Emergenza neve, il sindaco di Urbino chiede aiuto ma dovrebbe pagare 700 euro al giorno per 10 spalatori
polemica sui militari a pagamento per spalare la neve
Temperature sotto lo zero termico, comuni sepolti da metri e metri di neve, condotti idrici gelati, città impenetrabili, morti per assideramento.
E’ questa l’impietosa fotografia di un’Italia alle prese con il gelo, i disservizi e la disorganizzazione.
Ci si chiede allora perché in un paese civilizzato e tecnologico, in una società evoluta e all’avanguardia come la nostra non si riesce a gestire un’emergenza annunciata con largo anticipo? Dove è finito il prestigio internazionale di cui godeva lo stivale?
Sarà forse alla rincorsa di starlette per organizzare nuovi “bunga bunga”, affondato, scivolato sul ghiaccio.. Si riscrive una nuova pagina nella storia della nostra nazione. C’era una volta la protezione civile, vera e propria macchina da guerra, impegnata nei soccorsi, reclamata dagli italiani colpiti da disgrazie e calamità. E per l’emergenza neve? Presenza non pervenuta.
In questa storia, purtroppo, però non c’è nessun “happy end”, nessun “vissero felici e contenti”, purtroppo. Allora ci si arrangia con gli unici “mezzi” a disposizione.
Del resto lo ha fatto il Presidente della Provincia di Pesaro, per ovvie necessità. Serve l’aiuto dei militari. C’è da spalare chiede il sindaco di Urbino. Nessun problema, la soluzione è immediata. Basta accedere al portafoglio comunale: 700 euro al giorno, vitto, alloggio e dieci militari “armati” di pala subito pronti a spalare metri, quintali di neve.
L’emergenza con il passare delle ore si fa sempre più grave, le frazioni sono isolate da giorni, gli accessi alle abitazioni sono bloccate da una muraglia di neve, non rimane che incentivare l’aiuto. Attraverso le istituzioni? No, sarebbe troppo utopistico.
L’unico mezzo per ottenere qualcosa è il denaro, è questa la triste realtà “made in Italy”. Non si fa attendere la risposta del Ministero della Difesa che attraverso una nota fa sapere che “le forze armate non avanzano richieste onerose alle amministrazioni locali per intervenire. Il problema dell’onerosità dei concorsi – precisa la nota – riguarda i rapporti tra le amministrazioni ministeriali”.
I comuni saranno risarciti solo quando verrà dichiarato lo stato di emergenza per i loro territori. E’ quanto si evince dalla nota ministeriale. Ed è polemica.
Il governatore Gian Mario Spacca, dichiara che la Regione Marche non ha nessuna intenzione di chiedere lo stato di emergenza, poiché in base al decreto Milleproroghe a pagare sarebbero i cittadini. Sulla scorta di Urbino, il sindaco di un altro paesino marchigiano ha lanciato l’SOS alle forze armate. Richiesta onerosa: 800 euro il preventivo. Troppo per un piccolo comune.
La rinuncia all’impiego delle tutte mimetiche è inevitabile. A ben pensare polemiche e disorganizzazione, disservizi e mercificazione sembrano il must di quest’Italia d’inizio 2012.
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