30 settembre 2013
Register PEC: la posta elettronica certificata diventa App
Register PEC: la posta elettronica certificata diventa App: Un'applicazione gratuita per inviare da ogni dispositivo e-mail a valore legale.
Letta mente agli italiani #LettaMente
Letta mente agli italiani #LettaMente:
"Letta ieri sera dal suo maggiordomo Fabio Fazio ha detto in televisione che è a favore del Mattarellum e che per colpa di Grillo non si è potuto tornare a quella legge. Sappiamo bene, invece, che la verità è l’esatto opposto. Il Deputato del pd (menoelle, ndr) Giachetti propose il ritorno al mattarellum che fu bocciato a pieno titolo da Letta, dalla Finocchiaro e da tutto il pd (menoelle, ndr) che votò contro. Il M5S compatto votò a favore. Ci sono gli atti della camera che lo testimoniano. Questa è una menzogna che meriterebbe non solo una denuncia per diffamazione ma un intervento da parte di Roberto Fico in qualità di Presidente della Vigilanza Rai soprattutto per l’accomodante comportamento di Fazio che non poteva non sapere che quella era una balla colossale e non è minimamente intervenuto smentendo ciò che Letta stava asserendo. Come è possibile vedere da questo pezzo in evidenza Letta fu il primo a votare CONTRO il ritorno al mattarellum.
Riportiamo alcuni numeri relativi alla mozione Giachetti riporto il pezzo dell’articolo del loro giornale di partito in cui si nota il povero deputato pd (menoelle, ndr) che vota in solitaria sostenuto in pieno dal M5S, ma completamente abbandonato dal suo stesso partito.
Qui il dettaglio di chi ha votato a favore e chi ha votato contro." Felice Marra
"Letta ieri sera dal suo maggiordomo Fabio Fazio ha detto in televisione che è a favore del Mattarellum e che per colpa di Grillo non si è potuto tornare a quella legge. Sappiamo bene, invece, che la verità è l’esatto opposto. Il Deputato del pd (menoelle, ndr) Giachetti propose il ritorno al mattarellum che fu bocciato a pieno titolo da Letta, dalla Finocchiaro e da tutto il pd (menoelle, ndr) che votò contro. Il M5S compatto votò a favore. Ci sono gli atti della camera che lo testimoniano. Questa è una menzogna che meriterebbe non solo una denuncia per diffamazione ma un intervento da parte di Roberto Fico in qualità di Presidente della Vigilanza Rai soprattutto per l’accomodante comportamento di Fazio che non poteva non sapere che quella era una balla colossale e non è minimamente intervenuto smentendo ciò che Letta stava asserendo. Come è possibile vedere da questo pezzo in evidenza Letta fu il primo a votare CONTRO il ritorno al mattarellum.
Riportiamo alcuni numeri relativi alla mozione Giachetti riporto il pezzo dell’articolo del loro giornale di partito in cui si nota il povero deputato pd (menoelle, ndr) che vota in solitaria sostenuto in pieno dal M5S, ma completamente abbandonato dal suo stesso partito.
Qui il dettaglio di chi ha votato a favore e chi ha votato contro." Felice Marra
LG Nexus 5: tutte le specifiche complete, confermate dal file di log
LG Nexus 5: tutte le specifiche complete, confermate dal file di log:
C’è da dire che, per quanto i dati siano certi, esiste sempre la possibilità che qualcosa cambi nella versione definitiva, anche se difficilmente ci discosteremo troppo da quanto riportato qui sopra, in quanto, a questo punto, si tratterebbe di modifiche hardware.
Il file di log è comunque molto grande (quasi 10 MB di solo testo) e stiamo ancora scavando alla ricerca di ulteriori informazioni, questa volta sul lato software: alcune cose interessanti e altrettante “anomalie” sono già emerse, ma non vogliamo anticiparvi nulla. Appuntamento quindi ad un prossimo articolo, mentre nella galleria qui sotto trovate un collage estratto dal file che sostanzialmente conferma quanto appena riportato in merito alle caratteristiche del Nexus 5 (i riferimenti sono multipli, ne abbiamo inseriti solo alcuni).
Restano da fare delle considerazioni in materia di prezzo ma sono pure speculazioni: la speranza è ovviamente di rimanere attorno alle cifre del Nexus 4 se non inferiori, ovvero avendo come base i 350€ per il modello da 16 GB, ma personalmente credo che quest’anno potremmo spingerci anche un po’ oltre, magari sui 400€. Non staremo qui a ripetere come “l’economicità” di Google non sia un dato di fatto assoluto, né ci lanceremo in una diatriba in merito in totale mancanza di prove: non ci resta che aspettare, sperare, e chiedere i vostri pareri in merito.
(Continua...)
Leggi il resto di LG Nexus 5: tutte le specifiche complete, confermate dal file di log
Grazie ai gentilissimi colleghi di Myce.com abbiamo potuto accedere al file di log del Nexus 5 in loro possesso, e siamo stati così in grado di estrapolare tutte le caratteristiche dello smartphone, a cominciare proprio dal nome, che ormai possiamo considerare ufficiale. Non perdiamo quindi tempo in chiacchiere e vediamo subito cosa ci accoglierà all’interno del prossimo Nexus (LG D820):
- Display: 5” full HD (per essere pignoli sarà qualcosa meno, circa 4,97”) 442ppi
- CPU: Qualcomm Snapdragon 800 a 2,3 GHz
- RAM: 2 GB
- Memoria interna: 16 GB (almeno nel modello in oggetto, il che non esclude varianti inferiori o superiori) ovviamente non espandibile
- Fotocamera posteriore: 8 megapixel ()
- Fotocamera anteriore: 1,2 megapixel (1280 x 960)
- Sensori: accelerometro, magnetometro, giroscopio, prossimità, luminosità, barometro, orientamento
- Batteria: ricarica induttiva, amperaggio non confermato (secondo i dati FCC dovrebbe essere 2.300 mAh)
C’è da dire che, per quanto i dati siano certi, esiste sempre la possibilità che qualcosa cambi nella versione definitiva, anche se difficilmente ci discosteremo troppo da quanto riportato qui sopra, in quanto, a questo punto, si tratterebbe di modifiche hardware.
Il file di log è comunque molto grande (quasi 10 MB di solo testo) e stiamo ancora scavando alla ricerca di ulteriori informazioni, questa volta sul lato software: alcune cose interessanti e altrettante “anomalie” sono già emerse, ma non vogliamo anticiparvi nulla. Appuntamento quindi ad un prossimo articolo, mentre nella galleria qui sotto trovate un collage estratto dal file che sostanzialmente conferma quanto appena riportato in merito alle caratteristiche del Nexus 5 (i riferimenti sono multipli, ne abbiamo inseriti solo alcuni).
Restano da fare delle considerazioni in materia di prezzo ma sono pure speculazioni: la speranza è ovviamente di rimanere attorno alle cifre del Nexus 4 se non inferiori, ovvero avendo come base i 350€ per il modello da 16 GB, ma personalmente credo che quest’anno potremmo spingerci anche un po’ oltre, magari sui 400€. Non staremo qui a ripetere come “l’economicità” di Google non sia un dato di fatto assoluto, né ci lanceremo in una diatriba in merito in totale mancanza di prove: non ci resta che aspettare, sperare, e chiedere i vostri pareri in merito.
(Continua...)
Leggi il resto di LG Nexus 5: tutte le specifiche complete, confermate dal file di log
Succede a Mascalucia: “Vorrei una copia dell’Allegato A”. “Non glielo posso dare”
Succede a Mascalucia: “Vorrei una copia dell’Allegato A”. “Non glielo posso dare”:
-“Vorrei una copia dell’Allegato A”
- “…non glielo posso dare”
Questi i fatti accaduti circa un mese fa, quando la nostra Consigliera 5 Stelle, Agata Montesanto, per l’espletamento del suo mandato, si recava dal Responsabile dei Servizi Sociali di Mascalucia, il quale rispondeva “picche” alla sua richiesta.
Volete sapere come è andata a finire? Leggete il Report pubblicato sotto che vogliamo condividere con tutti Voi, insieme alla nostra soddisfazione nel constatare che la tenacia, quando accompagnata dalla ragione, porta i suoi frutti.
Piccolo report dell’accaduto:
Il 5 Settembre 2013 la Consigliera del Comune di Mascalucia, Agata Montesanto, si recava presso i Servizi Sociali, in via Bellini, Mascalucia per colloquiare con il Responsabile in merito ad una richiesta protocollata il 28 Agosto 2013, dove richiedeva copia in carta semplice dell’allegato A della proposta dirigenziale 1376 del 19-08-2013 recante come oggetto “Assegno civico Luglio 2013”.
Il Responsabile adducendo allucinanti ostative riconducibili alla presenza di dati sensibili all’interno del documento, rifiutava la copia di tali atti, rimanendo comunque disponibile alla visione in situ della documentazione richiesta.
La Consigliera, rispondeva dicendo che non capiva tale posizione e ribadiva la sua richiesta di rilascio della copia. L’incontro si concludeva senza aver avuto quanto richiesto. Si recavano nuovamente dall’impiegato, la Consigliera e un esperto in materia.
Il Responsabile rispondeva in sintesi che i dati in copia non potevano essere resi in quanto trattasi di documenti contenenti dati sensibili. Citando pure il D.L. 14 marzo 2013, n. 33 , in tema di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni che ha a che fare con il trattamento dei dati, ma solo ai fini del trattamento di trasparenza.
Chiedevano allora che figura egli rivestivisse all’interno del D.P.S. (Documento Programmatico della Sicurezza) Comunale, rispondendo che la sua figura non ha una delega. A quel punto gli si faceva prendere atto che a maggior ragione, non essendo lui Titolare del Trattamento dei Dati, non poteva negarci la copia degli atti.
Lo stesso giorno, la Consigliera e l’esperto in materia, decidevano di protocollare una richiesta chiedendo per iscritto, al Responsabile che lo aveva posto, i motivi di tale diniego, ponendo un tremine di 4 giorni. Trascorso infruttuosamente tale termine, si recavano dai Carabinieri, accompagnati da diversi attivisti, per esporre i fatti e richiedere il loro intervento per l’acquisizione conoscitiva di ciò che era accaduto.
Dopo pochi giorni il Comandante dei Carabinieri informava la Consigliera di avere proceduto alla richiesta di chiarimenti al Segretario Generale del Comune e al Responsabile dei Servizi Sociali.
Il 27 Settembre 2013, veniva rilasciato alla Consigliera, la quale è tenuta a preservare la riservatezza del contenuto del documento, l’allegato richiesto, per finalità connesse all’espletamento del mandato.
Pubblichiamo le richieste protocollate e l’accoglimento della richiesta.
Diniego copia atti comunali
Assegno civico
Accoglimento richiesta accesso agli atti
-“Vorrei una copia dell’Allegato A”
- “…non glielo posso dare”
Questi i fatti accaduti circa un mese fa, quando la nostra Consigliera 5 Stelle, Agata Montesanto, per l’espletamento del suo mandato, si recava dal Responsabile dei Servizi Sociali di Mascalucia, il quale rispondeva “picche” alla sua richiesta.
Volete sapere come è andata a finire? Leggete il Report pubblicato sotto che vogliamo condividere con tutti Voi, insieme alla nostra soddisfazione nel constatare che la tenacia, quando accompagnata dalla ragione, porta i suoi frutti.
Piccolo report dell’accaduto:
Il 5 Settembre 2013 la Consigliera del Comune di Mascalucia, Agata Montesanto, si recava presso i Servizi Sociali, in via Bellini, Mascalucia per colloquiare con il Responsabile in merito ad una richiesta protocollata il 28 Agosto 2013, dove richiedeva copia in carta semplice dell’allegato A della proposta dirigenziale 1376 del 19-08-2013 recante come oggetto “Assegno civico Luglio 2013”.
Il Responsabile adducendo allucinanti ostative riconducibili alla presenza di dati sensibili all’interno del documento, rifiutava la copia di tali atti, rimanendo comunque disponibile alla visione in situ della documentazione richiesta.
La Consigliera, rispondeva dicendo che non capiva tale posizione e ribadiva la sua richiesta di rilascio della copia. L’incontro si concludeva senza aver avuto quanto richiesto. Si recavano nuovamente dall’impiegato, la Consigliera e un esperto in materia.
Il Responsabile rispondeva in sintesi che i dati in copia non potevano essere resi in quanto trattasi di documenti contenenti dati sensibili. Citando pure il D.L. 14 marzo 2013, n. 33 , in tema di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni che ha a che fare con il trattamento dei dati, ma solo ai fini del trattamento di trasparenza.
Chiedevano allora che figura egli rivestivisse all’interno del D.P.S. (Documento Programmatico della Sicurezza) Comunale, rispondendo che la sua figura non ha una delega. A quel punto gli si faceva prendere atto che a maggior ragione, non essendo lui Titolare del Trattamento dei Dati, non poteva negarci la copia degli atti.
Lo stesso giorno, la Consigliera e l’esperto in materia, decidevano di protocollare una richiesta chiedendo per iscritto, al Responsabile che lo aveva posto, i motivi di tale diniego, ponendo un tremine di 4 giorni. Trascorso infruttuosamente tale termine, si recavano dai Carabinieri, accompagnati da diversi attivisti, per esporre i fatti e richiedere il loro intervento per l’acquisizione conoscitiva di ciò che era accaduto.
Dopo pochi giorni il Comandante dei Carabinieri informava la Consigliera di avere proceduto alla richiesta di chiarimenti al Segretario Generale del Comune e al Responsabile dei Servizi Sociali.
Il 27 Settembre 2013, veniva rilasciato alla Consigliera, la quale è tenuta a preservare la riservatezza del contenuto del documento, l’allegato richiesto, per finalità connesse all’espletamento del mandato.
Pubblichiamo le richieste protocollate e l’accoglimento della richiesta.
Diniego copia atti comunali
Assegno civico
Accoglimento richiesta accesso agli atti
"Concorso truccato" all'università Arrestati due docenti dell'ateneo
"Concorso truccato" all'università Arrestati due docenti dell'ateneo:
Sono accusati di ''aver gravemente inquinato'' un concorso per ricercatore in Microbiologia e Microbiologia Chimica, allo scopo di pilotarne l'esito.
Sono accusati di ''aver gravemente inquinato'' un concorso per ricercatore in Microbiologia e Microbiologia Chimica, allo scopo di pilotarne l'esito.
SOLO Launcher FREE (Italia) - App Android su Google Play
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3mm Inexpensive Chip Revolutionizes Electron Accelerators
3mm Inexpensive Chip Revolutionizes Electron Accelerators: AaronW writes "Scientists and engineers at the US DOE SLAC National Accelerator Laboratory and Stanford University have developed an advanced accelerator technology smaller than a grain of rice. It is currently accelerating electrons at 300 million volts per meter with a goal of achieving 1 billion EV per meter. It could do in 100 feet what the SLAC linear accelerator does in two miles and could achieve a million more electron pulses per second. This could lead to more compact accelerators and X-ray devices."
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27 settembre 2013
La Rai e il “vizietto” dei tagli su argomenti ritenuti scomodi
La Rai e il “vizietto” dei tagli su argomenti ritenuti scomodi:
È successo nella trasmissione “Lineablu”, andata in onda il 31 agosto 2013, che ha dedicato un ampio spazio alla città di Sciacca e alle sue risorse naturali (mare, ceramica, terme, etc.).
La puntata in questione, registrata un mese prima della messa in onda, ha visto tra i protagonisti l’ingegnere Mario Di Giovanna, appartenente al Comitato Stoppa La Piattaforma, che ha rilasciato dichiarazioni in merito alle ipotesi di sfruttamento petrolifero del mare saccense. In particolare, Di Giovanna, che porta avanti da anni una dura battaglia contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia, durante l’intervista a “Lineablu” ha espresso il proprio legittimo dissenso circa lo sfruttamento in chiave industriale del mare di Sciacca.
Ebbene, quell’intervista non è mai stata trasmessa, anzi è stata sostituita con le dichiarazioni di un geologo, Carlo Cassaniti, che, contrariamente a quanto espresso da Di Giovanna, rassicurava sulla bontà delle trivellazioni e sull’opportunità di una zonizzazione del Canale di Sicilia al fine di individuare porzioni di mare compatibili con l’estrazione petrolifera.
“L’idea che si possa dividere in zone, più o meno sensibili ai fini delle trivellazioni” – afferma Di Giovanna – “di fatto ammette che è possibile trivellare in sicurezza, ma è assolutamente priva di ogni fondamento logico. Eseguire una zonizzazione del nostro mare per fini petroliferi equivale a sostenere che il petrolio, riversato in mare a causa di un incidente, rimane confinato all’interno di invisibili confini che delimitano tali zone”.
Su suggerimento dei portavoce del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), la cittadina a 5 stelle alla Camera Mariella Liuzzi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente della Commissione Vigilanza Rai e al Presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai, in cui si chiede per quali ragioni l’intervista all’ingegnere Di Giovanna è stata prima registrata e successivamente censurata; perché al posto della predetta intervista sono andate in onda le dichiarazioni del geologo Cassaniti concernenti lo stesso argomento affrontato dal Di Giovanna, ma di contenuto diametralmente opposto; per quali ragioni non sono state trasmesse entrambe le interviste e si è invece preferito oscurare del tutto il punto di vista del Comitato Stoppa la Piattaforma in merito alle trivellazioni nel mare di Sciacca; se la censura in oggetto costituisce parte di una più ampia politica – apparentemente perseguita dalla Rai anche in altre occasioni, come durante il programma “Petrolio” andato in onda nel mese di agosto su Rai Uno – volta a sostenere le estrazioni petrolifere sul territorio italiano e creare consenso attorno a tali attività; se tale politica comunicativa favorevole alle trivellazioni costituisca una sorta di occulta contropartita nell’ambito di accordi commerciali e pubblicitari tra la Rai e le compagnie petrolifere quali, ad esempio, l’Eni.
La risposta della Commissione non è tardata ad arrivare (vedi link), così come le riflessioni della stessa deputata M5S Liuzzi dopo un’attenta lettura della stessa (vedi link).
In primo luogo Cassaniti “è ritenuto un esperto per approfondire il tema delle trivellazioni dal punto di vista scientifico; tale testimonianza dunque non veniva utilizzata in contrapposizione alle teorie del Comitato Stoppa La Piattaforma o ad altra qualsivoglia posizione bensì come parere tecnico”. Sicuramente esperto come Tabarelli di Nomisma Energia? Chissà!
Ma vi è di più. L’intervista censurata dell’ingegnere Di Giovanna, secondo la RAI, non è andata in onda poiché la conduttrice “dopo aver sottolineato che i pescatori locali hanno deciso di prendere posizione e di sostenere il Comitato Stoppa la piattaforma, intervista Pino Gullo, presidente della Lega Pesca Sicilia, che sottolinea come la pesca siciliana chieda con molta forza una regolamentazione al pari di quello che è avvenuto nell’Alto Tirreno e conclude che per poche manciate di petrolio si va a distruggere l’industria della pesca … che dà lavoro a moltissime famiglie”. In questo caso, però, la RAI non ha ritenuto che fosse necessario l’intervento di un esperto, così come accaduto per la presa di posizione a favore del petrolio, né che non esiste in alcun modo una scusante alle perforazioni petrolifere, anche qualora esse avvengano in sicurezza.
E veniamo infine alla chicca finale della risposta all’interrogazione: “Nel rispetto dei principi d’imparzialità e completezza dell’informazione, si precisa infine che, non essendo presenti nei servizi sopra riassunti delle dichiarazioni o interviste di rappresentanti di compagnie petrolifere (per es. Eni), gli autori hanno deciso che, nell’economia del programma, le due voci fossero sufficienti ed esaustive a raccontare tale problematica”. Giusto! C’era già l’opinione di un geologo che sosteneva l’ENI e la richiesta di regolamentazione del Presidente della Lega Pesca Sicilia.
Il “vizietto” di mamma Rai di non dare spazio alle voci contrarie ai poteri forti continua a manifestarsi, soprattutto nelle trasmissioni di maggiore ascolto!
E’ da evidenziare comunque che la stessa solerzia nelle risposte, discutibili, date a Roma non si ravvisa presso l’ARS, dove a oggi giacciono inascoltate anche le richieste scaturite dalla IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana presieduta dal pentastellato Giampiero Trizzino. Al termine di un’audizione tenutasi lo scorso mese di febbraio con Greenpeace, il Comitato Stoppa La Piattaforma e altre associazioni ambientaliste, Trizzino aveva chiesto un accordo Stato-Regione per razionalizzare il sistema normativo e le autorizzazioni per le trivellazioni nel Canale di Sicilia e la formazione di un tavolo tecnico con i rappresentanti degli enti preposti, ma la richiesta non ha avuto ancora alcun seguito.
Palermo, 27 settembre 2013
È successo nella trasmissione “Lineablu”, andata in onda il 31 agosto 2013, che ha dedicato un ampio spazio alla città di Sciacca e alle sue risorse naturali (mare, ceramica, terme, etc.).
La puntata in questione, registrata un mese prima della messa in onda, ha visto tra i protagonisti l’ingegnere Mario Di Giovanna, appartenente al Comitato Stoppa La Piattaforma, che ha rilasciato dichiarazioni in merito alle ipotesi di sfruttamento petrolifero del mare saccense. In particolare, Di Giovanna, che porta avanti da anni una dura battaglia contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia, durante l’intervista a “Lineablu” ha espresso il proprio legittimo dissenso circa lo sfruttamento in chiave industriale del mare di Sciacca.
Ebbene, quell’intervista non è mai stata trasmessa, anzi è stata sostituita con le dichiarazioni di un geologo, Carlo Cassaniti, che, contrariamente a quanto espresso da Di Giovanna, rassicurava sulla bontà delle trivellazioni e sull’opportunità di una zonizzazione del Canale di Sicilia al fine di individuare porzioni di mare compatibili con l’estrazione petrolifera.
“L’idea che si possa dividere in zone, più o meno sensibili ai fini delle trivellazioni” – afferma Di Giovanna – “di fatto ammette che è possibile trivellare in sicurezza, ma è assolutamente priva di ogni fondamento logico. Eseguire una zonizzazione del nostro mare per fini petroliferi equivale a sostenere che il petrolio, riversato in mare a causa di un incidente, rimane confinato all’interno di invisibili confini che delimitano tali zone”.
Su suggerimento dei portavoce del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), la cittadina a 5 stelle alla Camera Mariella Liuzzi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente della Commissione Vigilanza Rai e al Presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai, in cui si chiede per quali ragioni l’intervista all’ingegnere Di Giovanna è stata prima registrata e successivamente censurata; perché al posto della predetta intervista sono andate in onda le dichiarazioni del geologo Cassaniti concernenti lo stesso argomento affrontato dal Di Giovanna, ma di contenuto diametralmente opposto; per quali ragioni non sono state trasmesse entrambe le interviste e si è invece preferito oscurare del tutto il punto di vista del Comitato Stoppa la Piattaforma in merito alle trivellazioni nel mare di Sciacca; se la censura in oggetto costituisce parte di una più ampia politica – apparentemente perseguita dalla Rai anche in altre occasioni, come durante il programma “Petrolio” andato in onda nel mese di agosto su Rai Uno – volta a sostenere le estrazioni petrolifere sul territorio italiano e creare consenso attorno a tali attività; se tale politica comunicativa favorevole alle trivellazioni costituisca una sorta di occulta contropartita nell’ambito di accordi commerciali e pubblicitari tra la Rai e le compagnie petrolifere quali, ad esempio, l’Eni.
La risposta della Commissione non è tardata ad arrivare (vedi link), così come le riflessioni della stessa deputata M5S Liuzzi dopo un’attenta lettura della stessa (vedi link).
In primo luogo Cassaniti “è ritenuto un esperto per approfondire il tema delle trivellazioni dal punto di vista scientifico; tale testimonianza dunque non veniva utilizzata in contrapposizione alle teorie del Comitato Stoppa La Piattaforma o ad altra qualsivoglia posizione bensì come parere tecnico”. Sicuramente esperto come Tabarelli di Nomisma Energia? Chissà!
Ma vi è di più. L’intervista censurata dell’ingegnere Di Giovanna, secondo la RAI, non è andata in onda poiché la conduttrice “dopo aver sottolineato che i pescatori locali hanno deciso di prendere posizione e di sostenere il Comitato Stoppa la piattaforma, intervista Pino Gullo, presidente della Lega Pesca Sicilia, che sottolinea come la pesca siciliana chieda con molta forza una regolamentazione al pari di quello che è avvenuto nell’Alto Tirreno e conclude che per poche manciate di petrolio si va a distruggere l’industria della pesca … che dà lavoro a moltissime famiglie”. In questo caso, però, la RAI non ha ritenuto che fosse necessario l’intervento di un esperto, così come accaduto per la presa di posizione a favore del petrolio, né che non esiste in alcun modo una scusante alle perforazioni petrolifere, anche qualora esse avvengano in sicurezza.
E veniamo infine alla chicca finale della risposta all’interrogazione: “Nel rispetto dei principi d’imparzialità e completezza dell’informazione, si precisa infine che, non essendo presenti nei servizi sopra riassunti delle dichiarazioni o interviste di rappresentanti di compagnie petrolifere (per es. Eni), gli autori hanno deciso che, nell’economia del programma, le due voci fossero sufficienti ed esaustive a raccontare tale problematica”. Giusto! C’era già l’opinione di un geologo che sosteneva l’ENI e la richiesta di regolamentazione del Presidente della Lega Pesca Sicilia.
Il “vizietto” di mamma Rai di non dare spazio alle voci contrarie ai poteri forti continua a manifestarsi, soprattutto nelle trasmissioni di maggiore ascolto!
E’ da evidenziare comunque che la stessa solerzia nelle risposte, discutibili, date a Roma non si ravvisa presso l’ARS, dove a oggi giacciono inascoltate anche le richieste scaturite dalla IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana presieduta dal pentastellato Giampiero Trizzino. Al termine di un’audizione tenutasi lo scorso mese di febbraio con Greenpeace, il Comitato Stoppa La Piattaforma e altre associazioni ambientaliste, Trizzino aveva chiesto un accordo Stato-Regione per razionalizzare il sistema normativo e le autorizzazioni per le trivellazioni nel Canale di Sicilia e la formazione di un tavolo tecnico con i rappresentanti degli enti preposti, ma la richiesta non ha avuto ancora alcun seguito.
Palermo, 27 settembre 2013
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