5 luglio 2013
L'oracolo della Consulta e le province eterne »
L'oracolo della Consulta e le province eterne »:
Immagine tratta da una scena del film "Il processo" di Orson Welles
La Corte Costituzionale, detta amichevolmente Consulta, un nome che ricorda l'oracolo di Delfi, ha dichiarato illegittima, in nome della Costituzione, l'abolizione delle Province previsto nel decreto Salva-Italia del dicembre 2011. Il linguaggio usato dalla Corte è sublime "il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio". Cioè? Detto in parole povere le Province non si toccano. Sono circa 17 miliardi di risparmio all'anno per un ente le cui competenze possono essere assorbite dalla Regioni, ma di questi tempi si può scialare.
Di fronte a queste decisioni calate all'improvviso da enti supremi come un fulmine di Giove (ieri il Consiglio Superiore della Difesa per gli F35, oggi la Consulta per le Province) il cittadino si ritrova come nel "Processo" di Kafka, spogliato da ogni decisione, annichilito da forze inesplicabili, inavvicinabili. Da moderni numi contro i quali non c'è appello.
Vediamo da vicino questo Olimpo.
La Consulta è composta di 15 giudici nominati:
per un terzo dal Presidente della Repubblica,
per un terzo dal Parlamento in seduta comune,
per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa.
Chi sono i suoi membri? Di seguito nome e anno di nascita:
- Franco Gallo, 1937
- Luigi Mazzella, 1932
- Gaetano Silvestri, 1944
- Sabino Cassese, 1935
- Giuseppe Tesauro, 1942
- Paolo Maria Napolitano, 1944
- Giuseppe Frigo, 1935
- Alessandro Criscuolo, 1937
- Paolo Grossi, 1933
- Giorgio Lattanzi, 1933
- Aldo Carosi, 1951
- Marta Cartabia, 1963
- Sergio Mattarella, 1941
- Mario Rosario Morelli, 1941
- Giancarlo Coraggio, 1940
A loro chiedo di verificare se il precariato è costituzionale. Se gli esodati sono costituzionali. Se la legge elettorale Porcellum è costituzionale. Se spostare la data pensionistica a 67 anni è costituzionale. Se comprare cacciabombardieri per una Repubblica che ripudia la guerra è costituzionale. Se i rimborsi elettorali ai partiti contro la volontà di un referendum sono costituzionali. Fateci sapere, consultate le sudate carte.
Immagine tratta da una scena del film "Il processo" di Orson Welles
La Corte Costituzionale, detta amichevolmente Consulta, un nome che ricorda l'oracolo di Delfi, ha dichiarato illegittima, in nome della Costituzione, l'abolizione delle Province previsto nel decreto Salva-Italia del dicembre 2011. Il linguaggio usato dalla Corte è sublime "il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio". Cioè? Detto in parole povere le Province non si toccano. Sono circa 17 miliardi di risparmio all'anno per un ente le cui competenze possono essere assorbite dalla Regioni, ma di questi tempi si può scialare.
Di fronte a queste decisioni calate all'improvviso da enti supremi come un fulmine di Giove (ieri il Consiglio Superiore della Difesa per gli F35, oggi la Consulta per le Province) il cittadino si ritrova come nel "Processo" di Kafka, spogliato da ogni decisione, annichilito da forze inesplicabili, inavvicinabili. Da moderni numi contro i quali non c'è appello.
Vediamo da vicino questo Olimpo.
La Consulta è composta di 15 giudici nominati:
per un terzo dal Presidente della Repubblica,
per un terzo dal Parlamento in seduta comune,
per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa.
Chi sono i suoi membri? Di seguito nome e anno di nascita:
- Franco Gallo, 1937
- Luigi Mazzella, 1932
- Gaetano Silvestri, 1944
- Sabino Cassese, 1935
- Giuseppe Tesauro, 1942
- Paolo Maria Napolitano, 1944
- Giuseppe Frigo, 1935
- Alessandro Criscuolo, 1937
- Paolo Grossi, 1933
- Giorgio Lattanzi, 1933
- Aldo Carosi, 1951
- Marta Cartabia, 1963
- Sergio Mattarella, 1941
- Mario Rosario Morelli, 1941
- Giancarlo Coraggio, 1940
A loro chiedo di verificare se il precariato è costituzionale. Se gli esodati sono costituzionali. Se la legge elettorale Porcellum è costituzionale. Se spostare la data pensionistica a 67 anni è costituzionale. Se comprare cacciabombardieri per una Repubblica che ripudia la guerra è costituzionale. Se i rimborsi elettorali ai partiti contro la volontà di un referendum sono costituzionali. Fateci sapere, consultate le sudate carte.
1.569.951,48 di euro restituiti: #RestitutionDay »
1.569.951,48 di euro restituiti: #RestitutionDay »:
Guarda il video della conferenza stampa del Restitution Day
Dopo i 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali, il M5S restituisce oltre un milione e mezzo di euro, versati nel fondo di ammortamento del debito pubblico, risparmiati in appena due mesi e mezzo di legislatura. Se i partiti facessero lo stesso si risparmierebbero 40 milioni l'anno.
Alla conferenza stampa del Restitution Day hanno partecipato i capigruppo M5S Riccardo Nuti (Camera) e Nicola Morra (Senato), Laura Bottici (questore del Senato, M5S) e Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera, M5S).
I deputati hanno restituito 1.061.455 di euro, i senatori 508.495 di euro. In tutto i gruppi parlamentari del M5S hanno restituito allo Stato 1.569.951,48 di euro. I partiti a fine luglio prenderanno un'altra rata dei rimborsi elettorali di 90 milioni di euro.
Non annunci, non rinvii. Sono i fatti del MoVimento 5 Stelle.
Guarda il video della conferenza stampa del Restitution Day
Dopo i 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali, il M5S restituisce oltre un milione e mezzo di euro, versati nel fondo di ammortamento del debito pubblico, risparmiati in appena due mesi e mezzo di legislatura. Se i partiti facessero lo stesso si risparmierebbero 40 milioni l'anno.
Alla conferenza stampa del Restitution Day hanno partecipato i capigruppo M5S Riccardo Nuti (Camera) e Nicola Morra (Senato), Laura Bottici (questore del Senato, M5S) e Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera, M5S).
I deputati hanno restituito 1.061.455 di euro, i senatori 508.495 di euro. In tutto i gruppi parlamentari del M5S hanno restituito allo Stato 1.569.951,48 di euro. I partiti a fine luglio prenderanno un'altra rata dei rimborsi elettorali di 90 milioni di euro.
Non annunci, non rinvii. Sono i fatti del MoVimento 5 Stelle.
Sony annuncia il roll-out globale di my Xperia »
Sony annuncia il roll-out globale di my Xperia »:
Sony my Xperia ormai non può certo essere considerato una novità, dato che il suo primo avvistamento risale a inizio anno, ma è solo ora che l’azienda nipponica annuncia il rilascio del suo servizio di localizzazione per telefoni smarriti/rubati in tutto il mondo.
Per utilizzarlo, tutto quello che dovrete fare è attivare l’app corrispondente sullo smartphone e loggarvi poi su myxperia.sonymobile.com con il vostro Google account. Da lì potrete avere accesso a:- Attivazione di avvisi sonori sullo smartphone, indipendentemente dallo stato silezioso o meno di quest’ultimo
- Mappa per localizzare il telefono via myxperia.sonymobile.com
- Blocco del dispositivo per mantenere le informazioni al suo interno riservate
- Cancellazione sia della memoria interna che esterna
Come vedete c’è un po’ tutto quello che occorre, dal blocco, al wipe, passando magari prima per dei tentativi di localizzazione, che magari funzioneranno anche se lo avete perso in casa vostra, facendolo squillare.
XDA-DevDB: il noto portale mette in ordine e in risalto le ROM »
XDA-DevDB: il noto portale mette in ordine e in risalto le ROM »:
XDA è un portale pieno di spunti, idee e, soprattutto, realizzazioni, tanto che a volte non è immediato trovare esattamente quello che cerchiamo nell’enorme elenco di thread che caratterizzano il famoso sito web. Come fare allora per mettere ordine? Si potrebbe pensare ad un database, ma cosa possiamo inventarci per non alterare troppo l’esperienza d’uso per chi è abituato alla classica struttura a lista?
La risposta prende il nome di XDA-DevDB che, ispirandosi alle linee guida di Google per quanto riguarda i tab, si preoccupa di inserire, nella parte alta di alcuni forum, 4 link, relativi ai subforum, alle ROM, ai kernel e agli strumenti destinati al dispositivo in questione (al momento la soluzione è in beta test e disponibile soltanto per i forum di Samsung Galaxy S II, Sony Xperia Z, Samsung Galaxy Note II, Droid DNA, Nexus 4 e Nexus 7)
Cosa cambia con questa modifica? Parecchio, per gli sviluppatori che decidono di avvalersene: grazie al nuovo sistema di XDA-DevDB i developer potranno inserire diverse sezioni separate al proprio thread, in modo da creare una sorta di mini-portale a fruizione degli utenti registrati:
XDA è un portale pieno di spunti, idee e, soprattutto, realizzazioni, tanto che a volte non è immediato trovare esattamente quello che cerchiamo nell’enorme elenco di thread che caratterizzano il famoso sito web. Come fare allora per mettere ordine? Si potrebbe pensare ad un database, ma cosa possiamo inventarci per non alterare troppo l’esperienza d’uso per chi è abituato alla classica struttura a lista?
La risposta prende il nome di XDA-DevDB che, ispirandosi alle linee guida di Google per quanto riguarda i tab, si preoccupa di inserire, nella parte alta di alcuni forum, 4 link, relativi ai subforum, alle ROM, ai kernel e agli strumenti destinati al dispositivo in questione (al momento la soluzione è in beta test e disponibile soltanto per i forum di Samsung Galaxy S II, Sony Xperia Z, Samsung Galaxy Note II, Droid DNA, Nexus 4 e Nexus 7)
Cosa cambia con questa modifica? Parecchio, per gli sviluppatori che decidono di avvalersene: grazie al nuovo sistema di XDA-DevDB i developer potranno inserire diverse sezioni separate al proprio thread, in modo da creare una sorta di mini-portale a fruizione degli utenti registrati:
- Richiesta di feature (i visitatori potranno usufruire di questa funzionalità previa autenticazione con account Google)
- Bug report (anche questa fruibile dai passanti, oltre che dagli utenti del forum)
- Screenshot
- Download (grazie al torrent tracker del portale stesso)
- Domande e risposte
- Revisioni
- Iscrizioni al progetto
- Upload di più versioni dello stesso progetto
4 luglio 2013
Arriva su Android l’app ufficiale di MEGA, il servizio di cloud storage di Kim Dotcom »
Arriva su Android l’app ufficiale di MEGA, il servizio di cloud storage di Kim Dotcom »:
Se siete diventati utenti di MEGA nel corso di questi ultimi mesi, saprete anche che esiste già un’app non ufficiale per Android, ma quella che vi proponiamo oggi non è stata sviluppata da terze parti, e pertanto siamo convinti che la vorrete senz’altro provare.
Se quindi volete portare i vostri 50 GB di cloud storage crittografato sempre con voi, ecco cosa vi aspetta nell’app ufficiale:
- navigare nel tuo account di archiviazione MEGA
- caricare e scaricare velocemente file nel tuo dispositivo Android
- sincronizzare automaticamente la fotocamera per foto e video
- cercare file all’interno del tuo account
- condividere e scaricare con link MEGA
- eliminare, rinominare e spostare i file
- creare le cartelle
Patti rispettati: #RestitutionDay »
Patti rispettati: #RestitutionDay »:
Il M5S restituisce oltre milione e mezzo di euro, versati nel fondo di ammortamento del debito pubblico, risparmiati in appena due mesi e mezzo di legislatura. Se i partiti facessero lo stesso si risparmierebbero 40 milioni l'anno.
"Oggi ci sarà il Restitution Day! Significa che rispettiamo i patti, significa credibilità. Come possono dei deputati chiedere dei sacrifici al popolo se non sono in grado di farli loro per primi (anche se i veri sacrifici sono altri, non restituire denaro che appartiene alla collettività). Significa anche un'altra cosa. Lavoro in una vasca di squali, vivo a Montecitorio 16 ore al giorno e nel "Palazzo" mi chiamano "onorevole". Guadagnare il giusto e restituire le eccedenze per noi è fondamentale perché non ci fa staccare dalla realtà. Questo gesto e' stato sminuito da una certa stampa di regime, ma va bene lo stesso, pace a loro. Siamo "agenti del cambiamento" ma ci stiamo anche dentro con tutte le scarpe e non è facile percepire quel che si fa. Per vedere quanto è alta una torre si deve per forza uscire dalla città! Se passate per Montecitorio veniteci a salutare. Il M5S è l'unica forza politica che riduce il debito pubblico al posto di aumentarlo. A riveder le stelle, volate alti!" Alessandro Di Battista, M5S Camera
Oggi dalle 17 la diretta della conferenza stampa del Restitution Day sarà trasmessa su La Cosa e sul Blog. Parteciperanno i capigruppo M5S Riccardo Nuti (Camera) e Nicola Morra (Senato), Laura Bottici (questore del Senato, M5S) e Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera, M5S)
Il M5S restituisce oltre milione e mezzo di euro, versati nel fondo di ammortamento del debito pubblico, risparmiati in appena due mesi e mezzo di legislatura. Se i partiti facessero lo stesso si risparmierebbero 40 milioni l'anno.
"Oggi ci sarà il Restitution Day! Significa che rispettiamo i patti, significa credibilità. Come possono dei deputati chiedere dei sacrifici al popolo se non sono in grado di farli loro per primi (anche se i veri sacrifici sono altri, non restituire denaro che appartiene alla collettività). Significa anche un'altra cosa. Lavoro in una vasca di squali, vivo a Montecitorio 16 ore al giorno e nel "Palazzo" mi chiamano "onorevole". Guadagnare il giusto e restituire le eccedenze per noi è fondamentale perché non ci fa staccare dalla realtà. Questo gesto e' stato sminuito da una certa stampa di regime, ma va bene lo stesso, pace a loro. Siamo "agenti del cambiamento" ma ci stiamo anche dentro con tutte le scarpe e non è facile percepire quel che si fa. Per vedere quanto è alta una torre si deve per forza uscire dalla città! Se passate per Montecitorio veniteci a salutare. Il M5S è l'unica forza politica che riduce il debito pubblico al posto di aumentarlo. A riveder le stelle, volate alti!" Alessandro Di Battista, M5S Camera
Oggi dalle 17 la diretta della conferenza stampa del Restitution Day sarà trasmessa su La Cosa e sul Blog. Parteciperanno i capigruppo M5S Riccardo Nuti (Camera) e Nicola Morra (Senato), Laura Bottici (questore del Senato, M5S) e Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera, M5S)
Gli F35 bombardano il Parlamento »
Gli F35 bombardano il Parlamento »:
E' deciso. Il Parlamento non può pronunciarsi sull'acquisto dei cacciabombardieri americani, gli F35. A questo punto, su cosa possa decidere e legiferare il Parlamento non lo sa più nessuno. Può solo, alla bisogna, approvare i decreti legge del Governo, che in realtà dovrebbe governare e non legiferare. Nient'altro. Il Parlamento aveva posto il veto su nuovi F35 in assenza dell'approvazione delle Camere. Aerei da guerra rifiutati da molte nazioni per la loro inaffidabilità e dal costo di svariate decine di miliardi. Questo rifiuto non s'aveva da fare. E'un delitto di lesa maestà, di lesa americanità. Come si permettono i deputati? Come bloccare quindi la decisione del Parlamento?
Dal cilindro è spuntato il Consiglio Supremo di Difesa, "organo di rilievo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica che esamina i problemi generali politici e tecnici attinenti alla difesa nazionale e determina i criteri e fissa le direttive per l'organizzazione e il coordinamento delle attività che la riguardano". Il Consiglio si è riunito in tutta fretta non per tutelare i confini della Patria, per una guerra in corso o per accertare la presenza di spie nel Paese. Si è riunito per dichiarare guerra al Parlamento. Ha avvertito i parlamentari non hanno alcun diritto di veto sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate e quindi che sugli F35 deve decidere il governo.
Un cittadino si immagina che dietro al Consiglio Supremo di Difesa ci siano generali con file di medaglie sul petto e ammiragli in alta uniforme con mostrine, distintivi e stellette. Nulla di tutto ciò. Il Consiglio è presieduto da Napolitano e formato da:
presidente del Consiglio dei ministri (con funzioni di vicepresidente): Capitan Findus Letta
ministro degli Esteri: Bonino
ministro dell'Interno: Alfano
ministro dell'Economia e delle Finanze: Saccomanni
ministro della Difesa: Mauro
ministro dello Sviluppo Economico; Zanonato
Capo di Stato maggiore della Difesa; Luigi Binelli Mantelli
Altre personalità possono essere invitate.
Il Consiglio si riunisce due volte all'anno ed è convocato dal presidente della Repubblica, anche dietro richiesta del Presidente del Consiglio dei ministri, ogniqualvolta ne ravvisino la necessità (e questa volta era necessario!).
In pratica è un Consiglio dei ministri con Napolitano a capotavola al posto di Letta.
Ricapitoliamo:
- il Parlamento a maggioranza non ravvisa la necessità di nuovi F35
- il governo sa di non poter porre il voto di fiducia per evitare di cadere
- il governo, con un gioco di prestigio, si trasforma nel Consiglio Supremo di Difesa con a capo Napolitano
- Il Consiglio Supremo di Difesa (in sostanza il governo mascherato) decide che sugli F35 deve decidere il governo
- il Parlamento è una scatola di tonno vuota.
E' deciso. Il Parlamento non può pronunciarsi sull'acquisto dei cacciabombardieri americani, gli F35. A questo punto, su cosa possa decidere e legiferare il Parlamento non lo sa più nessuno. Può solo, alla bisogna, approvare i decreti legge del Governo, che in realtà dovrebbe governare e non legiferare. Nient'altro. Il Parlamento aveva posto il veto su nuovi F35 in assenza dell'approvazione delle Camere. Aerei da guerra rifiutati da molte nazioni per la loro inaffidabilità e dal costo di svariate decine di miliardi. Questo rifiuto non s'aveva da fare. E'un delitto di lesa maestà, di lesa americanità. Come si permettono i deputati? Come bloccare quindi la decisione del Parlamento?
Dal cilindro è spuntato il Consiglio Supremo di Difesa, "organo di rilievo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica che esamina i problemi generali politici e tecnici attinenti alla difesa nazionale e determina i criteri e fissa le direttive per l'organizzazione e il coordinamento delle attività che la riguardano". Il Consiglio si è riunito in tutta fretta non per tutelare i confini della Patria, per una guerra in corso o per accertare la presenza di spie nel Paese. Si è riunito per dichiarare guerra al Parlamento. Ha avvertito i parlamentari non hanno alcun diritto di veto sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate e quindi che sugli F35 deve decidere il governo.
Un cittadino si immagina che dietro al Consiglio Supremo di Difesa ci siano generali con file di medaglie sul petto e ammiragli in alta uniforme con mostrine, distintivi e stellette. Nulla di tutto ciò. Il Consiglio è presieduto da Napolitano e formato da:
presidente del Consiglio dei ministri (con funzioni di vicepresidente): Capitan Findus Letta
ministro degli Esteri: Bonino
ministro dell'Interno: Alfano
ministro dell'Economia e delle Finanze: Saccomanni
ministro della Difesa: Mauro
ministro dello Sviluppo Economico; Zanonato
Capo di Stato maggiore della Difesa; Luigi Binelli Mantelli
Altre personalità possono essere invitate.
Il Consiglio si riunisce due volte all'anno ed è convocato dal presidente della Repubblica, anche dietro richiesta del Presidente del Consiglio dei ministri, ogniqualvolta ne ravvisino la necessità (e questa volta era necessario!).
In pratica è un Consiglio dei ministri con Napolitano a capotavola al posto di Letta.
Ricapitoliamo:
- il Parlamento a maggioranza non ravvisa la necessità di nuovi F35
- il governo sa di non poter porre il voto di fiducia per evitare di cadere
- il governo, con un gioco di prestigio, si trasforma nel Consiglio Supremo di Difesa con a capo Napolitano
- Il Consiglio Supremo di Difesa (in sostanza il governo mascherato) decide che sugli F35 deve decidere il governo
- il Parlamento è una scatola di tonno vuota.
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