3 maggio 2013

Samsung Galaxy S Advance: inizia l’aggiornamento a Jelly Bean

Samsung Galaxy S Advance: inizia l’aggiornamento a Jelly Bean:
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Samsung ha annunciato il rilascio di un aggiornamento del firmware per il Galaxy S Advance (I9070). L’update del software è attualmente disponibile per la Germania, la Polonia e l’Ucrania, bisognerà aspettare qualche giorno prima che il roll-out venga confermato anche per i restanti paesi della Comunità Europea.
L’aggiornamento include  la versione di Android 4.1.2 ed integra anche un sostanzioso upgrade del software (XXLQE) con miglioramenti generali nel campo delle performance, oltre che ai consueti bug fixes.
A seguire i dettagli completi del nuovo firmware:
  • PDA: I9070XXLQE
  • CSC: I9070DBTLQ1, I9070XXLQE, I9070OXELPA
  • Baseband/Modem: I9070XXLQE
  • Android version: 4.1.2 Jelly Bean
  • Build date: 9 April, 2013
  • Regions: Europe
  • Country: Germany, Poland, Ukraine

L’elettore non conta nulla

L’elettore non conta nulla:
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L'elettore non conta nulla. I partiti si scelgono, nominandoli, i loro parlamentari. Si scelgono il Presidente della Repubblica, si scelgono perfino l'opposizione. Con la legge porcellum, che da quando entrata in vigore nel 2005 nessun governo né di destra né di sinistra ha voluto cancellare, i partiti fanno il gioco delle tre tavolette con l'elettore. Per evitare che Sel, Fratelli d'Italia e Lega scompaiano del tutto con percentuali sotto il minimo elettorale si fa la coalizione con loro. In questo modo si ottengono tre obbiettivi. Il primo è di tenere in vita degli zombie politici che non arriverebbero al 3%, il secondo è di garantirsi un'opposizione di facciata in Parlamento, il terzo è di impedire che il M5S, primo partito italiano, possa governare (almeno in queste elezioni, poi si vedrà).

"Elezioni politiche 2013: Camera, Coalizione di centrosinistra, Pierluigi Bersani: 29,5% - 340 seggi. Di cui: Pd 25,4% - 292 seggi; Sel 3,2% - 37 seggi; Centro Democratico 0,5% - 6 seggi; altri 0,4% - 5 seggi.

Coalizione di centrodestra, Silvio Berlusconi: 29,1% - 124 seggi. Di cui: Pdl 21,6% - 97 seggi; Lega Nord 4,1% - 18 seggi; Fratelli d'Italia 2% - 9 seggi; altri partiti tra lo 0,6 e lo 0,1% - nessun seggio.

MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo: 25,5% - 108 seggi.

Coalizione di centro, Mario Monti: 10,5% - 45 seggi. Di cui: Scelta Civica 8,3% - 37 seggi; Udc 1,8% - 8 seggi; Fil 0,5% - nessun seggio.

Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia: 2,2% - nessun seggio.

Fare per fermare il declino, Oscar Giannino: 1,1% - nessun seggio.

Totale altri partiti e movimenti: 1,7% - nessun seggio

Il pd (menoelle, ndr) ha il premio di maggioranza per la coalizione più ampia, dopo di chè la coalizione si divide sia nel pd (menoelle, ndr) che nel pdl e il premio di maggioranza di oltre 100 deputati rimane al pd (menoelle, ndr) anche se si è separato da sel. Il pdl si è separato dalla lega e da fratelli d'italia. Che senso ha prendere il premio maggioranza come coalizione se poi la coalizione non c'è? Non vi sembra sovvertire il risultato democratico? Il premio di maggioranza* in realtà sarebbe stato per il M5S, che ha la maggioranza come singolo partito visto che le coalizioni non ci sono. Inoltre alcuni partiti non sarebbero stati in parlamento perché sotto il 5 per cento come singolo partito fuori dalla coalizione vedasi sel lega e fratelli d'italia.

Discorso simile al senato:

Senato, Coalizione di centrosinistra, Pierluigi Bersani: 31,6% - 123 seggi. Di cui: Pd 27,4% - 105 seggi; Sel 3% - 7 seggi; Centro Democratico 0,5% - nessun seggio; Lista Crocetta 0,4% - 1 seggio.

Coalizione di centrodestra, Silvio Berlusconi: 30,6% - 117 seggi. Di cui: Pdl 22,3% - 98 seggi; Lega Nord 4,3% - 17 seggi; Fratelli d'Italia 1,9% - nessun seggio; Grande Sud 0,4% - 1 seggio.

MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo: 23,8% - 54 seggi." Aniello D., Roma

*: I voti degli italiani all'estero e dei residenti in Valle d'Aosta non vengono conteggiati nel calcolo che determina l'assegnazione del premio di maggioranza

Utenti sostenitori per ilfattoquotidiano.it che vuole crescere ancora - Peter Gomez - Il Fatto Quotidiano

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M5S Sicilia: il fondo per il microcredito è legge

M5S Sicilia: il fondo per il microcredito è legge:
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"Il MoVimento 5 Stelle porta a casa parecchi risultati in nome dei siciliani. Tutte le battaglie portate in Aula dai deputati del MoVimento, infatti, sono state fatte in nome dell’ambiente, della spending review e delle piccole imprese. Il fiore all’occhiello della Finanziaria è certamente il fondo per il microcredito, che parte con una dotazione tutt’altro che indifferente: un milione e mezzo di euro per il 2013, cui andrà aggiunta la somma versata volontariamente ogni mese dai deputati 5 Stelle, che a fine anno dovrebbe incrementare di circa un milione di euro il fondo.

Approvata pure la riduzione del parco auto. Un emendamento del governo ha accolto gran parte delle richieste dei deputati M5S e vieta agli enti sottoposti al controllo della Regione l’utilizzo di auto di rappresentanza. La diminuzione delle auto non dovrà però causare alcun licenziamento. Passa la linea del Movimento che prevede il varo di canoni per l’attività estrattiva delle cave. La linea che mira a disincentivare il saccheggio della Sicilia passa anche per le acque e gli idrocarburi. L’estrazione delle acque finora ha prodotto un effettivo introito per la regione siciliana di poche centinaia di migliaia di euro nell’ultimo triennio a fronte dei 2 milioni e mezzo previsti. Praticamente si è finora regalata l’acqua che, è opportuno ricordarlo, un bene comune." M5S Sicilia

Onorevoli, Prada e le Coop: i 40 milioni dei “privati” ai partiti - Il Fatto Quotidiano

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Soldi privati ai partiti, le cifre: dai 100mila euro di Bondi ai 700mila di Mrs Buitoni - Il Fatto Quotidiano

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OpenWRT 12.09 “Attitude Adjustment” disponibile per il download

OpenWRT 12.09 “Attitude Adjustment” disponibile per il download: In questa versione OpenWRT perde il supporto ai dispositivi più datati, in genere sotto i 16MB di memoria RAM e i 200 MHz di frequenza di clock.

2 maggio 2013

Rivoluzione civile è finita Il de profundis di Ingroia e Di Pietro

Rivoluzione civile è finita Il de profundis di Ingroia e Di Pietro:
Rivoluzione Civile chiude. Un comunicato firmato da Antonio Ingroia (Azione Civile), Angelo Bonelli (Verdi), Luigi De Magistris (Movimento Arancione), Oliviero Diliberto (Pdci), Antonio Di Pietro (Idv), Paolo Ferrero (Prc) e Leoluca Orlando (Rete2018) annuncia la chiusura del progetto politico che si è presentato alle scorse elezioni politiche.
Il motivo è il fallimento alle scorse elezioni:
“I soggetti che hanno dato vita a Rivoluzione Civile hanno deciso all’unanimità di considerare conclusa questa esperienza. Il risultato insoddisfacente delle elezioni politiche del febbraio scorso ha indotto ognuna delle componenti a una riflessione profonda della nuova fase politica al proprio interno. Si è preso atto che le scelte strategiche future dei singoli soggetti sono incompatibili con la prosecuzione di un progetto politico comune, quanto meno nell’immediato. Resta intatta la stima reciproca tra tutte le forze che hanno dato vita a RC e la volontà di mantenere comunque interlocuzioni finalizzate al profondo cambiamento politico, culturale e sociale dell’Italia. Resta inoltre forte il convincimento che nel nostro Paese la presenza in Parlamento di rappresentanti delle forze unite attorno a Rivoluzione Civile avrebbe portato un arricchimento importante al dibattito per la realizzazione di una legislazione avanzata sul terreno dei diritti sociali e civili, della legalità, dell’etica nella politica e di un nuovo impianto istituzionale. Il contrario di quanto purtroppo è avvenuto”