500.000 volte Floris:
"Floris : "guadagno circa 500.000 euro ma la RAI con Ballarò incassa circa 14 milioni di pubblicità mi pare un compenso consono". Consono ai 15 milioni di Italiani cassaintegrati, disoccupati, esodati, pensionati al minimo, precari, indebitati, falliti, emigrati a tempo a cui la tua azienda chiede 113,50 euro? Per darli a te e agli altri prestigiatori della notizia! E' tempo di scrutini: Floris Giovanni bocciato!" Pompilia Cetra
14 giugno 2013
No tengo dinero
No tengo dinero:
No tengo dinero. Le panzanate elettorali di Berlusconi sull'IMU, che dovremo comunque pagare, le fandonie del Governo sull'Iva, che crescerà comunque di un punto, e sulla riduzione delle tasse, che aumenteranno a livello locale, dicono una cosa sola: le casse sono vuote. Capitan Findus prende tempo, spera che passi la nottata, ma non c'è nessuna alba ad aspettarlo. I dati economici sulla disoccupazione e sulle imprese sono terrificanti, ripeterli come una giaculatoria è ormai irritante, ha un sapore di cose dette e stradette. Provoca frustrazione. Mentre il Paese affonda pdl e pdmenoelle, dopo aver occupato tutte le poltrone, anche quelle dell'opposizione con Sel, Lega e Fratelli d'Italia, immensa presa per i fondelli dell'elettore, si baloccano con il semipresidenzialismo alla tedesca e il doppio avvitamento carpiato con premier alla francese, con riforme costituzionali indifferibili, legge elettorale che non può più attendere (e infatti è la stessa dal 2006 con buona pace di Napolitano). Discutono ogni giorno di temi che non sono prioritari. La priorità in questo momento è coniugare il pranzo con la cena, pagare l'affitto, le spese sanitarie. A Bologna molti bambini non hanno da mangiare e aspettano la mattina la scuola, la mensa scolastica, per sfamarsi. Questa è l'Italia, non quella dipinta da partiti nelle conferenze, nei seminari, nelle dichiarazioni inconcludenti. Siamo in piena emergenza e ci dicono che "Bisogna dare delle risposte al Paese" senza però fare nulla. Di tagli non se ne parla, dalle province, alle auto blu, a un taglio dei vitalizi, delle doppie e triple pensioni, della burocrazia che uccide le imprese. L'unico taglio è sulla povera gente, sui servizi sociali, sugli asili, sui trasporti, sulla sanità. Nessuno si pone il problema del debito pubblico, di come fermarlo prima che ci trascini a fondo, nessuno ipotizza la sua ristrutturazione, che presto o tardi sarà obbligatoria, con il deprezzamento dei titoli pubblici, nessuno impone come centrale nella politica europea gli eurobond per ripartire su base comune i problemi economici nazionali, forse l'unica possibilità di rimanere nell'euro. Si discute di tutto per non parlar di niente. Leggi anti corruzione per recuperare 100/120 miliardi? Leggi per tagliare costi inutili dello Stato, a iniziare dai costi superflui della politica pari a 16 miliardi all'anno? Leggi per recuperare decine di miliardi restituendo allo Stato la gestione delle concessioni, a iniziare dalle autostrade? Nulla di nulla. Il M5S propone ogni giorno questi temi in Parlamento nel silenzio dei media foraggiati dai partiti. Quante leggi ha approvato il Parlamento negli ultimi anni? Il M5S non resterà a guardare. Uscirà sempre più dal Palazzo per informare, per ascoltare, per condividere. Cittadini tra i cittadini.
Guarda tutte le attività parlamentari del M5S
No tengo dinero. Le panzanate elettorali di Berlusconi sull'IMU, che dovremo comunque pagare, le fandonie del Governo sull'Iva, che crescerà comunque di un punto, e sulla riduzione delle tasse, che aumenteranno a livello locale, dicono una cosa sola: le casse sono vuote. Capitan Findus prende tempo, spera che passi la nottata, ma non c'è nessuna alba ad aspettarlo. I dati economici sulla disoccupazione e sulle imprese sono terrificanti, ripeterli come una giaculatoria è ormai irritante, ha un sapore di cose dette e stradette. Provoca frustrazione. Mentre il Paese affonda pdl e pdmenoelle, dopo aver occupato tutte le poltrone, anche quelle dell'opposizione con Sel, Lega e Fratelli d'Italia, immensa presa per i fondelli dell'elettore, si baloccano con il semipresidenzialismo alla tedesca e il doppio avvitamento carpiato con premier alla francese, con riforme costituzionali indifferibili, legge elettorale che non può più attendere (e infatti è la stessa dal 2006 con buona pace di Napolitano). Discutono ogni giorno di temi che non sono prioritari. La priorità in questo momento è coniugare il pranzo con la cena, pagare l'affitto, le spese sanitarie. A Bologna molti bambini non hanno da mangiare e aspettano la mattina la scuola, la mensa scolastica, per sfamarsi. Questa è l'Italia, non quella dipinta da partiti nelle conferenze, nei seminari, nelle dichiarazioni inconcludenti. Siamo in piena emergenza e ci dicono che "Bisogna dare delle risposte al Paese" senza però fare nulla. Di tagli non se ne parla, dalle province, alle auto blu, a un taglio dei vitalizi, delle doppie e triple pensioni, della burocrazia che uccide le imprese. L'unico taglio è sulla povera gente, sui servizi sociali, sugli asili, sui trasporti, sulla sanità. Nessuno si pone il problema del debito pubblico, di come fermarlo prima che ci trascini a fondo, nessuno ipotizza la sua ristrutturazione, che presto o tardi sarà obbligatoria, con il deprezzamento dei titoli pubblici, nessuno impone come centrale nella politica europea gli eurobond per ripartire su base comune i problemi economici nazionali, forse l'unica possibilità di rimanere nell'euro. Si discute di tutto per non parlar di niente. Leggi anti corruzione per recuperare 100/120 miliardi? Leggi per tagliare costi inutili dello Stato, a iniziare dai costi superflui della politica pari a 16 miliardi all'anno? Leggi per recuperare decine di miliardi restituendo allo Stato la gestione delle concessioni, a iniziare dalle autostrade? Nulla di nulla. Il M5S propone ogni giorno questi temi in Parlamento nel silenzio dei media foraggiati dai partiti. Quante leggi ha approvato il Parlamento negli ultimi anni? Il M5S non resterà a guardare. Uscirà sempre più dal Palazzo per informare, per ascoltare, per condividere. Cittadini tra i cittadini.
Guarda tutte le attività parlamentari del M5S
Noi che guardiamo la mafia negli occhi
Noi che guardiamo la mafia negli occhi:
dal discorso del deputato M5S Fabiana Dadone sulla nascita della Commissione Antimafia
"Le mafie rappresentano la più grande potenza economica di questo paese. Una forza che non potrebbe proliferare se non nell'indifferenza e, in alcuni casi, nell'appoggio esterno di politici, professionisti e amministratori. Un fenomeno che si sviluppa in maniera direttamente proporzionale alla mancanza di cultura. Eppure non si tratta di un fenomeno nato ieri. È del 1876 la prima definizione formulata dagli studiosi Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino che parlarono di “una associazione che non abbia forme stabili e organismi speciali.... [che rappresenta] lo sviluppo e il perfezionamento della prepotenza diretta ad ogni scopo di male”. Ed è dovuto passare oltre un secolo affinché nell'ordinamento giuridico italiano venisse inserito il reato di “associazione mafiosa”, norma che è costata la vita all'esponente del Partito Comunista Pio La Torre, creata per – cito testualmente - "riscattare l'indifferenza e l'agnosticismo che per troppo tempo vi era stato nel nostro ordinamento di fronte al fenomeno mafioso." In mezzo una lunga serie di relazioni mortificanti prodotte proprio dalla commissioni antimafia, la cui prima istituzione è stata proposta il 14 settembre 1948, come dire che la commissione antimafia nasce con la stessa Repubblica Italiana. Da allora a ogni legislatura il Parlamento approva la costituzione di questa Commissione bicamerale con la speranza che si faccia chiarezza. E cosa ha prodotto fino a ora? Parole, parole, parole. Le ultime commissioni antimafia istituite da questo Parlamento hanno prodotto solo questo: parole. E hanno tradito la missione originaria di questo istituto: indagare un fenomeno di enormi proporzioni, dai contorni sfumati e mai troppo ben definiti e proporre soluzioni legislative. Dare risposte. Concrete, su temi ben definiti che riguardano tutta la popolazione italiana. Cosa succede nell'oscurità delle celle del 41 bis? Chi gestisce il flusso informativo che si genera dentro le carceri? Quanto l'autorità giudiziaria è messa a conoscenza di queste informazioni? Esiste nell'ambito del cosiddetto “carcere duro” un “circuito parallelo” a quello giudiziario che controlla e rischia di orientare le collaborazioni con la giustizia prima che vengano formalizzate? E ci risulta anche che le strategie “alte” delle associazioni criminali continuino a passare per i loro vecchi capi, seppur sepolti nel regime del 41 bis. E ancora, che fine fa l'enorme patrimonio generato dalle confische dei beni mafiosi? Che ruolo ha l'agenzia dei beni confiscati? E i patrimoni di mafia di seconda e terza generazione? Oppure, domani si terrà un evento mondiale in Italia, l'Expo di Milano del 2015. E' possibile che l'enorme flusso di denaro finisca quasi per intero nelle tasche dei clan della 'ndrangheta? E questo Parlamento cosa fa? Resta a guardare, incosciente o, addirittura, connivente? Si può pensare di intervenire in tempo utile per evitare questo scempio? Una volta tanto intervenire in diretta e non a danno già consumato. Ecco cosa vorremmo... che per una volta questa commissione fornisse risposte e soluzioni e non solo parole. Nonostante queste premesse, che riteniamo doveroso fare, con l'auspicio che l'impegno della commissione d'inchiesta sia quello di indagare veramente, senza superficialità, con profondità questo fenomeno, senza guardare alle diverse parti politiche, per fare luce e dare una risposta, votiamo a favore." Fabiana Dadone, M5S Camera
"Guardiamo la mafia negli occhi tutti i giorni"
(10:00)
(10:00)
dal discorso del deputato M5S Fabiana Dadone sulla nascita della Commissione Antimafia
"Le mafie rappresentano la più grande potenza economica di questo paese. Una forza che non potrebbe proliferare se non nell'indifferenza e, in alcuni casi, nell'appoggio esterno di politici, professionisti e amministratori. Un fenomeno che si sviluppa in maniera direttamente proporzionale alla mancanza di cultura. Eppure non si tratta di un fenomeno nato ieri. È del 1876 la prima definizione formulata dagli studiosi Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino che parlarono di “una associazione che non abbia forme stabili e organismi speciali.... [che rappresenta] lo sviluppo e il perfezionamento della prepotenza diretta ad ogni scopo di male”. Ed è dovuto passare oltre un secolo affinché nell'ordinamento giuridico italiano venisse inserito il reato di “associazione mafiosa”, norma che è costata la vita all'esponente del Partito Comunista Pio La Torre, creata per – cito testualmente - "riscattare l'indifferenza e l'agnosticismo che per troppo tempo vi era stato nel nostro ordinamento di fronte al fenomeno mafioso." In mezzo una lunga serie di relazioni mortificanti prodotte proprio dalla commissioni antimafia, la cui prima istituzione è stata proposta il 14 settembre 1948, come dire che la commissione antimafia nasce con la stessa Repubblica Italiana. Da allora a ogni legislatura il Parlamento approva la costituzione di questa Commissione bicamerale con la speranza che si faccia chiarezza. E cosa ha prodotto fino a ora? Parole, parole, parole. Le ultime commissioni antimafia istituite da questo Parlamento hanno prodotto solo questo: parole. E hanno tradito la missione originaria di questo istituto: indagare un fenomeno di enormi proporzioni, dai contorni sfumati e mai troppo ben definiti e proporre soluzioni legislative. Dare risposte. Concrete, su temi ben definiti che riguardano tutta la popolazione italiana. Cosa succede nell'oscurità delle celle del 41 bis? Chi gestisce il flusso informativo che si genera dentro le carceri? Quanto l'autorità giudiziaria è messa a conoscenza di queste informazioni? Esiste nell'ambito del cosiddetto “carcere duro” un “circuito parallelo” a quello giudiziario che controlla e rischia di orientare le collaborazioni con la giustizia prima che vengano formalizzate? E ci risulta anche che le strategie “alte” delle associazioni criminali continuino a passare per i loro vecchi capi, seppur sepolti nel regime del 41 bis. E ancora, che fine fa l'enorme patrimonio generato dalle confische dei beni mafiosi? Che ruolo ha l'agenzia dei beni confiscati? E i patrimoni di mafia di seconda e terza generazione? Oppure, domani si terrà un evento mondiale in Italia, l'Expo di Milano del 2015. E' possibile che l'enorme flusso di denaro finisca quasi per intero nelle tasche dei clan della 'ndrangheta? E questo Parlamento cosa fa? Resta a guardare, incosciente o, addirittura, connivente? Si può pensare di intervenire in tempo utile per evitare questo scempio? Una volta tanto intervenire in diretta e non a danno già consumato. Ecco cosa vorremmo... che per una volta questa commissione fornisse risposte e soluzioni e non solo parole. Nonostante queste premesse, che riteniamo doveroso fare, con l'auspicio che l'impegno della commissione d'inchiesta sia quello di indagare veramente, senza superficialità, con profondità questo fenomeno, senza guardare alle diverse parti politiche, per fare luce e dare una risposta, votiamo a favore." Fabiana Dadone, M5S Camera
13 giugno 2013
Gambaro a giudizio
Gambaro a giudizio:
"La cittadina-senatrice Gambaro, con le sue ripetute dichiarazioni ai media, esclusivamente a titolo personale, nelle quali ha esternato analisi politiche attaccando Beppe Grillo e attribuendo allo stesso gli esiti dei risultati elettorali, ha messo in atto un'azione lesiva dell'immagine e dell'attività del MoVimento 5 Stelle. A seguito delle numerose sollecitazioni pervenute dalla rete, i sottoscritti hanno invitato la stessa a trarne le dovute conseguenze e dare quindi seguito alle sue dimissioni da parlamentare del Senato. La stessa, avendo inizialmente manifestato piena disponibilità al fine di non procurare danno al gruppo, ha poi fatto sapere di aver modificato la sua scelta. La senatrice Gambaro, ritenendo opportuno procrastinare qualunque tentativo di chiarimento e di composizione della questione, diversamente da quanto aveva garantito in precedenza, ha posto in essere un problema squisitamente "italico": evitare il rispetto di regole che, ancorché non scritte, sono prima di tutto logiche e morali, tanto che la stessa, in occasione delle Parlamentarie, aveva promesso che nel caso di disaccordo con la linea del Movimento 5 Stelle, avrebbe dato le sue dimissioni dal Parlamento. Spiace che invitare alla coerenza ed al rispetto del patto elettorale sul quale si fonda ogni responsabilità politica nei confronti dei cittadini, sia per alcuni così impegnativo da rispettare. L'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari MoVimento 5 Stelle è pertanto convocata per lunedì pomeriggio per valutare la proposta di cessazione dell'appartenenza al gruppo parlamentare, da sottoporre successivamente al voto decisivo della rete, cui spetta l'ultima parola." Vito Crimi e Nicola Morra, MoVimento 5 Stelle Senato
"La cittadina-senatrice Gambaro, con le sue ripetute dichiarazioni ai media, esclusivamente a titolo personale, nelle quali ha esternato analisi politiche attaccando Beppe Grillo e attribuendo allo stesso gli esiti dei risultati elettorali, ha messo in atto un'azione lesiva dell'immagine e dell'attività del MoVimento 5 Stelle. A seguito delle numerose sollecitazioni pervenute dalla rete, i sottoscritti hanno invitato la stessa a trarne le dovute conseguenze e dare quindi seguito alle sue dimissioni da parlamentare del Senato. La stessa, avendo inizialmente manifestato piena disponibilità al fine di non procurare danno al gruppo, ha poi fatto sapere di aver modificato la sua scelta. La senatrice Gambaro, ritenendo opportuno procrastinare qualunque tentativo di chiarimento e di composizione della questione, diversamente da quanto aveva garantito in precedenza, ha posto in essere un problema squisitamente "italico": evitare il rispetto di regole che, ancorché non scritte, sono prima di tutto logiche e morali, tanto che la stessa, in occasione delle Parlamentarie, aveva promesso che nel caso di disaccordo con la linea del Movimento 5 Stelle, avrebbe dato le sue dimissioni dal Parlamento. Spiace che invitare alla coerenza ed al rispetto del patto elettorale sul quale si fonda ogni responsabilità politica nei confronti dei cittadini, sia per alcuni così impegnativo da rispettare. L'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari MoVimento 5 Stelle è pertanto convocata per lunedì pomeriggio per valutare la proposta di cessazione dell'appartenenza al gruppo parlamentare, da sottoporre successivamente al voto decisivo della rete, cui spetta l'ultima parola." Vito Crimi e Nicola Morra, MoVimento 5 Stelle Senato
Vodafone Smart Mini: CPU da 1 GHz e Android Jelly Bean a 79 euro
Vodafone Smart Mini: CPU da 1 GHz e Android Jelly Bean a 79 euro:
Vodafone da sempre realizza anche interessanti smartphone low-cost; quest’oggi è stato annunciato Smart Mini, un nuovo dispositivo destinato nuovamente alla fascia entry-level, ma che comunque cerca di integrare caratteristiche hardware interessanti.(...)
Continua a leggere Vodafone Smart Mini: CPU da 1 GHz e Android Jelly Bean a 79 euro su Androidiani.Com
Vodafone da sempre realizza anche interessanti smartphone low-cost; quest’oggi è stato annunciato Smart Mini, un nuovo dispositivo destinato nuovamente alla fascia entry-level, ma che comunque cerca di integrare caratteristiche hardware interessanti.(...)
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Smali\Backsmali Manager: la decompilazione resa facile
Smali\Backsmali Manager: la decompilazione resa facile:
Forse gli utenti più smaliziati sapranno già di cosa parliamo se sentono nominare Smali/Backsmali, ma per i meno ferrati, riepiloghiamo a grandi linee quello che fa questo software: prende i file .dex che la Dalvik del nostro droide è in grado di eseguire, li decompila in un qualcosa simile al Java con cui sono stati scritti per permetterci di modificarli e, una volta finite le nostre modifiche, ci permette di ricompilare il tutto.
Detta così suona indubbiamente semplice, ma l’utilizzo di questo tool non è immediato per tutti ed è proprio per questa ragione che majdinj, Recognized Themer di XDA, ha creato il suo Smali\Backsmali Manager: grazie a questo script per Windows, le operazioni di compilazione e decompilazione saranno guidate e molto più semplici da effettuare.
Se volete cimentarvi anche voi nelle modifiche più profonde, fate un salto sul thread ufficiale su XDA.
Forse gli utenti più smaliziati sapranno già di cosa parliamo se sentono nominare Smali/Backsmali, ma per i meno ferrati, riepiloghiamo a grandi linee quello che fa questo software: prende i file .dex che la Dalvik del nostro droide è in grado di eseguire, li decompila in un qualcosa simile al Java con cui sono stati scritti per permetterci di modificarli e, una volta finite le nostre modifiche, ci permette di ricompilare il tutto.
Detta così suona indubbiamente semplice, ma l’utilizzo di questo tool non è immediato per tutti ed è proprio per questa ragione che majdinj, Recognized Themer di XDA, ha creato il suo Smali\Backsmali Manager: grazie a questo script per Windows, le operazioni di compilazione e decompilazione saranno guidate e molto più semplici da effettuare.
Se volete cimentarvi anche voi nelle modifiche più profonde, fate un salto sul thread ufficiale su XDA.
Torna a casa Renzie!
Torna a casa Renzie!:
""Un comportamento indecoroso". Tommaso Grassi, consigliere dell’opposizione di sinistra alla giunta Renzi, bolla così un dato statistico che inchioda il sindaco di Firenze: è il meno presente in Consiglio comunale tra i sindaci delle grandi città italiane. Soprattutto se, accanto a questo dato, si leggono anche fallimenti importanti, come i 36,6 milioni di euro di fondi europei persi per il completamento della tramvia a causa di tre fattori fondamentali: le difficoltà economiche del costruttore (Impresa S.p.a. subentrato alle già fallite Btp e Consorzio etruria), il restringimento del credito bancario in seguito alla crisi economica, le incertezze del progetto e dello strumento finanziario scelto, quello del project financing. Il sindaco Matteo Renzi, proiettato a giorni alterni alla guida del Partito democratico e a Palazzo Chigi, nel 2012 ha partecipato a 8 sedute su 45 del Consiglio comunale. Dall’inizio del 2013 a oggi è comparso nello scranno del primo cittadino nel Salone de’ Dugento 7 volte su 17. Tra un’ospitata televisiva e l’altra è molto difficile riuscire a fare il sindaco di Firenze, "il mestiere più bello del mondo", come amava definire lo stesso Renzi il suo incarico. E quante volte durante le primarie di novembre lo stesso Renzi ha incalzato: "Bisogna usare meglio i fondi europei". Peccato che è di questi giorni la notizia che proprio Firenze rinuncerà a 36,6 milioni." Leggi tutto l'articolo sul Fatto Quotidiano
""Un comportamento indecoroso". Tommaso Grassi, consigliere dell’opposizione di sinistra alla giunta Renzi, bolla così un dato statistico che inchioda il sindaco di Firenze: è il meno presente in Consiglio comunale tra i sindaci delle grandi città italiane. Soprattutto se, accanto a questo dato, si leggono anche fallimenti importanti, come i 36,6 milioni di euro di fondi europei persi per il completamento della tramvia a causa di tre fattori fondamentali: le difficoltà economiche del costruttore (Impresa S.p.a. subentrato alle già fallite Btp e Consorzio etruria), il restringimento del credito bancario in seguito alla crisi economica, le incertezze del progetto e dello strumento finanziario scelto, quello del project financing. Il sindaco Matteo Renzi, proiettato a giorni alterni alla guida del Partito democratico e a Palazzo Chigi, nel 2012 ha partecipato a 8 sedute su 45 del Consiglio comunale. Dall’inizio del 2013 a oggi è comparso nello scranno del primo cittadino nel Salone de’ Dugento 7 volte su 17. Tra un’ospitata televisiva e l’altra è molto difficile riuscire a fare il sindaco di Firenze, "il mestiere più bello del mondo", come amava definire lo stesso Renzi il suo incarico. E quante volte durante le primarie di novembre lo stesso Renzi ha incalzato: "Bisogna usare meglio i fondi europei". Peccato che è di questi giorni la notizia che proprio Firenze rinuncerà a 36,6 milioni." Leggi tutto l'articolo sul Fatto Quotidiano
Installiamo ADB, Fastboot… e basta
Installiamo ADB, Fastboot… e basta:
Conosciamo tutti quanti ADB e Fastboot e la maggior parte di noi avrà sicuramente avuto a che fare con questi due strumenti, ritrovandosi a dover scaricare l’intero SDK di Android per avere i due eseguibili aggiornati all’ultima versione disponibile, per non rischiare di portarsi dietro dei file obsoleti.
Fortunatamente, da oggi c’è un’alternativa a questo processo e ci arriva, ancora una volta da XDA: Minimal ADB and Fastboot è infatti un comodo installer che va a recuperare da internet le ultime versioni di questi due software e le installa sulla nostra macchina Windows, rendendoci molto più veloce collegarci al nostro droide, soprattutto quando non abbiamo tempo o modo di attendere il download dei quasi 200MB di Software Development Kit.
Se volete saperne di più, aiutare con lo sviluppo e i test o solamente scaricare l’installer, fate un salto sul thread ufficiale e diteci nei commenti cosa ne pensate.
Conosciamo tutti quanti ADB e Fastboot e la maggior parte di noi avrà sicuramente avuto a che fare con questi due strumenti, ritrovandosi a dover scaricare l’intero SDK di Android per avere i due eseguibili aggiornati all’ultima versione disponibile, per non rischiare di portarsi dietro dei file obsoleti.
Fortunatamente, da oggi c’è un’alternativa a questo processo e ci arriva, ancora una volta da XDA: Minimal ADB and Fastboot è infatti un comodo installer che va a recuperare da internet le ultime versioni di questi due software e le installa sulla nostra macchina Windows, rendendoci molto più veloce collegarci al nostro droide, soprattutto quando non abbiamo tempo o modo di attendere il download dei quasi 200MB di Software Development Kit.
Se volete saperne di più, aiutare con lo sviluppo e i test o solamente scaricare l’installer, fate un salto sul thread ufficiale e diteci nei commenti cosa ne pensate.
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