Le analisi dell’Università di Messina hanno dato esito rassicurante ma ecco cosa sgorgava dai rubinetti del centro storico cittadino la notte tra sabato e domenica
l'acqua che fuoriusciva dai rubinetti di Taormina centro alle 00.30 del 1 aprile 2012
Questo l’avviso tuttora presente sul sito del Comune di Taormina. “Il sindaco comunica che le analisi di laboratorio condotte dall’Università di Messina, Dipartimento si Igiene-Medicina Preventiva e Sanità Pubblica su campioni di acqua prelevati da tutti i serbatoi comunali sono risultate negative. Pertanto si può affermare che l’acqua del civico acquedotto taorminese è perfettamente potabile”.
Dunque l’esito degli accertamenti fatti in laboratorio fatto dall’Ateneo di Messina sulla potabilità dell’acqua nella Perla dello Jonio dicono, in sostanza, che il liquido è risultato batteriologicamente puro per il consumo umano.
Bene, menomale, tutto apposto, vicenda chiusa e amen. Anzi no.
Nella nottata tra sabato (31 marzo) e domenica (1 aprile), alle ore 00.30, l’acqua che fuoriusciva dai rubinetti della abitazioni del centro storico di Taormina era quella che vedete nell’immagine sopra. Non c’è bisogno di alcuna spiegazione o commento ed è tale l’indecenza di quanto vi mostriamo che per questo abbiamo ritenuto opportuno postare altro nel richiamo visivo in homepage.
Ovviamente ci sarà qualcuno che parlerà di complotto e sabotaggio dei servizi segreti, dirà che la foto non riguarda Taormina o è stata ritoccata con una spruzzata di caffè.
Le sceneggiate lasciano il tempo che trovano. Qui si sta parlando della salute pubblica, c’è da capire come stiano davvero le cose e va fatta chiarezza sino in fondo. Gli allarmismi non servono mai, altrettanto sconsigliabile è far finta di niente.
La realtà è che nel “giallo” dell’acqua a Taormina qualcosa non torna. A questo punto è chiaro che se quell’acqua non è stata immessa nelle condotte dall’uomo fantasma, un problema non solo c’è stato ma continua ad esserci.
Le analisi dell’Università di Messina sui campioni esaminati sono buone e nulla si può eccepire a tal riguardo. Allora se l’elemento scatenante non è il fattore “X”, è evidente che un forte sospetto si concentra su quello “Y”.
L’Università ha esaminato i serbatoi di distribuzione in entrata e in uscita di contrada Piano Porto (uscita), Giafari (uscita), Decima Alta (uscita), Pietra Perciata (ingresso), Decima Bassa (uscita), Fiascara (ingresso e uscita).
In che condizioni sono questi serbatoi e gli impianti dell’acquedotto di Taormina? Siamo sicuri che siano perfettamente puliti e a norma? O quello schifo che fuoriesce dai rubinetti è riconducibile all’inadeguatezza di impianti che potrebbero essere sporchi e vetusti? Se l’acqua – come si dice – viene iper-clorata qualcosa vorrà dire.
Noi le risposte non le conosciamo e qualcuna forse nemmeno la vogliamo sapere. Una spiegazione, esatta e concreta, ai cittadini però va data. Ai residenti e ai turisti non si può erogare il servizio da terzo mondo di quell’acqua.
E certamente la giustificazione non potrà essere quella dei lavori in corso all’acquedotto di Trappitello (il centro di Taormina è servito da un’altra linea e in ogni caso non ci risulta che ci fossero interventi in itinere sabato notte) nè tantomeno la favoletta delle trivellazioni del golf, visto che da qualche mese non si trivella più niente a Trappitello eppure laggiù l’acqua continua ad uscire sporca. E analoghi problemi si riscontrano a Taormina centro.
Qualche autorità, che di sanità se ne intende, ha rassicurato i cittadini taorminesi affermando che ”per una scarica di diarrea non è mai morto nessuno”. Chi ritiene (o ancora si illude) di essere così illuminato, osservi bene la foto sopra e poi rifletta meglio su cosa si può rischiare con un’acqua così potabile.
E.C.
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