Fin da quando Apple ha annunciato la sua intenzione di portare l’iPad nelle scuole e fornire libri di testo in formato digitale, in molti sono rimasti entusiasti per i grossi vantaggi che tale innovazione potrebbe offrire. Con il tablet della mela, infatti, si ridurrebbe drasticamente il costo dei libri, si renderebbe la lettura più interattiva, si riceverebbero aggiornamenti in maniera facile e veloce, e si avrebbe un notevole risparmio di spazio e peso nello zaino dei ragazzi. Scopriamo, però, quali sono i limiti di questa nuova soluzione.
Il prezzo “standard” che Apple ha annunciato durante il proprio evento è di $14.99 a libro, certamente un costo molto inferiore rispetto a quello dei libri di testo tradizionali. Ma scavando a fondo sui costi fissi connessi a questo servizio digitale, si scoprono alcuni dettagli che dimostrano le ragioni principali che potrebbero bloccare l’evoluzione informatica in ambito scolastico.
Innanzitutto bisogna sottolineare che il settore della compra-vendita dell’usato risentirebbe dell’impossibilità di scambiare libri a causa del sistema iBook che collega specifici libri a specifici account. Dunque il riutilizzo di anno in anno risulterebbe impossibile. Se si tiene presente il costo standard di $75 a libro (cartaceo), ma si stima una durata di vita pari a cinque anni, le versioni digitali potrebbero addirittura “costare” proprio quanto la corrispondente edizione cartacea.
Facendo due conti, quindi, se i libri di testo, grazie al mercato dell’usato, costerebbero più o meno quanto la controparte digitale non sarebbe più conveniente utilizzare libri elettronici, visto che al costo standard bisognerebbe aggiungere quello dell’iPad stesso(da aggiornare con il passare degli anni).
L’infografica qui sotto mostra in dettaglio i costi associati ai libri di testo digitali rispetto alle edizioni cartacee tradizionali. E’ comunque da sottolineare il fatto che le versioni per iPad sono dotate di numerosi vantaggi tangibili che non possono essere ritrovati sui comuni libri di carta; come abbiamo detto in apertura articolo, infatti, i textbook sono interattivi, possono accedere al web, “non fanno male alla schiena” e possono essere sempre tenuti aggiornati in tempo reale.
C’è da dire, comunque, che molte scuole sicuramente non saranno in grado di assorbire il considerevole aumento dei costi necessari per ottenere gli iPad in classe e che il fattore cartaceo, per alcuni, è determinante per l’apprendimento.
E voi da che parte state? Rivoluzione digitale nelle scuole firmata Apple o semplicemente puro marketing in pieno stile Cupertino?
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