4 novembre 2013

ASUS Nexus 7 2012 da 32 GB a soli 134€ da MarcoPolo

ASUS Nexus 7 2012 da 32 GB a soli 134€ da MarcoPolo:
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Parlando delle offerte di MarcoPolo, l’esperienza c’insegna che ambasciator non porta pena, quindi non ci assumiamo alcuna responsabilità se quanto riportiamo dovesse cambiare a breve, anche se sembra trattarsi di una promozione piuttosto “stabile.”
Parliamo del “vecchio” Nexus 7, quello il cui successore è ormai uscito da un paio di mesi, e che vede ora il precedente modello ad un prezzo davvero vantaggioso: parliamo in particolare della versione solo Wi-Fi da 32 GB proposta a 134,10€, che potete raggiungere a questo link.
Nel listino MarcoPolo sono presenti anche le altre varianti del tablet, a prezzi però ben diversi e in parte contraddittori:
  • Nexus 7 2012 solo Wi-Fi 8 GB: 179,10€ (sì, avete letto bene!)
  • Nexus 7 2012 solo Wi-Fi 16 GB: 116,10€ (non disponibile)
  • Nexus 7 2012 Wi-Fi + 3G 32 GB: 206,10€
Assurdo il prezzo della versione da 8 GB, e peccato per il fatto che non sia disponibile quella da 16 GB, quasi “regalata”; più ordinario il costo del modello 3G, soprattutto in rapporto agli altri (escluso quello da 8 GB che è ingiustificato a prescindere).

LG Nexus 5: la connessione ad un monitor via HDMI si mostra in video

LG Nexus 5: la connessione ad un monitor via HDMI si mostra in video:
nexus 5 slim port
Si chiama Slim Port, ed è un semplice adattatore microUSB-HDMI usato per collegare anche il Nexus 4 ad un monitor esterno, e che funziona egregiamente anche con l’attuale Nexus 5; non confondetelo con un adattatore MHL perché non è propriamente la stessa cosa. Dovrete avere anche il relativo cavo HDMI, e nel giro di pochi secondi il mirroring esatto di ciò che avviene sul vostro smartphone sarà disponibile, ad esempio, sul televisore di casa. Se poi avete paura che il dispositivo si scarichi, è possibile connettere un cavo di alimentazione microUSB all’adattatore, in modo da mantenere alimentato il telefono e trasformarlo in un piccolo media center da salotto.

Confermato il supporto USB Host per il Nexus 5

Confermato il supporto USB Host per il Nexus 5:
Nexus 51 530x293 Confermato il supporto USB Host per il Nexus 5
Seguendo le discussioni su XDA alcuni utenti hanno già iniziato a fare le loro prove sul supporto USB Host sul Nexus 5 per capire se anche stavolta,  così come è stato per il Nexus 4, ci viene negata questa possibilità.
Fortunatamente stavolta LG non ha castrato il Nexus da questo punto di vista, e funzionano senza root, dispositivi di input, come tastiere, mouse e game controllers oppure i DSLR Controller per controllare gli scatti delle macchine fotografiche da remoto.
Per vedere le chiavette USB, poichè Android non fa l’automount delle stesse, occorre avere i diritti di root ed installare la ben nota applicazione di Chainfire: Stickmount. Ma il tutto funziona senza problemi.
Le prove sembra siano state effettuate utilizzando cavetti OTG standard, acquistabili un po’ ovunque.
Altro punto a favore del Nexus 5 icon wink Confermato il supporto USB Host per il Nexus 5
eu.chainfire.stickmount Confermato il supporto USB Host per il Nexus 5
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[root] StickMount
Chainfire
Free
100,000 - 500,000
Link Google Play Store
 Confermato il supporto USB Host per il Nexus 5

Se io fossi stato nella Cancellieri

Se io fossi stato nella Cancellieri:
Anna Maria Cancellieri Dimissioni
Luca Sofri, sul suo blog, propone undici domande e chiede a tutti di rispondere. Inizio io:
  1. Se fossi ministro della Giustizia e venissi a sapere di un detenuto in condizioni rischiose, e conoscessi quel detenuto, cosa farei?
    Lo segnalerei pubblicamente (non con una telefonata riservata), insieme a una richiesta immediata di relazione su tutte le situazioni rischiose, minacciando ispezioni immediate.
  2. Se fossi parente di detenuto in condizioni rischiose, proverei a raggiungere chi posso – ministro compreso – per segnalare il rischio?
    Certamente sì.
  3. E se non ne fossi parente e ne conoscessi le condizioni rischiose?
    Forse.
  4. Se a Giulia Ligresti fosse capitato qualcosa di brutto e prevedibile, la settimana prossima, e il ministro fosse stato informato del rischio, cosa avremmo pensato?
    Se la Cancellieri avesse seguito il punto 1, non avremmo pensato niente di male.
  5. Se il ministro avesse fatto quella telefonata per la figlia della sua portinaia, cosa avremmo pensato?
    Se la Cancellieri avesse seguito il punto 1, avremmo pensato la stessa cosa.
  6. Se il ministro avesse fatto quell’identica telefonata per Stefano Cucchi, cosa avremmo pensato?
    Se la Cancellieri non avesse seguito il punto 1, avremmo pensato la stessa cosa (anche perché la telefonata l’avrebbe fatta quando Stefano Cucchi era ancora vivo, e dunque sarebbe stato uno sventurato come le altre migliaia).
  7. Se il ministro non avesse fatto quella telefonata per Stefano Cucchi, essendo informata delle condizioni, cosa avremmo pensato?
    Se la Cancellieri avesse seguito il punto 1, non avrebbe avuto bisogno di fare nessuna telefonata.
  8. Dopo queste polemiche e proteste, gli interventi a protezione degli altri detenuti saranno più probabili o meno probabili?
    Continuerà a non fregargliene niente a nessuno, perché il ministro non ha preteso immediatamente una relazione su tutte le situazioni a rischio, minacciando ispezioni immediate, come da punto 1.
  9. Su tutti i detenuti in condizioni disumane e rischiose che ci sono nelle carceri italiane, quanti tweet e post scriveremo, la settimana prossima?
    Tutti quelli che ci verranno segnalati, e tutti quelli che il ministro della Giustizia vorrà segnalare (se riceve a sua volta segnalazioni) seguendo il punto 1.
  10. Quando un gip avalla le richieste di un pm di uso della carcerazione preventiva, e se ne dimostra l’inconsistenza, protestiamo, di solito? Chiediamo dimissioni?
    Non rilevante e un po’ pretestuoso.
  11. Quante dimissioni abbiamo chiesto quando un detenuto è morto in carcere? (135 non per cause naturali nel 2013)
    Non rilevante e un po’ pretestuoso.
Un Ministro non ha solo il diritto, ma ha il dovere di intervenire laddove abbia notizia di un sopruso. Ma lo deve fare pubblicamente e secondo equità, così come ogni altro rappresentante del popolo nelle istituzioni.

Qualcomm QFE1100: l’asso nella manica per l’autonomia del Nexus 5

Qualcomm QFE1100: l’asso nella manica per l’autonomia del Nexus 5:
qfe1100 benefits 2 530x291 Qualcomm QFE1100: lasso nella manica per lautonomia del Nexus 5
Tutti quelli che aspettavano il Nexus 5, me compreso, sono rimasti un pochino interdetti, quando in dotazione è stata confermata una batteria da 2300 mAh, un po’ perchè nell’esperienza del Nexus 4 non è che l’autonomia avesse brillato particolarmente e un po’ perchè ovviamente nel Nexus 5 lo schermo è fullHD e il processore è più potente, pertanto si è portati a pensare che si avrà, lato autonomia, un’esperienza d’uso disastrosa
C’è invece un asso nella manica che Google ha da giocare grazie a Qualcomm, perchè quest’ultima ha integrato nel Nexus 5 il chip QFE1100, un componente che al momento sembra presente solo nel Samsung Note 3 e che promette di aumentare l’autonomia dello smartphone fino al 20% in più, grazie ad una riduzione fino al 30% di calore prodotto, del componente radio.
Questo chip è quindi indipendente dal SoC, per cui non basta che lo smartphone abbia uno Snapdragon 800 per godere di questi benefici. Ma come funziona questa cosa ? Come al solito cercherò di non limitarmi a dare la notizia, ma a fornire anche qualche spiegazione più tecnica,  per capire meglio di cosa si parla.
Tutti i sistemi di telefonia cellulare che prevedono anche la trasmissione di dati ad alta velocità utilizzando infrastrutture – 3G, 4G, LTE, full 20-MHz LTE, necessitano di un rapporto potenza di picco / potenza media (PAR) piuttosto elevato che riduce l’efficienza degli amplificatori di potenza RF (Radio Frequenza), i quali sprecano energia generando calore (il classico effetto scaldapizzette quando si naviga in 3G per una mezzoretta icon biggrin Qualcomm QFE1100: lasso nella manica per lautonomia del Nexus 5 ) .
La tecnica usata dal chip QFE1100, molto conosciuta in verità già da molto tempo nel mondo dell’elettronica, si chiama Envelope Tracking (monitoraggio dell’inviluppo).
L’Envelope Tracking è una tecnica di alimentazione che migliora drasticamente l’efficienza degli amplificatori di potenza (PA) a radio frequenza. Questa tecnica invece di usare un voltaggio fisso per per il PA, utilizza un voltaggio dinamico che traccia  con accuratezza, l’ampiezza o “inviluppo” del segnale RF trasmesso.
qfe1100 benefits 530x134 Qualcomm QFE1100: lasso nella manica per lautonomia del Nexus 5
Usare un tradizionale voltaggio fisso ha lo svantaggio di fornire energia efficiente solo nei valori di picco della forma d’onda e nella maggior parte del tempo il voltaggio fornito è molto maggiore del reale fabbisogno e ciò comporta che l’energia in eccesso è dissipata (sprecata) sotto forma di calore prodotto dal PA. Quindi per dirla in parole povere, i moduli radio dei nostri smartphone, per mantenere il segnale, bruciano fino al 70% di energia in calore …  energia che ovviamente fornisce la batteria dello smartphone stesso.
Il chip di Qualcomm che usa la tecnica di Envelope Tracking invece aggiusta dinamicamente i valori di voltaggio forniti al PA, massimizzando in questo modo l’efficienza energetica dello stesso tenendolo in compressione sull’intero ciclo di modulazione, invece che solo nei valori di picco.
Oltre ad un ovvio guadagno energetico, (ossigeno per la batteria) per la drastica diminuzione del calore prodotto, anche il segnale radio sarà di una qualità migliore, permettendo migliori valori di upload.
qfe1100 benefits 3 530x130 Qualcomm QFE1100: lasso nella manica per lautonomia del Nexus 5
Questo Nexus 5 non so voi, ma a me sembra abbia molto da offrire in termini di innovazione, anche se per misurare la reale miglioria di questa tecnica bisognerà fare test accurati sul campo. Ritengo che il chip QFE1100, associato ad una migliore ottimizzazione di Android 4.4 KitKat per la gestione delle risorse RAM e di sistema, potrà rendere una batteria da 2300 mAh non certo miracolosa, ma sufficiente per un uso giornaliero anche abbastanza intenso e su XDA si iniziano a vedere alcuni segnali incoraggianti.
Ma come al solito, nei nostri test, potremo essere più precisi icon wink Qualcomm QFE1100: lasso nella manica per lautonomia del Nexus 5

Windows Phone supera iOS in Italia, e non solo

Windows Phone supera iOS in Italia, e non solo: Windows Phone ha superato iOS in Italia e inizia a diffondersi in tutta Europa. La piattaforma mobile operativa di Microsoft inizia a farsi sentire fra i big

Motorola Moto G sarà presentato il 13 novembre: disponibile in tutto il mondo (o quasi)

Motorola Moto G sarà presentato il 13 novembre: disponibile in tutto il mondo (o quasi):
moto g annuncio
Motorola non ce ne ha svelato i dettagli, ma è piuttosto chiaro che, al contrario di Moto X, questo Moto G sarà uno smartphone Globale, come lascia forse intendere la lettera nel suo nome.
Il momento di dire “hola, olá, g’day, hallo, bonjour, namastē, hello” ecc. al nuovo dispositivo dell’azienda di Google è fissato per il 13 novembre prossimo; speriamo solo che nell’accozzaglia di idiomi diversi che si alternano sul sito di registrazione all’evento, trovi il suo spazio anche l’italiano, e quindi che lo smartphone possa vedere la luce anche nel nostro paese. Un po’ confusionarie ancora le caratteristiche tecniche trapelate, che qui riassumiamo:
  • processore: Super fast Qualcomm 1,2 GHz quad-core (secondo @evleaks doveva essere uno Snapdragon S4 Pro da 1,5 GHz)
  • display: 4,7″ con risoluzione 1280 x 720 da 329ppi e protetto da Gorilla Glass (non da 4,5″)
  • fotocamera: posteriore da 5 Mpx (non da 8) e anteriore da 1,3 Mpx, con possibilità di registrare video a 30 fps (a 720p)
  • storage: 8 GB
  • connettività: quad-band, bluetooth 4.0, Wi-Fi e HSPA+
  • OS: Android 4.3 Jelly Bean
Appuntamento quindi a mercoledì della prossima settimana per scoprire cosa ci sarà di vero e soprattutto dove, quando e a che prezzo sarà disponibile.

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