Ricercatori hanno accertato che le radiazioni dei telefoni cellulari, come quelli GSM (2G), danneggiano il DNA, aumentando il rischio di cancro: ma l’attenzione delle istituzioni oggi resta ancora colpevolmente inadeguata
quali interventi per difenderci dall’elettrosmog?
Sono ormai sempre più numerose le prove e le testimoniante, internazionali e nazionali, contro i danni prodotti da “elettrosmog”, cioè da campi elettromagnetici (EM) nocivi per la salute umana, prodotti da antenne, cellulari, cordless, Wi-Fi e altri prodotti similari. Mi sono già occupato del problema, largamente sottovalutato dai più e ignorato dai gestori di TLC e telefonia, anche su Pickline e ForumDAC.
Ci ritorniamo qui segnalando alcune autorevoli denunce e testimonianze di soggetti impegnati sul problema, che propongono soluzioni per superarlo: l’Associazione AMICA di Giuseppe Teodoro, presidente dei Verdi di Roma ed esperto di elettrosmog, il prof. Olle Johansson, dipartimento di neuroscienza dell’Università di Oslo, il dott. Andrew Goldsworthy (UK) – The Biological Effects of Weak Electromagnetic Fields. Anche REPORT (RAI3) si è occupato di elettrosmog, indicando danni e rischi che ne derivano.
L’articolo di Goldsworthy “Gli effetti biologici dei campi EM deboli”, aggiornato nel 2012, molto documentato e convincente, è pubblicato sulla rivista “Nexus New Times” n. 99 di settembre 2012. Il prof. Olle Johansson, esperto molto impegnato, invia sistematicamente notizie dalle quali risulta che governanti di varie parti del mondo stanno emanando norme e misure di tutela per i loro cittadini.
In Italia avviene l’esatto contrario: governo e responsabili locali – sotto la spinta commerciale dei gestori, delle “meraviglie tecnologiche ultrareclamizzate”, della propaganda mediatica e dell’uso abnorme di cellulari e Wi-Fi – stanno eliminando le residue norme di tutela contro i danni crescenti da elettrosmog.
Il “decreto sviluppo” bis del governo Monti, in discussione nel CdM del 4 ottobre p.v. – secondo l’Associazione AMICA citata – conterrebbe altre due “chicche” deliranti: i gestori di telefonia potranno installare antenne sui tetti degli edifici senza il consenso di condomini e proprietari; le misurazioni di controllo sulla intensità dei campi EM saranno mediate su un intervallo di 24 ore, invece che su 6 minuti, come oggi è.
Una furbata, perché nelle ore notturne i campi EM sono molto inferiori, fornendo una media giornaliera minore, rispetto ai valori diurni che possono così superare i limiti di legge. Il governo Berlusconi aveva già raddoppiato, tra le proteste degli ambientalisti, il “valore di attenzione” (limite cautelativo di legge nelle cosiddette aree sensibili), portandolo da 3 a 6 Volt/m (parificandolo al limite di esposizione). Un limite (6 Volt/m) già molto alto, criticato da tempo dagli esperti di elettrosmog.
L’Associazione AMICA ha lanciato perciò un appello – sostenuto da esperti impegnati – da sottoscrivere, per contrastare questa ennesima provocazione, prima che il decreto sviluppo venga approvato. Giuseppe Teodoro sta anche conducendo un battaglia coraggiosa contro le installazioni EM nocive a Roma e contro l’estensione massiccia dei servizi Wi-Fi nella Provincia di Roma (presidente, Zingaretti).
Tutti gli esperti citati non chiedono certo la eliminazione dei servizi cellulari e Wi-FI, senz’altro comodi ed appetibili ad un uso controllato e razionale: richiedono solo, com’è prescritto dalla nostra Costituzione, che tali servizi siano regolati e controllati in modo da non compromettere la salute umana (art. 32). In sintesi, una pianificazione pubblica, controllata e razionale, che concili il diritto a comunicare dei cittadini (Cost. art.21) con il diritto della tutela della salute(Cost. art.32). Purtroppo l’attenzione al problema di Istituzioni, dei partiti maggiori, dei sindacati gettonati, e degli stessi utenti (disinformati) è largamente inadeguata (per usare un eufemismo).
Ora qualche cenno all’articolo di Goldsworthy, per chiarire pericolosità e danni biologici prodotti perfino da campi EM “deboli”, perché essi perturbano gli equilibri elettrici ed elettrostatici dei tessuti umani. Effetti e fenomeni che non sono contemplati nella legislazione italiana, basata solo sugli effetti termici indotti sui tessuti biologici. Perciò i limiti di legge assunti sono così alti e producono tanti danni!
Gli effetti nocivi prodotti dalla esposizione a campi EM anche deboli, come quelli di cellulari, cordless, Wi-Fi e prodotti similari, derivano dal fatto che le membrane cellulari vengono private di ioni calcio strutturalmente importanti. Ciò provoca infiltrazioni nelle cellule e danni a lungo termine nella funzionalità cellulare. Effetti che agiscono su molte persone, non su tutti.
Le correnti a microonde – usate appunto da cellulari, cordless, e Wi-Fi penetrano cellule e tessuti più facilmente di campi EM a frequenze più basse: sono perciò più pericolose e dannose di queste ultime. La nostra attuale esposizione a microonde artificiali è di un milione di miliardi di miliardi (1 seguito da 18 zeri) superiore a quella naturale per queste frequenze. Un valore così enorme che le nostre cellule, pur adattandosi, non riescono a sopportare indenni.
L’articolo contiene poi dettagliate nozioni tecnico – scientifiche che spiegano le cause e gli effetti biologici nocivi, sulle ghiandole, sul sistema endocrino, sulle membrane cellulari, sulla perdita di calcio … perfino sulla crescita e sulla obesità. I fenomeni si spiegano con squilibri elettrostatici ed elettronici nei tessuti indotti dai campi. “Forse non è una coincidenza”, dice l’autore, “che nel Regno Unito 250.000 cittadini soffrono di fatica cronica, mentre 8 su 10 sono obesi patologici e in sovrappeso”.
Le infiltrazioni di calcio indotti dai campi EM danneggiano anche la funzionalità cerebrale, come la scarsa capacità di concentrazione, incidendo su neuroni e impulsi nervosi. Negli ultimi anni i disturbi dello spettro acustico di sono moltiplicati di 60 volte: può essere spiegato solo con cambiamenti ambientali e aumento della rumorosità?
Ricercatori, in uno studio commissionato dalla UE (Reflex project 2004), hanno accertato che le radiazioni dei telefoni cellulari, come quelli GSM (2G) danneggiano il DNA, aumentando anche il rischio di cancro al cervello. Per i giovani questo rischio è addirittura quintuplicato. L’autore conclude con queste parole: “Pensateci due volte prima di usare un cellulare o installare un cordless o un Wi-Fi. Le conseguenze stanno diventando evidenti solo di recente: di certo né governi né società di TLC vi diranno quali sono, ma non sono sicuramente buone”.
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