5 giugno 2013
Retro Gaming With Raspberry Pi
Retro Gaming With Raspberry Pi: coop0030 writes "Thanks to the affordable Raspberry Pi and some clever software, anyone can re-create the classic arcade experience at home. Adafruit brings the genuine 'clicky' arcade controls, you bring the game files and a little crafting skill to build it. Classic game emulation used to require a well-specced PC and specialized adapters for the controls, so it's exciting to see this trickle down to a $40 system. Also, a video of the game system is on YouTube."
Cancelleri sulle amministrative: “Il M5S vi sorprenderà”
Cancelleri sulle amministrative: “Il M5S vi sorprenderà”:
Il tour di Grillo in Sicilia è agli sgoccioli. Ultimo giorno di campagna elettorale per il leader del Movimento 5 Stelle che questa sera concluderà a Menfi. Oggi Grillo ha postato sul suo blog un video a sostegno del candidato sindaco di Pantelleria scusandosi per l’impossibilità di raggiungere l’isola. A consuntivo del tour elettorale del leader, parla il portavoce siciliano dei grillini, Giancarlo Cancelleri: “L’obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di entrare in tutti i comuni dove lo stesso movimento abbia presentato una lista. Ovviamente non escludiamo sorprese, soprattutto a seguito dell’ottimo lavoro svolto dai nostri 14 deputati all’Ars”, dice.
Durante ogni incontro, Grillo ha portato a esempio il lavoro avviato dai 14 deputati regionali “che hanno tradotto in provvedimenti legislativi i punti cardine della campagna elettorale, quali l’abolizione delle province, l’istituzione di un fondo di microcredito per la piccola e media impresa alimentato anche dagli stipendi degli stessi parlamentari M5S, tagli ad auto blu e decine di provvedimenti in tema di salvaguardia ambientale”.
Sulle invettive di Grillo nei confronti dei giornalisti, parla invece il capogruppo Riccardo Nuti che diversifica la sua posizione: “Ho sempre parlato con i giornalisti e continuerò a farlo. Andrò anche in televisione insieme ad altri”, dice. L’obiettivo è far cogliere ancora meglio la natura del movimento che “non è, come pensano diversi italiani, il popolo delle guerre ai giornalisti o degli scontrini”. Nuti ha parole anche per il ‘modello Sicilia’: “Nell’Isola abbiamo raggiunto risultati importanti come l’abolizione delle province e il taglio alle auto blu, un bel colpo alla casta”.
Il tour di Grillo in Sicilia è agli sgoccioli. Ultimo giorno di campagna elettorale per il leader del Movimento 5 Stelle che questa sera concluderà a Menfi. Oggi Grillo ha postato sul suo blog un video a sostegno del candidato sindaco di Pantelleria scusandosi per l’impossibilità di raggiungere l’isola. A consuntivo del tour elettorale del leader, parla il portavoce siciliano dei grillini, Giancarlo Cancelleri: “L’obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di entrare in tutti i comuni dove lo stesso movimento abbia presentato una lista. Ovviamente non escludiamo sorprese, soprattutto a seguito dell’ottimo lavoro svolto dai nostri 14 deputati all’Ars”, dice.
Durante ogni incontro, Grillo ha portato a esempio il lavoro avviato dai 14 deputati regionali “che hanno tradotto in provvedimenti legislativi i punti cardine della campagna elettorale, quali l’abolizione delle province, l’istituzione di un fondo di microcredito per la piccola e media impresa alimentato anche dagli stipendi degli stessi parlamentari M5S, tagli ad auto blu e decine di provvedimenti in tema di salvaguardia ambientale”.
Sulle invettive di Grillo nei confronti dei giornalisti, parla invece il capogruppo Riccardo Nuti che diversifica la sua posizione: “Ho sempre parlato con i giornalisti e continuerò a farlo. Andrò anche in televisione insieme ad altri”, dice. L’obiettivo è far cogliere ancora meglio la natura del movimento che “non è, come pensano diversi italiani, il popolo delle guerre ai giornalisti o degli scontrini”. Nuti ha parole anche per il ‘modello Sicilia’: “Nell’Isola abbiamo raggiunto risultati importanti come l’abolizione delle province e il taglio alle auto blu, un bel colpo alla casta”.
Vespa vince il microfono di legno
Vespa vince il microfono di legno:
81.381 persone hanno partecipato al sondaggio sulla faziosità delle reti televisive, dei direttori dei tg e dei conduttori di talk show.
Il conduttore di talk show più fazioso è Bruno Vespa, Porta a porta, premiato dal 30.12% dei votanti. Vespa si aggiudica il microfono di legno superando di quasi 10 punti percentuali Barbara D'Urso, Pomeriggio Cinque (22.24%) che però si consola con il podio assieme a Paolo Del Debbio, Quinta Colonna (18.65%). Seguono Giovanni Floris, Ballarò (14.28%), Michele Santoro, Servizio Pubblico, (5.73%), il mitico Corrado Formigli, Piazzapulita (4.37%), Gad Lerner, Zeta (3.2%), Gerardo Greco, Agorà (1%) e Massimo Bernardini, TV Talk (0.42%).
La rete televisiva più faziosa è Rete4 con il 39.51% delle "preferenze", seguono Rai3 (17.79%), Canale5 (16.28%), Rai1 (13.73%), Italia1 (6.67%), La7 (3.58%), Rai2 (1.7%) e SkyTG24 (0.74%).
Il direttore di TG più fazioso è Giovanni Toti, TG4 e Studio Aperto con il 40.03%, seguono Bianca Berlinguer, TG3 (21.34%), Clemente Mimun, TG5 (20.35%), Mario Orfeo, TG1 (9.06%), Marcello Masi, TG2 (6.07%), Enrico Mentana, TGLa7 (2.37%) e Sarah Varetto, SkyTg24 (0.78%).
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato.
Guarda il dettaglio dei risultati
Guarda i risultati del sondaggio
81.381 persone hanno partecipato al sondaggio sulla faziosità delle reti televisive, dei direttori dei tg e dei conduttori di talk show.
Il conduttore di talk show più fazioso è Bruno Vespa, Porta a porta, premiato dal 30.12% dei votanti. Vespa si aggiudica il microfono di legno superando di quasi 10 punti percentuali Barbara D'Urso, Pomeriggio Cinque (22.24%) che però si consola con il podio assieme a Paolo Del Debbio, Quinta Colonna (18.65%). Seguono Giovanni Floris, Ballarò (14.28%), Michele Santoro, Servizio Pubblico, (5.73%), il mitico Corrado Formigli, Piazzapulita (4.37%), Gad Lerner, Zeta (3.2%), Gerardo Greco, Agorà (1%) e Massimo Bernardini, TV Talk (0.42%).
La rete televisiva più faziosa è Rete4 con il 39.51% delle "preferenze", seguono Rai3 (17.79%), Canale5 (16.28%), Rai1 (13.73%), Italia1 (6.67%), La7 (3.58%), Rai2 (1.7%) e SkyTG24 (0.74%).
Il direttore di TG più fazioso è Giovanni Toti, TG4 e Studio Aperto con il 40.03%, seguono Bianca Berlinguer, TG3 (21.34%), Clemente Mimun, TG5 (20.35%), Mario Orfeo, TG1 (9.06%), Marcello Masi, TG2 (6.07%), Enrico Mentana, TGLa7 (2.37%) e Sarah Varetto, SkyTg24 (0.78%).
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato.
Guarda il dettaglio dei risultati
L'ansia da prestazione
L'ansia da prestazione:
"Olio di ricino a 5 Stelle”: Repubblica cancella articolo. Noi lo recuperiamo!
CLAMOROSA (ennesima) figuraccia di Repubblica.it!
Il quotidiano di De Benedetti pubblica in homepage l’articolo di Marco Bracconi dal titolo “Olio di ricino a 5 Stelle” per poi rimuoverlo dopo pochi minuti! Il motivo della “censura” è abbastanza palese.. Repubblica ha preso una cantonata clamorosa! Ecco cos’è successo:
La parlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Castelli, durante un intervento sulla TAV, riferendosi alle ditte in odor di mafia che inquinano gli appalti ha detto: "..io a questi attori sì che darei l’olio di ricino“. Il riferimento all’olio di ricino è una chiara risposta al collega della Lega Nord, Stefano Allasia, che precedentemente rivolgendosi ai manifestanti NO TAV aveva detto: “forse vi servirebbe un po’ di olio di ricino per capire“.
Repubblica e compagni non potevano farsi scappare un’occasione simile.. Una deputata dei 5 Stelle che parla di olio di ricino? Schiaffiamola subito in homepage e diciamo anche che si riferiva ai giornalisti! E così fecero..
Peccato che dopo pochi minuti e dopo aver probabilmente letto il resoconto stenografico, hanno immediatamente rimosso l’articolo!
Come spesso accade, però, la rete è più rapida della censura e l’articolo RIDICOLO di Bracconi che parla di olio di ricino da somministrare ai giornalisti è stato recuperato! Il testo integrale qui" Segnalazione da TzeTze
"Olio di ricino a 5 Stelle”: Repubblica cancella articolo. Noi lo recuperiamo!
CLAMOROSA (ennesima) figuraccia di Repubblica.it!
Il quotidiano di De Benedetti pubblica in homepage l’articolo di Marco Bracconi dal titolo “Olio di ricino a 5 Stelle” per poi rimuoverlo dopo pochi minuti! Il motivo della “censura” è abbastanza palese.. Repubblica ha preso una cantonata clamorosa! Ecco cos’è successo:
La parlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Castelli, durante un intervento sulla TAV, riferendosi alle ditte in odor di mafia che inquinano gli appalti ha detto: "..io a questi attori sì che darei l’olio di ricino“. Il riferimento all’olio di ricino è una chiara risposta al collega della Lega Nord, Stefano Allasia, che precedentemente rivolgendosi ai manifestanti NO TAV aveva detto: “forse vi servirebbe un po’ di olio di ricino per capire“.
Repubblica e compagni non potevano farsi scappare un’occasione simile.. Una deputata dei 5 Stelle che parla di olio di ricino? Schiaffiamola subito in homepage e diciamo anche che si riferiva ai giornalisti! E così fecero..
Peccato che dopo pochi minuti e dopo aver probabilmente letto il resoconto stenografico, hanno immediatamente rimosso l’articolo!
Come spesso accade, però, la rete è più rapida della censura e l’articolo RIDICOLO di Bracconi che parla di olio di ricino da somministrare ai giornalisti è stato recuperato! Il testo integrale qui" Segnalazione da TzeTze
Ecco perché bisogna evitare l’olio di palma
Chi ha l’abitudine di controllare le etichette dei prodotti alimentari prima di compiere un acquisto si sarà imbattuto nella dicitura “olio di palma” oppure “olio vegetale“,
che, se non seguita da una ulteriore specificazione posta tra parentesi
e riguardante il tipo di olio utilizzato, potrebbe nascondere proprio
quest’olio di provenienza esotica e sempre meno ben visto sia dal punto di vista salutistico che ambientale.
Indicare
la sua presenza all’interno dell’elenco degli ingredienti riportati
sulle confezioni dei prodotti alimentari industriali non è obbligatorio,
ma sempre più spesso il suo nome risulta inserito in etichetta per
quanto riguarda i cibi più comunemente acquistati nei supermercati. Si
tratta in particolare di prodotti da forno come
biscotti, pane confezionato, crackers, grissini e fette biscottati
(convenzionali, ma spesso purtroppo anche “biologici”), ma anche di creme dolci spalmabili, patatine fritte e snack salati, condimenti come lemargarine.
Esso presenta un contenuto di grassi saturi tanto elevato da avere spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad affermare come esso possa costituire un fattore di incremento del rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari, sulla base di ricerche definite come convincenti e confermate da studi successivi.
Sotto accusa nel caso dell’olio di palma è un acido grasso saturo denominato acido palmitico, che è in grado di agire aumentando i livelli del colesterolo ed innalzando i rischi di coronopatia, secondo quanto rilevato da studi scientifici relativi all’olio di palma. Le affermazioni dell’OMS hanno suscitato l’opposizione del Malaysian Palm Oil Promotion Council, volto a difendere gli interessi economici del proprio Paese, relativamente al ricco settore produttivo legato all’olio di palma.
L’olio di palma rappresenta un grasso vegetale ed un olio alimentare considerato di scarsa qualità. Il suo elevato contenuto di grassi saturi può raggiungere il 50% nell’olio di palma derivato dai frutti e ben l’80% nell’olio di palma derivato dai semi. Oltre che come ingrediente alimentare vero e proprio, è di frequente utilizzato dall’industria del settore per la frittura dei cibi. La sua presenza potrebbe essere rilevata per tale motivi anche in prodotti da forno pre-fritti (es. bastoncini di pesce, cotolette, verdure in pastella, ecc.). Il contenuto di grassi saturi dell’olio di palma non è controbilanciato da una sufficiente presenza di grassi polinsaturi benefici, tali da poterlo considerare come un alimento equilibrato.
Non ci sono motivi validi per cui l’industria alimentare debba proseguite ad utilizzare olio di palma, al di là del fattore economico. E’ comprensibile che utilizzare olio extravergine d’oliva o altri oli maggiormente pregiati comporterebbe costi maggiori. La salute dei consumatori potrebbe trarne vantaggio e sempre più aziende, anche in Italia, dovrebbero impegnarsi ad evitare tale ingrediente, sostituendolo con oli migliori, nel rispetto dei consumatori.
Scegliere di evitare prodotti contenenti olio di palma significa orientare in maniera più oculata le proprie abitudini d’acquisto, evitando i prodotti che contengano tale ingrediente e dando la propria preferenza ad aziende che non lo impieghino od optando per la preparazione casalinga degli stessi.
Evitare l’olio di palma non rappresenta unicamente una questione di salvaguardia della salute, ma anche di rispetto dell’ambiente e del pianeta. La produzione di olio di palma è infatti causa di deforestazione e di distruzione degli habitat naturali degli animali che popolano le foreste di luoghi come Indonesia, Malesia, Uganda e Costa d’Avorio e della sottrazione alle popolazioni native di territori da esse abitati da sempre.
fonte
Esso presenta un contenuto di grassi saturi tanto elevato da avere spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad affermare come esso possa costituire un fattore di incremento del rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari, sulla base di ricerche definite come convincenti e confermate da studi successivi.
Sotto accusa nel caso dell’olio di palma è un acido grasso saturo denominato acido palmitico, che è in grado di agire aumentando i livelli del colesterolo ed innalzando i rischi di coronopatia, secondo quanto rilevato da studi scientifici relativi all’olio di palma. Le affermazioni dell’OMS hanno suscitato l’opposizione del Malaysian Palm Oil Promotion Council, volto a difendere gli interessi economici del proprio Paese, relativamente al ricco settore produttivo legato all’olio di palma.
L’olio di palma rappresenta un grasso vegetale ed un olio alimentare considerato di scarsa qualità. Il suo elevato contenuto di grassi saturi può raggiungere il 50% nell’olio di palma derivato dai frutti e ben l’80% nell’olio di palma derivato dai semi. Oltre che come ingrediente alimentare vero e proprio, è di frequente utilizzato dall’industria del settore per la frittura dei cibi. La sua presenza potrebbe essere rilevata per tale motivi anche in prodotti da forno pre-fritti (es. bastoncini di pesce, cotolette, verdure in pastella, ecc.). Il contenuto di grassi saturi dell’olio di palma non è controbilanciato da una sufficiente presenza di grassi polinsaturi benefici, tali da poterlo considerare come un alimento equilibrato.
Non ci sono motivi validi per cui l’industria alimentare debba proseguite ad utilizzare olio di palma, al di là del fattore economico. E’ comprensibile che utilizzare olio extravergine d’oliva o altri oli maggiormente pregiati comporterebbe costi maggiori. La salute dei consumatori potrebbe trarne vantaggio e sempre più aziende, anche in Italia, dovrebbero impegnarsi ad evitare tale ingrediente, sostituendolo con oli migliori, nel rispetto dei consumatori.
Scegliere di evitare prodotti contenenti olio di palma significa orientare in maniera più oculata le proprie abitudini d’acquisto, evitando i prodotti che contengano tale ingrediente e dando la propria preferenza ad aziende che non lo impieghino od optando per la preparazione casalinga degli stessi.
Evitare l’olio di palma non rappresenta unicamente una questione di salvaguardia della salute, ma anche di rispetto dell’ambiente e del pianeta. La produzione di olio di palma è infatti causa di deforestazione e di distruzione degli habitat naturali degli animali che popolano le foreste di luoghi come Indonesia, Malesia, Uganda e Costa d’Avorio e della sottrazione alle popolazioni native di territori da esse abitati da sempre.
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