Oggi la propaganda mediatica sta facendo credere ai
cittadini che il finanziamento pubblico ai partiti verrà abolito. Ecco
la verità. Scrive Crimi:
Invito i giornalisti a leggere bene il ddl A.S. 1118 in discussione al
Senato su abolizione finanziamento pubblico ai partiti.
È un inganno a norma di legge
1) art.11 comma 2 detrazione imposta per erogazioni liberali ai partiti
al 37% e 26 % quindi minori entrate, minori soldi nelle casse dello
stato, quindi finanziamento pubblico indiretto
2) art.11 comma 3 detrazione di imposta pari al 75% spese per corsi
formazione politica organizzati dai partiti quindi si apre un nuovo
business: la formazione politica.
Il partecipante che paga 1.000 alle casse del partito se ne troverà 750
rimborsati dallo stato sottoforma di credito di imposta, sempre soldi
pubblici sono.
Quindi se qualcuno vuol versare 250 di tasca sua al partito anzichè
versarli direttamente si iscrive ad un corso che farà entrare nelle
casse del partito 1.000 ma dei quali 250 li mette il contribuente il
resto lo Stato.
3) art.12 comma 1 si può versare ai partiti il 2 per mille.
Vorrei far presente che non sono soldi privati ma soldi pubblici, parte
di quelle tasse già dovute, soldi che potrebbero essere destinati al
sociale, alla scuola, alle imprese e invece sono versati ai partiti.
4) art. 12 comma 4.
Al contributo del 2 per mille sono destinati:
7,75 milioni nel 2014
9,6 milioni nel 2015
27,7 milioni nel 2016
45,1 milioni dal 2017 in poi.
Quindi il fatto stesso che si devono iscrivere queste somme al bilancio e
trovargli una copertura significa che sono soldi pubblici.
Ci stanno ingannando, stanno nuovamente cambiando nome e modalità ma
sempre gli stessi soldi sono.
Degli attuali 91 milioni annui, 45 milioni saranno destinati con il 2
per mille e la rimanenza servirà a coprire finanziamento dei corsi di
formazione politica e le detrazioni di imposta per erogazioni liberali.
A occhio e croce alle casse pubbliche costerà di più
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