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2 ottobre 2012
Bruschette, non champagne
Bruschette, non champagne:
Nel video l'intervento di Federico Pizzarotti in Consiglio Comunale
"Non vado a comprare una macchina nuova se ho dei debiti da pagare. Quindi se in Comune ho dei mutui da pagare che sono stati accesi in passato, non vado a fare una rotonda, non vado a chiudere un'opera che è a metà solamente perchè sarebbe un'azione più visibile. Io capisco che in passato siate state abituati chi da una parte, chi dall'altra, a fare opere che siano visibili per essere magari rivotati, per andare a tagliar dei nastri. Questa non è la nostra logica. Questa non è la nostra ottica. Non è questo che ci interessa.
Adesso stiamo sistemando azioni legali che sono in corso, cantieri che non sono finiti per trovare degli accordi con le imprese per concluderli. Non sono azioni così visibili come inaugurare o proclamare opere inesistenti, ma sono invece concrete nel portare dei benefici ai cittadini. Noi tante volte abbiamo detto che abbiamo vissuto per anni al di sopra delle nostre possibilità, abbiamo bevuto champagne e mangiato caviale quando forse era il caso di mangiare delle bruschette. Non ce lo possiamo più permettere. Noi vogliamo fare un piano chiaro che dica: "per quest'anno, per l'anno prossimo ci saranno da fare dei sacrifici", come li stanno già facendo tutte le famiglie in altri contesti (e noi siamo una famiglia allargata che è quella del Comune di Parma), per poi avere negli anni successivi dei benefici. Stiamo risparmiando su tutto. Quando in Giunta riusciamo a dire che abbiamo risparmiato 5.000 euro siamo contenti. Siamo al lavoro tutti i giorni per cercare di portare a casa il Comune. Non noi, non la facciata. Il Comune." Federico Pizzarotti, M5S, Sindaco di Parma
Nel video l'intervento di Federico Pizzarotti in Consiglio Comunale
"Non vado a comprare una macchina nuova se ho dei debiti da pagare. Quindi se in Comune ho dei mutui da pagare che sono stati accesi in passato, non vado a fare una rotonda, non vado a chiudere un'opera che è a metà solamente perchè sarebbe un'azione più visibile. Io capisco che in passato siate state abituati chi da una parte, chi dall'altra, a fare opere che siano visibili per essere magari rivotati, per andare a tagliar dei nastri. Questa non è la nostra logica. Questa non è la nostra ottica. Non è questo che ci interessa.
Adesso stiamo sistemando azioni legali che sono in corso, cantieri che non sono finiti per trovare degli accordi con le imprese per concluderli. Non sono azioni così visibili come inaugurare o proclamare opere inesistenti, ma sono invece concrete nel portare dei benefici ai cittadini. Noi tante volte abbiamo detto che abbiamo vissuto per anni al di sopra delle nostre possibilità, abbiamo bevuto champagne e mangiato caviale quando forse era il caso di mangiare delle bruschette. Non ce lo possiamo più permettere. Noi vogliamo fare un piano chiaro che dica: "per quest'anno, per l'anno prossimo ci saranno da fare dei sacrifici", come li stanno già facendo tutte le famiglie in altri contesti (e noi siamo una famiglia allargata che è quella del Comune di Parma), per poi avere negli anni successivi dei benefici. Stiamo risparmiando su tutto. Quando in Giunta riusciamo a dire che abbiamo risparmiato 5.000 euro siamo contenti. Siamo al lavoro tutti i giorni per cercare di portare a casa il Comune. Non noi, non la facciata. Il Comune." Federico Pizzarotti, M5S, Sindaco di Parma
L'Apple iPad mini il 17 ottobre forse a 200 dollari
L'Apple iPad mini il 17 ottobre forse a 200 dollari: L'iPad mini sarà svelato tra una quindicina di giorni, secondo alcune indiscrezioni. S'ipotizza anche un prezzo di circa 200 dollari. Tutte informazioni da prendere con molta cautela.
Elettrosmog, il killer “invisibile”
Elettrosmog, il killer “invisibile”:
quali interventi per difenderci dall’elettrosmog?Mentre si intensificano le prove e le testimonianze, in Italia e nel mondo, per i danni crescenti da elettrosmog, il “decreto sviluppo” bis del governo Monti cancella le poche e deboli norme di tutela esistenti. L’Associazione AMICA ed esperti, lanciano una campagna di sottoscrizione contro queste ultime misure.
Sono ormai sempre più numerose le prove e le testimoniante, internazionali e nazionali, contro i danni prodotti da “elettrosmog”, cioè da campi elettromagnetici (EM) nocivi per la salute umana, prodotti da antenne, cellulari, cordless, Wi-Fi e altri prodotti similari. Mi sono già occupato del problema, largamente sottovalutato dai più e ignorato dai gestori di TLC e telefonia, anche su Pickline e ForumDAC.
Ci ritorniamo qui segnalando alcune autorevoli denunce e testimonianze di soggetti impegnati sul problema, che propongono soluzioni per superarlo: l’Associazione AMICA di Giuseppe Teodoro, presidente dei Verdi di Roma ed esperto di elettrosmog, il prof. Olle Johansson, dipartimento di neuroscienza dell’Università di Oslo, il dott. Andrew Goldsworthy (UK) – The Biological Effects of Weak Electromagnetic Fields. Anche REPORT (RAI3) si è occupato di elettrosmog, indicando danni e rischi che ne derivano.
L’articolo di Goldsworthy “Gli effetti biologici dei campi EM deboli”, aggiornato nel 2012, molto documentato e convincente, è pubblicato sulla rivista “Nexus New Times” n. 99 di settembre 2012. Il prof. Olle Johansson, esperto molto impegnato, invia sistematicamente notizie dalle quali risulta che governanti di varie parti del mondo stanno emanando norme e misure di tutela per i loro cittadini.
In Italia avviene l’esatto contrario: governo e responsabili locali – sotto la spinta commerciale dei gestori, delle “meraviglie tecnologiche ultrareclamizzate”, della propaganda mediatica e dell’uso abnorme di cellulari e Wi-Fi – stanno eliminando le residue norme di tutela contro i danni crescenti da elettrosmog.
Il “decreto sviluppo” bis del governo Monti, in discussione nel CdM del 4 ottobre p.v. – secondo l’Associazione AMICA citata – conterrebbe altre due “chicche” deliranti: i gestori di telefonia potranno installare antenne sui tetti degli edifici senza il consenso di condomini e proprietari; le misurazioni di controllo sulla intensità dei campi EM saranno mediate su un intervallo di 24 ore, invece che su 6 minuti, come oggi è.
Una furbata, perché nelle ore notturne i campi EM sono molto inferiori, fornendo una media giornaliera minore, rispetto ai valori diurni che possono così superare i limiti di legge. Il governo Berlusconi aveva già raddoppiato, tra le proteste degli ambientalisti, il “valore di attenzione” (limite cautelativo di legge nelle cosiddette aree sensibili), portandolo da 3 a 6 Volt/m (parificandolo al limite di esposizione). Un limite (6 Volt/m) già molto alto, criticato da tempo dagli esperti di elettrosmog.
L’Associazione AMICA ha lanciato perciò un appello – sostenuto da esperti impegnati – da sottoscrivere, per contrastare questa ennesima provocazione, prima che il decreto sviluppo venga approvato. Giuseppe Teodoro sta anche conducendo un battaglia coraggiosa contro le installazioni EM nocive a Roma e contro l’estensione massiccia dei servizi Wi-Fi nella Provincia di Roma (presidente, Zingaretti).
Tutti gli esperti citati non chiedono certo la eliminazione dei servizi cellulari e Wi-FI, senz’altro comodi ed appetibili ad un uso controllato e razionale: richiedono solo, com’è prescritto dalla nostra Costituzione, che tali servizi siano regolati e controllati in modo da non compromettere la salute umana (art. 32). In sintesi, una pianificazione pubblica, controllata e razionale, che concili il diritto a comunicare dei cittadini (Cost. art.21) con il diritto della tutela della salute(Cost. art.32). Purtroppo l’attenzione al problema di Istituzioni, dei partiti maggiori, dei sindacati gettonati, e degli stessi utenti (disinformati) è largamente inadeguata (per usare un eufemismo).
Ora qualche cenno all’articolo di Goldsworthy, per chiarire pericolosità e danni biologici prodotti perfino da campi EM “deboli”, perché essi perturbano gli equilibri elettrici ed elettrostatici dei tessuti umani. Effetti e fenomeni che non sono contemplati nella legislazione italiana, basata solo sugli effetti termici indotti sui tessuti biologici. Perciò i limiti di legge assunti sono così alti e producono tanti danni!
Gli effetti nocivi prodotti dalla esposizione a campi EM anche deboli, come quelli di cellulari, cordless, Wi-Fi e prodotti similari, derivano dal fatto che le membrane cellulari vengono private di ioni calcio strutturalmente importanti. Ciò provoca infiltrazioni nelle cellule e danni a lungo termine nella funzionalità cellulare. Effetti che agiscono su molte persone, non su tutti.
Le correnti a microonde – usate appunto da cellulari, cordless, e Wi-Fi penetrano cellule e tessuti più facilmente di campi EM a frequenze più basse: sono perciò più pericolose e dannose di queste ultime. La nostra attuale esposizione a microonde artificiali è di un milione di miliardi di miliardi (1 seguito da 18 zeri) superiore a quella naturale per queste frequenze. Un valore così enorme che le nostre cellule, pur adattandosi, non riescono a sopportare indenni.
L’articolo contiene poi dettagliate nozioni tecnico – scientifiche che spiegano le cause e gli effetti biologici nocivi, sulle ghiandole, sul sistema endocrino, sulle membrane cellulari, sulla perdita di calcio … perfino sulla crescita e sulla obesità. I fenomeni si spiegano con squilibri elettrostatici ed elettronici nei tessuti indotti dai campi. “Forse non è una coincidenza”, dice l’autore, “che nel Regno Unito 250.000 cittadini soffrono di fatica cronica, mentre 8 su 10 sono obesi patologici e in sovrappeso”.
Le infiltrazioni di calcio indotti dai campi EM danneggiano anche la funzionalità cerebrale, come la scarsa capacità di concentrazione, incidendo su neuroni e impulsi nervosi. Negli ultimi anni i disturbi dello spettro acustico di sono moltiplicati di 60 volte: può essere spiegato solo con cambiamenti ambientali e aumento della rumorosità?
Ricercatori, in uno studio commissionato dalla UE (Reflex project 2004), hanno accertato che le radiazioni dei telefoni cellulari, come quelli GSM (2G) danneggiano il DNA, aumentando anche il rischio di cancro al cervello. Per i giovani questo rischio è addirittura quintuplicato. L’autore conclude con queste parole: “Pensateci due volte prima di usare un cellulare o installare un cordless o un Wi-Fi. Le conseguenze stanno diventando evidenti solo di recente: di certo né governi né società di TLC vi diranno quali sono, ma non sono sicuramente buone”.
Ricercatori hanno accertato che le radiazioni dei telefoni cellulari, come quelli GSM (2G), danneggiano il DNA, aumentando il rischio di cancro: ma l’attenzione delle istituzioni oggi resta ancora colpevolmente inadeguata
quali interventi per difenderci dall’elettrosmog?
Sono ormai sempre più numerose le prove e le testimoniante, internazionali e nazionali, contro i danni prodotti da “elettrosmog”, cioè da campi elettromagnetici (EM) nocivi per la salute umana, prodotti da antenne, cellulari, cordless, Wi-Fi e altri prodotti similari. Mi sono già occupato del problema, largamente sottovalutato dai più e ignorato dai gestori di TLC e telefonia, anche su Pickline e ForumDAC.
Ci ritorniamo qui segnalando alcune autorevoli denunce e testimonianze di soggetti impegnati sul problema, che propongono soluzioni per superarlo: l’Associazione AMICA di Giuseppe Teodoro, presidente dei Verdi di Roma ed esperto di elettrosmog, il prof. Olle Johansson, dipartimento di neuroscienza dell’Università di Oslo, il dott. Andrew Goldsworthy (UK) – The Biological Effects of Weak Electromagnetic Fields. Anche REPORT (RAI3) si è occupato di elettrosmog, indicando danni e rischi che ne derivano.
L’articolo di Goldsworthy “Gli effetti biologici dei campi EM deboli”, aggiornato nel 2012, molto documentato e convincente, è pubblicato sulla rivista “Nexus New Times” n. 99 di settembre 2012. Il prof. Olle Johansson, esperto molto impegnato, invia sistematicamente notizie dalle quali risulta che governanti di varie parti del mondo stanno emanando norme e misure di tutela per i loro cittadini.
In Italia avviene l’esatto contrario: governo e responsabili locali – sotto la spinta commerciale dei gestori, delle “meraviglie tecnologiche ultrareclamizzate”, della propaganda mediatica e dell’uso abnorme di cellulari e Wi-Fi – stanno eliminando le residue norme di tutela contro i danni crescenti da elettrosmog.
Il “decreto sviluppo” bis del governo Monti, in discussione nel CdM del 4 ottobre p.v. – secondo l’Associazione AMICA citata – conterrebbe altre due “chicche” deliranti: i gestori di telefonia potranno installare antenne sui tetti degli edifici senza il consenso di condomini e proprietari; le misurazioni di controllo sulla intensità dei campi EM saranno mediate su un intervallo di 24 ore, invece che su 6 minuti, come oggi è.
Una furbata, perché nelle ore notturne i campi EM sono molto inferiori, fornendo una media giornaliera minore, rispetto ai valori diurni che possono così superare i limiti di legge. Il governo Berlusconi aveva già raddoppiato, tra le proteste degli ambientalisti, il “valore di attenzione” (limite cautelativo di legge nelle cosiddette aree sensibili), portandolo da 3 a 6 Volt/m (parificandolo al limite di esposizione). Un limite (6 Volt/m) già molto alto, criticato da tempo dagli esperti di elettrosmog.
L’Associazione AMICA ha lanciato perciò un appello – sostenuto da esperti impegnati – da sottoscrivere, per contrastare questa ennesima provocazione, prima che il decreto sviluppo venga approvato. Giuseppe Teodoro sta anche conducendo un battaglia coraggiosa contro le installazioni EM nocive a Roma e contro l’estensione massiccia dei servizi Wi-Fi nella Provincia di Roma (presidente, Zingaretti).
Tutti gli esperti citati non chiedono certo la eliminazione dei servizi cellulari e Wi-FI, senz’altro comodi ed appetibili ad un uso controllato e razionale: richiedono solo, com’è prescritto dalla nostra Costituzione, che tali servizi siano regolati e controllati in modo da non compromettere la salute umana (art. 32). In sintesi, una pianificazione pubblica, controllata e razionale, che concili il diritto a comunicare dei cittadini (Cost. art.21) con il diritto della tutela della salute(Cost. art.32). Purtroppo l’attenzione al problema di Istituzioni, dei partiti maggiori, dei sindacati gettonati, e degli stessi utenti (disinformati) è largamente inadeguata (per usare un eufemismo).
Ora qualche cenno all’articolo di Goldsworthy, per chiarire pericolosità e danni biologici prodotti perfino da campi EM “deboli”, perché essi perturbano gli equilibri elettrici ed elettrostatici dei tessuti umani. Effetti e fenomeni che non sono contemplati nella legislazione italiana, basata solo sugli effetti termici indotti sui tessuti biologici. Perciò i limiti di legge assunti sono così alti e producono tanti danni!
Gli effetti nocivi prodotti dalla esposizione a campi EM anche deboli, come quelli di cellulari, cordless, Wi-Fi e prodotti similari, derivano dal fatto che le membrane cellulari vengono private di ioni calcio strutturalmente importanti. Ciò provoca infiltrazioni nelle cellule e danni a lungo termine nella funzionalità cellulare. Effetti che agiscono su molte persone, non su tutti.
Le correnti a microonde – usate appunto da cellulari, cordless, e Wi-Fi penetrano cellule e tessuti più facilmente di campi EM a frequenze più basse: sono perciò più pericolose e dannose di queste ultime. La nostra attuale esposizione a microonde artificiali è di un milione di miliardi di miliardi (1 seguito da 18 zeri) superiore a quella naturale per queste frequenze. Un valore così enorme che le nostre cellule, pur adattandosi, non riescono a sopportare indenni.
L’articolo contiene poi dettagliate nozioni tecnico – scientifiche che spiegano le cause e gli effetti biologici nocivi, sulle ghiandole, sul sistema endocrino, sulle membrane cellulari, sulla perdita di calcio … perfino sulla crescita e sulla obesità. I fenomeni si spiegano con squilibri elettrostatici ed elettronici nei tessuti indotti dai campi. “Forse non è una coincidenza”, dice l’autore, “che nel Regno Unito 250.000 cittadini soffrono di fatica cronica, mentre 8 su 10 sono obesi patologici e in sovrappeso”.
Le infiltrazioni di calcio indotti dai campi EM danneggiano anche la funzionalità cerebrale, come la scarsa capacità di concentrazione, incidendo su neuroni e impulsi nervosi. Negli ultimi anni i disturbi dello spettro acustico di sono moltiplicati di 60 volte: può essere spiegato solo con cambiamenti ambientali e aumento della rumorosità?
Ricercatori, in uno studio commissionato dalla UE (Reflex project 2004), hanno accertato che le radiazioni dei telefoni cellulari, come quelli GSM (2G) danneggiano il DNA, aumentando anche il rischio di cancro al cervello. Per i giovani questo rischio è addirittura quintuplicato. L’autore conclude con queste parole: “Pensateci due volte prima di usare un cellulare o installare un cordless o un Wi-Fi. Le conseguenze stanno diventando evidenti solo di recente: di certo né governi né società di TLC vi diranno quali sono, ma non sono sicuramente buone”.
1 ottobre 2012
iOS6, grandi problemi di batteria su iPhone 4 e 4s
iOS6, grandi problemi di batteria su iPhone 4 e 4s:
Sembra che i problemi di iOS6, l’ultimo sistema operativo mobile di Apple, abbia sempre dei nuovi problemi. Dopo il noto dilemma delle mappe e le relative scuse di Tim Cook, che non sono così precise come quelle di Google (che lo ricordiamo sono state tolte di default dal sistema operativo della casa di Cupertino, nell’attesa di un’app stand alone da parte dell’azienda di Mountain View), ora sembra che iOS6 consumi quantità enormi di batteria per chi ha un “vecchio” iPhone 4 o un 4s.
Sul forum ufficiale di Apple sono tanti gli utenti che si lamentano della durata della batteria del loro telefono dopo l’upgrade ad iOS6. C’è chi si lamenta del fatto che il suo telefono ora consuma tanta batteria anche quando è in Stand By (momenti in cui il consumo dovrebbe essere più o meno nullo), esattamente come se lo smartphone fosse in uso.
Effettivamente, sempre sul forum di Apple, leggiamo un commento quanto mai “curioso”: un utente, nickname Derra, dice che il suo telefono, dopo l’upgrade ad iOS6, ha consumato 27Gb di dati, per un conto totale in bolletta di 542 sterline (più o meno 680 euro). Forse il motivo che sta dietro l’elevato consumo di batteria è proprio questo: il telefono continua a lavorare anche quando dovrebbe andare in Stand By.
Il problema della durata della batteria è sempre stato molto sentito da tutti gli utenti di smartphone, tanto che le varie case produttrici lavorano costantemente per cercare di diminuire al massimo il consumo di batteria.
Come si può risolvere questo problema? Fino a che la Apple non troverà una soluzione con un upgrade, secondo alcuni la scelta migliore è quella di resettare il proprio telefono e tornare al vecchio, buon, iOS5. La nostalgia verso il buon Steve Jobs cresce.
Sembra che i problemi di iOS6, l’ultimo sistema operativo mobile di Apple, abbia sempre dei nuovi problemi. Dopo il noto dilemma delle mappe e le relative scuse di Tim Cook, che non sono così precise come quelle di Google (che lo ricordiamo sono state tolte di default dal sistema operativo della casa di Cupertino, nell’attesa di un’app stand alone da parte dell’azienda di Mountain View), ora sembra che iOS6 consumi quantità enormi di batteria per chi ha un “vecchio” iPhone 4 o un 4s.
Sul forum ufficiale di Apple sono tanti gli utenti che si lamentano della durata della batteria del loro telefono dopo l’upgrade ad iOS6. C’è chi si lamenta del fatto che il suo telefono ora consuma tanta batteria anche quando è in Stand By (momenti in cui il consumo dovrebbe essere più o meno nullo), esattamente come se lo smartphone fosse in uso.
Effettivamente, sempre sul forum di Apple, leggiamo un commento quanto mai “curioso”: un utente, nickname Derra, dice che il suo telefono, dopo l’upgrade ad iOS6, ha consumato 27Gb di dati, per un conto totale in bolletta di 542 sterline (più o meno 680 euro). Forse il motivo che sta dietro l’elevato consumo di batteria è proprio questo: il telefono continua a lavorare anche quando dovrebbe andare in Stand By.
Il problema della durata della batteria è sempre stato molto sentito da tutti gli utenti di smartphone, tanto che le varie case produttrici lavorano costantemente per cercare di diminuire al massimo il consumo di batteria.
Come si può risolvere questo problema? Fino a che la Apple non troverà una soluzione con un upgrade, secondo alcuni la scelta migliore è quella di resettare il proprio telefono e tornare al vecchio, buon, iOS5. La nostalgia verso il buon Steve Jobs cresce.
Compat Wireless i driver open source aggiornati delle più diffuse schede WiFi per Linux
Compat Wireless i driver open source aggiornati delle più diffuse schede WiFi per Linux: Oggi parliamo del problema con alcune schede WiFi causato o dal mancato supporto o dal supporto non corretto di esse.
Sono molti gli utenti che segnano schede Wireless non supportate o se supportate funzionano malissimo con rallentamenti cadute di linea ecc.
A cercare di risolvere il problema negli an H " E (.
Sono molti gli utenti che segnano schede Wireless non supportate o se supportate funzionano malissimo con rallentamenti cadute di linea ecc.
A cercare di risolvere il problema negli an H " E (.
Apple: L’Europa indaga sulla problematica Garanzia
Apple: L’Europa indaga sulla problematica Garanzia:
Source :
Non c’è pace in casa Apple, dopo la “mega multa” Italiana (900.000€) per quanto concerne i termini di garanzia, ora rischia di vedere un interno continente al lavoro per combattere contro quelli che sono gli standard made in Cupertino.
I membri dei 27 stati Europei hanno deciso di unificarsi per indagare se, e dico se, vi sia dell’illecito negli standard che Apple ritiene legittimi.
Come ben sapete, la garanzia Europea prevede una durata di due anni, mentre Apple insiste nei suoi 12 mesi, se la cosa non fosse di gradimento degli acquirenti il problema si ariginerebbe con l’ormai famoso Apple Care… e giù soldi per un diritto assodato, normalmente tutelato dalla Legge.
Il punto è questo: Nessuno mette in discussione l’eccelsa qualità del servizio clienti Apple,ma dovete sapere, e sono convinto che lo sapete, che la legge prevede che la garanzia sia valevole per due anni in caso di difetti presenti al momento dell’acquisto. Esempio: Il Reverendo Diego si compra un Iphone 5, scopre che il suo gioiellino perde colore perchè scheggiato, ma il povero Reverendo non ha voglia o tempo di ritornare all’Apple Store per farsi cambiare il telefono, bene,secondo lo standard Europeo, Il Reverendo potrà farsi cambiare il suo telefono allo scadere del 24esimo mese. Questa è la legge, poi possiamo discutere se applicabile o applicata realmente, ma secondo Apple forse è la Zona Euro a doversi adattare ai suoi standard… chi avrà ragione?
Sapete come si può risolvere questo ed altri annosi problemi? Semplice che la commissione Europea multi SERIAMENTE Cupertino per la questione della Garanzia e dello standard Micro Usb. Multe di 900.000 € sono ridicole in confronto al giro di affari di Apple in Europa. Avete presente la cifra imposta a Samsung per la famosa Spy Story? Ecco, diciamo che probabilmente una cifra simile potrebbe far valere i nostri diritti. Come finirà? Ve lo dico io con un’immagine….
Source :
Formigoni docet
Formigoni docet:
Claudio Fava ha dovuto rinunciare alla candidatura alla presidenza della Sicilia perchè ha tardato nell'effettuare il cambio di residenza da Roma a un qualsiasi comune siciliano. Per una candidatura a norma di legge è necessario essere residenti in Sicilia da 45 giorni prima del termine ultimo per presentare la candidatura.
E da quando le norme di legge in Italia sono un problema per la candidatura di un presidente della regione? Formigoni insegna che è tattica vincente fare letteralmente carte false pur di presentarsi agli elettori, tanto arriva sempre un bel decreto legge. Insieme a Vasco Errani ci ricorda anche che se una legge impedisce una candidatura dopo due mandati consecutivi, è buona norma non recepirla.
Non potersi candidare per una residenza, penserà Formigoni, è da "sfigati". Quando il MoVimento 5 Stelle presentò ricorso contro la sua eleggibilità notificò l’atto all’indirizzo di residenza che risulta dal sistema informativo del Comune di Milano, ma l’ufficiale giudiziario restituì l’atto sostenendo che l’edificio è disabitato.
Claudio Fava ha dovuto rinunciare alla candidatura alla presidenza della Sicilia perchè ha tardato nell'effettuare il cambio di residenza da Roma a un qualsiasi comune siciliano. Per una candidatura a norma di legge è necessario essere residenti in Sicilia da 45 giorni prima del termine ultimo per presentare la candidatura.
E da quando le norme di legge in Italia sono un problema per la candidatura di un presidente della regione? Formigoni insegna che è tattica vincente fare letteralmente carte false pur di presentarsi agli elettori, tanto arriva sempre un bel decreto legge. Insieme a Vasco Errani ci ricorda anche che se una legge impedisce una candidatura dopo due mandati consecutivi, è buona norma non recepirla.
Non potersi candidare per una residenza, penserà Formigoni, è da "sfigati". Quando il MoVimento 5 Stelle presentò ricorso contro la sua eleggibilità notificò l’atto all’indirizzo di residenza che risulta dal sistema informativo del Comune di Milano, ma l’ufficiale giudiziario restituì l’atto sostenendo che l’edificio è disabitato.
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