13 maggio 2013
E' nato Hacking Italia
E' nato Hacking Italia: Finalmente è nato l'hacker news made in Italy, da non perdere
9 mesi di carcere per una pagina Facebook: abbiate paura
9 mesi di carcere per una pagina Facebook: abbiate paura: Il Tribunale di Roma ha condannato un 34enne romano per la pagina Facebook "Cartellopoli". L'obiettivo era contrastare la diffusione dei cartelloni pubblicitari, ma i commenti dei suoi amici si sono spinti verso l'istigazione a delinquere e l'apologia di reato. Il Giudice ha riconosciuto il giovane come unico responsabile.
Confronto fotografico HTC One vs Samsunsg Galaxy S4: Megapixel vs UltraPixel
Confronto fotografico HTC One vs Samsunsg Galaxy S4: Megapixel vs UltraPixel:
Tra HTC One e Samsung Galaxy S4 è battaglia al vertice delle capacità fotografiche dei terminali Android. Abbiamo già messo a confronto HTC One con altri device anche non Android (tra cui il Lumia 920) in questo articolo.
Adesso è tempo del confronto diretto con l’altro big player nel mercato Android. Il Galaxy S4. E’ uno scontro di vertice, una battaglia memorabile tra due modi totalmente diversi di vedere le caratteristiche fotografiche, sia dal punto di vista dell’hardware che da quello software.
Se Samsung persegue e migliora la strada tradizionale dell’incremento della risoluzione con il suo sensore da 13 Mpixel, HTC con One segue una strada diversa, abbatte il mito della risoluzione fisica a 4 megapixel finali, per immagini snelle e velocissime da catturare. Il risultato si ottiene affidando l’acquisizione ad un sensore con stabilizzazione ottica, BSI e la capacità di catturare più luce (che HTC chiama la tecnologia Ultrapixel) con una “griglia” di pixel più grandi. La promessa di HTC è quella di ottenere scatti migliori in condizioni di luce non ottimale (la maggior parte delle foto scattate con uno smartphone ricadono in questa categoria).
Senza tornare a descrivere le due filosofie ed enumerare le caratteristiche hardware dei due device, possiamo semplificare la questione definendo questo lo scontro tra la grande e prestante “forza bruta” di Galaxy S4 e la spinta ottimizzazione di HTC.
Le foto che seguono sono scattate – se non diversamente specificato - utilizzando le impostazioni di default.
(Continua...)
Leggi il resto di Confronto fotografico HTC One vs Samsunsg Galaxy S4: Megapixel vs UltraPixel
Tra HTC One e Samsung Galaxy S4 è battaglia al vertice delle capacità fotografiche dei terminali Android. Abbiamo già messo a confronto HTC One con altri device anche non Android (tra cui il Lumia 920) in questo articolo.
Adesso è tempo del confronto diretto con l’altro big player nel mercato Android. Il Galaxy S4. E’ uno scontro di vertice, una battaglia memorabile tra due modi totalmente diversi di vedere le caratteristiche fotografiche, sia dal punto di vista dell’hardware che da quello software.
Se Samsung persegue e migliora la strada tradizionale dell’incremento della risoluzione con il suo sensore da 13 Mpixel, HTC con One segue una strada diversa, abbatte il mito della risoluzione fisica a 4 megapixel finali, per immagini snelle e velocissime da catturare. Il risultato si ottiene affidando l’acquisizione ad un sensore con stabilizzazione ottica, BSI e la capacità di catturare più luce (che HTC chiama la tecnologia Ultrapixel) con una “griglia” di pixel più grandi. La promessa di HTC è quella di ottenere scatti migliori in condizioni di luce non ottimale (la maggior parte delle foto scattate con uno smartphone ricadono in questa categoria).
Senza tornare a descrivere le due filosofie ed enumerare le caratteristiche hardware dei due device, possiamo semplificare la questione definendo questo lo scontro tra la grande e prestante “forza bruta” di Galaxy S4 e la spinta ottimizzazione di HTC.
Le foto che seguono sono scattate – se non diversamente specificato - utilizzando le impostazioni di default.
(Continua...)
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12 maggio 2013
La cura dimagrante delle auto blu Da 450 passeranno a 13
La cura dimagrante delle auto blu Da 450 passeranno a 13:
Spariranno tutte le auto blu in dotazione ad enti regionali e aziende sanitarie, ma saranno confermate le auto di servizio. "Stiamo lavorando ad un piano di dismissione che non danneggi i servizi essenziali", afferma l'assessore Patrizia Valenti.
Spariranno tutte le auto blu in dotazione ad enti regionali e aziende sanitarie, ma saranno confermate le auto di servizio. "Stiamo lavorando ad un piano di dismissione che non danneggi i servizi essenziali", afferma l'assessore Patrizia Valenti.
1 anno di Sarego a 5 Stelle
1 anno di Sarego a 5 Stelle:
"E' passato un anno da quel 7 maggio 2012, il giorno della mia elezione a sindaco di Sarego e della prima vittoria del M5S alle Amministrative, un momento che rimarrà impresso nella mia memoria. Ho avuto la prova diretta che un gruppo di cittadini, senza esperienza politica ma con tanta passione e voglia di migliorare le cose possono trasformarsi, da spettatori passivi, a soggetti attivi nelle scelte politiche.
La stella polare che ci ha guidato in quest'anno di amministrazione è stata la ricerca di partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, perché siamo convinti che solo così le difficoltà si possano trasformare in opportunità per migliorare.
Uno vale uno è il nostro motto, ed insieme valiamo tutti di più." Roberto Castiglion, Sindaco di Sarego
"E' passato un anno da quel 7 maggio 2012, il giorno della mia elezione a sindaco di Sarego e della prima vittoria del M5S alle Amministrative, un momento che rimarrà impresso nella mia memoria. Ho avuto la prova diretta che un gruppo di cittadini, senza esperienza politica ma con tanta passione e voglia di migliorare le cose possono trasformarsi, da spettatori passivi, a soggetti attivi nelle scelte politiche.
La stella polare che ci ha guidato in quest'anno di amministrazione è stata la ricerca di partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, perché siamo convinti che solo così le difficoltà si possano trasformare in opportunità per migliorare.
Uno vale uno è il nostro motto, ed insieme valiamo tutti di più." Roberto Castiglion, Sindaco di Sarego
Querela a orologeria
Querela a orologeria:
"La prima cosa che Nitto Palma ha fatto dopo la nomina a presidente della commissione Giustizia del Senato è stata quella di andare a trovare in carcere Cosentino, è come se il premio Nobel per la pace, appena premiato, andasse a trovare il signor Kalashnikov". Per questa battuta Crozza è stato querelato da Palma non perchè non abbia incontrato Cosentino, ma perché l'ha fatto prima di essere nominato Presidente della Commissione Giustizia al Senato. Il problema non è quindi il fatto, che sussiste, ma quando è avvenuto. Una querela a orologeria.
PS: Solidarietà a Maurizio Crozza
"La prima cosa che Nitto Palma ha fatto dopo la nomina a presidente della commissione Giustizia del Senato è stata quella di andare a trovare in carcere Cosentino, è come se il premio Nobel per la pace, appena premiato, andasse a trovare il signor Kalashnikov". Per questa battuta Crozza è stato querelato da Palma non perchè non abbia incontrato Cosentino, ma perché l'ha fatto prima di essere nominato Presidente della Commissione Giustizia al Senato. Il problema non è quindi il fatto, che sussiste, ma quando è avvenuto. Una querela a orologeria.
PS: Solidarietà a Maurizio Crozza
11 maggio 2013
Venturino: “Ho rinunciato al 50% dello stipendio, su di me falsità”
Venturino: “Ho rinunciato al 50% dello stipendio, su di me falsità”:
Antonino Venturino, il deputato regionale siciliano vicepresidente dell’Ars appena espulso dal M5S con l’accusa di aver trattenuto per intero lo stipendio da parlamentare invece di restituirlo come fanno i suoi 14 colleghi grillini del Parlamento siciliano, torna a difendersi in merito alle accuse che gli sono state rivolte.
“Ho solo avuto il coraggio di palesare una valutazione politica differente rispetto a quella dei miei colleghi e sono stato messo alla berlina. Ho in sostanza evidenziato, una posizione che rappresenta una cospicua parte degli elettori del 5 stelle, ovvero una posizione meno oltranzista sulla necessità di far partire un governo”.
Venturni precisa ancora: “É la natura stessa della politica, del concetto di polis che fa del dialogo il nodo focale dell’attività di un rappresentante, morale se ci si candida a rappresentare i propri elettori facendo solo barricate, scusatemi ma questa non è politica, meglio starsene a casa ed attaccare via web, come sta succedendo in queste ore ai miei danni. Avendo il mio gruppo parlamentare sottolineato la questione restituzione, ricordo agli stessi ed agli attivisti che il problema restituzione emolumenti è avvenuto nel solo mese di marzo, quando per una serie di impegni istituzionali ho più volte avuto la necessità di spostarmi a Roma, così dello stipendio di marzo da cittadino all’Ars mi è rimasto ben poco, ecco perchè non ho materialmente potuto fare il bonifico per il microcredito, aspetto per me fondamentale e sul quale ho improntato la mia stessa linea politica e di vita, avendo sposato appieno il Movimento. La questione è diversa, va fatta chiarezza, ecco adesso un po di numeri”.
Venturino entra nel merito della questione, ‘conti’ alla mano e scrive: “Il sottoscritto Antonio Venturino, cittadino mio malgrado ormai ex a 5 stelle, è il primo ad aver rinunciato a monte ad oltre il 50% percento del proprio stipendio.
E’ di 20.309,53 € lo stipendio lordo che spetterebbe alla carica della Vice Presidenza all’Ars, Venturino ne ha percepiti ogni mese meno della metà – si legge nella nota stampa – e di questi oltre 13 mila li ho versati nel calderone del microcredito. A Marzo non mi è rimasto nulla – continua Venturino – ed ho capito che se si vuole svolgere serenamente un mandato istituzionale non posso sottopormi alla gogna mediatica di chi mi attacca sul perchè una settimana ho speso 50 € ed una 80 € per il carburante. La rendicontazione è stata per me uno strumento di trasparenza importantissimo, ma quando questa deve trasformarsi in morbosità voyeuristica sulla mia vita è con sommo rammarico che devo fare un passo indietro, e forse nel movimento dovremmo farlo tutti.
Avevo proposto ai miei colleghi di conferire con Beppe e proporre un tetto unico per tutti, in cui comprendere anche le spese, anziché 2.500 € più spese rendicontate che significa trattenere sempre dai 4.500,00 / 5.000,00 € al mese, avrei preferito che si ponesse un tetto anche pari a questi 5.000,00 in cui far entrare tutte le spese, senza quindi necessità di rendicontazione, divenuta ormai un assillo più che uno stimolo. È una questione sollevata non solo dal sottoscritto ma anche dai colleghi romani. Far politica ed avere responsabilità istituzionali di firmare carte, bilanci e documenti è cosa ben diversa dallo stare dietro ad un pc ed attaccare senza conoscere la realtà delle cose. A proposito della mia epurazione, ricordo che lo stesso sistema giudiziario mondiale, prevede diversi gradi, prima di appurare che uno debba andare in galera, non basta un sospetto per determinare la colpevolezza di un altro. Con le barricate non si fa politica ma si rimane solo al piano della protesta e non della responsabilità di rappresentare un paese che forse per nostra cagione, abbiamo riconsegnato in mano a Berlusconi, tradendo la volontà di oltre 8 milioni e mezzo di italiani”.
ve.fe
Antonino Venturino, il deputato regionale siciliano vicepresidente dell’Ars appena espulso dal M5S con l’accusa di aver trattenuto per intero lo stipendio da parlamentare invece di restituirlo come fanno i suoi 14 colleghi grillini del Parlamento siciliano, torna a difendersi in merito alle accuse che gli sono state rivolte.
“Ho solo avuto il coraggio di palesare una valutazione politica differente rispetto a quella dei miei colleghi e sono stato messo alla berlina. Ho in sostanza evidenziato, una posizione che rappresenta una cospicua parte degli elettori del 5 stelle, ovvero una posizione meno oltranzista sulla necessità di far partire un governo”.
Venturni precisa ancora: “É la natura stessa della politica, del concetto di polis che fa del dialogo il nodo focale dell’attività di un rappresentante, morale se ci si candida a rappresentare i propri elettori facendo solo barricate, scusatemi ma questa non è politica, meglio starsene a casa ed attaccare via web, come sta succedendo in queste ore ai miei danni. Avendo il mio gruppo parlamentare sottolineato la questione restituzione, ricordo agli stessi ed agli attivisti che il problema restituzione emolumenti è avvenuto nel solo mese di marzo, quando per una serie di impegni istituzionali ho più volte avuto la necessità di spostarmi a Roma, così dello stipendio di marzo da cittadino all’Ars mi è rimasto ben poco, ecco perchè non ho materialmente potuto fare il bonifico per il microcredito, aspetto per me fondamentale e sul quale ho improntato la mia stessa linea politica e di vita, avendo sposato appieno il Movimento. La questione è diversa, va fatta chiarezza, ecco adesso un po di numeri”.
Venturino entra nel merito della questione, ‘conti’ alla mano e scrive: “Il sottoscritto Antonio Venturino, cittadino mio malgrado ormai ex a 5 stelle, è il primo ad aver rinunciato a monte ad oltre il 50% percento del proprio stipendio.
E’ di 20.309,53 € lo stipendio lordo che spetterebbe alla carica della Vice Presidenza all’Ars, Venturino ne ha percepiti ogni mese meno della metà – si legge nella nota stampa – e di questi oltre 13 mila li ho versati nel calderone del microcredito. A Marzo non mi è rimasto nulla – continua Venturino – ed ho capito che se si vuole svolgere serenamente un mandato istituzionale non posso sottopormi alla gogna mediatica di chi mi attacca sul perchè una settimana ho speso 50 € ed una 80 € per il carburante. La rendicontazione è stata per me uno strumento di trasparenza importantissimo, ma quando questa deve trasformarsi in morbosità voyeuristica sulla mia vita è con sommo rammarico che devo fare un passo indietro, e forse nel movimento dovremmo farlo tutti.
Avevo proposto ai miei colleghi di conferire con Beppe e proporre un tetto unico per tutti, in cui comprendere anche le spese, anziché 2.500 € più spese rendicontate che significa trattenere sempre dai 4.500,00 / 5.000,00 € al mese, avrei preferito che si ponesse un tetto anche pari a questi 5.000,00 in cui far entrare tutte le spese, senza quindi necessità di rendicontazione, divenuta ormai un assillo più che uno stimolo. È una questione sollevata non solo dal sottoscritto ma anche dai colleghi romani. Far politica ed avere responsabilità istituzionali di firmare carte, bilanci e documenti è cosa ben diversa dallo stare dietro ad un pc ed attaccare senza conoscere la realtà delle cose. A proposito della mia epurazione, ricordo che lo stesso sistema giudiziario mondiale, prevede diversi gradi, prima di appurare che uno debba andare in galera, non basta un sospetto per determinare la colpevolezza di un altro. Con le barricate non si fa politica ma si rimane solo al piano della protesta e non della responsabilità di rappresentare un paese che forse per nostra cagione, abbiamo riconsegnato in mano a Berlusconi, tradendo la volontà di oltre 8 milioni e mezzo di italiani”.
ve.fe
#LettaFirmalo
#LettaFirmalo:
Enrico Letta ha affermato: "Io lavoro: io con un decreto toglierò lo stipendio ai ministri (solo quello aggiuntivo ai ministri parlamentari che si dovranno accontentare di 16.000 euro al mese, ndr)". Bene! Bravo! Bis! Ora, signor presidente, firmi un decreto anche per l'abolizione immediata dei rimborsi elettorali e il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari.
Facciamo un po' di conti. Il MoVimento 5 Stelle rinuncia a:
42 milioni di euro di rimborsi elettorali rifiutati alle ultime elezioni politiche;
5 milioni di euro l'anno derivanti dal dimezzamento dell'indennità parlamentare
3,5 milioni di euro l'anno derivanti dalla rinuncia alle spese generali aggiuntive (informatica, telefoni, taxi)
1,6 milioni di euro l'anno derivanti dalla rinuncia all'indennità di fine mandato; 175mila euro l'anno derivanti dalla rinuncia alle indennità di carica dei presidenti, dei vicepresidenti e dei questori.
Quello che resta della diaria di ogni parlamentare.
Se tutti i partiti e i parlamentari facessero lo stesso si risparmierebbero centinaia di milioni di euro all'anno. Prima di lei mi sono rivolto senza esito a Bersani. Lei ha il potere di estendere la buona pratica introdotta dal M5S a tutti i partiti. Lo faccia. Firmi il decreto! L'Italia le sarà grata! #LettaFirmalo
Enrico Letta ha affermato: "Io lavoro: io con un decreto toglierò lo stipendio ai ministri (solo quello aggiuntivo ai ministri parlamentari che si dovranno accontentare di 16.000 euro al mese, ndr)". Bene! Bravo! Bis! Ora, signor presidente, firmi un decreto anche per l'abolizione immediata dei rimborsi elettorali e il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari.
Facciamo un po' di conti. Il MoVimento 5 Stelle rinuncia a:
42 milioni di euro di rimborsi elettorali rifiutati alle ultime elezioni politiche;
5 milioni di euro l'anno derivanti dal dimezzamento dell'indennità parlamentare
3,5 milioni di euro l'anno derivanti dalla rinuncia alle spese generali aggiuntive (informatica, telefoni, taxi)
1,6 milioni di euro l'anno derivanti dalla rinuncia all'indennità di fine mandato; 175mila euro l'anno derivanti dalla rinuncia alle indennità di carica dei presidenti, dei vicepresidenti e dei questori.
Quello che resta della diaria di ogni parlamentare.
Se tutti i partiti e i parlamentari facessero lo stesso si risparmierebbero centinaia di milioni di euro all'anno. Prima di lei mi sono rivolto senza esito a Bersani. Lei ha il potere di estendere la buona pratica introdotta dal M5S a tutti i partiti. Lo faccia. Firmi il decreto! L'Italia le sarà grata! #LettaFirmalo
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