27 maggio 2013

Lettera di un parlamentare dal Palazzo

Lettera di un parlamentare dal Palazzo:
Di Battista e Ruocco con i giornalisti di Ballarò
(12:58)
m5s_in_parlamento.jpg

"Buongiorno onorevole, buongiorno senatore..." mi sento dire ogni giorno quando arrivo al lavoro. Ancora adesso, a volte, dopo quasi tre mesi mi giro indietro, magari il saluto è rivolto a qualcun altro. No, sono io l'onorevole, il senatore. Ormai ci ho fatto l'abitudine, saluto, sorrido e vado avanti. Per i palazzi dove siamo entrati, Montecitorio e Palazzo Madama, in tanti, tantissimi, siamo quelli nuovi, i "grillini", i ragazzini, "dilettanti allo sbaraglio senza proposte" ( Marina Berlusconi e his father dixit), quelli su cui fare "scouting" (cit. Bersani).

Mi aspetta la commissione, l'emendamento da studiare con i miei colleghi, l'intervento in aula, il disegno di legge da presentare, l'interpellanza urgente sull'ennesimo disastro. E poi l'incontro con il sindacato, con Confidustria, con gli esodati. I primi a farsi avanti come cavallette sono i giornalisti. La mattina ti sorridono sempre. Prendo fiato e li affronto. Racconto di quello che abbiamo fatto, spiego, mi accaloro, sono felice di vedere che nonostante siamo al 57° posto nella classifica mondiale della Libertà di stampa, ci sono giornalisti che vogliono sapere. Per un attimo mi dimentico che da mesi quasi tutti i giornali non pubblicano una riga sui nostri lavori, ma solo gossip, retroscena, se non vere e proprie falsità. Ormai so che serve a poco parlare con loro. L'indomani del mio, del nostro lavoro, non si parlerà nei loro articoli. Ma guai a snobbarli, sono una delle caste del Palazzo. E nel Palazzo poi ci sono le regole, la burocrazia con cui bisogna fare i conti. A volte ci sentiamo soli. Come quelle persone normali, con vite normali, con sogni normali, che improvvisamente vengono invitate alla feste del Re e devono sottostare ai precetti. Ma questo non è il palazzo del Re, non è la Città proibita, è il Parlamento. Ma visto da dentro, questo Palazzo fa paura. E io, noi, non ci possiamo permettere di avere paura.

"Buongiorno, buongiorno...". E' il refrain che mi avvolge mentre navigo nei corridoi. Sono i miei "colleghi", quelli "eletti" dalle segreterie dei partiti, dalle lobby, dai comitati d'affari, dal gossip televisivo. Mi chiedo, "e noi cosa siamo?". Una setta, burattini nelle mani di Beppe e Gianroberto, semplici comparse a cui sono stati affidati i sogni e la rabbia di milioni di persone? Siamo uomini e donne liberi, quelli che sentono ancora il profumo della vita, quelli che tengono ancora gli occhi grandi sbarrati quando tutte le mattine vediamo i volti degli intoccabili. Da tre mesi, come ha detto Alessandro Di Battista, vediamo tutte le mattine "la mafia in faccia", quella che non spara, che non ha pallottole ma usa la legge, l'emendamento, il regolamento, l'articolo di giornale o la comparsata in tv per dire ai sudditi, "questo è il nostro paese e ci facciamo quello che vogliamo". Lo fanno da sempre. Ma adesso hanno paura. Sanno che non siamo come loro. Siamo quelli che vigilano, controllano e che sono pronti a votare le buone idee, di chiunque siano. E magari ce ne proponessero una. Ma non ci facciamo prendere in giro. Non ci prendete in giro, questo è un consiglio. Smettetela di raccontarci che l'antiberlusconismo esiste ancora. Non esistono più soldatini blu e soldatini rossi, ora sono tutti grigi: votano le stesse cose, dicono le stesse bugie, e hanno lo stesso odore, quello che si sente nelle camere di obitorio, davanti ai morti.

Questa politica non proporrà una legge elettorale per i cittadini, non abolirà le province, non abolirà il finanziamento pubblico ai partiti e tantomeno ai giornali, non proporrà il reddito di cittadinanza e non investirà sulla scuola pubblica e sulle imprese. Ne parlano, ne blaterano tutti i giorni. Ma sono annunci, solo spot che devono fare. Ne parlano perché nel Palazzo sono entrati i cittadini.

Lo faremo noi, noi, quelli che sono considerati impreparati, ignoranti e stupidi. Noi, con la forza della rete, con la forza delle persone oneste. Faremo più in fretta possibile.

Ci riusciamo, perché non siamo soli. Ma voi non lasciateci soli."

Vergogne d'Italia

Vergogne d'Italia:
italia_sprofonda.jpg

"La mia azienda è fallita non solo per le tasse. Ma anche a causa di "delinquenti" che commissionavano lavori che poi alla fine non pagavano. Mi sono scontrato con gente che col sorriso stampato in faccia diceva "Io non ti pago, fai quello che vuoi". Allora ti rivolgi ad un avvocato (che costa) per portare avanti cause (che costano) che si risolveranno nel giro di qualche anno (si spera). Qualche anno, sì! Nonostante tu abbia tutte le ragioni del mondo! E lo Stato cosa fa? Se ne frega e ti dice: "Caro mio tu hai fatto delle fatture e su queste devi pagarci le tasse, versare l'Iva ecc ecc. Se non hai incassato sono affari tuoi". Questa è l'Italia signori. L'Italia di cui mi vergogno." Marco Rossi

26 maggio 2013

Energia, l’ex ministro dello Sviluppo Passera ci lascia un conto da 500 milioni - Il Fatto Quotidiano

Energia, l’ex ministro dello Sviluppo Passera ci lascia un conto da 500 milioni - Il Fatto Quotidiano

Il triangolo non è un problema

Il triangolo non è un problema:
triangolo.jpg

"Lui chi è? Si potrebbe vedere... si potrebbe inventare... si potrebbe rubare... Lui chi è lui chi è, lui chi è?"
Il triangolo delle lussuriose attenzioni di pdl e pdmenoelle è formato dalle presidenze della Giunta per le Elezioni, del Copasir e della Vigilanza RAI. A quattro mesi dalle elezioni sono ancora vacanti. E poi dicono che pdl e pdmenoelle non lavorano. Sono come Penelope che di giorno tesseva e di notte disfaceva. Le nomine sono bloccate dal nodo della Giunta per le elezioni dove Berlusconi vuole un nome di assoluta sicurezza per non rischiare di essere espulso dal Parlamento a seguito della mozione di incandidabilità per la legge del 1957 o per la possibile condanna definitiva della Cassazione per evasione fiscale. Anche l'ultima chiamata del 21 maggio è andata deserta.
Secondo il vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli "Per dare la possibilità alle opposizioni di riunirsi tra loro per decidere dei propri equilibri per quanto riguarda le presidenze delle commissioni e delle giunte che gli spettano per prassi o per legge”. Chiederete "Quali opposizioni devono decidere sul nome che potrebbe liberarci da Berlusconi?" Lega Nord, Fratelli d’Italia, Sel (gli alleati elettorali di pdl e pdmenoelle) alla faccia dell'opposizione!! oltre a M5S. E' probabile che si accordino in famiglia su un larussino o un leghista di garanzia, ne stanno discutendo.
Fino a quando questa pagliacciata andrà avanti non saranno nominati i presidenti di Copasir e Vigilanza RAI. Direte "Che c'entrano con la Giunta?". In teoria nulla, in pratica moltissimo. La presidenza della Giunta è sia uno snodo, sia merce di scambio. Nessuno che non sia gradito a Berlusconi ne diventerà presidente o il Governo cadrà. Solo in seguito si potrà discutere di Copasir e RAI evitando con cura che il M5S, l'unica opposizione parlamentare, esprima un presidente, del resto di opposizioni ce ne sono altre tre: Fratelli d'Italia, Lega e Sel. Un triangolo di amorosi sensi.
"Il triangolo no, non l'avevo considerato,
d'accordo ci proverò, la geometria non è un reato,
garantisci per lui, per questo amore un po' articolato...
"

Tutta la verità di Antonio Venturino: "Vi racconto Beppe Grillo"

Tutta la verità di Antonio Venturino: "Vi racconto Beppe Grillo":
Lo strappo con il Movimento 5 Stelle, la questione dei rimborsi, il rapporto con Grillo e i grillini, l'Ars vista dal neofita della politica. Sono alcuni dei temi della lunga intervista ad Antonio Venturino, vicepresidente dell'Ars e primo “dissidente” siciliano del Movimento 5 Stelle, che intervistato da Salvo Toscano nel primetime di Livesicilia racconta la sua verità. E mostra alla telecamera la macchina acquistata con lo stipendio da deputato.

Accordi e prese per il culo

Accordi e prese per il culo:
letta_campanellino.jpg

"Hanno trovato un accordo per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti... Beh dopo vent'anni dal referendum va bene!!!! Ah è solo una proposta, deve prima esprimersi la ragioneria,trovare coperture,regolamentare statuti,regolare donazioni private, trasparenza, regole, regolamenti, commi, articoli. Capito!" Pompilia Cetra (mauriziomio), Pompei

(Il MoVimento 5 Stelle ha rifiutato 42 milioni di euro di finanziamenti semplicemente non richiedendoli, non ci vuole un accordo per farlo, basta la volontà. L'ennesima presa per il culo pre-elettorale del pdmenoelle, ndr).

Parma, un anno a 5 Stelle

Parma, un anno a 5 Stelle:
pizzarotti_sindaco.jpg

Dopo un anno di amministrazione M5S a Parma questi sono i più importanti obiettivi raggiunti:

- Debito ridotto: circa 200 milioni in meno rispetto ad un anno fa. L’opposizione fino a qualche mese fa chiedeva procedura per dissesto finanziario, ora invece i conti sono in ordine

- Raccolta differenziata: nel Centro cittadino è al 70%, il nuovo obbiettivo è di arrivare al 70% nell’intero circondario.

- Bilancio in avanzo: il Bilancio è stato chiuso a gennaio. Prima di tutti. Ora con i dividendi Iren circa 600 mila euro sono destinati alle famiglie, 200 mila per il fondo anti crisi e per un altro milione spendibile (derivante da avanzo di Bilancio) si deciderà a settembre. Altri 15 milioni di avanzo servono in parte per il fondo rischi per salvaguardare il Comune dalle cause provocate dalla passata amministrazione.

- Partecipazione dei cittadini: Nel corso di un anno si sono tenuti 40 incontri pubblici, partecipati e volti a spiegare i progetti della Giunta e per recepire le problematiche riscontrate dai cittadini

- Trasparenza: il Comune di Parma oggi, pubblica online tutte le determine dirigenziali. Si rende noto ogni capitolo di spesa di questa Giunta: le determine dirigenziali sono documenti che le Pubbliche Amministrazioni in genere tengono gelosamente nascoste, perché al loro interno spesso si cela spreco di denaro pubblico. Ieri per averle serviva una richiesta di accesso agli atti, oggi basta un clic sul sito del Comune di Parma.

24 maggio 2013

Clueful: un'app che controlla la privacy delle altre app

Clueful: un'app che controlla la privacy delle altre app: Clueful, una app creata da Bitdefender, è stata progettata per mettere in guardia gli utenti Android dalle applicazioni che mettono a rischio la loro privacy.