7 settembre 2012

La democrazia del MoVimento Cinque Stelle

La democrazia del MoVimento Cinque Stelle:
logo-movimento.jpg

"Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel MoVimento Cinque Stelle." Gianroberto Casaleggio

Rasperry Pi prodotto in UK e non in Cina, etico ed ecologico

Rasperry Pi prodotto in UK e non in Cina, etico ed ecologico: La fondazione Raspberry ha portato parte della produzione in Gran Bretagna, grazie anche all'aiuto di Sony. Per sostenere il lavoro locale, ma anche per cercare prodotti etici ed ecocompatibili.

Federal Reserve ed Executive Order di JFK: incrocio fatale

Federal Reserve ed Executive Order di JFK: incrocio fatale:

Nel giugno 1963 l’allora presidente americano John F. Kennedy firmó un ordine esecutivo (numero 11110) per ridurre, se non addirittura eliminare, il potere della banca centrale: cinque mesi dopo venne assassinato 


John Fitzgerald Kennedy
Cominciamo col dire che di “Federal” c’é poco nel Federal Reserve System, la banca centrale Usa creata nel 1913. Infatti questa é posseduta da un consorzio di 12 banche centrali regionali e 3.055 banche private (incluse tutte le banche nazionali).
Per alcuni critici infatti l’appellativo “Federal” é considerato un abuso. Ed anche il fatto che sia chiamato “System”, invece che “Banca”, é visto come un tentativo di mascherarla.
Il ruolo Federale* della banca centrale riguarda solo la supervisione, che é influenzata dal Senato e dal Presidente, seppur l’istituzione sia completamente indipendente dal Governo, incluso il Ministero del Tesoro (che non deve approvare le decisioni della “Fed”).
La “Fed” fu creata con un atto del Congresso che molti non avevano condiviso (fu approvato durante le vacanze natalizie con molti rappresentanti assenti) perché non rispettava la Costituzione. Nel giugno del 1963, l’allora presidente John F. Kennedy firmó un ordine esecutivo (numero 11110) per ridurre, se non addirittura cercare di eliminare, il potere della Fed. Cinque mesi dopo, JFK fu assassinato, l’ordine esecutivo venne ignorato e, nel 1987, revocato dal presidente Ronald Reagan.
Sin dalla sua nascita, i compiti della Fed sono: dettare la politica monetaria ( per la stabilitá ed i tassi d’interesse), controllare l’offerta di moneta (money supply), regolamentare le istituzioni bancarie, fare prestiti alle banche e vendere buoni del Tesoro per conto del Governo. Dai profitti generati da queste attivitá, le banche azioniste ricavano l’1,2%, il Governo il 96% ed il resto viene tenuto in riserva. In termini di bilancio, nel 2011 la Fed aveva un patrimonio valutato a 2.914.510 miliardi di dollari, debiti di 1.263.730 miliardi e 56.780 miliardi di liquiditá. Nel 2010 il profitto era di 82.000 miliardi.
In effetti, la Fed é una societá privata che ha il controllo di tutta l’economia americana, inclusa la zecca, cioé la stampa della moneta cartacea (infatti sulle banconote c’é scritto “Federal Reserve Note”), mentre il Ministero del Tesoro conia le monete, riscuote le tasse ed amministra i fondi a disposizione.
La Fed é anche la banca privata del Governo, usata per i pagamenti, per le spese e per i prestiti. Quando il Governo ha bisogno di prestiti, la Fed vende i buoni per conto del Ministero del Tesoro. In alcuni casi, peró, la Fed riacquista per suo conto i buoni del tesoro.
Queste azioni vengono fatte sia per influenzare i tassi d’interesse che per regolare la “money supply”.
Per grandi linee, la Fed stabilisce il tasso d’interesse base (“discount rate” oggi dello 0,75%) con cui presta soldi alle banche che, a loro volta, elargiscono prestiti con tassi piú alti (“prime rate” oggi del 3,25%). Quando le banche acquistano buoni del tesoro con i prestiti della Fed, in pratica lo stato paga interessi sui suoi soldi (ad esempio l’1,56% su titoli di 10 anni), cosa che JFK voleva eliminare con l’ordine esecutivo 11110.
Seppur la Fed agisca negli interessi del Paese per quanto riguarda le politiche monetarie, non é raro che possa causare problemi, com’ é successo sotto la direzione (1987-2006) di Alan Greenspan, fautore della deregolamentazione del sistema bancario che ha portato l’America ed il mondo sull’orlo della catastrofe. Il fatto che a regolare le banche siano le stesse banche non porta buoni risultati. Ed il fatto che la Fed controlli il sistema politico tramite l’economia e la lobby bancaria, non fa sperare nulla di diverso. Ecco perché le banche possono continuare a speculare con i soldi dei risparmitori, riciclare il denaro sporco senza conseguenze (eccetto per multe che fanno sorridere), facilitare l’evasione fiscale e strozzare l’economia sia nazionale che internazionale per il loro bisogno di liquiditá. A questo punto, ad esempio, é ancora impensabile che ad una banca avente sede nei paradisi fiscali possa essere ritirata la licenza di operare negli

Usa.
Con l’ordine esecutivo 11110, il presidente Kennedy voleva eliminare la Fed e riportare l’economia americana sotto il controllo del Ministero del Tesoro. L’ordine prevedeva che la Fed non potesse piú stampare e prestare soldi al Governo. In quel periodo il Tesoro mise in circolazione oltre 4.000 miliardi di dollari in banconote – garantite con l’equivalente in argento – indicate come “United States Note” ed intese a sostituire le “Federal Reserve Note”. Con l’assassinio di JFK le banconote del Tesoro da 2 e 5 dollari vennero tutte ritirate in meno

di 5 mesi (quelle da 10 e 20 non fecero in tempo ad essere messe in circolazione).
Secondo una teoria del complotto, dietro l’assassinio di JFK vi erano le banche contrarie all’ordine esecutivo 11110. Come prova viene citato il fatto che della Commissione Warren (dal nome del giudice federale Earl Warren, che la presediava), incaricata di investigare l’assassinio di JFK, faceva parte John J. McCloy, ex presidente della Chase Manhattan Bank (1953-60) e prima ancora presidente della World Bank.
Cosa aveva a che fare un banchiere con una commissione investigative che, tra l’altro, fu molto criticata? Fanno notare i dietrologi.
(*Alcuni economisti tuttora disputano la natura privata della Fed…)

La “United States Note” da 5 dollari emessa dal Ministero del Tesoro e ritirata subito dopo l’assassinio di JFK

Amazon introduce la tecnologia “X-Ray” per i nuovi Kindle Fire

Amazon introduce la tecnologia “X-Ray” per i nuovi Kindle Fire:
Se avete seguito i nostri ultimi articoli, dei nuovi Kindle Fire saprete già di tutto e di più: tanto del nuovo modello da 8.9′‘ così come del successore dell’originale da 7” (anche nella versione HD).

Quello che però ancora vi sfugge, forse, è la nuova tecnologia implementata nei tablet di casa Amazon, chiamata X-Ray.(Continua...)
Leggi il resto di Amazon introduce la tecnologia “X-Ray” per i nuovi Kindle Fire

Amazon.it : cominciati i preordini dei Kindle Fire, pubblicità sul sito e nelle email

Amazon.it : cominciati i preordini dei Kindle Fire, pubblicità sul sito e nelle email:

Come già vi avevamo accennato, ieri Amazon ha presentato la nuova gamma di tablet Kindle Fire ed oggi, sul suo sito italiano oltre che nelle email degli utenti registrati, troviamo anche una bella pubblicità degli stessi con maggiori dettagli riguardanti i device, l’inizio della commercializzazione  in Italia, il prezzo e la possiblità di preordinarlo.
(...)
Continua a leggere Amazon.it : cominciati i preordini dei Kindle Fire, pubblicità sul sito e nelle email su Androidiani.Com

6 settembre 2012

Comunicato politico numero cinquantadue

Comunicato politico numero cinquantadue:
grillo-nuota.jpg



La campagna per le elezioni politiche è iniziata con molti mesi di anticipo. Questa volta non riguarda soltanto il Bel paese. L'Italia è ritornata, dopo il crollo del muro di Berlino del 1989, al centro dell'attenzione internazionale. Fa parte di un "gioco grande". L'Italia può diventare l'inizio di un domino, di un contagio europeo destinato a restituire ai cittadini la sovranità nazionale, ora sottratta dal sistema finanziario. Rigor Montis lo ha voluto la BCE, Passera - un banchiere -, se gli succederà, anche. L'Italia ha un disperato bisogno di un governo politico che i partiti, asserviti alla finanza, non possono, né vogliono darle. Il Quirinale e i segretari dei partiti sono alla ricerca di una nuova legge elettorale che perpetui la situazione attuale e tenga ai margini il MoVimento 5 Stelle. Si vuole un "tecnico" di fiducia del sistema economico mondiale e una corte di partiti svuotati da una reale rappresentanza a garantirne l'esistenza in Parlamento. Nel 2012 Rigor Montis con Pdl, Pdmenoelle e Udc, nel 2013 Ovetto kinder Passera con Pdl, Pdmenoelle, Udc e Sel. Tutto cambia perché nulla cambi. Il M5S presenterà candidati che non abbiano fatto due mandati, che non stiano svolgendo un incarico pubblico elettivo come consiglieri o sindaci e incensurati e non percepirà un centesimo di rimborsi elettorali. Per il sistema è importante che gli italiani credano che l'economia stia migliorando, che la ripresa sia "dentro di noi", che la colpa del debito pubblico sia dei ristoranti e dei negozi che non rilasciano lo scontrino. La stampa, i partiti, la Confindustria e le banche sono un corpo unico, si sostengono l'uno con l'altro in difesa dei loro interessi economici. Intanto cresce la disoccupazione a livelli mai visti, le piccole e medie imprese (le uniche che tengono in piedi la baracca) chiudono, licenziano o si rifugiano all'estero: in Slovenia, in Carinzia, in Svizzera. Le entrate fiscali crolleranno, è una facile profezia, e l'Italia si ritroverà allora fallita, dopo aver salvato il sistema bancario e mantenuto i costi di un'organizzazione dello Stato assurda. Per ridurre il debito bisogna intervenire sulle spese inutili, cosa che Rigor Montis si è ben guardato dal fare. Il debito pubblico aumenta al ritmo di 100 miliardi all'anno, esattamente come con Tremorti, insieme alla diminuzione del PIl che è stimato in meno 3% nel 2012. Una situazione da infarto nascosta accuratamente dai media che raccontano la buona novella dell'uscita dal tunnel. A fine ottobre si tengono le elezioni regionali in Sicilia. Farò un tour di due settimane correndo come Forrest Gump finché il fiato terrà. Arriverò a Messina da Reggio Calabria, a nuoto. Sono solo tre chilometri. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.

Le due facce di Beppe Grillo: contestatore o megafono politico?

Le due facce di Beppe Grillo: contestatore o megafono politico?:

Ecco il programma di Grillo e del suo Movimento 5 Stelle. Valutiamo contenuti, idee e finalità: ma siamo certi che non sia solo un “megafono mediatico”? La sua politica è in mano ad altri che la dirigono dall’alto?


Beppe Grillo
Dopo tante polemiche, invettive e annunci verbali, anche radicali e sarcastici, ecco il programma politico di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle. E’ utile verificare e commentare le proposte avanzate nel merito dei contenuti, delle idee e delle finalità che ne risultano.
Il  Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo merita attenzione e valutazione critica (razionale) per il consenso che riscuote, per la popolarità del suo leader, per le attese e le speranze che suscita in Italia. Il programma politico di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle si trova sul Blog di Beppe Grillo: basta cliccare sul sulla voce “Programma”. Un intento di WEB partecipativo, che va però verificato nel suo reale funzionamento decisionale.
Prima di commentare il programma è opportuno verificare ciò che ormai molti, dentro e fuori del MoVimento 5 Stelle, vanno affermando:la Casaleggio Associati – società di comunicazione e di marketing digitale – che cura la gestione del blog di Grillo, la rete meetup, la comunicazione e la strategia in rete del MoVimento 5 Stelle, è solo uno strumento tecnico di comunicazione o ha un ruolo anche politico ed ideologico? Quali sono i rapporti della “Casaleggio associati” con soggetti del potere internazionale dominante, come ,ad es., Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Tresury -il Dipartimento del Tesoro Usa-, Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (Lfpa)? (fonte Micromega).
Si tratta solo di illazioni infondate e strumentali o sono provate e documentate? Nel secondo caso, è necessario mantenere cautela e rigore rispetto alle dinamiche di Beppe Grillo e del suo MoVimento 5 Stelle.
Ancora, è vero o no che il movimento è proprietà di Grillo, come recita lo Statuto? Quale margine decisionale e politico hanno gli organismi dirigenti del movimento? Quali sono? E’ certamente contraddittorio che un movimento che si proclama aperto, partecipativo, innovativo venga poi diretto da un leader, anche mediatico, che ha molto di politico, essendo la politica una scienza complessa e decisiva che propone soluzioni strutturali. Sono questioni non marginali nel confuso panorama politico italiota.
Ma ammettiamo che il Movimento 5 Stelle sia autonomo, innovativo e democratico, quindi credibile ed onesto.
Con questa ipotesi – da verificare nei comportamenti, nelle azioni concrete e nelle alleanze – esaminiamo il programma del Movimento 5 Stelle, senza pregiudizi. E’ articolato in 7 capitoli:
  1. Stato e cittadini
  2. Energia
  3. Informazione
  4. Economia
  5. Trasporti
  6. Salute
  7. Istruzione
Mancano il lavoro, la politica estera, la politica monetaria e finanziaria, la comunicazione orizzontale (altro da informazione) e la RAI, i Beni comuni, l’ambiente. Omissioni notevolissime, molto invise al capitalismo finanziario, bugiardo e guerrafondaio.
Nel capitolo Stato e cittadini si propongono misure che non toccano il nodo della lottizzazione partitica dello Stato, né il ruolo dello Stato costituzionale laico, pacifico ed antifascista, né il ruolo del Vaticano in Italia. Nulla si dice della politica estera di aggressione imperialista, della Nato, del riarmo, ecc. oppure della perdita di sovranità monetaria e della autonomia dello Stato verso FMI/UE/BCE, USA ed Israele. Si propongono misure minimali tendenti a correggere le conseguenze più aberranti del sistema dominante: eliminazione delle province e raggruppamenti dei comuni, misure moralizzatrici per i parlamentari corrotti o inquisiti, abolizione delle Authority ed altre simili “correzioni”. La Costituzione diventa materia di insegnamento (?!), non di applicazione  e rispetto cogente. L’abolizione del quorum nei referendum popolari e la pubblicazione preventiva delle proposte di legge per raccogliere “commenti popolari” sono accettabili.
Sull’Energia si propongono sistemi alternativi e bio-compatibili, ma riferiti solo a cittadini ed utenti singoli. Riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termo-elettriche, e tecnologie che usino in modo più efficiente fonti fossili tradizionali (quindi carbone, petrolio,ecc.).Infine una serie di misure che promuovano l’uso di energie e fonti alternative , razionalizzando consumi e reti di trasporto.
Sulla Informazione si propongono misure antitrust per giornali e TV, l’accesso libero ad Internet, estensione dei sistemi WI-FI (senza alcun riferimento ai rischi di elettrosmog), un solo canale pubblico senza pubblicità, due canali ad azionariato diffuso derivanti dalla vendita di due canali RAI. Qui l’ignoranza del sistema è notevole: il monopolio anticostituzionale dei giornalisti (tanto vituperati da Grillo) non si tocca, la RAI – come servizio pubblico – viene marginalizzata, le rete pubblica di trasporto dei segnali è ignorata. Nulla si dice sul diritto a comunicare di popoli, cittadini, lavoratori, né sulla distribuzione delle risorse comunicative o sul ruolo delle emittenti comunitarie o sulla lottizzazione partitica dei Beni comuni.
Sulla Economia le misure proposte sono tanto superficiali e marginali, quanto irrealizzabili nel contesto economico attuale. Il bersaglio salvifico è quello dei dirigenti pubblici, il debito pubblico va ridotto limitando gli sprechi, come dice confindustria. Si propone l’abolizione dei “monopoli di fatto” – Telecom, Autostrade, ENI, ENEL, Ferrovie dello Stato, ecc. – Come? Privatizzandoli e frantumandoli? Nulla si dice sulla speculazione finanziaria, sul capitalismo finanziario, sul signoraggio bancario e l’appropriazione bancaria della moneta statale. Cioè sulle cause e sui mali della crisi attuale. Un programma neoliberista, rozzo ed evasivo che rafforza il sistema dominante, con qualche elemosina “popolare”.
Per i Trasporti  si propongono misure condivisibili di mobilità eco-compatibile (ad esempio uso di bici in città, trasporti pubblici su ferro, ecc.), blocco del ponte sullo stretto (già conquistato) e della TAV in Val di Susa. Misure di sostegno a pendolari e traffico locale. Ma qui i problemi sono di ben altra dimensione.
Per la Salute si propongono misure di rilancio del “servizio sanitario nazionale”, universale e gratuito. Misure riguardanti la distribuzione e vendita dei farmaci “vitali” per ridurre la spesa pubblica. Altre misure riguardano la informazione sanitaria in tutti i suoi aspetti: preventiva, curativa e successiva. Poi incentivazione alla Ricerca, eliminazione degli inceneritori, reato di strage per danni ambientali. Nessun cenno invece  alla speculazione privatistica e clericale su farmaci e case di cura.
Sulla Istruzione si propongono misure che appartengono alla cultura imprenditoriale italiana: l’inglese, Internet, abolizione del titolo di studio, integrazione Università/aziende, ecc. Misure fuorviani, che non toccano i problemi reali della scuola pubblica, i suoi contenuti, la cultura politica assente, ecc.
E’ senz’altro utile ed istruttivo che Grillo e il suo movimento abbiano finalmente esternato la loro cultura politica, le loro ideologia , le proposte che avanzano in campagna elettorale (saranno poi vincolanti per i candidati grillini o evadibili, come per i partiti tradizionali?).
A mio avviso si tratta di una cultura politica debolissima e “continuistica”, molto povera e fuorviante. Non c’è nulla di radicale, né di alternativo: poco o nulla delle soluzioni vere che servono al Paese. E’ questo che dovevamo aspettarci dalla sue crociate mediatiche, anche intelligenti e condivisibili? Peraltro Grillo è un comico, non un politico, come egli stesso dichiara e dimostra.
Rispetto alla proposte del programma, può ancora dire Grillo che “tutti i partiti sono uguali”? Non vi sono partiti, anche liberisti, che non hanno problemi a sostenere le sue proposte? Non sono alleati possibili? Il programma sembra scritto da altri, non da Grillo che in questi anni ha tuonato in modo radicale contro partiti e nefandezze del sistema. E’ come se dopo aver sparato cannonate al vento in tono minaccioso, nel momento di assaltare la roccaforte del nemico, sempre più debole, si affida ora alla fionda per abbatterla.
Anche chi ha poca dimestichezza con la politica, credo si aspettasse ben altro da Grillo e dal suo movimento. Perciò rimango molto deluso leggendo questo programma. Speravo ben altro,  nell’interesse del Paese. E’ forse una prova che il comico genovese è solo un megafono mediatico, mentre la sua politica sta in mano ad altri che la dirigono secondo i loro interessi di sempre?

Nokia Lumia 920, il video "falso" e le scuse di Nokia

Nokia Lumia 920, il video "falso" e le scuse di Nokia:

È solo da poche ore che Nokia ha presentato il suo nuovo prodotto di punta, il Nokia Lumia 920, durante un evento organizzato dall’azienda finlandese assieme a Microsoft e tenutosi a New York. La presentazione si è soffermata molto sulla tecnologia PureView, stendardo del nuovo Lumia 920, sottolineando i fantastici effetti che il meccanismo di stabilizzazione (OIS) ha sulla qualità delle immagini acquisite.
Nokia ha anche prodotto un filmato, una pubblicità, per esemplificare e promuovere il sistema OIS utilizzato nella tecnologia PureView. Non molte ore dopo il termine dell’evento, però, si è diffusa la notizia di come questa reclame non fosse totalmente sincera nel dipingere il prodotto in questione.
Il video mostra una giovane donna in bicicletta ed un giovane uomo, a cavallo di un mezzo uguale, intento a filmarla con il Lumia 920. Possiamo vedere però, ad esempio nel fermo immagine offerto da TheVerge, come il riflesso nella finestra di un mezzo, parcheggiato lungo il percorso dei due, mostri un uomo in un furgoncino bianco e con in mano una telecamera al posto del dispositivo, il 920 appunto, che dovrebbe essere fautore del video.
Nokia dal canto suo non sembra fare storie nel riconoscere l’errore e si difende dicendo che il video incriminato aveva lo scopo di dare dimostrazione della tecnologia OIS e non tanto del Lumia 920 in se.
Le scuse formali arrivano in forma di post sul blog ufficiale dell’azienda scritto da Heidi Lemmetyinen.
Siamo eccitati per il Lumia 920 e per le innovative capacità di acquisizione immagine del PureView che abbiamo annunciato oggi.
In uno sforzo atto a dimostrare i benefici della stabilizzazione dell’immagine (che elimina le immagini sfocate e migliora le foto scattate in condizioni di scarsa luminosità), abbiamo prodotto un video che simulava quello che saremo in grado di produrre con OIS.
Ovviamente, il senno di poi è una scienza esatta, ma avremmo dovuto inserire un disclaimer che affermasse che questa era una rappresentazione di OIS solo. Questo video non è stato girato con un Nokia Lumia 920. Almeno, non ancora. Ci scusiamo per la confusione che abbiamo creato.
Ecco il video mostrato alla conferenza stampa, girato utilizzando un Lumia 920. Sulla destra un prototipo Lumia 920 con OIS. Sulla sinistra uno smartphone senza OIS. La differenza è evidente.
Qui sotto il video a cui il post fa riferimento.

Nokia Lumia 920, il video "falso" e le scuse di Nokia é stato pubblicato su Mobileblog.it alle 18:02 di giovedì 06 settembre 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.