15 aprile 2013
Corso di fotografia: tempo di posa e apertura diaframma
Corso di fotografia: tempo di posa e apertura diaframma: Guida fotografica - La luce e i concetti base di tempo di posa e apertura del diaframma. I concetti di movimento e profondità di campo, e la loro relazione con tempi e diaframmi.
Nove nomi per il Quirinale
Nove nomi per il Quirinale:
Oggi, dalle ore 11 alle 21, sarà possibile votare il candidato alla Presidenza della Repubblica. Alla votazione possono partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 che abbiano inviato i loro documenti digitalizzati. Io ho deciso di non partecipare alla votazione finale e ringrazio per la stima tutti coloro che hanno fatto il mio nome. I candidati sono quindi nove:
- Bonino Emma
- Caselli Gian Carlo
- Fo Dario
- Gabanelli Milena Jole
- Imposimato Ferdinando
- Prodi Romano
- Rodotà Stefano
- Strada Luigi detto Gino
- Zagrebelsky Gustavo
Domani verrà comunicato il nome più votato che sarà proposto dai parlamentari del M5S.
Gli abilitati al voto possono votare qui.
Oggi, dalle ore 11 alle 21, sarà possibile votare il candidato alla Presidenza della Repubblica. Alla votazione possono partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 che abbiano inviato i loro documenti digitalizzati. Io ho deciso di non partecipare alla votazione finale e ringrazio per la stima tutti coloro che hanno fatto il mio nome. I candidati sono quindi nove:
- Bonino Emma
- Caselli Gian Carlo
- Fo Dario
- Gabanelli Milena Jole
- Imposimato Ferdinando
- Prodi Romano
- Rodotà Stefano
- Strada Luigi detto Gino
- Zagrebelsky Gustavo
Domani verrà comunicato il nome più votato che sarà proposto dai parlamentari del M5S.
Gli abilitati al voto possono votare qui.
XDA-University inizia ad insegnare
XDA-University inizia ad insegnare:
Abbiamo più volte parlato di XDA-Developers e accennato in qualche occasione del nuovo progetto del portale, orientato verso l’insegnamento a 360 gradi dello sviluppo su Android: XDA-University.
Dopo un periodo iniziale in cui i contenuti scarseggiavano un po’, il team di questa università virtuale ha iniziato l’upload di alcune guide, sfogliabili online o (almeno alcune) scaricabili come eBook e PDF: la prima guida riguarda l’utilizzo di XDA-Developers, una sorta di vademecum in cui ci vengono mostrate tutte le sfaccettature dell’immenso archivio di risorse che contiene, mentre il secondo punto di questa breve lista si propone come un tutorial alla nostra prima esperienza su Android, una specie di spiegazione di ogni aspetto del nostro dispositivo, in modo che la nostra mamma, magari completamente digiuna di smartphone, possa capire appieno cosa le permette di fare il mattoncino tutto schermo e lucine che le abbiamo appena regalato.
Diverso è il discorso per l’ultima guida, che è rivolta invece a chi si affaccia all’universo del modding, che può trovare un po’ confusionario l’insieme dei termini oscuri e delle formule magiche per flashare una ROM o sbloccare un bootloader.
Se siete interessati agli argomenti sopra elencati, fate un salto ai relativi link mentre, se volete solamente sapere come si sta evolvendo questo ramo del noto portale, fate un salto alla sua home page.
Abbiamo più volte parlato di XDA-Developers e accennato in qualche occasione del nuovo progetto del portale, orientato verso l’insegnamento a 360 gradi dello sviluppo su Android: XDA-University.
Dopo un periodo iniziale in cui i contenuti scarseggiavano un po’, il team di questa università virtuale ha iniziato l’upload di alcune guide, sfogliabili online o (almeno alcune) scaricabili come eBook e PDF: la prima guida riguarda l’utilizzo di XDA-Developers, una sorta di vademecum in cui ci vengono mostrate tutte le sfaccettature dell’immenso archivio di risorse che contiene, mentre il secondo punto di questa breve lista si propone come un tutorial alla nostra prima esperienza su Android, una specie di spiegazione di ogni aspetto del nostro dispositivo, in modo che la nostra mamma, magari completamente digiuna di smartphone, possa capire appieno cosa le permette di fare il mattoncino tutto schermo e lucine che le abbiamo appena regalato.
Diverso è il discorso per l’ultima guida, che è rivolta invece a chi si affaccia all’universo del modding, che può trovare un po’ confusionario l’insieme dei termini oscuri e delle formule magiche per flashare una ROM o sbloccare un bootloader.
Se siete interessati agli argomenti sopra elencati, fate un salto ai relativi link mentre, se volete solamente sapere come si sta evolvendo questo ramo del noto portale, fate un salto alla sua home page.
14 aprile 2013
E' la sovranità popolare, bellezza
E' la sovranità popolare, bellezza:
Qualcuno fa notare che tra i nomi finiti in nomination per il referendum di domani sul nuovo Presidente della Repubblica vi sono anche alcuni europeisti (o euristi) convinti. Su tutti, Romano Prodi, che dell'ingresso dell'Italia nell'euro è stato artefice (nonostante perfino i tedeschi sapessero che non avevamo le carte in regola per entrare). Ma anche Emma Bonino, grande amica di Mario Monti, con il quale ha condiviso lunghi anni alla Commissione Europea (e anche qualche guaio giudiziario).
Non voglio ripetere qui le considerazioni che hanno spinto questo blog a dare voce, sin dal giorno successivo al "Golpe morbido", alle critiche e alle perplessità sulla natura del nuovo corso intrapreso dalle istituzioni, eterodirette da un giano bifronte dove la parte economico-finanziaria era diventata prevalente rispetto alla volontà popolare. Non era semplice, quando tutti inneggiavano al "fate presto" o restavano annichiliti di fronte all'ineluttabilità degli eventi (che avevano portato un burocrate, sconosciuto ai più, ad essere investito del titolo di senatore a vita e, nel giro di 48 ore, di presidente del consiglio, in concomitanza con la Grecia), andare in televisione a prenderti del complottista solo perché chiedevi se fosse giusto che la finanza si fosse mangiata la politica, con tutti i dubbi che ti attraversavano, non avendo ancora ben metabolizzato qualcosa che tuttavia sentivi di non poter accettare (prendendoti per di più gli sberleffi da chi - si sarebbe visto in seguito - stava millantando addirittura i suoi pomposi titoli di studio). Non era semplice, ma la semplicità o la convenienza non sono stati mai criteri che hanno guidato le mie azioni. Nel tempo avrei trovato illustri compagni di strada, che avrei aiutato ad esprimere con argomentazioni più tecniche (Borghi, Bagnai, Napoleoni, Undiemi e tanti altri) o più filosofiche (Becchi ed altri) quella inquietudine diffusa che non aveva diritto di rappresentanza nel Paese.
Ora, in virtù di quelle stesse considerazioni, ormai acquisite e ben metabolizzate da molti, c'è chi lamenta la presenza di alcuni nomi "impresentabili" nella lista uscita fuori dalle "Quirinarie". Legittimo e comprensibile. Tuttavia è necessario conservare appieno la capacità di dividere metodi e processi (che sono il vero sale della convivenza civile, innegabilmente alla base di quel pensiero scientifico che ci ha portato fuori dai secoli bui) dai risultati che producono. Se sono convinto che una piuma precipiti al suolo a una velocità differente rispetto a un'incudine di ferro, ma i test di laboratorio in assenza di atmosfera mostrano inequivocabilmente che l'accelerazione di gravità li trascina in basso nello stesso identico tempo, non posso prendermela con gli orologi di precisione usati per effettuare le misurazioni, né tantomeno con il metodo sperimentale che ha prodotto tale evidenza.
Cosa c'entra questo con il Movimento Cinque Stelle? Ecco cosa scrivevo il 21 aprile 2012 - un anno fa - in un post intitolato "Se osservi il Movimento Cinque Stelle, lo cambi":
Gli eletti del Movimento Cinque Stelle sono sempre stati "portavoce" dei cittadini, in una nuova dimensione concettuale che capovolge la poltrona e vi fa sedere sopra gli elettori, con gli eletti sotto a reggerla sulle spalle e seguire la rotta impartita. Questo è il "metodo". Ora, il metodo ha prodotto questo o quel nome, non a tutti gradito, ma potrebbe l'eletto contestarlo o rifiutarsi di votarlo? La Costituzione glielo consente, certo, ma il contratto politico che ha assunto con la base no. Chi pensava di andare in Parlamento a ribaltare un'altra volta la poltrona, per mettercisi comodo sopra a dissertare sui massimi sistemi, ha probabilmente sbagliato parte politica, o non ha capito niente. E niente ha capito chi ha sostenuto il Movimento fino ad oggi nella legittima speranza che le sue convinzioni prevalessero, ma con la segreta pretesa che, una volta eletti, i candidati avrebbero poi sostenuto autonomamente questa o quella posizione ideologica, fregandosene del metodo e scilipotando in base all'aria che tira o alla propria "coscienza" (giustificazione che vien sempre bene). L'unico, vero tradimento che un parlamentare a Cinque Stelle può fare è tradire il mandato continuo e costante che la sua base gli conferisce, peraltro reso ancora imperfetto dall'assenza della tanto sospirata piattaforma di democrazia liquida (so che c'è una squadra di ragazzi che ci lavora giorno e notte, senza sosta). E chi parla di "tradimento", così come chi sorride credendo di avere dimostrato che il Movimento avrebbe dato prova di una presunta incoerenza o malafede, è indietro cento anni luce rispetto all'unica dimensione ideologica che davvero sottende questo grande esperimento di trasformazione democratica: restituire la parola ai cittadini e lasciarli liberi di scegliere, ispirandosi ai principi della democrazia diretta, del loro proprio destino. Qualunque sia la loro scelta.
Altrimenti, sarebbe come se in uno Stato che prevede la possibilità di svolgere libere elezioni, i funzionari ministeriali decidessero di mettersi a contestare i risultati degli equilibri politici, definendoli prima sgraditi e poi dichiarando di non rispettarne le conseguenze. Sarebbe possibile una cosa del genere, senza uscire contemporaneamente dalla storia e trasformarsi in una tirannide, in una dittatura o in un sistema completamente caotico?
Detto questo, io personalmente mi auguro che il referendum finale di domani indichi nominativi diversi da quelli contestati. Ma se così non dovesse essere, non parlerò di "tradimento", ma di successo di un metodo che finalmente restituisce la parola ai cittadini (e che dimostra che il Movimento Cinque Stelle ha tanti "capi" quanti sono gli elettori che scelgono di certificarsi, e tanti "dipendenti" quanti sono gli eletti). La sovranità popolare, concetto di cui molti si riempiono la bocca ma di cui evidentemente non sono pronti a rispettare le estreme conseguenze, è questa cosa qui.
Qualcuno fa notare che tra i nomi finiti in nomination per il referendum di domani sul nuovo Presidente della Repubblica vi sono anche alcuni europeisti (o euristi) convinti. Su tutti, Romano Prodi, che dell'ingresso dell'Italia nell'euro è stato artefice (nonostante perfino i tedeschi sapessero che non avevamo le carte in regola per entrare). Ma anche Emma Bonino, grande amica di Mario Monti, con il quale ha condiviso lunghi anni alla Commissione Europea (e anche qualche guaio giudiziario).
Non voglio ripetere qui le considerazioni che hanno spinto questo blog a dare voce, sin dal giorno successivo al "Golpe morbido", alle critiche e alle perplessità sulla natura del nuovo corso intrapreso dalle istituzioni, eterodirette da un giano bifronte dove la parte economico-finanziaria era diventata prevalente rispetto alla volontà popolare. Non era semplice, quando tutti inneggiavano al "fate presto" o restavano annichiliti di fronte all'ineluttabilità degli eventi (che avevano portato un burocrate, sconosciuto ai più, ad essere investito del titolo di senatore a vita e, nel giro di 48 ore, di presidente del consiglio, in concomitanza con la Grecia), andare in televisione a prenderti del complottista solo perché chiedevi se fosse giusto che la finanza si fosse mangiata la politica, con tutti i dubbi che ti attraversavano, non avendo ancora ben metabolizzato qualcosa che tuttavia sentivi di non poter accettare (prendendoti per di più gli sberleffi da chi - si sarebbe visto in seguito - stava millantando addirittura i suoi pomposi titoli di studio). Non era semplice, ma la semplicità o la convenienza non sono stati mai criteri che hanno guidato le mie azioni. Nel tempo avrei trovato illustri compagni di strada, che avrei aiutato ad esprimere con argomentazioni più tecniche (Borghi, Bagnai, Napoleoni, Undiemi e tanti altri) o più filosofiche (Becchi ed altri) quella inquietudine diffusa che non aveva diritto di rappresentanza nel Paese.
Ora, in virtù di quelle stesse considerazioni, ormai acquisite e ben metabolizzate da molti, c'è chi lamenta la presenza di alcuni nomi "impresentabili" nella lista uscita fuori dalle "Quirinarie". Legittimo e comprensibile. Tuttavia è necessario conservare appieno la capacità di dividere metodi e processi (che sono il vero sale della convivenza civile, innegabilmente alla base di quel pensiero scientifico che ci ha portato fuori dai secoli bui) dai risultati che producono. Se sono convinto che una piuma precipiti al suolo a una velocità differente rispetto a un'incudine di ferro, ma i test di laboratorio in assenza di atmosfera mostrano inequivocabilmente che l'accelerazione di gravità li trascina in basso nello stesso identico tempo, non posso prendermela con gli orologi di precisione usati per effettuare le misurazioni, né tantomeno con il metodo sperimentale che ha prodotto tale evidenza.
Cosa c'entra questo con il Movimento Cinque Stelle? Ecco cosa scrivevo il 21 aprile 2012 - un anno fa - in un post intitolato "Se osservi il Movimento Cinque Stelle, lo cambi":
E ancora:" Per come la vedo io, il Movimento Cinque Stelle è un metodo, non un prodotto. Siamo abituati a venditori di pentole che si presentano con una serie di casseruole fatte e finite e cercano di spillarti soldi. Subito dopo averle comprate, ti rendi conto che ti hanno fregato. Il rappresentante del Movimento Cinque Stelle ideale, invece, suona alla porta con un tablet in mano, ti mostra come collegarti a tutti quelli che, come te, hanno bisogno di una pentola, poi a tutti i costruttori di pentole, poi ai fornitori di materiali e poi ti insegna a cercare tutti insieme la soluzione giusta. Quando avete finito, vi arriva la pentola a casa, ma l’avrete costruita da soli, come piace a voi. "
Ecco. Il referendum online è uno dei metodi: i nomi sono il risultato. Il Movimento Cinque Stelle ha chiesto alla sua base, utilizzando un processo che implica l'accettazione di alcune regole (può votare chi ha certificato la sua identità al 31 dicembre 2012 e così via), quali fossero i candidati da mandare in "nomination" e che sarebbero stati successivamente votati. La base, certificata, ha prodotto una serie di proposte. Il "metodo" ha selezionato, tra gli altri, Romano Prodi ed Emma Bonino, ma anche la Gabanelli, Gino Strada, Rodotà, Zagrebelsky, il giudice Caselli, il premio nobel Dario Fo, Grillo e il magistrato Imposimato (che è quello, per inciso, che ritiene che dietro alle strategia della tensione ci sia il Gruppo Bilderberg, lo stesso frequentato da Monti, dalla Bonino e da Prodi)." Un eletto del Movimento Cinque Stelle siede su una poltrona ma non conta niente e non decide niente: si limita a chiedere al Movimento qual è la sua posizione e attende. Il Movimento usa la rete, consulta le intelligenze al suo interno e formula la sua proposta. L’eletto esegue. "
Gli eletti del Movimento Cinque Stelle sono sempre stati "portavoce" dei cittadini, in una nuova dimensione concettuale che capovolge la poltrona e vi fa sedere sopra gli elettori, con gli eletti sotto a reggerla sulle spalle e seguire la rotta impartita. Questo è il "metodo". Ora, il metodo ha prodotto questo o quel nome, non a tutti gradito, ma potrebbe l'eletto contestarlo o rifiutarsi di votarlo? La Costituzione glielo consente, certo, ma il contratto politico che ha assunto con la base no. Chi pensava di andare in Parlamento a ribaltare un'altra volta la poltrona, per mettercisi comodo sopra a dissertare sui massimi sistemi, ha probabilmente sbagliato parte politica, o non ha capito niente. E niente ha capito chi ha sostenuto il Movimento fino ad oggi nella legittima speranza che le sue convinzioni prevalessero, ma con la segreta pretesa che, una volta eletti, i candidati avrebbero poi sostenuto autonomamente questa o quella posizione ideologica, fregandosene del metodo e scilipotando in base all'aria che tira o alla propria "coscienza" (giustificazione che vien sempre bene). L'unico, vero tradimento che un parlamentare a Cinque Stelle può fare è tradire il mandato continuo e costante che la sua base gli conferisce, peraltro reso ancora imperfetto dall'assenza della tanto sospirata piattaforma di democrazia liquida (so che c'è una squadra di ragazzi che ci lavora giorno e notte, senza sosta). E chi parla di "tradimento", così come chi sorride credendo di avere dimostrato che il Movimento avrebbe dato prova di una presunta incoerenza o malafede, è indietro cento anni luce rispetto all'unica dimensione ideologica che davvero sottende questo grande esperimento di trasformazione democratica: restituire la parola ai cittadini e lasciarli liberi di scegliere, ispirandosi ai principi della democrazia diretta, del loro proprio destino. Qualunque sia la loro scelta.
Altrimenti, sarebbe come se in uno Stato che prevede la possibilità di svolgere libere elezioni, i funzionari ministeriali decidessero di mettersi a contestare i risultati degli equilibri politici, definendoli prima sgraditi e poi dichiarando di non rispettarne le conseguenze. Sarebbe possibile una cosa del genere, senza uscire contemporaneamente dalla storia e trasformarsi in una tirannide, in una dittatura o in un sistema completamente caotico?
Detto questo, io personalmente mi auguro che il referendum finale di domani indichi nominativi diversi da quelli contestati. Ma se così non dovesse essere, non parlerò di "tradimento", ma di successo di un metodo che finalmente restituisce la parola ai cittadini (e che dimostra che il Movimento Cinque Stelle ha tanti "capi" quanti sono gli elettori che scelgono di certificarsi, e tanti "dipendenti" quanti sono gli eletti). La sovranità popolare, concetto di cui molti si riempiono la bocca ma di cui evidentemente non sono pronti a rispettare le estreme conseguenze, è questa cosa qui.
12 aprile 2013
M5S: Mozione per il ritiro dei soldati dall'Afghanistan
M5S: Mozione per il ritiro dei soldati dall'Afghanistan:
"La guerra in Afghanistan è particolarmente vergognosa in quanto non c'è mai stato un reale motivo per entrare in guerra. Finora ha provocato la morte di 52 militari e di 70.000 morti afghani, civili soprattutto. E' costata 4,5 miliardi di euro allo Stato italiano che avrebbe potuto investirli in ricerca, sviluppo, pmi, istruzione, sanità. Ieri abbiamo depositato la mozione per il ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan. Riuscire, grazie ad essa, a ritirare le nostre truppe anche un mese prima del ritiro che è stato deciso, sarebbe un successo clamoroso in termini di vite risparmiate e di quattrini risparmiati. La mozione impegna il Governo a elaborare e comunicare con chiarezza al popolo italiano un piano di rientro immediato del nostro contingente militare dall'Afghanistan; alla costruzione della pace e dello sviluppo economico e sociale, a promuovere la tutela dei diritti umani e a migliorare la condizione delle donne e della società civile; a un controllo diretto e mirato del sostegno economico italiano sia per i finanziamenti bilaterali che tramite accordi con la UE e con la NATO.
Noi dobbiamo uscire dall'Afghanistan lasciando un Paese in grado di ripartire e di lasciare ai cittadini afghani la libertà di scelta per il loro futuro." Commissione Esteri M5S Camera
Leggi la mozione originale.
"La guerra in Afghanistan è particolarmente vergognosa in quanto non c'è mai stato un reale motivo per entrare in guerra. Finora ha provocato la morte di 52 militari e di 70.000 morti afghani, civili soprattutto. E' costata 4,5 miliardi di euro allo Stato italiano che avrebbe potuto investirli in ricerca, sviluppo, pmi, istruzione, sanità. Ieri abbiamo depositato la mozione per il ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan. Riuscire, grazie ad essa, a ritirare le nostre truppe anche un mese prima del ritiro che è stato deciso, sarebbe un successo clamoroso in termini di vite risparmiate e di quattrini risparmiati. La mozione impegna il Governo a elaborare e comunicare con chiarezza al popolo italiano un piano di rientro immediato del nostro contingente militare dall'Afghanistan; alla costruzione della pace e dello sviluppo economico e sociale, a promuovere la tutela dei diritti umani e a migliorare la condizione delle donne e della società civile; a un controllo diretto e mirato del sostegno economico italiano sia per i finanziamenti bilaterali che tramite accordi con la UE e con la NATO.
Noi dobbiamo uscire dall'Afghanistan lasciando un Paese in grado di ripartire e di lasciare ai cittadini afghani la libertà di scelta per il loro futuro." Commissione Esteri M5S Camera
Leggi la mozione originale.
Asus Qube in arrivo il 23 Aprile (hands-on)
Asus Qube in arrivo il 23 Aprile (hands-on):
Ricordate il dispositivo Google TV firmato da Asus e portato al CES ad inizio anno? Ebbene, anche se il suo design fa pensare ad un cubo borg, pare che l’azienda taiwanese sia davvero pronta a lanciarlo sul mercato e che tale data sia imminente: il 23 Aprile.
Asus non ha ancora rilasciato alcuna comunicazione ufficiale riguardo il prezzo col quale sarà commercializzato il Qube tuttavia i colleghi di GTVSource, oltre a regalarci un hands-on dettagliato e comunicare la data di release, ci fanno sapere anche il prezzo pari a 129$.
Non appena Asus renderà ufficiali questi dati, ve ne daremo notizia. Nel frattempo godiamoci l’hands-on di GTVSource e quello di Engadget.
(Continua...)
Leggi il resto di Asus Qube in arrivo il 23 Aprile (hands-on)
Ricordate il dispositivo Google TV firmato da Asus e portato al CES ad inizio anno? Ebbene, anche se il suo design fa pensare ad un cubo borg, pare che l’azienda taiwanese sia davvero pronta a lanciarlo sul mercato e che tale data sia imminente: il 23 Aprile.
Asus non ha ancora rilasciato alcuna comunicazione ufficiale riguardo il prezzo col quale sarà commercializzato il Qube tuttavia i colleghi di GTVSource, oltre a regalarci un hands-on dettagliato e comunicare la data di release, ci fanno sapere anche il prezzo pari a 129$.
Non appena Asus renderà ufficiali questi dati, ve ne daremo notizia. Nel frattempo godiamoci l’hands-on di GTVSource e quello di Engadget.
(Continua...)
Leggi il resto di Asus Qube in arrivo il 23 Aprile (hands-on)
Un-root facile con un’applicazione gratuita per Android
Un-root facile con un’applicazione gratuita per Android:
Per buona parte degli utenti Android, fare il root è oramai un gioco da ragazzi. Non c’è da stupirsi quindi se, nei forum tecnici, i thread su come fare l’un-root del proprio dispositivo superino di gran lunga quelli di argomento contrario: succede infatti di dover portare il telefono in assistenza per un guasto e scoprire che il root non è una buona cosa per la validità della garanzia.
A togliere l’impiccio di dover ri-flashare il proprio dispositivo, per portarlo nuovamente alle “condizioni di fabbrica”, ci pensa una nuova app creata da Matt Groff e rilasciata qualche settimana fa sul Google Play Store.
Universal Unroot permette di ripristinare le condizioni originali del proprio telefono con un semplice “tap” a seguito del quale viene eliminato il root su tutte le possibili posizioni nonchè cancellate tutte le versioni di Superuser.
L’applicazione dovrebbe essere compatibile con buona parte dei dispositivi esistenti e comunque, in caso di incompatibilità, restituirà un errore.
Se intendete installare Universal Unroot, fateci sapere le vostre impressioni e se il vostro terminale è compatibile.
(Continua...)
Leggi il resto di Un-root facile con un’applicazione gratuita per Android
Per buona parte degli utenti Android, fare il root è oramai un gioco da ragazzi. Non c’è da stupirsi quindi se, nei forum tecnici, i thread su come fare l’un-root del proprio dispositivo superino di gran lunga quelli di argomento contrario: succede infatti di dover portare il telefono in assistenza per un guasto e scoprire che il root non è una buona cosa per la validità della garanzia.
A togliere l’impiccio di dover ri-flashare il proprio dispositivo, per portarlo nuovamente alle “condizioni di fabbrica”, ci pensa una nuova app creata da Matt Groff e rilasciata qualche settimana fa sul Google Play Store.
Universal Unroot permette di ripristinare le condizioni originali del proprio telefono con un semplice “tap” a seguito del quale viene eliminato il root su tutte le possibili posizioni nonchè cancellate tutte le versioni di Superuser.
L’applicazione dovrebbe essere compatibile con buona parte dei dispositivi esistenti e comunque, in caso di incompatibilità, restituirà un errore.
Se intendete installare Universal Unroot, fateci sapere le vostre impressioni e se il vostro terminale è compatibile.
(Continua...)
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