2 settembre 2013

Passaparola - Legge elettorale: non farti fregare »

Passaparola - Legge elettorale: non farti fregare »:
Intervista a Aldo Giannuli
(15:00)
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Un sistema elettorale in assoluto preferibile rispetto a altri non esiste, non c’è un sistema che in assoluto è più democratico di un altro.
Esistono sistemi elettorali che in qualche modo si adattano meglio alla conformazione di un paese e sistemi che invece sono meno adatti.
Esistono sistemi che esaltano la partecipazione dei cittadini, come per esempio il proporzionale, l’uso del voto di preferenza, e ci sono sistemi che invece deprimono questa partecipazione.
Quindi molto dipende da che cosa si vuole fare - Aldo Giannuli
Il Passaparola di Aldo Giannuli,professore universitario di Storia del mondo contemporaneo
Ciao a tutti i frequentatori del blog di Beppe Grillo, io sono Aldo Giannuli, insegno storia del mondo contemporaneo all’università di Milano e da circa 25 anni mi occupo di sistemi elettorali.
Da circa venti anni l’Italia è permanentemente attraversata dal dibattito sulla riforma del sistema elettorale.
C’è stata una prima riforma del 1993 a seguito del referendum che abolì la Proporzionale, ma già nei primi del 2000 iniziò a ritenersi inadeguato questo sistema e nel 2005 ci fu una nuova riforma con il cosiddetto Porcellum, che abbiamo utilizzato in tutte le più recenti elezioni.
Ma anche il porcellum, definito così dal suo stesso autore, dallo stesso autore del sistema elettorale, si è rivelato un sistema pieno di difetti e quindi di nuovo da ormai 4 anni si discute della sua abolizione e sostituzione.
Come mai tutto questo?
Come mai soprattutto non si riesce a fare una nuova legge, dato che tutti i partiti, sulla carta, sono contrari alla persistenza del porcellum?
Il sistema proporzionale non a caso è sopravvissuto per quasi mezzo secolo in Italia, perché rispecchiava in qualche modo la struttura profonda, sociale e politica, del nostro Paese, che non ha una natura bipolare.
La adozione di un sistema maggioritario, che premia un tendenziale bipolarismo si è rivelata alla fine una soluzione imperfetta, non siamo mai riusciti a produrre quel sistema bipartitico che ci si proponeva con questa riforma.
Questa difficoltà è dovuta a una serie di ragioni. In primo luogo sono state promesse cose dal ceto politico nella tranquilla coscienza che questo non sarebbe accaduto, in altri termini si è preso in giro l’elettorale promettendo attraverso la riforma del sistema elettorale certi risultati, mentre invece ce ne se si proponeva altri.
Questo perché il ceto politico dal '93 in poi, tutto il sistema politico dei partiti, ha cercato di realizzare un sistema elettorale il più possibile favorevole a sè e naturalmente questo alla fine ha prodotto dei compromessi molto pasticciati, è venuto fuori un insieme di norme incoerenti.
Per esempio io vorrei ricordare una cosa, nessun sistema costituzionale bicamerale adotta leggi maggioritarie, questo perché siccome il maggioritario ha un effetto moltiplicatore, per cui pochissimi voti possono produrre uno spostamento massiccio in termini di seggi, il rischio di un risultato difforme tra due camere, che porta all’ingovernabilità, è quello che sconsiglia di conciliare il sistema maggioritario e Parlamento bicamerale.
Che è esattamente quello che è accaduto in queste elezioni, ma che sarebbe dovuto accadere prima o poi, perché il calcolo delle probabilità andava in questo senso.
E infatti io ricordo che proprio questo in questo Blog ebbi a prevedere nell’estate scorsa l’alta probabilità della mancanza di maggioranza al Senato, anche perché il Senato ha un sistema elettorale diverso da quello della Camera, quindi in primo luogo c’è stato questo errore di fondo, ma ce ne sono stati anche altri. Per esempio i sistemi elettorali in genere sono abbastanza semplici, hanno poche norme portanti, per cui non esiste l’effetto di ridondanza, se c’è un premio di maggioranza è inutile la clausola di sbarramento e viceversa, noi invece abbiamo creato un sistema in Cui c’è un po’ di questo, di quello e di quell’altro, con il risultato di avere una legge assolutamente poco funzionale.
In primo luogo è proprio questa sovrabbondanza di norme, per cui per esempio c’è la clausola di sbarramento al 4% per chi è fuori coalizione alla camera, che però diventa del 2% per chi si coalizza in coalizioni che superano il 10% dei voti.
Al Senato invece in assoluto la lista deve avere almeno il 10%, e quindi ne deriva un sistema politico a fisarmonica, per cui le alleanze si modificano. Voglio fare un esempio: Scelta Civica si presentava su tre liste alla Camera e su una lista sola al Senato, proprio perché era diverso il sistema, la soglia di sbarramento.
Altra cosa, nella maggiore parte delle democrazie liberali il sistema elettorale grossomodo è lo stesso per quanto riguarda il Parlamento nazionale e gli eventuali consigli regionali o provinciali, comunali, etc. In Italia invece abbiamo sistemi elettorali diversi per il Comune, per la Provincia, per la Regione, per la Camera, per il Senato e per il Parlamento Europeo. Abbiamo 6 sistemi elettorali diversi, con il risultato che il quadro delle alleanze si forma o si scoglie in base alle regole di ciascuna competizione.
E quindi non si riesce a avere un sistema che ha una sua stabilità.
Ecco, tutto questo dice quale è il livello di dilettantismo e di impreparazione della classe politica, che lavora sulle leggi elettorali, conoscendo assolutamente poco il problema e facendo una serie di errori. La classe politica ha cercato di truccare la partita, questo è evidente, ma quello che deve colpire è che gli stessi obiettivi che la classe politica si riprometteva, prima di tutto il bipartitismo, sono stati regolarmente falliti.
Tutte le promesse che si facevano a proposito del maggioritario, sarebbe nato un sistema bipolare, quindi con chiarezza si sarebbe scelto chi governava o meno e quindi i governi sarebbero stati omogenei e duraturi, sarebbero durati l’intera legislatura, nessuno di questi obiettivi è stato raggiunto.
Non esiste il bipartitismo, anzi neanche il bipolarismo, perché ormai abbiamo un sistema politico articolato in tre o quattro coalizioni. Le coalizioni sono profondamente disomogenee al loro interno, per cui chi si divide perde, ma chi vince non governa, perché mette insieme coalizioni assolutamente eterogenee e in terzo luogo non abbiamo avuto neanche governi di legislatura, ma ugualmente una tendenza a frequenti crisi di governo.
Quindi anche da questo punto di vista, tecnicamente, queste leggi sono fatte male, al di là della violazione del principio di rappresentanza, tecnicamente sono fatte male!
Da qui il tentativo molto modesto che ho pensato di fare è di fornire al lettore comune una guida orientarsi, per spiegare i principi base dei sistemi elettorali, come funzionano, che effetti producono, dal punto di vista politico, sociale, etc., che rischi e inconvenienti ciascuna soluzione comporta, quali sono le clausole che possono essere compatibili tra di loro e quali non lo sono, qualche cosa che in qualche modo rispecchia quello che io ho studiato in questi 25 anni, ma cercando di metterlo a disposizione di un pubblico non specialistico, che voglia informarsi.
Da ultima la storia del doppio turno?
Un sistema elettorale in assoluto preferibile rispetto a altri non esiste, non c’è un sistema che in assoluto è più democratico di un altro.
Esistono sistemi elettorali che in qualche modo si adattano meglio alla conformazione di un paese e sistemi che invece sono meno adatti.
Esistono sistemi che esaltano la partecipazione dei cittadini, come per esempio il proporzionale, l’uso del voto di preferenza, e ci sono sistemi che invece deprimono questa partecipazione.
Quindi molto dipende da che cosa si vuole fare, se l’obiettivo è fare sì che le segreterie dei partiti decidano chi devono essere i parlamentari e allora l’attuale sistema a liste bloccate si dice è quello che serve, se invece vogliamo che la scelta venga fatta dagli elettori bisogna ripristinare il voto di preferenza, quindi in realtà il problema è quale è il paese in cui si opera e quali sono i risultati che si vogliono ottenere e in base a questo poi si sceglie il sistema elettorale.
L'ennesima truffa nei confronti dell'elettorato
Una proposta che è stata fatta recentemente nell’ennesimo dibattito di riforma al sistema elettorale, è stata quella dell’ex-parlamentare e ex-presidente della Camera Violante, del Partito Democratico che ha proposto ed è tornato a proporre una forma di doppio turno. Apparentemente questa cosa risponderebbe insieme alle esigenze di rappresentanza e di governabilità, un primo turno divide 75-80-85% dei seggi e questo poi si vede, in modo proporzionale tra la liste, il rimanente 15-20% di seggi viene attribuito in un secondo turno a cui partecipano le prime due liste.
Questo dovrebbe assicurare più rappresentanza per via della quota proporzionale, ma nello stesso tempo dare quel premio di maggioranza a uno dei due e naturalmente il premio sarebbe deciso dalla maggioranza assoluta dei votanti, perché è evidente che se i competitori sono due ci sarà qualcuno che prenderà più del 50% e qualcuno d’altro che prenderà un pochino di meno, parallelamente e quindi questo rispetterebbe l’esigenza di rappresentanza, ma assicurerebbe la governabilità, in realtà si tratta dell’ennesima truffa.
Intanto perché in termini di rappresentanza quello che conta è il voto libero del primo turno, se un partito ha il 29% al primo turno e al secondo turno dove partecipa allo scontro solo con un altro partito arriva al 50 e mezzo non vuole dire che ha il 50% dell’elettorato, ma è il 50% di quelli che sono andati a votare e dovendo scegliere su una scelta così limitata di due partiti ha votato, ma in termini di rappresentanza quel partito rappresenta il 29%, non il 50%.
Ma soprattutto è una truffa per un’altra ragione, perché è chiaramente pensato in funzione ostile al Movimento 5 Stelle.
Il calcolo è questo:
Partito Democratico e PDL nonostante tutto riescono a avere il primo e secondo posto.
Il 5 Stelle prenderebbero i loro seggi nella quota proporzionale, ma sarebbero esclusi dal ballottaggio, questo è il progetto.
Dopodiché gli elettori del Movimento 5 Stelle hanno due scelte o si astengono e probabilmente sarebbe la scelta maggioritaria oppure che votano? Votano PD, è impensabile che votino per Berlusconi e per il PDL, quindi in realtà il calcolo del PD è che una parte dei voti del 5 Stelle comunque se li prendono, non li votano al primo turno e una parte li voterà al secondo.
Nessuno voterà per Berlusconi, quella frazione in più di voti mi permetterà di battere Berlusconi e nel stesso tempo di rendere irrilevante il Movimento 5 Stelle.
Quindi ecco come una soluzione apparentemente più democratica contiene in realtà l’ennesima truffa nei confronti dell’elettorato.
Quindi è necessario in questo momento informarsi, capire che cosa si sta decidendo e soprattutto fare il passa parola, fare in modo che tutti abbiano la maggiore conoscenza possibile di quella che apparentemente è una materia tecnica, ma che in realtà è molto più semplice e lineare di quanto non si dica.
Io spero di avere dato il mio contributo in questo senso.
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1 settembre 2013

Costituzione in Movimento »

Costituzione in Movimento »:
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Il 6 di Settembre inizierà alla Camera la discussione sulla modifica dell'art. 138 della Costituzione, l'articolo-cassaforte che stabilisce come si cambia la nostra Carta. Tre giorni dopo, il 9, si voterà e poi di corsa in discussione al Senato: in quattro e quattr'otto perché c'è urgenza di presidenzialismo.
I parlamentari M5S sono stati gli unici a fare l'impossibile per mettersi di traverso a questo scempio, comprese lunghe sedute notturne in aula, e sono riusciti almeno ad evitare che il 138 si facesse a pezzi furtivamente ad Agosto. Ma ora siamo al momento decisivo.
Abbiamo poco, pochissimo tempo per opporci. Pochissimo tempo per far sentire la voce dei meetup, delle liste civiche, degli attivisti, dei cittadini di tutto il Paese. Invitiamo tutti ad attivarsi, in tutte le piazze d'Italia, perché sia un autunno caldissimo: con banchetti, gazebo, eventi, materiale informativo per i cittadini che, distratti da beghe giudiziarie altrui, vengono tenuti all'oscuro del trappolone che sta scattando ai danni della nostra Costituzione e del nostro futuro.
Tutto il materiale informativo sarà disponibile qui sul blog entro breve. Intanto, potete segnalarci le vostre iniziative territoriali a questo indirizzo email: 138banchetti@gmail.com per diffonderle via Google Map.
M5S Camera e Senato

30 agosto 2013

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L'Italia è cotta. E adesso cuociamo per benino gli italiani »

L'Italia è cotta. E adesso cuociamo per benino gli italiani »:
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"Anche il più zuccone e somaro tra gli italiani conosce e ricorda la frase di Massimo D'Azeglio riprodotta in calce sotto la sua immagine. Ce la insegnano a scuola in terza media, quando i professori ci spiegano il Risorgimento. Un nome, un programma.
L'Italia è l'unica nazione democratica occidentale che ha scelto di definire il proprio movimento nazionale di affermazione della democrazia, attribuendogli un nome che ha un sapore mutuato dalla vita religiosa e dalla dimensione spirituale di una civiltà cattolica. In terza media (ahimè, lo rifanno anche in terza liceo, cinque anni dopo) ci spiegano "l'epica e l'epopea del Risorgimento" ma nessuno ci spiega di che cosa (prima) erano morti gli italiani. Si erano suicidati? Erano stati assassinati? Avvelenati? Erano morti di malattia? E quando si era verificato? E come? Soprattutto: perchè? La morte viene censurata e viene riproposta direttamente il concetto di Risorgimento -ovvero la resurrezione delle coscienze- senza mai spiegare il prima. Dal punto di vista della percezione subliminale, nel costruire l'immaginario collettivo della nazione, questo significa che l'italiano è risorto senza neppure morire. Esiste il Risorgimento senza che ci sia mai stata la Morte. Quindi si proviene da un Nulla.
A questa epica retorica di un presupposto Risorgimento privo di morte precedente, si accompagna una successiva epopea degli italiani: l'attesa messianica del cosiddetto "Uomo del Destino", interpretato - a seconda dei momenti storici e dello schieramento - da Napoleone Bonaparte, Benito Mussolini, Josif Stalin, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi. Ad un certo punto, questa persona irrompe sul teatro della Storia Nazionale incarnando la risoluzione di ogni problematica sociale, economica, politica, istituzionale, attraverso l'uso di stilemi, forme, simboli, parole, slogan, che infiammano la coscienza collettiva nazionale. Si promuove, così, il pensiero magico, caratteristica infantile, di società e individui regrediti, portati a non interpretare la realtà in termini razionali e pragmatici, bensì seguendo binari di illusioni e proiezioni immaginarie. In tal modo si promuove l'aspettativa di carattere magico e si giustifica l'elisione e la cancellazione del principio di assunzione delle responsabilità individuali. E' la base sulla quale si poggia una società dove non esiste il principio di cittadinanza, bensì solo e soltanto quello della sudditanza. E' la fase che stiamo ancora vivendo.
Tre giorni fa, l'attuale Ministro degli Interni in carica, on.Angelino Alfano, ha dichiarato ufficialmente: "La decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore è impensabile. L'esecuzione della sentenza è inaccettabile". Essendo il responsabile dell'ordine pubblico, si tratta di un'affermazione molto grave, diciamo un obbrobrio giuridico, perché implica la cancellazione della Legge che lui deve salvaguardare. Nessun giornalista gli ha chiesto ragguagli in merito. Lo ha fatto il corrispondente da Roma dell'autorevole pubblicazione britannica The Guardian. Senza scomporsi, Alfano ha risposto con bonomia, come se stesse parlando a un essere inferiore: "Forse lei non ne è al corrente, ma è scusato in quanto straniero...io non sono soltanto il Ministro degli Interni, sono anche il segretario politico del più importante partito nazionale. Quella frase non è stata detta dal Ministro degli Interni, bensì dal segretario politico del PDL. Quella sentenza è politica e quindi il giudizio del sottoscritto è politico. Oltre al fatto che sono anche vice-presidente del consiglio". Il giornalista britannico non ha detto nulla, ha preso atto che esiste "materialmente" la presenza di un soggetto politico europeo che è uno e trino allo stesso tempo. Ma basta leggere ciò che si dice in giro per l'Europa per comprendere lo sconcerto continentale per una nazione la cui classe dirigente si comporta in questo modo. Ci stanno mangiando vivi. E ne hanno ben donde.
La frase di D'Azeglio che ho citato è letterale.
A scuola ci propinano sempre un'altra versione, falsa, più hollywoodiana. Ci insegnano, infatti, che il nostro antenato avrebbe detto "L'Italia è fatta e adesso facciamo gli italiani". Non è così. Lui ci conosceva molto bene.
La fine dell'estate, tra una nuotata e un drink, dovrebbe regalarci una bella iniezione di relax anti-stress. Ne abbiamo bisogno. Per consentirci di prepararci alla novella che il potere costituito sta preparando attraverso una perversa e diabolica manipolazione delle parole, dei concetti, della sintassi. Silvio Berlusconi, aiutato da Luciano Violante (uno dei saggi voluto dal presidente Napolitano) si appresta ad applicare la variante post-moderna della frase di D'Azeglio che, in questo autunno del 2013 che avanza, dovrebbe risuonare pressappoco così: "L'Italia è cotta. E adesso cuociamo gli italiani". E lo faranno tentando di abolire il Senso. Lo faranno attraverso le parole, le frasi, per abbindolarci e impedirci di affrontare la realtà.
Tutti gli indici economici sono impietosi. Per non parlare di quelli etici, morali, istituzionali. Negli ultimi 5 anni (da quando la crisi "ufficialmente" è scoppiata) nessuna personalità politica al governo è riuscita ad applicare uno straccio di dispositivo che abbia contribuito quantomeno ad arginare il declino. La situazione è peggiorata e sta peggiorando. Il sistema si è inceppato. Non funziona più, è totalmente incartato. Secondo il PD, il PDL e la lista Monti si potrebbe andare avanti così per altri dieci, venti, quaranta mesi, nella totale indifferenza per le esigenze collettive. Ma i venti di guerra stanno infiammando il bacino del Mediterraneo e quando ci si trova in un teatro bellico, le forze in campo necessitano, giocoforza, di schierare (oltre ai generali) intelligenze, competenze, meriti.
E così, visto che il PD non lo vuole fare perché non ha né il coraggio, né la forza, né il pudore di esprimersi, ci pensano "i mercati". Questa locuzione usata per infinocchiarci, stordirci, spaventarci, annebbiarci, senza mai spiegare nulla, secondo la consuetudine del pensiero magico che funziona sempre con i bambini. I magici mercati hanno parlato: vanno a picco in borsa Mediaset e tutte le sue consociate e derivate; vanno a picco tutte le banche nazionali private gestite da un management imposto e deciso dalle direzioni nazionali del PD del PDL della lista Monti. Si trascineranno appresso decine di migliaia di aziende. Faranno di tutto per farci credere che si tratta dell'effetto Siria, della instabilità, dei militari egiziani, oppure è una conseguenza delle manovre economiche della Federal Reserve statunitense. Non è così. In un momento così serio, importante e decisivo per le sorti dell'Europa, dei clown da circo non sono più tanto divertenti: diventano pericolosi. Perchè sono inutili.
La loro strategia è ormai chiara anche a un bambino: vogliono cucinarci a fuoco lento, uno per uno.
E noi dobbiamo rispondere loro: "ce lo chiede l'Europa, dovete andare tutti via quanto prima è possibile; lo vogliono i mercati, gli investitori internazionali, la collettività nel suo insieme, sia a destra che al centro che a sinistra".
Sergio Di Cori Modigliani

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State per divorziare o state pensando di farlo? Non volete incorrere in inutili spese per un consulto legale che si potrebbe rivelare inutile? Volete semplicemente immedesimarvi in una coppia sposata con dei problemi? Beh, allora iDivorzio è l’applicazione che fa al caso vostro.
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LibreOffice 4.1.1 disponibile, ma occhio alla versione Mac »

LibreOffice 4.1.1 disponibile, ma occhio alla versione Mac »:
Uso da tempo un mix di NeoOffice e LibreOffice per quasi tutta la mia produzione scritta e sono da anni un fautore del software libero e dei formati aperti, per cui ho letto con piacere la notizia della disponibilità della versione 4.1.1. di LibreOffice per Windows, Mac OS X e Linux (anche in italiano).

Con ancora più piacere ho letto l'annuncio che la regione autonoma di Valencia in Spagna ha migrato a LibreOffice 120.000 PC e risparmiato un milione e mezzo di euro l'anno, per i prossimi cinque anni, perché non dovrà acquistare licenze software proprietarie.

Ma mi devo associare alla raccomandazione di The Document Foundation: in ambiente di lavoro, perlomeno per chi usa Mac, è meglio restare alla versione 4.0.5 di LibreOffice, perché la 4.1.0 e la 4.1.1 hanno un baco che le rende quasi inutilizzabili per chi scrive molto: i caratteri vanno a spasso sullo schermo mentre si scrive e il cursore di testo perde il posizionamento, rendendo impossibile l'editing.

È un baco riconosciuto, che però non mi risulta sia stato corretto nelle nuove release (non è fra quelli risolti nei log di modifica (uno e due). Alla fine ho dovuto reinstallare la 4.0.5.2 dalla disperazione, per cui segnalo qui il problema nella speranza di evitare ad altri la perdita di tempo che ho subìto io. Per fortuna, essendo software libero, non ho dovuto fare salti mortali con codici di licenza e altre turpitudini.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

29 agosto 2013

Nexus 7 LTE 2013: confermata la possibilità di inviare/ricevere SMS »

Nexus 7 LTE 2013: confermata la possibilità di inviare/ricevere SMS »:
Il Nexus 7 2013 LTE è ufficialmente disponibile in Italia e, proprio in corrispondenza dell’inizio della commercializzazione nel nostro paese, ecco arrivare un’interessante conferma. Ogni tablet Android con connettività 3G/4G è in grado di inviare e ricevere SMS, tuttavia i vari produttori possono decidere di rimuovere l’applicazione per la messaggistica.
(...)
Continua a leggere Nexus 7 LTE 2013: confermata la possibilità di inviare/ricevere SMS su Androidiani.Com

28 agosto 2013

Problemi con il pagamento dal Play Store con credito telefonico Wind e Vodafone »

Problemi con il pagamento dal Play Store con credito telefonico Wind e Vodafone »:
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Vodafone e Wind sono gli unici due operatori in Italia con cui è possibile acquistare tramite credito telefonico, come regolarmente riportato anche da Google nella sua pagina di assistenza; sembra però che ultimamente entrambi stiano affrontando dei disservizi, che impediscono agli utenti di utilizzarli per fare acquisti su Google Play.
Sul nostro forum la discussione si è accesa da più di un paio di settimane per Wind, che nel frattempo aveva promesso a varie riprese di risolvere la cosa, senza per altro esserci finora riuscita. A quanto pare anche i clienti Vodafone al momento hanno analoghi problemi, e come mostrano gli screenshot in alto, l’opzione per pagare con credito telefonico non è proprio più disponibile.
In compenso è presente quella per riscattare le carte regalo, probabilmente a seguito di quanto successo sul Play Store web, ma Google conferma comunque che le gift card da noi non sono ancora valide.
La situazione al momento è incerta, con alcuni utenti che dicono di essere in grado di pagare con credito telefonico, laddove la maggioranza sembra invece impossibilitata: voi in che situazione vi trovate?