31 gennaio 2013

Mediaset perde contro Travaglio, condannata a risarcire “il Fatto” - Il Fatto Quotidiano

Mediaset perde contro Travaglio, condannata a risarcire “il Fatto” - Il Fatto Quotidiano

Silvana Carcano, candidata presidente portavoce M5S Regione Lombardia

Silvana Carcano, candidata presidente portavoce M5S Regione Lombardia:
Silvana Carcano, candidata presidente portavoce M5S Regione Lombardia
(07:30)
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Intervista a Silvana Carcano, candidata presidente portavoce M5S Regione Lombardia

Ciao a tutti, un caro saluto a tutti gli amici del Blog di Beppe Grillo, io sono Silvana Carcano, candidata alla presidenza per il Movimento 5 Stelle della Regione Lombardia.

Ho 40 anni, vivo a Paderno Dugnano e ho due splendide figlie.

Mi sono sempre occupata di politica, attraverso diversi comitati, associazioni, forum.

Io vorrei portare un modello di Regione Lombardia dannatamente diverso da quello che c’è oggi, sotto tanti aspetti.

Mi piacerebbe che chiunque facesse politica per la regione Lombardia iniziasse a ragionare rivalutando un termine che oggi ormai non è più considerato, cioè il termine meno! E cioè

Meno energia

Dobbiamo iniziare a occuparci di quello che è la riduzione dello spreco, del consumo energetico e quindi andare a lavorare sugli immobili energivori, affiancando le classiche Energy Safe Company, che faranno tutte quelle attività di risparmio energetico che ci consentiranno quindi di andare a ridurre la domanda energetica.



Meno cemento

Stop alla cementificazione selvaggia del nostro territorio. La Regione Lombardia è una delle regioni più cementificate di Europa e purtroppo devo dire che oggi consumare anche solo un centimetro quadrato di suolo pubblico è diventato ormai un atto criminoso.

Il rapporto che abbiamo tra il verde pubblico e i cittadini lombardi è drasticamente penalizzante per chiunque, soprattutto per la fascia di popolazione più debole, come i bambini, che necessitano quindi di una riqualificazione del verde pubblico e soprattutto del territorio agricolo, perché parlare di stop alla cementificazione significa parlare di riqualificare la nostra agricoltura.

Questo è un altro tema fondamentale, perché l’agricoltura non viene mai considerata così come dovrebbe invece essereconsiderata. Si fa tanta valutazione di quelle che sono le imprese agricole che sono però vere e proprie industrie alimentari a cielo aperto e si sta depauperando quello che è invece il sistema contadino agricolo, che invece è la nostra forza e deve tornare a essere il nostro punto di riferimento, e quindi un favorire la rivalutazione del territorio agricolo con vendita delle eccedenze, quando prodotte a chilometro zero, con filiere corte, con attività biologiche e con questo genere di monoculture non intensive.

Meno materiali

Parlare di un programma regionale per la gestione rifiuti non è neanche propriamente corretto, nella realtà dovremmo parlare di programma di gestione della materia prima, perché il rifiuto in teoria non deve esistere, non è un rifiuto, ma è una materia prima, che noi abbiamo inteso come rifiuto con questo tipo di cultura, noi dobbiamo tornare a ragionare come materia prima che deve essere recuperata il più possibile, fino a arrivare davvero a percentuali altissime.

Pensate per esempio nelle scuole pubbliche quanto cibo viene considerato un rifiuto e quindi buttato via, questa è assolutamente assurdo e deve essere assolutamente evitato, in diversi modi.

Modificando una legge, che non consente il recupero di questo cibo che non viene mangiato dai bambini, nel mentre che si fa una nuova legge, basterebbe utilizzare i sistemi di compostaggio all’interno delle scuole pubbliche, così da generare la materia che serve alla agricoltura. Visto che stiamo toccando il tema delle scuole, bisognerebbe insegnare ai bambini come tornare a mettere le mani nella terra, perché oggi il bambino pensa che le uova arrivano dal supermercato, quindi cercare di insegnare ai bambini l' attività agricola, che è la attività del contadino.

Trattamento meccanico biologico e quindi recupero ulteriore rispetto al secco generale, di cui alla materia che può essere ulteriormente riciclata, questo per arrivare gradualmente allo spegnimento di tutti quelli inceneritori lombardi che oggi stanno solo dando soldi alle ecomafie.

Meno sanità

Con un obiettivo ben preciso, la Costituzione italiana ci chiede di tutelare la salute del cittadino e poi di curarlo. In Regione Lombardia abbiamo dedicato l’80% del bilancio regionale a curare i cittadini, facendoli ammalare prima e quindi dedicando poi ingenti risorse alla curadel cittadino. Il MoVimento 5 Stelle affronterà la questione della sanità in questo modo, qualsiasi attività, programma regione, proposta, iniziativa, deve essere accompagnata ex-ante da una valutazione sull’impatto sanitario sui cittadini e il loro benessere, e quindi inevitabilmente non potremo mai pensare di proporre, come è stato fatto, 800 Km di autostrade in Lombardia, perché sappiamo che questi andranno a generare una mobilità su strada che inquinerà ulteriormente, che genererà ancora più rifiuti, che genererà ancora quel circolo vizioso che va a danno dei nostri cittadini.

Un programma di trasporti invece deve favorire un trasporto sostenibile e quindi favorire tutti gli scambi intermodali dei pendolari e delle attività di spostamento proprio verso il luogo di lavoro, deve favorire il cicloturismo con le piste ciclabili, etc., quindi qualsiasi attività di programma regionale deve essere valutato con un impatto sanitario sul cittadino.

Meno differenza tra le piccole e medie imprese e le grandi multinazionali.

Le piccole e medie imprese sono il tessuto sociale lombardo lavorativo, a cui noi dobbiamo fare riferimento, considerate che oggi le piccole e medie imprese subiscono una concorrenza sleale rispetto alle grandi multinazionali, che possono fare gestione dei profitti che realizzano, passando anche per Paesi all’estero e rientrando con capitali in Italia, con una sorta di concorrenza sleale rispetto alle piccole e medie imprese che sono il tessuto economico e lavorativo della nostra regione Lombardia, su cui dobbiamo prestare maggiore attenzione. Oggi sono vessate da un sistema fiscale pesantissimo, quello che potremmo fare noi in termini regionali sarà andare a ridurre l' addizionale regionale Irap per aziende virtuose.

Non solo, cercheremo di favorire quelle reti di imprese che favoriranno scambi di servizi a costo zero e quindi anche la crescita dell’informazione, del livello di informazione, all’interno di tutte quelle piccole e medie imprese che oggi si ritrovano anche isolate, spaesate. in un mondo molto più complesso rispetto a quello precedente.

Meno ipocrisia e meno soldi in politica

Noi rifiuteremo i rimborsi pubblici, noi andremo a ridurre il nostro stipendio da consiglieri regionali a un quarto rispetto all’attuale, i consiglieri lombardi percepiscono circa, con tutte le varie voci 10 mila Euro al mese, noi andiamo a ridurlo a 5 mila lordi mensili e quindi circa 2.500/2.700 mensili. Al termine di due mandati manderemo avanti altri nostri attivisti, che faranno le loro esperienze politiche.

Cercano tutti di copiarci in questo periodo, utilizzano il LiquidFeedback come se fosse così semplice usarlo in due mesi, e solo insegnarlo ai cittadini diventa impossibile in così poco tempo.

Cercano di copiarci favorendo i giovani, le donne, in realtà come potete vedere sono l’unica donna, la più giovane, invece ciò che viene proposto dagli altri partiti tradizionali sono sempre le solite bugie!

Per portare avanti questo progetto in Lombardia abbiamo bisogno di tutti voi , siamo in guerra, ma con un sorriso, ci vedremo in regione, sarà un piacere!

Crocetta in Tribunale per il Muos Basterà a convincere i grillini?

Crocetta in Tribunale per il Muos Basterà a convincere i grillini?:
Per recuperare il voto dei suoi “amici” grillini, il presidente della Regione, Rosario Crocetta le sta tentando tutte. Se la protesta due giorni fa è stata scatenata da un mancato impegno nell’applicazione della mozione che impegna il governo a far bloccare l’insediamento del Muos di Niscemi, ieri “il governo regionale” ha deciso di rivolgersi “ai magistrati per chiedere l’applicazione della sospensione dei lavori del Muos, in considerazione del fatto che, nonostante la giunta abbia intimato alla marina Militare degli Stati Uniti di sospendere i lavori di istallazione del Muos, si registra che tali lavori proseguono in dispregio delle decisioni, assunte ex legis, dal governo regionale – si legge in una nota – Com’è noto il governo aveva avviato il procedimento di revoca delle autorizzazioni ambientali concesse dal governo Lombardo, poichè nella documentazione fornita dagli Usa non erano contenuti gli studi di impatto sulla salute pubblica e l’impatto delle onde elettromagnetiche sulla navigazione aerea. Il governo regionale, pertanto, ritiene che esistano tutte le condizioni di urgenza per chiedere l’applicazione dell’art. 700 c.p.c. al tribunale di Caltagirone per fare applicare la decisione assunta dall’assessorato Territorio e Ambiente diretto da Mariella Lo Bello”.
Il ricorso sarà deliberato nella giunta di questa mattina dando così mandato all’ufficio legislativo della Regione di presentare il ricorso. Si tratterà ora di capire se la mossa di Crocetta servirà a placare gli animi dei grillini che due giorni fa hanno abbandonato l’aula di sala d’Ercole all’Ars facendo mancare il numero legale per la votazione del Dpef, il documento di programmazione economica e finanziaria o se invece non basterà a convincere la squadra di 15 deputati del Movimento 5 Stelle che per ritorsione hanno dichiarato e attuato la loro intenzione di non votare il documento di indirizzo economico della giunta regionale.

Tema, quello della sostenibilità finanziaria della Regione, che è tanto più al centro dell’attenzione quanto più risultano critici i rilievi posti da Bruxelles su alcune voci del bilancio regionale sottoposti all’attenzione del Parlamento europeo per cercare di garantire lo sblocco di alcuni fondi strutturali impantanati ormai da anni senza programmazione da parte della Regione. Il capitolo più corposo è quello relativo alla Formazione professionale su cui gli uffici di Bruxelles hanno chiesto un attenta e meticolosa rendicontazione pena il trasferimento di somme minori rispetto a quelle impegnate attraverso il Fondo sociale europeo che dalla riforma Albert in poi finanzia il piano della formazione professionale in Sicilia.

Argomento spinoso che questa mattina sarà al centro di un vertice fra l’assessore all’economia Luca Bianchi e quello alla Formazione, Nelli Scilabra che si incontreranno prima della seduta dell’Ars fissata per le 10 quando il presidente ha chiesto a tutti gli assessori di essere presenti in massa ai banchi del governo.

30 gennaio 2013

RIM lancia BlackBerry Z10

RIM lancia BlackBerry Z10:

È arrivato. Research In Motion – che da adesso sarà conosciuta come BlackBerry – ha finalmente portato alla luce il telefono su cui punta per tornare in piedi e dalla cui riuscita dipenderanno le sue sorti nel prossimo futuro.
Abbandonato il terreno delle ipotesi de dei forse possiamo quindi vedere il BlackBerry Z10, il dispositivo full-touch che darà il via alla serie BlackBerry 10 assieme alla sua controparte dotata di tastiera QWERTY.
La realtà dei fatti non è diversa da come rumors e leaks l’avevano presentata. Lo Z10 si presenta come un telefono più che buono ed il CEO di BlackBerry, Thorsten Heins, lo vede come un passo avanti nella concezione della multimedialità e connettività degli smartphone, parlando di mobile computing.
Dal punto di vista tecnico, lo smartphone ha delle specifiche solide. Come già sappiamo usa un processore dual-core da 1,5 GHz, 2GB di RAM, 16GB di memoria interna, una videocamera da 8 megapixel in grado di girare video a 1080p di risoluzione ed un display da 4,2 pollici con una densità di 356ppi, piuttosto piacevole da vedere.
Esteticamente lo Z10 rappresenta l’idea che BlackBerry ha del design di un telefono. Ha un’aria solida, un taglio classico ed elegante ed un’apparenza che non risalta molto rispetto ad altri smartphone dai colori più ricercati.
Il sistema operativo, piuttosto snello, sembra rispondere bene nelle dimostrazioni sul palco e da l’idea di essere rapido e di garantire la semplicità di utilizzo a cui i produttori fanno riferimento più volte. Esperienza di utilizzo aumentata da una corposa base di app – si parla di 70.000 app pronte al momento del lancio – e software nate da partnership con nomi piuttosto prominenti e di cui BlackBerry può vantarsi.
Saranno però sufficienti tutte le piccole features che lo Z10 porta con se a ribaltare la situazione dei prodotti BlackBerry e a rimontare i giganti come Samsung e Apple? Sicuramente il telefono sarà in grado di conquistare gli utenti BB e forse ad espandersi oltre, ma potrebbe mancare di quelle capacità che gli farebbero ottenere il giusto mordente.
Il BlackBerry Z10 comincerà ad uscire da domani nel Regno Unito e poi in Canada tra pochi giorni e negli Stati Uniti ancora dopo. Il costo di partenza dovrebbe aggirarsi attorno ai 200$ con contratto biennale, fascia di prezzo che forse lo aiuterà a prendere velocità.

Nokia: iniziato il roll out dell’aggiornamento a Windows Phone 7.8

Nokia: iniziato il roll out dell’aggiornamento a Windows Phone 7.8:
Comunicato Stampa
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Poche righe solo per segnalare che da adesso inizia ad essere disponibile l’aggiornamento a Windows Phone 7.8. La disponibilità dell’aggiornamento dipende dagli operatori, riceverete quindi una notifica nelle prossime settimane sia che abbiate un telefono nella variante operatore che non. Se non riceverete la notifica dell’aggiornamento nelle prossime tre settimane contattate il vostro operatore per maggiori informazioni.  
Per ulteriori informazioni a questo link è disponibile il post di Nokia Conversations, mentre qui il video del nostro canale YouTube.

Con C1-P8 e il Raspberry Pi diventate tutti Jedi

Con C1-P8 e il Raspberry Pi diventate tutti Jedi: Continuano a fiorire progetti basati sul Raspberry Pi. Uno studente ha ricreato C1-P8 di Star Wars: capisce i comandi, riconosce i volti e fa registrazioni vocali. Arriva inoltre una novità interessante: Frodo 12.0 di XMBC è uscito dalla fase beta e ora supporta il mini computer economico.

Sondaggio elettorale, Demopolis: “M5S primo partito in Sicilia”

Sondaggio elettorale, Demopolis: “M5S primo partito in Sicilia”:
Nel voto per le Politiche del 24 e del 25 febbraio, la Sicilia si rivelerà ancora una volta determinante per l’attribuzione della maggioranza al Senato alla coalizione vincente. Mentre, ad oggi, Bersani avrebbe a livello nazionale un margine sufficiente per la vittoria alla Camera, la sfida per Palazzo Madama – basata sui premi regionali – si giocherà prevalentemente in Lombardia ed in Sicilia, le due regioni maggiormente in bilico, nelle quali l’Istituto Demopolis registra una situazione di sostanziale parità tra i due maggiori schieramenti.
“La profonda crisi economica che ha colpito le famiglie ed il tessuto produttivo dell’Isola – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – non potrà non incidere sugli esiti della competizione elettorale. Sia pur ridimensionato rispetto ai mesi scorsi, il tasso di astensionismo e di incertezza in vista del voto risulta in Sicilia molto alto: circa un terzo degli elettori potrebbe restare a casa.
“Appena il 58% dichiara di aver già compiuto una scelta definitiva su un partito. Il 23% non ha ancora deciso; il 19% esprime un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea prima del 24 febbraio. A rendere ancora più evanescente il consenso – conclude Pietro Vento – contribuisce il “Porcellum”, la legge elettorale in vigore con le liste bloccate”.
Il 45% dei cittadini orienterà infatti la sua scelta di voto prevalentemente sul candidato premier o leader della coalizione. Circa un terzo sceglierà il partito, appena il 23% si orienterà in base ai candidati in lista per la Camera o il Senato a livello locale.
Se ci si recasse oggi alle urne, il Movimento 5 Stelle, con il 21%, sarebbe il primo partito in Sicilia: ben cinque punti sopra l’attuale media nazionale. Grillo appare in grado di intercettare l’insofferenza di buona parte degli elettori che sembrano premiare l’assoluta contrapposizione agli schemi tradizionali della politica.
L’Istituto Demopolis ha analizzato il peso delle principali coalizioni in Sicilia a 25 giorni dall’apertura delle urne. Nelle intenzioni di voto per la Camera, il Centro Sinistra si attesta oggi al 29,5%, il Centro Destra al 29%: una sostanziale parità. Al 21% si posiziona il Movimento 5 Stelle; al 13% la coalizione per Monti, al 5,6% Rivoluzione Civile di Ingroia.
In un clima di grande incertezza – sostiene Pietro Vento – è molto alto il numero di quanti prendono per il momento in considerazione più di una lista. Significativo appare, dunque, il bacino potenziale dei diversi schieramenti: le coalizioni di Bersani e Berlusconi potrebbero entrambe raggiungere nell’Isola il 36%. Grillo il 30%, l’area di Monti il 21%, Ingroia il 9%. Il consenso verso molti partiti appare oggi estremamente liquido ed instabile. Saranno come sempre gli elettori indecisi – conclude il direttore dell’Istituto di Ricerche – a determinare l’esito finale della competizione elettorale”.
È una fotografia, quella scattata oggi dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, destinata ad essere profondamente modificata da 25 giorni di campagna elettorale. Decisivo potrebbe rivelarsi il risultato della lista del presidente della Regione Rosario Crocetta. In costante mutazione risultano, ad esempio, il consenso al M5S e, in particolar modo, il voto alla Lista Monti, la cui coalizione appare in Sicilia tendenzialmente più debole al Senato rispetto al consenso ottenuto alla Camera.
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Sulle base delle ultime stime sulle intenzioni di voto, Demopolis ha realizzato una simulazione sull’assegnazione dei 25 seggi al Senato nell’Isola: determinanti per la futura maggioranza del Paese. Centro Sinistra e Centro Destra avrebbero oggi possibilità quasi equivalenti di conquistare il premio di maggioranza in Sicilia. In caso di vittoria, la coalizione vincente otterrebbe 14 seggi, quella perdente 5. In base alla proiezione Demopolis, 4 senatori andrebbero al Movimento 5 Stelle, 2 alla Lista Monti per l’Italia.
Nota metodologica

L’indagine è stata condotta dal 26 al 29 gennaio 2013 dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, su un campione di 1.008 intervistati, rappresentativo dell’universo degli elettori siciliani. Il Barometro Politico Demopolis è diretto da Pietro Vento con la collaborazione di Maria Sabrina Titone e Giusy Montalbano; supervisione della rilevazione demoscopica con metodologie integrate cati-cawi di Marco E. Tabacchi. Approfondimenti su www.demopolis.it

Comincia lo Tsunami tour a Messina Grillo: “Messinesi padroni del loro destino”

Comincia lo Tsunami tour a Messina Grillo: “Messinesi padroni del loro destino”:
Più che uno “tsunami” Beppe Grillo è un fiume in piena. Ha scelto questa volta il traghetto per il suo nuovo sbarco in Sicilia, al suo arrivo il leader del M5S è stato accolto da una fiumana di persone. Beppe Grillo si è diretto a piazza Cairoli, nel cuore della città, per il suo comizio ridondante di accuse e insulti. Ha dato del “Gargamella” a Bersani sparando a zero contro il Pd per la vicenda della Monte Paschi di Siena.
“Si sono spolpati tutto: banche, assicurazioni, fondazioni e non sono ancora contenti. Il 90% dei componenti della Fondazione della Mps è del Pd. Bersani si deve dimettere. E’ lui l’artefice di questo catafascio”. Parole che hanno scaldato i “grillini”.  Parla a dirotto come un fiume in piena il leader del M5S. Il capitolo Ponte. “Lo vogliono fare per spartirsi le tangenti – ha detto senza mezzi termini -, non serve a niente se non per ingrassare le tasche dei soliti politici. E’ un’opera inutile che nessuno vuole. La vogliono da Roma perché ci sono troppi interessi. I Siciliani si devono ribellare”.
Beppe Grillo ha anche parlato di Messina, una città sull’orlo del fallimento. “I messinesi sono padroni del proprio destino. O finiscono schiacciati sotto un tir o salgono su un tir se vogliono salvarsi. Li devono mandare tutti a casa, chi ha amministrato Messina non ha fatto il suo bene”.