Il M5S dà fastidio alla partitocrazia siciliana:
"Ormai è rottura totale tra il MoVimento 5 Stelle e la vecchia e clientelare politica siciliana. La vecchia partitocrazia usurata dal clientelismo (Pd, Pdl, Udc e lo stesso Governo di Rosario Crocetta) hanno fatto quadrato sul bilancio.Gli unici che puntano sul vero cambiamento sono i deputati M5S. Ma per la vecchia partitocrazia siciliana gli emendamenti grillini sono fumo negli occhi. Così la Commissione Finanze taglia tutti gli emendamenti al bilancio targato M5S. Alla vecchia partitocrazia siciliana e al Governo Crocetta dà molto fastidio la freschezza dei giovani deputati M5S, infastidisce avere intorno giovani che viaggiano a doppia velocità e hanno le idee chiare. Il M5S ha rastrellato circa 330 milioni di euro dalle pieghe truffaldine del bilancio regionale, colpendo sprechi e spese inutili. Clientele che, da anni, si dividono Governo e parlamentari di "comodo". Una somma utilizzabile per l’avvio di concrete politiche di rilancio economico, sostegno sociale ed equità tra diverse fasce di cittadini. Ecco perché il M5S dà fastidio. Circa 110 milioni, sarebbero andati a sostegno del sistema Piccole e medie imprese; una parte per finanziare il reddito di dignità (circa 440 euro per qualche migliaio di siciliani "poverissimi"), riduzione Irap, finanziamento della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 in favore dei lavoratori della formazione professionale. Ieri sera il Parlamento siciliano ha perso l’ennesima occasione di mostrarsi rinnovato. Scandali vecchi e nuovi coperti e avallati da un Governo, il Governo Crocetta, che mostra con sempre maggiore chiarezza il volto del clientelismo da vecchia Sicilia tardo democristiana." Segnalazione da LinkSicilia
23 aprile 2013
I pensieri di Renzi
I pensieri di Renzi:
"Sto con Marchionne senza se e senza ma. (12 gennaio 2011)
La privatizzazione dell'acqua è necessaria agli investimenti. (4 giugno 2011)
Sarò sbrigativo: a me dell'articolo 18, usando un tecnicismo giuridico, non me ne po' frega de' meno. (27 marzo 2012)
Sono favorevole ai termovalorizzatori, ci sono in tutta Europa e non fanno venire il cancro. (21 aprile 2012) " Matteo Renzi
"Sto con Marchionne senza se e senza ma. (12 gennaio 2011)
La privatizzazione dell'acqua è necessaria agli investimenti. (4 giugno 2011)
Sarò sbrigativo: a me dell'articolo 18, usando un tecnicismo giuridico, non me ne po' frega de' meno. (27 marzo 2012)
Sono favorevole ai termovalorizzatori, ci sono in tutta Europa e non fanno venire il cancro. (21 aprile 2012) " Matteo Renzi
Cittadini tra i cittadini
Cittadini tra i cittadini:
In quest'ultimo tranquillo week end di vomito è successo un fatto straordinario. Di fronte a Montecitorio era assiepata una folla inferocita per l'ennesimo sberleffo del potere. Per l'inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il pdl e il pdmenoelle, che copulavano da vent'anni. Per la nomina di un ottuagenario spacciata come "gesto di responsabilità". L'estremo bacio della pantofola a un signore presente in Parlamento dal 1953 (un sessantennio, nozze di diamante con la politica) che cazzia i partiti come se lui non ne fosse la più alta e storica testimonianza. La Polizia, la Digos, i Carabinieri facevano barriera. Dalla porte principale del palazzo sono usciti i deputati e i senatori del MoVimento 5 Stelle per parlare con la gente, ascoltarla, dare delle risposte. Cittadini tra i cittadini. Crimi ha agito da Calmante Universale nuotando tra i presenti. La gente ha applaudito. I ragazzi del M5S si sono mescolati ai manifestanti senza alcun timore.
Nel mentre "Tom Tom" Gasparri mostrava il dito medio alla piazza in segno di riconciliazione, protetto da un nutrito numero di guardie del corpo, e arringava "Finisca la violenza di Grillo. Basta torniamo alla civiltà". Forse alludeva all'olio di ricino e al manganello. Il noto "economista" Giovanardi (così è stato etichettato dal Corrierone) ha avuto le visioni. Ha visto i fascisti "Chi contesta i rappresentanti del popolo (lui è stato "nominato" da Berlusconi grazie al Porcellum, non rappresenta nessuno, ndr), li insulta, li aggredisce è fascista. Del resto i deputati grillini ricordano i deputati fascisti che uscivano fuori sulla piazza a aizzare i manifestanti". L'esatto contrario della verità. I parlamentari del M5S hanno tranquillizzato gli animi di chi protestava contro l'ennesimo vaffanculo ricevuto dalla casta. Dovrebbero ringraziarli. Noi non abbiamo bisogno di una scorta, giriamo in tram, in autobus senza paura. Voi con le auto blu e con la scorta per difendervi dalla rabbia dei cittadini che dite di rappresentare. Forse è il caso che facciate un esame di coscienza invece di fuggire tra i vicoli e ignorare la protesta.
Vito Crimi Calmante Universale
(10:37)
(10:37)
In quest'ultimo tranquillo week end di vomito è successo un fatto straordinario. Di fronte a Montecitorio era assiepata una folla inferocita per l'ennesimo sberleffo del potere. Per l'inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il pdl e il pdmenoelle, che copulavano da vent'anni. Per la nomina di un ottuagenario spacciata come "gesto di responsabilità". L'estremo bacio della pantofola a un signore presente in Parlamento dal 1953 (un sessantennio, nozze di diamante con la politica) che cazzia i partiti come se lui non ne fosse la più alta e storica testimonianza. La Polizia, la Digos, i Carabinieri facevano barriera. Dalla porte principale del palazzo sono usciti i deputati e i senatori del MoVimento 5 Stelle per parlare con la gente, ascoltarla, dare delle risposte. Cittadini tra i cittadini. Crimi ha agito da Calmante Universale nuotando tra i presenti. La gente ha applaudito. I ragazzi del M5S si sono mescolati ai manifestanti senza alcun timore.
Nel mentre "Tom Tom" Gasparri mostrava il dito medio alla piazza in segno di riconciliazione, protetto da un nutrito numero di guardie del corpo, e arringava "Finisca la violenza di Grillo. Basta torniamo alla civiltà". Forse alludeva all'olio di ricino e al manganello. Il noto "economista" Giovanardi (così è stato etichettato dal Corrierone) ha avuto le visioni. Ha visto i fascisti "Chi contesta i rappresentanti del popolo (lui è stato "nominato" da Berlusconi grazie al Porcellum, non rappresenta nessuno, ndr), li insulta, li aggredisce è fascista. Del resto i deputati grillini ricordano i deputati fascisti che uscivano fuori sulla piazza a aizzare i manifestanti". L'esatto contrario della verità. I parlamentari del M5S hanno tranquillizzato gli animi di chi protestava contro l'ennesimo vaffanculo ricevuto dalla casta. Dovrebbero ringraziarli. Noi non abbiamo bisogno di una scorta, giriamo in tram, in autobus senza paura. Voi con le auto blu e con la scorta per difendervi dalla rabbia dei cittadini che dite di rappresentare. Forse è il caso che facciate un esame di coscienza invece di fuggire tra i vicoli e ignorare la protesta.
I numeri delle 'Quirinarie'
I numeri delle 'Quirinarie':
Lo scorso 15 aprile, 48.292 persone sono state chiamate a partecipare all'elezione del candidato Presidente della Repubblica del MoVimento 5 Stelle. Il processo dei due turni di voto è stato verificato dalla società di certificazione internazionale DNV Business Assurance.
I voti espressi sono stati 28.518, così ripartiti:
- Gabanelli Milena Jole: 5.796
- Strada Luigi detto Gino: 4.938
- Rodota' Stefano: 4.677
- Zagrebelsky Gustavo: 4.335
- Imposimato Ferdinando: 2.476
- Bonino Emma: 2.200
- Caselli Gian Carlo: 1.761
- Prodi Romano: 1.394
- Fo Dario: 941
Dopo la rinuncia di Milena Gabanelli e Gino Strada, Stefano Rodotà ha accettato di candidarsi ed è stato il candidato votato dal MoVimento 5 Stelle in aula.
Nei sei turni di votazione Rodotà è stato votato rispettivamente 240, 230, 250, 213, 210, 217 volte. Il numero dei parlamentari 5 stelle è di 163.
Lo scorso 15 aprile, 48.292 persone sono state chiamate a partecipare all'elezione del candidato Presidente della Repubblica del MoVimento 5 Stelle. Il processo dei due turni di voto è stato verificato dalla società di certificazione internazionale DNV Business Assurance.
I voti espressi sono stati 28.518, così ripartiti:
- Gabanelli Milena Jole: 5.796
- Strada Luigi detto Gino: 4.938
- Rodota' Stefano: 4.677
- Zagrebelsky Gustavo: 4.335
- Imposimato Ferdinando: 2.476
- Bonino Emma: 2.200
- Caselli Gian Carlo: 1.761
- Prodi Romano: 1.394
- Fo Dario: 941
Dopo la rinuncia di Milena Gabanelli e Gino Strada, Stefano Rodotà ha accettato di candidarsi ed è stato il candidato votato dal MoVimento 5 Stelle in aula.
Nei sei turni di votazione Rodotà è stato votato rispettivamente 240, 230, 250, 213, 210, 217 volte. Il numero dei parlamentari 5 stelle è di 163.
MoVimento 5 Stelle primo assoluto
MoVimento 5 Stelle primo assoluto:
"Alle elezioni regionali di Febbraio i 5 Stelle presero in Lombardia il 13%, in Molise il 16% e in Lazio 20%. In quella stessa data, però, e in quelle stesse regioni, il Movimento prese in Lombardia il 19%, in Molise e nel Lazio il 27%. L'identica cosa è successa in Friuli Venezia Giulia.
Confrontare i dati elettorali delle regionali e delle politiche, e partire da qui per tentare di dimostrare un calo di consensi in atto verso il Movimento, equivale a produrre un evidente falso.
Intanto il sondaggio di ieri di Emg/La7 dà il Movimento primo partito a livello nazionale al 29.1%, il pdl al 27,1% e il pdmenoelle al 20,3%" Cecilia C.
"Alle elezioni regionali di Febbraio i 5 Stelle presero in Lombardia il 13%, in Molise il 16% e in Lazio 20%. In quella stessa data, però, e in quelle stesse regioni, il Movimento prese in Lombardia il 19%, in Molise e nel Lazio il 27%. L'identica cosa è successa in Friuli Venezia Giulia.
Confrontare i dati elettorali delle regionali e delle politiche, e partire da qui per tentare di dimostrare un calo di consensi in atto verso il Movimento, equivale a produrre un evidente falso.
Intanto il sondaggio di ieri di Emg/La7 dà il Movimento primo partito a livello nazionale al 29.1%, il pdl al 27,1% e il pdmenoelle al 20,3%" Cecilia C.
BeagleBone Black packs 1GHz ARM CPU, 512MB RAM for just $45 (video)
BeagleBone Black packs 1GHz ARM CPU, 512MB RAM for just $45 (video):
The BeagleBone might be just the piece of kit for the DIY set itching to boot Linux in 10 seconds, but the freshly unveiled BeagleBone Black packs an even greater punch -- and the same speedy start times -- at just half the price of its predecessor. The $45 credit card-sized package totes a 1GHz ARM Cortex-A8 processor, 3D graphics accelerator, a pair of PRU 32-bit RISC CPUs, 2GB of built-in storage, a microSD slot and 512MB of RAM. Connectivity-wise, the canine-themed board carries support for USB, Ethernet, micro-HDMI and two 46 pin headers. Those pining for hardware flexibility can make use of the platform's existing "cape" hardware add-ons. Though it ships from Texas Instruments with Angstrom Linux on board, it's also tuned to support Android and Ubuntu, and arrives pre-loaded with the Cloud9 IDE. BeagleBone Black is already up for grabs in limited quantities, but it's expected to ship en masse by the end of May. Hit the second source link to start ordering, or head past the break for a video tour of the pint-sized computer.
Filed under: Misc
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Source: BeagleBoard, Texas Instruments
The BeagleBone might be just the piece of kit for the DIY set itching to boot Linux in 10 seconds, but the freshly unveiled BeagleBone Black packs an even greater punch -- and the same speedy start times -- at just half the price of its predecessor. The $45 credit card-sized package totes a 1GHz ARM Cortex-A8 processor, 3D graphics accelerator, a pair of PRU 32-bit RISC CPUs, 2GB of built-in storage, a microSD slot and 512MB of RAM. Connectivity-wise, the canine-themed board carries support for USB, Ethernet, micro-HDMI and two 46 pin headers. Those pining for hardware flexibility can make use of the platform's existing "cape" hardware add-ons. Though it ships from Texas Instruments with Angstrom Linux on board, it's also tuned to support Android and Ubuntu, and arrives pre-loaded with the Cloud9 IDE. BeagleBone Black is already up for grabs in limited quantities, but it's expected to ship en masse by the end of May. Hit the second source link to start ordering, or head past the break for a video tour of the pint-sized computer.
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Source: BeagleBoard, Texas Instruments
22 aprile 2013
L’inciucio del Colle: Grillo smonta i teoremi su M5S
L’inciucio del Colle: Grillo smonta i teoremi su M5S:
Beppe GrilloBeppe Grillo ha finalmente rotto il silenzio e rispondendo alle domande dei giornalisti ha fatto luce su tutta una serie di questioni.
Il comico ha dato risposte da leader e si è dimostrato tutt’altro che sprovveduto e politicamente immaturo. La sua voce era concitata e le sue affermazioni chiare e nette.
Non parlava agli elettori di sinistra o destra, ma agli italiani e diceva parole tutt’altro che prive di senso.
Non parlava il politichese, ma un linguaggio comprensibile a tutti. In questa straordinaria forza comunicativa, che gli nasce da una conoscenza diretta della realtà italiana che nessun altro leader politico al momento può vantare, probabilmente è la ragione del suo successo.
Ma non solo. È da ricercarsi anche nella passione che egli mette nel parlare di politica. Si sente che egli non parla da politico di professione. Non ha interessi da difendere ed ha l’ardore di un uomo che con onestà ama il suo paese e che non vuole arrendersi al declino sociale ed economico dell’Italia.
Questo gli va riconosciuto e per questo merita il rispetto di noi tutti. Si può non condividere il suo modo di fare politica, ma non lo si può accusare di disonestà.
Dalle risposte che ha dato ai giornalisti, dicevamo che sono emersi gli aspetti centrali delle ragioni per cui i grillini non hanno fatto il governo con il PD.
Non c’è stato alcun accordo possibile con il Partito Democratico per la formazione di un governo, in quanto Bersani non era interessato ad un dialogo sui punti centrali dei Movimento Cinque Stelle, cioè scuola pubblica, sanità pubblica, ecc., ma solo ad utilizzare i voti dei grillini.
Insomma non è vero che i grillini non hanno voluto cooperare (stando a quello che ha detto Grillo), ma è stato il PD ad impedire un vero dialogo costruttivo. E la prova di questo modo di fare di Bersani è emersa in maniera chiara e netta in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica.
Il ceto dirigente del PD, pur di non eleggere Rodotà, che era un buon candidato ha preferito l’accordo con il PDL sul nome di Napolitano, riducendo ancora ulteriormente gli spazi di democrazia del nostro paese, ed impedendo qualunque possibilità di cambiamento.
Per difendere gli interessi della casta o meglio di un “direttorio” anni luce lontano anche dalla passione dei propri militanti, Bersani ha scelto di far rieleggere Napolitano.
È assurdo, ma è così. Sembra una scena da film dell’assurdo, ma è purtroppo la realtà in cui viviamo.
Ed in questo teatro della politica italiana sembra un paradosso ma oggi è spettato ad un comico- che ha dimostrato di avere le spalle grosse ed una grande dignità- di ricordarci che lui e i grillini lottano per la scuola e la sanità pubblica e per la democrazia in un paese, in cui non c’è più un parlamento che legifera ed in cui tutto viene deciso attraverso decreti legge.
È toccato sempre al comico ricordarci che il vero male dell’Italia siamo noi stessi. Non si può ricominciare se non cambia l’atteggiamento degli italiani verso la politica. Non si capisce perché continuino a votare certi uomini politici che ci hanno portato al fallimento e perché continuino ad ignorare qualunque possibilità di cambiamento.
Sono stati gli italiani a votare quei parlamentari del PD che del PDL che hanno consentito la rielezione di Napolitano.
Sono stati loro a legittimarli a continuare a tutelare i loro interessi e ad ignorare lo stato di crisi in cui versa il nostro paese.
Si dicono tante cose sul leader di M5S ma la verità è che Grillo non vuole arrendersi al declino sociale-economico dell’Italia. Ecco perchè non va accusato di disonestà
Beppe Grillo
Il comico ha dato risposte da leader e si è dimostrato tutt’altro che sprovveduto e politicamente immaturo. La sua voce era concitata e le sue affermazioni chiare e nette.
Non parlava agli elettori di sinistra o destra, ma agli italiani e diceva parole tutt’altro che prive di senso.
Non parlava il politichese, ma un linguaggio comprensibile a tutti. In questa straordinaria forza comunicativa, che gli nasce da una conoscenza diretta della realtà italiana che nessun altro leader politico al momento può vantare, probabilmente è la ragione del suo successo.
Ma non solo. È da ricercarsi anche nella passione che egli mette nel parlare di politica. Si sente che egli non parla da politico di professione. Non ha interessi da difendere ed ha l’ardore di un uomo che con onestà ama il suo paese e che non vuole arrendersi al declino sociale ed economico dell’Italia.
Questo gli va riconosciuto e per questo merita il rispetto di noi tutti. Si può non condividere il suo modo di fare politica, ma non lo si può accusare di disonestà.
Dalle risposte che ha dato ai giornalisti, dicevamo che sono emersi gli aspetti centrali delle ragioni per cui i grillini non hanno fatto il governo con il PD.
Non c’è stato alcun accordo possibile con il Partito Democratico per la formazione di un governo, in quanto Bersani non era interessato ad un dialogo sui punti centrali dei Movimento Cinque Stelle, cioè scuola pubblica, sanità pubblica, ecc., ma solo ad utilizzare i voti dei grillini.
Insomma non è vero che i grillini non hanno voluto cooperare (stando a quello che ha detto Grillo), ma è stato il PD ad impedire un vero dialogo costruttivo. E la prova di questo modo di fare di Bersani è emersa in maniera chiara e netta in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica.
Il ceto dirigente del PD, pur di non eleggere Rodotà, che era un buon candidato ha preferito l’accordo con il PDL sul nome di Napolitano, riducendo ancora ulteriormente gli spazi di democrazia del nostro paese, ed impedendo qualunque possibilità di cambiamento.
Per difendere gli interessi della casta o meglio di un “direttorio” anni luce lontano anche dalla passione dei propri militanti, Bersani ha scelto di far rieleggere Napolitano.
È assurdo, ma è così. Sembra una scena da film dell’assurdo, ma è purtroppo la realtà in cui viviamo.
Ed in questo teatro della politica italiana sembra un paradosso ma oggi è spettato ad un comico- che ha dimostrato di avere le spalle grosse ed una grande dignità- di ricordarci che lui e i grillini lottano per la scuola e la sanità pubblica e per la democrazia in un paese, in cui non c’è più un parlamento che legifera ed in cui tutto viene deciso attraverso decreti legge.
È toccato sempre al comico ricordarci che il vero male dell’Italia siamo noi stessi. Non si può ricominciare se non cambia l’atteggiamento degli italiani verso la politica. Non si capisce perché continuino a votare certi uomini politici che ci hanno portato al fallimento e perché continuino ad ignorare qualunque possibilità di cambiamento.
Sono stati gli italiani a votare quei parlamentari del PD che del PDL che hanno consentito la rielezione di Napolitano.
Sono stati loro a legittimarli a continuare a tutelare i loro interessi e ad ignorare lo stato di crisi in cui versa il nostro paese.
Il discorso di Napolitano
Il discorso di Napolitano:
Gli sta dando degli stronzi e gli stronzi applaudono
— massimo mantellini (@mante) April 22, 2013
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