Ars, Province indietro tutta. M5S: evidente l’intento di boicottare la legge:
Scattata la sindrome di Penelope: si scuce ora quanto tessuto con fatica a marzo. Approvata col solo voto contrario dei Cinque Stelle la richiesta di rinviare la discussione dopo bilancio e finanziaria.
“Province, indietro tutta. La patata bollente sugli Enti cancellati dalla legge regionale viene accantonata col proposito di discuterla dopo la finanziaria ed il bilancio, ma con il reale intento di boicottare la riforma”.
Il Movimento 5 Stelle all’Ars alza la voce contro quella che definisce la “sindrome di Penelope” di Palazzo dei Normanni, che mira a scucire quanto tessuto con enorme fatica a inizio d’anno.
“Oggi - afferma il deputato 5 Stelle Francesco Cappello – dopo l’ennesimo testo di riscrittura del disegno di legge sull’abolizione delle province e la riforma degli enti locali, è passata, col solo nostro voto contrario, la richiesta avanzata da Malafarina e Formica di rinviare la discussione del testo e degli oltre trecento emendamenti proposti nella giornata di ieri sui liberi consorzi a dopo l’espressione del parere sulla finaziaria e bilancio da parte della commissione. E’ evidente, a questo punto, che a parte il Movimento 5 Stelle, tutte le forze politiche, con in testa il governo, mirino a intorbidire le acque per agevolare il ritorno alle Province. Non non è un caso il fatto che su questa materia chi ha le idee più confuse sia proprio il governo, che da paladino dell’abolizione delle Province adesso è il maggior supporter della proroga dei commissari straordinari. Siamo alle solite. Sulla stampa si dichiarano sempre e solo buone intenzioni ma nei fatti è solo il Movimento 5 Stelle che mantiene gli impegni con gli elettori“
“A questo punto - afferma Salvatore Siragusa – la classe politica siciliana ha tirato giù la maschera, rendendo palese la volontà di ripristinare le Province anche perché approvare una riforma entro il 31 dicembre è al momento realisticamente un’autentica utopia”.
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