22 dicembre 2013
La finta abolizione delle province moltiplica le poltrone
La finta abolizione delle province moltiplica le poltrone:
Foto: Renzie quando era presidente della Provincia di Firenze
"La maggioranza ieri alla Camera ha votato la legge sulle province. Non so se avranno il coraggio di propagandarla come "legge che sopprime le province", noi dal vomito siamo usciti dall'aula, al momento della votazione finale. È da segnalare che stasera il Pd, Alfaniani e Montiani non avrebbero avuto il numero legale per la votazione, se non fosse stato che SEL gli ha fatto da "stampella" restando seduti.
Il provvedimento è una follia per almeno 4 ragioni:
1) Non abolisce le province. Gli cambia nome e le fa diventare "Città Metropolitane".
2) In quei territori dove ci sono comuni che si oppongono alla trasformazione in città metropolitana, coesisteranno (!!) le province e le città metropolitane.
3) Nei territori dove ci sono già province o città metropolitane o entrambi, potranno formarsi anche i consorzi di comuni!
4) La Corte dei Conti ha già messo in guardia il Parlamento: "con questa legge e il conseguente moltiplicarsi di enti, i costi lieviteranno".
Questa è una legge per aumentare le poltrone agli amici degli amici. Una legge che invece di diminuire gli enti inutili, li moltiplica. A noi (se fossimo stati maggioranza) sarebbero bastate poche righe da approvare in molto meno tempo, ovvero tre mesi. Con un disegno di legge costituzionale che recitava: "All'art 114 della Costituzione si sopprime la parola Province". Poche chiacchiere. Quando volete siamo sempre pronti." Luigi Di Maio
Foto: Renzie quando era presidente della Provincia di Firenze
"La maggioranza ieri alla Camera ha votato la legge sulle province. Non so se avranno il coraggio di propagandarla come "legge che sopprime le province", noi dal vomito siamo usciti dall'aula, al momento della votazione finale. È da segnalare che stasera il Pd, Alfaniani e Montiani non avrebbero avuto il numero legale per la votazione, se non fosse stato che SEL gli ha fatto da "stampella" restando seduti.
Il provvedimento è una follia per almeno 4 ragioni:
1) Non abolisce le province. Gli cambia nome e le fa diventare "Città Metropolitane".
2) In quei territori dove ci sono comuni che si oppongono alla trasformazione in città metropolitana, coesisteranno (!!) le province e le città metropolitane.
3) Nei territori dove ci sono già province o città metropolitane o entrambi, potranno formarsi anche i consorzi di comuni!
4) La Corte dei Conti ha già messo in guardia il Parlamento: "con questa legge e il conseguente moltiplicarsi di enti, i costi lieviteranno".
Questa è una legge per aumentare le poltrone agli amici degli amici. Una legge che invece di diminuire gli enti inutili, li moltiplica. A noi (se fossimo stati maggioranza) sarebbero bastate poche righe da approvare in molto meno tempo, ovvero tre mesi. Con un disegno di legge costituzionale che recitava: "All'art 114 della Costituzione si sopprime la parola Province". Poche chiacchiere. Quando volete siamo sempre pronti." Luigi Di Maio
20 dicembre 2013
Prima legge 5 Stelle in Lombardia: nessuno deve perdere il posto
Prima legge 5 Stelle in Lombardia: nessuno deve perdere il posto:
"Sostegno al lavoro, ai lavoratori ed alle piccole e medie imprese in crisi: il Consiglio regionale lombardo ha approvato un progetto di legge proposto dal MoVimento 5 Stelle che aiuta l’adozione nelle aziende dei contratti e degli accordi di solidarietà. Lo strumento sostiene l’occupazione in caso di crisi aziendale mantenendo i lavoratori "in azienda" aiutando finanziariamente le piccole e medie imprese, comprese quelle (mai considerate) con meno di 15 dipendenti. Il provvedimento incentiva la stipulazione di accordi tra l'azienda e i lavoratori che riducono l’orario di lavoro mantenendo congruo il livello degli stipendi, evitando così la riduzione del personale. I contratti di solidarietà, grazie alla riduzione dell’orario lavorativo, favoriscono anche nuove assunzioni. E’ una legge regionale che darà ossigeno alle aziende e all’occupazione. È la prima legge a 5 Stelle approvata dalla Lombardia. L’approvazione all’unanimità di un provvedimento portato in Regione da M5S chiude la bocca una volta per tutte a coloro che, compreso il Presidente Maroni, ci danno degli inconcludenti. Al contrario le nostre proposte sono concrete, convincono e migliorano la Lombardia. Erano anni che non veniva approvata una legge delle minoranze. Noi in 9 mesi abbiamo raggiunto anche questo risultato. I contratti di solidarietà non lasciano nessuno indietro, riducono l’orario di lavoro, ma mantengono l’occupazione. Per M5S il lavoro è una priorità e questa legge ridurrà gli effetti della crisi economica sui soggetti più deboli." Stefano Buffagni Dario Violi - M5S Lombardia
"Sostegno al lavoro, ai lavoratori ed alle piccole e medie imprese in crisi: il Consiglio regionale lombardo ha approvato un progetto di legge proposto dal MoVimento 5 Stelle che aiuta l’adozione nelle aziende dei contratti e degli accordi di solidarietà. Lo strumento sostiene l’occupazione in caso di crisi aziendale mantenendo i lavoratori "in azienda" aiutando finanziariamente le piccole e medie imprese, comprese quelle (mai considerate) con meno di 15 dipendenti. Il provvedimento incentiva la stipulazione di accordi tra l'azienda e i lavoratori che riducono l’orario di lavoro mantenendo congruo il livello degli stipendi, evitando così la riduzione del personale. I contratti di solidarietà, grazie alla riduzione dell’orario lavorativo, favoriscono anche nuove assunzioni. E’ una legge regionale che darà ossigeno alle aziende e all’occupazione. È la prima legge a 5 Stelle approvata dalla Lombardia. L’approvazione all’unanimità di un provvedimento portato in Regione da M5S chiude la bocca una volta per tutte a coloro che, compreso il Presidente Maroni, ci danno degli inconcludenti. Al contrario le nostre proposte sono concrete, convincono e migliorano la Lombardia. Erano anni che non veniva approvata una legge delle minoranze. Noi in 9 mesi abbiamo raggiunto anche questo risultato. I contratti di solidarietà non lasciano nessuno indietro, riducono l’orario di lavoro, ma mantengono l’occupazione. Per M5S il lavoro è una priorità e questa legge ridurrà gli effetti della crisi economica sui soggetti più deboli." Stefano Buffagni Dario Violi - M5S Lombardia
Smartphone Jolla e Sailfish OS anche per l'Italia: 399 euro
Smartphone Jolla e Sailfish OS anche per l'Italia: 399 euro: Dalla Finlandia arriva in tutta Europa lo smartphone Jolla con Sailfish OS. È nato da un gruppo di ex dipendenti Nokia scontenti del passaggio dell'azienda a Windows Phone.
IL MOVIMENTO 5 STELLE SMASCHERA LA SERRACCHIANI!
IL MOVIMENTO 5 STELLE SMASCHERA LA SERRACCHIANI!:
Fonte: " bit.ly/ "
Un consigliere del Movimento 5 Stelle ha scoperto tutto. Guardate che faceva la Serracchiani.La Serracchiani a Ballarò a scrocco sull'aereo di Stato«Sì sono andata a Ballarò con un volo di Stato, che male c'è?» Deborah Serracchiani, la renziana presidente del Friuli Venezia Giulia, lo scorso 26 novembre a Trieste è salita a bordo dell'aereo-blu della Presidenza del Consiglio, destinazione Roma per sedersi su una poltroncina del salotto tv di Giovanni Floris. A cogliere la Serracchiani con le mani nella marmellata è stato il consigliere grillino Cristian Sergo. GUARDA: Ecco cosa pensa Grillo di RenziIl pentastellato ha notato l'ubiquità della governatrice che a pomeriggio inoltrato presenziava a Trieste a un vertice internazionale col premier Enrico Letta, ma tre ore dopo, con tanto di make up e trucco in viso, era già davanti alle telecamere di Rai3 in via Teulada a Roma. A ricostruire gli spostamenti della Serracchiani, c'è un'interrogazione in Consiglio Regionale. «La presidente alle ore 17.10 - si legge nel documento - era ancora a Trieste. Poco meno di quattro ore dopo, la Serracchiani si trovava già a Roma negli studi di Rai3 per partecipare alla trasmissione Ballarò in qualità di rappresentante del Pd. Mai di governatrice del Friuli Venezia Giulia». I fatti sono chiari. Con le spalle al muro la Serracchiani non ha potuto far altro che ammettere: «Il 26 novembre scorso, seguendo una prassi consueta gestita dal Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il viaggio d'andata sono stata ospite del presidente Letta, con il quale ho proseguito i colloqui iniziati a Trieste. Del mio ritorno in Regione invece si è occupata la redazione di Ballarò». (Fonte)...
Fonte: " bit.ly/ "
Un consigliere del Movimento 5 Stelle ha scoperto tutto. Guardate che faceva la Serracchiani.La Serracchiani a Ballarò a scrocco sull'aereo di Stato«Sì sono andata a Ballarò con un volo di Stato, che male c'è?» Deborah Serracchiani, la renziana presidente del Friuli Venezia Giulia, lo scorso 26 novembre a Trieste è salita a bordo dell'aereo-blu della Presidenza del Consiglio, destinazione Roma per sedersi su una poltroncina del salotto tv di Giovanni Floris. A cogliere la Serracchiani con le mani nella marmellata è stato il consigliere grillino Cristian Sergo. GUARDA: Ecco cosa pensa Grillo di RenziIl pentastellato ha notato l'ubiquità della governatrice che a pomeriggio inoltrato presenziava a Trieste a un vertice internazionale col premier Enrico Letta, ma tre ore dopo, con tanto di make up e trucco in viso, era già davanti alle telecamere di Rai3 in via Teulada a Roma. A ricostruire gli spostamenti della Serracchiani, c'è un'interrogazione in Consiglio Regionale. «La presidente alle ore 17.10 - si legge nel documento - era ancora a Trieste. Poco meno di quattro ore dopo, la Serracchiani si trovava già a Roma negli studi di Rai3 per partecipare alla trasmissione Ballarò in qualità di rappresentante del Pd. Mai di governatrice del Friuli Venezia Giulia». I fatti sono chiari. Con le spalle al muro la Serracchiani non ha potuto far altro che ammettere: «Il 26 novembre scorso, seguendo una prassi consueta gestita dal Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il viaggio d'andata sono stata ospite del presidente Letta, con il quale ho proseguito i colloqui iniziati a Trieste. Del mio ritorno in Regione invece si è occupata la redazione di Ballarò». (Fonte)...
Vittoria M5S: dopo la battaglia arriva il conto e 2,5 milioni di euro per le imprese!
Vittoria M5S: dopo la battaglia arriva il conto e 2,5 milioni di euro per le imprese!: Due notti in tenda, al freddo, con i sogni di un'Italia diversa puntati verso le stelle. Le stelle del cambiamento, un cambiamento fatto di piccoli ma significativi gesti concreti. Dopo quasi tre giorni di lotta pacifica, il Movimento 5 Stelle è riuscito finalmente ad ottenere l'apertura dell' IBAN per poter versare al Fondo di Garanzia per il microcredito alle Piccole e Medie imprese gli stipendi tagliati e le diarie dei propri parlamentari. Nel conto aperto dal Ministro, mettendo finalmente in pratica quanto votato dal Senato lo scorso 5 agosto 2013 con l'emendamento a 5 stelle nel "decreto del Fare", ora potrà essere versata la quota di oltre 2,5 milioni di euro che riguarda i risparmi sui costi della politica da giugno a ottobre.Mentre c'è chi parla e basta di "tagli alla politica" c'è chi li fa già concretamente. Un breve riassunto di quello che il Movimento 5 Stelle ha fatto da marzo.- Da marzo a ottobre i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno già risparmiato e restituito oltre 4 milioni di euro in taglio stipendi e diarie.- Il Movimento 5 Stelle ha lasciato allo Stato oltre 42 milioni di euro di finanziamento pubblico ai partiti. A questi milioni di euro si aggiungono quelli dei rimborsi elettorali rifiutati nelle Regioni Piemonte, Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Basilicata, Trentino-Alto Adige/Sud Tirol, Friuli-Venezia Giulia.- I parlamentari a 5 stelle eletti in cariche come Vice Presidente, Segretari, Questori, Presidenti e Vice Presidenti di Commissione hanno tutti rinunciato alle indennità aggiuntive di carica lasciando anche qui centinaia di migliaia di euro in più allo Stato ogni anno.-Come da accordi i parlamentari rinunceranno inoltre all'assegno di fine mandato.Ora cari partiti, dal "nuovo" Pd di Renzi, a Pdl, Forza Italia, Lega, Sel, Gal, Nuovo Centro Destra, Udc, Scelta Civica...#cacciatelagrana e restituite anche voi!Tweet su "#abbiamoIBAN"
VITTORIA DEL M5S: arriva ok a reati ambientali
VITTORIA DEL M5S: arriva ok a reati ambientali: Via libera in commissione Giustizia alla Camera al testo unificato sui reati ambientali. La decisione è passata all'unanimità. L'anno nuovo si aprirà dunque con una importante vittoria a cinque stelle. Il testo base, che sarà votato dall'Aula, vede delle proposte di modifiche sostanziali al codice penale. Si introduce - in sintesi - nel codice penale i delitti di inquinamento ambientale (reclusione da uno a 5 anni e multa fino a 100mila euro) e disastro ambientale (da 4 a 20 anni). Tra le nuove norme, spiccano il ravvedimento operoso che introduce sconti di pena in caso di bonifica, l'associazione eco-mafiosa come circostanza aggravante e la confisca obbligatoria dei profitti del reato. Raddoppiano, inoltre, i termini di prescrizione. Infine la responsabilità sarà a carico sia della persone fisiche che di quelle giuridiche. Da vent'anni si parlava, senza concludere nulla, dell'inasprimento delle pene ambientali e ora in pochi mesi, grazie al MoVimento 5 Stelle, è stata colmata una lacuna legislativa che rimarrà comunque una macchia nella storia del Paese. Ora chi inquina, pagaSalvatore Micillo
“Acqua pubblica senza e senza ma”. All’Ars il punto sul ddl sull’acqua pubblica
“Acqua pubblica senza e senza ma”. All’Ars il punto sul ddl sull’acqua pubblica:
“Acqua pubblica senza se e senza ma” e l’approvazione di un “patto siciliano per l’acqua” che attraverso il lavoro di tutti possa migliorare la legge da portare in aula.
E’ questa la summa dell’incontro-dibattito sull’iter del disegno di legge sulla ri-pubblicizzazione dell’acqua che è stato tenuto oggi nella sala rossa di Palazzo dei Normanni. All’appuntamento hanno partecipato esponenti politici dell’Assemblea, dei forum per l’acqua pubblica e per l’energia, sindacalisti, esperti e giornalisti.
L’Incontro è stato aperto da Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars. Le conclusioni sono state affidate a Riccardo Petrella, esperto mondiale in tema di ri-pubblicizzazione del servizio idrico.
Cancelleri ha ripercorso l’iter della legge e ha rimarcato che la legge di iniziativa popolare è stata scartata perché sono stati proprio i forum per l’acqua a chiederlo espressamente. E proprio in questo ambito, a margine del convegno, ha risposto a Sel che aveva accusato il M5S di predicare bene e razzolare male e che l’acqua con questo ddl resta in mano ai privati.
“Sel . ha affermato Cancelleri – dice falsità. Noi rimaniamo l’unico gruppo che ha richiesto ufficialmente ad Ardizzone di portare in Aula la legge di iniziativa popolare. E loro lo sanno. Mentono e sanno di mentire. L’abbandono dell’iniziativa della legge popolare, semmai, è arrivato in commissione proprio dai proponenti la legge. Noi finora ci siamo spesi e continueremo a farlo per la ri-pubblicizzazione dell’acqua”.
Nel corso dell’incontro sono stati discussi tutti gli emendamenti presentati dal M5S e tutti quelli approvati in quarta commissione.
“Tra quelli nostri – afferma la deputata Valentina Palmeri che ha coordinato per mesi i lavori della sottocommissione acqua dell’Ars – molto apprezzati dai presenti sono stati quello sui 50 litri gratuiti per ogni cittadino siciliano, quello sulla tariffa unica, quello sulla prelazione degli enti di diritto pubblico come modello gestionale del servizio idrico integrato del sub ambito, quello della definizione degli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini nelle scelte dei comuni fin dalle fasi di pianificazione”.
“Contestualmente – ha affermato il deputato 5 stelle Angela Foti – si sta aprendo un nuovo percorso di attenta analisi delle gestioni e concessioni private con acquisizione di atti. L’intenzione è quella di verificare se ci sono state inadempienze e abusi nei confronti degli utenti per valutare la possibilità di eventuali rescissioni contrattuali”.
Per Il deputato del Pd Giovanni Panepinto il ddl può essere sistemato per metterlo a riparo della scure del Commissario dello Stato.
Riccardo Petrella ha sottolineato i principi forti di questa legge: l’acqua bene pubblico comune, i 50 litri al giorno a persona a carico della collettività (la Sicilia è la seconda regione che afferma questo principio), la partecipazione dei cittadini. In riferimento a quest’ultimo punto ha dato un consiglio: “Si può eliminare – ha suggerito – il riferimento all’art. 14 della direttiva di quadro europea che ha una concezione della partecipazione molto restrittiva. La partecipazione che avete voi in mente è ben più ampia, si potrebbe inserire una nota su ciò che associa ai processi gestionali”.
“Acqua pubblica senza se e senza ma” e l’approvazione di un “patto siciliano per l’acqua” che attraverso il lavoro di tutti possa migliorare la legge da portare in aula.
E’ questa la summa dell’incontro-dibattito sull’iter del disegno di legge sulla ri-pubblicizzazione dell’acqua che è stato tenuto oggi nella sala rossa di Palazzo dei Normanni. All’appuntamento hanno partecipato esponenti politici dell’Assemblea, dei forum per l’acqua pubblica e per l’energia, sindacalisti, esperti e giornalisti.
L’Incontro è stato aperto da Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars. Le conclusioni sono state affidate a Riccardo Petrella, esperto mondiale in tema di ri-pubblicizzazione del servizio idrico.
Cancelleri ha ripercorso l’iter della legge e ha rimarcato che la legge di iniziativa popolare è stata scartata perché sono stati proprio i forum per l’acqua a chiederlo espressamente. E proprio in questo ambito, a margine del convegno, ha risposto a Sel che aveva accusato il M5S di predicare bene e razzolare male e che l’acqua con questo ddl resta in mano ai privati.
“Sel . ha affermato Cancelleri – dice falsità. Noi rimaniamo l’unico gruppo che ha richiesto ufficialmente ad Ardizzone di portare in Aula la legge di iniziativa popolare. E loro lo sanno. Mentono e sanno di mentire. L’abbandono dell’iniziativa della legge popolare, semmai, è arrivato in commissione proprio dai proponenti la legge. Noi finora ci siamo spesi e continueremo a farlo per la ri-pubblicizzazione dell’acqua”.
Nel corso dell’incontro sono stati discussi tutti gli emendamenti presentati dal M5S e tutti quelli approvati in quarta commissione.
“Tra quelli nostri – afferma la deputata Valentina Palmeri che ha coordinato per mesi i lavori della sottocommissione acqua dell’Ars – molto apprezzati dai presenti sono stati quello sui 50 litri gratuiti per ogni cittadino siciliano, quello sulla tariffa unica, quello sulla prelazione degli enti di diritto pubblico come modello gestionale del servizio idrico integrato del sub ambito, quello della definizione degli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini nelle scelte dei comuni fin dalle fasi di pianificazione”.
“Contestualmente – ha affermato il deputato 5 stelle Angela Foti – si sta aprendo un nuovo percorso di attenta analisi delle gestioni e concessioni private con acquisizione di atti. L’intenzione è quella di verificare se ci sono state inadempienze e abusi nei confronti degli utenti per valutare la possibilità di eventuali rescissioni contrattuali”.
Per Il deputato del Pd Giovanni Panepinto il ddl può essere sistemato per metterlo a riparo della scure del Commissario dello Stato.
Riccardo Petrella ha sottolineato i principi forti di questa legge: l’acqua bene pubblico comune, i 50 litri al giorno a persona a carico della collettività (la Sicilia è la seconda regione che afferma questo principio), la partecipazione dei cittadini. In riferimento a quest’ultimo punto ha dato un consiglio: “Si può eliminare – ha suggerito – il riferimento all’art. 14 della direttiva di quadro europea che ha una concezione della partecipazione molto restrittiva. La partecipazione che avete voi in mente è ben più ampia, si potrebbe inserire una nota su ciò che associa ai processi gestionali”.
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