25 settembre 2013

TIM aumenta la tariffa base mobile Internet: 4 euro per 24h

TIM aumenta la tariffa base mobile Internet: 4 euro per 24h: TIM dal 4 novembre farà pagare per la tariffa base mobile Internet 4 euro al giorno a fronte di 500 MB di traffico.

ndr: a su pazzi completi

Nvidia fa pace con Linux: presto driver open source migliori

Nvidia fa pace con Linux: presto driver open source migliori: Nvidia pubblicherà la documentazione sulle proprie schede per la realizzazione di driver open source.

CyanogenMod annuncia Privacy Guard 2.0 (integrando Op. app) per la CM 10.2

CyanogenMod annuncia Privacy Guard 2.0 (integrando Op. app) per la CM 10.2:
Advanced MessagingSe per caso vi foste persi un paio di vecchi articoli, è il caso di un piccolo ripasso prima di cominciare.
Tutto è iniziato la scorsa primavera con Privacy Guard, un nuovo sistema di tutela dei dati personali di CyanogenMod, che consentiva agli utenti del firmware di impedire l’accesso ai propri contenuti da parte delle app di loro scelta.
In seguito si è poi scoperto che Google aveva inserito (o meglio, nascosto) in Android 4.3 un qualcosa di simile ma a suo modo più potente, ovvero un servizio che ci consente di revocare ogni singolo permesso di ciascuna app, restituendo all’applicazione in questione un insieme di dati vuoti ogni volta che cerchi di accedere ad uno dei permessi disabilitati manualmente: tale servizio si chiama Op. App (in inglese è il contrario, App ops, da “app operations”).
Fate 1+1 e otterrete Privacy Guard 2.0, appena inserito nella CyanogenMod 10.2, e che sostanzialmente è una fusione dei due servizi precedenti, che si usa nel seguente modo:
  • Un singolo clic su qualsiasi app dalla schermata principale di Privacy Guard equivale ad un toggle on/off dei permessi per la lettura di posizione, contatti, chiamate, calendario, e SMS/MMS 
  • Una pressione prolungata mostra invece tutti i permessi usati da quell’app e il loro stato (on/off).
  • Una nuova voce nel menu consente di accedere all’interfaccia standard di Op. app
  • Una notifica apparirà ogni volta che userete un’app con uno o più permessi revocati
  • Privacy Guard può essere abilitato di default per tutte le nuove app, bloccando i dati personali elencati al primo punto
  • Dalla schermata principale, tramite filtri, potrete mostrare/nascondere le app di sistema
  • Un elenco delle app disabilitate ordinate in ordine alfabetico è presente in fondo alla lista
  • Un singolo pulsante di quick reset disabilita del tutto Privacy Guard, che può essere ri-abilitato altrettanto facilmente con un clic
Questo conclude la panoramica di funzioni del nuovo Privacy Guard 2.0, che dovrete già trovare nelle nightly della CM 10.2. A seguire una galleria di screenshot, ma prima non potete scampare alla domanda: vorreste un simile servizio integrato in Android oppure Op. app sarebbe già sufficiente (basterebbe attivarlo)?

LibreOffice Conference di Milano dal 25 al 27 Settembre 2013

LibreOffice Conference di Milano dal 25 al 27 Settembre 2013: Torniamo a parlare di LibreOffice per ricordare a tutti un evento importante che si terrà fra una settimana ovvero l'incontro della comunità Italiana che si terrà dal 25 al 27 Settembre 2013 a Milano presso l'Aula Magna dell'Università Statale di Milano.

Ubuntu Phone OS sarà rilasciato il 17 Ottobre per la gamma Nexus

Ubuntu Phone OS sarà rilasciato il 17 Ottobre per la gamma Nexus: Ottime notizie per tutti gli amanti di Ubuntu Phone OS, il sistema operativo per smartphone di casa Canonical.

iPhone 5S, il costo di produzione dello smartphone è di circa 200 dollari

iPhone 5S, il costo di produzione dello smartphone è di circa 200 dollari:
Foto iPhone 5SQuando parliamo di iPhone 5S, ci vien da pensare non solo alle sue ottime specifiche tecniche e feature, ma anche al prezzo esborbitante che Apple ha imposto, confermando, assieme alla vendita di iPhone 5C a 600 euro, che l’intenzione di puntare sulla fascia medio-bassa del mercato fosse solo una strana invenzione dei mass media.
Ma quanto viene a guadagnare Apple su ogni singolo dispositivo venduto? Si è posto questa domanda il noto IHS Suppli, che ha stimato le componenti del cellulare sulla base delle informazioni rilasciate dalla Mela Morsicata nell’arco degli ultimi mesi e con riferimento a costi di produzione, ricerca e sviluppo, software, licenze, marketing e distribuzione; i primi sono pari a circa 199 dollari per la versione da 16 gigabyte del melafonino; a 210, per quella da 64; vediamo alcuni dei costi più interessanti:
  • 41 Dollari per il display;
  • 32 Dollari per i chip RF;
  • 7 Dollari per il sensore Touch ID;
  • 19 Dollari per il processore A7 di Samsung;
Poi, però, bisogna aggiungere 8 euro per l’assemblaggio, che porta la cifra finale a 207 e 218 dollari; per iPhone 5C, invece, siamo a quota 173/183 dollari, ma non è ancora certo nulla.

Scheda tecnica di iPhone 5S

Nell’attesa di maggiori certezze, vi proponiamo la scheda tecnica di iPhone 5S:
  • Sistema operativo iOS 7;
  • Schermo touchscreen Display Retina da 4″;
  • Processore A7 e motion co-processor M7;
  • Fotocamera iSight 8 megapixel;
  • Videocamera FaceTime HD;
  • Sistema Touch ID per il riconoscimento delle impronte;
  • Connettività 13 bande wireless LTE;
  • Wi-Fi dual-band 802.11 a/b/g/n con velocità fino a 150 Mbps;
  • Bluetooth 4.0;
  • Batteria con autonomia 10 ore in conversazione con reti 3G, fino a 10 ore di navigazione con reti Wi-Fi e LTE (8 ore su reti 3G), fino a 10 ore di riproduzione-video, oltre a 40 ore di riproduzione audio.
Chi di voi lo ha acquistato o ha intenzione di farlo?

L'onestà di Glen James ripagata dal web con 120mila dollari

L'onestà di Glen James ripagata dal web con 120mila dollari:
L'onestà di Glen James ripagata dal web con 120mila dollari
Glen James, anziano afro-americano di Boston, senzatetto, lo scorso fine settimana girovagando in un centro commerciale ha trovato uno zainetto abbandonato, con all'interno 42mila dollari in banconote e traveller’s cheque.
Subito ha consegnato lo zaino a una pattuglia di poliziotti e per il suo gesto ha ricevuto un encomio dal capo della Polizia. La storia si è diffusa su giornali e web e un cittadino della Virginia, Ethan Whittington, ha lanciato una sottoscrizione online per raccogliere denaro da donare a Glen.
Hanno versato un contributo – si va da un dollaro a 500 – quasi 6.000 persone. Per un totale di 140.000 dollari. Che faranno la felicità di Mr. James...

Amazon Mojito: l’OS dei nuovi Kindle Fire

Amazon Mojito: l’OS dei nuovi Kindle Fire:
mojito
Assieme alle sue nuove tavolette, Amazon ha aggiornato anche il proprio fork di Android, Fire OS – nome in codice Mojito (si vede che gli piaceva il cocktail) e basato su Android 4.2.2. Il numero di versione del robottino è comunque in parte irrilevante, perché la skin di Amazon copre tutto e tutti, sebbene aggiunga ovviamente anche del suo. In particolare troviamo:
  • Carosello e griglia: il layout della home può essere ora impostato in una di queste due modalità, laddove prima c’era solo il carosello
  • Cloud Collection: app, libri, riviste, giornali: è tutto nella cloud (di cui Amazon è fiero araldo) e tutto sincronizzato tra quanti dispositivi Kindle vorrete
  • 1-Tap Archive: Mojito rileva quali sono le cose che usate meno spesso, e con un solo tap le archivierà nella cloud, facendovi risparmiare prezioso spazio sul tablet
  • Integrazione social: Twitter e Facebook adesso sono in parte integrati nell’OS, consentendo di condividere qualsiasi contenuto e importate ad esempio contatti e appuntamenti dal social network blu
  • GameCircle e Whispersync per i giochi: il progresso nei giochi e il profilo del giocatore possono essere sincronizzati tra vari dispositivi. Una feature già presente sul Game Center di Apple e sul Play Games di Android, sebbene stia sempre allo sviluppatore sfruttarla o meno
  • X-Ray (film), TV e musica: più informazioni per film e TV e testi delle canzoni durante la riproduzione
  • Second Screen: si tratta in pratica di inviare contenuti dal tablet alla TV, potendo intanto usare il Kindle Fire per navigare, leggere email, ecc. Un po’ come Chromecast, non è proprio streaming, ma il video viene prelevato dalla TV nella cloud, quindi la qualità dello stesso non dipende dal Kindle.
  • Compatibilità nativa con Android: se un’app gira su Android, può girare su Fire OS (Mojito) con poco o punto sforzo.
  • Mayday Button: assistenza tecnica direttamente sul dispositivo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutto l’anno, gratis, con un tempo di risposta stimato in meno di 15 secondi. Fate conto che tutto questo paragrafo sia un enorme “neretto”, perché si tratta di una forma di assistenza senza precedenti e perfettamente integrata nel sistema, con il pulsante di “soccorso” integrato nei Quick Setting; alla sua pressione, un espero di Amazon apparirà sul tablet e aiuterà l’utente potendo anche interagire on l’OS (qui trovate lo spot TV).
Le aggiunte sono ben più di queste, ma non tutte sono altrettanto importanti, anche se vale la pena sottolineare un piccolo sforzo in direzione del mondo enterprise, con servizi come VPN, Kerberos e cloud print; potete comunque consultare il link alla fonte per il comunicato completo. Ribadiamo comunque che il sistema di Amazon non ha accesso al Play Store, e che tutti i contenuti provengono dall’App-Shop.