Molti di voi si saranno già accorti che qualcosa non andava con il dominio di CyanogenMod tra ieri sera e oggi, e varie voci si sono diffuse in merito su internet. È però un comunicato ufficiale, sul nuovo (e speriamo temporaneo) sito cyanogenmod.org, che ci spiega cosa sia veramente successo.
Android è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, e così ha fatto anche CyanogenMod: all’inizio le build erano ospitate direttamente dai computer di Steve Kondik, tanto per farvi capire da dove siamo partiti, e a causa degli scarsi fondi il dominio CyanogenMod.com era stato comprato da terze parti e donato al team nel 2009.
Tutto bene nei successivi tre, se non che poco più di una settimana fa si è scoperto che proprietario del dominio CyanogenMod.com stava fingendosi Steve Kondik, per stringere accordi con altri siti. C’è stato ovviamente un confronto, e da questo è emersa una semplice richiesta (=ricatto) da parte del titolare: 10.000 dollari per cedere il controllo del dominio.
La situazione si è fatta quindi delicata, anche perché possedere il dominio significa avere il controllo delle Google Apps, degli account Facebook/Twitter e in generale, se ci concedete il francesismo, vuol dire “tenere CyanogenMod per le palle”. Cambiata quindi la proprietà dei social media è stato chiesto nuovamente di poter effettuare la transizione in modo civile, ma la risposta è stata amara, letteralmente:
Voi avete deciso che questa storia debba finire amaramente. Che ne direste se cambiassi i registri DNS. CM in pratica si spegnerebbe.
Detto, fatto. cyanogenmod.com è lentamente sparito dal web e tutte le email @cyanogenmod.com non sono più sotto il controllo del team e devono essere considerati come non validi fino a nuovo avviso. Ovviamente la cosa non finirà qui, sono in corso contatti con gli enti adeguati per cercare di recuperare il tutto, ma per adesso la situazione è questa: l’indirizzo email di riferimento è diventato cmcyanogenmod@gmail.com ed il sito è temporaneamente (speriamo) CyanogenMod.org.
Il colpo è duro per tanti motivi, sia tecnici che personali, essendo stato un affondo comunque proveniente dall’interno, e non possiamo fare a meno di rammaricarci perché per la seconda volta nel giro di pochissimo, l’intera comunità soffre la scorrettezza di pochi.
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