24 ottobre 2013
Italia: obsolescenza programmata vietata per legge
Italia: obsolescenza programmata vietata per legge: L'obsolescenza programmata è una pratica industriale che permette in sede progettuale e realizzativa di decidere la longevità di ogni prodotto tecnologico.
Il tributo di sangue all'Europa
Il tributo di sangue all'Europa:
>>> Oggi e domani sarò in Trentino - Alto Adige per sostenere i candidati del M5S alle elezioni regionali che si svolgeranno il 27 ottobre. Oggi giovedì 24 ottobre sarò a Trento, piazza Dante, ore 20.30. Domani venerdì 25 ottobre, sarò a Bolzano, piazza Magnago, ore 18.
"IMU, IVA, TARSU, TASI, TARES, TRISE: termini ostici che il cittadino fatica a comprendere appieno. Eppure è su questi che si concentra la battaglia politica ed è su questi che si accendono continuamente i riflettori dei media. Ma ci sono altri termini, poco immediati, che nessuno conosce: in confronto ai primi hanno un impatto sulla nostra economia superiore anche di cento volte. Tuttavia, nessuno ne parla. Vengono nascosti nelle ultime pagine dei giornali e vengono trattati dal Parlamento senza che trapeli una sola discussione, una sola spiegazione, senza che vi sia apparentemente nessun confronto politico, né acceso né tenue. Sono contenuti nel dizionario di Bruxelles, quello del "Ce lo chiede l'Europa". Si chiamano MES, LTRO, Fiscal Compact, Redemption Fund... Sono il frutto della religione dell'austerità, valgono centinaia di miliardi di euro, sottraggono ogni residuo di sovranità agli Stati che li fanno propri e condannano i governi a non poter investire nella spesa sociale e nell'economia reale.
Grazie al Fiscal Compact siamo condannati a trovare ogni anno 50 miliardi, tra tasse e tagli, per vent'anni. Grazie al MES abbiamo già pagato 15 miliardi di euro (che ora una organizzazione privata sta paradossalmente investendo in titoli tedeschi, finanziando l'economia di chi ci chiama "maiali") e ci siamo indebitati per altri 125 miliardi, solo per "tranquillizzare" i detentori esteri dei nostri titoli di Stato.
Cifre da capogiro, che da sole basterebbero a riavviare la nostra economia, a ridare fiato alle nostre imprese, a fare del nostro Paese uno Stato florido, a rendere inutili per qualche anno tasse come l'IMU e l'aumento dell'IVA. Eppure nessuno sa cosa siano. Nessuno ne è stato informato. Ogni dibattito è stato precluso. Abbiamo firmato assegni in bianco, che i destinatari possono compilare con qualunque cifra a piacimento, ma l'opinione pubblica viene costantemente dirottata altrove: ci costringono a fissare le briciole mentre il grosso della pagnotta viene divorata altrove.
Abbiamo fatto un giro per le strade per verificare quanto i cittadini ne sapessero di MES e Fiscal Compact. Il risultato (sconfortante) è quello che potete vedere nel video.
Di seguito, un breve compendio di facile comprensione. Imparatelo almeno voi.
MES - Meccanismo Europeo di Stabilità
Altrimenti detto Fondo Salva Stati. E' un trattato approvato nel luglio 2012, di cui i media hanno dato notizia con 5 righe e mezza a pagina 7 del giorno dopo, che ci ha impegnati a versare 15 miliardi di euro a un'organizzazione con sede a Lussemburgo a titolo di anticipo (finiti a finanziare il welfare tedesco), che ci ha inoltre impegnati a versare altri 125 miliardi di euro in caso di aggravamento della crisi, che ci ha poi impegnato a indebitarci illimitatamente, a discrezione del consiglio direttivo di un'organizzazione finanziaria sulla quale il nostro Parlamento, presente o futuro, non ha alcun controllo e neppure la facoltà di leggerne la produzione documentale interna. E in caso di necessità, ovvero nel caso chiedessimo di essere "salvati"? Il MES servirà unicamente a concederci il beneficio di poterci indebitare ulteriormente, prendendo a prestito soldi a tassi di mercato. Un'assicurazione, insomma, che prevede un premio ma che, in caso di sinistro, anziché pagarti i danni, ti dà il permesso di fare nuovi debiti per retribuire il carrozziere. Il MES è stato già giudicato incostituzionale dalla Germania, che ha così modificato il trattato rispetto a quello ratificato da noi (rendendo i conferimenti in denaro non più automatici ma dipendenti da una determinazione del Parlamento e autorizzando il Parlamento stesso a leggere i documenti prodotti a Lussemburgo). Il che rende conseguentemente il MES incostituzionale anche per noi, giacché rappresenta una limitazione di sovranità che avviene non più in condizioni di parità con gli altri stati membri, così come disciplina l'art. 11 della nostra Costituzione. Ma chissà: cambieranno anche quello (o quel che ne resta)?
Fiscal Compact
E' un trattato che introduce meccanismi di stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, e che mira "a salvaguardare la stabilità di tutta la zona Euro". Il "patto" prevede che i Paesi che detengono un debito pubblico superiore al 60% del PIL rientrino entro tale soglia nell'arco di 20 anni. Siccome il nostro debito pubblico è superiore del 120% al nostro Pil, noi dovremo rientrare in vent'anni del 60%. Si parla di tagli o nuove tasse per 50 miliardi all'anno, giacché con il Pareggio di Bilancio, parte dello stesso trattato di stabilità (inserito nella Costituzione con una modifica trasversale e silenziosa all'articolo 81 avvenuta nell'aprile del 2012), non è possibile finanziare lo stato sociale o l'economia senza assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio. Anche il Fiscal Compact, secondo giuristi noti come l'ex Ministro delle Finanze Giuseppe Guarino, non sarebbe applicabile, poiché in contrasto con il Trattato sull'Unione, che recepisce il Trattato di Lisbona, il quale recepisce a sua volta il Trattato di Maastricht che fissa al 3% il parametro del deficit di bilancio. Nello stesso trattato che istituisce quello che in gergo viene appunto denominato "Fiscal Compact", si asserisce infatti chiaramente e in più punti: "il presente trattato si applica nella misura in cui è compatibile con i trattati e il diritto europeo". Lo stesso Guarino definisce quindi il Fiscal Compact "frutto di trucchi, imbrogli, arbitri e illegalità"." M5S Senato
>>> Oggi e domani sarò in Trentino - Alto Adige per sostenere i candidati del M5S alle elezioni regionali che si svolgeranno il 27 ottobre. Oggi giovedì 24 ottobre sarò a Trento, piazza Dante, ore 20.30. Domani venerdì 25 ottobre, sarò a Bolzano, piazza Magnago, ore 18.
"IMU, IVA, TARSU, TASI, TARES, TRISE: termini ostici che il cittadino fatica a comprendere appieno. Eppure è su questi che si concentra la battaglia politica ed è su questi che si accendono continuamente i riflettori dei media. Ma ci sono altri termini, poco immediati, che nessuno conosce: in confronto ai primi hanno un impatto sulla nostra economia superiore anche di cento volte. Tuttavia, nessuno ne parla. Vengono nascosti nelle ultime pagine dei giornali e vengono trattati dal Parlamento senza che trapeli una sola discussione, una sola spiegazione, senza che vi sia apparentemente nessun confronto politico, né acceso né tenue. Sono contenuti nel dizionario di Bruxelles, quello del "Ce lo chiede l'Europa". Si chiamano MES, LTRO, Fiscal Compact, Redemption Fund... Sono il frutto della religione dell'austerità, valgono centinaia di miliardi di euro, sottraggono ogni residuo di sovranità agli Stati che li fanno propri e condannano i governi a non poter investire nella spesa sociale e nell'economia reale.
Grazie al Fiscal Compact siamo condannati a trovare ogni anno 50 miliardi, tra tasse e tagli, per vent'anni. Grazie al MES abbiamo già pagato 15 miliardi di euro (che ora una organizzazione privata sta paradossalmente investendo in titoli tedeschi, finanziando l'economia di chi ci chiama "maiali") e ci siamo indebitati per altri 125 miliardi, solo per "tranquillizzare" i detentori esteri dei nostri titoli di Stato.
Cifre da capogiro, che da sole basterebbero a riavviare la nostra economia, a ridare fiato alle nostre imprese, a fare del nostro Paese uno Stato florido, a rendere inutili per qualche anno tasse come l'IMU e l'aumento dell'IVA. Eppure nessuno sa cosa siano. Nessuno ne è stato informato. Ogni dibattito è stato precluso. Abbiamo firmato assegni in bianco, che i destinatari possono compilare con qualunque cifra a piacimento, ma l'opinione pubblica viene costantemente dirottata altrove: ci costringono a fissare le briciole mentre il grosso della pagnotta viene divorata altrove.
Abbiamo fatto un giro per le strade per verificare quanto i cittadini ne sapessero di MES e Fiscal Compact. Il risultato (sconfortante) è quello che potete vedere nel video.
Di seguito, un breve compendio di facile comprensione. Imparatelo almeno voi.
MES - Meccanismo Europeo di Stabilità
Altrimenti detto Fondo Salva Stati. E' un trattato approvato nel luglio 2012, di cui i media hanno dato notizia con 5 righe e mezza a pagina 7 del giorno dopo, che ci ha impegnati a versare 15 miliardi di euro a un'organizzazione con sede a Lussemburgo a titolo di anticipo (finiti a finanziare il welfare tedesco), che ci ha inoltre impegnati a versare altri 125 miliardi di euro in caso di aggravamento della crisi, che ci ha poi impegnato a indebitarci illimitatamente, a discrezione del consiglio direttivo di un'organizzazione finanziaria sulla quale il nostro Parlamento, presente o futuro, non ha alcun controllo e neppure la facoltà di leggerne la produzione documentale interna. E in caso di necessità, ovvero nel caso chiedessimo di essere "salvati"? Il MES servirà unicamente a concederci il beneficio di poterci indebitare ulteriormente, prendendo a prestito soldi a tassi di mercato. Un'assicurazione, insomma, che prevede un premio ma che, in caso di sinistro, anziché pagarti i danni, ti dà il permesso di fare nuovi debiti per retribuire il carrozziere. Il MES è stato già giudicato incostituzionale dalla Germania, che ha così modificato il trattato rispetto a quello ratificato da noi (rendendo i conferimenti in denaro non più automatici ma dipendenti da una determinazione del Parlamento e autorizzando il Parlamento stesso a leggere i documenti prodotti a Lussemburgo). Il che rende conseguentemente il MES incostituzionale anche per noi, giacché rappresenta una limitazione di sovranità che avviene non più in condizioni di parità con gli altri stati membri, così come disciplina l'art. 11 della nostra Costituzione. Ma chissà: cambieranno anche quello (o quel che ne resta)?
Fiscal Compact
E' un trattato che introduce meccanismi di stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, e che mira "a salvaguardare la stabilità di tutta la zona Euro". Il "patto" prevede che i Paesi che detengono un debito pubblico superiore al 60% del PIL rientrino entro tale soglia nell'arco di 20 anni. Siccome il nostro debito pubblico è superiore del 120% al nostro Pil, noi dovremo rientrare in vent'anni del 60%. Si parla di tagli o nuove tasse per 50 miliardi all'anno, giacché con il Pareggio di Bilancio, parte dello stesso trattato di stabilità (inserito nella Costituzione con una modifica trasversale e silenziosa all'articolo 81 avvenuta nell'aprile del 2012), non è possibile finanziare lo stato sociale o l'economia senza assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio. Anche il Fiscal Compact, secondo giuristi noti come l'ex Ministro delle Finanze Giuseppe Guarino, non sarebbe applicabile, poiché in contrasto con il Trattato sull'Unione, che recepisce il Trattato di Lisbona, il quale recepisce a sua volta il Trattato di Maastricht che fissa al 3% il parametro del deficit di bilancio. Nello stesso trattato che istituisce quello che in gergo viene appunto denominato "Fiscal Compact", si asserisce infatti chiaramente e in più punti: "il presente trattato si applica nella misura in cui è compatibile con i trattati e il diritto europeo". Lo stesso Guarino definisce quindi il Fiscal Compact "frutto di trucchi, imbrogli, arbitri e illegalità"." M5S Senato
Rilasciata la nuova versione dell’app Nòverca+!
Rilasciata la nuova versione dell’app Nòverca+!:
Di recente, nella nostra nuova rubrica “Tariffe sul ring!“, abbiamo visto come l’operatore Nòverca si sia piazzato sul podio con una delle sue tariffe.
Con l’uscita sul mercato italiano, lo scorso mese, di Nòverca+, rivoluzionaria applicazione sviluppata per offrire ai propri utenti un servizio accessorio alla tradizionale comunicazione mobile, l’operatore mobile virtuale Nòverca ha lanciato la sfida alla concorrenza nel settore delle sempre più diffuse applicazioni VoIP per smartphone, soluzioni che permettono di effettuare e ricevere chiamate sfruttando la connettività dati del terminale.
Disponibile per Android e iOS, Nòverca+ (http://www.noverca.it/ novercaplus) presenta però una caratteristica unica nel panorama delle app VoIP: Nòverca+ è infatti la prima e unica app collegata ad un numero mobile Nòverca. Utilizzando l’app, dunque, il cliente associa il numero mobile Nòverca all’Applicazione stessa e può, di fatto, trasformare il proprio smartphone in un telefono dual SIM. Allo stesso modo può trasformare un semplice tablet WiFi in un vero e proprio smartphone ed effettuare e ricevere chiamate attraverso l’applicazione Nòverca+.
Le chiamate effettuate con Nòverca+ vengono tariffate secondo l’offerta o la tariffa Nòverca attiva al momento sulla SIM del cliente, ma le chiamate fatte agli altri utenti Nòverca+ sono completamente gratuite!
Ecco perché Nòverca+ è la prima e unica app che permette di chiamare e ricevere in assoluta libertà, e da oggi lo è ancora di più, grazie alla nuova versione che funziona anche con la connessione dati della SIM nello smartphone. Adesso la libertà di chiamare e ricevere è davvero assoluta, ovunque ci si trovi: massima è la convenienza nell’utilizzare l’applicazione al di fuori del territorio italiano visto che con le offerte estere molte convenienti, si abbattono i costi di roaming ricevendo ed effettuando chiamate come fossero originate o ricevute dall’Italia.
Nòverca+ è già disponibile su Play Store e presto anche su Apple Store.
Tutti i dettagli e le ultime novità di Nòverca su noverca.it/novercaplus
Di recente, nella nostra nuova rubrica “Tariffe sul ring!“, abbiamo visto come l’operatore Nòverca si sia piazzato sul podio con una delle sue tariffe.
Con l’uscita sul mercato italiano, lo scorso mese, di Nòverca+, rivoluzionaria applicazione sviluppata per offrire ai propri utenti un servizio accessorio alla tradizionale comunicazione mobile, l’operatore mobile virtuale Nòverca ha lanciato la sfida alla concorrenza nel settore delle sempre più diffuse applicazioni VoIP per smartphone, soluzioni che permettono di effettuare e ricevere chiamate sfruttando la connettività dati del terminale.
Disponibile per Android e iOS, Nòverca+ (http://www.noverca.it/
Le chiamate effettuate con Nòverca+ vengono tariffate secondo l’offerta o la tariffa Nòverca attiva al momento sulla SIM del cliente, ma le chiamate fatte agli altri utenti Nòverca+ sono completamente gratuite!
Ecco perché Nòverca+ è la prima e unica app che permette di chiamare e ricevere in assoluta libertà, e da oggi lo è ancora di più, grazie alla nuova versione che funziona anche con la connessione dati della SIM nello smartphone. Adesso la libertà di chiamare e ricevere è davvero assoluta, ovunque ci si trovi: massima è la convenienza nell’utilizzare l’applicazione al di fuori del territorio italiano visto che con le offerte estere molte convenienti, si abbattono i costi di roaming ricevendo ed effettuando chiamate come fossero originate o ricevute dall’Italia.
Nòverca+ è già disponibile su Play Store e presto anche su Apple Store.
Tutti i dettagli e le ultime novità di Nòverca su noverca.it/novercaplus
M5S Giarre-Campagna di sensibilizzazione sul recupero dei materiali
M5S Giarre-Campagna di sensibilizzazione sul recupero dei materiali:
Sono tante le caratteristiche che fanno dell’alluminio un metallo speciale: in primis la leggerezza dovuta al basso peso specifico, una spiccata duttilità, l’elevata conducibilità elettrica e termica e la possibilità di costituire un grande numero di leghe metalliche; queste proprietà ne fanno un preziosissimo materiale industriale utilizzato dall’edilizia al settore automobilistico, dall’elettronica, come i case dei computer, al settore domestico, quali le caffettiere, dalla coniazione di monete alle montature per occhiali. Molti sanno che raramente si trova in natura e il normale processo di produzione, energeticamente dispendioso, prevede la lavorazione di un minerale, la bauxite. Quello che invece si ignora è che il suo riciclo consente un risparmio energetico di oltre il 90% e prevede un processo particolare agevolato da un’altra sua caratteristica, l’assenza di magnetismo, che permette una facile separazione dagli altri metalli.
Ed è proprio con l’alluminio che il MoVimento 5 Stelle continua la campagna di sensibilizzazione al tema ambientale dopo il corso di compostaggio, pratica che permette di trasformare gran parte della frazione umida in compost, fertilizzante naturale: l’operazione, denominata “Zona delattinizzata” prevede la raccolta di lattine di bibite ottenute mediante donazioni di esercenti sensibili al rispetto dell’ambiente e tramite pulizie di zone degradate, una lavorazione consistente nel lavaggio e compattazione del materiale e il conferimento ad un consorzio specifico. Ma non ci fermiamo qui! Il ricavato dell’intera operazione verrà devoluto in beneficenza, in particolare sarà destinato ad una cooperativa sociale attiva nel sostegno di bambini disagiati o con disabilità fisica. A risaltare il valore della raccolta sarà il WWF Circolo Jonico-Etneo, il quale farà partire un progetto parallelo finalizzato alla sensibilizzazione nelle scuole dell’intero comprensorio jonico in cui gli alunni diventano protagonisti dell’intera operazione esaltandone in tal modo il valore educativo.
L’iniziativa pertanto si prefigge un triplice obiettivo: in primis la promozione di un comportamento di responsabilità civile nei confronti del proprio territorio – obiettivo importante se si considera che una singola lattina impiega dai dieci ai cento anni per essere smaltita dall’ambiente- nella speranza che contagi quanti più cittadini, il riutilizzo di materiale riciclabile, come la Strategia Rifiuti Zero ci insegna e, dulcis in fundo, una finalità sociale che dia una boccata di ossigeno in un periodo generale di crisi a persone che dedicano tempo ed energie a chi soffre.
Il progetto non risolverà i problemi nati dall’emergenza rifiuti la cui soluzione passa sia dall’impegno delle amministrazioni locali che da un corretto comportamento di tutti né eliminerà le necessità di un realtà assistenziale ma probabilmente ci permetterà di dare il nostro piccolo contributo ad entrambe le cause.”
Sono tante le caratteristiche che fanno dell’alluminio un metallo speciale: in primis la leggerezza dovuta al basso peso specifico, una spiccata duttilità, l’elevata conducibilità elettrica e termica e la possibilità di costituire un grande numero di leghe metalliche; queste proprietà ne fanno un preziosissimo materiale industriale utilizzato dall’edilizia al settore automobilistico, dall’elettronica, come i case dei computer, al settore domestico, quali le caffettiere, dalla coniazione di monete alle montature per occhiali. Molti sanno che raramente si trova in natura e il normale processo di produzione, energeticamente dispendioso, prevede la lavorazione di un minerale, la bauxite. Quello che invece si ignora è che il suo riciclo consente un risparmio energetico di oltre il 90% e prevede un processo particolare agevolato da un’altra sua caratteristica, l’assenza di magnetismo, che permette una facile separazione dagli altri metalli.
Ed è proprio con l’alluminio che il MoVimento 5 Stelle continua la campagna di sensibilizzazione al tema ambientale dopo il corso di compostaggio, pratica che permette di trasformare gran parte della frazione umida in compost, fertilizzante naturale: l’operazione, denominata “Zona delattinizzata” prevede la raccolta di lattine di bibite ottenute mediante donazioni di esercenti sensibili al rispetto dell’ambiente e tramite pulizie di zone degradate, una lavorazione consistente nel lavaggio e compattazione del materiale e il conferimento ad un consorzio specifico. Ma non ci fermiamo qui! Il ricavato dell’intera operazione verrà devoluto in beneficenza, in particolare sarà destinato ad una cooperativa sociale attiva nel sostegno di bambini disagiati o con disabilità fisica. A risaltare il valore della raccolta sarà il WWF Circolo Jonico-Etneo, il quale farà partire un progetto parallelo finalizzato alla sensibilizzazione nelle scuole dell’intero comprensorio jonico in cui gli alunni diventano protagonisti dell’intera operazione esaltandone in tal modo il valore educativo.
L’iniziativa pertanto si prefigge un triplice obiettivo: in primis la promozione di un comportamento di responsabilità civile nei confronti del proprio territorio – obiettivo importante se si considera che una singola lattina impiega dai dieci ai cento anni per essere smaltita dall’ambiente- nella speranza che contagi quanti più cittadini, il riutilizzo di materiale riciclabile, come la Strategia Rifiuti Zero ci insegna e, dulcis in fundo, una finalità sociale che dia una boccata di ossigeno in un periodo generale di crisi a persone che dedicano tempo ed energie a chi soffre.
Il progetto non risolverà i problemi nati dall’emergenza rifiuti la cui soluzione passa sia dall’impegno delle amministrazioni locali che da un corretto comportamento di tutti né eliminerà le necessità di un realtà assistenziale ma probabilmente ci permetterà di dare il nostro piccolo contributo ad entrambe le cause.”
M5S Caltagirone:Verbale assemblea pubblica “Dalle Province ai Liberi Consorzi. Quale Riforma?
M5S Caltagirone:Verbale assemblea pubblica “Dalle Province ai Liberi Consorzi. Quale Riforma?:
Si è svolto il giorno 20 Ottobre 2013, a cura del Meetup di Caltagirone, un incontro-assemblea sul tema dei Liberi Consorzi di Comuni. Dopo essere state brevemente illustrate le funzioni e le istituzioni delle province appena abrogate, in tutte le varie articolazioni, e con un riferimento agli Ato Idrici, le SRR, gli Ato gestione rifiuti, le ASP, i distretti ospedalieri, i distretti sanitari, i distretti turistici, ecc., si sono succeduti vari interventi dei portavoce e degli attivisti presenti, provenienti da varie parti della Sicilia orientale: tutti hanno tenuto a precisare che la prossima istituzione dei Liberi Consorzi rappresenterà una svolta epocale per i territori della Sicilia.
I presenti hanno concordato sul fatto che questa riforma non può non prevedere il coinvolgimento delle popolazioni; stigmatizzando la mancata previsione, nel DDL governativo, di un qualche istituto consultivo delle popolazioni, è stato sottolineato come esso preveda che siano soltanto i consigli comunali a potersi pronunciarsi sull’adesione ai nuovi consorzi, rendendo chiara l’intenzione di calare dall’alto una realtà “preconfezionata”, senza favorire in alcun modo la partecipazione popolare, eccezion fatta per quanto riguarda le aree metropolitane.
In particolare i presenti hanno concordato sul fatto che l’istituzione dei Liberi Consorzi non è soltanto una questione che attiene ai confini, e tanto meno le nuove funzioni potranno ridursi a ricalcare quelle delle soppresse province, operando “sic et simpliciter” una traslazione di funzioni. I risultati che si potranno ottenere, invece, dipenderanno dal coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni, in maniera da non delegare quest’importante cambiamento ai “partiti”. Ribaltando radicalmente l’ottica che ha ispirato il DDL governativo, i confini territoriali, secondo il M5S, rappresentano solo un passo successivo: bisogna prima stabilire cosa lega – o potrà legare – un territorio o più comuni, assumendo così la fase della progettualità come base di partenza per comprendere come queste nuove articolazioni territoriali potranno e dovranno essere il volano in grado di apportare dei benefici ai territori in cui insistono.
E’ quindi dalle comunità che bisogna partire, in maniera da stabilire il “minimo comune denominatore” che le può fare stare insieme; bisogna, insomma, partire dai servizi che devono essere erogati e da qui disegnare i confini dei nuovi LCC(liberi consorzi). Si comprende bene come tale impostazione sia diametralmente opposta a quella governativa, che vorrebbe dividere il territorio in sole tre macro aree (i tre valli), con l’istituzione di tre LCC e tre aree metropolitane; com’è opposta anche a quella linea di pensiero che vedrebbe i nuovi confini degli LCC ricalcare quelli delle attuali province, attuando di fatto un “falso” cambiamento che riguarderebbe solo la denominazione.
Si è svolto il giorno 20 Ottobre 2013, a cura del Meetup di Caltagirone, un incontro-assemblea sul tema dei Liberi Consorzi di Comuni. Dopo essere state brevemente illustrate le funzioni e le istituzioni delle province appena abrogate, in tutte le varie articolazioni, e con un riferimento agli Ato Idrici, le SRR, gli Ato gestione rifiuti, le ASP, i distretti ospedalieri, i distretti sanitari, i distretti turistici, ecc., si sono succeduti vari interventi dei portavoce e degli attivisti presenti, provenienti da varie parti della Sicilia orientale: tutti hanno tenuto a precisare che la prossima istituzione dei Liberi Consorzi rappresenterà una svolta epocale per i territori della Sicilia.
I presenti hanno concordato sul fatto che questa riforma non può non prevedere il coinvolgimento delle popolazioni; stigmatizzando la mancata previsione, nel DDL governativo, di un qualche istituto consultivo delle popolazioni, è stato sottolineato come esso preveda che siano soltanto i consigli comunali a potersi pronunciarsi sull’adesione ai nuovi consorzi, rendendo chiara l’intenzione di calare dall’alto una realtà “preconfezionata”, senza favorire in alcun modo la partecipazione popolare, eccezion fatta per quanto riguarda le aree metropolitane.
In particolare i presenti hanno concordato sul fatto che l’istituzione dei Liberi Consorzi non è soltanto una questione che attiene ai confini, e tanto meno le nuove funzioni potranno ridursi a ricalcare quelle delle soppresse province, operando “sic et simpliciter” una traslazione di funzioni. I risultati che si potranno ottenere, invece, dipenderanno dal coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni, in maniera da non delegare quest’importante cambiamento ai “partiti”. Ribaltando radicalmente l’ottica che ha ispirato il DDL governativo, i confini territoriali, secondo il M5S, rappresentano solo un passo successivo: bisogna prima stabilire cosa lega – o potrà legare – un territorio o più comuni, assumendo così la fase della progettualità come base di partenza per comprendere come queste nuove articolazioni territoriali potranno e dovranno essere il volano in grado di apportare dei benefici ai territori in cui insistono.
E’ quindi dalle comunità che bisogna partire, in maniera da stabilire il “minimo comune denominatore” che le può fare stare insieme; bisogna, insomma, partire dai servizi che devono essere erogati e da qui disegnare i confini dei nuovi LCC(liberi consorzi). Si comprende bene come tale impostazione sia diametralmente opposta a quella governativa, che vorrebbe dividere il territorio in sole tre macro aree (i tre valli), con l’istituzione di tre LCC e tre aree metropolitane; com’è opposta anche a quella linea di pensiero che vedrebbe i nuovi confini degli LCC ricalcare quelli delle attuali province, attuando di fatto un “falso” cambiamento che riguarderebbe solo la denominazione.
I consulenti non sono più segreti Ecco tutti i nomi
I consulenti non sono più segreti Ecco tutti i nomi:
A oltre una settimana dall'inizio della campagna di Livesicilia, tutti i deputati del Consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, undici in tutto, ci hanno fatto avere gli elenchi con i nomi dei componenti dei propri staff.
A oltre una settimana dall'inizio della campagna di Livesicilia, tutti i deputati del Consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, undici in tutto, ci hanno fatto avere gli elenchi con i nomi dei componenti dei propri staff.
Financius si aggiorna e rinnova completamente la sua (già ottima) interfaccia grafica
Financius si aggiorna e rinnova completamente la sua (già ottima) interfaccia grafica:
Come si fa migliorare un’app che aveva già un’ottima grafica? Semplice, la si riscrive da zero seguendo alla lettera i moderni dettami di Android, navigation drawer e card in stile Now incluse.
Parliamo Financius, un’app dedita ad aiutarci nel tener traccia del nostro bilancio personale/familiare/lavorativo, che oltre ad essere gratuita è anche molto funzionale, permettendoci di creare quanti conti vogliamo, su ciascuno dei quali versare/prelevare o trasferire denaro in modo da non smarrire mai un penny per strada.
Oltre al completo rinnovamento grafico, è stata introdotta una pagina per gestire la valuta da utilizzare e soprattutto i backup con Google Drive. Segnaliamo inoltre la possibilità di cambiare periodo (giornaliero, settimanale, mensile, annuale) e i consueti miglioramenti generici e di stabilità. Badge subito a seguire, e immancabile galleria dopo lo stacco.
(Continua...)
Leggi il resto di Financius si aggiorna e rinnova completamente la sua (già ottima) interfaccia grafica
Leggi il resto di Financius si aggiorna e rinnova completamente la sua (già ottima) interfaccia grafica
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