27 novembre 2013

Master Key Attack: in arrivo il fix di Google?

Master Key Attack: in arrivo il fix di Google?:
AndroidMasterKeyFix
Quello che vediamo nell’immagine di testa è una parte di un commit correntemente in stato di revisione inerente il codice sorgente di Android; come questo ce ne sono diversi, ma cos’ha di speciale?
In realtà possiamo ridurre (a grandi linee) il nucleo di questo cambiamento al primo elemento della lista, che ha le carte in regola per fixare quel bug vecchio di 4 anni di cui abbiamo parlato sulle nostre pagine:
Duplicate zip entry names are now disallowed. Files with such entries will fail to parse.
Quello che lo sviluppatore intende è che è stato finalmente programmato il controllo sui file duplicati all’interno degli archivi ZIP (e quindi anche sugli APK delle app), in modo tale che, in caso di Master Key Attack, la verifica della firma fallisca, il contenuto dell’archivio non venga estratto e le intenzioni malevole del software vengano sventate. Le modifiche del commit non si fermano qui, ma ruotano tutte intorno a questa patch che attendevamo da mesi: vediamo quindi per quale motivo è importante l’inserimento di questo controllo.
Come abbiamo già spiegato, Android 4.4 ha rivoluzionato diverse cose nei protocolli di sicurezza del sistema operativo, arrivando a renderlo decisamente più sicuro delle versioni precedenti, senza però ledere l’efficacia del Master Key Attack, che si basa sul fatto che lo standard ZIP non preveda un controllo dei duplicati, ma deleghi alle applicazioni (come WinZip o 7zip) la possibilità di fare questo check. Grazie a questa peculiarità è quindi possibile, per un malintenzionato, inserire nell’APK doppioni opportunamente modificati di alcuni file che, durante l’installazione dell’applicazione, andranno a sovrascrivere i file originali, infettando il nostro dispositivo.
Inserendo quindi il controllo dei file duplicati nella libreria che gestisce gli archivi ZIP all’interno di Android, questo attacco è virtualmente reso inefficace, ma dobbiamo comunque vedere quanto sarà efficace il controllo, quanto (e se) impatterà sulle prestazioni e quando sarà disponibile su tutti i dispositivi.

Province, parte l'esame della riforma in commissione

Province, parte l'esame della riforma in commissione:
Parte in commissione Affari istituzionali l'esame delle 18 leggi presentate nell'ambito della riforma che comporterà l'abolizione delle Province regionali. Tre sono i disegni di legge presentati dal governo, domani si deciderà quale predere come testo "di riferimento".

26 novembre 2013

Motorola Moto G - Introduzione e confezione | Telefonino.net

Motorola Moto G - Introduzione e confezione | Telefonino.net

Google Chromecast in Italia a 62 euro, negli USA 25 euro

Google Chromecast in Italia a 62 euro, negli USA 25 euro: Google Chromecast è acquistabile da qualche giorno su Amazon.it ma costa ben 62 euro, contro i 35 dollari d'oltreoceano. C'è di mezzo una questione di accordi commerciali. Da noi i fornitori sono partner terzi di Amazon.

Consorzio di ricerca unico al posto degli attuali otto Risparmi ed efficienza in un ddl targato M5S

Consorzio di ricerca unico al posto degli attuali otto Risparmi ed efficienza in un ddl targato M5S:

La nuova struttura consentirà abbattimenti di spese notevoli mediante l’abolizione di consigli di amministrazione, presidenti e duplicazioni di attività.


Ancora le stesse parole d’ordine per il Movimento 5 Stelle siciliano: risparmio ed efficienza. Così, il M5S all’Ars presenta il disegno di legge “Consorzio Unico Regionale di Ricerca”, finalizzato  alla costituzione di un consorzio unico, per mezzo di un progetto di fusione dei Consorzi regionali di ricerca costituiti ai sensi dell’art. 5 della Legge Regionale n. 88 del 1982, per l’espletamento di attività di ricerca applicata, divulgazione ed alta formazione, nell’ambito dei comparti agroalimentarari, agroambientali e agroindustriali del sistema regionale siciliano.
I Consorzi, attualmente in numero di otto, sono inseriti a pieno titolo nel sistema regionale della ricerca e coprono le diverse filiere del sistema agroalimentare siciliano, operando nel quadro degli indirizzi determinati dall’assessorato per le Risorse agricole e alimentari.
“Partiamo dal presupposto, universalmente assodato che la ricerca scientifica genera progresso ed è uno dei fattori chiave per la crescita e lo sviluppo della società – afferma uno dei firmatari del ddl,  la deputata M5S all’Ars Claudia La Rocca -  e, pertanto, non riusciamo ancora a capire come 7 degli 8 Consorzi di Ricerca siano finiti nella ex tab H. La Ricerca, per ovvie ragioni, necessita della possibilità di programmare, inoltre è giusto ricordare che riesce ad attivare  percorsi produttivi con il meccanismo del co-finanziamento, partecipando a bandi pubblici, regionali, nazionali ed internazionali”.
La creazione del Consorzio unico, infatti, consentirebbe di riordinare e ottimizzare, evitando sovrapposizioni e duplicazioni, il sistema della ricerca applicata e dei servizi a supporto delle imprese che stanno alla base dello sviluppo dei sistemi agricoli avanzati; realizzerebbe un importante risparmio di risorse derivante dal taglio di costi quali, per esempio, i compensi per gli attuali otto consigli di amministrazione, otto presidenti e vicepresidenti, otto collegi dei revisori, otto consulte tecnico-scientifiche. Consentirebbe inoltre omogenee spese di gestione e manutenzione dei laboratori esistenti, singole convenzioni per vari servizi esterni e così via.
“Tale risparmio sarebbe reinvestito per migliorare e potenziare le competenze e le eccellenze anche in termini di risorse umane – aggiunge il deputato 5 stelle all’Ars Giorgio Ciaccio – e ricordiamo che la ricerca scientifica non ha colore politico e le sue componenti, come i consorzi regionali, non possono essere visti ed usati come posti di sottogoverno da gestire a proprio piacimento. L’unione delle maestranze, degli obiettivi e delle finalità volte all’innovazione scientifica ci permette di risultare credibili e soprattutto concorrenziali nei confronti del resto d’Europa. Abbiamo delle eccellenze e dei “cervelli” ricercati in tutto il mondo e la Regione ha il dovere di metterli in condizione di potersi esprimere al meglio, pensando un po’ meno ai posti dei vari Cda e concentrandosi nel valorizzare con criterio e programmazione i nostri ricercatori”.
Il nuovo consorzio, secondo il ddl, sarà gestito direttamente da tre organi: un consiglio direttivo, composto da tre membri, di cui uno con funzioni di presidente nominato dal presidente della Regione in osservanza della L.R. 19/97, un membro espressione delle Università e un membro espressione degli altri enti consorziati. Sono previsti  inoltre un  comitato dei consorziati, composto da un membro per ogni ente o soggetto giuridico partecipante al Consorzio unico regionale di ricerca ed un collegio dei revisori.

2001: Odissea nello Spazio in 60 secondi per chi ha fretta

2001: Odissea nello Spazio in 60 secondi per chi ha fretta: Si chiama FullMovieGIF la nuova sezione di Reddit che propone i più celebri film in formato GIF, che girano alla velocità della luce per durare una manciata di secondi.

Forza Italia e pdmenoelle insieme per l'IRAP

Forza Italia e pdmenoelle insieme per l'IRAP:
irap_respinto.jpg
"Tutti i partiti hanno bocciato la proposta del MoVimento 5 Stelle per abolire l'Irap per le micro imprese. Il "no" è arrivato anche dagli esponenti di Forza Italia che a parole tuonano contro le tasse, nei fatti sanno solo difendere il loro capo che ha frodato il fisco. La proposta di abolizione dell'Irap per tutte le imprese con meno di 10 occupati ed un fatturato o un totale di bilancio-annuo non superiore a 2 milioni di euro, era contenuta in uno dei 281 emendamenti alla legge di stabilità presentati dal M5S. La bocciatura da parte di pd (menoelle, ndr), Forza Italia, Nuovo Centro Destra, è ancora più grave se si pensa che la misura aveva la necessaria copertura finanziaria. Copertura certificata dall'ammissibilità del presidente della Commissione Bilancio del Senato e dai tecnici e funzionari del settore Bilancio del Parlamento. Questi i fatti. Ai piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, liberi professionisti che non ce la fanno più le conclusioni." Barbara Lezzi
Segui la pagina Facebook del M5S Senato

La lampadina dei poveri

La lampadina dei poveri:
Guarda il video
(01:30)
lampadina_poveri.jpg
Non abbiamo bisogno di elettricità, gas, carbone. Abbiamo bisogno di luce, caldo, freddo. Non abbiamo bisogno di più energia, ma di nuove tecnologie.

"Alfredo Moser è un meccanico brasiliano che ha avuto un’idea brillante nel 2002, dopo aver subito uno dei frequenti black-out che interessano Uberaba, la città dove vive nel sud del Brasile. Stanco di guasti elettrici, Moser ha iniziato a giocare con l’idea della rifrazione della luce solare in acqua e in poco tempo ha inventato la "lampadina dei poveri". "Wit" è semplice e disponibile a chiunque: una bottiglia di plastica riempita d’acqua a cui si aggiunge un po’di candeggina per preservarla dalle alghe. Il flacone viene posto in un foro sul tetto e dotato di resina poliestere. Il risultato? Illuminazione libera e organica durante il giorno, particolarmente utile per gli edifici e baracche che a malapena hanno finestre. A seconda dell’intensità del sole, la potenza di queste lampade artigianali si aggira tra i tra 40 e i 60 watt. "E ‘una luce divina. Dio creò il sole e la sua luce è quindi per tutti", ha riferito Moser alla BBC. "Non costa un centesimo ed è impossibile che si fulmini." Anche se l’inventore ha ricevuto piccole ricompense per le installazioni di Wit nelle case e in aziende locali, la sua idea non lo ha reso ricco. "Conosco un uomo che ha inserito le bottiglie e in un mese aveva risparmiato abbastanza per comprare beni di prima necessità per il loro bambino appena nato", dice soddisfatto. Negli ultimi due anni l’invenzione ha fatto il giro del mondo. La Fondazione MyShelter (mio rifugio) nelle Filippine ha accolto con entusiasmo l’idea. MyShelter è specializzata in costruzioni alternative utilizzando materiali come il bambù, pneumatici o su carta. In Cina, dove il 25% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e l’elettricità è particolarmente costosa, ci sono 140.000 famiglie che hanno fatto ricorso a questo sistema di illuminazione. Le bottiglie-lampadine sono diffuse in almeno quindici paesi, tra cui India, Bangladesh, Fiji e Tanzania. "Non ho mai immaginato che la mia invenzione avrebbe avuto un tale impatto", afferma Moser. "Solo a pensarci mi viene la pelle d’oca." El confidencial