4 novembre 2013

Per spiare gli spostamenti dei clienti basta usare il Wifi e i loro smartphone

Per spiare gli spostamenti dei clienti basta usare il Wifi e i loro smartphone: Siamogeek segnala e spiega una tecnica semplice ed elegante per realizzare il tracciamento degli spostamenti e delle visite dei clienti di un centro commerciale: basta piazzare degli access point WiFi e lasciare che gli smartphone dei clienti cerchino automaticamente di connettersi. Gli access point registrano l'identificativo (quasi) univoco del telefonino (il MAC address) e il gioco è fatto.

Se volete i dettagli e capire le tecniche e le implicazioni di questo tracciamento, leggete l'articolo completo. Ovviamente il centro commerciale è un esempio concreto fra tanti. Immaginate un tracciamento basato sui WiFi pubblici disponibili nelle piazze, negli autogrill...

Vado a spegnere il WiFi dei miei gingilli digitali.


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Come cancellarsi da Facebook, Twitter, Linkedin, Google+ e altri siti

Come cancellarsi da Facebook, Twitter, Linkedin, Google+ e altri siti: Gizmodo ha una guida dettagliata su come procedere. Purtroppo non ho tempo di tradurla dall'inglese, ma spero vi possa essere utile lo stesso.
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Goodbye Telecom, il caso Telecom Italia spiegato per tutti

Goodbye Telecom, il caso Telecom Italia spiegato per tutti: News - L'economista Maurizio Matteo Dècina spiega come un romanzo come Telecom Italia sia diventata un simbolo della crisi italiana.

Un futuro per la Terra dei fuochi

Un futuro per la Terra dei fuochi:
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"La desecretazione dell'audizione in commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, tenuta dal boss pentito della camorra Carmine Schiavone nel 1997, grida verità e giustizia per la Terra dei Fuochi. Le discariche abusive che spuntavano come funghi e lo sversamento illegale di rifiuti tossici, avvenuto per anni nel totale silenzio delle istituzioni, hanno devastato la Campania felix (l'area compresa tra il napoletano e il casertano). Oggi in quelle terre il tasso di tumori che colpiscono la popolazione è enormemente più alto rispetto alla media nazionale, il disastro ambientale avrà bisogno di decenni di bonifiche per essere riportato sotto controllo, l'economia alimentare locale subisce le conseguenze di quella bomba igienico-sanitaria. Abbiamo sempre denunciato le sofferenze e i crimini commessi in quelle terre e, nel luglio scorso, oltre 70 nostri parlamentari e tanti militanti hanno voluto partecipare allo "Spazzatour", per vedere con i loro occhi gli effetti della prepotenza dei potenti sui comuni cittadini. Lunedì ci sarà il voto sulla mozione per la bonifica della Terra dei fuochi, di cui siamo firmatari. Mettere bandierine sull'eventuale esito positivo del provvedimento non ci interessa. L'unica cosa che conta che agli uomini e alle donne di quelle terre venga restituita la possibilità di avere un futuro degno. Schiavone, parlando alla tv, dice che la distruzione di quei territori non sarebbe stata possibile senza "la collaborazione dello Stato". I responsabili devono essere presi e fermati: sono responsabili di attentato mortale nei confronti della collettività." M5S Camera

BadBIOS, il virus informatico che si propaga nell'aria? Troppo presto per liquidarlo come bufala

BadBIOS, il virus informatico che si propaga nell'aria? Troppo presto per liquidarlo come bufala:
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Repubblica ha pubblicato la notizia di un virus informatico che sarebbe in grado di propagarsi da un computer all'altro attraverso l'aria, usando le onde sonore come canale di trasmissione. Viene spontaneo liquidare la storia come una bufala, visto il suo tenore fantascientifico, ma c'è una serie di elementi che mi impediscono di farlo.

Prima di tutto, la fonte originale non è Repubblica, ma Dragos Ruiu, un esperto di sicurezza informatica molto noto nel settore. Questo non garantisce nulla, ma è certamente sufficiente a non liquidare subito come delirio le sue tesi.

In secondo luogo, bisogna notare che Ruiu fa tre asserzioni principali:

– la prima è che ha trovato un malware multipiattaforma (indipendente dal sistema operativo) che agisce a livello di firmware (BIOS/UEFI) e sopravvive a un reflashing del firmware stesso, e questo è un fenomeno già noto sul quale non ci sono particolari dubbi;

– la seconda è che il malware si diffonde tramite chiavette USB, e anche questa non è una novità (Stuxnet ne è un esempio);

– la terza è quella controversa: il malware sarebbe in grado di mantenere l'infezione usando segnali ad alta frequenza trasmessi dagli altoparlanti del computer e ricevuti dai microfoni di altri computer (destinatario e ricevente devono essere già infettati), e questo è l'aspetto sul quale ci sono molti dubbi: finora non è stato confermato da altri ricercatori e Ruiu non ha fornito prove, ma non è considerato impossibile.

Va sottolineato, a scanso di equivoci, che Ruiu non afferma che è possibile infettare un computer pulito semplicemente inviandogli dei segnali sonori: afferma che un computer già infettato da questo malware può comunicare con altri computer altrettanto infettati nelle vicinanze usando segnali acustici e usare questa comunicazione per resistere ai tentativi di disinfezione.

La fattibilità di trasmissioni acustiche in alta frequenza è stata confermata da un test di Errata Security: toni a 20 kHz emessi dall'altoparlante di un netbook sono stati ricevuti dal microfono di un Macbook Air.

Oltre al canale audio, è possibile che ne esistano altri: per esempio una software-defined radio che usi le piste dei circuiti stampati come antenne (demo segnalata da Ruiu) e crei una comunicazione fra processori di computer non connessi fra loro via cavo o WiFi o Bluetooth ma fisicamente vicini. Ruiu ha proposto la teoria del canale acustico quando ha notato che scollegando microfoni e altoparlanti dei computer infettati si è interrotto lo scambio di dati. Magari (è solo una mia congettura) la comunicazione usava i circuiti degli altoparlanti come antenne radio e non c'è un canale acustico.

Il problema di fondo è che per ora abbiamo soltanto la parola di Ruiu: anche se ci sta lavorando da circa tre anni, non ha pubblicato dati oggettivi (per esempio un dump dei BIOS alterati o i font modificati che cita qui o una descrizione dettagliata dei suoi esperimenti). Può capitare anche ai migliori di innamorarsi della propria idea. Staremo a vedere: in ogni caso è uno scenario molto interessante.

Se volete saperne di più, consiglio la lettura degli articoli pubblicati da Ars Technica (dal quale sembra essere partita la notizia) SecurityArtWork, RootWyrm (totalmente scettico sull'argomento) e dal già citato Errata Security (tutti e quattro in inglese) e della sintesi in italiano su Siamogeek.


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Deeper: l’originale accessorio per i veri “pescatori tecnologici” che usano Android

Deeper: l’originale accessorio per i veri “pescatori tecnologici” che usano Android:
Deeper Smart FishFinder
Abbiamo visto più volte come smartphone abbinati a determinate applicazioni e accessori possano essere di aiuto in molti sport per monitorare e tracciare, ma stavolta lo scenario è completamente diverso: parliamo di pesca e parliamo di un aiuto concreto per questa attività.
Il come è presto detto: questa piccola sfera di 65 mm di diametro è un sonar che si può interfacciare (attraverso l’app dedicata) ai nostri dispositivi Android (e anche con quelli iOS) andando a fugare i dubbi circa la domanda che tutti i pescatori si pongono quando arrivano sul posto, ossia: “cosa ci sarà sotto“?
Deeper Smart FishFinder (6)
Grazie a Deeper, un fishfinder ad ultrasuoni a doppia frequenza, potremo sapere se sotto la superficie dell’acqua è presente del pesce, le caratteristiche dello stesso, ed anche alcuni dati circa l’ambiente, quali temperatura dell’acqua e la sagoma del fondo (permettendo così ad esempio di poter sapere quanta lenza usare nel caso di pesca a fondo).
Deeper, o meglio la sua app funziona sia su smarthpone che su tablet, passando poi ad altre caratteristiche vi possiamo dire che la profondità minima dell’acqua per poter funzionare è di 0,5 metri e riesce a coprirne una massima di 40 metri, funziona sia in acqua dolce che salata e la connettività utilizzata da questo dispositivo è di tipo bluetooth.
Questo particolare accessorio per la pesca funziona in un range elevato di temperature, si va dai -10° a +40° e la sua copertura (come rilevamento dei dati forniti dagli ultrasuoni del sonar) permette di conoscere la presenza di pesce in un raggio di circa 50 metri; un’altro sensore integrato in questo accessorio per la pesca attiva lo stesso automaticamente solo quando viene immerso in acqua, ottimizzando così l’utilizzo della batteria (a polimeri di litio), a proposito di quest’ultima i dati forniti parlano di un’autonomia di circa sei ore di funzionamento interrotto.
Se vi sentite quindi pescatori tecnologici o se volete provare ad ottimizzare le vostre uscite sugli specchi e corsi d’acqua grazie a questo piccolo sonar vi lasciamo all’indirizzo della pagina della ditta Speeka, dove poter comprare ed avere altre informazioni su Deeper, il cui costo si attesta sui 200€.
(Continua...)
Leggi il resto di Deeper: l’originale accessorio per i veri “pescatori tecnologici” che usano Android

3 novembre 2013

Nuova guida in italiano per gli sviluppatori Android

Nuova guida in italiano per gli sviluppatori Android:
background
Nella giornata di ieri, Google ha pubblicato sul web uno specchietto interattivo per gli sviluppatori, con tutte le notizie necessarie per chi si avvicina allo sviluppo sul robottino verde, localizzando il contenuto principale in italiano.
La pagina non è nulla più di un insieme di link raggruppati in tab e alcuni video esplicativi, ma fa comunque piacere che Google si sia messa d’impegno nel localizzare alcune delle risorse necessarie anche in un linguaggio che viene parlato da relativamente poche persone.
Se siete indecisi se diventare o meno sviluppatori Android, fate un salto sul link alla fonte e date un’occhiata a quello che gli ingegneri di Mountain View hanno preparato per noi.

2 novembre 2013

Il fango del Sole24Ore sul M5S

Il fango del Sole24Ore sul M5S:
sole24ore_balle.jpg
"Ho l'obbligo di smentire un articolo uscito sul Sole24Ore che dipinge il mio passato usando il metodo Boffo, quello dei "si dice", quello dei "forse", senza portare alcuna prova e infangando l'onorabilità di una persona. L'accusa che mi viene mossa è quella di essere un dipendente di un imprenditore amico di un altro imprenditore (Di Vincenzo) che ha problemi con la legge. Non conosco né ho mai conosciuto l'imprenditore Di Vincenzo, e sfido chiunque a dimostrare il contrario. L'imprenditore invece per il quale lavoravo, il Sig. Lo Cascio, in data 10 aprire 2013 mi ha fatto pervenire una lettera di licenziamento. Non lavoro più con la persona indicata, ma soprattutto non corre neanche buon sangue, perché essendo in aspettativa mi ha licenziato. Inoltre avevo diritto, perché l'azienda è fallita, alla mobilità (ovvero a 1000 euro al mese per tre anni), ma essendo un Consigliere Regionale, non mi sembrava giusto ricevere questo denaro, e quindi l'ho lasciata all'Inps. Però sono stanco di ricevere insinuazioni come quelle di Nello Dipasquale, che in aula si permette di dire che "si dice" che la mozione di sfiducia sia stata scritta nelle segrete stanze dei bottoni di quelle persone di Caltanissetta che remano contro l'azione purificatrice del Governo Crocetta. Dipasquale, e chiunque ci ascolti, e soprattutto ai Redattori del Sole24Ore, noi (M5S) la mozione di sfiducia l'abbiamo scritta di nostro pugno perché crediamo che questo Governo sia totalmente fallimentare. Non ho più intenzione di rispondere a insinuazioni di bassissima lega, e qualora verranno riportate ulteriormente, mi riserbo di parlarne in altre sedi. Questa è la sola politica che sapete fare: gettare fango sulla figura degli altri, anche quando non c'è niente da infangare, perché la persona citata è completamente pulita." Giancarlo Cancelleri, M5S Sicilia