12 novembre 2013
POTENTE MICROSCOPIO CNR CT EDT1
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11 novembre 2013
I parlamentari M5S in Sicilia ignorati dai media
I parlamentari M5S in Sicilia ignorati dai media:
"Si è concluso ieri sera 10 novembre il Tour del territorio trapanese "Obiettivo Zero" per rilanciare l'economia rivalutando la cultura del territorio e puntando all'utilizzo di sistemi di produzione a impatto zero ed ecosostenibili, per adottare uno stile di vita a impatto zero puntando sui comportamenti virtuosi, contro la logica del consumo a tutti i costi. Il tour ha portato nelle piazze di Marsala, Alcamo, Trapani, Mazara e Partanna più di 30 cittadini portavoce del M5S dell’ARS, della Camera e del Senato. Tre giorni di incontri e conoscenza del territorio. Questi incontri sono per i portavoce "boccate di ossigeno puro" perché dai cittadini ricevono la forza per andare avanti nelle battaglie dentro le Istituzioni. La stampa locale ha ignorato il tour. Un silenzio che vuol voler tenere in piedi questo sistema di cui. Noi andiamo avanti e andremo avanti. Niente ci fermerà, neanche la censura che sarà al contrario uno stimolo per insistere sull’eliminazione del finanziamento pubblico ai giornali visto che tutto fanno meno che informare! L’informazione non può e non deve essere soggetta alla volontà politica, ma deve essere libera come recita la nostra Costituzione che solo noi, come movimento politico presente in Parlamento, difendiamo." Maurizio Santangelo, M5S Senato
"Si è concluso ieri sera 10 novembre il Tour del territorio trapanese "Obiettivo Zero" per rilanciare l'economia rivalutando la cultura del territorio e puntando all'utilizzo di sistemi di produzione a impatto zero ed ecosostenibili, per adottare uno stile di vita a impatto zero puntando sui comportamenti virtuosi, contro la logica del consumo a tutti i costi. Il tour ha portato nelle piazze di Marsala, Alcamo, Trapani, Mazara e Partanna più di 30 cittadini portavoce del M5S dell’ARS, della Camera e del Senato. Tre giorni di incontri e conoscenza del territorio. Questi incontri sono per i portavoce "boccate di ossigeno puro" perché dai cittadini ricevono la forza per andare avanti nelle battaglie dentro le Istituzioni. La stampa locale ha ignorato il tour. Un silenzio che vuol voler tenere in piedi questo sistema di cui. Noi andiamo avanti e andremo avanti. Niente ci fermerà, neanche la censura che sarà al contrario uno stimolo per insistere sull’eliminazione del finanziamento pubblico ai giornali visto che tutto fanno meno che informare! L’informazione non può e non deve essere soggetta alla volontà politica, ma deve essere libera come recita la nostra Costituzione che solo noi, come movimento politico presente in Parlamento, difendiamo." Maurizio Santangelo, M5S Senato
Passaparola - Lavorare per vivere e non vivere per lavorare - di Angelo Consoli
Passaparola - Lavorare per vivere e non vivere per lavorare - di Angelo Consoli:
>>> Giovedì e venerdì sarò in Basilicata per sostenere i candidati del M5S alle elezioni regionali che si svolgeranno il 17 e 18 novembre. Giovedì 14 novembre sarò a Matera in piazza Vittorio Veneto. Venerdì 15 novembre sarò a Potenza in piazza Prefettura. Gli eventi in piazza saranno trasmessi in streaming su La Cosa.
Il Passaparola di Angelo Consoli, Direttore dell'Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin
"In relazione ai punti di riferimento mondiali delle strategie economiche del M5S, va precisato che le idee espresse da economisti neo-Keynesiani come Stiglitz e Krugman sono molto interessanti perché sottolineano come le cure neo liberiste per il problema del debito sovrano siano non solo ingiuste, ma anche sbagliate perché mortificano le risorse e i talenti dell’Europa (il suo capitale umano, fisico e naturale), privilegiando gli interessi di gruppi finanziari a cui sono asserviti gli interessi dei cittadini, e determinano la svendita del patrimonio pubblico e dei beni comuni delle nazioni.
È interessante come Stiglitz sottolinei che "denunciare questo enorme spreco di risorse non può essere demagogia o populismo", e che l'Europa deve ritrovare una coerenza e una visione comune perchè non può "continuare a prestare soldi alle banche per salvare gli Stati e agli Stati per salvare le banche".
Paul Krugman è estremamente chiaro nel denunciare la inattendibilità dell'affidabilità di Paesi sovrani sui criteri delle agenzie di rating, che sono contraddittori e usati opportunisticamente per alimentare la speculazione. Non si capisce perché se la spesa sociale è il problema, i Paesi scandinavi, che hanno la spesa sociale più elevata del mondo, hanno tutti la tripla A, e se il problema è il debito, i Paesi più indebitati del mondo (Giappone e USA) godono di valutazioni elevate? Forte è il sospetto, ci ricorda Krugman, del conflitto di interessi, perché chi emette titoli speculativi contro i Paesi indebitati fa parte degli stessi gruppi delle agenzie che emettono le valutazioni, e perciò quei titoli possono farli salire o scendere con valutazioni interessate.
In questa situazione, ricorda sempre Stiglitz, "l’Unione monetaria ed economica dell’UE è stata concepita come uno strumento per arrivare ad un fine, non un fine in sé stesso. L’elettorato europeo sembra aver capito che, con le attuali disposizioni, l’euro sta mettendo a rischio gli stessi scopi per cui è stato in teoria creato".
Anche Jean-Paul Fitoussi concorda che l'Europa abbia preso un "colossale abbaglio" concentrandosi sulle finanze pubbliche e trascurando il problema urgente dell'impoverimento della gente con la disoccupazione che dilaga. Non si può non condividere la sua idea che "il rigore imposto dai tedeschi e l'austerity difesa da tutti i leader europei non sono serviti ad arginare la crisi, anzi, sembra abbiano peggiorato la situazione", e che "occorre rivedere dalle fondamenta la costruzione dell'euro, modificandone le basi ideologiche, e dando una scossa alla macchina europea". In altre parole, economia subordinata ai cittadini e non viceversa.
Condivisibile anche il rifiuto dell'ideologia secondo cui per preservare il potenziale di crescita economica va accettata una maggiore precarietà, in una logica mercantilistica in cui la finanza e i mercati si sostituiscono alla democrazia, fenomeno che Fitoussi chiama “l’impotenza della politica”, suggerendo di "restituire alla democrazia quel vigore che mai avrebbe dovuto perdere". Resta da vedere se tutto possa risolversi con "una banca centrale vera, eurobond, vigilanza bancaria unificata" come sembra suggerire Fitoussi, che ammette che bisogna inventare un nuovo futuro per individuare "compensazioni" fra soggetti vincitori e soggetti perdenti della globalizzazione e per questo è necessario chiamare "tutti i cittadini a discuterne apertamente sulla pubblica piazza".
Se queste visioni sono condivisibili, sul piano delle soluzioni concrete il nostro punto di riferimento rimane Jeremy Rifkin, secondo il quale "i regimi energetici determinano la forma e la natura delle civiltà: come sono organizzate, come vengono distribuiti i proventi della produzione e dello scambio, come viene esercitato il potere politico, e condotte le relazioni sociali." In altre parole, la crisi che siamo vivendo è la crisi della società creata dalla seconda rivoluzione industriale, basata sul petrolio e sulle fonti energetiche concentrate, che hanno creato una società altrettanto concentrata con ricchezza e potere nelle mani di una élite mondiale che condiziona tutte le scelte e la vita di tutti i cittadini. Questo modello ha prodotto ingiustizia sociale e danni ambientali che sono sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto ha ormai raggiunto i limiti della propria entropia. In altre parole è diventato inefficiente.
Buttiamo via tonnellate di cibo ogni giorno mentre un bambino muore ogni tre secondi di malnutrizione; sprechiamo milioni di tonnellate d'acqua potabile per riscaldare le nostre case con i fossili o raffreddare le centrali nucleari e termoelettriche, consumiamo una bibita in 20 secondi per lasciare una bottiglietta di plastica nell'ambiente per 5 secoli, compriamo zucchine o grano cinesi per risparmiare, facendo morire l'agricoltura di qualità locale; immettiamo gas a effetto serra nell'atmosfera con conseguenze catastrofiche sul clima e anche sull'economia (il rapporto Stern del 2006 prevede una perdita fino al 20% del PIL mondiale).
Quando una cosa non funziona più si cambia.
Rifkin suggerisce una transizione dal ciclo fossile al ciclo solare, verso modelli energetici ispirati alle immutabili leggi della termodinamica solare e basati sulle tecnologie di terza rivoluzione industriale a bassa intensità finanziaria e alta intensità di lavoro. Questo permette di redistribuire la ricchezza dalla grande speculazione finanziaria (PIL concentrato) ai salari di milioni di lavoratori (PIL distribuito). Questa infrastruttura, che è l' "internet dell'energia", si basa su cinque pilastri (rinnovabili, idrogeno, smart grid, costruzioni a zero emissioni, trasporti a zero emissioni) per introdurre i quali bisogna far lavorare un sacco di gente. Sono posti di lavoro qualificati e legati al territorio, non soggetti al ricatto occupazionale della delocalizzazione. E soprattutto sono posti di lavoro che forniscono un redditto adeguato senza distruggere la vita sociale dell'uomo, per sua natura "animale empatico" che lasciano il tempo di occuparsi della vita personale, degli affetti, delle relazioni umane.
Perché si lavora per vivere, e non si vive per lavorare, e questo è un altro pilastro della visione di Rifkin, espresso nel libro "La fine del lavoro", che ridefinisce il concetto di lavoro davanti all'esaurirsi progressivo del lavoro nelle fabbriche (sostituito dall'automazione), e indica un futuro in cui i beni verranno prodotti dalle macchine mentre il lavoro dell'uomo sarà esclusivamente rivolto ai servizi verso l'altro uomo, conferendo dignità a lavori che oggi vengono considerati "volontariato" o "lavori socialmente utili" (cura dei bambini, assistenza a anziani e invalidi, valorizzazione del patrimonio culturale, servizi energetici integrati avanzati, educazione e istruzione, ricerca e sviluppo).
Questa è l'idea del futuro dell'Italia e dell'Europa. Il "Sogno Europeo" di cui scriveva Rifkin qualche anno fa per il momento è diventato un incubo. Questa idea non è compatibile con nessuna delle forze politiche tradizionali rassegnate a fare dell'Italia un hub del gas e delle trivellazioni petrolifere, che penalizza l'industria del solare e della green economy distribuita sul territorio imponendo assurde procedure burocratiche e regole instabili e mutevoli, che brucia risorse chiamandole "rifiuti", che favorisce le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari come sui derivati, praticate da tutte le banche con la complicità della politica, invece che obbligare le banche italiane a investire nel talento locale, nell'efficienza energetica e nelle tecnologie solari che garantiscono un ritorno rapido degli investimenti. Una politica che si rassegna a vendere al miglior offerente la nostra intelligenza, facendo emigrare i talenti o invogliando le multinazionali a investimenti in Italia che alla fine convengono solo a loro, promettendo forza lavoro qualificata "flessibile" (cioè precaria) e svendendo loro i nostri beni comuni.
Dobbiamo ripartire dalla valorizzazione dell'essere umano e dalla biosfera che ci ospita promuovendo sul territorio modelli economici che vadano verso una riduzione graduale dell'entropia.
Pratiche commerciali a rifiuti zero, pratiche energetiche e industriali a emissioni zero e pratiche alimentari a chilometro zero, secondo il modello del manifesto Territorio Zero che mette in sinergia le visioni di Jeremy Rifkin, Paul Connett e Carlo Petrini, possono rapidamente creare sviluppo e occupazione e nuovi contratti per le piccole e medie imprese locali legate al territorio, che praticano standard di profitto accettabili e etici, senza pratiche corruttive, anticipando la terza rivoluzione industriale e diventando leder mondiali. Si può fare!" Angelo Consoli, Direttore dell'Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin, Fondatore e Presidente del CETRI-TIRES
>>> Giovedì e venerdì sarò in Basilicata per sostenere i candidati del M5S alle elezioni regionali che si svolgeranno il 17 e 18 novembre. Giovedì 14 novembre sarò a Matera in piazza Vittorio Veneto. Venerdì 15 novembre sarò a Potenza in piazza Prefettura. Gli eventi in piazza saranno trasmessi in streaming su La Cosa.
Il Passaparola di Angelo Consoli, Direttore dell'Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin
"In relazione ai punti di riferimento mondiali delle strategie economiche del M5S, va precisato che le idee espresse da economisti neo-Keynesiani come Stiglitz e Krugman sono molto interessanti perché sottolineano come le cure neo liberiste per il problema del debito sovrano siano non solo ingiuste, ma anche sbagliate perché mortificano le risorse e i talenti dell’Europa (il suo capitale umano, fisico e naturale), privilegiando gli interessi di gruppi finanziari a cui sono asserviti gli interessi dei cittadini, e determinano la svendita del patrimonio pubblico e dei beni comuni delle nazioni.
È interessante come Stiglitz sottolinei che "denunciare questo enorme spreco di risorse non può essere demagogia o populismo", e che l'Europa deve ritrovare una coerenza e una visione comune perchè non può "continuare a prestare soldi alle banche per salvare gli Stati e agli Stati per salvare le banche".
Paul Krugman è estremamente chiaro nel denunciare la inattendibilità dell'affidabilità di Paesi sovrani sui criteri delle agenzie di rating, che sono contraddittori e usati opportunisticamente per alimentare la speculazione. Non si capisce perché se la spesa sociale è il problema, i Paesi scandinavi, che hanno la spesa sociale più elevata del mondo, hanno tutti la tripla A, e se il problema è il debito, i Paesi più indebitati del mondo (Giappone e USA) godono di valutazioni elevate? Forte è il sospetto, ci ricorda Krugman, del conflitto di interessi, perché chi emette titoli speculativi contro i Paesi indebitati fa parte degli stessi gruppi delle agenzie che emettono le valutazioni, e perciò quei titoli possono farli salire o scendere con valutazioni interessate.
In questa situazione, ricorda sempre Stiglitz, "l’Unione monetaria ed economica dell’UE è stata concepita come uno strumento per arrivare ad un fine, non un fine in sé stesso. L’elettorato europeo sembra aver capito che, con le attuali disposizioni, l’euro sta mettendo a rischio gli stessi scopi per cui è stato in teoria creato".
Anche Jean-Paul Fitoussi concorda che l'Europa abbia preso un "colossale abbaglio" concentrandosi sulle finanze pubbliche e trascurando il problema urgente dell'impoverimento della gente con la disoccupazione che dilaga. Non si può non condividere la sua idea che "il rigore imposto dai tedeschi e l'austerity difesa da tutti i leader europei non sono serviti ad arginare la crisi, anzi, sembra abbiano peggiorato la situazione", e che "occorre rivedere dalle fondamenta la costruzione dell'euro, modificandone le basi ideologiche, e dando una scossa alla macchina europea". In altre parole, economia subordinata ai cittadini e non viceversa.
Condivisibile anche il rifiuto dell'ideologia secondo cui per preservare il potenziale di crescita economica va accettata una maggiore precarietà, in una logica mercantilistica in cui la finanza e i mercati si sostituiscono alla democrazia, fenomeno che Fitoussi chiama “l’impotenza della politica”, suggerendo di "restituire alla democrazia quel vigore che mai avrebbe dovuto perdere". Resta da vedere se tutto possa risolversi con "una banca centrale vera, eurobond, vigilanza bancaria unificata" come sembra suggerire Fitoussi, che ammette che bisogna inventare un nuovo futuro per individuare "compensazioni" fra soggetti vincitori e soggetti perdenti della globalizzazione e per questo è necessario chiamare "tutti i cittadini a discuterne apertamente sulla pubblica piazza".
Se queste visioni sono condivisibili, sul piano delle soluzioni concrete il nostro punto di riferimento rimane Jeremy Rifkin, secondo il quale "i regimi energetici determinano la forma e la natura delle civiltà: come sono organizzate, come vengono distribuiti i proventi della produzione e dello scambio, come viene esercitato il potere politico, e condotte le relazioni sociali." In altre parole, la crisi che siamo vivendo è la crisi della società creata dalla seconda rivoluzione industriale, basata sul petrolio e sulle fonti energetiche concentrate, che hanno creato una società altrettanto concentrata con ricchezza e potere nelle mani di una élite mondiale che condiziona tutte le scelte e la vita di tutti i cittadini. Questo modello ha prodotto ingiustizia sociale e danni ambientali che sono sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto ha ormai raggiunto i limiti della propria entropia. In altre parole è diventato inefficiente.
Buttiamo via tonnellate di cibo ogni giorno mentre un bambino muore ogni tre secondi di malnutrizione; sprechiamo milioni di tonnellate d'acqua potabile per riscaldare le nostre case con i fossili o raffreddare le centrali nucleari e termoelettriche, consumiamo una bibita in 20 secondi per lasciare una bottiglietta di plastica nell'ambiente per 5 secoli, compriamo zucchine o grano cinesi per risparmiare, facendo morire l'agricoltura di qualità locale; immettiamo gas a effetto serra nell'atmosfera con conseguenze catastrofiche sul clima e anche sull'economia (il rapporto Stern del 2006 prevede una perdita fino al 20% del PIL mondiale).
Quando una cosa non funziona più si cambia.
Rifkin suggerisce una transizione dal ciclo fossile al ciclo solare, verso modelli energetici ispirati alle immutabili leggi della termodinamica solare e basati sulle tecnologie di terza rivoluzione industriale a bassa intensità finanziaria e alta intensità di lavoro. Questo permette di redistribuire la ricchezza dalla grande speculazione finanziaria (PIL concentrato) ai salari di milioni di lavoratori (PIL distribuito). Questa infrastruttura, che è l' "internet dell'energia", si basa su cinque pilastri (rinnovabili, idrogeno, smart grid, costruzioni a zero emissioni, trasporti a zero emissioni) per introdurre i quali bisogna far lavorare un sacco di gente. Sono posti di lavoro qualificati e legati al territorio, non soggetti al ricatto occupazionale della delocalizzazione. E soprattutto sono posti di lavoro che forniscono un redditto adeguato senza distruggere la vita sociale dell'uomo, per sua natura "animale empatico" che lasciano il tempo di occuparsi della vita personale, degli affetti, delle relazioni umane.
Perché si lavora per vivere, e non si vive per lavorare, e questo è un altro pilastro della visione di Rifkin, espresso nel libro "La fine del lavoro", che ridefinisce il concetto di lavoro davanti all'esaurirsi progressivo del lavoro nelle fabbriche (sostituito dall'automazione), e indica un futuro in cui i beni verranno prodotti dalle macchine mentre il lavoro dell'uomo sarà esclusivamente rivolto ai servizi verso l'altro uomo, conferendo dignità a lavori che oggi vengono considerati "volontariato" o "lavori socialmente utili" (cura dei bambini, assistenza a anziani e invalidi, valorizzazione del patrimonio culturale, servizi energetici integrati avanzati, educazione e istruzione, ricerca e sviluppo).
Questa è l'idea del futuro dell'Italia e dell'Europa. Il "Sogno Europeo" di cui scriveva Rifkin qualche anno fa per il momento è diventato un incubo. Questa idea non è compatibile con nessuna delle forze politiche tradizionali rassegnate a fare dell'Italia un hub del gas e delle trivellazioni petrolifere, che penalizza l'industria del solare e della green economy distribuita sul territorio imponendo assurde procedure burocratiche e regole instabili e mutevoli, che brucia risorse chiamandole "rifiuti", che favorisce le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari come sui derivati, praticate da tutte le banche con la complicità della politica, invece che obbligare le banche italiane a investire nel talento locale, nell'efficienza energetica e nelle tecnologie solari che garantiscono un ritorno rapido degli investimenti. Una politica che si rassegna a vendere al miglior offerente la nostra intelligenza, facendo emigrare i talenti o invogliando le multinazionali a investimenti in Italia che alla fine convengono solo a loro, promettendo forza lavoro qualificata "flessibile" (cioè precaria) e svendendo loro i nostri beni comuni.
Dobbiamo ripartire dalla valorizzazione dell'essere umano e dalla biosfera che ci ospita promuovendo sul territorio modelli economici che vadano verso una riduzione graduale dell'entropia.
Pratiche commerciali a rifiuti zero, pratiche energetiche e industriali a emissioni zero e pratiche alimentari a chilometro zero, secondo il modello del manifesto Territorio Zero che mette in sinergia le visioni di Jeremy Rifkin, Paul Connett e Carlo Petrini, possono rapidamente creare sviluppo e occupazione e nuovi contratti per le piccole e medie imprese locali legate al territorio, che praticano standard di profitto accettabili e etici, senza pratiche corruttive, anticipando la terza rivoluzione industriale e diventando leder mondiali. Si può fare!" Angelo Consoli, Direttore dell'Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin, Fondatore e Presidente del CETRI-TIRES
Android: dentro ART e fuori Dalvik per essere come iOS
Android: dentro ART e fuori Dalvik per essere come iOS: Android ha una macchina virtuale che lo rallenta, ma sta per essere finalmente sostituita.
Tour obiettivo zero: il silenzio tombale della stampa.
Tour obiettivo zero: il silenzio tombale della stampa.:
Si è concluso ieri sera 10 novembre il Tour del territorio trapanese “Obiettivo Zero” che ha portato nelle piazze di Marsala, Alcamo, Trapani, Mazara e Partanna più di 30 cittadini portavoce del M5S dell’ARS, della Camera e del Senato.
A Marsala i cittadini hanno incontrato i propri portavoce a Piazza della Repubblica nonostante il vento e ben due manifestazioni in contemporanea; ad Alcamo sia il Convegno che l’agorà in Piazza Ciullo hanno visto la partecipazione di centinaia di cittadini. A Trapani, in una Piazza Mercato del pesce piena, i cittadini hanno fatto tantissimi interventi e posto domande e hanno potuto dialogare anche in maniera diretta con i singoli portavoce esponendo i problemi del territorio. La stessa cosa è avvenuta a Mazara in Piazza Mokarta e a Partanna.
Tre giorni intensi fatti di incontri, scambi e conoscenza del territorio. Come ha avuto modo di dire Giulia Di Vita, portavoce alla Camera, questi incontri sono per i portavoce “ boccate di ossigeno puro” poiché dai cittadini ricevono la forza per andare avanti nelle battaglie dentro le Istituzioni.
Nonostante ciò, nonostante la presenza di tanti rappresentanti delle Istituzioni, che non si fanno chiamare onorevoli o senatori e nonostante un tour senza eguali in quanto organizzato da un Movimento politico lontano dalla campagna elettorale (e solo per far conoscere cosa accade nelle aule parlamentari e conoscere cosa accade nel territorio trapanese) è veramente inclassificabile il comportamento della stampa locale che ha ignorato il tour.
Quella stessa stampa pronta a pubblicare pure articoli sulle riunioni dei circoli locali dei partiti. Un silenzio che vuol dire molto. Vuol dire lasciare sola l’unica parte politica del paese che combatte contro un sistema politico fatto di favoritismi, privilegi, tutela dei poteri forti, di condannati che siedono negli scranni del Parlamento e di chi ha fatto della politica un lavoro a vita. Vuol dire voler zittire chi denuncia comportamenti illegittimi tenuti dai parlamentari durante le sedute, come far votare qualcun altro al posto proprio mentre si è assenti. Vuol dire essere co-responsabili nel voler tenere in piedi questo sistema di cui, però, tutti sembra si lamentino, stampa e tv in primis.
Ma noi andiamo avanti e andremo avanti, niente ci fermerà neanche la censura che sarà al contrario uno stimolo per insistere sull’eliminazione del finanziamento pubblico ai giornali visto che tutto fanno meno che informare!
I media hanno una grande responsabilità. L’informazione non può e non deve essere soggetta alla volontà politica ma deve essere libera come recita la nostra Costituzione che solo noi come movimento politico presente in Parlamento difendiamo anche a costo di dover salire sui tetti per attirare l’attenzione dei media che altrimenti ignorerebbero quanto denunciamo. Sappiamo che pure questo comunicato stampa, inviato a tutti gli organi di stampa, verrà ignorato e censurato, buttato nel cestino del computer senza neanche essere letto.
Noi siamo cittadini liberi e lotteremo per la libertà, anche quella di stampa, che in questo paese ed ancora di più nel territorio trapanese pare proprio che sia un miraggio come hanno espresso bene Vito Crimi e Vincenzo Maurizio Santangelo in questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=hkflAvTVigw&feature=youtube_gdata
Si è concluso ieri sera 10 novembre il Tour del territorio trapanese “Obiettivo Zero” che ha portato nelle piazze di Marsala, Alcamo, Trapani, Mazara e Partanna più di 30 cittadini portavoce del M5S dell’ARS, della Camera e del Senato.
A Marsala i cittadini hanno incontrato i propri portavoce a Piazza della Repubblica nonostante il vento e ben due manifestazioni in contemporanea; ad Alcamo sia il Convegno che l’agorà in Piazza Ciullo hanno visto la partecipazione di centinaia di cittadini. A Trapani, in una Piazza Mercato del pesce piena, i cittadini hanno fatto tantissimi interventi e posto domande e hanno potuto dialogare anche in maniera diretta con i singoli portavoce esponendo i problemi del territorio. La stessa cosa è avvenuta a Mazara in Piazza Mokarta e a Partanna.
Tre giorni intensi fatti di incontri, scambi e conoscenza del territorio. Come ha avuto modo di dire Giulia Di Vita, portavoce alla Camera, questi incontri sono per i portavoce “ boccate di ossigeno puro” poiché dai cittadini ricevono la forza per andare avanti nelle battaglie dentro le Istituzioni.
Nonostante ciò, nonostante la presenza di tanti rappresentanti delle Istituzioni, che non si fanno chiamare onorevoli o senatori e nonostante un tour senza eguali in quanto organizzato da un Movimento politico lontano dalla campagna elettorale (e solo per far conoscere cosa accade nelle aule parlamentari e conoscere cosa accade nel territorio trapanese) è veramente inclassificabile il comportamento della stampa locale che ha ignorato il tour.
Quella stessa stampa pronta a pubblicare pure articoli sulle riunioni dei circoli locali dei partiti. Un silenzio che vuol dire molto. Vuol dire lasciare sola l’unica parte politica del paese che combatte contro un sistema politico fatto di favoritismi, privilegi, tutela dei poteri forti, di condannati che siedono negli scranni del Parlamento e di chi ha fatto della politica un lavoro a vita. Vuol dire voler zittire chi denuncia comportamenti illegittimi tenuti dai parlamentari durante le sedute, come far votare qualcun altro al posto proprio mentre si è assenti. Vuol dire essere co-responsabili nel voler tenere in piedi questo sistema di cui, però, tutti sembra si lamentino, stampa e tv in primis.
Ma noi andiamo avanti e andremo avanti, niente ci fermerà neanche la censura che sarà al contrario uno stimolo per insistere sull’eliminazione del finanziamento pubblico ai giornali visto che tutto fanno meno che informare!
I media hanno una grande responsabilità. L’informazione non può e non deve essere soggetta alla volontà politica ma deve essere libera come recita la nostra Costituzione che solo noi come movimento politico presente in Parlamento difendiamo anche a costo di dover salire sui tetti per attirare l’attenzione dei media che altrimenti ignorerebbero quanto denunciamo. Sappiamo che pure questo comunicato stampa, inviato a tutti gli organi di stampa, verrà ignorato e censurato, buttato nel cestino del computer senza neanche essere letto.
Noi siamo cittadini liberi e lotteremo per la libertà, anche quella di stampa, che in questo paese ed ancora di più nel territorio trapanese pare proprio che sia un miraggio come hanno espresso bene Vito Crimi e Vincenzo Maurizio Santangelo in questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=hkflAvTVigw&feature=youtube_gdata
QNX 1.4 MB floppy disk demo
QNX 1.4 MB floppy disk demo: This is a quick demonstration of the QNX 1.4 megabyte floppy disk demo.QNX is an advanced, compact, real-time operating system. This demo disk, released in 1999, fits the operating system, the "Photon MicroGUI", and the HTML 3 capable Voyager Web browser all on a single 1.4 meg disk!So far no emulator or virtualizer I have tried will run this QNX demo 100%, so this is running on real hardware. The video is captured with a VGA capture device.QNX is one of the most intriguing operating systems of all time. This demo disk is one of those things that, even today, blows my mind. Be sure to watch through the whole video, especially the part where extensions are downloaded and run from the web, all on a single 1.44 MB floppy.
Il primo transistor III-V FinFET per processori a 7 nanometri
Il primo transistor III-V FinFET per processori a 7 nanometri: Il centro di ricerca belga imec, supportato da un grande numero di aziende del settore tecnologico, ha messo a punto un transistor con silicio e semiconduttori composti del gruppo III-V. Questa novità dovrebbe permettere la realizzazione di processori a 7 nanometri e oltre.
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