Google pubblica binari e factory image per il Nexus 7 2013 LTE con Android 4.3.1:
Dopo l’aggiornamento diffusosi qualche giorno fa per Nexus 7 2013 LTE, Google ne rende disponibili factory image e binari originali dai propri server. L’update sembra quindi sempre più confinato a questo singolo modello, e probabilmente volto a problemi specifici della variante LTE, piuttosto che del Nexus 7 2013 in generale, o all’aggiunta di qualcosa di nuovo per tutti gli Android.
Se voleste comunque ripristinarlo/aggiornarlo allo stato di fabbrica con l’ultima versione del robottino disponibile, trovate qui le factory image (e qui i binari).
9 ottobre 2013
Con Western Digital il cloud diventa davvero personale
Con Western Digital il cloud diventa davvero personale:
Milano, 9 ottobre 2013 – WD, azienda di Western Digital e leader nelle soluzioni storage per la vita connessa, ha presentato oggi la nuova famiglia di prodotti My Cloud per il personal cloud. Si tratta di soluzioni complete che permettono agli utenti di organizzare, centralizzare e rendere sicuri i contenuti digitali che si trovano su tutti i propri computer e dispositivi mobili, e di accedere a questi file da ogni dispositivo, ovunque ci si trovi nel mondo. Connettendo semplicemente un drive My Cloud per il personal cloud ad Internet, gli utenti ottengono l’accesso universale che è possibile sperimentare sul public cloud, senza dover pagare alcun costo mensole e senza perdere il controllo dei propri dati personali.
Milano, 9 ottobre 2013 – WD, azienda di Western Digital e leader nelle soluzioni storage per la vita connessa, ha presentato oggi la nuova famiglia di prodotti My Cloud per il personal cloud. Si tratta di soluzioni complete che permettono agli utenti di organizzare, centralizzare e rendere sicuri i contenuti digitali che si trovano su tutti i propri computer e dispositivi mobili, e di accedere a questi file da ogni dispositivo, ovunque ci si trovi nel mondo. Connettendo semplicemente un drive My Cloud per il personal cloud ad Internet, gli utenti ottengono l’accesso universale che è possibile sperimentare sul public cloud, senza dover pagare alcun costo mensole e senza perdere il controllo dei propri dati personali.
“Crediamo che la casa sia il luogo migliore per il cloud”, spiega Jim Welsh, executive vice president e general manager branded products e consumer electronic group di WD. “Ognuno di noi si trova a dover gestire migliaia di file digitali distribuiti su differenti computer e dispositivi mobili, e prendere il controllo di questo caos è una vera e propria sfida. Il personal cloud di WD rappresenta il modo più semplice, sicuro e conveniente di controllare questo caos, grazie alla possibilità di accedere a tutti i propri file, sempre ed ovunque.”
Il noto analista Gartner stima che entro il 2016 la famiglia media si troverà a possedere circa 3,3 terabyte (TB) di contenuti digitali. In linea con questo dato è la crescita altrettanto esplosiva dei dispositivi dotati di collegamento ad Internet, che porta la famiglia-tipo statunitense a possedere 5,7 device connessi, secondo The NPD Group. La convergenza tra questi due trend – rapida crescita di contenuti e dispositivi – richiede un nuovo paradigma storage che conceda agli utenti il pieno controllo delle loro vite digitali. Lo storage nel personal cloud rappresenta il nuovo standard, permettendo agli utenti di mantenere i propri file e contenuti multimediali al sicuro a casa su un drive fisico e di accedervi poi tramite Internet con computer PC o Mac, tablet o smartphone attraverso l’utilizzo di app mobili. Usando il drive My Cloud, gli utenti possono condividere file, effettuare lo streaming di file multimediali ed accedere ai propri contenuti ovunque, senza nessun costo mensile, con tutta la sicurezza di sapere che il cloud si trova a casa loro, sotto il proprio controllo esclusivo.
“Collegamento, condivisione, sincronizzazione e back-up di dispositivi mobili e computer stanno diventando un’attività sempre più comune per le famiglie, cosa che porta ad una crescita esponenziale dei contenuti digitali creati su questi device”, commenta Liz Conner, Senior Research Analyst, Storage Systems di IDC. “Il personal cloud è una soluzione ideale per semplificare la complessa problematica dell’organizzazione dei propri file digitali su dispositivi differenti, in modo che gli utenti possano godersi appieno video, foto e musica digitali su tutti i loro device.”
Gli utenti possono creare il loro personal cloud nel giro di pochi minuti grazie all’avanzata interfaccia utente web-based, che consente un’impostazione guidata ed immediata. Il software WD trova automaticamente il drive per rendere l’installazione ancor più semplice per gli utenti meno esperti. Una volta che il drive My Cloud è configurato, gli utenti possono connettere con la massima semplicità i propri computer e dispositivi mobili grazie alle app gratuite – mobile e per il desktop – di WD. Con un collegamento Gigabit Ethernet ed un processore Dual-Core, il trasferimento dei file è straordinariamente veloce, consentendo agli utenti di centralizzare rapidamente sul My Cloud tutti i contenuti digitali distribuiti su più dispositivi. Con la possibilità di caricare direttamente file dai dispositivi mobili, documenti e video importanti possono essere trasferiti in modo sicuro sul My Cloud, liberando spazio utile sui tablet e gli smartphone degli utenti.
E’ anche possibile utilizzare il My Cloud per effettuare il backup di computer e file digitali. Per gli utenti PC, il software WD Smartware Pro offre ulteriori opzioni avanzate su come, quando e dove effettuare il backup dei file. Per proteggere i loro dati, gli utenti Mac possono invece utilizzare tutte le funzionalità del software di backup Apple Time Machine.
Gli utenti My Cloud possono archiviare ed organizzare le proprie foto di famiglia, i video, le canzoni e tutti i loro documenti importanti in un’unica location sicura sulla rete di casa. Con la nuova desktop app del My Cloud, anche la navigazione, il controllo e la condivisione di questi file da ovunque nel mondo si rivela particolarmente semplice ed intuitiva. My Cloud è disponibile nelle capacità di 2TB, 3TB e 4TB, offrendo utile capienza strage senza la necessità di alcun fee mensile. Gli utenti possono anche collegare un hard drive compatibile USB 3.0 alla porta di espansione del drive My Cloud, per estendere all’istante la loro capacità storage.
Inoltre, My Cloud opera come centro per l’intrattenimento digitale di casa, permettendo di archiviare terabyte di film e musica che possono essere inviati in streaming a qualsiasi dispositivo multimediale certificato DLNA, come ad esempio il media player WD TV Live, oltre che a smart TV e console di gaming.
Disponibile per dispositivi iOS e Android, la nuova mobile app WD My Cloud permette agli utenti di vedere foto, effettuare streaming di video ed accedere ai propri file ovunque si trovino, sui loro smartphone o tablet. La mobile app permette anche di condividere file e collaborare in modo semplice e sicuro, consentendo agli utenti di inviare file, condividerli come link, stamparli ed aprirli grazie ad app di terze parti.
Inoltre, la mobile app My Cloud si integra con i principali servizi di public cloud, in modo che gli utenti possano facilmente trasferire file tra i loro account Dropbox, SkyDrive e Google Drive.
I drive My Cloud da 2TB e 3TB sono già disponibili presso i migliori distributori e rivenditori, oltre che sul sito wdstore.com. Il drive My Cloud da 4TB sarà disponibile a novembre. I prezzi indicativi, comprensivi di IVA, sono di 189,90 Euro per la versione da 2TB, di 239,90 Euro per la versione da 3TB, di 299,90 Euro per la versione da 4TB. La mobile app My Cloud è già disponibile per il download su App Store e Google Play. Configurazioni da due e quattro drive My Cloud verranno rese disponibili in futuro.
Il personal cloud storage My Cloud è disponibile nelle capacità da 2TB, 3TB e 4TB ed è compatibile con Windows 8, Windows 7, Windows Vista, Windows XP, OS X Mountain Lion, Lion, Snow Leopard, oltre che con i dispositivi compatibili DLNA/UPnP.
Niente fotocamera MEMS per il Nexus 5: Oppo sarà il primo produttore ad impiegarla.
Niente fotocamera MEMS per il Nexus 5: Oppo sarà il primo produttore ad impiegarla.:
Il MEMS corrispondeva sia in base alle dimensioni che alla lunghezza focale indicate nel log, laddove il sensore di Sony sembrava non coincidere. Vale la pena notare che su quest’ultimo non ci sono dei white parer dettagliati, e qualche ulteriore dettaglio è possibile trovarlo ad esempio a questo link riguardo proprio MX3.
C’è solo una cosa della quale ancora dubitiamo: secondo il manuale di assistenza, Nexus 5 dovrebbe avere uno stabilizzatore ottico d’immagine; in base a quanto ne sappiamo, il sensore di Sony non ce l’ha. Per di più, sempre nel famoso log, abbiamo trovato indicazioni di un rapporto focale di 1.61, che mette fuori gioco entrambe le fotocamere coinvolte (MEMS f/2.4 – sebbene sia variabile – e Sony f/2.0).
Siamo insomma ormai sicuri di cosa non ci sarà sul nuovo Nexus, ma non così tanto di cosa troveremo, e soprattutto ormai non siamo così convinti (lieti di essere smentiti) che sarà “insanely great“.
A quanto pare la cura in ambito fotografico di Oppo non si è esaurita con la “fotocamera rotante” di N1, ma si spinge ben oltre. La scorsa settimana pensavamo infatti che il Nexus 5 avrebbe potuto essere il primo smartphone con fotocamera MEMS sul mercato: ci eravamo sbagliati, inutile negarlo, tant’è che Oppo vuole ribadire ora per sé questo primato, con un comunicato stampa congiunto assieme a DigitalOptics, nel quale le due aziende affermano che sarà il produttore cinese il primo ad incorporare tali ottiche nei suoi modelli (non sappiamo ancora quando e in quali modelli).
Il nostro errore, nato sulla scia delle parole di Vic Gundotra (“insanely great camerasi”), è derivato dal numero di modello IMX179 presente nel log del Nexus 5 in nostro possesso, che può essere associato sia appunto alla fotocamera di DigitalOptics, che ad una a marchio Sony, recentemente impiegata ad esempio nel Meizu MX3, e che ora molti pensano sarà la stessa del Nexus 4.Il MEMS corrispondeva sia in base alle dimensioni che alla lunghezza focale indicate nel log, laddove il sensore di Sony sembrava non coincidere. Vale la pena notare che su quest’ultimo non ci sono dei white parer dettagliati, e qualche ulteriore dettaglio è possibile trovarlo ad esempio a questo link riguardo proprio MX3.
C’è solo una cosa della quale ancora dubitiamo: secondo il manuale di assistenza, Nexus 5 dovrebbe avere uno stabilizzatore ottico d’immagine; in base a quanto ne sappiamo, il sensore di Sony non ce l’ha. Per di più, sempre nel famoso log, abbiamo trovato indicazioni di un rapporto focale di 1.61, che mette fuori gioco entrambe le fotocamere coinvolte (MEMS f/2.4 – sebbene sia variabile – e Sony f/2.0).
Siamo insomma ormai sicuri di cosa non ci sarà sul nuovo Nexus, ma non così tanto di cosa troveremo, e soprattutto ormai non siamo così convinti (lieti di essere smentiti) che sarà “insanely great“.
(Continua...)
Leggi il resto di Niente fotocamera MEMS per il Nexus 5: Oppo sarà il primo produttore ad impiegarla.
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ASUS MeMo Pad HD 7: in arrivo l’update ufficiale ad Android 4.2.2 Jelly Bean
ASUS MeMo Pad HD 7: in arrivo l’update ufficiale ad Android 4.2.2 Jelly Bean:
Il nuovo ed ottimo ASUS MeMo Pad HD 7 presto riceverà l’update software tanto atteso ad Android 4.2.2 Jelly Bean, il quale, oltre a portare un sensibile miglioramento alle performance ed alla stabilità di sistema, dovrebbe portare qualche nuova features molto apprezzata. Il roll-out dell’aggiornamento è iniziato ufficialmente nel Nord Europa ed entro pochi giorni dovrebbe essere disponibile anche nel nostro paese.
(...)
Continua a leggere ASUS MeMo Pad HD 7: in arrivo l’update ufficiale ad Android 4.2.2 Jelly Bean su Androidiani.Com
Il nuovo ed ottimo ASUS MeMo Pad HD 7 presto riceverà l’update software tanto atteso ad Android 4.2.2 Jelly Bean, il quale, oltre a portare un sensibile miglioramento alle performance ed alla stabilità di sistema, dovrebbe portare qualche nuova features molto apprezzata. Il roll-out dell’aggiornamento è iniziato ufficialmente nel Nord Europa ed entro pochi giorni dovrebbe essere disponibile anche nel nostro paese.
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Samsung svela ufficialmente il Galaxy Round: il primo smartphone Android con display curvo
Samsung svela ufficialmente il Galaxy Round: il primo smartphone Android con display curvo:
Dopo tutte le recenti indiscrezioni, durante le ultime ore Samsung ha ufficialmente svelato al mondo intero il primo smartphone Android con display curvo. Confermato il nome, ovvero Galaxy Round, ed anche l’aspetto trapelato alcune ore prima in un render dell’infallibile @evleaks. Per quanto riguarda design e specifiche tecniche, parliamo semplicemente di un Galaxy Note III senza S-Pen e con display curvo.
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Dopo tutte le recenti indiscrezioni, durante le ultime ore Samsung ha ufficialmente svelato al mondo intero il primo smartphone Android con display curvo. Confermato il nome, ovvero Galaxy Round, ed anche l’aspetto trapelato alcune ore prima in un render dell’infallibile @evleaks. Per quanto riguarda design e specifiche tecniche, parliamo semplicemente di un Galaxy Note III senza S-Pen e con display curvo.
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8 ottobre 2013
Mad Catz apre il pre-ordine per M.O.J.O. la console Android con accesso Play Store (purtroppo non ancora in Italia)
Mad Catz apre il pre-ordine per M.O.J.O. la console Android con accesso Play Store (purtroppo non ancora in Italia):
Notevole poi il fatto che il controller C.T.R.L. incluso possa essere “riciclato” per giocare col proprio smartphone:
Project M.O.J.O. è un nome già citato sulle nostre pagine a ridosso dell’estate, quando la console di Mad Catz si mostrò all’E3. Adesso è finalmente giunto il tempo di aprire i pre-ordini: 249,99€ per portarsi a casa questa interessantissima console Tegra 4, anche se purtroppo al momento l’Italia non è tra i paesi dov’è possibile acquistarla (al contrario di Francia, Germania e Inghilterra).
Ma come mai è così allettante questa console, e cos’ha in più delle altre? Iniziamo intanto dalla ragguardevole scheda tecnica:
- Processore NVIDIA Tegra 4 T40S 1,8 GHz
- 16 GB di memoria interna
- 2 GB di RAM
- Sistema operativo Android 4.2.2 (Jelly Bean)
- Applicazioni di Google Play e NVIDIA TegraZone preinstallate
- Supporto Wi-Fi a/b/g/n
- Supporto Bluetooth v2.1 + 4.0
- Porta USB 3.0
- Porta USB 2.0
- Slot MicroSD
- Uscita HDMI
- Presa per cuffie da 3,5 mm
- Presa Ethernet da 100 Mbit
Notevole poi il fatto che il controller C.T.R.L. incluso possa essere “riciclato” per giocare col proprio smartphone:
- Connessione Bluetooth Smart: per giocare con minori tempi di latenza e maggiore autonomia delle batterie e per connettersi ad altri dispositivi Bluetooth
- Pulsanti Multimedia: per usare il dispositivo per regolare il volume o avviare la riproduzione di musica e video a distanza
- Modalità mouse: al tocco di un interruttore, il dispositivo C.T.R.L. si trasforma in un mouse per controllare il cursore sullo schermo, tramite la leva analogica sinistra. Ideale per l’interazione con un touch-screen!
- Fermaglio da trasporto: collega il tuo telefono o smart device al C.T.R.L. per giocare dovunque
Acqua, “si” alla gestione da parte degli enti di diritto pubblico. M5S: “E’ la vittoria dei cittadini e dell’esito referendario”
Acqua, “si” alla gestione da parte degli enti di diritto pubblico. M5S: “E’ la vittoria dei cittadini e dell’esito referendario”:
Via libera dalla quarta commissione dell’Ars all’articolo 7 che spiana la strada alla gestione pubblica dell’acqua: saranno gli enti di diritto pubblico a gestire il servizio, come chiesto sempre a gran voce dal Movimento Cinque Stelle, che da sempre si è battuto per ottenere il rispetto dell’esito referendario.
E’ questa un’altra vittoria per il Movimento, dopo l’approvazione della tariffa unica regionale, che mette fine alla distinzione tra cittadini di serie A e di serie B che prevedeva tariffe diverse nei vari comuni. Al definitivo licenziamento del ddl ora mancano pochissimi articoli, di secondaria importanza, prima dell’approdo in Aula.
“Finalmente – afferma Valentina Palmeri, che ha presieduto la sottocommissione acqua durante il travagliato iter del disegno di legge – si è dato un indirizzo chiaro verso la gestione pubblica del servizio idrico, con la scelta, fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle, degli enti di diritto pubblico come modello di affidamento. Siamo particolarmente contenti, inoltre, di aver fatto inserire nel ddl strumenti che contemplano la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione del servizio, nell’ottica della massima trasparenza e democrazia”.
“Il M5S – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – sì è battuto con ferrea determinazione affinché la figura chiamata a gestire il sistema rispondesse ai criteri del diritto pubblico. La gestione privatistica ha fallito e non rispecchia più il volere dei cittadini, che si sono espressi in modo chiaro col il referendum del 2011”.
Dalla commissione di oggi arriva pure una buona notizia per gli abitanti dell’Agrigentino. E’ stata approvata, infatti, una risoluzione del deputato M5S Matteo Mangiacavallo che impegna il governo a vietare a Girgenti Acque i distacchi delle allacciature degli utenti morosi.
La risoluzione, puntando sulla recente LR 2/2013, che sancisce il diritto all’acqua come fondamentale, irrinunciabile e, per nessuna ragione, negabile a ogni singolo individuo, chiedeva al governo regionale un impegno a intervenire, per mezzo del commissario straordinario pro tempore dell’Ato Idrico di Agrigento. “L’approvazione – commenta Mangiacavallo – rappresenta un importante risultato che porrà un freno a un’insostenibile situazione degenerata in un vero e proprio “allarme sociale” per numerose famiglie dell’intera provincia, già notevolmente vessate dall’attuale crisi economica”.
Via libera dalla quarta commissione dell’Ars all’articolo 7 che spiana la strada alla gestione pubblica dell’acqua: saranno gli enti di diritto pubblico a gestire il servizio, come chiesto sempre a gran voce dal Movimento Cinque Stelle, che da sempre si è battuto per ottenere il rispetto dell’esito referendario.
E’ questa un’altra vittoria per il Movimento, dopo l’approvazione della tariffa unica regionale, che mette fine alla distinzione tra cittadini di serie A e di serie B che prevedeva tariffe diverse nei vari comuni. Al definitivo licenziamento del ddl ora mancano pochissimi articoli, di secondaria importanza, prima dell’approdo in Aula.
“Finalmente – afferma Valentina Palmeri, che ha presieduto la sottocommissione acqua durante il travagliato iter del disegno di legge – si è dato un indirizzo chiaro verso la gestione pubblica del servizio idrico, con la scelta, fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle, degli enti di diritto pubblico come modello di affidamento. Siamo particolarmente contenti, inoltre, di aver fatto inserire nel ddl strumenti che contemplano la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione del servizio, nell’ottica della massima trasparenza e democrazia”.
“Il M5S – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – sì è battuto con ferrea determinazione affinché la figura chiamata a gestire il sistema rispondesse ai criteri del diritto pubblico. La gestione privatistica ha fallito e non rispecchia più il volere dei cittadini, che si sono espressi in modo chiaro col il referendum del 2011”.
Dalla commissione di oggi arriva pure una buona notizia per gli abitanti dell’Agrigentino. E’ stata approvata, infatti, una risoluzione del deputato M5S Matteo Mangiacavallo che impegna il governo a vietare a Girgenti Acque i distacchi delle allacciature degli utenti morosi.
La risoluzione, puntando sulla recente LR 2/2013, che sancisce il diritto all’acqua come fondamentale, irrinunciabile e, per nessuna ragione, negabile a ogni singolo individuo, chiedeva al governo regionale un impegno a intervenire, per mezzo del commissario straordinario pro tempore dell’Ato Idrico di Agrigento. “L’approvazione – commenta Mangiacavallo – rappresenta un importante risultato che porrà un freno a un’insostenibile situazione degenerata in un vero e proprio “allarme sociale” per numerose famiglie dell’intera provincia, già notevolmente vessate dall’attuale crisi economica”.
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