11 dicembre 2013

Turismo, su input M5S parte un'indagine per il rilancio del settore

Turismo, su input M5S parte un'indagine per il rilancio del settore: turismoitalia.pngLa Commissione Attività produttive della Camera ha deciso di promuovere un'indagine conoscitiva sul turismo in Italia. E l'input arriva dal M5S. Si tratta di un passaggio molto importante che è stato appoggiato dal presidente della Commissione Epifani e da tutti gli altri componenti. Settore significativo dell'economia del nostro Paese, il turismo contribuisce, infatti, al prodotto interno lordo con oltre 130 miliardi di euro e con 2,2 milioni di persone occupate. Per il MoVimento 5 Stelle lo sviluppo del comparto rappresenta una preziosa occasione che il Paese non può perdere, visto che si colloca al primo posto per numero di siti iscritti come "patrimonio dell'umanità" ma è valutato, purtroppo, solo al 76esimo posto per le politiche governative di sostegno. Per questo abbiamo chiesto con forza che il turismo venga posto immediatamente al centro delle attività della Commissione. Anche perché, nel corso di questa legislatura, l'unico atto concreto è stato il trasferimento, prima dell'estate, nel decreto emergenze ambientali, delle competenze in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero della Cultura e del turismo. Un passaggio che di fatto non si è ancora concretizzato. Una grave inadempienza che da mesi sta determinando la paralisi del settore a livello ministeriale.Con questa indagine conoscitiva la Commissione dovrà proprio verificare il corretto trasferimento delle competenze e delle risorse dalla Presidenza del Consiglio al Mibact, oltre a individuare gli elementi di criticità del settore per favorire l'adozione di misure legislative idonee al suo rilancio. Tra le criticità da affrontare c'è anche quella che riguarda la tutela della professionalità della figura di guida turistica che è stata oggetto di una nostra risoluzione discussa in Commissione. Oggi è quanto mai urgente una revisione organica e complessiva della disciplina relativa all'esercizio di questa professione, soprattutto alla luce delle normative europee che regolano la libera prestazione di questa attività da parte di cittadini dell'Ue.In pratica i cittadini comunitari che abbiano ottenuto l'abilitazione in uno Stato membro non necessitano di autorizzazioni o abilitazioni per esercitare la professione su tutto il territorio nazionale. Fanno eccezione i siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico individuati dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. In questo modo l'Europa ha di fatto approvato la deregolamentazione della professione, eliminando l'importanza della preparazione specifica legata al patrimonio culturale presente nelle diverse aree geografiche del Paese.Per il M5S si tratta di una cosa inaccettabile. Per questo abbiamo chiesto che, in linea con quanto disposto dalla direttiva "professioni", venga previsto un periodo di tirocinio o una prova attitudinale per i cittadini europei che abbiano conseguito l'abilitazione in un Paese e che vogliano svolgere la professione in Italia. Aris Prodani - portavoce M5S Camera - Attività produttive

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