6 aprile 2012
Il malware Flashback dai PC Apple OS X si rimuove così
Il malware Flashback dai PC Apple OS X si rimuove così: Come rimuovere il malware Flashback dai PC Apple OS X? Ecco come attacca, funziona e si può debellare questa minaccia.
5 aprile 2012
Scandalo Lega, Bossi si dimette
Scandalo Lega, Bossi si dimette:
Umberto BossiUmberto Bossi si è dimesso da segretario della Lega Nord. La notizia è arrivata mentre emergeva l’ipotesi che il Senatur avesse “dato dei soldi in nero al partito”, e che il figlio Renzo “portò via alcuni documenti da via Bellerio, probabilmente relativi ai lavori di ristrutturazione di un’abitazione” e che alcune somme del partito siano state elargite “alla famiglia di Bossi e ad altri soggetti, come Roberto Calderoli e il Sindacato Padano”.
In alcune telefonate intercettate tra l’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, indagato per truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e appropriazione indebita, e Nadia Dagrada, segretaria amministrativa di via Bellerio, i due hanno espresso preoccupazione per la volontà dell’esponente leghista, Roberto Castelli, di controllare le spese, e la necessità di trovare nuove soluzioni per continuare con quelle modalità.
Denaro contante non tracciabile, infatti, sarebbe poi stato elargito senza lasciare traccia, “a favore di: Bossi Umberto, Manuela Marrone (moglie), Bossi Riccardo, Bossi Renzo, Bossi Roberto, Mauro Rosy, Calderoli Roberto, Stiffoni, alla scuola Bosina, con sede a Varese, riconducibile a Manuela Marrone e al SinPa (Sindacato Padano) riconducibile a Mauro Rosy, e ad altri soggetti e strutture citate nelle telefonate ed in corso di identificazione”. Per gli investigatori “l’irregolarità della gestione dei fondi della Lega, si rileva anche sotto il profilo dell’appropriazione indebita in relazione ai fondi derivanti dal finanziamento pubblico”.
“Però tu al capo (Bossi) – diceva Degrada a Belsito in una telefonata – precisi la cosa del discorso soldi. Castelli vuole andare a vedere la ‘cassa’ e quelli che sono i problemi, perché comunque tu non è che puoi nascondere quelli che sono i ‘costi della famiglia’, cioé da qualche parte vengono fuori”. “Anche perché – continuava la segretaria – o lui, (Umberto Bossi, scrivono gli investigatori) ti passa come c’era una volta tutto in nero, o altrimenti come cazzo fai tu”. In un’altra telefonata tra Belsito e Dagrada si evince poi che i revisori dei bilanci della Lega, tre esterni e tre interni, si limitano a firmare i bilanci che vengono redatti da Dagrada.
“Adesso io gli preparavo tutta la relazione – spiegava Dagrada – gliela inviavo e loro non facevano altro che firmarmela… non guardavano un cazzo”. E anche qui torna la preoccupazione per l’insistenza a vederci chiaro di Castelli. “(…) Se questo insiste e se poi va a prendere questi qua, questi qua vogliono iniziare a vedere le cose e tutte, che cosa fai?”.
L’attenzione degli inquirenti è concentrata su una cartella, chiamata “The Family”, rinvenuta nella cassaforte di Belsito, insieme a documenti e fatture, “materiale utile”, insieme a una parte della documentazione contabile sequestrata, per verificare il sospetto che alcune somme distratte da Belsito siano state destinate a pagare spese dei familiari del leader del Carroccio. L’inchiesta napoletana è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e affidata ai Pm Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli.
L’addio alla segreteria per la bufera sul Carroccio. Dal Senatur soldi in nero al partito. Renzo portò via atti su ristrutturazione. Soldi ai figli, Calderoli e Rosi Mauro
Umberto Bossi
In alcune telefonate intercettate tra l’ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, indagato per truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e appropriazione indebita, e Nadia Dagrada, segretaria amministrativa di via Bellerio, i due hanno espresso preoccupazione per la volontà dell’esponente leghista, Roberto Castelli, di controllare le spese, e la necessità di trovare nuove soluzioni per continuare con quelle modalità.
Denaro contante non tracciabile, infatti, sarebbe poi stato elargito senza lasciare traccia, “a favore di: Bossi Umberto, Manuela Marrone (moglie), Bossi Riccardo, Bossi Renzo, Bossi Roberto, Mauro Rosy, Calderoli Roberto, Stiffoni, alla scuola Bosina, con sede a Varese, riconducibile a Manuela Marrone e al SinPa (Sindacato Padano) riconducibile a Mauro Rosy, e ad altri soggetti e strutture citate nelle telefonate ed in corso di identificazione”. Per gli investigatori “l’irregolarità della gestione dei fondi della Lega, si rileva anche sotto il profilo dell’appropriazione indebita in relazione ai fondi derivanti dal finanziamento pubblico”.
“Però tu al capo (Bossi) – diceva Degrada a Belsito in una telefonata – precisi la cosa del discorso soldi. Castelli vuole andare a vedere la ‘cassa’ e quelli che sono i problemi, perché comunque tu non è che puoi nascondere quelli che sono i ‘costi della famiglia’, cioé da qualche parte vengono fuori”. “Anche perché – continuava la segretaria – o lui, (Umberto Bossi, scrivono gli investigatori) ti passa come c’era una volta tutto in nero, o altrimenti come cazzo fai tu”. In un’altra telefonata tra Belsito e Dagrada si evince poi che i revisori dei bilanci della Lega, tre esterni e tre interni, si limitano a firmare i bilanci che vengono redatti da Dagrada.
“Adesso io gli preparavo tutta la relazione – spiegava Dagrada – gliela inviavo e loro non facevano altro che firmarmela… non guardavano un cazzo”. E anche qui torna la preoccupazione per l’insistenza a vederci chiaro di Castelli. “(…) Se questo insiste e se poi va a prendere questi qua, questi qua vogliono iniziare a vedere le cose e tutte, che cosa fai?”.
L’attenzione degli inquirenti è concentrata su una cartella, chiamata “The Family”, rinvenuta nella cassaforte di Belsito, insieme a documenti e fatture, “materiale utile”, insieme a una parte della documentazione contabile sequestrata, per verificare il sospetto che alcune somme distratte da Belsito siano state destinate a pagare spese dei familiari del leader del Carroccio. L’inchiesta napoletana è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e affidata ai Pm Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli.
Finalmente il “Tempo Libero” diventa ricaricabile, disponibile la nuova offerta Tiscali per navigare in mobilità fino a 7.2 Mega
Finalmente il “Tempo Libero” diventa ricaricabile, disponibile la nuova offerta Tiscali per navigare in mobilità fino a 7.2 Mega:
Cagliari, 5 aprile 2012 – Per tutti coloro che non riescono mai a staccarsi dalla Rete ma che preferiscono non legarsi ad un abbonamento, Tiscali presenta oggi “Tempo Libero”, l’offerta per la connettività internet in mobilità, ricaricabile, senza canoni fissi e senza vincoli di ricarica.
La nuova offerta “Tempo Libero” può essere acquistata presso i punti vendita Tiscali al costo di 19 Euro, una tantum; tale costo include la chiavetta e 5 Euro di traffico dati da poter utilizzare immediatamente. Il traffico dati nazionale viene tariffato ad un costo di 3 cent/MB.
Il portfolio delle offerte di connettività “on the go” Tiscali si arricchisce quindi di un nuovo prodotto ideale per tutti coloro che preferiscono pagare solo ed esclusivamente il tempo di connessione alla Rete.
E’ possibile ricaricare il credito dell’offerta “Tempo Libero” presso tutti gli sportelli Bancomat del gruppo Banca Intesa San Paolo e Unicredit, presso le ricevitorie Sisal e Lottomatica, e online con carta di credito.
La Tiscali Internet Key, prodotta da ZTE, permette di collegarsi ad Internet ad alta velocità (fino a 7,2 Mbps in HSDPA e 5,76 Mbps in HSUPA, grazie a un processore a 297,6 Mhz). Piccola e leggera, con dimensioni di 69,7x26x11 mm e un peso di 23 grammi, la Tiscali Internet Key supporta un’ampia varietà di protocolli di connessione GSM/GPRS/EDGE/UMTS e HSDPA.
Spezzagli le tibie
Spezzagli le tibie:
La parte più rilevante dei 30 secondo di scambio a distanza fra Guy Chiappaventi del TG de La7 e Umberto Bossi, non è tanto il vaffanculo biascicato del Senatore quanto la patetica specificazione dell’uomo della scorta. “Attenzione siamo della polizia di Stato”, dice orgoglioso il guardiano della legge dopo aver ignorato il “Picchiali” e “Investili” del leader leghista.
La parte più rilevante dei 30 secondo di scambio a distanza fra Guy Chiappaventi del TG de La7 e Umberto Bossi, non è tanto il vaffanculo biascicato del Senatore quanto la patetica specificazione dell’uomo della scorta. “Attenzione siamo della polizia di Stato”, dice orgoglioso il guardiano della legge dopo aver ignorato il “Picchiali” e “Investili” del leader leghista.
Di Pietro attacca Monti: “ladro e latitante”
Di Pietro attacca Monti: “ladro e latitante”:
Antonio Di Pietro«Mentre il presidente Monti dice le bugie sulla crisi che sarebbe finita ci sono persone che si suicidano. Quelle persone che si suicidano il presidente Monti le ha sulla coscienza»: è il durissimo attacco che Antonio Di Pietro (Idv) riserva al governo in dichiarazioni di voto nell’aula della Camera sul dl semplificazioni.
Apostrofando il governo del professore come «ladro» e «latitante», Di Pietro, duramente contestato dai banchi del Pd, osserva: «I problemi del paese non si risolvono con l’articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento».
Infine, il leader di Idv contesta al governo: «Siete arrivati per risolvere i problemi e fate pagare l’Imu agli ospizi esentandone le fondazioni bancarie. Siete al servizio delle lobby».
Le accuse al governo. E descrivendo Mario Monti e i ministri del suo governo come «cattivi padri» di famiglia, Di Pietro sottolinea ancora: «Voi dovevate far pagare il conto a chi il conto lo poteva pagare, e non solo ai più deboli e soprattutto ai più onesti. Siete dei ladri di Stato. Siete dei ladri di democrazia. Che cavolo c’azzecca l’articolo 18 con la buona economia del Paese? Lo sanno pure le pietre le ragioni perchè l’Italia è in recessione: corruzione, burocrazia, gli imprenditori ridotti a fare attività di mazzettari, di faccendieri».
«Siete sobri, per carità», dice Di Pietro al premier. «Ma sobriamente state rovinando l’Italia perchè fate delle scelte ingiuste, ingiustificate per il Paese. Siete come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ai familiari: operazione perfettamente riuscita, il paziente è morto».
Il leader Idv accusa: “suicidi per lavoro sulla coscienza doveva far pagare i ricchi, invece colpire i più deboli”
Antonio Di Pietro
Apostrofando il governo del professore come «ladro» e «latitante», Di Pietro, duramente contestato dai banchi del Pd, osserva: «I problemi del paese non si risolvono con l’articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento».
Infine, il leader di Idv contesta al governo: «Siete arrivati per risolvere i problemi e fate pagare l’Imu agli ospizi esentandone le fondazioni bancarie. Siete al servizio delle lobby».
Le accuse al governo. E descrivendo Mario Monti e i ministri del suo governo come «cattivi padri» di famiglia, Di Pietro sottolinea ancora: «Voi dovevate far pagare il conto a chi il conto lo poteva pagare, e non solo ai più deboli e soprattutto ai più onesti. Siete dei ladri di Stato. Siete dei ladri di democrazia. Che cavolo c’azzecca l’articolo 18 con la buona economia del Paese? Lo sanno pure le pietre le ragioni perchè l’Italia è in recessione: corruzione, burocrazia, gli imprenditori ridotti a fare attività di mazzettari, di faccendieri».
«Siete sobri, per carità», dice Di Pietro al premier. «Ma sobriamente state rovinando l’Italia perchè fate delle scelte ingiuste, ingiustificate per il Paese. Siete come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ai familiari: operazione perfettamente riuscita, il paziente è morto».
Mediaset chiude il Grande Fratello per sempre
Mediaset chiude il Grande Fratello per sempre:
Alessia MarcuzziCapolinea per il “Grande Fratello“, uno deglii show televisivi che negli ultimi anni ha riscosso un successone in Italia facendolo diventare in poche settimane dal lancio uno dei programmi più seguiti in TV.
A parlare del reality e del calo di ascolti è il vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, il quale sottolinea come sia arrivato il momento dell’addio dopo dodici edizioni: “Sì, il Grande fratello probabilmente ha bisogno di riposare”. Porte chiuse agli altri reality? No perché questi resteranno “uno dei generi della tv generalista“.
Analizzando gli ultimi dati pubblicati qualche settimana fa da Mediaset abbiamo infatti scoperto come il Grande Fratello abbia incrementato anno dopo anno moltissimi spettatori fino a perdere tutto lo share televisivo acquistato nelle ultime tre edizioni.
Ma ciò che ha portato a questa perdita di share televisivo non è stato il nome del reality, ma bensi il cambio generale all’interno della struttura del programma la quale ha portato troppi cambiamenti in ogni puntata facendo perdere la logica di tutta storia se non si vedeva anche solo una puntata.
Per il momento quindi porte chiuse, chissa se in futuro rivedremo questo reality? Voi cosa ne pensate? Vi mancherà il Grande Fratello? La sensazione generale è che, quando qualcosa ha fatto la propria storia e non viene più apprezzata dal grande pubblico se non una piccola schiera di appassionati, giunga il momento di cambiare rotta.
D’altronde i tempi cambiano rapidamente e se, fino a 5 anni fa, il popolo affezionato alla TV seguiva con interesse la vitapiù o meno finta dei reality, oggi i gusti sono cambiati, spesso con svolte dal sapore più intellettuale (un esempio è rappresentato dalla prevaricazione dei talent sui reality e del grande ritorno dei varietà, visti spesso come grandi eventi, che portino sul palco il merito e l’ironia piuttosto che la finzione malcostruita).
ndr: yyeeeaaahhhhhh
Dopo i deludenti ascolti della dodicesima edizione il reality di Canale 5 è al capolinea. E’ la fine di un’era
Alessia Marcuzzi
A parlare del reality e del calo di ascolti è il vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, il quale sottolinea come sia arrivato il momento dell’addio dopo dodici edizioni: “Sì, il Grande fratello probabilmente ha bisogno di riposare”. Porte chiuse agli altri reality? No perché questi resteranno “uno dei generi della tv generalista“.
Analizzando gli ultimi dati pubblicati qualche settimana fa da Mediaset abbiamo infatti scoperto come il Grande Fratello abbia incrementato anno dopo anno moltissimi spettatori fino a perdere tutto lo share televisivo acquistato nelle ultime tre edizioni.
Ma ciò che ha portato a questa perdita di share televisivo non è stato il nome del reality, ma bensi il cambio generale all’interno della struttura del programma la quale ha portato troppi cambiamenti in ogni puntata facendo perdere la logica di tutta storia se non si vedeva anche solo una puntata.
Per il momento quindi porte chiuse, chissa se in futuro rivedremo questo reality? Voi cosa ne pensate? Vi mancherà il Grande Fratello? La sensazione generale è che, quando qualcosa ha fatto la propria storia e non viene più apprezzata dal grande pubblico se non una piccola schiera di appassionati, giunga il momento di cambiare rotta.
D’altronde i tempi cambiano rapidamente e se, fino a 5 anni fa, il popolo affezionato alla TV seguiva con interesse la vitapiù o meno finta dei reality, oggi i gusti sono cambiati, spesso con svolte dal sapore più intellettuale (un esempio è rappresentato dalla prevaricazione dei talent sui reality e del grande ritorno dei varietà, visti spesso come grandi eventi, che portino sul palco il merito e l’ironia piuttosto che la finzione malcostruita).
ndr: yyeeeaaahhhhhh
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