Interrare l’elettrodotto della Valle del Mela, passa mozione M5s all’Ars:
L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la mozione che chiede a Terna di modificare il progetto e quindi del tracciato dell’elettrodotto Sorgenti-Rizziconi in costruzione nella Valle del Mela, in provincia di Messina.
Il testo, presentato da Movimento 5 Stelle, che ha avuto un via libera trasversale in Aula, parla di “pericolosità dell’incidenza dell’elettrodotto esistente dovuta all’estrema vicinanza alla popolazione residente“, un comprensorio di oltre 55 mila abitanti: Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Condrò, San Pier Niceto, Gualtieri Sicaminò.
Anche il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, neo corso del suo intervento in aula, ha confermato l’intenzione di ‘pretendere’ da Terna la modifica del tracciato. Il governatore ha inoltre informato i deputati che domani è previsto un incontro al ministero dello Sviluppo economico, col quale erano state concordate le modalità di costruzione dell’elettrodotto.
Il testo della mozione impegna il governo regionale “a porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché il progetto esecutivo venga modificato nelle parti in cui il tracciato dell’elettrodotto attraversa tutta l’area definita dalla Regione siciliana ad elevato rischio di crisi ambientale e la Zona di protezione speciale, in modo da prevedere, per la sua realizzazione, il passaggio in galleria”.
Quindi il governo Crocetta “a porre in essere tutte le iniziative necessarie e in loro potere affinché la realizzazione dell’opera stessa venga vincolata ad una modifica del tracciato aereo, che lo porti a rispettare le prescrizioni indicate nelle rilevazioni e considerazioni indicate nel testo della mozione“.
Infine la mozione chiede al governo di acquisire una relazione sull’impatto ambientale e sanitario sulle zone abitate della Valle del Mela, “determinato dal campo elettromagnetico generato dagli elettrodotti già in opera“.
6 marzo 2013
Movimento 5Stelle, chip sottopelle, risate a crepapelle, Parte 2
Paolo Bernini ha pubblicato un commento sulla sua pagina facebook
che riporto qui sotto:
Mi
dispiace che dei parlamentari neoeletti del Movimento 5 Stelle si parli
nell'esclusivo tentativo di metterli in cattiva luce di fronte alla
pubblica opinione.
che riporto qui sotto:
Mi
dispiace che dei parlamentari neoeletti del Movimento 5 Stelle si parli
nell'esclusivo tentativo di metterli in cattiva luce di fronte alla
pubblica opinione.
Mi sono trovato la troupe televisiva Rai,
senza preavviso, davanti casa. E’ rimasta in camera mia una buona
mezz’ora. Se si potesse vedere l’intero filmato, chiunque potrebbe
rendersi conto che ho parlato per ventinove minuti di come funzioni il
Movimento 5 Stelle, di temi vicini al nostro mandato, dei miei studi e
di come vivo. Poi mi è stato domandato che cosa fosse il filmato
“Zeitgeist”. Lo conosco, l’ho visto e l’ho semplicemente descritto,
rispondendo ad una domanda precisa. Anche sul microchip, la questione è
semplice: ho riferito di quelli utilizzati per controllo biomedico, di
cui si parla nel filmato. Riferire qualcosa non significa per forza
farlo proprio, o sbaglio? Sono cosciente del fatto che il filmato
contenga errori, ma mi incuriosisce lo sguardo “alternativo” che
fornisce nella lettura della realtà. Punto.
Poi è stato fatto un abile lavoro di post-produzione, et voilà, il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Sono stato un ingenuo ad accogliere una troupe in casa mia e mi scuso
con eletti ed attivisti del Movimento 5 Stelle se ho creato loro un
problema.
Movimento 5Stelle, chip sottopelle, risate a crepapelle
Movimento 5Stelle, chip sottopelle, risate a crepapelle: Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “michele.rap*”, “franco.bagn*” e “roggi” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Premessa: questo non è un articolo politico. La stupidità non ha un colore politico preferito e io non faccio che segnalare le stupidità antiscientifiche di qualunque schieramento, senza eccezioni. Quindi, grillini, non incazzatevi con me, ma con chi spara fesserie, e incassate la figuraccia come tutti gli altri. Grazie. Fine della premessa.
La trasmissione televisiva Ballarò ha presentato un'intervista al neoeletto deputato Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle (curriculum surreale qui), di cui sta spopolando uno spezzone (ripubblicato da Corriere e Repubblica e segnalato da ilPost, ilSussidiario, BlitzQuotidiano, Giornalettismo e un po' ovunque) nel quale Bernini afferma che negli Stati Uniti “hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione”.
Non ridete. Lo ha detto veramente. Per darvi un po' di contesto e togliere il dubbio che si tratti di una forma di sottile ed ermetico umorismo, questa è una trascrizione più ampia delle dichiarazioni di Bernini presentate nel brano:
La storiella dei microchip sottopelle usato non come sistema di riconoscimento (come i microchip per gli animali domestici) ma specificamente per il controllo (mentale o sociale) della popolazione è un classico del cospirazionismo di stampo religioso che gira da almeno un decennio (Snopes; Urban Legends; mio articolo). Di prove, finora, non ne sono emerse, anche se Sara Tommasi dice che la sua carriera nel porno è colpa di un microchip che le hanno impiantato. Non gli americani, ma gli alieni. De gustibus.
Ma evidentemente Paolo Bernini sa delle cose che a me, povero cretinetti di campagna, sfuggono perché ho la mente ottusa, tipica dei servi del potere e dei debunker prezzolati. Non può aver fatto quest'accusa gravissima semplicemente sulla base di un video complottista trovato su Youtube e pieno zeppo di errori come Zeitgeist (sbufalato minuziosamente qui): che diamine, Bernini è un deputato della Repubblica Italiana, eletto democraticamente, e gli elettori non possono essere così rincitrulliti da votare per uno che crede nei complotti a base di microchip per il controllo della popolazione o per movimenti che candidano persone che hanno queste credenze. Questi non possono essere i risultati del bombardamento di stronzate in libertà fatto per anni da Voyager e Mistero.
Soltanto un imbecille lancerebbe questi allarmi senza poter portare prove schiaccianti: documenti, referti medici, dati statistici sul numero di chip impiantati, magari qualche americano chippato da radiografare in diretta a Ballarò per vedere il nanocircuito sottocutaneo in azione. E se il suo Movimento non prende le distanze da queste accuse, se non liquida le asserzioni di Bernini come un momento di psichedelia da stress elettorale, vuol dire che le condivide e le appoggia. Sono quindi certo che a breve Paolo Bernini ci presenterà le prove definitive di quello che dice. Magari insieme alle dimostrazioni d'efficacia della Biowashball e dei cellulari cuociuova tanto care a Beppe Grillo, anima del Movimento 5 Stelle.
Altrimenti dovremmo concludere che quel bitorzolo che alcuni elettori sentono sottopelle non è un microchip a stelle e strisce, ma è l'ultimo neurone rimasto che sta cercando una via di fuga per non morire di solitudine.
14:40. Nella stesura iniziale dell'articolo avevo scritto che Zeitgeist e Bernini teorizzavano il microchip impiantato come sistema di controllo mentale della popolazione, come se fosse una sorta di radiocomando (e dai commenti arrivati in seguito sembra che siano in molti a sostenere questa tesi). Ma per amor di precisione mi correggo e chiarisco che Zeitgeist parla specificamente di controllo sociale, teorizzando un piano segreto per veicolare tutte le transazioni economiche di tutto il mondo tramite i microchip e quindi zittire gli oppositori monitorandone gli spostamenti e disabilitando il loro chip: “L'obiettivo finale è fare impiantare un chip RFID a tutti in questo mondo e trasferire tutto il denaro in questi chip e avere tutto in questi chip, in modo che se qualcuno protesta contro quello che facciamo o viola le nostre regole basta soltanto cancellare il loro chip” (Zeitgeist in italiano, parte 12, da 3:00 in poi). Grazie a chi mi ha segnalato l'errore: resta il fatto che negli Stati Uniti non c'è nessun complotto o obbligo per indurre i cittadini a farsi impiantare chip di controllo (mentale o meno). Segnalo inoltre un buon articolo di Il Post su Zeitgeist.
16:30. Ho aggiornato l'articolo per chiarire che Bernini non è stato scelto personalmente dagli elettori ma, secondo il sistema elettorale italiano, è frutto indiretto del loro voto ed è un candidato scelto dal Movimento, che quindi si prende la responsabilità della sua selezione.
20:00. Paolo Bernini ha pubblicato un commento sulla vicenda qui su Facebook.
Premessa: questo non è un articolo politico. La stupidità non ha un colore politico preferito e io non faccio che segnalare le stupidità antiscientifiche di qualunque schieramento, senza eccezioni. Quindi, grillini, non incazzatevi con me, ma con chi spara fesserie, e incassate la figuraccia come tutti gli altri. Grazie. Fine della premessa.
La trasmissione televisiva Ballarò ha presentato un'intervista al neoeletto deputato Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle (curriculum surreale qui), di cui sta spopolando uno spezzone (ripubblicato da Corriere e Repubblica e segnalato da ilPost, ilSussidiario, BlitzQuotidiano, Giornalettismo e un po' ovunque) nel quale Bernini afferma che negli Stati Uniti “hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione”.
Non ridete. Lo ha detto veramente. Per darvi un po' di contesto e togliere il dubbio che si tratti di una forma di sottile ed ermetico umorismo, questa è una trascrizione più ampia delle dichiarazioni di Bernini presentate nel brano:
Questo documentario si chiama... penso che la pronuncia sia “Zaigaist”. Mi ha fatto vedere il mondo in un modo completamente diverso. I media non... non fanno solo informazione, ma fanno... ma dirigono anche le... le scelte. È diviso in tre capitoli: religione, 11 settembre, che sarebbe inside job, la massoneria, alla fine il... cioè, il controllo globale. Non so se lo sapete, ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all'interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione. Quelle persone che se lo fanno iniettare non sanno a cosa vanno incontro. Con Internet, visto che molte coscienze si stanno svegliando, queste verità stanno venendo fuori. Infatti con il Movimento 5 Stelle siamo... usiamo molto Internet, siamo molto coscienti di questa cosa e... andremo là a portare la voce dei cittadini.
La storiella dei microchip sottopelle usato non come sistema di riconoscimento (come i microchip per gli animali domestici) ma specificamente per il controllo (mentale o sociale) della popolazione è un classico del cospirazionismo di stampo religioso che gira da almeno un decennio (Snopes; Urban Legends; mio articolo). Di prove, finora, non ne sono emerse, anche se Sara Tommasi dice che la sua carriera nel porno è colpa di un microchip che le hanno impiantato. Non gli americani, ma gli alieni. De gustibus.
Ma evidentemente Paolo Bernini sa delle cose che a me, povero cretinetti di campagna, sfuggono perché ho la mente ottusa, tipica dei servi del potere e dei debunker prezzolati. Non può aver fatto quest'accusa gravissima semplicemente sulla base di un video complottista trovato su Youtube e pieno zeppo di errori come Zeitgeist (sbufalato minuziosamente qui): che diamine, Bernini è un deputato della Repubblica Italiana, eletto democraticamente, e gli elettori non possono essere così rincitrulliti da votare per uno che crede nei complotti a base di microchip per il controllo della popolazione o per movimenti che candidano persone che hanno queste credenze. Questi non possono essere i risultati del bombardamento di stronzate in libertà fatto per anni da Voyager e Mistero.
Soltanto un imbecille lancerebbe questi allarmi senza poter portare prove schiaccianti: documenti, referti medici, dati statistici sul numero di chip impiantati, magari qualche americano chippato da radiografare in diretta a Ballarò per vedere il nanocircuito sottocutaneo in azione. E se il suo Movimento non prende le distanze da queste accuse, se non liquida le asserzioni di Bernini come un momento di psichedelia da stress elettorale, vuol dire che le condivide e le appoggia. Sono quindi certo che a breve Paolo Bernini ci presenterà le prove definitive di quello che dice. Magari insieme alle dimostrazioni d'efficacia della Biowashball e dei cellulari cuociuova tanto care a Beppe Grillo, anima del Movimento 5 Stelle.
Altrimenti dovremmo concludere che quel bitorzolo che alcuni elettori sentono sottopelle non è un microchip a stelle e strisce, ma è l'ultimo neurone rimasto che sta cercando una via di fuga per non morire di solitudine.
Aggiornamenti e correzioni
14:40. Nella stesura iniziale dell'articolo avevo scritto che Zeitgeist e Bernini teorizzavano il microchip impiantato come sistema di controllo mentale della popolazione, come se fosse una sorta di radiocomando (e dai commenti arrivati in seguito sembra che siano in molti a sostenere questa tesi). Ma per amor di precisione mi correggo e chiarisco che Zeitgeist parla specificamente di controllo sociale, teorizzando un piano segreto per veicolare tutte le transazioni economiche di tutto il mondo tramite i microchip e quindi zittire gli oppositori monitorandone gli spostamenti e disabilitando il loro chip: “L'obiettivo finale è fare impiantare un chip RFID a tutti in questo mondo e trasferire tutto il denaro in questi chip e avere tutto in questi chip, in modo che se qualcuno protesta contro quello che facciamo o viola le nostre regole basta soltanto cancellare il loro chip” (Zeitgeist in italiano, parte 12, da 3:00 in poi). Grazie a chi mi ha segnalato l'errore: resta il fatto che negli Stati Uniti non c'è nessun complotto o obbligo per indurre i cittadini a farsi impiantare chip di controllo (mentale o meno). Segnalo inoltre un buon articolo di Il Post su Zeitgeist.
16:30. Ho aggiornato l'articolo per chiarire che Bernini non è stato scelto personalmente dagli elettori ma, secondo il sistema elettorale italiano, è frutto indiretto del loro voto ed è un candidato scelto dal Movimento, che quindi si prende la responsabilità della sua selezione.
20:00. Paolo Bernini ha pubblicato un commento sulla vicenda qui su Facebook.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Carne di cavallo nel Ragù Star
Carne di cavallo nel Ragù Star:
L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna di Brescia ha comunicato il riscontro della positività per carni equine non dichiarate in etichetta in quattro prodotti prelevati dai carabinieri del NAS di Milano, in applicazione del monitoraggio disposto dal Ministero della Salute, presso la ditta ‘STAR Stabilimento Alimentare S.p.A.’ di Agrate Brianza.
I prodotti risultati positivi alla prova per la ricerca di carni equine sono: Gran Ragù con verdure STAR – lotto LH 044 – scadenza 13.02.2016; Ragù Bolognese STAR – sugo al pomodoro con carne bovina, suina e olio di oliva – lotto LH 045 – scadenza 14.02.2016; Gran Ragu’ Classico STAR – lotto LH 035 – scadenza 04.02.2016; Gran Ragu’ Classico STAR – lotto LH 032 – scadenza 01.02.2016.
Il NAS di Milano, che aveva comunque sottoposto a sequestro sanitario cautelativo oltre 300.000 singole confezioni, le ha oggi sequestrate giudiziariamente per violazione dell’articolo 515 del c.p. (frode commerciale) e sta procedendo agli accertamenti sulla filiera.
Nei prodotti citati, secondo l’azienda, erano state utilizzate partite di carne macinata congelata proveniente dalla Romania ed acquistate dal fornitore francese GEL ALPES di Saint Maurice – Manosque, già posto sotto attenzione da parte delle Autorità transalpine.
Quello di oggi è il quarto caso di positività al DNA equino riscontrato dall’avvio delle operazioni di controllo. Gli altri casi sono relativi ai tortellini Buitoni, alla pasta fresca ripiena denominata ‘Piemontesino al vitello’ e alle Lasagne alla Bolonese confezionate dalla ditta Primia di di San Giovanni in Persiceto.
Intanto sta proseguendo su tutto il territorio nazionale, grazie all’azione dei Nas, degli Istituti zooprofilattici e delle Asl, l’attuazione del piano di monitoraggio ministeriale.
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L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna di Brescia ha comunicato il riscontro della positività per carni equine non dichiarate in etichetta in quattro prodotti prelevati dai carabinieri del NAS di Milano, in applicazione del monitoraggio disposto dal Ministero della Salute, presso la ditta ‘STAR Stabilimento Alimentare S.p.A.’ di Agrate Brianza.
I prodotti risultati positivi alla prova per la ricerca di carni equine sono: Gran Ragù con verdure STAR – lotto LH 044 – scadenza 13.02.2016; Ragù Bolognese STAR – sugo al pomodoro con carne bovina, suina e olio di oliva – lotto LH 045 – scadenza 14.02.2016; Gran Ragu’ Classico STAR – lotto LH 035 – scadenza 04.02.2016; Gran Ragu’ Classico STAR – lotto LH 032 – scadenza 01.02.2016.
Il NAS di Milano, che aveva comunque sottoposto a sequestro sanitario cautelativo oltre 300.000 singole confezioni, le ha oggi sequestrate giudiziariamente per violazione dell’articolo 515 del c.p. (frode commerciale) e sta procedendo agli accertamenti sulla filiera.
Nei prodotti citati, secondo l’azienda, erano state utilizzate partite di carne macinata congelata proveniente dalla Romania ed acquistate dal fornitore francese GEL ALPES di Saint Maurice – Manosque, già posto sotto attenzione da parte delle Autorità transalpine.
Quello di oggi è il quarto caso di positività al DNA equino riscontrato dall’avvio delle operazioni di controllo. Gli altri casi sono relativi ai tortellini Buitoni, alla pasta fresca ripiena denominata ‘Piemontesino al vitello’ e alle Lasagne alla Bolonese confezionate dalla ditta Primia di di San Giovanni in Persiceto.
Intanto sta proseguendo su tutto il territorio nazionale, grazie all’azione dei Nas, degli Istituti zooprofilattici e delle Asl, l’attuazione del piano di monitoraggio ministeriale.
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Abolizione province, trovato l’accordo Martedì norma per commissariarle
Abolizione province, trovato l’accordo Martedì norma per commissariarle:
Si sblocca l’iter del disegno di legge per l’abolizione delle province in Sicilia. L’accordo è stato trovato dopo quasi 4 ore di discussione in sede di conferenza dei capigruppo all’Ars. Lo conferma lo stesso presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta per il quale “E’ un risultato storico, la maggioranza è unita e spero che anche il Pdl e il centrodestra votino la norma“-
Per superare l’impasse dovuta alla scadenza dei termini per indire le elezioni provinciali martedì prossimo si voterà in aula una norma stralcio, di due articoli, che prevede il commissariamento delle Province che vanno in scadenza e la costituzione entro sei mesi dei liberi consorzi al posto degli enti. Con questo escamotage si supera il problema. Il commissariamento, infatti, comporta il rinvio delle elezioni fino ad un massimo di 12 mesi e comunque esclude le province commissariate dalla tornata elettorale amministrativa già decisa per fine maggio.
Il disegno di legge sulla abrogazione vera e propria della province, invece, verrà messo all’ordine del giorno già nel pomeriggio.
“Siamo in primi in Italia ad abolire le Province – commenta soddisfatto Crocetta – sostituendole con i liberi consorzi tra comuni, di secondo livello”.
Si sblocca l’iter del disegno di legge per l’abolizione delle province in Sicilia. L’accordo è stato trovato dopo quasi 4 ore di discussione in sede di conferenza dei capigruppo all’Ars. Lo conferma lo stesso presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta per il quale “E’ un risultato storico, la maggioranza è unita e spero che anche il Pdl e il centrodestra votino la norma“-
Per superare l’impasse dovuta alla scadenza dei termini per indire le elezioni provinciali martedì prossimo si voterà in aula una norma stralcio, di due articoli, che prevede il commissariamento delle Province che vanno in scadenza e la costituzione entro sei mesi dei liberi consorzi al posto degli enti. Con questo escamotage si supera il problema. Il commissariamento, infatti, comporta il rinvio delle elezioni fino ad un massimo di 12 mesi e comunque esclude le province commissariate dalla tornata elettorale amministrativa già decisa per fine maggio.
Il disegno di legge sulla abrogazione vera e propria della province, invece, verrà messo all’ordine del giorno già nel pomeriggio.
“Siamo in primi in Italia ad abolire le Province – commenta soddisfatto Crocetta – sostituendole con i liberi consorzi tra comuni, di secondo livello”.
Abolizione province, trovato l’accordo Martedì norma per commissariarle
Abolizione province, trovato l’accordo Martedì norma per commissariarle:
Si sblocca l’iter del disegno di legge per l’abolizione delle province in Sicilia. L’accordo è stato trovato dopo quasi 4 ore di discussione in sede di conferenza dei capigruppo all’Ars. Lo conferma lo stesso presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta per il quale “E’ un risultato storico, la maggioranza è unita e spero che anche il Pdl e il centrodestra votino la norma“-
Per superare l’impasse dovuta alla scadenza dei termini per indire le elezioni provinciali martedì prossimo si voterà in aula una norma stralcio, di due articoli, che prevede il commissariamento delle Province che vanno in scadenza e la costituzione entro sei mesi dei liberi consorzi al posto degli enti. Con questo escamotage si supera il problema. Il commissariamento, infatti, comporta il rinvio delle elezioni fino ad un massimo di 12 mesi e comunque esclude le province commissariate dalla tornata elettorale amministrativa già decisa per fine maggio.
Il disegno di legge sulla abrogazione vera e propria della province, invece, verrà messo all’ordine del giorno già nel pomeriggio.
“Siamo in primi in Italia ad abolire le Province – commenta soddisfatto Crocetta – sostituendole con i liberi consorzi tra comuni, di secondo livello”.
Si sblocca l’iter del disegno di legge per l’abolizione delle province in Sicilia. L’accordo è stato trovato dopo quasi 4 ore di discussione in sede di conferenza dei capigruppo all’Ars. Lo conferma lo stesso presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta per il quale “E’ un risultato storico, la maggioranza è unita e spero che anche il Pdl e il centrodestra votino la norma“-
Per superare l’impasse dovuta alla scadenza dei termini per indire le elezioni provinciali martedì prossimo si voterà in aula una norma stralcio, di due articoli, che prevede il commissariamento delle Province che vanno in scadenza e la costituzione entro sei mesi dei liberi consorzi al posto degli enti. Con questo escamotage si supera il problema. Il commissariamento, infatti, comporta il rinvio delle elezioni fino ad un massimo di 12 mesi e comunque esclude le province commissariate dalla tornata elettorale amministrativa già decisa per fine maggio.
Il disegno di legge sulla abrogazione vera e propria della province, invece, verrà messo all’ordine del giorno già nel pomeriggio.
“Siamo in primi in Italia ad abolire le Province – commenta soddisfatto Crocetta – sostituendole con i liberi consorzi tra comuni, di secondo livello”.
Con SuperBeam arrivano i trasferimenti Wi-Fi tramite NFC
Con SuperBeam arrivano i trasferimenti Wi-Fi tramite NFC:
Anche se c’è un’assonanza tra i nomi, SuperBeam non ha nulla a che vedere con S Beam benchè, sostanzialmente, faccia la medesima cosa del protocollo implementato da Samsung negli ultimi smartphone con chip NFC.
L’applicazione, che bisogna installare su entrambi gli smartphone, permette di effettuare il trasferimento di qualsiasi file via WiFi tramite autenticazione NFC, contrariamente a quanto fa Android Beam che, a partire da ICS, utilizza il lento e poco efficiente bluetooth.
Nonostante ieri parlassimo di un’applicazione dalle funzionalità simili, riassumiamo velocemente il modo in cui operano questo tipo di file manager. Grazie al chip NFC sarà sufficiente avvicinare i telefoni perchè l’applicazione autorizzi il trasferimento, poi, dopo essersi collegati alla medesima rete Wi-Fi (o aver creato un hotspot al quale far collegare il nostro ricevente), è possibile avviare il trasferimento: nel caso di SuperBeam anche di più file contemporaneamente.
Niente di più semplice, unica pecca il fatto che il nostro interlocutore deve avere la medesima applicazione. Speriamo che Google si decida ad implementare, nelle prossime versioni di Android, una versione Android Beam che offra il trasferimento Wi-Fi, considerato il proliferare di applicazioni di questo genere nonchè la ben nota S Beam di Samsung.
Staremo a vedere. Nel frattempo, se avete modo di provarla, fateci sapere la vostra esperienza d’utilizzo.
(Continua...)
Leggi il resto di Con SuperBeam arrivano i trasferimenti Wi-Fi tramite NFC
Anche se c’è un’assonanza tra i nomi, SuperBeam non ha nulla a che vedere con S Beam benchè, sostanzialmente, faccia la medesima cosa del protocollo implementato da Samsung negli ultimi smartphone con chip NFC.
L’applicazione, che bisogna installare su entrambi gli smartphone, permette di effettuare il trasferimento di qualsiasi file via WiFi tramite autenticazione NFC, contrariamente a quanto fa Android Beam che, a partire da ICS, utilizza il lento e poco efficiente bluetooth.
Nonostante ieri parlassimo di un’applicazione dalle funzionalità simili, riassumiamo velocemente il modo in cui operano questo tipo di file manager. Grazie al chip NFC sarà sufficiente avvicinare i telefoni perchè l’applicazione autorizzi il trasferimento, poi, dopo essersi collegati alla medesima rete Wi-Fi (o aver creato un hotspot al quale far collegare il nostro ricevente), è possibile avviare il trasferimento: nel caso di SuperBeam anche di più file contemporaneamente.
Niente di più semplice, unica pecca il fatto che il nostro interlocutore deve avere la medesima applicazione. Speriamo che Google si decida ad implementare, nelle prossime versioni di Android, una versione Android Beam che offra il trasferimento Wi-Fi, considerato il proliferare di applicazioni di questo genere nonchè la ben nota S Beam di Samsung.
Staremo a vedere. Nel frattempo, se avete modo di provarla, fateci sapere la vostra esperienza d’utilizzo.
(Continua...)
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