6 novembre 2013

“Si restituiscano alla Regione le aree militari dismesse”. Sì dall’Ars ad una mozione del Movimento 5 Stelle

“Si restituiscano alla Regione le aree militari dismesse”. Sì dall’Ars ad una mozione del Movimento 5 Stelle:
L’atto, che vede come prima firmataria la deputata Valentina Zafarana, impegna il governo regionale a chiedere la riconsegna dei terreni al governo nazionale e a  predisporre un piano di valorizzazione e riuso.

Via libera da Sala D’Ercole alla mozione 5 Stelle che impegna il governo regionale a chiedere a quello nazionale la restituzione al demanio di tutte le aree militari dismesse e a predisporre un piano di valorizzazione socio urbanistico e di riuso dei beni. Il “sì” all’atto parlamentare, che vede come prima firmataria Valentina Zafarana, è arrivato all’unanimità.
“Continua – afferma Valentina Zafarana - il nostro impegno nel pretendere il rispetto della specialità dello statuto siciliano, e della riappropriazione da parte della cittadinanza di spazi propri, finora negati. Centinaia di migliaia di metri quadri, in tutta la Sicilia, sono ormai lasciati all’abbandono dalle Istituzioni militari che negli anni le hanno avute nelle proprie disponibilità. Una situazione paradossale che, fino ad oggi, non ha permesso l’utilizzo di amplissimi spazi, sulla base di un D.P.R. di più di 50 anni fa, reso fra l’altro nullo da una sentenza della Corte di Cassazione emessa ormai 20 anni fa e mai utilizzata dalla Regione per far valere i diritti propri, ma soprattutto dei cittadini.” 
“L’idea e la realizzazione della mozione – racconta Zafarana - è da attribuire ad un gruppo di cittadini attivi che ha trovato in noi dei veri portavoce, disponibili a portare avanti le giuste cause nelle sedi competenti senza alcuna remora. La loro segnalazione, il loro lavoro, è diventato un atto di indirizzo politico verso il governo. E’ questo il nostro modo di fare politica”.

M5S Ragusa – Sprechi ragusani

M5S Ragusa – Sprechi ragusani:
Nei decenni passati la politica miope delle amministrazioni precedenti, pur nella piena consapevolezza della assoluta necessità di interventi urgenti ed indifferibili sulla rete idrica, ha invece, volutamente e sistematicamente, dirottato risorse ed investimenti per la realizzazione di opere molto visibili, nell’ottica di ricavarne un più largo consenso. L’omissione del ripristino della rete idrica ha comportato negli anni un notevole spreco di risorse ed ingenti costi di energia che oggi, purtroppo, continuano a gravare pesantemente sul bilancio comunale.
Ecco i numeri.
L’impianto S. Leonardo solleva 210 litri di acqua al secondo e trasporta acqua potabile dalla cava stessa fino a S. Luigi attraverso una conduttura lunga 5 km circa.
Nell’impianto confluisce l’acqua dai pozzi San Leonardo, A, A1, B, B1, E, F nonché dalle sorgenti Misericordia e San Leonardo. I costi dell’energia elettrica, necessari per l’estrazione ed il sollevamento dell’acqua fino ai serbatoi e solo per il mese di Agosto, sono i seguenti:
Impianto S. Leonardo € 169.693
Pozzo A € 16.119
Pozzo A1. € 10.536
Pozzo B.+ B1. € 14.524
Pozzo E. € 12.717
Pozzo F. € 17.796
Pozzo Leonardo € 8.856
Totale Sistema S. Leonardo € 250.241

L’impianto Lusia solleva 180 lt € 98.126
Pozzi collegati H. I. I2. € 18.449
Pozzo Bruscè € 3.900
Pozzo macello. € 2.770
Serbatoi vari + pompe rilancio € 3000 (circa)
Costi clorazione e biossido € 5000 (circa)
TOTALE IMPORTO DEI COSTI € 381.486 (SOLO AGOSTO)
Ai predetti importi vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli del personale addetto ai servizi di sollevamento e distribuzione.
La rete idrica del centro storico è inoltre un autentico colabrodo. Il 60% (dato reale e constatabile) dell’acqua potabile sollevata dagli impianti viene dispersa e le perdite idriche più consistenti si trovano lungo l’intera via S. Anna, corso Vittorio Veneto e via Santissimo Salvatore. Da esame visivo si nota come dei rivoli di acqua fuoriescano dalle condutture danneggiate per usura ed incuria con la susseguente formazione di un fiume d’acqua che ridiscende a valle.
Per avere contezza dell’enorme quantità d’acqua sprecata (con ingentissimo dispendio di energia elettrica necessaria per sollevarla fino ai recipienti a monte), basta recarsi al punto di congiunzione dei fognoli delle acque bianche sotto il parcheggio di largo San Paolo di Ragusa Ibla. Quel “fiume” che scorre altro non è che la confluenza di tutte le perdite idriche che ridiscendono a valle.

Nexus 5 - Google

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5 novembre 2013

Biodizionario: è davvero attendibile?

Biodizionario: è davvero attendibile?

Coop Origini - App Android su Google Play

Coop Origini - App Android su Google Play

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Google lancia Helpouts, ovvero come trasformare Hangouts in un centro di assistenza remota universale

Google lancia Helpouts, ovvero come trasformare Hangouts in un centro di assistenza remota universale:
helpouts
A cosa serve la tecnologia? In linea di massima la risposta dovrebbe essere: “a migliorare le nostre vite“. Può essere un concetto riduttivo, ma nemmeno troppo lontano dalla realtà, e Google lo sa bene. Così come sa anche bene che ci sono cose in cui avere un personal trainer garantisce un’esperienza insostituibile (almeno per adesso) da parte di qualsiasi software. Nasce così Helpouts, un nuovo modo di aiutare e comunicare, che ci metterà in contatto con chiunque possa darci una mano nella risoluzione dei nostri “problemi” quotidiani: dagli esercizi di chitarra, ad una difficile ricetta in cucina, passando per un po’ di ginnastica e per quel programma di fotoritocco che non abbiamo mai capito.
Come da programma, Google ha premuto il pulsante di Helpouts il 5 novembre, e se il motto dell’azienda finora è stato “don’t be evil“, adesso siamo proprio passati al livello successivo “be good, and help the other” potrebbe essere il leitmotiv che accompagni il lancio di questo nuovo servizio.
Con Helpouts, è possibile scegliere il tipo di aiuto di cui abbiamo bisogno, sia in termini pratici che in merito a chi dovrebbe darcelo, basandoci sulla qualifica, la disponibilità, le recensioni e il prezzo (c’è anche chi non chiede alcun compenso) di coloro che fanno parte del servizio, che appunto non è necessariamente gratuito. È inoltre possibile richiedere assistenza immediata, o anche prenotarne una per un orario specifico, a seconda delle nostre esigenze. È presente sia personale comune (chiunque può richiedere di far parte di Helpouts) che proveniente da marchi noti come SephoraOne MedicalWeight WatchersRedbeacon e Rosetta Stone.
Helpouts è accessibile anche da Android, e in generale da qualsiasi dispositivo dotato di Hangouts, ma non si limita ai soli video: è possibile ad esempio condividere lo schermo del nostro PC, modificare documenti in concorrenza, o anche registrare la sessione di Helpout, casomai volessimo rivederla in seguito. Inoltre Google offre un rimborso completo se l’esperienza non dovesse averci soddisfatti fino in fondo (immaginiamo uno stuolo di asterischi ad accompagnare questa clausola).
Essendo stato appena lanciato, il servizio è ancora abbastanza limitato, ma è ovvio che cose di questo tipo siano destinate a crescere col tempo. Se nel frattempo volete dare un’occhiata a cos’ha da offrire, potete fare un salto sul sito ufficiale e dare uno sguardo al video introduttivo qui sotto. Personalmente ritengo che sia una grande idea, una di quelle che ti fanno guardare alla tecnologia in maniera nuova, e spero che riesca a prendere piede in breve tempo. Voi cosa ne pensate?

4 novembre 2013

Speed Test: Comparing Intel C++, GNU C++, and LLVM Clang Compilers

Speed Test: Comparing Intel C++, GNU C++, and LLVM Clang Compilers: Nerval's Lobster writes "Benchmarking is a tricky business: a valid benchmarking tries to remove all extraneous variables in order to get an accurate measurement, a process that's often problematic: sometimes it's nearly impossible to remove all outside influences, and often the process of taking the measurement can skew the results. In deciding to compare three compilers (the Intel C++ compiler, the GNU C++ compiler (g++), and the LLVM clang compiler), developer and editor Jeff Cogswell takes a number of 'real world' factors into account, such as how each compiler deals with templates, and comes to certain conclusions. 'It's interesting that the code built with the g++ compiler performed the best in most cases, although the clang compiler proved to be the fastest in terms of compilation time,' he writes. 'But I wasn't able to test much regarding the parallel processing with clang, since its Cilk Plus extension aren't quite ready, and the Threading Building Blocks team hasn't ported it yet.' Follow his work and see if you agree, and suggest where he can go from here."

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