12 maggio 2013

1 anno di Sarego a 5 Stelle

1 anno di Sarego a 5 Stelle:
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"E' passato un anno da quel 7 maggio 2012, il giorno della mia elezione a sindaco di Sarego e della prima vittoria del M5S alle Amministrative, un momento che rimarrà impresso nella mia memoria. Ho avuto la prova diretta che un gruppo di cittadini, senza esperienza politica ma con tanta passione e voglia di migliorare le cose possono trasformarsi, da spettatori passivi, a soggetti attivi nelle scelte politiche.

La stella polare che ci ha guidato in quest'anno di amministrazione è stata la ricerca di partecipazione dei cittadini alla vita del Comune, perché siamo convinti che solo così le difficoltà si possano trasformare in opportunità per migliorare.

Uno vale uno è il nostro motto, ed insieme valiamo tutti di più." Roberto Castiglion, Sindaco di Sarego

Querela a orologeria

Querela a orologeria:
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"La prima cosa che Nitto Palma ha fatto dopo la nomina a presidente della commissione Giustizia del Senato è stata quella di andare a trovare in carcere Cosentino, è come se il premio Nobel per la pace, appena premiato, andasse a trovare il signor Kalashnikov". Per questa battuta Crozza è stato querelato da Palma non perchè non abbia incontrato Cosentino, ma perché l'ha fatto prima di essere nominato Presidente della Commissione Giustizia al Senato. Il problema non è quindi il fatto, che sussiste, ma quando è avvenuto. Una querela a orologeria.


PS: Solidarietà a Maurizio Crozza

11 maggio 2013

Venturino: “Ho rinunciato al 50% dello stipendio, su di me falsità”

Venturino: “Ho rinunciato al 50% dello stipendio, su di me falsità”:
Antonino Venturino, il deputato regionale siciliano vicepresidente dell’Ars appena espulso dal M5S con l’accusa di aver trattenuto per intero lo stipendio da parlamentare invece di restituirlo come fanno i suoi 14 colleghi grillini del Parlamento siciliano, torna a difendersi in merito alle accuse che gli sono state rivolte.
“Ho solo avuto il coraggio di palesare una valutazione politica differente rispetto a quella dei miei colleghi e sono stato messo alla berlina. Ho in sostanza evidenziato, una posizione che rappresenta una cospicua parte degli elettori del 5 stelle, ovvero una posizione meno oltranzista sulla necessità di far partire un governo”.
Venturni precisa ancora: “É la natura stessa della politica, del concetto di polis che fa del dialogo il nodo focale dell’attività di un rappresentante, morale se ci si candida a rappresentare i propri elettori facendo solo barricate, scusatemi ma questa non è politica, meglio starsene a casa ed attaccare via web, come sta succedendo in queste ore ai miei danni. Avendo il mio gruppo parlamentare sottolineato la questione restituzione, ricordo agli stessi ed agli attivisti che il problema restituzione emolumenti è avvenuto nel solo mese di marzo, quando per una serie di impegni istituzionali ho più volte avuto la necessità di spostarmi a Roma, così dello stipendio di marzo da cittadino all’Ars mi è rimasto ben poco, ecco perchè non ho materialmente potuto fare il bonifico per il microcredito, aspetto per me fondamentale e sul quale ho improntato la mia stessa linea politica e di vita, avendo sposato appieno il Movimento. La questione è diversa, va fatta chiarezza, ecco adesso un po di numeri”.
Venturino entra nel merito della questione, ‘conti’ alla mano e scrive: “Il sottoscritto Antonio Venturino, cittadino mio malgrado ormai ex a 5 stelle, è il primo ad aver rinunciato a monte ad oltre il 50% percento del proprio stipendio.
E’ di 20.309,53 € lo stipendio lordo che spetterebbe alla carica della Vice Presidenza all’Ars, Venturino ne ha percepiti ogni mese meno della metà – si legge nella nota stampa – e di questi oltre 13 mila li ho versati nel calderone del microcredito. A Marzo non mi è rimasto nulla – continua Venturino – ed ho capito che se si vuole svolgere serenamente un mandato istituzionale non posso sottopormi alla gogna mediatica di chi mi attacca sul perchè una settimana ho speso 50 € ed una 80 € per il carburante. La rendicontazione è stata per me uno strumento di trasparenza importantissimo, ma quando questa deve trasformarsi in morbosità voyeuristica sulla mia vita è con sommo rammarico che devo fare un passo indietro, e forse nel movimento dovremmo farlo tutti.
Avevo proposto ai miei colleghi di conferire con Beppe e proporre un tetto unico per tutti, in cui comprendere anche le spese, anziché 2.500 € più spese rendicontate che significa trattenere sempre dai 4.500,00 / 5.000,00 € al mese, avrei preferito che si ponesse un tetto anche pari a questi 5.000,00 in cui far entrare tutte le spese, senza quindi necessità di rendicontazione, divenuta ormai un assillo più che uno stimolo. È una questione sollevata non solo dal sottoscritto ma anche dai colleghi romani. Far politica ed avere responsabilità istituzionali di firmare carte, bilanci e documenti è cosa ben diversa dallo stare dietro ad un pc ed attaccare senza conoscere la realtà delle cose. A proposito della mia epurazione, ricordo che lo stesso sistema giudiziario mondiale, prevede diversi gradi, prima di appurare che uno debba andare in galera, non basta un sospetto per determinare la colpevolezza di un altro. Con le barricate non si fa politica ma si rimane solo al piano della protesta e non della responsabilità di rappresentare un paese che forse per nostra cagione, abbiamo riconsegnato in mano a Berlusconi, tradendo la volontà di oltre 8 milioni e mezzo di italiani”.
ve.fe

#LettaFirmalo

#LettaFirmalo:
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Enrico Letta ha affermato: "Io lavoro: io con un decreto toglierò lo stipendio ai ministri (solo quello aggiuntivo ai ministri parlamentari che si dovranno accontentare di 16.000 euro al mese, ndr)". Bene! Bravo! Bis! Ora, signor presidente, firmi un decreto anche per l'abolizione immediata dei rimborsi elettorali e il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari.

Facciamo un po' di conti. Il MoVimento 5 Stelle rinuncia a:

42 milioni di euro di rimborsi elettorali rifiutati alle ultime elezioni politiche;

5 milioni di euro l'anno derivanti dal dimezzamento dell'indennità parlamentare

3,5 milioni di euro l'anno derivanti dalla rinuncia alle spese generali aggiuntive (informatica, telefoni, taxi)

1,6 milioni di euro l'anno derivanti dalla rinuncia all'indennità di fine mandato; 175mila euro l'anno derivanti dalla rinuncia alle indennità di carica dei presidenti, dei vicepresidenti e dei questori.

Quello che resta della diaria di ogni parlamentare.

Se tutti i partiti e i parlamentari facessero lo stesso si risparmierebbero centinaia di milioni di euro all'anno. Prima di lei mi sono rivolto senza esito a Bersani. Lei ha il potere di estendere la buona pratica introdotta dal M5S a tutti i partiti. Lo faccia. Firmi il decreto! L'Italia le sarà grata! #LettaFirmalo

10 maggio 2013

Telecom condannata a 103,794 milioni di euro di multa

Telecom condannata a 103,794 milioni di euro di multa: Telecom Italia è stata sanzionata dall'Antitrust per abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete locale e alla banda larga. Dovrà pagare complessivamente 103,794 milioni di euro.

Capitan Findus Letta si tiene i soldi

Capitan Findus Letta si tiene i soldi:
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Un mantenuto dalla politica dal 1996, Enrico Letta, ci fa lezioni di morale: "toglierò lo stipendio ai ministri e lui vedo che non riesce a togliere la diaria ai suoi parlamentari". Non accettiamo lezioni da una persona che si tiene stretta i 46 milioni di euro di rimborsi elettorali del pdmenoelle, mentre il MoVimento ha rinunciato a 42, e i cui parlamentari prendono lo stipendio pieno, mentre quelli del M5S se lo sono già dimezzato. Piglia e porta a casa capitan Findus.

Hacker rubano 45 milioni di dollari al Bancomat

Hacker rubano 45 milioni di dollari al Bancomat: 45 milioni di dollari è l'importo della refurtiva di una banda di esperti di informatica che è riuscita a creare carte prepagate false, senza limiti di prelievo, su cui erano caricati milioni sottratti dai fondi bancari. Il piano geniale è stato smascherato dagli sportelli bancomat che sputavano banconote come slot machine impazzite.

9 maggio 2013

Al Tappone

Al Tappone:
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In un qualsiasi Paese democratico un personaggio come Berlusconi sarebbe in carcere o allontanato da ogni carica pubblica, da noi è l'ago della bilancia del Governo, punto di riferimento di Napolitano nel suo doppio settennato, protetto dall'opposizione del pdmenoelle formata a sua immagine e somiglianza, tutelato dai servi che ha nominato in Parlamento, difeso dalle menzogne delle televisioni e dei giornali. La condanna confermata in appello a quattro anni per frode fiscale per i diritti tv per le reti Mediaset, corredata da cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e tre anni dagli uffici direttivi avrebbe incenerito qualunque politico inglese, tedesco o statunitense. Da noi questo tizio passa da statista. Fa dichiarazioni. Si propone come Padre della Patria.
E' il tempo della Conciliazione di Capitan Findus. Delle Larghe Intese alla luce del sole tra vecchi compari che si frequentano da vent'anni. Berlusconi è il garante dell'osceno connubio tra illegalità e democrazia. Un parassita che se estratto dallo stomaco della nazione, come Alien, la farebbe morire. Questo è ciò che pensano coloro che lo mantengono in vita adoperandosi con cure amorose e con nomine ad hoc come Palma alla Commissione Giustizia concordata con il pdmenoelle. In una vecchia battuta da avanspettacolo l'attore sul palco, infastidito dai fischi, diceva "Non ce l'ho con te che disturbi, ma con il tuo vicino che non ti prende a schiaffi". Io non ce l'ho in particolare con Berlusconi, ma con chi lo ha reso e lo rende possibile, con chi gli garantisce l'impunità morale, la legittimazione politica, l'uso privatistico delle frequenze televisive, con chi non chiede seduta stante le sue dimissioni dal Parlamento e dichiara come D'Alema "Non commento vicende giudiziarie".
Il MoVimento 5 Stelle chiederà la sua ineleggibilità in Parlamento per l'applicazione della legge del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti e per la condanna di ieri in merito all'interdizione a pubblici uffici. Vedremo chi voterà l'ineleggibilità. Mi mangio un cappello se sarà votata dal pdmenoelle. Boccia il marito pdmenoellino di sua moglie pdellina, entrambi accasati in Parlamento, ha dichiarato che l'ineleggibilità di Berlusconi "non è una priorità per il paese ma un modo per continuare a fare propaganda".

Nel frattempo corre voce che Berlusconi potrebbe essere eletto senatore a vita. La soluzione di ogni suo problema. Un cerino in un pagliaio.