Criminal Mais. Seconda stagione:
Riassunto delle puntate precedenti.
“Quella di cui parliamo è una brutta storia. Che rischia di lasciare gravi strascichi nei decenni a venire grazie a una delle più spregiudicate operazioni di marketing che la comunicazione della scienza (scienza?) ricordi.”
Iniziava così un post che scrissi nel settembre dello scorso anno per segnalare la brutta vicenda dello studio di Gilles Eric Séralini e colleghi sulla cancerogenicità del mais Monsanto NK 603, tollerante a un erbicida, il Roundup. Uno studio che ebbe grande risalto sulla stampa, a cominciare da quella francese, e che destava molte perplessità nella comunità scientifica. Con l’aggravante delle anticipazioni consegnate ai colleghi francesi solo a condizione che non chiedessero il parere di altri esperti.
Oggi si torna a parlare di quell’articolo. Ne parla Ivan Oransky su Retraction Watch (e grazie per la segnalazione a Beatrice Mautino), per una ragione singolare. O forse no.
Riferisce, Oransky, di una lettera inviata il 19 novembre dal direttore di «Food and Chemical Toxicology», la rivista in cui era stato pubblicato l’articolo, che richiede senza troppi riguardi a Séralini di ritirare l’articolo dalla rivista, altrimenti sarà costretto a farlo lui. Ed elenca a lungo le ragioni per cui la peer review post-pubblicazione suggerisca di ritirare il lavoro, che – pur non essendo una frode – non porta risultati conclusivi.
Eppure, poco importa se la stragrande maggioranza degli specialisti aveva già segnalato l’inattendibilità dello studio nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione (se volete una rassegna di interventi sull’argomento li trovate nel post originario). Ormai “gli OGM son veleni”, come titolò a suo tempo il “Nouvel Observateur” ha fatto il giro del web e delle pagine dei giornali. E difficilmente vedrete smentite sulla stampa. Anzi potete scommettere che il fondamentale articolo di Séralini, già citato in lungo e in largo, diventerà sempre più un cavallo di battaglia del fronte anti-OGM.
Anche se formalmente sarà come se l’articolo non fosse mai stato pubblicato.
Un po’ come la fragola-pesce di Mario Capanna. Oppure, come ho già detto, alla stessa stregua dell’articolo di Andrew Wakefield sulla relazione tra autismo e vaccini. [In questo caso, peraltro, è stata accertata la frode e Wakefield è stato espulso dall'ordine dei medici britannico.]
Intanto, mentre l’articolo di Wakefield è stato al centro di singolari sentenze di Tribunale, l’articolo di Séralini è stato citato in lungo e in largo in relazione alla richiesta della clausola di salvaguardia contro la semina del mais Monsanto MON810 (che non è nemmeno lo stesso dell’articolo di Séralini).
Ricordate il risultato della votazione della mozione dell’11 luglio?
Ve lo ricordo io:
presenti: 365
favorevoli: 361
astenuti: 4
contrari: 0.
Se c’è da prendere una decisione demagogica e che non costa nulla, i politici italiani non si fanno pregare.
P.S. Poi, magari, ci sarebbe qualcosa da ridire sul tenore degli interventi.
Nessun commento:
Posta un commento