10 dicembre 2013

Bonifica miniera di Trabonella Regione stanzia 659 mila euro

Bonifica miniera di Trabonella Regione stanzia 659 mila euro:
L’assessorato regionale all’Energia della Sicilia ha stanziato 659 mila euro mila euro per la bonifica della miniera nissena di Trabonella. Al suo interno sono abbandonate notevoli quantità di amianto.
“Parte col piede giusto – si legge in una nota del Movimento 5 Stelle – la sottocommissione di studio sulle miniere, istituita di recente all’Ars su richiesta del capogruppo Giancarlo Cancelleri che la presiede. Da tempo i deputati Cinque stelle si stanno battendo per il recupero della miniera nissena di Trabonella”.
L’attività di bonifica sta particolarmente a cuore pure all’associazione “Amici della miniera, che con il suo presidente Mario Zurli ha fatto più di una battaglia per la riqualificazione della struttura adagiata sulle rive del fiume Imera, per farne una grande risorsa da sfruttare in chiave turistica e rilanciare l’economia della zona”, dicono i grillini.
“Una volta archiviata la fase di bonifica – dice Cancelleri – cercherò di coinvolgere l’assessore regionale al Turismo. La bonifica della miniera, infatti, potrebbe tramutarsi in una fonte di lavoro, oltre a consentire il recupero della nostra identità storica. Oltre alla miniera nissena sono numerosissimi gli obiettivi nel mirino della sottocommissione di palazzo dei Normanni, i cui lavori procederanno in tre tappe: mappatura dei siti, studio sanitario per accertarne le effettive condizioni, proposta di bonifica, con l’obiettivo di avviare questi luoghi ad uno sfruttamento turistico.
“Una commissione di questo tipo – afferma Cancelleri- era doverosa per la tutela della salute dei cittadini. Le miniere abbandonate potrebbero essere fonte di notevole rischio per la salute, a causa dei materiali tossici e radioattivi che potrebbero esservi abbandonati o nascosti dalle ecomafie. Alla presenza di discariche dimesse potrebbe essere legato anche l’aumento delle patologie tumorali in diverse aree dell’isola, anche se e’ difficile stabilire il rapporto causa-effetto tra la presenza di siti di questo genere e le malattie’.

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