4 dicembre 2013
La RAI contro il V3DAY
La RAI contro il V3DAY:
"In occasione del V3DAY a Genova ho deciso di seguire contemporaneamente buona parte dei canali informativi della Rai che si sono rivelati squallidamente asserviti al pensiero unico non tollera l'emergere e il crescere di forze giovani, combattive qual è il M5S. Il peggiore telegiornale della Rai si è rivelato il TG3 diretto dalla signora Berlinguer che nell'edizione di mezzogiorno dava sì in piccolo la notizia della manifestazione di Genova, ma si guardava bene dal trasmettere una qualsiasi immagine della piazza. Rai News invece ha compiuto una scelta differente: ricorrere ai trucchetti. Notizie imprecise se non false come quella delle 14,35 che affermava: "Dario Fo ha già parlato", Dario Fo parlerà solo dopo le ore 16. Le telecamere basse affinché gli ascoltatori non potessere vedere la gente che c'era. Le interviste con il "vuoto". Che cosa sono? C'è un intervistatore ed un intervistato il quale, quest'ultimo dietro di sé non ha nessuno, per dare l'impressione agli ascoltatori che fossero solo in due. Poi il discorso di Grillo, inquadrato con una sola telecamera fissa perché una seconda telecamera sarebbe stata costretta a inquadrare la grafica quando Grillo mostrava i vari dati statistici, salvo poi troncare improvvisamente il suo discorso a metà. Un trattamento ignobile riservato a Dario Fo le cui immagini sono state mandate a singhiozzo, uno sfregio, una mancanza di rispetto per il Maestro che l'Italia dovrebbe tenersi ben caro." Mario Albanesi
"In occasione del V3DAY a Genova ho deciso di seguire contemporaneamente buona parte dei canali informativi della Rai che si sono rivelati squallidamente asserviti al pensiero unico non tollera l'emergere e il crescere di forze giovani, combattive qual è il M5S. Il peggiore telegiornale della Rai si è rivelato il TG3 diretto dalla signora Berlinguer che nell'edizione di mezzogiorno dava sì in piccolo la notizia della manifestazione di Genova, ma si guardava bene dal trasmettere una qualsiasi immagine della piazza. Rai News invece ha compiuto una scelta differente: ricorrere ai trucchetti. Notizie imprecise se non false come quella delle 14,35 che affermava: "Dario Fo ha già parlato", Dario Fo parlerà solo dopo le ore 16. Le telecamere basse affinché gli ascoltatori non potessere vedere la gente che c'era. Le interviste con il "vuoto". Che cosa sono? C'è un intervistatore ed un intervistato il quale, quest'ultimo dietro di sé non ha nessuno, per dare l'impressione agli ascoltatori che fossero solo in due. Poi il discorso di Grillo, inquadrato con una sola telecamera fissa perché una seconda telecamera sarebbe stata costretta a inquadrare la grafica quando Grillo mostrava i vari dati statistici, salvo poi troncare improvvisamente il suo discorso a metà. Un trattamento ignobile riservato a Dario Fo le cui immagini sono state mandate a singhiozzo, uno sfregio, una mancanza di rispetto per il Maestro che l'Italia dovrebbe tenersi ben caro." Mario Albanesi
3 dicembre 2013
Sequestriamo i beni dei partiti! #SequestryPD
Sequestriamo i beni dei partiti! #SequestryPD:
Partecipa su Twitter!
I partiti hanno truffato gli italiani. Gli hanno estorto 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici nonostante il voto contrario di un referendum. Dopo anni di silenzio omertoso delle istituzioni, il procuratore del Lazio Raffaele De Dominicis ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale dei cosiddetti rimborsi elettorali che "sono da ritenersi apertamente elusive e manipolative del risultato referendario e quindi materialmente ripristinatorie di norme abrogate". I partiti sono indifferenti alla volontà popolare, cambiano il significato delle parole per ingannare i cittadini. Sempre la Corte dei Conti: "tutte le disposizioni impugnate dal 1997... hanno ripristinato i privilegi abrogati con il referendum del 1993 facendo ricorso a artifici semantici, come il rimborso al posto del contributo, gli sgravi fiscali al posto del contributo". In attesa del responso della Corte Costituzionale che ha la velocità di un gasteropodo quando si tratta dei privilegi dei partiti, come è avvenuto per il Lodo Alfano e per la legge elettorale Porcellum, si dovrebbe avviare un'azione di sequestro preventivo dei patrimoni immobiliari dei partiti e una sospensione degli stipendi ai loro dipendenti. Il pdmenoelle è il partito del "chiagni e fotti", ha come alfieri Renzie, che è contro il finanziamento pubblico, ma i soldi dei "rimborsi" li ha sempre utilizzati (va ricordato che il tesoriere della Margherita era Lusi, finito in carcere) e Capitan Findus Letta, il ballista d'acciaio, che voleva abolire il finanziamento e poi ha incassato una rata di 91 milioni di euro insieme agli altri partiti a luglio. Il pdmenoelle spende per sedi e stipendi dei suoi impiegati venti milioni all'anno, l'autofinanziamento è di soli otto milioni. Senza i soldi estorti ai contribuenti Bersani e D'alema dovrebbero lavorare da casa, ai domiciliari con i figli che gli accendono il computer e inviano le email. Il pdmenoelle (quota ex Ds, ex Pds, ex Pci) dispone di 2.399 immobili che hanno un valore di circa mezzo miliardo di euro affidati a 57 fondazioni che, beffa nella beffa, a cui si può versare il 5 per mille in quanto enti di volontariato. Sequestriamoli in attesa delle decisioni della Corte che non potrà che essere la restituzione del maltolto allo Stato. Ne dubitate? Anche un bambino capirebbe che aggirare un referendum è incostituzionale. La domanda è però se la Corte Costituzionale è costituzionale.
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I partiti hanno truffato gli italiani. Gli hanno estorto 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici nonostante il voto contrario di un referendum. Dopo anni di silenzio omertoso delle istituzioni, il procuratore del Lazio Raffaele De Dominicis ha sollevato la questione di illegittimità costituzionale dei cosiddetti rimborsi elettorali che "sono da ritenersi apertamente elusive e manipolative del risultato referendario e quindi materialmente ripristinatorie di norme abrogate". I partiti sono indifferenti alla volontà popolare, cambiano il significato delle parole per ingannare i cittadini. Sempre la Corte dei Conti: "tutte le disposizioni impugnate dal 1997... hanno ripristinato i privilegi abrogati con il referendum del 1993 facendo ricorso a artifici semantici, come il rimborso al posto del contributo, gli sgravi fiscali al posto del contributo". In attesa del responso della Corte Costituzionale che ha la velocità di un gasteropodo quando si tratta dei privilegi dei partiti, come è avvenuto per il Lodo Alfano e per la legge elettorale Porcellum, si dovrebbe avviare un'azione di sequestro preventivo dei patrimoni immobiliari dei partiti e una sospensione degli stipendi ai loro dipendenti. Il pdmenoelle è il partito del "chiagni e fotti", ha come alfieri Renzie, che è contro il finanziamento pubblico, ma i soldi dei "rimborsi" li ha sempre utilizzati (va ricordato che il tesoriere della Margherita era Lusi, finito in carcere) e Capitan Findus Letta, il ballista d'acciaio, che voleva abolire il finanziamento e poi ha incassato una rata di 91 milioni di euro insieme agli altri partiti a luglio. Il pdmenoelle spende per sedi e stipendi dei suoi impiegati venti milioni all'anno, l'autofinanziamento è di soli otto milioni. Senza i soldi estorti ai contribuenti Bersani e D'alema dovrebbero lavorare da casa, ai domiciliari con i figli che gli accendono il computer e inviano le email. Il pdmenoelle (quota ex Ds, ex Pds, ex Pci) dispone di 2.399 immobili che hanno un valore di circa mezzo miliardo di euro affidati a 57 fondazioni che, beffa nella beffa, a cui si può versare il 5 per mille in quanto enti di volontariato. Sequestriamoli in attesa delle decisioni della Corte che non potrà che essere la restituzione del maltolto allo Stato. Ne dubitate? Anche un bambino capirebbe che aggirare un referendum è incostituzionale. La domanda è però se la Corte Costituzionale è costituzionale.
Chromecast: disponibile la prima custom rom da XDA
Chromecast: disponibile la prima custom rom da XDA:
I cuochi di XDA sono sempre a lavoro e, quella che ci giunge oggi dalle loro cucine, non è una nuova rom per uno dei tantissimi smartphone Android, ma per il nuovo nato in casa Google: Chromecast! Per coloro non lo conoscessero, Chromecast è un dongle HDMI basato su Android, in grado di permettere lo streaming di contenuti multimediali, attingendo anche dall’immenso catalogo messo a disposizione tramite Google Play.
Dopo essersi cimentati nello sviluppo di rom e recovery per il Galaxy Gear di Samsung, grazie allo sviluppatore ddggttff3, arriva la prima rom per Chromecast, basata sull’immagine stock 13300. La rom in questione è già rootata, monta una recovery specifica e ha un custom kernel, in modo da migliorare l’esperienza utente, oltre a presentare già un suo sistema OTA.
Per i fortunati in possesso di un Chromecast già rootato, il download e la procedura d’installazione sono disponibili direttamente nel thread dello sviluppatore sul forum XDA.
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