La Tav è inutile, parola di sottosegretario »:
"Nonostante le affermazioni ufficiali del Presidente del Consiglio, la verità sulla Torino Lione l’hanno espressa nell’ultimo mese, a forza di mezze verità, proprio i due sottosegretari del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Rocco Girlanda e Erasmo De Angelis. Il 5 giugno è il sottosegretario Rocco Girlanda ad affermare, avanti alla Camera dei Deputati, che la Torino - Lyon non è prevista dall’Europa ad alta velocità, smentendo ufficialmente e clamorosamente quanto sempre affermato dai sostenitori del TAV, governo e politici compresi. De Angelis in un’ intervista comparsa sul Corriere ha affermato che "i maggiori studiosi di trasporti che ritengono la TAV totalmente inutile non sono impazziti ma hanno ragione", ha anche detto che l’unico motivo per cui si deve procedere è che la vuole l’Europa, in contrasto con quanto affermato dal ben informato collega sottosegretario Girlanda. La verità esce dalla bocca dei rappresentanti del Governo: il TAV non lo vuole l’Europa ed è totalmente inutile! Invitiamo Letta ed il Governo tutto a uscire allo scoperto e dire pubblicamente che non vi è ragione nel voler realizzare tali opere. Destiniamo i soldi ad opere veramente utili per i nostri concittadini ed il nostro territorio." Marco Scibona, M5S Senato
9 luglio 2013
OUYA: unboxing e prime impressione da Androidiani.com »
OUYA: unboxing e prime impressione da Androidiani.com »:
Finalmente la console OUYA è arrivata in redazione e vogliamo presentarvela con un breve unboxing seguito da qualche impressione a caldo dopo un paio d’ore di utilizzo. Noi l’abbiamo acquistata il giorno prima dell’uscita sugli scaffali sul sito ufficiale OUYA pagando 99$ + 24$ di spedizione in aggiunta ai 36€ che la dogana italiana ha chiesto: in totale circa 130€.
(...)
Continua a leggere OUYA: unboxing e prime impressione da Androidiani.com su Androidiani.Com
Finalmente la console OUYA è arrivata in redazione e vogliamo presentarvela con un breve unboxing seguito da qualche impressione a caldo dopo un paio d’ore di utilizzo. Noi l’abbiamo acquistata il giorno prima dell’uscita sugli scaffali sul sito ufficiale OUYA pagando 99$ + 24$ di spedizione in aggiunta ai 36€ che la dogana italiana ha chiesto: in totale circa 130€.
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8 luglio 2013
Silvio Berlusconi ineleggibile? Il dossier del Movimento 5 stelle per dimostrarlo
Silvio Berlusconi ineleggibile? Il dossier del Movimento 5 stelle per dimostrarlo
Perché la posizione a 5 stelle possa passare in Giunta necessiterebbe di dodici voti, la maggioranza dei ventitré componenti. Per arrivare al numero magico, escludendo il presidente, occorrerebbero, oltre ai quattro grillini, anche tutti e gli otto membri del Pd.
Perché la posizione a 5 stelle possa passare in Giunta necessiterebbe di dodici voti, la maggioranza dei ventitré componenti. Per arrivare al numero magico, escludendo il presidente, occorrerebbero, oltre ai quattro grillini, anche tutti e gli otto membri del Pd.
Bersani smentisce sé stesso »
Bersani smentisce sé stesso »:
Bersani oggi smentisce sé stesso e mi accusa: "Grillo campione di disinformazione. Ecco cosa ho detto davvero a Cremona sul governo di cambiamento. Oltre i 10 secondi estrapolati da Beppe Grillo."
Vi prego di vedere il video da lui stesso caricato e verificare se il contenuto differisce da quanto riportato ieri sera sul Blog.
Bersani oggi smentisce sé stesso e mi accusa: "Grillo campione di disinformazione. Ecco cosa ho detto davvero a Cremona sul governo di cambiamento. Oltre i 10 secondi estrapolati da Beppe Grillo."
Vi prego di vedere il video da lui stesso caricato e verificare se il contenuto differisce da quanto riportato ieri sera sul Blog.
Partecipa.gov.it: il Governo vi chiede un'opinione »
Partecipa.gov.it: il Governo vi chiede un'opinione »: Il Governo ha inaugurato Partecipa.gov.it per coinvolgere gli italiani sulle riforme costituzionali.
Samsung Galaxy Nexus: in offerta a 199€ sul sito Vodafone »
Samsung Galaxy Nexus: in offerta a 199€ sul sito Vodafone »:
Il Samsung Galaxy Nexus non è certamente l’ultimo arrivato ma è tuttora uno degli smartphone Android preferiti dagli utenti. La gamma Nexus è certamente una delle più richieste dagli utenti ed oltre il Nexus 4, arrivato solamente da alcune settimane in Italia, anche il Galaxy Nexus è ancora molto ricercato. Quest’ultimo è attualmente in offerta sul sito Vodafone al prezzo di 199€.
(...)
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Il Samsung Galaxy Nexus non è certamente l’ultimo arrivato ma è tuttora uno degli smartphone Android preferiti dagli utenti. La gamma Nexus è certamente una delle più richieste dagli utenti ed oltre il Nexus 4, arrivato solamente da alcune settimane in Italia, anche il Galaxy Nexus è ancora molto ricercato. Quest’ultimo è attualmente in offerta sul sito Vodafone al prezzo di 199€.
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Battista l’alchimista »
Battista l’alchimista »:
Parlare dello scandalo dei rimborsi pubblici, in maniera inevitabilmente critica, senza menzionare neppure incidentalmente il Movimento 5 Stelle, è come parlare della Rivoluzione Francese senza nominare mai Maximilien de Robespierre. O, se volete, è come raccontare la storia della conquista dello spazio senza citare mai Yuri Gagarin, o ancora è come redigere un bigino sull’evoluzione della civiltà sorvolando sulla Grecia e su tutti i suoi pensatori. Esiste un solo editore al mondo che investirebbe un solo centesimo per avere un autore che pubblicasse libri così? E voi ci spendereste un soldo bucato?
Eppure, ci sono editori che pubblicano giornalisti che scrivono cose come quelle che ha scritto Pierluigi Battista oggi sul Corriere. Un intero articolo sulla lotta al finanziamento pubblico ai partiti riuscendo nell’improbabile impresa di non riferirsi mai, manco per sbaglio, nemmeno per un giramento di testa momentaneo, magari per uno svarione dell’ultimo minuto dovuto al caldo, a chi non solo ha fatto quella rivoluzione, ma ha rinunciato a oltre 70 milioni di rimborsi elettorali: l’anomalia nel segnale televisivo che disturba un’immagine da risintonizzare, la sbavatura sui libri di storia da correggere con le seconda edizione ritirando tutte le copie della prima, il trojan nel sistema, la variabile aleatoria che scombina l’output previsto, signori e signori: il Movimento 5 Stelle (tre parole cancellate perfino dal vocabolario e sostituite da riferimenti indiretti alle voci: “diaria”, “rendicontazione”, “dissidenti”, “democrazia interna”). Quella robetta insignificante da 25% di consenso elettorale, cui il Pigi si riferisce (in maniera dispregiativa) solo quando dice che l’abolizione dei contributi statali avrebbe dovuto essere “la risposta ai venti dell’antipolitica”. Come se quei venti non fossero gli stessi che hanno increspato i mari e sollevato onde che stanno ripulendo spiagge che se ora tutti vogliono vedere più pulite è solo perché quei venti hanno soffiato, e dunque la risposta va data a chi sporca, a chi inquina, a chi sversa carburanti nelle acque, scarica liquami, svuota serbatoi, smaltisce sottoprodotti chimici derivanti dalle lavorazioni industriali che distruggono l’ecosistema, non ai venti che soffiano (sempre siano benedetti).
Sono in molti a parlare male del Pigi, ma il Pigi va anzi rivalutato. E’ uno scienziato. Un alchimista che trasforma la realtà in qualcosa di meravigliosamente diverso. Ci vuole del metodo e tutto il rigore scientifico di un ricercatore o di un monaco per distillare prodotti così perfetti, depurati da ogni contaminazione sconveniente, distillati mediante una serie di complessi alambicchi al fine di eliminare ogni impurità e cancellare dalla storia ogni riferimento alla vita reale. Roba che il Ministero della Verità di orwelliana memoria al Pigi gli fa una pippa. Ma pure a chi gli fa pubblicare queste cose senza chiamarlo in presidenza a chiedergliene conto.
La riprova? Per mesi avete visto, letto e sentito solo di scontrini, diarie e rendicontazioni. Come se i cinque stelle in Parlamento facessero solo quello e non fosse viceversa un argomento di discussione in qualche assemblea convocata dopo l’orario di lavoro e protrattasi perciò talvolta fino a ben oltre la mezzanotte, nella quale tra l’altro non si discuteva se restituire o meno la metà dell’indennità (lo stipendio di base), su cui nessuno ha mai avuto neppure mezzo dubbio, ma quella parte della diaria non spesa, che a testa poteva valere anche cento, duecento euro, se non addirittura zero. Ecco, questo era il problema dell’Italia per i giornalisti, questi erano i titoli che campeggiavano sulle prime pagine dei giornali (negli stessi giorni il Movimento 5 Stelle costringeva il Governo a privilegiare le aziende nella prima tranche di pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni, a discapito per una volta delle banche, ma questa non era una notizia). E dunque, se questo era il problema dell’Italia, se questi erano i più che giustificati lanci delle prime pagine, ci si sarebbe aspettato che quando questo problema fosse finalmente stato risolto, la stampa tutta avrebbe tirato un bel sospiro di sollievo, dando pari risalto alla soluzione del caso rispetto alla sua denuncia, magari pubblicando edizioni speciali da far rilanciare agli strilloni per strada, con profusione di mea culpa, genuflessioni dell’ultimo minuto, autoflagellazioni per avere infangato 163 eletti del popolo e tutti i loro elettori, e magari – perché no – anche qualche conversione sulla via di Damasco.
Invece, quando giovedì scorso il Movimento 5 Stelle è uscito in piazza Montecitorio, tra la gente, srotolando un bell’assegnone da quasi un milione e seicentomila euro, dove tutti i parlamentari M5S hanno fatto confluire la restituzione pattuita di metà dello stipendio, delle eccedenze delle diarie e di tutte le indennità di carica, quelle stesse prime pagine che per mesi avevano titolato di catastrofi, terremoti e tragedie, che avevano screditato, diffamato, stravolto la realtà delle cose, annunciato sciagure, fatto previsioni sull’uscita di decine e decine di dissidenti, declamando l’epitaffio ricamato e infiorettato con le penne e con l’inchiostro pagati con i soldi pubblici e apposto sulla fine, sulla disgregazione del Movimento 5 Stelle, ebbene… su quelle stesse prime pagine neppure una riga. Neppure una riga sulla prima pagina del Corriere della Sera. Una riga e mezzo, più o meno, sulla prima pagina di Repubblica.
Ma voi continuate pure a pensare che i Cinque Stelle si occupino solo di scontrini. Intanto che pensate, fatevi anche due conti: con oltre 70 milioni di euro di rimborsi elettorali e con un milione e mezzo di euro risparmiati ogni 3/4 mesi (se non venissero restituiti al fondo di ammortamento del debito pubblico), lo sapete quante televisioni e quanti giornali ci si potrebbe comprare, il Movimento Cinque Stelle? Tanti che domani mattina perfino il Pigi inizierebbe a scrivere che l’unica soluzione per il paese è Grillo.
p.s. la risposta del grande e raffinato editorialista del Corriere:
per rispodergli: https://twitter.com/PierluigiBattis/status/353887237269753856
Parlare dello scandalo dei rimborsi pubblici, in maniera inevitabilmente critica, senza menzionare neppure incidentalmente il Movimento 5 Stelle, è come parlare della Rivoluzione Francese senza nominare mai Maximilien de Robespierre. O, se volete, è come raccontare la storia della conquista dello spazio senza citare mai Yuri Gagarin, o ancora è come redigere un bigino sull’evoluzione della civiltà sorvolando sulla Grecia e su tutti i suoi pensatori. Esiste un solo editore al mondo che investirebbe un solo centesimo per avere un autore che pubblicasse libri così? E voi ci spendereste un soldo bucato?
Eppure, ci sono editori che pubblicano giornalisti che scrivono cose come quelle che ha scritto Pierluigi Battista oggi sul Corriere. Un intero articolo sulla lotta al finanziamento pubblico ai partiti riuscendo nell’improbabile impresa di non riferirsi mai, manco per sbaglio, nemmeno per un giramento di testa momentaneo, magari per uno svarione dell’ultimo minuto dovuto al caldo, a chi non solo ha fatto quella rivoluzione, ma ha rinunciato a oltre 70 milioni di rimborsi elettorali: l’anomalia nel segnale televisivo che disturba un’immagine da risintonizzare, la sbavatura sui libri di storia da correggere con le seconda edizione ritirando tutte le copie della prima, il trojan nel sistema, la variabile aleatoria che scombina l’output previsto, signori e signori: il Movimento 5 Stelle (tre parole cancellate perfino dal vocabolario e sostituite da riferimenti indiretti alle voci: “diaria”, “rendicontazione”, “dissidenti”, “democrazia interna”). Quella robetta insignificante da 25% di consenso elettorale, cui il Pigi si riferisce (in maniera dispregiativa) solo quando dice che l’abolizione dei contributi statali avrebbe dovuto essere “la risposta ai venti dell’antipolitica”. Come se quei venti non fossero gli stessi che hanno increspato i mari e sollevato onde che stanno ripulendo spiagge che se ora tutti vogliono vedere più pulite è solo perché quei venti hanno soffiato, e dunque la risposta va data a chi sporca, a chi inquina, a chi sversa carburanti nelle acque, scarica liquami, svuota serbatoi, smaltisce sottoprodotti chimici derivanti dalle lavorazioni industriali che distruggono l’ecosistema, non ai venti che soffiano (sempre siano benedetti).
Sono in molti a parlare male del Pigi, ma il Pigi va anzi rivalutato. E’ uno scienziato. Un alchimista che trasforma la realtà in qualcosa di meravigliosamente diverso. Ci vuole del metodo e tutto il rigore scientifico di un ricercatore o di un monaco per distillare prodotti così perfetti, depurati da ogni contaminazione sconveniente, distillati mediante una serie di complessi alambicchi al fine di eliminare ogni impurità e cancellare dalla storia ogni riferimento alla vita reale. Roba che il Ministero della Verità di orwelliana memoria al Pigi gli fa una pippa. Ma pure a chi gli fa pubblicare queste cose senza chiamarlo in presidenza a chiedergliene conto.
La riprova? Per mesi avete visto, letto e sentito solo di scontrini, diarie e rendicontazioni. Come se i cinque stelle in Parlamento facessero solo quello e non fosse viceversa un argomento di discussione in qualche assemblea convocata dopo l’orario di lavoro e protrattasi perciò talvolta fino a ben oltre la mezzanotte, nella quale tra l’altro non si discuteva se restituire o meno la metà dell’indennità (lo stipendio di base), su cui nessuno ha mai avuto neppure mezzo dubbio, ma quella parte della diaria non spesa, che a testa poteva valere anche cento, duecento euro, se non addirittura zero. Ecco, questo era il problema dell’Italia per i giornalisti, questi erano i titoli che campeggiavano sulle prime pagine dei giornali (negli stessi giorni il Movimento 5 Stelle costringeva il Governo a privilegiare le aziende nella prima tranche di pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni, a discapito per una volta delle banche, ma questa non era una notizia). E dunque, se questo era il problema dell’Italia, se questi erano i più che giustificati lanci delle prime pagine, ci si sarebbe aspettato che quando questo problema fosse finalmente stato risolto, la stampa tutta avrebbe tirato un bel sospiro di sollievo, dando pari risalto alla soluzione del caso rispetto alla sua denuncia, magari pubblicando edizioni speciali da far rilanciare agli strilloni per strada, con profusione di mea culpa, genuflessioni dell’ultimo minuto, autoflagellazioni per avere infangato 163 eletti del popolo e tutti i loro elettori, e magari – perché no – anche qualche conversione sulla via di Damasco.
Invece, quando giovedì scorso il Movimento 5 Stelle è uscito in piazza Montecitorio, tra la gente, srotolando un bell’assegnone da quasi un milione e seicentomila euro, dove tutti i parlamentari M5S hanno fatto confluire la restituzione pattuita di metà dello stipendio, delle eccedenze delle diarie e di tutte le indennità di carica, quelle stesse prime pagine che per mesi avevano titolato di catastrofi, terremoti e tragedie, che avevano screditato, diffamato, stravolto la realtà delle cose, annunciato sciagure, fatto previsioni sull’uscita di decine e decine di dissidenti, declamando l’epitaffio ricamato e infiorettato con le penne e con l’inchiostro pagati con i soldi pubblici e apposto sulla fine, sulla disgregazione del Movimento 5 Stelle, ebbene… su quelle stesse prime pagine neppure una riga. Neppure una riga sulla prima pagina del Corriere della Sera. Una riga e mezzo, più o meno, sulla prima pagina di Repubblica.
Ma voi continuate pure a pensare che i Cinque Stelle si occupino solo di scontrini. Intanto che pensate, fatevi anche due conti: con oltre 70 milioni di euro di rimborsi elettorali e con un milione e mezzo di euro risparmiati ogni 3/4 mesi (se non venissero restituiti al fondo di ammortamento del debito pubblico), lo sapete quante televisioni e quanti giornali ci si potrebbe comprare, il Movimento Cinque Stelle? Tanti che domani mattina perfino il Pigi inizierebbe a scrivere che l’unica soluzione per il paese è Grillo.
p.s. la risposta del grande e raffinato editorialista del Corriere:
per rispodergli: https://twitter.com/PierluigiBattis/status/353887237269753856
Bersani non è mica matto! »
Bersani non è mica matto! »:
Bersani ha dichiarato: "Mica volevo far l'alleanza con Grillo, son mica matto!". Ma chi è che non lo sapeva? Altrimenti il pdmenoelle avrebbe rifiutato i rimborsi elettorali, dimezzato gli stipendi dei suoi parlamentari, approvato con noi l'ineleggibilità di Berlusconi e infine votato Rodotà presidente della Repubblica. Ma Gargamella non è mica matto, con Berlusconi, Brunetta e Alfano al governo si trovano benissimo. Come prima, più di prima.
Bersani ha dichiarato: "Mica volevo far l'alleanza con Grillo, son mica matto!". Ma chi è che non lo sapeva? Altrimenti il pdmenoelle avrebbe rifiutato i rimborsi elettorali, dimezzato gli stipendi dei suoi parlamentari, approvato con noi l'ineleggibilità di Berlusconi e infine votato Rodotà presidente della Repubblica. Ma Gargamella non è mica matto, con Berlusconi, Brunetta e Alfano al governo si trovano benissimo. Come prima, più di prima.
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