dobbiamo non solo spalare fango ma fare di più. Come nel caso dell’inondazione di Firenze. Quanto è accaduto, è una catastrofe per la politica, per l’Italia e per le istituzioni. A Firenze si è spalato ma si è costruito anche un argine”.
”O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo – attacca ancora – La mia strada è questa: o va avanti o finisce. Se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male: o si supera o si va a casa oggi. Non accetto tentativi di rinvio, nessuno giocherà la propria partita politica personale sulla mia faccia. Non tutti abbiamo sbagliato allo stesso modo. Ma siamo disponibili a dare l’esempio. L’antipolitica siamo noi se non cambiamo. Non dobbiamo continuare a pensare che la battaglia e’ tra la giunta e il consiglio. L’istituzione è una, o c’è consapevolezza di questo, nel rispetto di maggioranza e opposizione, o non c’è n’è per nessuno”.
Quindi le scuse: ”Chiedo scusa a tutti – dice la Polverini – ai cittadini del Lazio, a tutta la politica onesta, alle istituzioni, alle altre regioni, alle famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, agli operai della Fiat, ai media e alla mia famiglia. Io non mi voglio vergognare di uscire di casa. Voglio guardare la gente in faccia. Nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole portare non ci sto. Se non c’è alternativa ce ne andiamo tutti a casa: facciamo durare questo consiglio fino a che serve, o usciremo da qui tutti da ex”.
“Voglio chiedere scusa alla mia famiglia, trascinata in gogne mediatiche perché ho messo a disposizione il mio impegno personale per la Regione. Chiedo scusa alla mia famiglia perchè ho dovuto farmi togliere due tumori alla tiroide…. Se c’è da andare a casa ce ne andiamo subito. Purtroppo ho appreso che non può essere immediatamente (riferendosi ai passaggi burocratici in caso di dimissioni, ndr), altrimenti sarei venuta qui in ciabatte e poi me ne sarei andata al mare”.
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