La macchina piegacavi supera i limiti delle stampanti 3D: News - Utilizzando filo metallico crea oggetti più grandi di quelli stampati 3D e resistenti.
28 novembre 2013
Le elezioni sono come i pavesini
Le elezioni sono come i pavesini:
Le elezioni in Italia sono come la vecchia pubblicità dei Pavesini. E' sempre l'ora delle elezioni. Ogni anno ci sono centinaia o anche migliaia di comuni che vanno al voto. Sono 8.092. Ci sono poi le elezioni regionali che cadono per le diverse regioni anch'esse ogni anno. Immancabili le elezioni europee, insopprimibili quelle provinciali nonostante la loro inutilità (ci sono province con meno di 100.000 abitanti), inevitabili quelle politiche, spesso anticipate. Le elezioni amministrative e regionali possono essere anche annullate o può cadere una giunta per corruzione, per infiltrazioni mafiose o per altri mille motivi. In tal caso si fa il bis. Altro turno elettorale. Ogni elezione è buona per chi vince, anche fosse l'ultimo dei comuni italiani, per riaffermare il primato del suo partito a livello nazionale. Chi perde invece si aggrappa all'archivio storico delle consultazioni con ardite acrobazie statistiche per spiegare che se non ha vinto, almeno ha "non perso". Non solo le elezioni non finiscono mai, ma gli esaminandi si moltiplicano. Regioni con la popolazione di un quartiere di città, province che non hanno neppure la dimensione di un medio comune e di comuni con gli abitanti di un condominio, talvolta di un appartamento con famiglia numerosa. C'è la corsa a diventare regioni, province, comuni. Una corsa all'oro che promette poltrone, sussidi, finanziamenti, appalti, poteri. I costi di questo stillicidio sono incalcolabili. Nessun governo ha mai provato ad unire le diverse consultazioni. Comunali, politiche e regionali, con l'introduzione di macro regioni (attualmente 11 regioni su 20 hanno meno di due milioni di abitanti) dovrebbero tenersi in un'unica sessione. Le provinciali vanno abolite da subito. I comuni sotto i 5.000 abitanti vanno accorpati. Nulla di tutto questo è previsto, le greppie del potere devono rimanere in vita e, se possibile, moltiplicarsi. Consigli, assessori, sindaci, presidenti, una folla che dipende dalla politica. Il Giorno Unico del Voto suona bene.
Le elezioni in Italia sono come la vecchia pubblicità dei Pavesini. E' sempre l'ora delle elezioni. Ogni anno ci sono centinaia o anche migliaia di comuni che vanno al voto. Sono 8.092. Ci sono poi le elezioni regionali che cadono per le diverse regioni anch'esse ogni anno. Immancabili le elezioni europee, insopprimibili quelle provinciali nonostante la loro inutilità (ci sono province con meno di 100.000 abitanti), inevitabili quelle politiche, spesso anticipate. Le elezioni amministrative e regionali possono essere anche annullate o può cadere una giunta per corruzione, per infiltrazioni mafiose o per altri mille motivi. In tal caso si fa il bis. Altro turno elettorale. Ogni elezione è buona per chi vince, anche fosse l'ultimo dei comuni italiani, per riaffermare il primato del suo partito a livello nazionale. Chi perde invece si aggrappa all'archivio storico delle consultazioni con ardite acrobazie statistiche per spiegare che se non ha vinto, almeno ha "non perso". Non solo le elezioni non finiscono mai, ma gli esaminandi si moltiplicano. Regioni con la popolazione di un quartiere di città, province che non hanno neppure la dimensione di un medio comune e di comuni con gli abitanti di un condominio, talvolta di un appartamento con famiglia numerosa. C'è la corsa a diventare regioni, province, comuni. Una corsa all'oro che promette poltrone, sussidi, finanziamenti, appalti, poteri. I costi di questo stillicidio sono incalcolabili. Nessun governo ha mai provato ad unire le diverse consultazioni. Comunali, politiche e regionali, con l'introduzione di macro regioni (attualmente 11 regioni su 20 hanno meno di due milioni di abitanti) dovrebbero tenersi in un'unica sessione. Le provinciali vanno abolite da subito. I comuni sotto i 5.000 abitanti vanno accorpati. Nulla di tutto questo è previsto, le greppie del potere devono rimanere in vita e, se possibile, moltiplicarsi. Consigli, assessori, sindaci, presidenti, una folla che dipende dalla politica. Il Giorno Unico del Voto suona bene.
Internet italiana rispetto al mondo: costa cara e va piano
Internet italiana rispetto al mondo: costa cara e va piano: Il rapporto Ookla sulla connettività mondiale pone l'Italia al 91° posto per velocità con 6,99 Mbps medi. Anche sul fronte dei prezzi siamo messi maluccio: 19° posto con 37,30 dollari di media.
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Motorola Moto G, la recensione
Motorola Moto G, la recensione:
Moto G non è solo un telefono economico: è molto di più (almeno nelle premesse). È prima di tutto un telefono stock, dal sapore di smartphone Nexus e allo stesso tempo è il prodotto portato in dote da Motorola per rientrare nel utilimercato del nostro paese. Timidamente, ma neanche troppo.
Siamo felici di constatare come “Motorola è sempre Motorola”, anche a circa due anni dalle ultime apparizioni serie sul nostro terreno. La scocca è interamente realizzata in plastica e il modo in cui la cover posteriore è saldamente bloccata al vostro smartphone vi richiederà per la prima volta, sappiamo che è così, di utilizzare le istruzioni presenti in confezione per capire come rimuoverla senza rompervi un’unghia (o senza usare attrezzi impropri).
L’unica critica che ci sentiamo di muovere (e non è la forma curva, che abbiamo trovato molto comoda) è relativa alla scelta del materiale della cover posteriore. Questa si riempirà di impronte fin dal primo istante e pulirla sarà un impresa non da poco. Non sembra poi neanche particolarmente adatta a resistere all’usura. Il nostro consiglio è magari di scegliere una cover colorata (disponibili al momento del lancio in Italia) per ovviare al problema delle impronte.
Leggi il resto di Motorola Moto G, la recensione
Confezione
La confezione di Motorola Moto G, che al momento è l’unica cosa che avete visto grazie al nostro unboxing, è deludente. Se è però vero che questo è deludente dal punto di vista assoluto, così non possiamo però dire se rapportiamo il prodotto rispetto al prezzo di vendita. Mancano sì le cuffie, ma manca sopratutto l’alimentatore. Questo secondo punto ci è sembrato un po’ troppo azzardato, ma se vogliamo giustificare Motorola possiamo dire che questo permette di mantenere i costi bassi e che stiamo facendo un grande favore dal punto di vista ecologico (la confezione è minuscola anche grazie all’assenza di alimentatore).5
Costruzione ed Ergonomia
Siamo felici di constatare come “Motorola è sempre Motorola”, anche a circa due anni dalle ultime apparizioni serie sul nostro terreno. La scocca è interamente realizzata in plastica e il modo in cui la cover posteriore è saldamente bloccata al vostro smartphone vi richiederà per la prima volta, sappiamo che è così, di utilizzare le istruzioni presenti in confezione per capire come rimuoverla senza rompervi un’unghia (o senza usare attrezzi impropri).
Motorola è sempre Motorola
Il peso è più consistente della media degli smartphone (143 grammi) di questa dimensione e benché sarà sicuramente la prima cosa che noterete prendendolo in mano, questo contribuirà però a dare al dispositivo un’ottima sensazione di solidità e robustezza. Forse solo i tasti fisici laterali non sono all’altezza del resto della qualità costruttiva, ma sono comunque migliori di tanti avversari low-cost.L’unica critica che ci sentiamo di muovere (e non è la forma curva, che abbiamo trovato molto comoda) è relativa alla scelta del materiale della cover posteriore. Questa si riempirà di impronte fin dal primo istante e pulirla sarà un impresa non da poco. Non sembra poi neanche particolarmente adatta a resistere all’usura. Il nostro consiglio è magari di scegliere una cover colorata (disponibili al momento del lancio in Italia) per ovviare al problema delle impronte.
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(Continua...)Leggi il resto di Motorola Moto G, la recensione
Edicola Fiore: "Berlusconi si è reincarnato in Renzi"
Edicola Fiore: "Berlusconi si è reincarnato in Renzi":
Tema centrale della rassegna stampa di oggi la decadenza dell'ex premier. Fiorello chiama casa Berlusconi per sondarne l'umore e parte il trenino di Capodanno. Esilarante l'imitazione di Mika di Giovanni Vernia (All'interno, il video dell'Edicola)
Tema centrale della rassegna stampa di oggi la decadenza dell'ex premier. Fiorello chiama casa Berlusconi per sondarne l'umore e parte il trenino di Capodanno. Esilarante l'imitazione di Mika di Giovanni Vernia (All'interno, il video dell'Edicola)
Come funziona il computer: il processore - Parte 1
Come funziona il computer: il processore - Parte 1: Il processore per molti è un pezzo silicio che fa andare il computer, ma all'interno nasconde tante cose. In questo primo articolo affrontiamo il tema della frequenza e delle cache.
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